2
L’aver individuato nel tema della dialettica pubblico-privato il filo 
conduttore della trilogia e la conseguente volontà di approfondirne lo studio 
(senza sminuire con ciò il ruolo che altri importanti argomenti giocano) ha 
creato non poche difficoltà nel metodo di analisi da seguire in quanto la 
critica letteraria interessata a questo scrittore si occupa prevalentemente di 
altre questioni come per esempio il ruolo dell’amicizia nella trilogia, 
l’evoluzione del personaggio Nathan Zuckerman o la sferzante critica sociale 
e politica. L’originalità del percorso di studio proposto ha richiesto un 
notevole sforzo nella scelta del metodo d’analisi interpretativa d’attuare 
penalizzando a tratti la scorrevolezza del lavoro. 
Il primo romanzo della trilogia è American Pastoral, uno spaccato di un 
momento storico che toccò tutta la collettività americana, coinvolgendo ogni 
strato sociale e ogni gruppo etnico: gli anni che impegnarono lo Stato nella 
guerra in Vietnam (1960 – 1975).  
Attraverso la parabola del protagonista si raccontano la storia, le promesse, i 
sogni e le contraddizioni dell'ultimo secolo di questo Paese ingenuo ma anche 
estremamente rabbioso. Infatti un uomo come Seymour Levov, biondo e 
atletico ragazzone ebreo detto lo Svedese, non si era mai posto domande sul 
perché delle cose ma, ad un certo punto, anche lui si vedrà costretto a fare i 
conti con la realtà. Questo succederà solo quando la sua amatissima figlia, in 
lotta contro la guerra americana in Vietnam ma anche contro tutto e tutti, si 
perderà definitivamente. Sarà allora che Levov lo Svedese si risveglierà da 
quel sogno americano a cui ciecamente aveva creduto.  
Il secondo romanzo analizzato è I Married a Communist, dove 
all’inizio degli anni 1950, in pieno maccartismo
1
, Ira, simpatizzante 
                                                          
1
 Cfr. MAMMARELLA, GIUSEPPE, L’America da Roosvelt a Reagan: storia degli Stati Uniti dal 1939 
ad oggi, ed. Laterza, Roma - Bari 1986. - Campagna anticomunista condotta negli Stati Uniti negli anni 
Cinquanta dal Comitato per le attività antiamericane, che prese il nome dal senatore repubblicano Joseph 
McCarthy che l'aveva promossa. 
 
 3
comunista e uomo dal temperamento violento e rissoso, conosce Eve Frame, 
ex diva del cinema muto, donna più matura di lui, ma ancora bella e 
seducente. I due sono la coppia peggio assortita che si possa immaginare, 
eppure, fra loro, nasce improvvisa la passione. Le difficoltà private della loro 
vita disordinata diventano un costante bersaglio dell’opinione pubblica e 
strumentalizzate a fini politici. 
L’ultimo romanzo della trilogia è The Human Stain dove un professore 
di lettere antiche stimato e rispettato, Coleman Silk, vede la sua carriera 
frantumarsi di colpo il giorno in cui, per indicare due studenti che non si 
presentano mai a lezione, usa la parola spooks, che significa sia “spettri” sia 
“negri”. Quel che Coleman non sa è che i due studenti sono appunto dei neri. 
Costretto a dimettersi per evitare un processo pubblico, il professore vede la 
sua vita andare lentamente a rotoli. Lo sforzo compiuto da Coleman per 
preservare la propria privacy dall’occhio indiscreto e malizioso dell’opinione 
pubblica diventa occasione per rileggere pacatamente il dramma sociale che il 
puritanesimo smisurato ha innescato nell’America del 1998. 
  La parte successiva della tesi è dedicata all’analisi della trasposizione 
cinematografica di The Human Stain.  
Nel terzo capitolo sono affrontate alcune problematiche generali legate al 
lavoro di trasposizione cinematografica di un romanzo. Senza pretesa 
d’esaustività si tenta di fornire una breve base teorica per mettere in luce 
analogie e diversità che letteratura e cinema, unite nel comune obiettivo di 
raccontare delle storie, presentano sia nella creazione sia nella fruizione delle 
stesse. Si cercherà inoltre di comprendere quali siano i segreti del successo o 
del fallimento dell’adattamento cinematografico di un’opera letteraria 
approfondendo in particolare il discorso concernente l’importanza del ruolo 
della sceneggiatura.  
Nel quarto capitolo si procede ad una dettagliata analisi del film The 
Human Stain sezionandone la struttura formale nei suoi snodi narrativi e 
 4
tematici principali prestando nel complesso più attenzione alla struttura 
narrativa adottata nella sceneggiatura che alla grammaticalità del linguaggio 
filmico. 
Il quinto capitolo è dedicato all’analisi contrastiva del romanzo e della 
relativa trasposizione cinematografica, cercando di capire come mai da 
un’opera eccellente sia stato tratto un film debole e piuttosto scadente con 
scarso plauso della critica e del botteghino. 
 5
1. Incontrando Philip Roth. 
1.1. Chi è Philip Roth?  Breve biografia. 
Philip Milton Roth nasce a Newark nel New Jersey nel 1933. Figlio di 
genitori americani e nipote d’ebrei europei emigrati negli Stati Uniti nel 
diciannovesimo secolo, cresce nel distretto della bassa borghesia di 
Weequahic e dal 1946 al 1950 studia nella scuola pubblica di Newark. Nel 
1950 s’iscrive al Newark College of Rutgers University, ma nel 1951 si 
trasferisce al Bucknell University in Pennsylvania per “sfuggire al 
provincialismo di Newark e scoprire il resto dell’America.”
2
 
