I SERVIZI DI INTERNET Capitolo I
icuramente, per rispondere alla domanda che ci siamo posti,
dobbiamo fare un distinguo
1
tra il fenomeno sociale e la
natura “fisica” della Rete. Partiamo dalla parte forse più
semplice che è la definizione fisica: Internet è una grande
rete globale che collega elaboratori elettronici (Pcs, Laptop,
Palmari, Cellulari, Impianti Domestici, ed oramai quasi tutti gli
oggetti elettronici di uso comune) o a sua volte altre reti più piccole.
Una delle particolarità di Internet sta nel fatto che ogni punto è
indipendente dall’altro (e vedremo che questo deriva dalla sua
origine storica).
S
Sono oramai in molti a sostenere che l’input per la creazione
di questa rete fu la volontà degli U.S.A. di rispondere ai successi
nel campo aereo-spaziale dell’ U.R.S.S. sancito dal lancio dello
“Sputnik”, primo satellite artificiale della terra mandato in orbita
nel 1957 e dunque gli Stati Uniti potenziarono gli investimenti nella
ricerca aerospaziale, finanziando quindi anche il progetto della
azienda consorziata alla NASA ARPA (Advanced Research
Projects Agency), da cui sappiamo che nascerà il primo progetto di
telecomunicazione per fronteggiare i rischi di una (imminente)
guerra nucleare: è la nascita di ARPANET, siamo nel 1969 e sono
coinvolti nella ricerca essenzialmente quattro università americane,
il Pentagono e qualche facoltoso privato. ARPANET è in grado di
far viaggiare messaggi, non confidenziali, da un punto all’altro
della rete anche se qualche punto viene attaccato (caratteristica
ereditata anche dal “nipotino” moderno). La prima esperienza di
1
CIACCI, G., Informatica, elaboratore elettronico, software ed Internet (materiale didattico
cattedra di Diritto dell’Informatica) A.A. 1998/1999.
2
I SERVIZI DI INTERNET Capitolo I
navigazione wireless
2
avvenne nel 1978 a bordo di un camion che
trasportava un elaboratore, che inviava i propri segnali ad una
antenna in California a sua volta collegata ad un terzo elaboratore
connesso, che trasmise i propri dati a Londra. Nel 1983 ARPANET
divenne la prima vera e propria dorsale: cioè ‘autostrada’ di
collegamento tra reti locali.
ARPANET viene smantellata nel 1990. Nel 1991 fu emanato
un provvedimento che sottolinea la volontà del governo americano
di rinforzare la Rete e preparare i presupposti per un uso
commerciale di essa: l'High Performance Computing Act. Nello
stesso anno comparì per la prima volta uno dei servizi che oggi
sembra quasi il più importante a livello di potenziale di
comunicazione: il World Wide Web. Le potenzialità di questo
ultimo servizio sono state fruibili dalla “massa” (faremmo meglio a
parlare di élite visto il numero irrisorio di « naviganti ») solo nel
1993 con la produzione del primo browser
3
, chiamato “Mosaic”.
Dal 1993 ai giorni nostri l’evoluzione della Rete ha riguardato
principalmente la velocità delle varie ‘dorsali’ che si sono
succedute, per consentire agli utenti, diventati centinaia di milioni,
una sempre più veloce interconnessione e oggi si cerca anche un
nuovo standard di comunicazione (ovvero la ‘lingua ufficiale ’ con
la quale dialogano i vari elaboratori di tutto il mondo) poiché il
vecchio protocollo TCP/IP sembra ormai insufficiente a gestire le
esigenze di una società che si avvia all’Era della Convergenza, cioè
2
NECCI, A., (1995) La Storia di Internet in http://www.dia.uniroma3.it/~necci/
/storia_internet.htm [consultato l’ 8 Aprile 2003] in Dipartimento di Informatica e
Automazione – Roma 3.
3
Programma che permette la visualizzazione delle pagine web programmate in formato
HTML.
