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formazione lungo tutto l’arco delle vita con i responsabili locali che elaborano i programmi
d’istruzione e formazione, facilitando il passaggio dei giovani dalla scuola al mondo del
lavoro attraverso, ad esempio posti di apprendista; valorizzando la formazione, in
particolare grazie alla convalida dell’esperienza precedente e instaurando un ambiente
propizio all’istruzione e alla formazione lungo tutto l’arco della vita, più in particolare dei
lavoratori meno istruiti, meno qualificati, e più anziani.
Tradizionalmente i temi della salute e della sicurezza nel lavoro sono stati affrontati
prevalentemente attraverso misure legislative e coercitive. Le imprese, i governi e le
organizzazioni professionali si interessano sempre di più a forme complementari di
promozione della salute e della sicurezza, facendo di questo elemento un criterio di
relazione per l’acquisto di prodotti e servizi. Una serie di criteri di salute e di sicurezza nel
lavoro sono stati inseriti, a vari livelli, nei programmi esistenti di certificazione e di
etichettatura dei prodotti o attrezzature. Le ristrutturazioni su grande scala registrate in
Europa suscitano inquietudine in tutti i lavoratori dipendenti e nelle altre parti interessate,
poiché la chiusura di un’impresa o massicci licenziamenti possono provocare una crisi
economica, sociale o politica grave in una comunità. Secondo uno studio, meno di una
ristrutturazione su quattro raggiunge gli obiettivi e porta a ridurre i costi, aumentare la
produttività e migliorare la qualità e il servizio alla clientela, poiché spesso essa crea
condizioni pregiudizievoli alla motivazione, alla creatività e alla produttività del personale.
Nella gestione degli effetti sull’ambiente e delle risorse naturali, la riduzione del consumo
delle risorse o delle emissioni inquinanti e dei rifiuti può comportare una diminuzione delle
ripercussioni sull’ambiente. Tale strategia può recare vantaggi all’impresa riducendo la sua
fattura energetica e le spese di materie prime e di misure contro l’inquinamento.
La responsabilità sociale delle imprese si estende al di là del perimetro dell’impresa,
integrando la comunità locale e coinvolge, oltre ai lavoratori dipendenti e agli azionisti, un
ampio ventaglio di parti interessate : partner commerciali e fornitori, clienti, poteri pubblici
e ong che rappresentano la comunità locale e l’ambiente:
Le imprese recano il loro contributo alla comunità, in particolare alla comunità
locale, fornendo posti di lavoro, salari e prestazioni ed entrate fiscali. Lavorando in stretta
collaborazione con i partner commerciali, le imprese sono in grado di ridurre la complessità
delle loro operazioni e i costi, aumentando la qualità. Le grandi imprese hanno anche
3
rapporti commerciali con le piccole società in qualità di clienti, fornitori, subappaltatori o
concorrenti.
Alcune grandi imprese manifestano la propria responsabilità sociale promuovendo lo spirito
imprenditoriale nella regione ospitante.
Una delle dimensioni della responsabilità sociale delle imprese è fortemente collegata ai
diritti dell’uomo in particolare per quanto riguarda le operazioni internazionali e le catene di
produzione a livello planetario. Questo aspetto è riconosciuto da strumenti internazionali
quali la Dichiarazione dell’OIL relativa ai principi e diritti fondamentali nel lavoro e i
Principi direttivi dell’OCSE destinati alle imprese multinazionali.
Il tema dei diritti dell’uomo è estremamente complesso e pone problemi di ordine politico,
giuridico e morale.
RSI : ITALIA ED EUROPA A CONFRONTO
In occasione del semestre di presidenza italiana dell’unione Europea, il Governo italiano ha
voluto dare un contributo allo sviluppo del dibattito sulla CSR, organizzando, assieme alla
commissione Europea, la Terza Conferenza Europea sulla CSR, il ruolo delle Politiche
Pubbliche nella promozione della CSR( Venezia, 14 novembre 2003). Per più di un
decennio , la Responsabilità Sociale delle Imprese (CSR- Corporate Social Responsibility) è
stata argomento di discussione di un numero ristretto di imprese, organizzazioni, esperti.
