6
diventare una relazione di tipo tecnico con prospettive d approfondimento interessanti ma
troppo specializzate. Si Ł preferito allargare il fuoco dell indagine ed adottare un approccio
olistico, abbinando la questione energetica all ambiente, alla societ , allo sviluppo sostenibile,
alla comunicazione, al potere politico e all ambiente.
Necessariamente, per essere fruttuosa una simile ricerca doveva avere un apporto
multidisciplinare.
L energia, utilizzata in diversi modi, Ł stata il motore dello sviluppo dell umanit ; Ł un
elemento presente in ogni luogo ed in ogni momento nella vita delle persone.
Il metodo d indagine adottato ha permesso di avere una visione globale del problema e
di accrescere la conoscenza di un settore chiave della societ contemporanea; inoltre propone
l autenticit di alcuni valori.
L uomo vive quotidianamente con i problemi dell inq uinamento, dei conflitti, del
consumismo e desidera benessere, sicurezza e salute.
La convinzione iniziale era quella che vivere serenamente, in pace con gli altri e nel
rispetto dell ambiente, fosse un ambizione di tutti . Purtroppo, nel corso di questa indagine, si
Ł evidenziata una diffusa mancanza di consapevolezza dei problemi sociali e ambientali e tale
convinzione Ł venuta meno. Questa Ł la ragione per cui l indagine Ł stata indirizzata verso
l approfondimento della questione energetica, mettendo in relazione ecosistema, sistema
sociale e sistema economico poichØ solo attraverso uno sviluppo armonico dei tre sistemi, Ł
possibile proseguire verso la strada del Progresso.
... la volont non pu essere che impulso ad ottene re il
proprio appagamento e quindi a raggiungere il bene: volont del
bene; e il bene non pu essere che ci che appaga t utti i nostri
desideri dandoci la pace a cui tutti tendiamo e non pu definirsi
altrimenti che: quello che tutti vogliamo. ...
Carlo Esposito1
1
Carlo Esposito, Lineamenti di una dottrina del diritto . Fabriano, 1930.
7
Nel capitolo iniziale si Ł discusso il ruolo dei mezzi di comunicazione in merito ai
problemi energetico-ambientali, valutando la loro reazione ad eventi che hanno avuto un forte
impatto con l opinione pubblica: il blackout dell e state del 2003, l incidente alla chimichiera
di Porto Torres e la tragedia del Prestige della primavera del 2003 a largo delle coste
spagnole.
In seguito, si Ł documentato, attraverso la presentazione di alcuni casi concreti, il
cambiamento degli stili di vita dell uomo industri alizzato . Sono stati presi in considerazione
sia l ambito produttivo, sia quello domestico, per dimostrare il crescente impiego di risorse
energetiche nella vita quotidiana.
Nel terzo capitolo, legato in parte al precedente, si Ł considerato il ruolo dell energia
nei processi economici della societ contemporanea. Si sono considerati i consumi energetici
a partire dalla seconda met del diciannovesimo sec olo, le differenze nell intensit e
nell efficienza energetica fra Paesi e zone geografiche, la ricchezza di una nazione in
relazione con i prezzi energetici, l impatto dei consumi energetici odierni sulle generazioni
future e la minaccia della crescita cinese.
Il quarto capitolo fornisce un ampio approfondimento sulle conseguenze dell attivit
di produzione, della trasformazione e dello sperpero di energia sugli equilibri naturali. E stata
data una spiegazione tecnica del fenomeno dell effetto serra e dei cambiamenti climatici,
mettendoli in relazione con il futuro sviluppo dell energia rinnovabile. Sono stati presi in
considerazione il pericolo nucleare e l inquinamento della biosfera. Inoltre, Ł stata attribuita
molta importanza all attivit della diplomazia inte rnazionale in tema di politiche ambientali
ed Ł stata fatta una disamina degli impatti del sistema energetico su societ e ambiente.
Il consumo energetico e lo sfruttamento delle risorse naturali come conseguenza di una
organizzazione sociale improntata al consumismo e al prevalere delle finalit economiche, Ł il
tema teorico del capitolo successivo.
E stato fatto riferimento ad illustri pensatori come Veblen e Marcuse e si Ł concluso
discutendo la posizione dell ecologo Immler riguardo al sistema produzione-consumo della
societ industriale.
