L'addiction è dunque l'atto di consegnarsi completamente ad
un padrone (una sostanza, un oggetto, un'attività o una
persona) tanto da esserne interamente posseduti. L'individuo
quindi perde la propria integrità personale e, soprattutto, la
propria libertà.
La lingua inglese opera un'importante distinzione tra due
termini che in italiano vengono tradotti con la stessa parola, pur
avendo significati molto diversi: Addiction e Dependence.
Con Dependence si vuole indicare la dipendenza fisica e
chimica, la condizione in cui l'organismo necessita di una
determinata sostanza per funzionare, perciò la richiede.
Con Addiction si intende definire una condizione generale in
cui la dipendenza psicologica spinge alla ricerca dell'oggetto,
senza il quale l'esistenza diventa priva di significato.
Addiction e Dependence non compaiono necessariamente
insieme.
Il riconoscimento di nuove forme di dipendenza nei confronti di
attività e non più solamente di sostanze chimiche, conferma
l'ipotesi che si possa sviluppare un'addiction senza
dependence, un bisogno imprescindibile di mettere in atto dei
comportamenti significativi, in assenza di una dipendenza fisica
vera e propria.
D'altra parte si può anche avere dipendenza fisica senza
Addiction, vale a dire senza sviluppare una fenomenologia
patologica che conduce mano a mano alla completa
autodistruzione e all'isolamento del soggetto. Si pensi alla
dipendenza dalla nicotina: sicuramente l'organismo richiede la
sostanza e si sviluppa anche una dipendenza psicologica, ma
difficilmente si arriva ad azioni illegali o comportamenti
antisociali a causa del fumo (Shaffer, 1996).
Le nuove dipendenze o “new addiction”
Le Nuove Dipendenze o “New Addictions” comprendono tutte
quelle nuove forme di dipendenza in cui non è implicato
l'intervento di alcuna sostanza chimica.
L'oggetto della dipendenza è in questo caso un comportamento
o un'attività lecita e socialmente accettata.
Tra le New Addictions possiamo annoverare la dipendenza dal
Gioco d'Azzardo, da Internet, dallo Shopping, dal Lavoro, dal
Sesso, dal Cibo e dalle Relazioni Affettive.
Per la maggior parte delle persone queste attività
rappresentano parte integrante del normale svolgimento della
vita quotidiana, ma per alcuni individui possono assumere
caratteristiche patologiche, fino a provocare gravissime
conseguenze.
Negli ultimi anni si è assistito ad un'enorme diffusione di queste
dipendenze comportamentali, tanto che la letteratura scientifica
non ha potuto fare a meno di rivolgervi il proprio interesse.
Alonso-Fernandez (1999) classifica le dipendenze in due
categorie:
1. Dipendenze sociali o legali, cioè dipendenze da droghe
legali (tabacco, alcol, farmaci, etc.) e da attività socialmente
accettate, come mangiare, lavorare, fare acquisti, giocare,
guardare la televisione, etc.
2. Dipendenze antisociali o illegali, cioé dipendenze da droghe
ed attività illegali, per esempio oppiacei, cocaina, oppure
rubare, incendiare, stuprare, etc.
L'autore sostiene che, nella prima categoria, le nuove forme di
dipendenza senza droga sono agevolate dall'innovazione
tecnologica e dalla nuova civiltà che, da una parte genera
stress, vuoto e noia, e dall'altra stimola la tendenza
all'immediata gratificazione, fornendo sempre gli strumenti
appropriati.
E' possibile, infatti che l'avanzare del progresso tecnologico
abbia modificato, non solo le abitudini delle persone, ma anche
il loro modo di esprimersi in situazioni patologiche. Si pensi per
esempio ad Internet: esso non è solamente un utile strumento
di comunicazione; al contrario, può essere definito in un’infinità
di modi a seconda del particolare significato che riveste per
ciascun individuo. Può semplicemente essere uno strumento di
lavoro, di svago, di socializzazione, ma può anche assumere il
valore di un mondo parallelo o alternativo a quello reale, nel
quale il soggetto può sperimentare nuove forme di
comunicazione o relazione, che spesso amplificano disagi
personali. E' facile comprendere come una realtà così
complessa, possa diventare l'oggetto di una dipendenza,
attraverso la quale celare le problematiche più profonde e
silenziose.
Nonostante l'evidente sviluppo delle new addictions, c'è ancora
incertezza in ambito scientifico riguardo alla legittimità di
considerare tali disturbi alla stregua di vere e proprie
dipendenze.