I SERVIZI DI INTERNET Capitolo I
quando Internet sarà la dorsale di tutti i mezzi di comunicazione di
massa (televisione, telefono, cellulare, dati).
Torniamo adesso ad alcune considerazioni di scienza sociale
su Internet. Cercando di non abusare di quei termini, massacrati dai
media e svuotati oramai del loro vero contenuto, non possiamo
trascurare alcuni fenomeni sociali ed anche economici che con
Internet hanno visto la luce ed in esso si riconoscono. Ad esempio
Internet è il ‘Big Bang’ della New Economy: oltre ad essere esso
stesso oggetto di scambio di beni e servizi (società che offrono beni
e servizi tecnologici) è anche mercato virtuale dove gli scambi
avvengono. Jeremy Rifkin
4
sottolinea come la dematerializzazione
dei beni, che già Negroponte
5
aveva intravisto, costituirà uno
spostamento del baricentro di interessi dell’Uomo dalla realtà
all’ambiente virtuale e un conseguente aumento del potere di quei
pochi grandi colossi aziendali (detti gatekeepers, cioè guardiani)
che governano l’accesso alle informazioni e – ahimè – anche i
contenuti (sarà un caso che questi grandi produttori di contenuti
sono anche quelle “Case Discografiche” che da molti
6
sono ritenuti
i veri autori del DMCA americano?). Internet è strettamente legato
anche alla “Globalizzazione”, essendo secondo molti autori
7
una
delle due le chiavi di lettura di questo fenomeno: a) Information
technology; b) Deregulation.
Internet è diventato il nuovo mercato rilevante a livello
mondiale, base di scambi di servizi che sono nati con esso, o che
magari in esso hanno trovato una nuova funzione o significato
4
RIFKIN, J. , The Age of Access, New York, 2000, trad. it., L’era dell’accesso, Milano, 2000.
5
NEGROPONTE, N., Being Digital, Knopf, 1995, trad. it. Essere digitali, Milano, 1999, II^ ed.,
2001.
6
LITMAN, J. , Digital Copyright , Prometeus Books, New York, 2001.
7
STIGLIZ, J.E., La Globalizzazione e i suoi Oppositori, Einaudi, Torino, 2002.
4
I SERVIZI DI INTERNET Capitolo I
(pensiamo ad esempio al vecchio ‘mercatino delle pulci’ e
confrontiamolo con “ebay.com”!). Osserva Jeremy Rifkin
8
come la
rivoluzione della rete abbia dato un grosso scossone al concetto e al
valore della proprietà, perché nel mondo virtuale il target naturale
del mercato non sono più i beni o i servizi, bensì l’accesso alle
esperienze, informazioni, conoscenze dei singoli individui.
L’avvento della Information Society
9
catalizzato dalla nascita
delle reti (cui massimo esponente è ovviamente Internet), ha
comportato la nascita dei cosiddetti New Media, nonché la rilettura
dei media “tradizionali”: ad esempio la TV, soprattutto quella
satellitare, ha focalizzato l’attenzione su contenuti sempre più
ristretti e mirati (c.d. narrowcasting). Si sviluppa sempre più
l’integrazione fra i media: sono molto comuni infatti i programmi
satellitari e televisivi che “continuano” in rete nel relativo sito,
oppure addirittura le emittenti che in origine erano solo radio che si
sono espanse in Internet e nel relativo canale satellitare (ad esempio
Il Sole 24 ore o Radio Deejay) e questo perché con gli stessi
contents si possono facilmente gestire più mezzi di comunicazione,
quasi con gli stessi costi, come una sorta di economia di scala. Un
altro aspetto da mettere a fuoco del nuovo medium, strettamente
legato al fenomeno della globalizzazione, è che tale mezzo, a
differenza di Radio e Televisione che sono sempre sotto il controllo
di potenze economiche più o meno grandi, è veicolo di
comunicazione e informazione che parte dal basso, e quindi spesso
che veicola informazioni dalle zone più calde, magari in
8
RIFKIN, J. , op. cit. p. 22 ss.