Oggi la situazione è cambiata e il dibattito si è esteso coinvolgendo un numero crescente di
attori, in particolare i Governi dei Paesi Membri. In Italia, per ragioni storiche (ad esempio,
importanza del movimento cooperativo) e strutturali (in particolare, prevalenza delle PMI)
la sensibilità verso il sociale in cui le imprese sono inserite ha caratterizzato una parte
significativa del sistema economico nazionale.
Appare quindi opportuno analizzare, in via preliminare la situazione italiana per
comprendere e delineare il quadro di riferimento in cui si inserisce l’iniziativa del Governo
italiano.
Ad oggi sono state promosse numerose iniziative a livello regionale e provinciale. Per le
Regioni si segnala:
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ξ la Regione Toscana ha attivato dal giugno 2000 il progetto Fabbrica Ethica per la
diffusione, specialmente tra le PMI , della certificazione SA 8000, che prevede
l’attivazione di sevizi formativi e informativi di supporto e l’erogazione di fondi alle
imprese;
ξ la Regione Umbria ha approvato la Legge Regionale n.20 del 2002, che prevede
l’istituzione di un Albo regionale delle imprese certificate SA 8000, inoltre ha
approvato anche la Legge Regionale n.21 del 2002 che prevede” interventi per la
certificazione di sistemi della qualità, del rispetto ambientale, della sicurezza e
dell’etica nelle imprese umbre”;
ξ La Regione Emilia -Romagna, oltre al programma “Chiaro, Sicuro, Regolare”
(CSR) sulla sicurezza e qualità del lavoro, ha avviato un progetto di ricerca e
sperimentazione, affidato all’istituto per il Lavoro, per identificare le condizioni in
grado di facilitare l’accesso volontario da parte delle imprese emiliano-romagnole al
Marchio di Qualità Sociale.
ξ La regione Marche è partner nell’intervento realizzato dal centro di Formazione
Marche (CFM) – consorzio di imprese marchigiane che opera nel settore della
formazione – volto a uno studio di fattibilità per la creazione di un sistema
informativo promotore della responsabilità sociale d’impresa;
ξ L’Assessorato alle attività produttive della Regione Campania ha avviato un
processo esplorativo di modelli e delle buone pratiche nel campo della CSR in
ambito locale, nazionale, internazionale;
ξ Il Progetto CSR-Vaderegio, finanziato dalla Commissione Europea, vede coinvolte
quattro organizzazioni: Agenda-Social Responsibility in Scotland di Edimburgo
(Scozia), Il ministero del Lavoro fiammingo (Belgio,Fiandre), la Novia Salcedo
Foundation di Bilbao(Spagna, Regione Basca) e l’associazione Euro di Palermo
(Regione Sicilia), Il progetto persegue obiettivi di conoscenza e promozione CSR a
livello locale. Inoltre, la Regione Sicilia supporta anche il Progetto Etiqualitas, che
ricomprende l’Osservatorio Regionale Siciliano per l’ambiente (ORSA),
L’Associazione Euro e vari enti locali e cooperative.
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Infine , il sistema nazionale delle Camere di Commercio è particolarmente sensibile e
attento al tema della promozione/diffusione della CSR tra le imprese operanti sul territorio.
A tal proposito si possono individuare alcune azioni:
ξ il Progetto REBUS- Relationship between Business and Society, an European
Investigation in CSR -,finanziato dalla Commissione Europea, ha come partner in
Italia ISTUD (Istituto Studi Direzionali SpA – Milano), SFERA (Servizi Formativi
Emiliano Romagnoli Associati, società consortile i cui soci sono organismi formativi
di associazioni imprenditoriali dell’Emilia-Romagna) e FORMAPER, Azienda
Speciale della Camera di Commercio di Milano.Il progetto mira a investigare il
grado di attenzione del management, in particolare delle PMI, nei confronti del
concetto di responsabilità sociale e a promuovere lo scambio e la conoscenza de best
practies;
ξ CISE, Centro per l’innovazione e lo Sviluppo Economico, azienda speciale della Camera
di Commercio di Forlì-Cesena, ha costituito una rete(Network Lavoro Etico) per la
diffusione dei principi e strumenti di gestione per la certificazione e formazione di auditor
SA 8000. CISE è ente accreditato da Social Accountability International per la
certificazione di sistemi SA 8000 e la formazione di auditor.