A Bucknell pubblica il suo primo racconto, “Philosophy”, nella rivista 
letteraria “Et Cetera”, per la quale collabora stabilmente. Si laurea con lode e 
Phi Beta Kappa
3
 con un BA
4
 in inglese nel 1954. Nel 1955 riceve un MA
5
 in 
Inglese dall’università di Chicago. Quello stesso anno si arruola nell’esercito, 
si ferisce gravemente durante un’esercitazione e viene congedato 
velocemente. Nel 1957 ha già al suo attivo la pubblicazione di quattro 
racconti in riviste letterarie di notevole prestigio. Con l’aiuto di diverse borse 
di studio inizia a lavorare a una raccolta di storie. Nel 1959 pubblica 
Goodbye, Columbus, (una novella e cinque racconti brevi) che attraverso 
arguzia, ironia e umorismo, dipinge la vita degli ebrei nell’America del 
                                                          
2
 PHILIP ROTH, The Facts: A Novelist’s Autobiography, trad. mia, New York: Farrar, Straus, 1988, p.19. 
3
 Oxford English Dictionary, 24 Nov. 2005 <http://www.m-w.com/cgi-
bin/dictionary?book=Dictionary&va=Phi+Beta+Kappa> Etymology: Phi Beta Kappa (Society), from phi + 
beta + kappa, initials of the society's Greek motto philosophia biou kybernEtEs philosophy the guide of 
life: a person winning high scholastic distinction in an American college or university and being elected to 
membership in a national honor society founded in 1776. 
4
 Oxford English Dictionary, 24 Nov. 2005 <http://www.askoxford.com/concise_oed/ba?view=uk> BA: 
(abbr. di Bachelor of Arts) primo livello di laurea (in lettere). 
5
 Merriam Webster Online, 24 Nov. 2005 <http://www.m-w.com/cgi-
bin/dictionary?book=Dictionary&va=master+of+arts> the degree making one a master of arts -- 
abbreviation MA, the recipient of a master's degree that usually signifies that the recipient has passed an 
integrated course of study in one or more of the humanities and sometimes has completed a thesis 
involving research or a creative project and that typically requires two years of work beyond a bachelor's 
degree. 
 6
dopoguerra. Con questo libro vince il “National Book Award for Fiction”, 
attirandosi anche la condanna di alcuni membri della comunità ebraica per 
aver descritto un’aspetto poco lusinghiero della contemporanea esperienza 
giudaica americana. Nello stesso anno si sposa con Margaret Martinson 
Williams dalla quale divorzia tre anni dopo. Nel 1960 Roth inizia ad 
insegnare alla Iowa University e nel 1962 alla Princenton University. In 
questo periodo scrive Letting go e When She Was Good. Benché entrambi i 
romanzi siano satirici, nessuno è comico o divertente: rappresentano la 
frustrazione e la rabbia repressa dei protagonisti e ricevono solo tiepide 
considerazioni dalla critica letteraria. I personaggi di questi romanzi tentano 
di opporsi alle limitazioni poste dalle convenzioni sociali in cui vivono. La 
loro ribellione tuttavia fallisce, poiché sono isolati e senza strumenti per 
cambiare in meglio la loro vita. Nel 1969 la Paramount distribuisce la 
versione cinematografica di Goodbye, Columbus e nello stesso anno è 
completato, Portnoy’s Complaint, il suo primo vero successo letterario che gli 
da fama internazionale.  Alcuni rabbini dell’epoca lo assalgono con l’accusa 
di scrivere libri antisemitici per la sua forte denuncia della chiusura culturale 
della società ebraica del tempo. Nel 1972 il film Portnoy’s Complaint è 
distribuito dalla Warner Brothers, coincidendo con la pubblicazione del 
romanzo The Breast. Coerente con il tenore dei primi anni 70, pubblica nel 
1971 il brutale Our Gang, una feroce satira politica sull’amministrazione 
Nixon. In The Great American Novel del 1973, Roth intreccia politica e 
baseball: una complessa parodia della tradizione letteraria americana ma 
anche all’eredità politica del Maccartismo e la deformazione dell’ “American 
dream of success” durante la guerra del Vietnam. Nel 1974 continua i suoi 
esperimenti con i metodi narrativi pubblicando My Life as a Man. In questo 
romanzo Roth non solo introduce Nathan Zuckerman, il personaggio più 
complesso di tutta la sua produzione letteraria, ma per la prima volta il suo 
stile diventa altamente autoriflessivo e “postmoderno”. Convinto che la realtà 
 7
quotidiana con le sue innumerevoli storie di vita vissuta superi 
l’immaginazione degli scrittori americani (tema centrale dei saggi raccolti in 
Reading myself and Others), Roth da questo punto in poi della carriera 
concentra l’attenzione sul processo di stesura del romanzo e sullo sviluppo 
delle varie possibilità della scrittura creativa. Nel 1977 da alle stampe The 
Professor of Desire, un romanzo vibrante, pieno di energia vitale, in cui le 
contraddizioni dell'uomo contemporaneo esplodono anziché ricomporsi e in 
cui il protagonista, un professore di letteratura chiamato David Kepesh, rifiuta 
le rassicuranti e seducenti verità di genitori, psicoanalisti, mentori e maestri. 
Uno dei suoi sforzi letterari più rilevanti è la trilogia di Zuckerman, 
(Zuckerman Trilogy), - The Ghost Writer, Zuckerman Unbuond, e Anatomy 
Lesson, dove lo scrittore progredisce nella sperimentazione di nuove modalità 
e tecniche narrative. 
This trilogy is an exploration of the fictions of self-consciousness 
and maps new regions of the game of fiction-making with which to 
tease his readers
6
.  
Segue un romanzo d’epilogo, The Prague Orgy, dove Nathan Zuckerman 
continua ad essere il personaggio principale.  
Questi ultimi sono tra i suoi romanzi più raffinati ed elegiaci e tracciano 
lo sviluppo dell’alter ego di Roth, Nathan Zuckerman, che da giovane 
scrittore aspirante alla gloria ottiene celebrità nel campo della letteratura, ma 
col tempo diviene psicologicamente e socialmente fragile.  
In The Counterlife, Roth conduce una precisa indagine sulle differenze e le 
affinità tra gli ebrei americani e israeliti. 
                                                          