Se da un lato alcuni autori oppongono ancora resistenze al
concetto di dipendenza senza sostanze, altri sostengono oggi
di poter parlare a tutti gli effetti di dipendenze comportamentali
(Alonso-Fernandez, 1999) e di technological addictions
(Griffiths, 1995).
Griffiths (1997) sostiene che le dipendenze da prodotti
tecnologici, tra cui Internet, condividono con le dipendenze da
sostanze alcune caratteristiche essenziali:
• Dominanza (salience): L’attività o la droga dominano i
pensieri ed il comportamento del soggetto, assumendo un
valore primario tra tutti i suoi interessi;
• Alterazioni del tono dell’umore: l’inizio dell’attività o
l’assunzione della sostanza provoca cambiamenti nel tono
dell’umore, il soggetto può esperire un aumento di
eccitazione o maggiore rilassatezza come diretta
conseguenza dell’incontro con l’oggetto della dipendenza;
• Tolleranza: bisogno di aumentare progressivamente la
quantità di droga o l’attività per ottenere l’effetto desiderato;
• Sintomi d’astinenza: malessere psichico e/o fisico che si
manifesta quando s’interrompe o si riduce il comportamento
o l’uso della sostanza;
• Conflitto: conflitti interpersonali tra il soggetto e coloro che
gli sono vicini, e conflitti intrapersonali interni a se stesso, a
causa del suo comportamento dipendente;
• Ricaduta: tendenza a ricominciare l’attività o l’uso della
droga dopo averla interrotta.
Schaffer (1995) a questo proposito sostiene che, “come
leggere e collezionare francobolli, i computer sono
psicostimolanti e una certa parte della popolazione può
sviluppare una dipendenza in risposta ad essi”.
1. INTERNET ADDICTION DISORDER (IAD)
1.1 - Cos’è Internet e cosa lo rende cosí attraente
Cos’ è Internet?
Il motivo principale del successo e della rapida espansione di
Internet sta nel fatto che, in rete, diventa possibile la circolarità
delle informazioni, sfruttando le risorse della comunicazione
telematica (interattività, ipertestualità e tempestività).
Internet è l'unione di migliaia di reti collegate da un insieme
comune di protocolli tecnici che consentono agli utenti di
ciascuna rete di comunicare o di utilizzare i servizi situati su
una qualsiasi delle altre.
Tutte le funzioni di Internet si basano su una modalitá di
interazione denominata tecnicamente “Client-Server”. Con tale
formula si indica in generale un’applicazione informatica
costituita da due moduli interagenti ma distinti, che collaborano
tra loro per eseguire un certo compito richiesto dall’utente.
Con il termine “client”, si indica sia il computer che accede alle
informazioni di un server sia il programma che costituisce
l’interfaccia tra il computer e l’utente.
Con il termine “server” si indica il programma e il computer sul
quale il programma, che si occupa del mantenimento,
reperimento e dell’invio dei dati al client, è attivo.
Piú semplicemente, un server è un computer sul quale è attivo
un programma che consente ad altri computer di accedere alle
informazioni da esso conosciute.
L’utente normalmente si interessa di utilizzare unicamente
programmi client mediante i quali puó sfruttare ogni differente
risorsa che Internet offre.
Attualmente, Internet mette a disposizione dei suoi utenti molti
servizi.
I principali sono:
Telnet: è un sistema mediante il quale l’utente puó dialogare
con un computer remoto prendendone il totale controllo.
Indispensabile nell’ambiente dello sviluppo e della ricerca.
Servizio e-mail: è una delle prime applicazioni sorte su
Internet. Con il servizio di posta elettronica è possibile
scambiarsi in tempi ridottissimi sia messaggi che, con gli
opportuni strumenti, ogni tipo di file. L’unica condizione è che
sia l’utente che il destinatario possiedano un indirizzo di posta
elettronica (ad esempio [email protected]). Questo
sistema permette un notevole risparmio sia di tempo che di
denaro, ma non c’è la garanzia di privacy totale in quanto i
messaggio possono essere intercettati da terzi.
Mailing List: é una lista di indirizzi e-mail (alla quale ognuno
puó aggiungere o togliere il proprio) conosciuti da un “server
mailing-list” che provvederá a diramare a tutti i partecipanti
della lista i messaggi a lui inviati. In questo modo, un gruppo di
utenti delimitato potrá dibattere su un certo argomento e i
partecipanti saranno al corrente di ogni messaggio senza che
ognuno debba inviare decine di copie della stessa “missiva”.
