PREFAZIONE
A partire dagli anni settanta, si e andato diffondendo in tutto il
mondo un dibattito assai vivace sulla cosiddetta questione dei "diritti
degli animali" . Una questione solo in apparenza vaga ed astratta,
giacche su di essa si e verificata una convergenza tra movimenti di
riforma sociale e riflessione filosofica. Del resto, I'importanza di tale
dibattito appare documentata sia dal proliferare di molteplici
organizzazioni sia dalla comparsa sempre piu frequente di libri basati
su tale problema, da Liberazione animale (1975) di Peter Singer a
Diritti animali (1983) di Tom Regan, per citare solo i piu nOli .
Quali sono le ragioni di un tale crescente interesse? Perch'; un
argomento quasi ignorato dai nostri predecessori, spes so ridicolizzato
o quanto meno considerato stravagante, ha guadagnato una nuova
rispettabilita' intellettuale, e divenuto oggetto di convegni, di corsi
universitari, di tesi di dottorato? La domanda di una nuova moral ita'
che, superato il tradizionale antropocentrismo, si occupi dei rapporti
,
che l'uomo deve intrattenere con I'arnpia sfera del non umano e
probabilmente da collegarsi ana presa di coscienza che la
sopravvivenza della nostra specie puo assicurarsi so lo con quella
delle altre. "La grande lezione dell'ecologia e che ognuno e legato a
tutti gli altri" '. Da qui, forse una nuova solidarieta' nei confronti di
tutto cia che e vivente, accomunato a noi da una sorte lncerta.
l L. Battaglia. "I diriui degli animali" e bioelica. Trallafo di hioe/iea. Bari 1992. pp. 455-479.
D'altra parte, I'allargamento dei nostri orizzonti morali, al di la'
dei confmi dell a specie, costituisce uno stadio significativo nello
sviluppo di un'etica autenticamente umana. "La moraJita' si configura
come un cerchio che si allarga progressivamente fmo ad abbracciare
I'intera umanita''''. Certo la tutela degli animali resta ancora un
appello morale non sostenuto efficacemente dalla giurisprudenza;
occorre tuttavia segnalare che le proposte legislative piu innovative
sono ispirate ad una concezione etico-filosofica che si e venuta
elaborando in questi anni e che ruota intomo a due temi
fondamentali: la considerazione degli animali come creature
senzienli e I'afrermazione di doveri diretti verso di loro.
Sembra essere destino di tutte le idee "nuove" quello di
apparire bizzarre e di essere accolte con aria di sufficienza'. E molto
probabile che la stessa sorte capiti anche all'idea dei diritti anirnali ;
d'altro canto, bisogna riconoscere che, negli ultimi anni e sorta e si
sta rapidamente diffondendo una nuova sensibi lita' verso gli animali.
Nel mondo si sono formati movimenti organizzati che in vari modi
lottano per il miglioramento delle condizioni di vita degli animaJi : il
vegetarismo viene proposto con vigore e guadagna sempre piu nuovi
seguaci~ si parla di uliberazione animale", e un nuovo lennine,
specismo (m analogia a razzismo e sessismo), e stato introdotto nella
letteratura per caratterizzare quelle forme di pensiero che
discrirninano in base alia mera appartenenza ad una specie.
Tra i numerosi fattori che hanno portato a questa nuova
sensibilita' possono essere menzionati i problemi economici connessi
all'allevamento degli anirnali, (in un mondo affamato di proteine, ci si
chiede se sia saggio irnpiegare proteine vegetali per avere una minore
2L. Battaglia, op. cif .. p. 463 .
3'Tuni i grandi movimenti, inevitabilmente, conoscono Ire stadi: il ridicolo, il dibaui lo,
I'accoglimento." John Srl/orl Mill.
2
quanti ta' di proteine animali); le preoccupazioru derivanti
dall'alterazione dell'equilibrio ecologico a causa della distruzione 0
della notevole riduzione di alcune specie; il peggioramento delle
condizioni di vita di alcune specie ed il crescente impiego degli
animali nella speriruentazione scientifica; I'affermarsi di una nuova
scienza, I'etologia, che ha fornito risuitati di notevole interesse; la
crisi generale dei valori tipici della nostra epoca.
Tra coloro che hanno a cuore gli interessi degli animali Paolo
Comanducci' in un suo saggio mette in evidenza tre atteggiamenti:
(\) ecologico, (2) di informazione-denuncia, (3) etico-filosofico.