6
 “Questa trilogia è un’esplorazione dei romanzi che trattano l’autocoscienza e rileva nuovi campi nel 
gioco delle tecniche di creazione del romanzo con le quali l’autore può prendersi gioco dei suoi lettori”. In 
PHILIP ROTH, Understanding Philip Roth, Columbia, University of South Carolina Press, 1990, chapter I 
pag 6. 
 8
 I suoi quattro libri seguenti, The Facts, Deception, Patrimony e Operation 
Shylock, esplorano le relazioni esistenti tra i fatti del mondo reale e la finzione 
del mondo della narrativa. Attraverso i protagonisti di queste opere, tra i quali 
ne troviamo uno chiamato Philip Roth, omonimo dello scrittore, l’autore 
indaga i generi dell’autobiografia e del romanzo e maliziosamente incoraggia 
il lettore a lasciarsi coinvolgere in questo gioco letterario. Dei quattro libri 
precedenti solo uno, Deception, è considerato un romanzo. Gli altri tre sono 
sottotitolati o come autobiografia, The Facts, o come “biografia di ricordi”, 
Patrimony, o una confessione, Operation Shylock. Con il romanzo seguente, 
Sabbath's Theater, Roth attua un ritorno alla forma tragicomica
7
 che divertì e 
offese tanti lettori in Portnoy’s Complaint. L’eroe del romanzo, Mickey 
Sabbath, è l’incarnazione del comportamento trasgressivo. 
Tuttavia nei suoi tre romanzi successivi, comunemente chiamati la 
“trilogia americana”, Roth conta nuovamente su Nathan Zuckerman come 
alter ego e punto di vista che orienta l’azione narrativa. American Pastoral, I 
Married a Communist e The Human Stain, possono essere letti come romanzi 
che riflettono momenti chiave dell’America del XX° secolo, rispettivamente 
ambientati negli anni 1960-70, 1950-60, 1998, ciascuno raccontato da un 
invecchiato e maturo Zuckerman, che non è più rappresentato come il 
licenzioso scrittore dei romanzi precedenti. In questa ultima trilogia l’anziano 
romanziere è un recluso che si dedica esclusivamente all’arte della scrittura. 
Attraverso i suoi lavori rivela le storie di individui memorabili che in modi 
diversi rappresentano i conflitti sociali, politici e psicologici che 
caratterizzano l’America del dopoguerra.  
In The Dying Animal Roth rivisita la vita di David Kepesh, protagonista 
di The Breast e di The Professor of Desire. Come in molti romanzi 
precedenti, Roth è interessato all’aspetto erotico dell’esistenza e, con parole 
                                                          
7
 PHILIP ROTH, Reading Myself and Others, New York: Farrar, Straus and Giroux, 1975, cap. I, pag. 15. 
 9
sue, all’emancipata virilità: la modalità in cui la libertà sessuale si esprime nei 
vari campi della società contemporanea.  
The Plot Against America riporta Roth in un nuovo territorio letterario, 
dove immergendosi in congetture di possibili complotti politici irrealizzati 
continua l’esplorazione dell’identità americana, sia nazionale che individuale, 
all’interno dei vari contesti storici. Oltre ad essere autore di romanzi Roth è 
anche saggista. In raccolte come Reading Myself and Others e nel più recente 
Shop Talk, analizza varie teorie e modalità di scrittura, sue e d’alcuni altri 