Nell ultima sezione Ł stata avanzata un analisi critica del rapporto fra energia e societ
grazie all apporto di esperti come Commoner, Georgescu-Roegen, Lovins che per primi
hanno affrontato la questione energetica in modo sistemico. Sono stati riportati dei fatti reali a
sostegno delle loro teorie. In aggiunta, sono stati presi scrupolosamente in esame i contributi
di Daly e di Goldsmith, oltre che alcuni studi della psicologia.
9
CAPITOLO I: COMUNICAZIONE, AMBIENTE ED ENERGIA
Il solo scopo del giornalismo dovrebbe essere il servizio. La
stampa dei giornali Ł un grande potere, ma come un torrente
impetuoso d acqua sommerge intere campagne e devasta i raccolti,
proprio cos una penna incontrollata non serve che a distruggere. Se
il controllo imposto dall esterno, si rivela piø velenoso che la
mancanza di controllo. Il controllo pu essere prof icuo solo se
esercitato dall interno. Se questa linea di ragionamento Ł corretta,
quanti giornali del mondo non supererebbero la prova? Ma chi pu
fare da giudice? L utile e l inutile non possono, c ome in linea di
massima il bene e il male, che procedono insieme, e l uomo deve fare
la sua scelta.
Mohandas Karakaramchand Gandhi2
L energia Ł la componente cruciale della nostra civilizzazione. L energia Ł la forza
propulsiva, il fattore universale che permette alle persone di convertire le risorse materiali in
beni e servizi utili. La disponibilit di energia Ł il fattore che limita la produzione cos come la
forza che la favorisce. L intensit energetica ragg iunta nel secolo appena concluso Ł
impressionante, per questo il problema dell energia sar probabilmente quello che
caratterizzer il ventunesimo secolo.
Negli ultimi cinquant anni l umanit ha assistito a un utilizzo energetico massivo,
anche se diseguale ed ingiusto per la stragrande maggioranza degli essere umani, con
l aggravante che, molte volte, gli effetti della produzione energetica hanno portato
conseguenze fortemente nocive all ambiente. Per questa ragione a partire dagli anni settanta
inizi a prendere forma una coscienza critica rispe tto alla questione. Si cercava di mettere in
luce come le tradizionali fonti d energia sfruttate per sostenere la rivoluzione industriale
comportassero elevati costi sociali e ambientali oltre a tensioni geopolitiche evidenti.
2
Mohandas Karakaramchand Gandhi detto Mahatma. Mahatma significa grande anima.
An Autobiography or The Story of My Experiments with Truth , tradotto dal Guajarati da Mahadev Desai,
Navajivan Publishing House, Ahmedabad, Vol I 1927, Vol II 1929, edizione usata: 1959.
10
Nascevano numerose preoccupazioni ed interrogativi rispetto ad un uso adeguato dell energia
ed era d obbligo contrapporre i costi con l indispe nsabile bisogno dei processi di sviluppo.
In questo capitolo si indagher il ruolo dei mass m edia in merito all informazione
divulgata in merito ai problemi energetici ed ambientali. Il fine Ł quello di comprendere il
loro modo d agire e la funzione da essi esercitata nella diffusione di notizie, verificando se le
notizie sono divulgate alla cittadinanza in modo puntuale e corretto. Per condivisione di
pensiero, sono stati utilizzati degli stralci del pensiero di Gandhi, in quanto credo aiutino a
leggere la realt ancor piø delle complesse ed anco ra giovani teorie sulla comunicazione
mediatica. L indiscutibile ideologia pacifista, la strenua, indefessa fiducia nella necessit
della non violenza, la difesa dei diritti e della libert del singolo e dei popoli, l uguaglianza
delle gente, la sacralit del lavoro e della famigl ia rappresentano per Gandhi non tanto un
messaggio nuovo e rivoluzionario da propagandare al mondo intero, quanto dei valori
costitutivi e inalienabili dell uomo che fanno parte della sua intima natura e come tali vanno
sostenuti. Di qui la purezza, la linearit , la sinc erit del pensiero di Gandhi, che abbraccia
ogni aspetto del vivere singolo e collettivo ed emerge in queste pagine in tutta la sua limpida
onest morale e con tutta la forza e il coraggio ch e solo la fede piø profonda nella propria
verit riesce a generare 3.
