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affetto ad una perdita progressiva di memoria, fino alla morte che avviene nell’arco di 15
anni al massimo; per questa malattia non esiste cura e, ad oggi, non è nemmeno conosciuta
la causa. Ma tante altre possono essere le cause di perdita di memoria: pensiamo ai traumi
cranici che, a causa di un mondo che si evolve di continuo e che corre sempre più veloce,
si verificano sempre più spesso nella popolazione, con conseguenze sempre più tragiche.
Pensiamo alle infezioni, ai virus, ai tumori, alla malnutrizione, che, ahimè, è sempre
presente e col diminuire delle risorse è destinata a crescere. Per non parlare poi della
sostanze psicotrope che vanno diffondendosi sempre di più tra i giovani e che causano
danni gravissimi alla memoria, alcool in primis.
La sindrome che ho deciso di trattare è sicuramente una delle più gravi per quello che
riguarda la memoria, e, benché non abbia una grossa incidenza sulla popolazione, può
portare chi ne viene affetto, nei casi peggiori, ad una vera e propria psicosi. Si tratta della
sindrome di Korsakoff. Proverò a tracciare un quadro neuropsicologico di questa grave
malattia, ricostruendo le letteratura che è stata prodotta nel tempo, fino alle più recenti
scoperte e ai più recenti studi sull’argomento. Dopo un breve excursus storico ed un
resoconto legato all’eziologia , delineerò il quadro clinico di questa sindrome, che
comunque non mostra molta omogeneità nei profili; passerò poi a descrivere le funzioni
alterate, partendo dalla memoria e riferendomi alle suddivisioni che la neuropsicologia
clinica propone: memoria a breve termine, memoria a lungo termine, episodica, semantica,
procedurale, esplicita, implicita, amnesia anterograda, amnesia retrograda. Descriverò le
confabulazioni e i deficit esecutivi prodotti dalla sindrome di Korsakoff. Dedicherò un
paragrafo anche alle relazioni esistenti tra la sindrome di Korsakoff, l’alcolismo cronico
ed altre forme di amnesia al fine di avere un quadro più dettagliato dei legami che ha
questa malattia con altre forme di patologia, e fornirò in seguito le indicazioni per il
trattamento. A questo punto, descriverò la localizzazione anatomica dei deficit prodotti da
questa sindrome, che riguarda sia le regioni classiche deputate al funzionamento della
memoria, il lobo temporale mediale e le zone diencefaliche, che le aree della corteccia
prefrontale. Quindi cercherò di spiegare, riferendomi alle più recenti ricerche in proposito,
i meccanismi di funzionamento della memoria e delle facoltà colpite dalla sindrome di
Korsakoff, provando a capire come lesioni in aree diverse del cervello siano legate a deficit
specifici. Questa parte del lavoro sarà sicuramente la più impegnativa e quella più ricca di
contraddizioni e di dubbi, in quanto su questo argomento, ma in genere su tutto ciò che
riguarda i meccanismi di funzionamento del cervello e le funzioni ad esso legate, tanto si
sa, ma tanto ancora c’è da sapere; le ipotesi si alternano e si confutano a vicenda, gli
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esperimenti si contraddicono, i campioni utilizzati, come anche i test impiegati, spesso
differiscono sulla base di numerosi criteri. Ogni risultato va dunque esaminato con cautela
ed ogni paragone può, per i motivi che ho spiegato, risultare azzardato. In conclusione,
proporrò un punto di vista particolare, che è ancora agli esordi e che trova difficoltà, a mio
modo di vedere, a farsi accettare dalla comunità scientifica, ma che sicuramente in futuro
potrà trovare riscontri e consensi: si tratta di un’interpretazione neuropsicanalitica della
sindrome di Korsakoff proposta dai coniugi Solms.
Profilo storico
Prende il nome da Korsakoff, il primo che nel 1887 ne ha tracciato un profilo
neuropsicologico caratterizzato dalla difficoltà ad apprendere nuove informazioni e un
deficit più o meno marcato nel rievocare eventi del passato, senza alterazioni dello stato di
coscienza e negli altri processi cognitivi. Inizialmente questa sindrome venne fatta risalire
ad una delle possibili conseguenze dell’abuso cronico di alcool, e si escludeva che potesse
avere una diversa eziologia: veniva chiamata malattia di Korsakoff.
Successivamente fu accostata, a causa di una certa continuità nei profili clinici, ad una
sindrome acuta descritta un anno prima da Wernicke e caratterizzata da encefalopatia,
alterazioni oculomotorie e atassia della deambulazione: l’ipotesi derivava dalla
constatazione che una serie di pazienti inizialmente, nella fase acuta, sviluppavano
l’encefalopatia di Wernicke, che degenerava in seguito, nella fase cronica, nella sindrome
di Korsakoff.
