36
4.2 Da Rcs a Feltrinelli: “Mi riprendo la Marsilio”
La “bomba” sulla “Mondazzoli” è fatta scoppiare da “L’Espresso” nel Febbraio del
2016, con un articolo che anticipa l’inclinazione che avrebbe avuto l’Antitrust nel
controllo delle varie società: le quote di Bompiani e Marsilio, sommate, farebbero
eccedere la soglia consentita a Mondadori-Rizzoli dall’Autorità garante di
concorrenza e mercato. Ancora Enrico Arosio, che lancia l’indiscrezione sulle
pagine de “L’Espresso”, sostiene quanto “la linea che filtra in queste ore
imporrebbe alla Mondadori di cedere il controllo dei due marchi. Il che significa: il
brand, il catalogo, i dipendenti, i contratti in essere.” (Enrico Arosio, Mondadori
dovrà cedere Bompiani e Marsilio, “L’espresso”, 19-2-2016). I De Michelis si
astengono, lì per lì, da commenti sull’anticipazione, ma già qualche mese dopo (30
Agosto 2016) un titolo di Libero sarà fin troppo indicativo: Cesare de Michelis, “mi
riprendo Marsilio alla faccia dell’Antitrust”.
Nel marzo del 2016, l'Antitrust ufficializza l’imposizione a Mondadori di cedere la
Bompiani, che sarà acquisita a settembre da Giunti Editore, malgrado il tentativo di
Elisabetta Sgarbi (ormai in forza, come si è detto, a La Nave di Teseo) di riacquisirla
e riunire i due cataloghi. Peraltro, la Nave di Teseo, nemmeno un anno dopo,
acquisirà a sua volta Baldini & Castoldi (fallita nel 2013 dopo vari cambi di nome
e la rilevazione da parte di Michele Dalai). Le condizioni imposte in dieci “misure
correttive” dall’Antitrust, esposte in un documento di ben 80 pagine, sono nette: le
sezioni corrispondenti alla quota di mercato di Bompiani e Marsilio (comprese
peraltro le quote che corrispondono alla Sonzogno) dovranno andare a operatori già
attivi, dalla “comprovata e conoscenza nel settore”, e, soprattutto totalmente
indipendenti da Mondadori o da qualsiasi società riconducibile al gruppo Fininvest.
A Mondadori è anche imposta una serie di vincoli perché ci possa essere, nella sua
rete di negozi, una visibilità corretta dei libri degli editori concorrenti, nonché il
finanziamento delle successive tre edizioni della fiera Più Libri Più Liberi per un
totale di 225mila euro.
A Luglio 2016, come ufficializzato anche da “La Repubblica”, “Cesare De Michelis
chiude il cerchio” (Mondadori vende Marsilio alla famiglia De Michelis, “La
37
Repubblica”, 26-7-2016): Mondadori cede a Gem la partecipazione in Marsilio pari
al 94,7% del capitale sociale e un corrispettivo di transazione fissato in 8,9 milioni
di euro. Per l’amministratore di Mondadori Ernesto Mauro ormai è "logico favorire
l'acquirente naturale, quello che l'ha fondata e gestita anche durante il periodo
Rizzoli, cioè De Michelis”. (op. cit.), per quanto Marina Berlusconi in persona parli
di “grande amarezza nel dover fra l'altro rinunciare a case editrici come Marsilio e
Bompiani, avendo la certezza che le regole del mercato sarebbero state pienamente
rispettate e che nel nuovo contesto queste realtà avrebbero trovato assoluta
valorizzazione e rispetto totale della propria identità" (op. cit.).
L’ultimo atto del ritorno in sella di Marsilio è recentissimo. Come sottolineerà poi
Paolo Isotta su “Il fatto quotidiano”,
De Michelis fu capace di convivere con la Rizzoli. Poi chi la reggeva la mandò
allo sbaraglio, essa andò alla Mondadori e lui e Gianni ebbero il coraggio di
ricomprarsela, la Marsilio, di tasca propria Adesso – è cosa dell’ultimo anno –
Cesare è riuscito a costituire un’alleanza con la Feltrinelli, che ha la migliore rete
distributiva italiana” (op. cit).
Nell’Ottobre del 2017, infatti, il Gruppo Feltrinelli e la Marsilio siglano un’alleanza
fin troppo strategica: si tratta di un accordo di lungo periodo che prevede
l’acquisizione in partecipazione di un iniziale 40% da parte della Feltrinelli, con
previsione di allargarsi a un 55% nel 2019. La mossa, in maniera molto spiccia, è
un indubbio vantaggio per Marsilio in termini di distribuzione, poiché Feltrinelli si
appoggia a Messaggerie Italiane (e, per di più, è recente il confluire del portale
lafeltrinelli.it con le piattaforme di ibs.it e libraccio.it). Nel comunicato stampa che
appare anche sul sito della stessa Marsilio, l’amministratore delegato di Feltrinelli
Roberto Rivellino giustifica così la joint venture:
i libri costituiscono la parte più profonda della nostra identità: siamo
ontologicamente editori, diffondere idee e sguardi è la nostra vocazione (…)
Marsilio dispone di un catalogo di alta qualità, di una grande esperienza
nell’editoria libraria, di un profondo radicamento territoriale. Questi elementi,
integrati all’identità e al perimetro strategico di Gruppo Feltrinelli, lasciano
presagire un percorso comune di grande valore, che possiamo immaginare di
estendere anche ad altre esperienze editoriali di valore presenti nel nostro paese.