Per un motivo di pura praticit si Ł scelto come strumento d analisi la lettura di alcuni
dei quotidiani italiani di maggior diffusione. E stata considerata la pubblicazione di articoli in
corrispondenza di due eventi che sono stati portati a conoscenza dell opinione pubblica a
livello massivo. Nel primo caso l analisi Ł incentrata solamente su un quotidiano, La
Repubblica, in particolare sugli articoli pubblicati nei due giorni successivi al black-out
dell ottobre del 2003. Nel secondo, invece, sono state indagato le informazioni diffuse in
occasione dell incidente navale avvenuto a Porto Torres nel gennaio di quest anno,
comparando gli articoli di tre testate nazionali: La Repubblica, Il Corriere della Sera e
L Unit .
E stato aggiunto, inoltre, un breve riassunto di una ricerca effettuata nei primi mesi
del 2003, a Salamanca, in collaborazione con due compagni di studio, una ragazza portoricana
ed un ragazzo argentino. Tale ricerca analizza la copertura mediatica data all incidente
marittimo avvenuto alla petroliera Prestige in Spagna.
L ipotesi Ł che fra i giornali a diffusione nazionale, cos come per le redazioni
giornalistiche televisive, la differenza in termini di contenuti non Ł rilevante. Infatti i media
3
Il mio credo, il mio pensiero Le parole di pace, d amore e di libert dell uomo che Ł divenuto il si mbolo
della non violenza , Grandi Tascabili Economici Newton, Roma, 1992. T itolo originale The mind of Mahatma
Gandhi , The Navajivan Trust, Ahmedabad, 1967. Traduzione di Lucio Angelici.
11
tendono a dare un valore sensazionalistico alle notizie senza cogliere la vera essenza del
problema. Eventi di cronaca come quelli presi in considerazione, dovrebbero dare
l opportunit di presentare la situazione energetic a nel suo complesso, toccando i suoi risvolti
ambientali, sociali e politici. Con ci si intende informare i cittadini e disporre una base di
discussione utile ed oggettiva per stimolare il dibattito dell opinione pubblica. Diversamente
da quanto ci si potrebbe aspettare, nella maggioranza dei casi esaminati non vengono posti in
particolare rilievo dai mezzi di comunicazione, gli interrogativi sulle conseguenze ai gruppi
sociali, sulle possibili alternative energetiche o sulle previsioni ed evoluzioni future.
La vera funzione del giornalismo Ł quella di educare la
mentalit pubblica, non di riempire la mente della gente con
impressioni piø o meno non richieste.
Un giornalista deve, quindi, stare attento a cosa proporre e
quando. Cos come stanno le cose, i giornalisti non si accontentano
semplicemente di attenersi ai fatti. Il giornalismo Ł diventato l arte
della intelligente anticipazione degli eventi .
Mohandas Karakaramchand Gandhi4
Il Blackout del 29 settembre 2003
Nella notte della domenica 28 settembre 2003, una concomitanza di problemi e di
guasti alle linee che mettono in collegamento l Italia con la Francia e la Svizzera, hanno
provocato per alcune ore un interruzione all erogaz ione di elettricit su tutto il territorio
nazionale. La Sardegna Ł stata l unica regione esclusa dal blackout perchØ, essendo un isola
ed avendo un sistema di collegamento particolare con il continente, ha un fabbisogno
energetico che viene soddisfatto sostanzialmente in maniera autonoma.
In questa breve e rapida indagine si vuole dimostrare il contenuto superficiale e
sensazionalistico delle notizie pubblicate da La Repubblica nei giorni immediatamente
4
Harijan , 29 settembre 1946. Harijan (1933-1956), settimanale inglese fondato da Gandh i e pubblicato sotto
gli auspici dell Harijan Sevak Sangh, Poona, e dal 1942, dal Navajian Trust, Ahmedabad. Il settimanale sospese
le pubblicazioni nel 1940 durante il Satyagraha In dividuale (ricorso alla forza di verit o forza de ll anima);
riprese nel gennaio 1942, ma smise di uscire durante la lotta Via dall India ; riapparve nel 1946.