Il Codice Etico è l’altra faccia del Bilancio Sociale, altro strumento di rendicontazione
sociale. Infatti dalla missione aziendale si possono diramare due attività concomitanti, una
più generale rivolta al controllo delle politiche d’impresa (il Bilancio Sociale), l’altra ai
comportamenti individuali (il Codice Etico).
1
Può definirsi come la Carta Costituzionale”
dell’impresa, una carta dei diritti e doveri morali che definisce la responsabilità etico-sociale
di ogni partecipante all’organizzazione imprenditoriale. E’ un mezzo efficace a disposizione
delle imprese per prevenire comportamenti irresponsabili o illeciti da parte di chi opera in
nome e per conto dell’azienda, perché introduce una definizione chiara ed esplicita delle
responsabilità etiche e sociale verso i diversi gruppi di stakeholder. Esso è il principale
strumento di implementazione dell’etica all’interno dell’azienda. Il Codice Etico è divenuto
uno strumento per lo stakeholder manager, un mezzo che garantisce la gestione equa ed
efficace delle transazioni e delle relazioni umane, che sostiene la reputazione dell’impresa,
in modo da creare fiducia verso l’esterno. In Italia tali Codici sono ancora con una
1
www.bilanciosociale.it
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diffusione limitata. Alcuni ci vengono forniti dal Codice di Comit, Coop Adriatica, ENI,
FIAT.
Un evento significativo era la pubblicazione , dalla Commissione europea della “Carta
Verde” sul promuovere una struttura europea per la responsabilità Sociale” e Sociale, nel
2001 e nel 2002, rispettivamente. Questi due documenti esposero gli orientamenti della
Commissione europea sul problema della CSR.
Il Ministero Welfare sta ora lavorando su un progetto di responsabilità sociale ed ambizioso,
dedicato al problema CSR-sc (impegno Sociale) il cui compito è portare un importante
contributo a livello europeo e proporre l’esperienza italiana all’attenzione dei suoi partner
europei.
L’Italia e il Regno Unito si impegnano a promuovere lo sviluppo e l’attuazione di un
approccio equilibrato e di vasta portata alla CSR, che comprende i problemi economici,
sociale ed ambientali, ed anche gli interessi dei consumatori sulla base dei seguenti principi:
1. il riconoscimento della natura volontaria della CSR;
2. la necessità di credibilità e di trasparenza delle pratiche della CSR;
3. l’attenzione ai fabbisogni e alle caratteristiche specifiche delle PMI;
4. Il sostegno di, e la compatibilità con, gli strumenti accettati, esistenti a livello
internazionale.
Infine, Italia e Regno Unito si impegnano a tenere incontri bilaterali semestrali sulla CSR,
con l’obiettivo di scambiare informazioni ed esperienze relative alle politiche pubbliche e
all’integrazione della CSR nelle politiche nazionali.
SVILUPPO SOSTENIBILE
Tutto iniziò con Thomas Robert Malthus filosofo inglese. Egli constatò che, per la prima
volta nella storia del genere umano, si erano create delle condizioni tali per cui la crescita
della popolazione assumeva una dimensione preoccupante. Egli espresse queste convinzioni
nel suo libro “An Essay on the Principle of Population” del 1798, in cui predisse che le
popolazioni umane sarebbero cresciute a ritmo esponenziale, mentre la disponibilità di cibo
sarebbe potuta crescere solo aritmeticamente. Di conseguenza , il genere umano andava
incontro ad una sicura catastrofe. Queste considerazioni erano basate sull’osservazione delle
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mutate e radicalmente migliorate condizioni di vita – secondo il nostro metro attuale
assolutamente spaventose – indotte dagli effetti della prima Rivoluzione Industriale e dalla
conseguente industrializzazione. La preoccupazione per l’ambiente in sé ancora non era
formulata in modo specifico, anche perché al tempo di Malthus c’era generalmente un
bassissimo tasso di inquinamento e moltissimo spazio fisico disponibile per il genere
umano. Le crescite cui Malthus assisteva alla fine del 700 per la prima volta nella storia era
uno degli aspetti dell’aumento della ricchezza globale delle popolazioni a seguito della
prima rivoluzione industriale , alla parcellizzazione del lavoro, alle scoperte scientifiche e
alle innovazioni tecnologiche.