Newsgroup/usenet: I newsgroup sono uno strumento dedicato
a favorire la diramazione delle informazioni su Internet. Si
possono paragonare alle mailing list, ma nel caso dei
newsgroup non occorre alcun tipo di iscrizione, i messaggi
sono pubblici e non vengono automaticamente recapitati,
bensí l’utente trova davanti a sé una lista di messaggi fra i
quali sceglierá di leggere quelli di maggiore importanza. È una
specie di dibattito aperto a tutti e su argomenti che spaziano in
tutti i campi.
File Transfer Protocol (FTP): è uno strumento utilizzato su
Internet per trasferire files tra computer. Il funzionamento è
semplice: per prima cosa bisogna collegarsi a un server FTP
che accetti la nostra connessione; il compito di tale server è di
verificare la nostra identitá, fornirci una lista di files che ci è
concesso prelevare ed effettuare la spedizione dei files che
abbiamo deciso di recuperare. La verifica iniziale che fa il
server della nostra identitá sará la discriminante che ci fará
accedere a files piú o meno riservati.
World Wide Web (WWW o Web o W3): è uno strumento di
informazione, una “scatola” da riempire e presentare agli utenti
di tutto il mondo; inoltre consente di presentare le informazioni
a piú livelli, interessando gli utenti non solo con le parole, ma
anche con suoni, immagini e tanto altro. Le pagine web sono
basate sulla modalitá ipertestuale e sono collegate tra loro
attraverso i “link”. Il Web quindi unisce la completezza delle
informazioni reperibili in rete alla gradevolezza di un
documento multimediale.
Motori di ricerca: sono server che possiedono un grande data
base, consultabile dagli utenti, per la ricerca automatica delle
informazioni presenti in Rete. La particolaritá che li caratterizza
è la capacitá che hanno di autoaggiornarsi ad intervalli
ravvicinati e regolari essendo “parte della Rete”.
IRC (Internet Relay Chat): si tratta di una forma di
comunicazione in tempo reale fra due o più persone: quanto
viene digitato sulla tastiera da un utente compare sul video
degli altri, che possono a loro volta "parlare" (sempre via
tastiera) con altrettanta immediatezza. I partecipanti possono
così assumere l'identità che desiderano e il nome che
preferiscono. Per porre rimedio alla scarsa espressività della
comunicazione scritta vengono usati insiemi di caratteri detti
"emoticons" o "smilies", come ad esempio :-) per indicare
sorriso, >:( per indicare rabbia, :-o per indicare sorpresa, ecc.
MUD (Multi User Dungeon): sono derivati dai giochi di ruolo
tradizionali, e utilizzano la rete per dare la possibilità a molti
giocatori di partecipare alla stessa sessione di gioco
simultaneamente. La procedura per giocare ad un MUD
comincia con la creazione del un personaggio che rappresenta
il giocatore all'interno dei luoghi che visiterà. Il giocatore può
decidere le caratteristiche del suo "alter-ego" (fisiche, mentali,
abilità particolari...), scegliere la razza cui appartenere ed altro
ancora (E. Valente, A. Cappelleri, 2000).
Cosa rende Internet cosí attraente?
La caratteristica piú seduttiva della Rete è sicuramente la
possibilitá di comunicare in modo del tutto nuovo.
La comunicazione avviene a livelli differenti: puó essere
esclusivamente testuale (chat, e-mail, gruppi di discussione,
ecc) e basarsi su un tipo di linguaggio nuovo, piú sintetico,
dove le emozioni sono espresse tramite acronimi ed
“emoticons”, insomma, una specie di “dialetto
ipertecnologico”.
Esistono anche chat vocali nelle quali, oltre che scrivere, si
puó parlare a voce con altre persone tramite un microfono
collegato al computer e video chat nelle quali si puó proprio
vedere in faccia l’interlocutore utilizzando una semplice web-
cam.
Quest’ultima modalitá di comunicare abbatte decisamente del
tutto le barriere spazio-temporali imposte dalla realtá: con un
“click” è possibile annullare le enormi distanze geografiche e
culturali, dando all’utente una sensazione di onnipotenza,
anche se virtuale (A. Siracusano, C. Peccarisi, 1997).
La comunicazione in Rete offre l'opportunitá di sperimentare
una nuova forma di contatto sociale.