12
successivi al blackout. Lo scopo dell elaborazione delle due tabelle5, non vuole essere quello
di scoprire le cause che hanno provocato il blocco del sistema elettrico o di attribuire
responsabilit , ma quello di analizzare l utilit i nformativa delle notizie. Per notizie prive di
utilit informativa si considerano quelle notizie c he non mettono il lettore nelle condizioni di
costruirsi un idea chiara sui problemi reali che coinvolgono il settore dell energia elettrica in
Italia, sulle sue connessioni a livello europeo e quindi nemmeno sui problemi sociali ed
ambientali a livello mondiale.
La costruzione delle tabelle ha previsto i seguenti criteri: per ogni articolo si riportano
il numero di pagina nel quale Ł stato pubblicato, il titolo, un breve sommario del contenuto e
l autore. Gli articoli sono elencati in ordine di pagina, se in una pagina figuravano piø articoli
sono stati elencati per primi quelli con il titolo dai caratteri piø grandi. Una buona
metodologia sarebbe stata quella di classificare gli articoli secondo il criterio di utilit
informativa sopra citato e quindi di contare le righe o le battute scritte per ognuno di essi.
Cos facendo ci sarebbero stati a disposizione anche dei dati numerici che consideravano la
lunghezza degli articoli. Si Ł preferito evitare di utilizzare tale metodo perchØ Ł possibile
dimostrare ugualmente tale ipotesi senza affidarsi all aritmetica ed alla statistica.
Il giorno successivo al blackout si Ł verificato un concreto esempio di saturazione
mediatica. Dalla prima alla ventiseiesima pagina l attenzione Ł stata dedicata esclusivamente
al blackout, senza lasciare spazio ad altre notizie. Gli articoli sono stati caratterizzati da titoli
dai caratteri grandi e ben in risalto oltre che da fotografie e grafiche accattivanti. Il loro
contenuto riguardava principalmente la cronaca tecnica dell accaduto, i disagi ai sistemi di
trasporto, le conseguenze ai prodotti alimentari destinati al consumo, i tentativi di attribuzione
delle responsabilit e gli immancabili battibecchi e speculazioni politiche. In aggiunta a tali
articoli, peraltro dal contenuto prevedibile, ne sono stati pubblicati altri che indicavano
soluzioni per il futuro: il nucleare e la costruzione di nuove centrali a carbone. Lo spazio
dedicato alle problematiche mondiali del problema energetico Ł stato molto ridotto, anche se
l articolo che si Ł occupato della questione partiva dal titoletto in prima pagina ( Il mondo che
ci aspetta di Rampini). Le energie rinnovabili non sono stat e prese in considerazione, salvo
rare e generiche citazioni da parte di alcuni intervistati.
Il secondo giorno successivo al blackout, le pagine dedicate all argomento sono state
sei, ovvero meno del 30% dello spazio dedicato il giorno precedente. Il blackout Ł stato
rimpiazzato prontamente dalla questione della riforma delle pensioni, che Ł salita alla ribalta,
ed Ł stato relegato in secondo piano, dalla decima alla quindicesima pagina. Il contenuto degli
5
Le tabelle n.1 e n.2 si trovano al termine del capitolo. Le tabelle riportano una sintesi grafica degli articoli
inerenti al blackout pubblicati da La Repubblica , nei giorni 29 e 30 settembre 2003.
13
articoli Ł stato orientato al completamento della cronaca sulle cause tecniche dell accaduto
(con interviste a diversi burocrati, funzionari ed esperti del settore), all ulteriore descrizione
dei disagi dei consumatori, alla riscoperta del nucleare e alla ipotetica possibilit di usare
l idrogeno come fonte energetica. Inoltre, la voce dei governanti ha avuto modo di farsi
sentire sostenendo la necessit di costruire alla s velta e senza troppi intralci le nuove centrali
per poter risolvere il problema.
Dovendo commentare la qualit della copertura media tica nei due giorni considerati, Ł
possibile affermare che l utilit informativa conte nuta negli articoli Ł stata insufficiente. E
emerso soltanto il timore per il pericolo che ha corso e che rischia di correre il benessere
materiale degli italiani. E comprensibile la superficialit con la quale sono state pubblicate le
notizie del giorno 29 settembre perchØ, a caldo, Ł difficile cogliere la vastit e la gravit della
questione. Nell immediato, Ł naturale che i giornalisti riportino le reazioni della gente e
cerchino di capire le cause e le dinamiche dell accaduto. La linea d azione adottata dai
quotidiani Ł comprensibile se considerata secondo criteri economici, ma Ł anche vero che gli
stessi non dovrebbero limitarsi ad indirizzare l attivit giornalistica a raccontare solamente
particolari inutili per riuscire a riempire le pagine e soddisfare la superficiale curiosit dei
lettori.