Le previsioni di Malthus vennero sostanzialmente disattese grazie all’attività e alle scoperte
dell’ingegno umano. Il miracolo avvenne grazie all’uso sempre più massiccio dei fattori
tecnologici e delle risorse che furono messe a disposizione dell’umanità dal progresso delle
scienze, dall’apporto delle conoscenze e scoperte geografiche, fattori questi che hanno
permesso l’utilizzo più estensivo, intensivo ed efficace delle risorse naturali.
Il catastrofismo di Malthus o Malthsianesimo pur diventando un classico filosofico, e come
tale intrinsecamente sdrammatizzato, di tanto in tanto riaffiorava.
Oggi la definizione dello Sviluppo Sostenibile generalmente accettata è:
sviluppo che soddisfa le esigenze del presente senza compromettere la capacità delle
generazioni future di soddisfare le loro proprie esigenze.
Questa definizione riflette bene il principio secondo cui dovremmo tentare di consegnare
alle generazioni future un ambiente almeno non peggiore di quello che abbiamo trovato noi
quando siamo arrivati in questo mondo. In un ambiente sempre più visibilmente inquinato
da odori, rumori, fumi, scarichi maleodoranti , sversamenti in terra o in mare di idrocarburi
ed altri prodotti chimici, progressiva distruzione di specie vegetali ed animali,
impoverimento del patrimonio idrico, etc. il concetto di sviluppo sostenibile diventa
decisamente più articolato e pertanto merita successivi approfondimento anche nell’ambito
organizzativo del sistema impresa.
Strumenti di verifica e modelli di rendicontazione sociale
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nel panorama attuale risulta difficile riconoscere quale sia la certificazione, etichetta o
sistema gestionale che dia maggiori garanzie di compatibilità con i valori etico - morali e lo
sviluppo sostenibile che l’ente responsabile dovrebbe perseguire, anche perché spesso I vari
modelli di rendicontazione sociale oggi disponibili fanno riferimento a valori molto
eterogenei tra loro, per cui non è agevole ad esempio comparare le performance ambientali
con quelle in materia di sicurezza nell’ambiente di lavoro, oppure il rispetto dei diritti umani
con le qualità di un processo produttivo o di un prodotto finale.
Il progetto CSR-SC del nostro Governo oltre a proporre un modello comune di riferimento,
invita a non considerare erroneamente I vari “standards” già esistenti come alternativi fra
loro, quando invece per la loro settorialità dovrebbero essere intesi come complementari.
La proposta italiana prevede la redazione da parte delle imprese di uno Social
Statement, un documento con cui l’ente attraverso una serie di indicatori definiti come
“modulari e flessibili” comunica le proprie performance sociali, ambientali e di sostenibilità
agli stakeholders. In particolare, il set di indicatori scelto dal Governo dovrebbe consentire
di monitorare l’impegno delle aziende in attività di CSR e promuovere la gestione dei
relativi processi decisionali ed attuativi. Nel procedere all’elaborazione del modello CSR-
SC sono stati analizzati i principali sistemi di rendicontazione nazionali ed internazionali
attualmente utilizzati per la misurazione delle performance aziendali, ma per l’ingente
numero di iniziative di tale tipo ci limiteremo in questa sede a considerare solo le più
diffuse, senza per ciò negare la validità di quelle che per necessità di sintesi non
menzioneremo.
