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completezza.
Abbiamo molto fiducia nell�Uomo e non crediamo che esso voglia
scomparire da questo pianeta. Crediamo nell�avventura e nella conquista e
ci pare che non ci sia avventura pi� bella e conquista pi� gratificante dello
scoprire se stessi.
La nostra speranza � il poter stimolare la riflessione su certi problemi
e di accrescere l�attenzione sul verificarsi di certi fenomeni. E se, con il
presente lavoro, fossimo riusciti in questo intento anche solo con una
persona ..... allora vorr� dire che questo lavoro non � stato svolto invano.
Antonelo Mela
5
CAPITOLO I
PENSIERO UMANO E RELIGIONE:
LO STUDIO DEL FENOMENO RELIGIOSO
1 - Modernit� della religione.
Quello che vogliamo fare � arduo. Vogliamo analizzare e
comprendere un fenomeno sociale che negli ultimi anni si � conquistato le
attenzioni della gente comune e degli studiosi anche in Italia: la crescita
dei Nuovi Movimenti Religiosi e la comparsa di nuove forme di
religiosit�.
Quello che vogliamo fare � arduo non solo perch� � arduo
comprendere qualsiasi fenomeno sociale complesso ma anche perch�
pochi argomenti presentano implicazioni cos� scottanti nell�essere
sottoposti a studio come il soggetto della religione e della religiosit� e di
tutto il mondo che gli gravita attorno.
Dando uno sguardo agli ultimi tremila anni di storia, vedremo che il
fattore religione � sempre stato un fattore di primo piano nello svolgersi
delle umane vicende.
1
Facendo una classifica dei soggetti che
1
In questo lavoro parleremo spesso della religione come fatto sociale, come entit� capace di
generare effetti nella societ�. Il Crespi spiega: �.... anche nella teoria sociologica, si usa fare
riferimento ad un insieme di individui come se fosse un attore che agisce unitariamente, dotato
di una propria identit� e di una propria volont�. Si pu� parlare cos� dell�azione di una famiglia (i
Borgia), di un ceto o di una classe (gli impiegati, la borghesia), di popolazioni (gli inglesi, i
siciliani), di unit� produttive (la Fiat), di istituzioni religiose (la Chiesa) o politiche (lo Stato, il
partito comunista), di associazioni, fondazioni, movimenti, gruppi di interesse, o di aggregati
come il pubblico, la massa, la folla, ecc. Attribuendo a tali insiemi desideri, manifestazioni di
volont�, decisioni, strategie, ecc. (.......) Occorrer� distinguere tra i casi in cui l�attribuzione di
soggettivit� � il puro risultato di una generalizzazione usata dallo scienziato sociale per rendere
intelligibile l�agire omogeneo di pi� individui, che possono anche non essere in relazione tra
loro, e i casi in cui invece � l�effettivo agire organizzato di pi� individui a manifestarsi come un
unit� analoga a quella del singolo individuo�. (F. Crespi, Le vie della sociologia, Il Mulino,
Bologna,1985, pagg. 381-382).
6
maggiormente hanno attratto l�attenzione e l�interesse dei pensatori, non
ci stupirebbe trovare la religione, e tutte le sue implicazioni, ai primi posti
di questa particolarissima classifica.
Quanta energia e quanta materia questo argomento ha mobilitato
nella storia?
Portare prove a sostegno di queste affermazioni � puramente
accademico. Forse in spazi e tempi diversi il fattore religioso si esplicava
in modi molti differenti. Dando alla religione e al fenomeno religioso una
definizione ampia e onnicomprensiva, si potrebbe addirittura affermare
che il dibattito sulla religione � uno dei pi� fondamentali del pensiero
umano.
2
Ci� che ci preme � sottolineare l�importanza, anche al giorno d�oggi,
della religione del pensiero e nell�agire degli uomini. Eppure sono circa
due secoli che la cultura occidentale di stampo illuministico si ostina a
proclamare la morte di questo soggetto: la quale, con tenacia, si sottrae a
questa prevista e scontata fine. Pi� sfacciato al tempo degli scientisti e
degli evoluzionisti, nella seconda met� dell�Ottocento, questo approccio �
entrato in profondit� fra gli schemi logici della cultura della nostra
societ�.