"Questi atteggiamenti si collocano su di una scala che rnisura, da un
lato, il grado di impegno e di coinvolgimento, che cresce al passare
da (I) a (2) a (3), e, dall'atro, il grado di diffusione tra la gente, che
decresce al passare da (I) a (2) a (3). A un livello di analisi piuttosto
superficiale e limitatamente all'ltalia de l dopoguerra, I'inizio della
diffusione di un atteggiamento ecologico precede quello della
diffusione di un atteggiamento di informazione-denuncia, che precede
a sua volta il recentissimo apparire di un nuovo atteggiamento etico
fi losofico, sui rapporti tra uomo e animali"' .
Atteggiamento ecologico e I'atteggiamento di coloro che
vedono nella natura vivente e non vivente (e quindi anche negli
animali non umani) un bene da tutelare nell'interesse stesso della
specie umana. Per chi condivide questo atteggiamento gli animali non
contano come fmi ma come mezzi, e non contano come individui ma
sempre come specie. Sono le specie che vanno preservate dalla
possibile estinzione, non i singoli appartenenti alia specie. Anzi, le
stesse dimensioni quantitative delle specie vanno regolate con
4p. Comanducci , "Una raccolta di saggi sui diritti degli animaJi " , Sociologia del diritto. 1987,
pp. 147·155.
5lbidem. p. 148.
J
prudenza dall'uomo, cosi da mantenere l'equiJibrio complessivo
dell'ecosistema terrestre e da favorire le esigenze materiali (ad
esempio alimentari) della specie umana.
L'atteggiamento di inforrnazione-denuncia e quello di coloro
che si impegnano in un'attivita' volta a mostrare I'effettivo trattamento
a cui I'uomo sottopone molte specie animali e, nel contempo, volta a
denunciare la crudelta' e I'inutilita' di tale trattamento, che viene
bollato come moralmente riprovevole e di cui si propone un divieto
giuridicamente sanzionato . Espressione tipica di un tale
atteggiamento sono le campagne contro gli allevarnenti intensivi, la
vivisezione. la caccia. ecc.
L'atteggiamento etico-fiIosofico, infine, e di coloro che
riconsiderano i rapporti tra uomo e animali da un punto di vista
morale e giuridico, tendendo in vario modo ad attribuire agli animali
un ruolo di soggetti - non piu di oggetti - di interessi, aspettative,
pretese 0 diritti . A tal fme coloro che condividono questo
atteggiamento operano delle revisioni e/o estensioni delle etiche
normative esistenti (utilitarismo, teorie dei diritti, ecc.) 0 propongono
delle nuove etiche non piu antropocentriche, ma biocentriche.
Da Un punto di vista di sociologia della morale, SI puo
osservare come, nelle societa' industriali dell'occidente, gli
atteggiamenti ecologici stiano diffondendosi presso strati sempre piu
vasti della popolazione. Questo processo e stato defInito, come
passaggio dall'ideologia secondo cui I'uomo e dominatore deUa
natura, all'ideologia secondo cui I'uomo assume una guida
consapevole ed equilibrata dei processi naturali, conservando
I'ambiente, senza peraltro rinunciare alia previa tutela dei propri
interessi di specie e alia propria posizione di leader nei confronti
degli animali non umani . Maggiori ostacoli incontra invece
4
I'espansione di atteggiamenti di infonnazione-denuncia, poiche molto
piu potenti sono gli interessi che le si oppongono. La mancata
diffusione di questi ultirni atteggiamenti causa infme la lirnitatissima
diffusione degli atteggiamenti etico-filosofici.
Per quanto riguarda le leggi sugli animali e opportuno
distinguere quelle che hanno per oggetto gli anirnali in quanto specie
rare e/o in via di estinzione da quelle che ne trattano come individui.
AlIe prime appartiene la Convenzione di Washington (CITES), e
relativa legge italiana di ratifica, sul commercio internazionale delle
specie anirnaJi e vegetali in via di estinzione', come pure la legge sui
prelievo venatorio': in entrambi i casi, infatti, gli anirnali sono
considerati parte della biodiversita' e del patrimonio faunistico di un
territorio.