Nello stesso periodo fu scoperto che i pazienti con alcolismo cronico presentavano una
carenza di tiamina e che quindi la somministrazione di questa vitamina poteva fare
recedere i sintomi dell’encefalopatia di Wernicke; parallelamente si osservò che quei
pazienti affetti da encefalopatia di Wernicke ai quali non veniva somministrata la tiamina,
degeneravano nella malattia descritta da Korsakoff.
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Eziologia
La sindrome di Korsakoff ha un’eziologia che è legata principalmente all’alcool, anche se
le cause possono essere numerosissime. L’alcool è, infatti, un potente energetico e chi ne
abusa largamente e per un periodo prolungato, si abitua a ricevere da esso più della metà
del proprio fabbisogno energetico, sviluppando carenze di vitamine che svolgono un ruolo
fondamentale per il nostro sostentamento. In particolare, carenze nutrizionali di tiamina
provocano lesioni al cervello che sono caratteristiche della sindrome di Korsakoff. Nei
paesi poveri i problemi legati alla malnutrizione possono portare la popolazione a
sviluppare carenze di tiamina e conseguentemente la sindrome di Korsakoff. Una serie di
patologie, inoltre, impediscono al nostro organismo di assorbire la tiamina come ad
esempio tutte quelle che colpiscono l’intestino, incluso il carcinoma gastrico, oppure il
vomito persistente. Vi sono poi una serie di condizioni che, indebolendo l’organismo,
possono portare a sviluppare carenze di tiamina e possono essere la dialisi, o la sindrome
da immunodeficienza acquisita. La sindrome di Korsakoff può altresì manifestarsi in
seguito a lesioni delle zone del cervello diencefaliche o frontali che non sono mediate
dalla scarsa presenza di tiamina; qui le cause possono essere numerose e vanno dai tumori,
ai traumi cranici, agli ematomi subdurali. In sostanza tutto ciò che è in grado di provocare
lesioni in queste particolari aree del cervello può essere la causa della sindrome di
Korsakoff. Nella letteratura sull’argomento, tantissimi sono i casi documentati di persone
che hanno sviluppato la sindrome di Korsakoff in seguito all’abuso cronico di alcool, ma si
trovano anche casi riportati di persone che hanno sviluppato la sindrome di Korsakoff in
seguito a traumi cranici, a disordini cerebro-vascolari, tumori, malnutrizione, encefalopatia
erpetica, anossia. Deb et Al. (2002) hanno riportato il caso di una donna di 64 anni che ha
sviluppato la sindrome di Korsakoff in seguito ad una laparotomia per una piccola
ostruzione intestinale che le impediva di utilizzare la via gastroenterica e doveva essere
nutrita per via parenterale; Toth et Al. (2002) hanno invece descritto il caso di una donna
di 46 anni che ha sviluppato la sindrome di Korsakoff in seguito ad un linfoma primario al
sistema nervoso centrale. Inagaki et Al. (2003) hanno presentato il caso di un paziente che
ha sviluppato la malattia a causa di un ematoma subdurale cronico ai lobi frontali e
temporali. Cirignotta et Al. (2000), infine, hanno documentato il caso di una donna di 36
anni obesa che è stata sottoposta ad un intervento di separazione gastrica che le riduceva le
dimensioni dello stomaco: sono sorte delle complicazioni neurologiche dovute alla
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condizione di carenza vitaminica che si era venuta a creare, tra cui la sindrome di
Korsakoff.
Questi sono solo alcuni esempi che dimostrano che la stretta associazione, tanto enfatizzata
nel passato, tra alcolismo cronico e sindrome di Korsakoff oggi non è più considerata in
quanto le cause possono essere diverse e in virtù del fatto che solo una piccola percentuale
di alcolisti cronici sviluppa questa malattia. Non bisogna però dimenticare che nei paesi
ricchi rimane l’alcoolismo la causa principale della sindrome di Korsakoff.
L’enorme varietà di quadri clinici ha altresì dimostrato che l’associazione tra la sindrome
di Korsakoff e la malattia di Wernicke non è strettamente necessaria, anche se su questo
argomento ci sono tuttora enormi controversie; vi sono infatti quadri caratterizzati da
amnesia pura ed un inizio brusco, mentre in altri l’amnesia si manifesta legata a deficit
cognitivi più o meno marcati. Comunque si sono studiati casi di pazienti che hanno
sviluppato la sindrome di Korsakoff senza aver contratto precedentemente la malattia di
Wernicke.
La sindrome di Korsakoff può avere un esordio brusco o si può sviluppare in tempi più o
meno lunghi; è più facile che sia associata a malattia di Wernicke quando l’esordio è
improvviso. Sintomi della malattia di Wernicke possono comparire anche dopo l’esordio e
complicano in tal modo il quadro clinico; tuttavia, in questi casi non si ha una relazione
causale tra le due malattie (Verfaellie 2004, Kramer et Al. 2004) .