9
ABRUZZESE, A. - DEL LAGO, A., Dall’argilla alle Reti , Costa & Nolan, Ancona, Milano,
1999 p. 225 ss.
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I SERVIZI DI INTERNET Capitolo I
controtendenza dalle fonti ufficiali di informazioni (come nella
rivolta zapatista nel Chiapas) .
È necessario fare un’analisi sugli impatti che questo medium
ha avuto nella società. Innanzitutto il problema più importante che
può verificarsi nella nostra società dell’informazione è l’overload
cioè il sovraccarico di informazioni. I media per definizione
incidono sulle opinioni dell’audience , specie i media come la TV
che sono costituite da un flusso unidirezionale delle informazioni e
a differenza del giornale non consentono una cernita delle
informazioni né tanto meno, una dovuta riflessione sull’argomento.
Da questo punto di vista Internet si presenta come massimamente
suscettibile di selezione e quindi non rientra in quella categoria
elaborata da Noelle Neumann
10
dei “media potenti”: poiché l’utente
per accedere all’informazione deve selezionarla, deve cercarla,
sebbene oggi si cerca di trovare modi (banner, portali, finestre
automatiche, cookies, etc.) che cercano di portare l’attenzione
dell’utente dove vuole il gestore del sito.
10
Cercheremo di tratteggiare questa teoria con brevi tratti del suo stesso Autore: i c.d.
powerful media sono (come) “la goccia d’acqua che cade continua, consuma la pietra (…). Gli
effetti dei media sono in gran parte inconsci: le persone non sono in grado di dare dei resoconti
di ciò che è accaduto. Esse mescolano, piuttosto, le loro percezioni dirette con quelle filtrate,
attraverso la mediazione dei mezzi di comunicazione di massa, in un’unità indivisibile che alle
persone sembra derivare dai loro propri pensieri ed esperienze.” “più un mezzo rende
difficile la percezione selettiva , maggiore sarà il suo effetto, (…)” .
6
I SERVIZI DI INTERNET Capitolo I
1.2 - I SERVIZI DELLA RETE
1.2.1 - WORLD WIDE WEB
A dispetto di ciò che si può pensare questo servizio è uno dei
più giovani, se consideriamo la nascita di Internet, quando, a scopo
educativo, fungeva da collegamento fra quattro importanti
Università Americane. Questo servizio infatti comincia ad apparire
diciamo quando Internet diventa “per tutti”, e cioè nei primissimi
anni ‘90 quando viene programmato il primo Browser (lett.
Sfogliatore): lo storico “Mosaic
11
”, molto prima della comparsa dei
due cugini più famosi, Internet Explorer e Netscape Navigator, che
sono tuttora i più diffusi al mondo, tanto da dare adito ad una nota
causa dell’Antitrust Americano, proprio sul monopolio di I.E., per
la sua capillare diffusione dopo la sua integrazione col sistema
operativo Windows 95. La Microsoft corp. fu condannata e
costretta ad aprire le sue porte (cioè i suoi codici di
programmazione ) agli altri concorrenti sul mercato
12
.
Oggi le polemiche su questi browsers si spostano nel campo
della privacy, in quanto essi sono diventati da semplici sfogliatori
vere e proprie spie dei gusti e delle tendenze dell’utente, poiché in
maniera automatica sono impostati per registrare i siti visitati dagli
utenti inserendoli in un vero e proprio file ( detto coockie) che
indica ora, giorno e numero di visite su un determinato sito e le
11
1993, quando Marc Andressen e Eric Brina dell'Università dell'Illinois sviluppano e
distribuiscono gratuitamente Mosaic, il primo browser con un interfaccia grafica, che consente
di visualizzare il contenuto di una pagina Web in modo molto simile a quello attuale.
12
Più diffusamente con Sentenze in merito cfr. Capitolo quinto.