La CITES fa parte senza dubbio di un discorso "ecologista"; fu
ratificata in breve tempo (l'ltalia e membro della CITES dal 1979)
senza pero prevedere sanzioni per la sua violazione e nonne
procedurali per la sua attuazione concreta. 11 commercio illegale di
esemplari e prodotti derivati da specie tutelate dalla Convenzione
divento un fenomeno diffuso in Italia. Quattro mesi dopo
I'approvazio, ne delIa Legge 7 febbraio 1992, n. 150, all'ltalia
venivano inflitte dalI'ONU le sanzioni economiche per non aver
rispettato gli obblighi derivanti dall'adesione al trattato.
"In questi ultirni due anni si e costruito un apparato nonnativo
efficace e solido, sono state rnigliorate le procedure e adeguati i
controlli, e stato fonnato del personale specializzato che segue tale
attivita' presso le Amministrazioni delIo Stato interessate, si e
6Legge 7 febbraio 1 992. n. 150. che applica in Tta1ia la "Convention on International Trade of
Endangered Species" , firmata a Washington i1 3 marzo 1973, (vedi Allegali).
7 Legge 11 febbraio 1992, n. 157, (vedi Allegati),
5
realizzato un sofisticato sistema informativo nazionale per la gestione
della Convenzione, si e formata una reciproca volonta' di
collaborazione. Ne! marzo 1995 le Nazioni Unite hanno revocato
defmitivarnente le sanzioni inflitte all'ltalia nel 1992; si e parlato di
'miraco10 italiano': in soli due anni, l'applicazione della Convenzione
in !!alia e diventata la migliore in Europa e tra le prime al mondo, i
mercati legali hanno di nuovo fiducia del nostro Paese e la credibilita'
intemazionale e cresciuta" 8,
L'atteggiarnento che fmo a poco tempo fa ha caratterizzato la
legislazione sugli animali e stato queUo di tutelare, attraverso
I'animale, un interesse umano. Esempio classico ne era I'art. 727 c.p.,
risalente ai primi decenni del nostro secolo, il quale prima dell a piu
recente modifica - apportata dalla legge 22 novembre 1993, n. 473 -
non tutelava l'animale in se, bensi la sensibilita' umana. 11 nuovo art.
727 e sicuramente piu ampio e articolato di quello vecchio, prevede
piu casi e pene piu severe, dovrebbe avere maggiore efficacia
deterrente, anche se non appare ancora del tutto sufficiente ai fmi di
una piena tutela degli animali.
Leggi degli ultimi anni, che si occupano di animali a proposito
deUa mace4azione, degli allevamenti e del trasporto, prevedono in
misura crescente disposizioni relative al benessere animale e al
rispetto dei bisogni fisiologici ed etologici, seppure in modo generico
e in connessione con la salute umana'. Alcune piu recenti
disposizioni normative contengono, tuttavia, previsioni in cui l'unico
interesse tutelato e quello animale, ad esempio: le leggi in tema di
80. Mereu, Commercia e tutela di animali e piante, Ed.As. , Rama 1995 .
9Cfr . Legge 14 ottobre 1985 , n. 623 , di ratifica della "Convenzione sulla protezione deg,li
animali negli allevamenti e sugli animali da macello" ; Legge 12 aprile 1973, n. 222, di ratifica
della "Convenzi one europea sulla protezione deg.li animali nei trasponi inlernazionali" ,
6
affezione e randagismo e sui la protezione degli animali utilizzati a
fmi sperimentali 10.
Comunque per quanto riguarda i diritti animali l'esempio piu
notevole di un'elencazione dei loro possibili interessi e rappresentato
dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Animale, presentata il
15 ottobre 1978 dall'UNESCO. "La Dichiarazione e nata ed e stata
redatta in e da un ambiente di studiosi di biologia, etologia,
antropologia, appartenenti alia cultura naturalistica 'ufficiale' e
tendenti ad uno stadio di piu evoluta sensibilita' e consapevolezza nei
confronti della natura e degli esseri viventi. Il documento e infatti una
coraggiosa presa di posizione contro I'antropocentrismo e 10
specismo occidentali, a favore di un'etica 'biocentrica', fondata sulla
tutela dell a Vita, evento assolutamente rivoluzionario nel 1978"11
"Gli interessi fondamentali degli animali indicati dalla
Dichiarazione sono in particolare modo: la vita; il non
maltrattamento; la soppressione, se necessaria, senza dolore 0
angoscia; per le specie selvatiche, la liberta' e la vita conforme al
modello naturale; per gli animali da lavoro, il nutrimento e il riposo
adeguati" 12.
