II
being received in the broad lap of our great Alma Mater. Here
individuals of all nations are melted into a new race of men, whose
labors and posterity will one day cause great changes in the world."
12
Il termine si è successivamente diffuso, entrando nell’uso comune a seguito
della piece teatrale di Israel Zangwill The Melting Pot messo in scena per la
prima volta a Washington D.C. nel 1908.
3
Questo “melting pot” implica una strada lunga e difficoltosa verso
l’integrazione, particolarmente evidente all’interno della più grande
minoranza etnica presente negli Stati Uniti: la comunità ispanica. L’incontro
culturale e linguistico tra anglosassoni e ispanici ha dato origine anche al
fenomeno linguistico conosciuto come spanglish.
Lo spanglish ha suscitato molte polemiche tra chi (la maggioranza) lo
considera solamente una degradazione linguistica e chi sostiene che a
questa mezcla de idiomas dovrebbe essere riconosciuto lo status di lingua
(tra gli altri ricordiamo Ilan Stavans, cattedratico messicano emigrato negli
Stati Uniti, che detiene l’unica cattedra di spanglish al mondo presso l’
Amherst College, Massachusets).
1
HSJ Crèvecoeur, Letters from an American Farmer, 1782 s.l.
2
lasciandosi alle spalle tutti i suoi vecchi pregiudizi e maniere, ne riceve di nuovi dal nuovo
stile di vita che ha abbracciato, dal governo al quale obbedisce e dalla nuova posizione che
ricopre. Dall’essere accolto nell’ampio grembo della nostra grande Alma Mater egli diventa
americano. Qui individui di tutte le nazioni vengono fusi in una nuova razza umana, il cui
lavoro e la posterità provocheranno un giorno grandi cambiamenti nel mondo.
3
The Melting Pot racconta la vita di una famiglia ebrea russa immigrata negli Stati Uniti, i
Quixanos.
David Quixano è sopravvissuto ad un pogrom nel quale sono rimaste uccise sua madre e
sua sorella, egli cerca di dimenticare quell’orribile evento. Compone una “Sinfonia
Americana” nella quale parla della sua volontà di guardare avanti, verso una società libera
da divisioni etniche, disuguaglianze e intolleranza.
III
Lo spanglish rappresenta l’incontro tra due culture differenti, riflette una
cultura ibrida. Da sempre, per altro, la cifra dell’ibridità, del mestizaje, del
sincretismo ha caratterizzato la cultura del continente americano.
Quello del contatto tra i due idiomi, inglese e spagnolo, non è un fenomeno
recente. I primi contatti tra anglofoni ed ispanofoni risalgono al XVI secolo,
contatti che divennero più intensi a seguito del trattato di Guadalupe-Hidalgo
del 1848 e successivamente durante tutto il XX secolo a causa dei flussi
migratori provenienti dai paesi del centro e sudamerica.
Lo spanglish viene utilizzato in diversi settori, dalla produzione letteraria a
quella teatrale, cinematografica e musicale. I due testi alla base di questo
lavoro fanno parte proprio di tale produzione mistilingue.
Questa tesi si svolge intorno alle problematiche attinenti alle operazioni di
traduzione della materia diegetica da un sistema semiotico a un altro. Verrà
analizzato il caso di un testo teatrale del 1990, Real Women Have Curves
opera parzialmente autobiografica dell’autrice chicana Josefina López, e del
recente adattamento cinematografico (2002) di Patricia Cardoso Las
Mujeres de Verdad Tienen Curvas.
Quello che si cercherà di mettere in luce, oltre a somiglianze e differenze
riscontrabili all’interno dei due testi - teatrale e filmico - sono soprattutto le
strategie di rappresentazione del mistilinguismo adottate nella versione
cinematografica il cui punto di forza consta proprio nella scelta della regista
di far esprimere i personaggi in una lingua ibrida, adottando prestiti linguistici,
traduzione diretta da un idioma all’altro, traduzione fonologica e alternanza
tra i due codici (code-switching).
IV
Il testo teatrale è invece caratterizzato da un uso assolutamente prevalente
dell’inglese, mentre lo spagnolo è relegato al ruolo di marcatore di emotività.
Una scelta più prudente motivata da fattori ai quali proveremo a risalire.
In appendice, infine, è stata inserita una proposta di traduzione di una scena
del lungometraggio, che cerca di rispettare, almeno in parte, le caratteristiche
di mistilinguismo del testo.
PARTE I
2
CAPITOLO I
La lingua spagnola negli Stati Uniti.
1.1. La presenza latina negli Stati Uniti
Secondo i dati dell’US Census Bureau, nel 2002 la popolazione statunitense
di origine latina ammontava a 36.972.000 persone su un totale di
284.797.000, costituendo il 12,98% della popolazione degli Stati Uniti
d’America.
Se si confrontano i dati degli ultimi due censimenti (anni 1990 e 2000)
riportati nella tavola 1 si nota che dei 32 milioni di abitanti censiti in più nel
2000, ben 13 milioni erano di origini ispaniche.
Tavola 1. Abitanti di origine ispanica in milioni di persone.
Fonte: U.S. Census Bureau. Census 2000 PHC-T-6, Table 4. Population by Race and
Hispanic or Latino Origin, for States, Puerto Rico, and Places of 100,000 or More Population.
1990 2000 Differenza
Popolazione totale 248 281 32
Ispanici o latini 22 35 13
Si è passati cioè dal 9.1% al 12.5%, con una differenza del 57.9%, come
visibile nella tavola 2.