38
Nella medesima nota, il figlio di Cesare e attuale amministratore delegato Luca De
Michelis rileva quanto
questo accordo è un passo avanti importante del piano di crescita avviato tre anni
fa da Marsilio con investimenti editoriali. Dopo la riacquisizione delle quote da
Rizzoli un anno fa, è stato gratificante trovare nel Gruppo Feltrinelli il partner
con cui avviare importanti sinergie industriali, nella comune visione del ruolo,
dei compiti e delle sfide che attendono l’editoria. È una partnership che con mio
padre Cesare abbiamo fortemente voluto per valorizzare la casa editrice e i suoi
autori, e rafforzare, dalla storica sede di Venezia, il ruolo di primo piano di
Marsilio nella produzione libraria.
Di fatto, dopo l’entrata nel gruppo Rcs dal 2000, i De Michelis hanno riacquisito la
piena proprietà. Ormai siamo in un’ottica di squadra dove, dice Cesare nella già
citata intervista a Radio Radicale “non è un caso se ci chiamiamo Marsilio Editori
al plurale: una casa editrice oggi è come una squadra di calcio, poiché da soli non
si va da nessuna parte” (op. cit.). Su un ricordo di Cesare pubblicato per Dagospia,
Giampiero Mughini non esita a definire suo figlio Luca come uno che “ce l’ha
stampato in faccia il voler fare e il voler fare bene tipico della famiglia De Michelis”
(La versione di Mughini, “Dagospia”, 10.08.2018). Luca De Michelis, peraltro,
subentra nel ruolo di amministratore delegato dopo un breve periodo (tra il 2003 e
il 2005, poco prima dell’esplosione del fenomeno “Millennium”) in cui vi era stato
il giovane Giuliano Da Empoli, già direttore dell’Archivio per le Arti
Contemporanee alla Biennale di Venezia, speaker di Radio 24, e con alcune cariche
in curriculum sotto il governo Maccanico e nell’amministrazione Renzi a Firenze.
Da Empoli, peraltro, pubblicherà proprio con Marsilio la maggioranza dei suoi
saggi, tra cui il primo “Un grande futuro dietro di noi” sui giovani italiani, scritto
nel 1996 a soli 22 anni, “La guerra del talento” (2000), “Obama – La politica
nell’era di Facebook” (2008) fino alla recente analisi del Movimento 5 Stelle del
2017 “La rabbia e l’algoritmo”.
A quarant'anni dalla sua fondazione, la casa editrice, che ha oggi sede a Venezia
nell’area di Marittima, può vantare un catalogo oltre 4000 titoli e un numero di
pubblicazioni che oscilla tra le 200 e le 250 novità l'anno. I nuovi punti di forza, per
paradosso, stanno però nei “long seller”, ossia i successi letterari già consolidati che
39
però ricevono una marcia in più dalla ristampa come tascabili Feltrinelli
27
. È lo
stesso Luca De Michelis a confermare che “contare su un tascabile forte consente
anche operazioni diverse nel posizionamento dei titoli” (Alessia Rastelli, Tascabili
e una nuova collana: debutta l’alleanza Marsilio-Feltrinelli, “Corriere della sera”
del 25-04-2018). Gli attuali cinque settori strategici della Marsilio risultano oggi
essere: narrativa contemporanea italiana e straniera (“Farfalle”, collana di romanzi
e racconti soprattutto di esordienti); classici (da Conrad a Henry James,
Shakespeare e Baudelaire) il più delle volte con testo a fronte (“Letteratura
universale Marsilio”); saggistica (articolata in diversi settori tra cui critica letteraria,
architettura/urbanistica, storia, cinema, musica, arte, psicologia); libri illustrati e
cataloghi d’arte; tascabili. Non risulta mai pubblicata letteratura per bambini. Per la
collana “Gli specchi”, inoltre, escono i saggi più variegati e controversi: da “Il mito
di Guevara” al polemico libro di Bernardo Caprotti, manager di Esselunga “Falce e
carrello”, passando per un libro su Papa Francesco (“Ero Bergoglio, sono
Francesco” di Cristian Martini Grimaldi), “Se tornassi ad Arcore” di Emilio Fede,
la storia del Salone del Libro di Torino “Un romanzo di carta” a cura di Roberto
Moiso e “Impero e rivoluzione”, un’analisi a posteriori di Vittorio Strada sulla
Russia nel centenario della Rivoluzione d’Ottobre.
27
“La prima novità è l’ingresso di una linea Marsilio nella Universale economica Feltrinelli: «Si
tratta dei titoli più forti del nostro catalogo — annuncia De Michelis — che verranno messi in
tascabile come seconda fase della loro vita. Avranno una grafica che si inserisce nel nuovo contesto,
ma si vedrà che sono libri Marsilio, manterranno l’identità». Saranno 50-60 l’anno; prezzo medio:
tra i 10 e i 12 euro. «I primi dieci — illustra l’editore — entrano da oggi nell’operazione Feltrinelli
“1+1”. Chi va in libreria, cioè, può scegliere due titoli in una selezione di cinquanta e pagarli, in
tutto, 9,90 euro». Per questi dieci Marsilio ha scelto i primi volumi delle sue serie di maggiore
successo (Stieg Larsson, Camilla Läckberg, Roberto Costantini, tra i nomi). Nei prossimi mesi, a
partire dal 10 maggio, entreranno nella Universale economica, fuori dall’«1+1», altri titoli del
catalogo. Si parte con i gialli, poi ci si allargherà ad altri generi. Incluse, a
settembre, Iliade e Odissea.”(Alessia Rastelli, Tascabili e una nuova collana: debutta l’alleanza
Marsilio-Feltrinelli, “Corriere della sera”, 25-04-2018)