Punti 'fondamentali della Dichiarazione sono:
- I principi etici e le conoscenze biologiche che la ispirano:
lot.egge 14 agosto 199 1. n. 281 e Decreto Legislativo 27 gennaio 1992, n. 116. di attuazione
direniva CEE n. 609/86, (vedi Allegali).
Il L. Girardello. " Le spirito della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Animale dal l'etica
ana politica" , I diritti degli animali, Atti del Convegno Nazionale, Geneva 23-24 magg,io
1986, Genova 1987.
12V. Poear, "GJi anima1i come soggetti di diritti e la Jegislazione italiana", Materiali per una
storio della cullura g iuTidiea. n. 1. giugno 1994, pp. 217·230.
7
Tutti gli esseri viventi sono parenti Ira loro. La stabilita' della
Comunita' biologica i: assicurata proprio dalla varieta' e diversita'
degli individui, dalla molteplicita' delle specie, delle quali ognuna ha
una sua storia ed una sua funzione. L'uomo come gli animali fa parte
di un'UNIT A' di cui ne i: il principale responsabile nel manteneme
I'equilibrio esistente.
- II superarnento dei concetti di PIETA' e di PROTEZIONE nei
confronti degli animali e I'affermazione del RlSPETTO degli urnani
verso la natura e i non-urn ani; dove per RlSPETTO s'intende:
La tutela degli animali selvatici e domestici; I'abolizione della
vivisezione; I'abolizione di tutte le torture e i massacri negli
allevamenti industriali e I'espansione di un vegetarismo globale con
una piu equa gestione delle risorse mondiali; la cessione delle
sfruttarnento degli animali a scopi commerciali ed a scopi di
divertimento 0 sportivi (pellicce, caccia, corride, ecc.).
- "L'animale va tutelato non in relazione al posses so, all'affetto 0
all'utile ecologico dell'uomo, ma proprio in quanto espressione di
vita, in quanto individuo, 'soggetto'. E' questo il significato del
termine diritti dell'animale"
ll
.
La questione dei diritti animali non si discosta infondo poi
tanto dalla questione dei diritti urnani. Se venissero dilatati tutti i
diritti a tutti gli esseri viventi si darebbe sicuramente un fondamento
piu solido ai diritti urnani . II rinomato "cavallo di battaglia di tutti i
sostenitori dei diritti degli animali i: I'argomento dei casi
marginali"l'. Tale argomento a/ferma che: visto il riconoscimento di
Ill. Gi rardello, op. cil., p. 71.
1
4
S. Castignone, "I dirini degli animaIi: la prospeniva utilitarisla", Moteriali per una Sloria
de/la cultura giuridica. n. 2, dicembre 1983. pp. 397-42 1; S. Castignone, ~Per i diritti degli
animali", Biblioteca della liberia', n, 96, gennaio-marzo 1987, pp. 87-93.
8
diritti ad esseri urnani "marginali" (come ritardati mentali, comatosi,
ecc.) perch'; non includere come simile la situazione degii anirnali
non-urnaru .
"0 si tiene ferma l'idea che per essere titolari di diritti e doveri,
sia morali che giuridici, occorre avere le caratteristiche di razionalita',
capacita' di usare iI linguaggio, autodeterminazione e cosi via: e in
questo caso anche gli umani marginali non possono venire
considerati titolari di diritti e doveri. Oppure si vuole includere nella
categoria dei soggetti morali anche la categoria degli umani
marginali: ma allora occorre indicare altre caratteristiche diverse da
quelle sopra elencate, per determinare I'appartenenza 0 no di un
essere alla sfera morale. Tali diverse caratteristiche vengono indicate
dai seguaci dell'utilitarismo nella capacita' di soffrire, di provare
piacere e dolore; mentre i sosterritori dell a teoria dei diritti
preferiscono parlare del 'valore in se'. CiD che irnporta e comunque,
che se le caratteristiche sono diverse da razionalita', capacita' di usare
illinguaggio, autodeterminazione e cosi via, bisogna necessariamente
includere nella sfera etica oltre agli umani marginali anche tutti gli
altri esseri senzienti, cioe capaci di provare piacere e dolore 0 aventi
valore in Se"
l5
.