Eppure questo mito di un Uomo post-moderno che non ha bisogno, a
cui non serve pi� la religione, oltre a non essere confermato dai fatti, va,
pi� che altro, a diventare una leggenda urbana che molti citano ma a cui
pochi credono veramente. Pi� che un concetto operativo, ci troviamo tra le
mani un luogo comune.
2
Se consideriamo religiosa la spinta alla scoperta dell�identit� spirituale dell�Uomo e la ricerca
di una qualche Verit� insita nelle cose, si possono ricondurre all�alveo religioso molte delle
grandi conquiste che l�Uomo ha compiuto contro la schiavit� e la barbarie alla ricerca di forme
pi� elevate di libert� e coscienza: conquiste quali le grandi filosofie dei pensatori greci, le opere
di personaggi come Leonardo o Galileo o la vittoria della democrazia e della libert� di coscienza
in trattati quali la �Magna Charta� o la �Dichiarazione dei diritti dell�Uomo�.
7
E� vero che, a dispetto dell�intima unione di cultura e religione nel
passato, le societ� avanzate sono essenzialmente secolari nella loro
organizzazione. Esse si fondano su premesse secolari che riguardano ogni
livello di attivit� sociale.
3
Ma, per quante disquisizioni si possano fare sui
cambiamenti quantitativi e qualitativi, veri o presunti, che la religione
abbia manifestato, troveremo che, analizzando semplicemente la nostra
piccola esperienza quotidiana, di questo fenomeno prettamente umano si
continua a parlare.
Troveremo che i mass-media parlano di religione cos� come accade
nelle scuole, nei salotti buoni o in quelli di periferia. Troveremo che le
autorit� religiose si esprimono riguardo i mass-media, la scuola e varie
altre questioni del nostro quotidiano vivere.
4
Naturalmente, adesso, con il termine religione richiamiamo alla
mente le sue eccezioni pi� comuni, senza dargli un preciso significato.
Senza svolgere un�analisi accurata del fenomeno, stiamo seguendo
proprio quel filo di pensieri e considerazioni che ci hanno portato ad
interessarci al tema di questa ricerca.
Ci� che pi� salta agli occhi, nella vita di tutti i giorni, � la rapidit�
dei cambiamenti delle cose o, perlomeno, dell�apparenza delle cose.
Questa nostra societ� cambia forme e contenuti cos� rapidamente che lo
3
Per B. Wilson, la religione svolgeva nelle societ� del passato molte funzioni latenti che nella
societ� odierna sono state assunte da nuove agenzie sociali. Tra queste la prescrizione di norme
morali, la spiegazione dei fenomeni fisici o lo strumento di espressione e regolamentazione delle
emozioni. Oggigiorno, alla religione, � rimasta solo la funzione manifesta della salvezza. Tutto
ci� avviene perch� l�uso elevato della tecnologia porta a concentrare l�attenzione sulla
razionalit� strumentale a discapito della razionalit� finale. Si veda B. Wilson, La religione del
mondo contemporaneo, Il Mulino, Bologna, 1985, pagg. 41-61. Per quanto riguarda il concetto
di razionalit� formale, finalizzata o strumentale (in contrasto con quella sostantiva, o razionalit�
dei valori) si veda M. Weber, Economia e societ�, Comunit�, Milano, 1980.
4
Non � raro vedere personalit� religiose intervenire in televisione in programmi-dibattito
(meglio conosciuti come �Talk-show�) o avere spazi sui giornali in cui poter esprimere le loro
opinioni sui pi� svariati argomenti. Avendo agli occhi dell�opinione pubblica un�autorevole
presenza il loro utilizzo da parte dei mass-media avviene esclusivamente per esigenze
comunicative.
8
sgomento che l�individuo ora sta provando � anch�esso un tema molto
sentito e dibattuto.