Il giorno 30 settembre, invece di riportare riflessioni piø profonde che potessero
colpire la coscienza e la sensibilit degli italian i, l attenzione Ł calata in misura straordinaria.
Il primo giorno di ottobre, l argomento ha occupato solo due pagine (pag.10 e 11), dalle quali
trasparivano solamente le preoccupazioni di attribuire le responsabilit del blocco, di
riconsiderare il nucleare e delle richieste di risarcimento dei consumatori. Dal 2 al 4 ottobre
l argomento Ł stato relegato a degli articoletti su singole pagine, i quali davano spazio alle
dichiarazioni contrapposte dei politici in merito al metodo da adottare per costruire nuove
centrali e alla necessit di rendere piø competitiv o il sistema energetico italiano.
Il blackout, un fatto che ha improvvisamente attirato l attenzione di tutti gli italiani,
poteva dare lo spunto per una campagna informativa che parlasse in maniera piø sistemica del
problema energetico, invece, il giornale in questione, La Repubblica, si Ł limitato a cavalcare
la notizia in attesa di un altra piø scottante . A lcuni dei temi che si sarebbero potuti
approfondire ulteriormente, solo per dare un esempio, sono: lo stato dell arte delle energie
rinnovabili, la sproporzione nei consumi mondiali di energia elettrica fra gli opulenti Paesi
occidentali ed i Paesi del Terzo Mondo o l inquinamento provocato dalla produzione di
energia elettrica.
14
La stampa Ł chiamata il Quarto Potere. Che costituisca un
potere, Ł innegabile, ma impiegarlo male Ł un crimine. Sono anch io
un giornalista e vorrei appellarmi ai colleghi giornalisti perchØ
sentano la responsabilit del proprio lavoro e lo s volgano senza altra
mira che quella di sostenere la verit .
Mohandas Karakaramchand Gandhi6
Le esplosioni sulla Panam Serena a Porto Torres
A mezzod del primo giorno dell anno 2004, sulla nave cisterna Panam Serena, una
chimichiera che trasportava benzene e paraffina destinati allo stabilimento Enichem di Porto
Torres, sono avvenute una serie di esplosioni che hanno provocato la morte di due marinai e
danni ambientali di non trascurabile entit . L equi paggio della nave battente bandiera di
Nassau (capitale delle Bahamas) era russo. Le fiamme che si sono sprigionate dopo le
esplosioni hanno creato una nube di fumo visibile fino a trenta chilometri di distanza, e
l approvvigionamento energetico di met Sardegna ha temuto per la sua autonomia per alcuni
giorni.
Nell elencare gli articoli prodotti in seguito all incidente occorso alla chimichiera
panamense, l intenzione Ł quella di dimostrare il disinteresse da parte delle maggiori testate
giornalistiche nazionali, in merito alle distorsioni che presenta ed ai rischi che comporta
l attuale sistema energetico, basato in misura rilevante sull energia fossile. BenchØ tali
problematiche minaccino la salute e l incolumit de i cittadini ed in maniera piø diretta il
patrimonio della natura, i media impiegano poche risorse per attuare una campagna
informativa efficace. Le modalit di rilevazione de gli articoli prodotti sono pressochØ uguali a
quelle adottate nel caso del blackout, con la differenza che in questo caso Ł possibile
effettuare una comparazione orizzontale fra tre testate giornalistiche7.
Confrontando gli articoli riportati dai giornali Ł facile comprovare l ipotesi appena
proposta.
6
Harijan , 27 aprile 1947.
7
La tabella n.3 si trova alla conclusione del capitolo, La Repubblica , Il Corriere della Sera e L Unit , 2
e 3 gennaio 2004.