Questo dibattito inerente al fatto che i diritti degli arrimali
rappresentano il riconoscirnento e l'assicurazione di interessi a
soggetti altrirnenti incapaci di tutelarli, potrebbe portare ad una
migliore comprensione dell a natura dei diritti umarri stessi e magari
ad una loro piu arnpia estensione a tutte le categorie di esseri viventi.
"In conclusione, la discussione in tema di diritti arrirnali, che
potrebbe a tal uno sembrare prematura in un mondo degli uomini
1 5S. Castignone, " Per i diritti degli animali" , op. cif., p. 91.
9
contraddistinto da cosi profonde (e crudeli) discriminazioni, appare
forse capace di suggerire riflessioni significative per una rnigliore
comprensione delle radici anche delle discriminazioni tra gli uornini e
delle violazioni degli stessi diritti umani. Negare 0 ridurre la
diversita\ ovvero comprendeme esattamente il senso, puo ridurre
I'aleatorieta' dei criteri di discriminazione 0 almeno lasciar intendere
quanto in tali criteri giochi la pura relazione di forza" 16.
Sembra essere arrivato il momento in cui tra gli uornini e gli
altri esseri viventi vadano ricercati dei punti di contatto, e il
proliferare di tutta una serie di movimenti "animalisti" non fa altro
che rendere piu vicino il momento in cui si giunga ad una svolta. "Gli
animali non esistono solo perche noi ce ne possiarno servire, e non
sono solo una rninoranza oppressa nella vita dell'uomo. Essi sono la
classe a cui anche noi apparteniamo; e noi non siamo che una piccola
minoranza in mezzo a loro. E ragionevole pensare che dovremmo
considerarli seriamente"
17
.
La sopravvivenza degli animali e necessaria all 'esistenza stessa
dell'uomo. Per millenni gli uornini sono dipesi dagli animali per
nutrirsi e per vestirsi ma oggi sembrano essere gli animali a
dipendere d~II'uomo.
La corsa alia produzione che caratterizza la nostra epoca
spinge la maggior parte degli operatori industriali allo sfruttarnento
indiscriminato delle materie prime del pianeta, giungendo a
danneggiare, onnai, anche gli ultimi insediamenti naturali degli
animali. Con cia diventa irrimediabile e defmiti va la rottura dei
delicati equilibri ecologici che, rendendo possibile la vita agli animali
16v. Pocar, "OH animali come sogge«i d.i dirini e la ieg,isiazione italiana" , op. Ci f., p. 224.
17M. Midgley, Perche gli animali, Feitrinelli , Mlano 1 985.
10
allo stato libero, garantisce quella di tutti gli altri gli essen viventi,
compreso l'uomo.
I vari tentativi che hanno cercato di proteggere le specIe
minacciate di inuninente estinzione, e i vari esperimenti di ricreare 1111
ambiente naturale per quelle altre specie che, a causa dell'intrusione
umana nel loro habitat, non vi ritrovano piu le condizioni
indispensabili alia vita, non hanno quasi mai raggiunto i risultati
sperati. "Nel giro di pochi decenni gli esseri umani avranno raggiunto
un numero sproporzionato, I'inquinamento dell'aria e delle acque sara'
elevatissimo; I'uomo sara' sconfitto, a meno che non abbia la volonta'
di lasciare sopravvivere gli animali liberi nel loro stato naturale, nella
loro prirnitiva purezza. Infatti conservare la vita animale vuol dire
conservare I'ambiente e conservare I'ambiente vuol dire conservare
l'tunanita
tl' 18
.
Ma a parte questi discorsi di carattere esplici tamente
ecologico, la tutela dei diritti degli animali ultimamente viene sempre
piu reclamata grazie ai risultati raggiunti dall'etologia cognitiva: cioo
10 studio dell'imitazione, della capacita' di memoria e del problem a
dell'autocoscienza. "La parte applicativa di questi studi sono: I'esame
della soffer~nza degli animali negli allevamenti, nei carri bestiame, e
cosi via. Questo e probabilmente il punto cruciale. Sostenere che gli
animali sono macchine che rispondono a stimoli, senza coscienza,
autorizza a usarli come oggetti privi di valore, a sfruttarli, ucciderli e
vivisezionarl i senza remore. In modo analogo, quando, non molto
tempo fa, era in vigore 10 schiavismo, era ideologicamente necessario
sostenere I'inferiorita' intellettuale ed emotiva dei nerl per
giustificarne 1 0 sfruttamento . Anche delle donne si e per secoli detto
che sono incapaci di ragionamento e di senso morale, per negare loro
18p. Diole, Animali malati d'uomo, Rizzoli , Milano 1 975 .