5
La realt� cambia e presenta nuovi oggetti sociali, nuovi fenomeni da
assimilare. I punti pi� ricorrenti delle ultime ricerche sociologiche sono
ormai familiari anche ai non addetti ai lavori. Si parla della crescita,
spaventosamente veloce, dell�informatizzazione ad ogni livello sociale e
delle conseguenze che produce, o potrebbe produrre, sulla cultura e
sull�individuo; si parla dei problemi etici delle nuove frontiere della
ricerca scientifica; si parla della globalizzazione, a livello planetario, dei
rapporti interpersonali; si parla di prospettive future che minacciano di far
scomparire radici culturali e non, radicate nei popoli da secoli.
6
Non pretendiamo di essere esaustivi in questo elenco.
Semplicemente sottolineiamo come questo susseguirsi di punti notevoli ci
abbia colpito, soprattutto in relazione con il dibattito sulla religione, che, a
prima vista, sembra provenire dai meandri della storia.
Qualche anno fa erano comparse delle tesi sulla progressiva
�secolarizzazione� della societ�.
7
Si era parlato di un �eclissi del sacro�.
Dando per fondate queste ipotesi, l�attenzione della coscienza sociale
5
Per approfondire questo argomento si veda G.P. Prandstraller, L�uomo senza certezze e le sue
qualit�, Laterza, Bari, 1992; F.A. Cusimano, La crisi contemporanea e l�uomo planetario,
CEDAM, Padova, 1993.
6
Sulla crescita dell�informatizzazione si veda G. Mantovani, Comunicazione e identit�: dalle
situazioni quotidiane agli ambienti virtuali, Il Mulino, Bologna, 1995; A.R. Stone, Desiderio e
tecnologia: il problema dell�identit� nell�era di Internet, Feltrinelli, Milano, 1997. Sui problemi
etici della ricerca scientifica e della tecnologia si veda C. Losch, Il paradiso in terra: il
progresso e la sua critica, Feltrinelli, Milano, 1992; H. Jonas, Il principio della responsabilit�:
un�etica per la civilt� tecnologica, (a cura di P.P. Portinaro), Einaudi, Torino, 1993. Sulla
globalizzazione dei rapporti interpersonali si veda K. Ohmae (a cura di), Il senso della
globalizzazione: prospettive di un nuovo ordine mondiale, Etaslibri, Milano, 1998. Sul problema
del rapporto fra culture diverse si veda S.P. Huntigton, Lo scontro delle civilt� e il nuovo ordine
mondiale, Garzanti, Milano, 1997.
7
Si veda S. Acquaviva, L�eclissi del sacro nella civilt� industriale, Comunit�, Milano, 1981; S.
Acquaviva-R. Stella, Fine di un�ideologia: la secolarizzazione, Borla, Roma, 1989; S.
Acquaviva-G. Guizzardi (a cura di), Religione e irreligione nell�et� postindustriale, AVE,
Roma, 1971.
9
avrebbe dovuto automaticamente spostarsi su altri luoghi del pensiero
umano.
Torneremo sulla correttezza o meno di queste tesi. Ci� che rimane
indiscutibile � che di religione si continua a parlare. E questo �, appunto
visibile nella vita di tutti giorni: quella fatta di tramezzini, di orari di
lavoro, di traffico intasato, di litigi col vicino di casa.
Questo � il fatto che ci ha fatto dare uno sguardo interessato e
divertito all�argomento del fattore religioso e di questa nuova religiosit�
che prepotentemente va diffondendosi anche nelle nostre citt�.
Vedere che le persone, nonostante gli argomenti su cui discutere
siano tantissimi, continuino a dibattere sulla e della religione ci ha
incuriosito e ci ha spinto ad altre riflessioni.
La stessa ri-lettura del rapporto fra religione, societ� e individuo in
vari periodi storici ha portato a nuove riflessioni. Porre a confronto quello
che sembra uno dei pi� importanti aspetti della societ� e del pensiero
umano con le caratteristiche pi� tipiche della �nostra societ��, quella che
sta per varcare la soglia del terzo millennio, � stato un passo breve.