autori.  
Dal 1974 al 1989 è direttore della collana Writers from the Other Europe, da 
Roth ideata per l’editor Penguin. Questa serie aiuta scrittori come Milan 
Kundera, Primo Levi, Aharon Appelfeld, e Ivan Klima a diventare famosi al 
pubblico americano. 
Diversamente da molti prolifici romanzieri, che vedono la qualità dei 
loro prodotti scemare nel tempo, Roth ha dimostrato un’abilità unica, non solo 
nel mantenere la sua qualità letteraria, ma anche nel superarsi nel tempo, 
migliorando il proprio talento. I suoi romanzi hanno in qualche modo 
influenzato più di una generazione e fatto scoprire una certa mentalità 
americana a chi, specialmente negli anni Settanta, sognava gli Stati Uniti, 
mitizzando una società che poi così ideale non era e tale non sarebbe mai 
stata. 
Individuando nei percorsi dei suoi personaggi molte corrispondenze 
con la vita del loro autore, alcuni critici
8
 sostengono che in diversi romanzi 
Roth attinga dalla sua biografia conferendole così la risonanza della mitologia 
letteraria. Sia che si consideri Neil Klugman in Goodbye Columbus, Gabe 
Wallach in Letting Go, Alexander Portnoy in Portnoy's Complaint, Peter 
Tarnopol in My Life as a Man, David Kepesh in The Professor of Desire o 
Nathan Zuckerman in tutte le opere in cui è presente, l’eroe tipico di Roth è 
 10
una figura letteraria abituale. Intelligenti, sensibili, penosamente impacciati e 
coscienti del loro limite, questi personaggi crescono come privilegiati figli 
della bassa borghesia ebraica, lacerati interiormente tra desideri e doveri, 
bisogni tipici dei ragazzini e aspirazioni da adulti, desideri d’indipendenza 
dalla famiglia e fedeltà alla stessa. Spesso sono ossessionati dal senso di colpa 
che opprime le loro coscienze: subiscono attacchi da genitori molto autoritari 
e da donne isteriche e inscrutabili. Sono, come rileva Aaron Asher, l’editor di 
Roth, una serie di alter ego.  
Ma come Zuckerman è sbigottito nel conoscere persone che cercano di 
confonderlo nei modi più diversi, così Roth è ostile ai lettori che tentano un 
parallelo preciso tra la sua vita e quella dei personaggi dei suoi romanzi. Così 
facendo secondo lui si diminuisce il valore del ruolo della sua immaginazione 
di scrittore e non si tiene conto della distanza morale che può anche prendere 
nei confronti dei suoi personaggi. In una recente intervista al The New York 
Times Roth dichiara:  
Yes, I had fame like Zuckerman's with Portnoy's Complaint, […] 
but I don't have a younger brother, as Zuckerman does; my father 
didn't die; no one tried to kidnap my mother, but I thought, 'what 
if?' I was looking for things that would crystallize a vague and hazy 
experience. Why make Zuckerman my age? Because I know what 
it means to be of that generation. Why have Zuckerman written that 
kind of book? Because I know about that kind of book and its 
consequences. But it's language and moral sensibility that 
transform raw experience into fiction. The experience is the ground 
that you set your feet on. Those who convert literature into gossip 
don't get what reading's all about.
9
  
