3
PREFAZIONE
Da che mondo è mondo la maggior parte delle persone sono quasi
restie ad avvicinarsi alla finanza e agli strumenti di investimento in
maniera “oculata”. Quando si parla di investimenti, di mercati, di borse
valori, di banche ed intermediari si genera una reazione che un misto di
timore, repulsione e difesa.
Certo è che la il mondo dell‟intermediazione e dell‟investimento è
molto complesso e può diventare ostico per persone che non dispongono
delle conoscenze teoriche e pratiche e, soprattutto, dell‟esperienza
necessaria al fine di non uscire da un tentativo di operare nel mercato con
le “ossa rotte”.
L‟autore della presente trattazione non ha la presunzione di voler
redigere un manuale o una guida per chi deve e vuole avvicinarsi al
mondo della finanza.
Al contrario, l‟obiettivo perseguito con la stesura di queste poche
pagine è quello di analizzare alcuni aspetti in particolare di un mondo che
è talmente ampio e tanto velocemente in evoluzione da risultare
impossibile da descrivere efficacemente, da schematizzare e dal quale
ricavarne un testo abbastanza esaustivo.
Questo scritto intende descrivere un fenomeno particolare che è
quello della finanza comportamentale: la matematica presa in esame si
riferisce ad un particolare tipo di costrutto che è definito “rete neurale” o
“rete neuronale”.
Le reti neurali sono una sintesi, un tentativo di emulare il pensiero
dell‟essere umano al fine di automatizzarlo e applicarlo al trattamento di
4
serie di dati molto ampie che difficilmente potrebbero essere analizzati da
una singola persona.
Proprio per questo proposito le reti neurali vengono applicate al
campo della finanza ed in particolare a quello della finanza
comportamentale: si tenta cioè di effettuare delle previsioni circa
l‟andamento dei titoli e le fluttuazioni dei prezzi; tali previsioni sono
basata sull‟individuazione di quello che diventa il comportamento di u
investitore “tipo” in una determinata situazione.
I modelli che partono da questo concetto consentono di compilare
programmi ed automatismi (basati su algoritmi di automazione
evidentemente) che, in modo più o meno efficace, consentono di
effettuare le previsioni sui mercati di cui abbiamo già detto in assenza di
condizioni prestabilite ma, al contrario, di condizioni dinamiche che
cambiano di volta in volta e che forniscono come output dati tanto
differenti quanto quelli di input.
L‟obiettivo che si è perseguito in questo lavoro è stato quello di
esporre l‟argomento nel modo più semplice ed esaustivo possibile in
modo tale da dare un apporto personale allo studio e alla diffusione della
materia delle reti neurali applicate al mondo della finanza
comportamentale.
Il lavoro è articolato in tre punti principali. Il primo capitolo vuole
essere un‟introduzione al sistema delle dinamiche di mercato: si tenterà di
individuare e dare una spiegazione all‟approccio “di massa” al mondo
della finanza e dei mercati.
Verranno presentati alcuni dei fattori culturali e psicologici (primo
fra tutti il concetto di propensione/avversione al rischio nel mondo degli
investimenti) che governano le scelte di investimento dei risparmiatori.
5
Si parlerà pertanto dei concetti di razionalità ed irrazionalità,
scoprendo che la maggior parte delle azioni intraprese e delle decisioni
prese sono governate da una condizione caratterizzata da insufficienza di
informazioni, da proprie conoscenze in materia finanziaria, da proprie
attitudini personali (sia parla della già citata propensione al rischio);
condizioni che generano, quasi inevitabilmente a dir il vero, decisioni non
completamente razionali.
Nella seconda parte del lavoro verranno analizzate le reti neurali o
neuronali; dalle più semplici alla più complesse.
L‟elaborazione del concetto di rete neurale parte dall‟osservazione
dei sistemi biologici, del loro funzionamento negli esseri viventi. Tutto
ciò ha come obiettivo l‟emulazione di questi sistemi, la loro “clonazione”
tramite sistemi artificiali.
L‟argomento è molto interessante e presenta innumerevoli capacità e
possibilità applicative tanto da abbracciare numerosi campi e settori delle
scienze, dell‟economia, dell‟ingegneria e della medicina: si parlerà,
infatti, di medicina, di ingegneria cibernetica, di intelligenza artificiale, di
robotica, di programmi, di realtà virtuale e persino di videogames.
Verrà presentato un particolare tipo di rete neurale che si basa su un
algoritmo particolare, detto algoritmo di “Back Propagation”, che
introduce e spiega abbastanza efficacemente il concetto di rete che
apprende e che evolve: il suddetto algoritmo si basa su due passi, il primo
che propaga un input in avanti e il secondo che porta indietro l‟eventuale
errore commesso nell‟elaborazione e che addestra i “pesi” utilizzati
nell‟elaborazione rendendo la rete neurale una rete che impara dai propri
errori.
6
Terzo e ultimo argomento trattato è quello dell‟effettiva applicazione
delle reti neurali al mondo della finanza comportamentale e dei mercati di
borsa.