15
La Repubblica dedica alla questione tre articoli nell arco di due giorni, limitandosi ad
una cronaca sommaria dell accaduto ed impegnando un solo giornalista. Il primo giorno viene
dato risalto alla necessit di rinnovare il comples so portuale, mentre il secondo l attenzione si
sposta al rischio ambientale. Quest ultima tematica Ł stata affrontata soltanto attraverso un
articolo di dimensioni ridotte e di scarsa visibilit grafica.
Il Corriere della Sera non dimostra maggior sensibilit di La Repubblica, impegnando
anch esso un solo giornalista e limitandosi ad ottemperare al dovere della pura e semplice
cronaca.
Il giornale l Unit , che peraltro ha una diffusione su base nazionale decisamente
inferiore agli altri due quotidiani, ha indubbiamente dimostrato maggior interesse alla
questione, cercando di fornire al lettore una visione piø ampia del problema. Nella fattispecie
ha raccolto l opinione di un chimico, le sensazioni di un ufficiale di navigazione sulla dura
vita di bordo ed il commento in merito al sistema internazionale della navigazione. Inoltre ha
puntualmente fornito semplici ed utili nozioni sul benzene e sulle condizioni delle petroliere
in circolazione per il mondo.
La morte di due marinai, l inquinamento ambientale provocato e il rischio di bloccare
le forniture di gasolio da trasporto e da riscaldamento nell isola, avrebbero dovuto spostare
l attenzione sul tema in termini piø sistematici, invece, anche in questo caso, la reazione dei
media non c Ł stata. L unica testata giornalistica che ha sollevato il problema in modo
accettabile, apportando documentazione inerente al problema dell incidente, Ł stata l Unit .
Un analisi piø ampia avrebbe potuto riguardare tematiche quali gli effetti sulla
popolazione della lavorazione del benzene e degli idrocarburi, il fabbisogno energetico
italiano di risorse fossili, il rischio ambientale al quale le acque dei mari sono sottoposte a
causa del transito di petroliere, gli interessi economici che si nascondono dietro le navi
battenti le bandiere dei paradisi fiscali o piø semplicemente l attivit dell Enichem a Porto
Torres.
Neppure la televisione, con i notiziari delle diverse reti televisive pubbliche e private,
ha fornito maggiori particolari all incidente avvenuto nel porto sardo. D altra parte
trasmettere servizi lampo su qualsiasi evento Ł u na peculiarit del mezzo televisivo per cui
non ci si poteva aspettare di piø. Il limite che caratterizza la televisione Ł la sovra
informazione, la quale Ł in grado di oscurare accadimenti di particolare valenza come in
questo caso.
16
Prendendo spunto da una considerazione di Ignacio Ramonet8, si Ł potuto appurare
con un elementare rilevazione cronometrica che la capacit di censurare informazioni da parte
della televisione attraverso il processo di asfissia informativa 9, Ł notevolmente maggiore
che quella dei giornali. Con una proporzione si Ł conteggiato che il tempo impiegato per
leggere una pagina di un quotidiano come l Unit , corrisponde al tempo impiegato da un
telegiornale per trasmettere ben 25 notizie.
I telegiornali devono superare due importanti limitazioni di ordine strutturale: 1) non
possono superare i trenta minuti di durata (venti negli Stati Uniti), dato che la capacit di
mantenere la concentrazione dei telespettatori Ł limitato; 2) devono forzare il telespettatore a
vedere il telegiornale fino al termine della trasmissione, con tutti suoi servizi, per differenti
che siano (politica nazionale o internazionale, economia, cultura, ambiente, sport, cronaca
rosa, etc.).
E da sottolineare che il lettore di un giornale ha sempre la possibilit di approfondire
quello che gli interessa ed iniziare ad informarsi dalla pagina che desidera.
Queste limitazioni impongono al presentatore del telegiornale di essere breve per
interessante, di farsi capire ed essere capace di destare interesse, di essere semplice e
spettacolare, didattico e attrattivo. Inoltre, deve elaborare il testo tenendo conto del minimo
comune denominatore del pubblico in materia culturale, affinchØ questo sia compreso dal
maggior numero di telespettatori.
Da qui nasce la necessit di trattare solo un numer o particolarmente ridotto di fatti e di
trattarli unicamente in forma scarna e superficiale.