                                                                                                                                                                                
8
 The Philip Roth Society, 25 Nov. 2005  <http://orgs.tamu-commerce.edu/rothsoc/bio.htm>. 
9
 The new York Times On The Web, 25 Nov. 2005, 
<http://www.nytimes.com/books/98/10/11/specials/roth.html?oref=login>. “Si, con Portnoy Complaint ho 
avuto certamente fama quanta ne ha avuta Zuckerman, […] ma non ho un fratello minore, come invece 
 11
Roth è stato diversi anni in psicoanalisi negli anni 1960-70. Tormentato dal 
naufragio del suo matrimonio, non molto diverso da quello descritto in My 
Life as a Man, inizia anche a soffrire molto del successo d’alcuni suoi amici 
scrittori come John Updike e William Styron. Oltre alle critiche 
d’antisemitismo, viene anche definito "self-hating", inelegante e dozzinale.  
Among the letters I receive from readers, there have been a number 
written by Jews accusing me of being anti-Semitic and self hating, 
or, at least, tasteless;
10
  
Come egli stesso afferma in Reading Myself and Others, Roth si pone lo 
strano obiettivo di “becoming the writer some Jewish critics had been telling 
me I was all along: irresponsible, conscienceless, unserious.
”
11
 Alla maniera di 
Zuckerman, l’autore che vive da recluso descritto in molti suoi romanzi, Roth 
diventa col tempo molto scettico nei confronti della vita pubblica e conduce 
un’esistenza intenzionalmente quieta e piuttosto isolata. Ha vissuto a Roma, 
Londra, Chicago e New York e attualmente vive nel Connecticut. In 
un’intervista al The New York Times confessa che trascorre le sue giornate 
“turning sentences around.”
12
 Occupa le sere leggendo romanzi, sottolineando 
importanti passaggi, proprio come faceva quando era uno studente 
universitario molti anni prima. E ancora, la seguente affermazione aiuta a 
                                                                                                                                                                                