Tavola 2. Crescita degli abitanti di origine ispanica in dati percentuali. Fonte: U.S. Census
Bureau. Census 2000 PHC-T-6, Table 4.
1990 2000 Differenza
Ispanici o latini 9,1 12,5 57,9
3
La proiezione della crescita della popolazione all’anno 2010 porta la
presenza ispanoamericana a 43.688.000 persone, con una crescita del
12,58% mentre per il 2050 si prospetta una popolazione ispanica di circa 92
milioni, il 24% della popolazione nazionale. Tale aumento è dovuto
principalmente a due fattori: l’immigrazione e il tasso di natalità. Uno studio
realizzato sulle nascite avvenute in California dal luglio al settembre 2001
dimostra che di queste, il 50,2% apparteneva al gruppo ispanoamericano, il
31,4% al bianco non ispano, l’11,3% all’asiatico e il 6,1% all’afroamericano.
Secondo le statistiche del 2000
4
la provenienza della popolazione ispanica
era la seguente:
Tavola 3. Fonte: U.S. Census Bureau. Census 2000 PHC-T-6, Table 4.
Paese d'origine percentuale
Messico 58.5%
Porto Rico 9.6%
Cuba 3,5%
Santo Domingo 2,2%
El Salvador 1,9%
Guatemala 1,1%
Colombia 1,3%
Ecuador 0,7%
Perù 0,7%
4
U.S Census Bureau, Data Set: Census 2000 Summary File 1 (SF 1) 100-Percent Data
Matrix PCT11, in: http://www.census.gov/main/www/cen2000.html
4
Honduras 0.6%
Nicaragua 0,5%
Argentina 0,3%
Panama 0,3%
Spagna 0,3%
Cile 0,2%
Costa Rica 0,2%
Venezuela 0,2%
Bolivia 0.1%
Uruguay 0.1%
A queste cifre occorre poi aggiungere un vero esercito di irregolari. Se poi
guardiamo ai dati del censimento 2000 riguardanti la lingua parlata a casa da
parte della popolazione statunitense non anglofona risulta che il 76% ovvero
più di 28 milioni di persone parlano spagnolo
5
.
I messico-americani sono come è ovvio i più numerosi. Risiedono per la
maggiorparte negli stati del sud-ovest degli Stati Uniti. Nella sola California il
32% della popolazione è ispanofona, ovvero quasi 11 milioni di persone su
33 milioni di abitanti totali. (Tavole 4 e 5).
5
U.S Census Bureau, “Language Spoken at Home for the Population 5 years and over who
spoke a language other than English at home for the United States and Regions: 1990 and
2000”. In: http://www.census.gov/prod/2003pubs/c2kbr-29.pdf
5
Tavola 4. Abitanti di origine ispanica residenti nel sud-ovest degli Stati Uniti in milioni. Fonte:
U.S. Census Bureau. Census 2000 PHC-T-6, Table2.
Stato Residenti ispanici
New Mexico 0,76
California 10,96
Texas 6,66
Arizona 1,29
Colorado 0,73
Totale 20,4
Tavola 5 . Popolazione ispanica nel sud-ovest e totale in milioni. Fonte: U.S. Census
Bureau. Census 2000 PHC-T-6, Table2.
Sudovest 20,4
Totale USA 35,3
Nella città californiana di Los Angeles la popolazione di origine ispanica
addirittura rappresenta il 46.53% del totale come risulta dai dati del
censimento 2000 riportati nella tavola 6.
Tavola 6. Popolazione di Los Angeles secondo le categorie stabilite dal Censimento 2000.
Fonte: U.S. Census Bureau, Census 2000 PHC-T-6, Table 4.
Abitanti Percentuale
Popolazione totale 3.694.820 100
Popolazione afro-americana 415.195 11,24
Popolazione bianca, non
ispanica o latina
1.099.188 29,75
Popolazione ispanica o latina 1.719.073 46,53
6
Laura Sanfelici ha scritto riguardo al singolare caso della California che
questa area si è “messicanizzata”
6
.
Sulla stessa linea Samuel Huntington il quale afferma che la continua
immigrazione dal Messico verso Stati Uniti ha portato ad una
reconquista demográfica de zonas que los estadounidenses habían
arrebatado por la fuerza a México en los decenios de 1830 y 1840 y
que están siendo ahora mexicanizadas de un modo comparable
(aunque distinto) al de la cubanización que se ha producido en el sur
de Florida. La mexicanización está difuminando, además, la frontera
entre México y Estados Unidos y está introduciendo una cultura muy
diferente, al tiempo que está favoreciendo la aparición, en algunas
zonas, de una sociedad y una cultura combinadas, medio
estadounidenses y medio mexicanas. A la vez que avanza la
inmigración procedente de otros países latinoamericanos, también lo
hacen tanto la hispanización en todo Estados Unidos como las
prácticas sociales, lingüísticas, y económicas propias de una sociedad
anglohispana.
7
La circostanza storica a cui si riferisce Huntington è il trattato di Guadalupe
Hidalgo del 1848 con cui il Messico dovette cedere a Washington circa la
metà del suo territorio, corrispondente agli attuali Texas, New Mexico,
Nevada e California.
In forza di tale trattato 80.000 messicani, circa il 4% dell'intera popolazione,
divennero statunitensi.
6
L. Sanfelici, ¿Integración o asimilación? La política educativa bilingüe en el Sur-Oeste de
los Estados Unidos. s.l., s. d.,in: http://www.lingue.unige.it
7
Samuel P. Huntington, ¿Quiénes somos? Los desafíos a la identidad nacional
estadounidense, Barcelona, Ed. Paidós Ibérica, 2004, p. 259.