Nell�abitante delle nostre moderne citt� troveremo cos� i suoi dubbi
religiosi e l�abbonamento ad Internet oppure troveremo le sue certezze
religiose e il telefonino cellulare. Quanto sono simili, nell�atto di
interrogarsi sulle risposte ultime della vita dell�uomo, un uomo del
ventesimo secolo ed un uomo dell�Alto Medioevo? Quanto si
assomigliano di fronte alla figura della morte un programmatore di
computer ed uno scriba dell�antico Egitto?
Queste domande, e altre simili, ce le siamo poste perch� proprio alla
fine di questo secolo si ripropongono alla nostra attenzione fenomeni che,
a stretto rigor logico, sembrano provenire da altre epoche, da lontane
culture quali l�espansione del fenomeno della New Age ovvero di quella
riscoperta di religiosit� primordiale fatta di contenuti e non di forme. Il
10
crescere, anche nel nostro paese, del numero e dell�importanza di nuovi
movimenti religiosi di matrice sia cristiana che orientale. Il proliferare di
organizzazioni a sfondo magico ed esoterico. Il ritorno della magia e
dell�uso del �reading� anche da parte di persone con importanti ruoli nella
societ�.
8
Trarremo le conclusioni alla fine di questo lavoro ma vogliamo gi�
esporre un concetto in cui sono contenute quelle conclusioni. Possiamo
ritenere che il sapere umano sia come una piramide rovesciata. Man mano
che ci si allontana dal vertice le implicazioni, le conseguenze, la
complessit� del sapere umano aumentano. Ci� significa che certi problemi
filosofico-sociali hanno la loro radice in un punto pi� vicino al vertice del
punto di cui si sta discutendo.
Ecco perch� riteniamo, a torto o a ragione, che il dibattito sulla
religione conviva con aspetti del pensiero umano a prima vista cos�
distanti da essa. La religione, in questa fantasiosa e fantomatica piramide
del sapere e della conoscenza umana, occupa un posto molto vicino al
vertice.
Non sapremmo dire, ma in verit� questo � poco importante, quale
soggetto occupi il vertice di questa piramide o se la religione possa
aspirare ad occupare quel posto. La nostra era una semplice metafora per
mettere in relazione lo stretto legame fra societ� e religione e l�apparente
lontananza di quest�ultima dal novero delle cose importanti della vita
moderna.
8
Per �reading� (dall�inglese Read = leggere) si intende qualsiasi metodo di determinazione del
destino personale o delle caratteristiche personali partendo dallo studio di eventi esterni. Esempi
di reading sono l�astrologia, la numerologia e le carte dei Tarocchi. Si veda A. Neher, La
psicologia della trascendenza, MEB, Padova, 1991.
11
Tra l�altro, i primi passi della sociologia come scienza, fatti sul
finire del secolo scorso, sono stati mossi proprio nel presupposto che la
comprensione del rapporto fra religione e societ� avrebbe spalancato le
porte a una maggiore comprensione di quest�ultima.
9
I temi che affronteremo sfiorano nell�uomo le sue parti pi� vive, i
suoi organi pi� delicati. Questi temi entrano nel cuore del pensiero e del
sentimento umano. Fare un esame di questi temi assumendo un�aria
sprezzante e presuntuosa � sicuramente il miglior modo per trarre le
conclusioni pi� scorrette. Ci dispiacerebbe muoverci in questi ambiti
senza prestare attenzione al fatto che quello che per noi � un dato di
ricerca o uno spunto di riflessione, per qualcuno potrebbe essere l�unico
suo sostegno o la sua intera vita.
Anche per il compito che ci proponiamo ci pare arduo.
9
Si veda il par. 2 del cap. IV.
12
2 - Scienze dello spirito e scienze della natura.
La religione rappresenta per l�uomo, la sua storia, le sue civilt�, la
sua cultura un fattore di importanza notevole. Per un ricercatore che
volesse studiare questo fattore si aprono cos� molteplici possibilit� di
approccio e di analisi. Tra l�altro, un fenomeno diffuso e pervasivo
dell�attuale ricerca scientifica � proprio il processo dilagante di
specializzazione da parte di chi fa la ricerca. Questo fatto, che coinvolge i
pi� differenti campi disciplinari, complica ancor pi� il lavoro di un
eventuale ricercatore che si accingesse a varcare le soglie di un mondo che
presenta cos� tante implicazioni e relazioni con altre discipline quale la
religione.