Zuckerman ha, mio padre non morì , e nessuno tentò di rapire mia madre. Ma io pensai: che importanza 
ha? Ero alla ricerca di qualcosa che avrebbe potuto dare concretezza a un’esperienza vaga e confusa. 
Perché far sì che Zuckerman avesse la mia età? Perchè io so che significa essere di quella generazione. 
Perché Zuckerman ha scritto un libro di quel genere? Perchè io conosco questo genere di libri e i loro nessi 
logici. Ma ciò che trasforma la cruda esperienza in narrativa sono il linguaggio e la sensibilità morale. 
L’esperienza è il terreno sul quale posi i tuoi piedi. Tutti coloro che trasformano la letteratura in 
pettegolezzo non sanno proprio cosa significhi leggere.” trad. mia. 
10
 “Tra le lettere che ricevo dai lettori dei miei libri ce ne sono tante scritte da ebrei che mi accusano di 
essere antisemita e di odiare me stesso, oppure per lo meno di avere cattivo gusto.” In PHILIP ROTH, 
Reading Myself and Others, New York: Farrar, Straus and Giroux, 1975, p. 205, trad. mia. 
11
The New York Times On The Web, 25 Nov. 2005, 
<http://www.nytimes.com/books/98/10/11/specials/roth-really.html> “diventare lo scrittore che alcuni 
critici ebrei sostenevano che io fossi da sempre: irresponsabile, privo di scrupoli e frivolo”. trad. mia.  
12
 The New York Times On The Web, 25 Nov. 2005, 
<http://www.nytimes.com/books/98/10/11/specials/roth.html?oref=login>.  
 12
capire quale religiosa devozione vive Roth nei confronti della propria 
missione di scrittore: 
What do I need the city for? The concentration of writing requires 
silence, for me, large blocks of silence. It's like hearing a faint 
Morse code, a faint signal is being given, and I need quiet to pick it 
up. Besides, what do I need the city for? One week in New York 
will take care of me for a year.
13
 
1.2. Premi e riconoscimenti letterari 
Di seguito si riportano alcuni dei premi letterari
14
 conferiti a Roth nel corso 
della sua prolifica attività. 
 ξ  Aga Khan Award, Paris Review, 1958. 
 ξ  Houghton-Mifflin literary fellowship, 1959. 
 ξ  National Institute of Arts and Letters grant, 1959. 
 ξ  National Book Award for Fiction for Goodbye, Columbus, 1960. 
 ξ  Daroff Award, Jewish Book Council of America for Goodbye, Columbus, 
1960. 
 ξ  Second prize in the O. Henry Prize Story Contest for Defender of the   
Faith, 1960. 
 ξ  Guggenheim fellowship, 1960. 
 ξ  Ford Foundation grant in playwriting, 1965. 
 ξ  Elected to National Institute of Arts and Letters, 1970. 
 ξ  American Book Award nomination for The Ghost Writer, 1980. 
                                                          
13
 The New York Times On The Web, 25 Nov. 2005 
<http://www.nytimes.com/books/98/10/11/specials/roth.html?oref=login>. “A cosa mi serve la città? 
Scrivere richiede concentrazione e silenzio, a me servono grosse porzioni di silenzio. È come sentire un 
debole segnale morse, un debole segnale viene mandato e io ho bisogno di calma per coglierlo. D’altronde, 
a che mi serve la città? Una settimana a New York mi basta per un anno intero.” trad. mia. 
14
 The Philip Roth Society, 25 Nov. 2005 < http://orgs.tamu-commerce.edu/rothsoc/bio.htm >. 
 13
 ξ  National Books Critics Circle nomination for The Anatomy Lesson, 1983. 
 ξ  American Book Award nomination for The Anatomy Lesson, 1984. 
 ξ  National Book Critics Circle Award for The Counterlife, 1987. 
 ξ  National Arts Club Medal of Honour, 1991. 
 ξ  National Book Critics Circle Award for Patrimony, 1992. 
 ξ  PEN/Faulkner Award for Fiction for Operation Shylock, 1993. 
 ξ  Time magazine's Best American Novel of the year for Operaton Shylock, 
1993. 
 ξ  Jewish Cultural Achievement Award in the Arts, 1993. 
 ξ  Karl Capek Prize (Czech Republic), 1994. 
 ξ  National Book Award for fiction, Sabbath's Theater, 1995. 
 ξ  National Book Critics Circle nomination for American Pastoral, 1997. 
 ξ  National Book Award nomination for American Pastoral, 1997. 
 ξ  Pulitzer Prize for fiction, American Pastoral, 1997. 
 ξ  Ambassador Book Award, English-Speaking Union, for I Married a 
Communist, 1998. 
 ξ  National Medal of Arts, 1998. 
 ξ  PEN/Faulkner Award for Fiction for The Human Stain, 2000. 
 ξ  Time magazine's America's Best Novelist, 2001. 
 ξ  American Academy of Arts and Letters' Gold Metal for Fiction, 2001. 
 ξ  Franz Kafka Prize (Czech Republic), 2001. 
 ξ  France's Medicis foreign book prize for The Human Stain, 2002. 
 ξ  National Book Foundation Medal for Distinguished Contribution to 
American Letters, 2002. 
 ξ  Sidewise Award for Alternate History for The Plot Against America, 2005. 
 14
2. Pubblico e privato nella “trilogia americana”. 
2.1. Pubblico e privato nell’identità dell’eroe rothiano. 
Come ho specificato nella parte precedente dedicata alla biografia di Philip 
Roth, la trilogia in analisi è costituita da romanzi che riflettono momenti 
chiave dell’America del XX° secolo. Rispettivamente ambientati negli anni 
1960-70, 1950-60, 1998, ognuno di essi viene raccontato da un anziano 
Nathan Zuckerman, un recluso che si dedica esclusivamente all’arte della 
scrittura e attraverso i suoi lavori rivela le storie di individui eccezionali  che 
in molti modi diversi rappresentano i conflitti sociali, politici e psicologici che 
caratterizzano l’America del dopoguerra. Roth è un uomo complicato, che 
afferma di scrivere con difficoltà, con fatica.  
"Adesso vivo completamente isolato nel Connecticut" racconta in 
un'intervista a Fiamma Arditi per La Stampa "Ogni tre settimane 
vengo qui a New York per vedere delle facce. D'altra parte il mio 
lavoro richiede isolamento. Non c'è dubbio che mi manca qualcosa. 
Ma se ti concedi alla tua vocazione, inevitabilmente devi fare delle 
rinunce.
15
 