La differenza significativa tra le relazioni intrattenute via
Internet e quelle mantenute attraverso altre forme (fax,
telefono, posta) consiste in una nuova cultura, governata da
regole proprie, che permette e incoraggia gli appartenenti a
queste “comunitá virtuali” a intraprendere un contatto con
persone completamente estranee.
Una comunitá on-line rappresenta la via piú semplice e veloce
per incontrare e conoscere altre persone, aggiungendo alle
solite modalitá di incontro sociale elementi di diversitá da
qualcuno considerati molto attraenti. In questo luogo gli amici
sono sempre disponibili a qualunque ora e in qualunque
momento, perché la Rete non dorme mai, a differenza della
realtá, in cui le persona seguono dei ritmi piú o meno
prestabiliti.
La comunicazione é estremamente informale e le
caratteristiche che solitamente inibiscono le persone riguardo
a un eventuale contatto sociale vis-á-vis sono assenti. Tutto si
basa sulla percezione del ricevente e sull'abilitá del mittente di
entrare nell'immaginario altrui, attraverso caratteristiche che
non sono direttamente percepibili ai nostri sensi. In questo
contesto diventa molto piú facile cercare la persona ideale,
che risponda a tutti i propri bisogni e desideri del momento,
perché è tutto giocato sull’immaginazione e l’idealizzazione:
questo spiega, per esempio, l'elevata percentuale di relazioni
intime nate in Rete e terminate, nella maggior parte dei casi,
al momento del primo incontro “reale”.
Internet offre la possibilitá di allontanarsi da un mondo dove
l'apparenza e determinati standard di desiderabilitá legati
esclusivamente all' aspetto esteriore sono diventati troppo
importanti per chi non si sente all'altezza; inoltre lo “stare
dietro il monitor” dá molta piú sicurezza a persone con
problemi sociali o con bassa stima di sé, permettendo loro di
esprimere il proprio io ideale senza inibizioni.
In generale, comunque, il fattore disinibente fornito da
qualunque tipo di attivitá on-line gioca un ruolo fondamentale
nell'utilizzo di Internet. Come afferma Reid (1994): “Se
dovessimo attribuire a tutti i sistemi di comunicazione mediata
da computer un effetto comune sul comportamento umano,
sarebbe comunque quello di renderlo piú disinibito”.
Un’ altra caratteristica molto apprezzata della comunicazione
virtuale è l’anonimato, che spinge alcuni utenti ad assumere
identitá fittizie, diverse da quelle reale e a dar sfogo a quello
che in linguaggio psicoanalitico potrebbe essere definito
“comportamento regressivo”: disinibizione genaralizzata, uso
eccessivo di proposizione di natura sessuale e generositá
insolita (N. Holland, J. Suler). A tale proposito, Leland afferma
in modo provocatorio che “la Rete è un porto sicuro per una
certa fluiditá di identitá in cui si puó giocare con il genere
maschile o femminile senza dover dare risposte precise. Al
momento siamo tutti bisessuali”.
Vi è un altro aspetto interessante per alcune persone: quello
voyeuristico. Certi individui, invece di partecipare alle
interazioni, si limitano a una sola attivitá di “lettura” all'interno
di chat room o di gruppi di discussione, divenendo testimoni di
idee, sentimenti, pensieri e interazioni di altri partecipanti
attivi, o addirittura di “flirt” o situazioni di grande intensitá
emotiva e relazionale, che possono soddisfare la loro
morbosa curiositá della vita altrui, che nessun altro contesto
puó fornire in maniera cosí protetta.
Un’ altra caratteristica della Rete, che la rende oltremodo
gradita, consiste nell'improbabilitá di ripercussioni a livello
“reale” non solo per ció che riguarda eventuali contatti sociali,
ma quasi per tutto ció che attraverso di esso é possibile fare
ed esperire.
Ció che molti non avrebbero mai il coraggio di andare a
chiedere a un edicolante, lí c’é. Ció che molti hanno appena il
coraggio di pensare, lí si rendono conto di poterlo dire. Il
giudizio degli altri non puó intaccare il piacere provato durante
le proprie esperienze on-line, poiché tutto é facilmente
camuffabile agli occhi altrui. Chi si avvicina a tali realtá per la
prima volta scopre l'effetto “magico” di Internet che permette
di esporsi con la certezza di non essere visti.
Internet puó schiudere mondi fantastici all'interno dei quali
diviene possibile riscoprire la bellezza del gioco. Si tratta di
ambienti “pseudo-spaziali” all'interno dei quali i giocatori
(mudder) possono creare uno o piú personaggi dotati di
caratteristiche fisiche e psichiche ben precise. Il “gioco di
ruolo” (perché é di questo che stiamo parlando) non é una
novitá, ma in Rete assume una nuova dimensione poiché ogni
utente puó contemporaneamente essere e agire piú identitá.