Il Social Accountability 8000 è uno standard di rendicontazione che prende in esame il
rapporto impresa –fornitori, partendo dalla considerazione che le iniziative di CSR non
possono esaurirsi all’ interno degli stabilimenti, ma devono estendersi a tutta la supply
chain, garantendo che anche i fornitori e sub –fornitori dell’impresa il rispetto di quei valori
etico morali che si è deciso di perseguire. Nel concreto quindi, le condizioni di lavoro,
soprattutto dal punto di vista della salute, della sicurezza e del rispetto dei fondamentali
diritti umani, dovranno essere monitorate anche all’esterno, per assicurarsi ad esempio che
un proprio fornitore non operi attraverso lo sfruttamento del lavoro minorile o pratiche
discriminatorie, mettendo così a rischio l’immagine dell’azienda –cliente anche ove questa
non sia direttamente coinvolta in prima persona nella condotta irresponsabile. Introdotto nel
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1997 su iniziativa del Council of Economics Priorities (Cep), SA8000 è uno standard
certificabile da enti terzi .
IMPRESA SOSTENIBILE E STRUMENTI DI VALUTAZIONE
L’impresa crea valore quando orienta la propria gestione verso l’obiettivo della sostenibilità.
L’impresa sostenibile persegue uno sviluppo che contempera dimensione economica, sociale e
ambientale, si configura come un’impresa socialmente ed eticamente responsabile, capace di
accrescere i propri intangibile assests di conoscenza e fiducia. Ad essa va affiancato , secondo una
logica di triple bottom line , il monitoraggio delle dimensioni sociali e ambientali e, in una
prospettiva di sintesi , del livello di sostenibilità raggiunto dall’organizzazione.
I Strumenti di Valutazione della Sostenibilità
LA DIMENSIONE
SOCIALE
LA DIMENSIONE
AMBIENTALE
LA DIMENSIONE
DELLA SOSTENIBILITÀ
PROSPETTIVA
AZIENDALE SINGOLA
ORGANIZZAZIONE
ξ Bilancio
sociale
ξ Contabilità
sociale
ξ AA1000
ξ SA 8000
ξ BS 8800 e
OHSAS 18001
ξ Indici di borsa
etici
ξ Rating sociale
ξ Bilancio
ambientale
ξ Contabilità
ambientale
ξ Marchi di
qualità
ambientale
ξ Indicatori eco-
efficienza
ξ Indicatori
performance
(ISO 14031)
ξ Norme sui
sistemi di
gestione
ambientale
(EMAS e ISO
14001
ξ GRI Bilance
Scorecard
ξ Progetto SIGMA
ξ Altre iniziative
nazionali
ξ SERS di SPACE
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Tabella II Sistema Italiano : Aziende Certificate, suddivise per Regione, dati aggiornati al 31 Marzo 2004
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Abruzzo 1.734
Molise 425
Basilicata 603
Piemonte 6.209
Calabria 1.242
Puglia 2.882
Campania 5.841
Sardegna 1.272
EmiliaRomagna 7.247
Sicilia 3.319
FriuliVeneziaGiulia 1.708
Toscana 4.399
Lazio 6.397
TrentinoAltoAdige 1.286
Liguria 1.822
Umbria 1.210
Lombardia 17.010
Valled’Aosta 182
Marche 1.796
Veneto 7.790
REGOLAMENTO EMAS ED ISO 14000
E’ un regolamento comunitario, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea,
che ha avuto due fasi normative: la prima versione è quella relativa al Regolamento CEE
n.1836 del 1993, mentre la seconda, revisione della prima, è quella relativa al nuovo
Regolamento CE n. 761 del marzo 2001.
Il regolamento EMAS rappresenta l’espressione più evidente del nuovo approccio alla
politica di tutela ambientale dell’Unione europea per rendere effettivo il principio di
sostenibilità. La novità consiste nell’essere uno strumento volontario e non obbligatorio.
obiettivo è favorire la razionalizzazione e la riorganizzazione di questi stessi soggetti, per
aumentarne la competitività e l’efficienza, riducendone così gli impatti e gli sprechi
generati.