La televisione, nonostante tutti i vantaggi ed i benefici informativi che ha portato ai
cittadini, presenta scarse possibilit di approfond imento su temi specifici, salvo il caso di
particolari rubriche o reportage, i quali, per , ri chiedono piø tempo ed attenzione da parte
dell utente. L opportunit di avere accesso a notiz ie piø documentate e complete Ł data
unicamente dalla ricezione di segnali dei canali tematici digitali. Una tecnologia,
quest ultima, non ancora molto diffusa, in quanto non agilmente accessibile al grande
pubblico ed in particolare a tutti gli strati sociali.
8
Ignacio Ramonet, La tiran a de la comunicaci n El papel actual de la comunicaci n . Edici n Debolsillo,
septiembre 2002. Prima edizione: Editorial Debate S.A., Barcellona, 1998.
9
Ibidem.
17
Il disastro ambientale del Prestige
Tornando indietro nel tempo, Ł possibile trattare la copertura mediatica del disastro
ambientale che avvenne a largo delle coste della Galizia (Spagna nord-occidentale),
l affondamento della petroliera Prestige. Le fuoruscite di petrolio contaminarono tutta la costa
atlantica nord-occidentale della penisola iberica, con danni di inestimabile gravit
all ambiente ed all economia locale.
Nei mesi di febbraio e marzo del 2003, il mondo intero assistette ad un importante
impatto del tema della catastrofe ecologica. Le conseguenze misero in crisi il settore della
pesca nella zona considerata. Innumerevoli furono i messaggi trasmessi dai giornali e dalle
televisioni spagnole. Il risalto dato alla tragedia fu notevole. Vennero trasmesse in
continuazione le immagini dei lavori di recupero ambientale della costa e delle manifestazioni
di protesta del movimento Nunca mÆis, il quale contribu ad unificare il fronte di solidariet
della cittadinanza di tutta la Spagna. I media navigarono sulle dichiarazioni dei politici, i quali
colsero l occasione per sparare a zero gli uni contro gli altri, scaricandosi le responsabilit a
vicenda. Inoltre, si sbizzarrirono nel descrivere le cause dell incidente e nel ricostruire passo
per passo i giorni che precedettero la tragedia.
Nei giorni in cui si consum la tragedia, la copert ura mediatica fu notevole, sia per
quantit che per qualit , anche se non avrebbe potu to essere diversamente. Infatti, l entit dei
danni ambientali, economici e sociali fu incalcolabile e l opinione pubblica segu la vicenda
con passione ed interesse. In particolare, da parte de El Pa s, non mancarono critiche al
governo locale della Comunit Galiziana, al governo spagnolo e nemmeno all Unione
Europea. Fu approfondito il tema della sicurezza delle petroliere e del flusso petrolifero,
maggiori fattori di rischio ambientale per le coste ed i mari.
In seguito, a partire dalla met di marzo, il sipar io dei media cal e l attenzione dei
media fu convogliata sulla guerra che stava per iniziare in Iraq. Singolarmente, ambiente e
guerra erano attraversati da una tematica in comune: il petrolio. Lo spostamento dell interesse
dei media non avvenne in conseguenza alla metabolizzazione del disastro ambientale da parte
della natura, quanto piuttosto al cambiamento dell agenda mediatica. D altra parte, si
supponeva che la guerra in Iraq avrebbe dovuto garantire maggior audience e quindi maggiori
vendite.10
10
An Ælisis, reseæa cr tica y consideraciones sobre la cobertura mediÆtica en el caso Prestige , Mar a del
Carmen Cruz Guilloty, Manuel Font e Alex Marini,www.alexflower.supereva.it, Salamanca, 2003.
18
Tuttavia, nel caso del Prestige , Ł possibile affermare che il servizio informativo dei
media fu di buona qualit , soprattutto perchØ imposto dalla gravit dei fatti e dalla forza
dell opinione pubblica. La ragione primaria alla base del forte dispiegamento di mezzi e
risorse da parte dei media per il disastro galiziano, fu la conquista dell audience e non la
necessit di realizzare una efficace campagna infor mativa riguardante la pericolosit
ambientale derivata dal trasporto marittimo dell energia fossile. A sostegno di questa
affermazione c Ł la prova che nel momento in cui inizi la guerra in Iraq, la posizione data
alla questione ambientale divenne marginale.