Mai come oggi quest�ultima � stata fatta oggetto da parte di cos�
numerose e metodologicamente differenziate discipline. Si pensi alla
psicologia, all�antropologia e, in particolar modo, alla sociologia. Inoltre
appaiono anche nuove maniere di accostarsi alla religione come
l�approccio cibernetico.
10
Proprio in relazione alla possibilit� di essere studiata e compresa, si
avanza la tesi che la religione e la ragione siano entrambe figlie della
modernit�. Ci� significa semplicemente che il fatto stesso di ritenere
l�ambito religioso un campo indagabile e suscettibile di analisi razionale,
�crea� un nuovo modo di intendere la religione, crea la religione come la
10
L�approccio cibernetico consiste nel considerare la religione e la societ� come sistemi
interagenti. In tale modello sia la religione che la societ� sono concepiti come organismi vivi e
dinamici. La loro proiezione nel tempo, conseguentemente, il loro reciproco adattamento �
effetto della vitalit� di cui ognuno � dotato, ma anche del modo particolare di recepire e reagire
agli influssi che provengono dall�esterno. Per maggiori approfondimenti si veda G. Scarvaglieri,
L�approccio cibernetico al fenomeno religioso in S. Burgalassi-G. Guizzardi (a cura di), Il
fattore religione nella societ� contemporanea, F. Angeli, Milano, 1983, pagg. 70-80.
13
intendiamo ora: ben diversa da come veniva vista in altri tempi e da come
viene vista in altri luoghi.
11
In pratica la religione da entit� omnicomprendente, da realt� che
inglobava in s� ogni altro organismo o significato, diventa entit� che viene
inglobata da altri organismi o significati. Si pensi al concetto di societ�.
Mentre prima la societ� era inclusa nella religione, ora � la religione ad
essere inclusa nella societ�. E inclusione pu� essere visto anche come un
sinonimo di subordinazione.
A prova di questo fatto possiamo stilare un lungo elenco di sociologi
che hanno considerato fondamentale per la comprensione di questo
oggetto chiamato societ�, lo studio della religione.
Nella stretta relazione fra sociologia e religione � indicativo vedere
che praticamente la nascita della sociologia della religione coincide con la
nascita della sociologia tout-court.
Se ponderiamo la quantit� e la qualit� dei lavori che vanno a
costituire quella che viene chiamata �sociologia della religione�, noteremo
che in essi possiamo annoverare veri caposaldi del pensiero sociologico in
generale.
12
Tra l�altro l�interesse che la letteratura sociologica mostra per
il fenomeno religioso non tende a diminuire ma anzi si dimostra ancora
pi� destinato a crescere.
13
11
Basterebbe spostarsi in un paese islamico per capire, anche oggi, quanto sia diverso il modo di
porsi di fronte alla religione. Nei secoli scorsi certi paradigmi religiosi erano cos� al di sopra
della possibilit� di essere sottoposti ad indagine razionale che il solo fare questa azione
significava produrre una vera e propria rivoluzione culturale.
12
Il fondatore della sociologia, A. Comte, assegnava alla religione una parte fondamentale
nell�equilibrio della sua visione della societ�. Altri grandi sociologi che si sono occupati di
religione sono stati M. Weber, E. Durkheim, G. van der Leeuw, E. Troeltsch e B. Malinowski
tanto per citarne alcuni. Si veda, a questo proposito, il par. 2 del cap. IV e le opere presenti in
bibliografia dei citati autori.