Alcuni autori ipotizzano che quando la sindrome di Korsakoff si sviluppa in forma acuta i
pazienti sarebbero geneticamente predisposti ad una deficienza di tiamina, mentre nel caso
in cui l’esordio fosse lento non si riscontrerebbe tale predisposizione genetica (Martin et Al
1993). Si considera comunque che l’80 per cento dei pazienti che sviluppano
l’encefalopatia di Wernicke, degenerano nella sindrome di Korsakoff.
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Profilo clinico
L’incidenza della sindrome di Korsakoff non può essere valutata con precisione, visto
anche la grossa percentuale di casi non rilevati in vita; una stima del Cleveland
Metropolitan General Hospital rivela che su 3548 autopsie consecutive eseguite su soggetti
adulti, 77 casi mostravano lesioni patognomoniche di questa malattia (2.2%). Colpisce con
una frequenza solo lievemente maggiore i soggetti di sesso maschile rispetto a quelli di
sesso femminile e l’età di esordio è abbastanza uniformemente distribuita tra i 30 e i 70
anni.
Talland nel 1965 ha realizzato un importante studio sui quadri clinici della sindrome di
Korsakoff, che è servito come punto di riferimento per chi successivamente si è occupato
di questa malattia; secondo lui i pazienti affetti da sindrome di Korsakoff presentano un
deficit di memoria retrograda recente molto marcato, che è invece in contrasto con la
conservazione delle memorie più antiche: in poche parole questi pazienti riescono a
ricordare più o meno dettagliatamente eventi del loro passato, eventi dell’infanzia,
dell’adolescenza, ma sono gravemente deficitarii nel rievocare fatti recenti, sia pubblici
che riguardanti la loro biografia. Questo implica che i ricordi del paziente sono focalizzati
sul passato, mentre i ricordi recenti non trovano adeguato spazio nella memoria. Questa
peculiarità del gradiente temporale, comune a tutti coloro che soffrono di memoria
retrograda, è molto più marcata nei pazienti affetti da sindrome di Korsakoff.
Un’altra importante caratteristica di questi pazienti, come suggerisce Verfaellie (2004), è
un marcato deficit di memoria anterograda, che impedisce loro di apprendere nuove
informazioni sia verbali che non verbali; in realtà hanno la capacità di ripetere ciò che
viene detto loro di nuovo, però le informazioni scompaiono dalla memoria dopo un breve
tempo e sono quindi completamente incapaci di organizzare nuovi ricordi. Mostrano
pertanto un livello di coscienza senza alterazioni ed una capacità sufficiente di prestare
attenzione.
Come si può ben capire, riferendoci sempre allo studio di Verfaellie, i deficit di memoria
risultano di per sé gravemente invalidanti; ciò che risulta essere ancora più devastante per
questi pazienti sono le alterazioni nell’ambito dell’affettività e delle funzioni esecutive che
possono essere sia causa che conseguenza dei suddetti deficit mnesici: in breve tempo si
riscontra nella maggior parte dei casi, infatti, un appiattimento dell’affettività e una perdita
di spontaneità ed iniziativa. Le risposte alle domande formulate a questi pazienti sono in
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genere di forma breve, superficiale e con scarsa estensione, dimostrando pertanto una
insufficiente elaborazione; inoltre non attuano nessuno sforzo per mantenere la
conversazione e se non li si interpella sono capaci di rimanere in silenzio per parecchio
tempo, senza che questo provochi in loro il benché minimo turbamento. Solo in alcuni
sporadici casi si è riscontrata la tendenza opposta, caratterizzata da una marcata loquacità,
anche se i discorsi sono ripetitivi, fatto di cui loro non sono coscienti. Gli avvenimenti
della vita quotidiana possono suscitare in loro una adeguata risposta emotiva, che però
viene annullata quando si cambia discorso o a seguito di una distrazione; se privi di stimoli
possono rimanere a lungo in ozio, viceversa se adeguatamente stimolati a fare qualcosa
possono arrivare a sviluppare una risposta comportamentale intensa, ma di scarsa
connotazione affettiva. Di fatto dimostrano grandi deficit di organizzazione e
pianificazione. L’orientamento spaziale non presenta particolari difficoltà, però hanno
notevoli problemi nella stima del tempo e della durata degli eventi, come ha documentato
Sullivan; possono ricordare con precisione la loro data di nascita, ma riescono a risalire
alla loro età solo dopo un laborioso calcolo mentale.
Una caratteristica peculiare dei pazienti affetti da sindrome di Korsakoff, sempre secondo
lo studio di Verfaellie, è l’inconsapevolezza più o meno marcata delle conseguenze e
delle caratteristiche della loro malattia; tendono altresì a negare il loro deficit anche di
fronte all’evidenza dei fatti. Questo è confermato dal fatto che non esprimono nessuna
perplessità o inquietudine di fronte al fallimento delle prove di memoria; in pratica
ammettono di avere qualche difficoltà di memoria, ma non sembrano consapevoli
dell’entità del deficit e delle sue conseguenze.