11
ogni diritto. Riconoscere agli animali intelligenza e sentimenti crea
problerni etici, e smonta il castello di giustificazioni che sorregge il
lora abuse da parte degli umani"19 .
Gli animali, dunque, hanno intelligenza, sentimenti, senso
morale; I'unica differenza e che non possono esprimerlo a parole, ed
e proprio la mancanza di queste parole che li rende cosi vulnerabili di
fronte agli umani . "Gli animali non possono parlare dei lora
sentimenti in un modo che possa essere compreso attendibilmente
dagli esseri umani, anche se la barriera del linguaggio fra esseri
umani e animali non e assoluta. Ma il linguaggio non e un metro del
tutto attendibile dei sentimenti fra gli esseri umani. L'asserzione
verbale di un sentimento non dimostra che esista I'emozione
corrispondente, ne I'incapacita' di verbalizzarlo dimostra che
I'emozione non esista. Individui profondarnente ritardati non sono in
grado di esprimere i lora sentimenti; cia non significa che non ne
abbiano. Gli esseri umani muti hanno sentimenti . Persone
intellettualmente ratfmate possono mentire sui lora sentimenti 0
nasconderli. La capacita' intellettuale pua distinguere I'uomo dagli
altri animali, anche se solo per grado, ma persino fra gli esseri umani
intelligenza ed emozione non sono strettarnente correlati"2o.
E' gi unto cosi il momento in cui I'uomo sembra aver capito che
gli animali .vadano tutelati in quanto esseri viventi in se stessi; pratetti
come fratelli minori, alla stessa maniera dei tanti esseri umani che
non hanno la forza di far valere da se i prapri diritti ; salvaguardati nel
lora habitat naturale e difesi da tutte quelle atrocita' che perpetuate
dall'uomo ne fanno I'essere piu insensibile e spietato che esista sulla
faccia dell a terra.
19 A. Mannucci, "Emozioni bestial i", La Repubblica delle Donne( Supplemento de 'la
Repubblica'). n. 37, 11-17 febbraio 1997, pp. 14-1 8.
2 01. Masson e S. McCanhy. Quando gli elefanti piangono. Bald ini & Castoldi, Milano 1996.
12
"Il nostro essere la specie vincente non ci da' cana bianca: su
di noi incombono responsabilita' gravi, legate al nostro ruolo, alia
nostra schiacciante presenza dominatrice. Il potere, per cosi dire,
chiama responsabilita' . L'uomo non e ceno costretto a cio, ma, egli
oltre ad essere la specie vincente, e un agente morale. Egli ha
rivendicato per se, come sua caratteristica peculiare e fondamento
stesso deUa sua superiorita' sugli altri esseri, la capacita' di agire
moralmente. Ora, se l'uomo si attribuisce una superiorita
t
morale a
causa della sua capacita' e del suo valore intrinseco, queste stesse
ragioni, lungi dall'esonerarlo da certi doveri e dal garantirgli
un'assoluta Iicenza, impongono viceversa, speciali responsabilita'.
Tali sono, potremmo dire, g1i onori e g1i oneri degli agenti morali . Da
qui sorge la possibilita' di un'etica dell a solidarieta' tra le specie"".
Tutti g1i esseri senzienti possiedono un valore intrinseco
comune che sotto un certo aspetto li mette sullo stesso piano; ogni
essere e un soggetto che fa esperienza di vita, una creatura cosciente
che ha un valore di per se imponante; nell'animale come nell'uomo si
riscontra una spinta orientata verso un fme, uno scopo, un bisogno di
cercare il cibo, di affrontare le awersita' per superarle, di riprodursi,
di fuggire g1i eventi che possono causare la mane. Tale spinta si
potrebbe chiamare amore per I'esistenza, volonta' di vivere, gusto per
la vita e impulso a lottare per conservarla.
Il rispetto per la VlT A e una responsabilita' umana.
21 L. Banaglia, "Dirini degli animali e bioelica" , Tra/tato di bioetica, Levante Editori , Bari
1992, p. 479.
13