7
I SERVIZI DI INTERNET Capitolo I
pagine visitate all’interno del sito. Certi portali, leggendo questo
cookie prima di caricare la pagina, adattano la pagina di apertura a
determinati siti (come Virgilio.it, Libero.it ed altri portali). Dicono i
providers: per fornire un servizio personalizzato sui gusti di ciascun
utente; pensano ì più accorti consumatori: per individuare strategie
di marketing sempre più aggressive.
Il servizio di WWW si basa su un linguaggio di
programmazione appositamente creato per il Web che è l’HTML
(HyperText Markup Language): la singola pagina non è
modificabile dall’utente-lettore, che può solo leggerla. Da una però
si può passare ad un’altra attraverso i cosiddetti links , che,
cliccandoci su, permettono di essere rimandato ad un qualsiasi
contenuto che risiede su una qualsiasi parte del Web: sia esso
video, audio, programma o semplicemente un’altra pagina. Più
recentemente queste pagine permettono di interagire coi servers
13
del provider e le sue banche dati. Il WWW è diventato quindi anche
un’interfaccia coi databases di un qualsiasi utente, cioè consente
alle persone autorizzate di dialogare con dei computers distanti
anche migliaia di chilometri e lavorare su essi o con essi senza
l’intermediazione di alcuno (chiaramente con l’autorizzazione del
proprietario dei server).
1.2.2 - FTP
Insieme alla posta elettronica è uno dei primissimi servizi per
cui è stato progettato Internet. Permette infatti di trasferire file da un
13
Il server è quel personal computer che in una rete ha la funzione di ricevere e inviare dei dati
da e verso tutte le postazione client (cioè clienti, perché sono esse che richiedono o mandano
informazioni): metaforicamente è un bibliotecario che raccoglie, ricerca e mette a disposizione
i libri (files) per conto degli utenti (clients).
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I SERVIZI DI INTERNET Capitolo I
computer ad un altro, e necessita di appositi programmi per fare ciò.
La sua importanza odierna sta nel fatto che è alla base di numerose
applicazioni che lecitamente e a volte illecitamente – perché in
mancanza del relativo diritto di utilizzazione – consentono il
trasferimento di qualsiasi file da un elaboratore ad un altro (si parla
oggi di peer to peer, cioè di reti-comunità di utenti che installano lo
stesso programma e che consente di condividere il proprio hard-
disk con le altre persone della comunità).
1.2.3 - EMAIL
La posta elettronica è forse il servizio che meglio incarna il
fascino e la ratio di Internet: creare cioè una forma di
comunicazione che non può essere tecnicamente oscurata da
nessuno (come voleva l’originale progetto militare). Tanto si è
evoluta la tecnica di questi messaggi, che da semplice testo oggi si
possono inviare video, musica, piccoli giochi elettronici addirittura,
da scambiarsi come posta. Questo servizio viene gestito da un
programma apposito oppure on-line dal provider del servizio. Cioè
possiamo tecnicamente leggere i messaggi, che non sono altro che
file più o meno complessi che vengono inviati ai server del nostro
provider (ad es. [email protected]), direttamente stando collegati con le
pagine che il nostro provider ci offre (un’interfaccia grafica più o
meno carina) oppure utilizzare appositi programmi (come Eudora
ad esempio) per “scaricare” dai server del nostro provider quei file-
messaggi direttamente nel nostro disco fisso, rimuovendoli o no a
nostro piacimento dal server del provider. Sarà chiaramente anche il
nostro provider a raccogliere la posta da noi inviata e recapitarla al
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I SERVIZI DI INTERNET Capitolo I
destinatario o meglio prima al suo provider ([email protected]) che
la consegnerà al proprio utente. La privacy della corrispondenza è
assicurata da una login (che è l’acronimo col quale il nostro
provider ci conosce fra tutti i suoi utenti) e da una password segreta
(che serve per leggere ed inviare la posta col nostro acronimo o
come si suole dire nickname).