Nella mia analisi lascerò emergere intuizioni e deduzioni senza 
l’ambizione di definire correttamente il pensiero di Roth ma con il proposito 
di esprimere ciò che i suoi romanzi hanno comunicato a me, lettore impegnato 
dei suoi libri. 
 In questa sede ritengo di particolare interesse analizzare un tema che 
ho individuato ricorrente nella trilogia di Roth: il conflitto tra il mondo 
privato del singolo individuo e il mondo pubblico della società con la quale si 
confronta. Nathan Zuckerman rappresenta l’anima confidente, l’amico per 
                                                          
15
Café letterario, 28 Nov. 2005, <http://www.cafeletterario.it/082/cafenov.htm>. 
 15
eccellenza che discretamente ascolta e si astiene il più possibile dal giudizio e 
dall’accusa. In quest’assorto atteggiamento egli ha le qualità giuste per poter 
entrare profondamente nell’essenza delle persone che gli stanno a cuore 
portando alla luce la loro intima esistenza, fatta di tribolazioni e angosce. Egli 
è testimone ed esploratore sia della vita pubblica che della intima vita privata 
dei suoi amici ed è accompagnato da un mentore nelle diverse fasi del suo 
cammino conoscitivo.  
Roth ci vuole svelare il cuore pulsante della miseria propria della natura 
umana, l’aspetto meno nobile ma non per questo meno autentico dell’uomo. 
Tutti e tre i romanzi fanno notare la malleabilità dell’identità umana, la 
possibilità per ognuno di crearsi un “sé” alternativo: in American Pastoral 
Seymour Levov diventa “Lo Svedese”, incarnazione del bellissimo perfetto 
atleta ed eroe americano puro di cuore. In I Married a Communist, Ira 
Ringold diventa “Iron Rinn”, la personificazione d’Abramo Lincoln negli 
spettacoli radiofonici, mentre in The Human Stain, Coleman Silk da Afro 
americano diventa un bianco professore ebreo. I tre romanzi ci mostrano 
come l’identità individuale d’ogni personaggio incarni l’identità nazionale 
statunitense della sua epoca e come la forza della storia americana minacci di 
sopraffare la libertà personale del singolo individuo. In altre parole, la trilogia 
ci racconta in che modo le dinamiche sociali scatenate dal flusso degli eventi 
storici trascinano e sconvolgono la vita di ciascuno: l’identità dell’eroe 
rothiano è effetto della storia sulle singole scelte d’ogni personaggio. Infatti, 
American Pastoral esamina la vita di Seymour Levov, il suo tentativo 
d’integrarsi totalmente nel melting pot della società e il successivo 
coinvolgimento della figlia con i movimenti politici radicali contro la guerra 
del Vietnam: la disgregazione dell’ “American Dream”. La sua ricerca di una 
vita pulita e semplice crea un parallelo con il tentativo della nazione di 
mantenere una facciata d’innocenza nonostante i problemi nazionali e 
internazionali che sta affrontando: l’assassinio di Kennedy, la guerra del