Si possono coltivare numerosi interessi personali: quello che
nella vita reale non è possibile fare per mancanza di tempo o
per impegni familiari, in rete è possibile con un semplice click.
Andare al casinó non richiede piú lunghe ore di viaggio e
nemmeno lunghi preparativi, basta una carta di credito e ci si
puó “proiettare” in una delle numerosissime sale da gioco
della Rete, magari anche in pigiama, spettinati, nel bel mezzo
della notte.
Il sesso diventa assolutamete sicuro da ogni rischio di
contagio ed estremamente fantasioso al riparo dalle inibizioni
che si incontrano nella realtá.
Anche fare shopping puó diventare estremamente facile ed
eccitante: in Internet si trova di tutto, dalle abitazioni ai viaggi,
agli oggetti che potremmo trovare esposti in un qualunque
mercatino del continente piú lontano; si possono ammirare le
vetrine dei negozi di tutto il mondo ventiquattro ore su
ventiquattro per sette giorni su sette.
Inoltre, per accedere a tutte le possibilitá che Internet offre,
non é nemmeno necessario avere particolari conoscenze
informatiche: chiunque puó rendersi velocemente conto della
semplicitá con cui si puó accedere a questo mondo virtuale, in
cui ognuno puó essere chi vuole e puó avere ció che desidera
in qualsiasi momento, superando i limiti spazio-temporali e
infrangendo la monotonia della vita reale.
1.2 - Cos’è e come è nato il “Disturbo da
Dipendenza da Internet” (IAD)
Lo scherzo di Goldberg
Nel 1995, Ivan K. Goldberg, uno psichiatra della Columbia
University, decise di fare uno scherzo ai membri del sito da lui
fondato, PsyCom.net, inviando a tutti una e-mail contenente la
parodia dell’ultima versione del DSM, il più diffuso manuale
statistico-diagnostico dei disturbi psichiatrici.
Per dimostrare la complessitá e la rigiditá del manuale, si
inventó una nuova sindrome, che egli definì “Internet Addiction
Disorder” (IAD) ovvero “Disturbo da Dipendenza da Internet”, di
cui cosí definí i criteri diagnostici:
Errato uso di Internet che provoca danno o sofferenza
clinicamente significativi, manifestati da tre o piú dei seguenti
sintomi comparsi in uno stesso periodo nell’arco di dodici mesi.
TOLLERANZA, come definita dai seguenti sintomi:
1. Aumento significativo del tempo trascorso in Internet per
ottenere soddisfazione.
2. Riduzione significativa degli effetti derivanti dall’uso
continuo delle medesime quantitá di tempo trascorso in
Internet.
ASTINENZA, manifestata dall’insieme dei seguenti sintomi:
1. Sindrome di astinenza caratteristica:
a) Cessazione o pesante diminuzione dell’uso di
Internet.
b) Dopo il criterio a) si sono sviluppati, in un arco di
tempo da diversi giorni a un mese, due o piú dei
seguenti sintomi:
b1) Agitazione psicomotoria
b2) Ansia
b3) Pensieri ossessivi focalizzati su cosa sta
succedendo in Internet
b4) Fantasie e sogni su Internet
b5) Movimenti volontari e involontari di typing con
le dita
b6) Uso di Internet o di servizi on-line intrapresi
per alleviare l’astinenza
(I sintomi del criterio b causano danno o dolore in
aree del funzionamento sociale, occupazionale o
in altri ambiti significativi)
2. Accesso a Internet sempre piú frequente o per periodi di
tempo piú prolungati rispetto all’intenzione iniziale.
3. Desiderio persistente o sforzo infruttuoso di
interrompere o tenere sotto controllo l’uso di Internet.
4. Dispendio della maggior parte del tempo in attivitá
correlate all’uso di Internet (acquisto di libri, ricerca di
nuovi siti, organizzazione di file, ecc.).
5. Perdurare dell’uso di Internet nonostante la
consapevolezza dei problemi fisici, sociali, lavorativi o
psicologici persistenti o ricorrenti verosimilmente causati
o esacerbati dall’uso di Internet (deprivazione di sonno,
difficoltá coniugali, ritardo agli appuntamenti,
trascuratezza nei confronti dei propri doveri
occupazionali, sensazione di abbandono dei propri cari).