1.2.4 – NEWSGROUP
Questa è una delle applicazioni più recenti che sfrutta le
potenzialità della posta elettronica, ma a differenza di quest’ultima
non assicura la riservatezza della corrispondenza, poiché scopo dei
newsgroups (lett. gruppi di notizie o meglio bacheche elettroniche)
è quello che ogni utente invii il proprio messaggio al server del
provider che offre la memoria per registrare questi messaggi, che
generalmente sono su un argomento stabilito e rispettano certe
regole dettate dal gruppo; chiunque sia interessato a
quell’argomento può collegarsi a tale server e leggere i messaggi
con l’oggetto che gli interessa. Per accedere a questo servizio è
necessario un apposito programma detto newsreader che consente
la lettura di questi messaggi ospitati in un server (che fisicamente
non è che un computer che registra questi messaggi e all’occorrenza
ne invia il contenuto a quanti lo richiedano). In tali gruppi è spesso
previsto un cosiddetto ‘Moderatore’, e cioè un soggetto che
spontaneamente legge tutti i messaggi e pubblica solo quelli che
non violino le regole di autocondotta che il gruppo si è dato (ad es.
non offendano la decenza, non diffamino nessuno, non contengono
appellativi sconci, etc.); sono però possibili gruppi che non
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I SERVIZI DI INTERNET Capitolo I
prevedono questa figura e in cui i messaggi siano pubblicati in
automatico con conseguenze che facilmente il lettore immaginerà.
Questo tipo di servizio è oggi offerto da alcuni siti (ad es. sportivi)
col nome di forum cioè sempre la classica bacheca nella quale si
lascia il messaggio, con un nick o ,peggio e più spesso, in forma
anonima (anche se solo apparentemente poiché vedremo che
l’anonimato assoluto non esiste su Internet
14
) e viene visualizzato
col normale browser come la posta letta on-line attraverso il
portale
15
del proprio provider.
1.2.5 - NEWSLETTER
Simile ai newsgroups sono le newsletters, servizio molto
usato dalle aziende che oramai lo utilizzano in quella strategia che
propriamente viene detta email-marketing . Infatti la newsletter
funziona dando ad un fornitore di informazioni (commerciali,
pubblicitarie, personali, finanziarie, giuridiche, etc.) il proprio
indirizzo di posta elettronica, acconsentendo all’invio da parte di
esso di messaggi standardizzati su prodotti, novità, sconti,
aggiornamenti praticati dall’azienda o fornitore di servizi.
Riduttivamente potremmo affermare che la “pubblicità in cassetta”
(volantini, opuscoli) si sta dematerializzando e trasformando in
emails con notevole riduzione di costi e tempi per le aziende, ma
con forse maggior fastidio degli utenti, soprattutto quando non si è
14
DI CIOMMO, F., voce Internet (Responsabilità Civile) in Enc. Giur. Treccani, Aggiornamento
2002, Roma, vol. X.
15
Pagina iniziale contenente numerosi links ad altre pagine o a servizi.
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acconsentito alla ricezione di questi messaggi: fenomeno detto
spamming
16
.
1.2.6 – CHAT
Più che un servizio è un nuovo modo di comunicare che
sfrutta sempre la tecnologia del FTP. Più precisamente due o più
persone entrano in una camera virtuale (un interfaccia uguale per
tutti) e possono comunicare con le altre persone che sono entrate in
quella camera mandando messaggi che compariranno nella lavagna
(blackboard) oppure a discrezione dei due o più in un’altra finestra
privata tra di loro. In queste stanze si entra sempre con un
nickname, ovvero un nome scelto dall’utente a proprio piacimento.
Negli ultimi tempi si sta diffondendo un nuovo modo di chattare,
solo tra i propri contatti (persone conosciute) col nome di Istant
Messaging : con apposito programma ogni persona è costantemente
collegata alla lista dei propri contatti e può scambiare con essi
messaggi, comunicazioni audio-video e files.
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Dal verbo inglese to spam: inondare di messaggi di posta elettronica di pubblicità o di
informazioni inutili o non richiesti.
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