2
Fonte Sincert :CHIERCHIA Vincenzo , dossier il sole 24 ore ,7/06/2004
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I principi cardine a cui le organizzazioni che si vogliono registrare/certificare
ambientalmente devono ispirarsi nel percorso di ecogestione sono, in estrema sintesi:
a) pieno rispetto della normativa ambientale di interesse;
b) miglioramento continuo delle prestazioni ambientali;
c) trasparenza e comunicazione esterna.
Entrambi I modelli di registrazione/certificazione ambientale (EMAS ed ISO) hanno in
comune, oltre che la volontarietà dell’adesione, anche il principio di miglioramento
continuo della gestione ambientale, fondato su regole di comportamento ed autocontrollo,
rappresentante dal cosiddetto “Ciclo gestionale di Deming”; Plan (Pianifica); Do (Attua);
Check (Controlla); Act (agisci, riesamina).
QUALI SONO LE NOVITÀ INTRODOTTE DAL REGOLAMENTO EMAS II?
Il processo di revisione del testo del Regolamento CEE n. 1836/1993(EMAS I) ha portato
ad inserire nel nuovo Regolamento CE n. 761/2001(EMAS II) le seguenti novità:
- ampliamento della possibilità di adesione ad EMAS ad ogni società, azienda, autorità o
istituzione di natura pubblica o privata;
- riconoscimento della riproduzione dei sistemi di gestione ambientale certificati ISO
14001 nei successivi percorsi di ecogestione per la registrazione EMAS;
- istituzione di riunioni periodiche degli organismi competenti;
- disciplina per l’utilizzo del logo EMAS;
- inclusione delle autorità ambientali nella procedura di registrazione dei siti;
- rinnovato invito a stimolare la partecipazione al sistema dei lavoratori e delle piccole e
medie imprese;
- indicazione di analizzare e valutare, nel percorso di ecogestione di un’organizzazione,
oltre che gli aspetti diretti (detti tali perché completamente sotto la sfera di controllo
delle organizzazioni, quali, ad esempio, emissioni atmosferiche, scarichi idrici, rifiuti,
rumore, ecc.), anche quelli indiretti (ovvero quegli aspetti sui quali l’organizzazione ha
un’influenza parziale, quali, ad esempio, le questioni relative al prodotto, riguardanti la
progettazione, lo sviluppo, l’uso, il recupero/smaltimento dei rifiuti, ecc.).
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Al fine di ottimizzare gli sforzi necessari per una registrazione EMAS dell’organizzazione
“territorio” è perciò opportuno che le varie entità chiamate in causa, come anche I singoli
soggetti, utilizzino gli strumenti volontari per l’ambiente messi a punto da istituti di ricerca,
oppure definiti in accordi internazionali e da direttive europee.
Di seguito illustreremo, in particolare, le caratteristiche degli strumenti volontari che meglio
si integrano ad un percorso di registrazione EMAS quali:
- agenda XXI locale;
- valutazione ambientale strategica (VAS) (3);
- contabilità ambientale (CA);
- acquisto e produzione di eco- prodotti (Green Procurement/IPP – Politica Integrata
di Prodotto/marchi ambientali/LCA);
- permessi negoziabili.
CALIAITALIA E SODALITAS SOCIAL AWARD
Fondata nel 1965 da Liborio Vincenzo Calia, mastro falegname, CaliaItalia ha costruito la
propria storia sul valore fondamentale del lavoroL’impresa, inoltre, deve essere una
occasione di arricchimento per le persone che vi lavorano , ma al tempo steso l’impresa può
crescere davvero solo quando il suo territorio è fertile di uomini , di idee, di passioni. Calia
affianca da sempre l’organizzazione di eventi culturali , la creazione di progetti di
solidarietà, la promozione di iniziative di comunicazione sociale. l’Azienda valorizza le
professionalità promuovendo la responsabilizzazione delle risorse umane, utilizzando criteri
oggettivi di selezione, sia per le assunzioni che per lo sviluppo professionale, senza
discriminazioni di sesso, etnia, opinioni politiche e credenze religiose. L’Azienda si
impegna a favorire la formazione professionale, ai fini della progressione della carriera per
coloro che dimostrano di avere qualità. Sono attività che coinvolgono l’azienda a tutti i
livelli: non solo finanziario ma anche personale, grazie alla collaborazione attiva dei
dipendenti. Un impegno forte che è stato riconosciuto in più occasioni. Calia ha vinto ben
due volte il prestigioso Premio Impresa e Cultura, e ha ricevuto direttamente dalle mani
del Presidente della Repubblica Ciampi, il Premio AIRC Aziende Attive. L’ultimo
importante riconoscimento è stata l’assegnazione nel 2004 del “Sodalitas Social Award”.