13
Bench� non ci siano dei dati statistici che misurino la percentuale di opere sociologiche e non
sulla religione sul totale delle opere pubblicate, sfogliando un qualsiasi catalogo di una qualche
casa editrice si potranno contare numerosi i lavori attinenti al mondo religioso. Esistono in
commercio parecchi libri che danno una panoramica degli studi sulla religione al momento
attuale e altrettanto numerosi sono i testi che affrontano aspetti specifici quale, ad esempio, il
fenomeno delle nuove religioni e la nuova religiosit�. Tra i testi che offrono una panoramica
14
In ogni caso la filosofia moderna ha trasformato l�ottica
dell�osservazione, per cui la religione da fatto quasi atemporale si tramuta
in fatto storico, che porta in s� la struttura dei fatti umani, psicologici,
culturali e sociali. Tutto ci� non significa minimamente che il pensiero
umano non abbia mai varcato le soglie della religione per compiere i suoi
giochi acrobatici. Cos� come � da sempre presente nella cultura di questo
essere chiamato homo sapiens la figura, molto spesso onnicomprensiva,
della religione, cos� � da sempre ben presente l�azione della mente umana
e dell�uomo tutto nel porsi domande e volere risposte da questa figura
chiamata religione.
Prima della sociologia, sono state la filosofia e la teologia a dedicare,
per secoli, le loro energie al fenomeno religioso. La teologia, in
particolare, � proprio la �scienza o lo studio di Dio�. Ci� che per�
discrimina fortemente queste due discipline dalla sociologia, � che esse:
�... lavorano, ne possono non lavorare, su di un concetto di religione non
empirico, ma che � frutto di rivelazione (la teologia) o posto in modo
assiologico (la filosofia) �.
14
Paradossalmente la sociologia della religione, proprio ai suoi inizi,
non � riuscita a slegarsi completamente dall�essere una sorta di teologia
scientifica o di filosofia scientifica. Naturalmente, questo debito che la
sociologia della religione dovette pagare, ai suoi confusi e contraddittori
inizi, nei confronti di quelle �antiche madri� fu scotto a cui, forse, era
difficile sottrarsi.
15
generale sulla sociologia della religione consigliamo: G. Filoramo-C. Prandi, Le scienze delle
religioni, Morcelliana, Brescia, 1991; D. Zadra (a cura di), Sociologia della religione, Hoepli,
Milano, 1969; J.P. Willaime, Sociologia delle religioni, Il Mulino, Bologna, 1996; T. 0�Dea,
Sociologia della religione, Il Mulino, Bologna, 1971; J. Wach, Sociologia della religione,
Dehoniane, Bologna, 1986.
14
G. Filoramo-G. Prandi, op. cit., pag. 25.
15
Visto e considerato che il sapere umano non � qualcosa di slegato al suo interno, � abbastanza
naturale che esso si evolva in maniera continua e non con grandi balzi in avanti. Se una
disciplina nasce e cresce, sar� abbastanza plausibile che essa lo faccia mantenendo ai suoi inizi
ancora viva la matrice che l�ha generata.
15
Nel momento, comunque, in cui la religione diventa suscettibile di
indagine razionale, nasce il problema di come questa indagine debba
essere condotta. Se ai suoi inizi, la sociologia non si pose questo problema
era semplicemente perch� i suoi rapporti col fenomeno religioso potevano
essere ricondotti a due atteggiamenti che, sebbene profondamente
differenti fra loro, conducevano ad ignorare ogni possibile implicazione
metodologica: l�atteggiamento apologetico e l�atteggiamento scientista.
16
In seguito, all�inizio di questo secolo, � emerso in tutta la sua
complessit�, per la prima volta quello che � il problema epistemologico di
fondo della sociologia della religione: l�alternativa fra spiegare o
comprendere la religione.
Mentre il Positivismo portava avanti un concetto �forte� di scienza e
di approccio scientifico (positivo), con lo storicismo tedesco si pone, ad
opera di Dilthey, un limite alla possibilit� di applicare ad ogni forma di
conoscenza umana di quel tipo di approccio.
Dilthey divide in due campi nettamente divisi le possibilit� di
conoscere da parte dell�uomo: le scienze della natura e le scienze dello
spirito. Wildelbland specificher� che le scienze naturali cercano di
scoprire la legge a cui obbediscono i fatti e sono perci� scienze
nomotetiche; mentre le scienze dello spirito hanno di mira il singolo nella
sua forma storicamente determinata, e sono perci� scienze idiografiche.