In ogni caso i documenti, i reportage ed il taglio critico delle inchieste condotte da El
Pa s, hanno dimostrato una capacit d approfondimento su periore alla media dei quotidiani
italiani di maggiore diffusione.
E perci Ł importante puntualizzare che, nonostant e le vendite siano la motivazione in
base alla quale si orientano i contenuti degli articoli, questo non significa che sia l unica.
DOMANDA: Ma lei Ł piø attore o piø inquirente?
RISPOSTA: Io faccio un lavoro sano, vado a documentarmi,
faccio tre mesi di tournØe e otto mesi di ricerca, perchØ mi piace. Se
la verit non ci fosse piø, ci sarebbe solo l anarc hia, e chi avesse piø
mezzi, piø soldi, avrebbe piø potere. Ma c Ł la verit .
Bebbe Grillo11
Considerazioni
I tre casi presentati sopra possono aiutare ad approfondire la conoscenza relativa alla
problematica della comunicazione mediatica. Grazie a questi contributi e alle specificazioni
tratte da alcuni studi sulla comunicazione, Ł possibile dedurre alcune delle ragioni per cui i
problemi energetico-ambientali non ottengano particolare risalto mediatico, sebbene
rappresentino una variabile decisiva per il futuro dell umanit .
11
Rodolfo di Gianmarco, Grillo: Cari amici miei Ł l ora di arrabbiarsi . Intervista a Beppe Grillo
pubblicata su La Repubblica , venerd , 30 gennaio 2004.
19
V ctor Sampedro Blanco12 parla di due categorie di attori che contribuiscono alla
formazione dell opinione pubblica: i cittadini ed i contabili. I primi sono quelli che
riproducono l opinione pubblica, mentre i secondi sono quelli che la controllano e la
indirizzano. Tra i contabili troviamo a) i politici, preoccupati di raccogliere voti e mantenere
o raggiungere la maggioranza; b) i giornalisti, che sono o dovrebbero essere i portavoce dei
cittadini; c) gli esperti in sondaggi, che forniscono statistiche sull andamento dell opinione
pubblica.
Sampedro differenzia anche due tipi di opinione pubblica, quella aggregata e quella
discorsiva. La prima Ł una semplice somma dei giudizi individuali attraverso il voto espresso
alle elezioni ed i sondaggi. In questo caso Ł determinante la maggioranza, ovvero una somma
di volont gi determinate. La seconda, invece, Ł u n processo dinamico di un agente
collettivo, la cittadinanza, la quale discute in modo formale ed informale elaborando
esperienze, conoscenze ed informazioni. In tal caso le volont non sono semplicemente
sommate, ma si condizionano mutuamente.
Infine, l autore spagnolo classifica tre tipi di democrazia.
La democrazia rappresentativa, frutto di un pensiero realista-pessimista, nella quale
primeggia l opinione pubblica aggregata e quindi la somma delle volont individuali. La
contrapposizione degli interessi privati limita la rappresentazione dei piø sfavoriti, sostenendo
unicamente i cittadini legati ai governanti.
La democrazia diretta, derivante dal pensiero utopico, dove domina l opinione
pubblica discorsiva. Qui il dialogo porta al consenso tra gli interessi privati e comporta un
unico interesse pubblico e collettivo.
La democrazia deliberativa, basata su un pensiero ambizioso ma raggiungibile, nella
quale i governanti dirigono la politica come fossero loro stessi governati, difendendo i diritti
di tutti. Al suo interno esisterebbe l opinione pubblica aggregata perchØ verrebbe rispettata la
regola della maggioranza impedendone per l abuso, attraverso l attivazione dell opinione
pubblica discorsiva. Infatti, solo il dialogo pu t radurre gli interessi individuali in interessi
collettivi.
Applicando il pensiero di Sampedro, Ł possibile inserire la variabile energetico-
ambientale nell ambito degli interessi collettivi. Utilizzando questa metodologia operativa Ł
possibile inquadrare il comportamento delle testate giornalistiche in maniera piø oggettiva,
data la possibilit di classificare l orientamento delle loro attivit , secondo i modelli di
democrazia proposti.
12
V ctor Sampedro Blanco, Opini n pœblica y democracia deliberativa Medios, sondeos y urnas . Ediciones
Istmo S.A., Madrid, 2000.