L’ impegno socialmente responsabile di CaliaItalia, che in realtà ha luogo in maniera
13
intuitiva e spontanea sin dal lontano 1965, anno della sua fondazione , è stato ufficializzato
nel 1990 con la costituzione di CaliaItaliaCultura , attiva nel promuovere e sostenere
progetti e cause sociali, mostre, team sportivi, rassegne letterarie, eventi di moda e di
spettacolo, festival jazz, manifestazioni concertistiche e altro ancora. L’azienda consapevole
dei doveri sociali che ricopre, devolve una quota dei suoi profitti , 0,5-0,7%, a cause di
interesse collettivo così da generare una sorta di valore aggiunto in ottica di medio – lungo
termine. All’interno dell’approccio globale alla responsabilità sociale , CaliaItalia è molto
attenta anche alla tutela dell’ambiente fisico, pur non trattandosi di un processo produttivo a
rischio, poiché non produce rifiuti chimici dannosi, e quindi per natura a basso impatto
ambientale, nel 2002 per ufficializzare questa sua posizione ha conseguito la certificazione
ISO 14000. Il processo produttivo viene svolto quasi interamente artigianalmente
utilizzando semilavorati come il legno, pelli, tessuti e poliuretano espanso. Tutti i materiali
di scarto vengono riciclati o venduti consegnandoli ad aziende, mentre una piccola parte
viene mandata periodicamente al laboratorio “Dettofatto” del Dsm che svolge attività di
recupero e riabilitazione sociale dei pazienti malati di mente . la carta, fino a qualche anno
fa veniva consegnata gratuitamente alla Croce Rossa Italiana, attualmente viene inviata
periodicamente all’Azienda Compostaggio del Comune di Matera.
Nel 2001 CaliaItalia ha investito circa 700.000 euro nel settore culturale e sociale, le
previsioni di investimento per il triennio 2002-04 sono di 1.400.000 euro, cifre che stanno
ad indicare che per il gruppo l’impegno socio-culturale è qualcosa che va oltre il marketing.
CaliaItalia è dotata di una scuola di formazione interna che ha la duplice finalità di formare
i neo assunti e gestire percorsi formativi e di aggiornamento e di specializzazione delle
risorse umane in organico investendo non solo sulle capacità professionali, ma anche
cognitive del personale.
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Personale interno coinvolto in attività
formative
94
118
127
300
75
0
50
100
150
200
250
300
350
2001 2002 2003 2004 2005*
Serie1
Premio Sodalitas Social Award
Sodalitas nasce nel 1995 grazie all’iniziativa di Assolombarda, di un gruppo di imprese, e di alcuni
manager, per creare un ponte tra mondo d'impresa e nonprofit. Due gli assi lungo i quali
l’Associazione opera per realizzare la propria mission: il trasferimento di cultura manageriale alle
organizzazioni senza scopo di lucro, da un lato; la promozione della responsabilità sociale
d’impresa dall’altro. Lanciato nel 2003 , il “Sodalitas Social Award” premia le aziende operanti in
Italia distintesi per la realizzazione di programmi al alto valore e contenuto sociale . In occasione
della seconda edizione (aprile 2004), Il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha
concesso al premio un riconoscimento per il suo “alto valore sociale”.CaliaItalia tra le 95
candidature è risultata una delle vincitrici della seconda edizione nella categoria:”Miglior
programma partnership nella comunità” attraverso la presentazione di diversi progetti che
successivamente analizzeremo.
I progetti più rilevanti sono:
1. AIRC Aziende attive
2. Ricami di Pietra
3. Collezione in Azienda
4. Human CaliaItalia
5. Calia Kid