Rickert rafforzer� questa distinzione parlando non solo di differenza
dell�oggetto ma anche di metodo.
17
16
L�atteggiamento apologetico consisteva nella posizione di chi per perseguire lo scopo di
dimostrare la superiorit� del cristianesimo nei confronti delle altre religioni ricorreva, anzich�
che all�apologetica tradizionale, all�uso dei pi� moderni strumenti concettuali attraverso il
confronto e la sintesi dei dati offerti dalle diverse discipline. L�atteggiamento scientista si pose
come obbiettivo, usando anch�esso un approccio profondamente scientifico e razionale, quello di
indagare e trovare non l�essenza della religione ma la sua inessenzialit�, allo scopo di contribuire
alla sua comunque inevitabile scomparsa.
17
Si veda W. Dilthey, Introduzione alle scienze dello spirito, La Nuova Italia, Firenze, 1974; W.
Windelbland, Preludi, Bompiani, Milano, 1947; A. Izzo, Storia del pensiero sociologico, vol. I,
Il Mulino, Bologna, 1977, pagg. 387-391.
16
Al modello della spiegazione, valido nel campo dei fenomeni
naturali, si oppose il modello della comprensione, valido nel campo dei
fenomeni spirituali. Condizione del modello della spiegazione (Erkl�ren)
� l�imparzialit�, la neutralit�, l�oggettivit�: la avalutativit�, insomma,
dell�interprete. Di contro il modello della comprensione (Verstehen)
consiste in un particolare atteggiamento che si propone di cogliere
quell�esperienza germinale, libera e creatrice, che starebbe alla base delle
produzioni spirituali e culturali.
18
I tratti essenziali di questo secondo
paradigma si riducono, fondamentalmente, al presupposto dell�autonomia
assoluta della religione.
Questa contrapposizione appare oggi, per pi� aspetti, in via di
superamento. Per un verso, le cosiddette scienze della natura hanno
conosciuto, e sempre pi� conoscono, dei cambiamenti profondi che ne
minano alla radice quell�aspetto metodologico granitico che sembrava
contraddistinguerle pi� d�ogni altra cosa.
19
Per l�altro verso le scienze
umane, pi� di quelle naturali, si dibattono entro una crisi veramente
profonda di prospettive di sviluppo e di ricerca della propria identit�.
20
In tutto questo contesto, la sociologia della religione non pu�
sottrarsi alle medesime difficolt�. N� lo pu� fare il ricercatore che intenda
trovare risposte alle sue domande. Abbiamo cos� da una parte le
problematiche particolari del soggetto che stiamo andando a studiare, il
18
Per maggiori informazioni sul dibattito dell�avalutativit� e sul modello della comprensione e
della spiegazione si veda: G. Marini, Dilthey e la comprensione del mondo umano, Giuffr�,
Milano, 1960; G. Cacciatore, Scienza e filosofia, Guida, Napoli, 1976; anche M. Weber, Il
metodo delle scienze storico-sociali, Einaudi, Torino, 1974.
19
Alcune scoperte, quali il principio di indeterminazione di Heisemberg oppure certe
applicazioni della teoria della relativit� di Einsten, hanno ricondotto le certezze della scienza nel
mondo delle riflessioni filosofiche e delle congetture metafisiche. Per maggiori informazioni si
veda cap. VII.
20
Il problema fondamentale delle scienze sociali �, attualmente, l�unificazione del linguaggio
tecnico delle varie discipline e l�accordo sui principi di metodo. Per maggiori informazioni si
veda: N. Chomsky, Linguaggio e problemi della conoscenza, Il Mulino, Bologna, 1991, M.
Gotti, I linguaggi specialistici, La Nuova Italia, Scandicci, 1991.
17
fattore religioso, e dall�altra le problematiche generali dello studio di
qualsiasi fenomeno sociale.
Ci pare corretto e necessario, quindi, dilungarci un po' nell�esporre
quali saranno le premesse metodologiche e quali saranno le linee di
sviluppo di questo lavoro.