Si paragoneranno i soggetti che operano nei mercati agli
automobilisti che partono per una vacanza e devono decidere quale
percorso seguire.
Le decisioni degli investitori sono le stesse degli automobilisti (forse
proprio perché, troppo spesso, le due categorie coincidono) e sono guidate
dall‟emotività più che dalla razionalità.
Si parlerà dell‟ingegneria finanziaria come strumento di automazione
delle decisioni di investimento e di vita artificiale.
Tutti concetti legati alla simulazione del pensiero umano ma privato
di quelle condizioni di emotività che ne offuscano il risultato e ne falsano
l‟efficacia.
Dulcis in fundo, la rete neurale applicata a tanti aspetti della vita dei
nostri giorni.
È incredibile la quantità e la molteplicità di situazione in cui ogni
giorno ci troviamo a utilizzare un sistema basato su reti neurali: dai
sistemi di scanner che riconoscono i caratteri stampati (OICR) al
videogioco “The Sims” del programmatore Will Wright che, nelle sue vari
versioni, seguiti ed espansioni, rappresenta quasi l‟espressione massima
dell‟applicazione nella quotidianità delle reti neurali che apprendono.
Nell‟ambito dei mercati finanziari e delle decisioni di investimento le
reti neurali hanno applicazioni molto efficaci ma molto poco diffuse che
verranno presentate nel seguito del tasto nel modo più semplice ed
esaustivo possibile per dare, come già precisato, un contributo,
7
sicuramente insignificante, che vuole essere un modo per fare un po‟ di
luce su uno degli spicchi del mondo della finanza che è in continua e
sempre più rapida evoluzione.
8
CAPITOLO I
EUFORIA IRRAZIONALE
I.1 Approccio “di massa” ai mercati e alla finanza
Si deve ad Alan Greenspan, presidente del Federal Reserve Board1
di Washington, il conio dell‟espressione “euforia irrazionale” per
descrivere il comportamento degli investitori sul mercato azionario.
In brevissimo tempo, essa divenne una delle sue più famose citazioni
tanto da diventare frase comune tra tutti gli operatori di borsa nonostante
1
Il Federal Reserve System conosciuta anche come Federal Reserve ed informalmente come
la FED è la banca centrale degli Stati Uniti d'America. Venne istituita il 23 dicembre 1913 su
proposta del presidente Woodrow Wilson approvata dal Congresso degli Stati Uniti.
Secondo la documentazione ufficiale della FED, l'istituto "è stato fondato dal Congresso nel
1913 per fornire alla nazione un sistema monetario e finanziario più sicuro, più flessibile e più
stabile. Negli anni il ruolo della FED nel sistema bancario e nell'economia si è accresciuto.
All'interno della Federal Reserve, il Federal Open Market Committee (FOMC) è l'organo di
indirizzo della politica monetaria. Sette dei dodici membri del consiglio direttivo (Board of
Governors) sono scelti dal Presidente degli Stati Uniti; i restanti cinque sono i presidenti delle
Federal Banks regionali che ricoprono la carica a rotazione. Dal febbraio 2006 governatore della
FED è Ben Bernanke, suo vice è Donald Kohn.
Il 25 agosto 2009 il Presidente Barack Obama ha confermato la nomina di Bernanke come
Presidente della FED fino al 2014.
9
il fatto che pochi si ricordassero esattamente a cosa queste parole si
riferissero.
Greenspan utilizzò l‟espressione indicata nel 1996, nell‟ambito di un
discorso in cui si manifestavano le preoccupazioni circa il livello
eccessivamente elevato raggiunto dal mercato dietro lo stimolo di fattori
legati alla psicologia di mercato.
Le sue parole sembravano indicare la possibilità che il mercato
azionario potesse scendere o, comunque, avere un rendimento futuro
scarso.
La reazione a tali parole fu un repentino crollo dei mercati in tutto il
mondo: il Nikkei giapponese scese del 3,2%, il DAX tedesco del 4%,
l‟Hang Seng cinese del 2,9% e il FT-SE inglese del 4%.
Nelle analisi dei mercati, ma anche in tanti altri aspetti della vita, è
opportuno gettare un occhio al recente passato al fine di cogliere
insegnamenti preziosi che quasi certamente non daranno strumenti
totalmente efficaci per prevedere gli eventi sul mercato ma quantomeno
saranno utili per arricchire il bagaglio di esperienze e per cercare di
approssimare ed effettuare stime in futuro.
Il mercato finanziario sta prendendo sempre più spazio all‟interno
del mondo quotidiano: ogni giorno sempre più persone hanno a che fare
con questa realtà “virtuale” ed ovunque si può sentir parlare di “borsa” e
di “andamenti azionari”.
Se, da un lato, questo ha portato al suo sviluppo e quindi a tutti gli
aspetti positivi che la borsa può dare come supporto all‟attività reale;
dall‟altro, ciò può portare a situazioni “drammatiche” in seguito a dure
crisi ed a comportamenti non del tutto razionali da parte di molti
possessori di titoli: a causa della loro inesperienza o perché trascinati