II
Ecco il perché della proposta, affinché il Volo Libero entri a far parte
delle varie forme attrattive d’Abruzzo e dei Parchi, in grado di
generare un flusso turistico, seppur composto da piccoli numeri, tipico
di un Turismo di Nicchia, serio e qualificato.
Nel mio studio, infatti, individuo le possibilità per l’Abruzzo e le Aree
Protette, di entrare in un circuito turistico legato al mondo del Volo
Libero, considerando la crescita dell’interesse, mostrato negli ultimi
anni, soprattutto in alcune zone particolarmente adatte all’attività.
Dopo aver descritto, infatti, la pratica del volo libero, l’organizzazione
e le leggi in Italia ed in Europa, uno studio svolto in Germania sul
volo libero e ambiente naturale, ci consente di valutare l’impatto dei
delta e parapendio sugli animali selvaggi, in modo da poter trarre
importanti conclusioni, anche in merito all’apertura dei Parchi
d’Abruzzo al volo libero.
Da qui la figura del “ Turista del Cielo “ e alcune proposte, come
modelli di offerta turistica di volo libero, per alcune zone
particolarmente adatte, mostrano come l’Abruzzo possa inserirsi, con
una naturale predisposizione, in un circuito turistico di nicchia basato
sul volo libero.
Il Volo Libero, inteso come Sport Estremo, può essere inserito nella
linea di prodotto Sport, insieme alle settimane bianche e Week-end
III
dedicati sia agli Sport invernali che a quelli estivi, da parte di
Associazioni Sportive, gruppi amatoriali e semplici appassionati.
La pratica del Volo Libero si presta quindi ottimamente ad aumentare
le attività già svolte in un territorio, sempre più orientato a soddisfare
le diverse esigenze del turista, decisamente alla ricerca della
multi-attività.
1
CAPITOLO PRIMO
Volo Libero e Turismo
1.1 Il Volo Libero
Il Volo libero, ufficialmente in Italia “ Volo Libero da Diporto o
Sportivo “, si divide in due grandi categorie, il volo libero a motore e
volo libero con apparecchi privi di motore.
Alla categoria volo libero a motore appartengono i motoalianti, gli
elicotteri e autogiro, i deltaplani a motore e gli ultraleggeri evoluti 1.
Alla categoria volo libero con apparecchi privi di motore,
appartengono il Deltaplano e il Parapendio, che sono alla base del
volo libero ed oggetto di questo studio.
Il Volo Libero da Diporto o Sportivo è una nuova disciplina legata al
mondo del volo, riconosciuta originariamente da una Circolare
Ministeriale del Gennaio 1983 e successivamente regolamentata dalla
Legge n. 106 del 25 Marzo 1985 2, dal Decreto Ministeriale del 27
Settembre 1985 3, e dal successivo regolamento di attuazione della
1
Le caratteristiche tecniche degli apparecchi per il VDS e le loro limitazioni, sono stabilite dal
Ministero dei Trasporti, con Decreto 19 Novembre 1991.
2
Legge 25 Marzo 1985, n. 106, “Disciplina del Volo da Diporto o Sportivo”, 1-04-1985 Gazzetta
Ufficiale Della Repubblica Italiana N. 78.
3
Decreto 27 Settembre 1985, Modificazioni all’allegato annesso alla legge 25 Marzo 1985 n. 106
concernente la disciplina del Volo da Diporto o Sportivo, 24-10-1985 Gazzetta Ufficiale Della
Repubblica Italiana N. 251.
2
legge 25 Marzo n. 106, con decreto del Presidente della Repubblica 5
Agosto 1988, n. 404.4
Il Volo Libero, nasce come espressione di quell’esigenza dell’uomo, il
cui concetto di volo si discosta sensibilmente dal concetto di “volo
moderno”.
Il volo moderno, infatti, inteso come volo commerciale, volo militare,
e volo acrobatico, occupa una posizione marginale nell’interesse del
pilota di volo libero, il quale esprime il proprio concetto di volo non
attraverso l’esigenza del trasporto o spostamento e quindi nel
rapporto spazio\tempo, ma ritrovando e soprattutto realizzando
l’antico desiderio dell’uomo, il “volo umano” ( www.fivl.it ).
Leonardo da Vinci, probabilmente, fu il primo a sperimentare il volo
umano, riscontrando che le ali battenti, frutto del suo studio sul volo
degli uccelli, non erano certamente idonee allo scheletro e alla
muscolatura dell’uomo.
Oltre alle ali battenti, Leonardo da Vinci progettò nel campo del volo,
il paracadute, l’elicottero e l’aliante. A questi primi progetti di
macchine volanti, che risalgono al 1496, si aggiungono: il calcolo
della superficie di sostegno, il monoplano, il biplano, gli
ammortizzatori e il carrello retrattile, che in seguito
4
Decreto de Presidente della Repubblica 5 Agosto 1988 n. 404, Regolamento di attuazione della
legge 25 Marzo 1985, n.106, concernente la disciplina del Volo da Diporto o Sportivo.
3
stimolarono lo sviluppo dell’aviazione.
Partendo dagli studi di Leonardo da Vinci, l’avventura del volo
umano, immaginata e tentata inutilmente per secoli, vede una prima
riuscita nella storia grazie ai fratelli Montgolfier.
Il 19 Settembre 1783, infatti, alla presenza del re Luigi XVI, nel cielo
di Versailles si libra la prima mongolfiera con a bordo un equipaggio
costituito da una pecora, un’oca e un gallo. Due mesi più tardi, il 21
Novembre 1783 a Parigi, ebbe luogo il primo volo umano, con un
nuovo apparecchio realizzato dai fratelli Montgolfier, il cui
equipaggio era costituito da due uomini, Jean-François Pilàtre de
Rozier e il marchese d’Arlandes.
Tuttavia per assistere a quello che può essere considerato il primo
vero volo umano, occorre attendere il 1881, quando il tedesco Otto
Lilienthal, inventore dell’ala rigida, effettuò un volo librato senza
motore, con un libratore da lui stesso costruito e sperimentato.
Otto Lilienthal, infatti, si staccò dal suolo con il suo libratore, molto
simile agli attuali Deltaplani, sostenendosi ad esso infilando le braccia
nelle strutture centrali presso il baricentro del libratore, cercando di
controllare la direzione del volo mediante lo spostamento del peso del
corpo in avanti, in dietro e lateralmente.
4
Il decollo avveniva prendendo velocità lungo il pendio di una collina,
e grazie al vento contrario e alle correnti ascensionali, avveniva il
distacco dallo stesso e di conseguenza il volo planato.
Per poter parlare del vero volo libero ( Porta, 1998 ) e quindi vedere
realizzato il sogno dell’uomo, di librarsi nell’aria come gli uccelli,
bisogna attendere il 1950 quando l'ingegnere italoamericano Francis
Melwin Rogallo ( www.ffvl.fr ) brevettò l'ala flessibile biconica
autostabile, detta appunto “ala Rogallo”.
Gli studi dell’ingegnere Rogallo, tecnico dell’agenzia americana
NASA, furono originariamente incentrati alla realizzazione di un
paracadute per il soft landing dei veicoli e satelliti di ritorno dai voli
spaziali.
L’ala fu ampiamente sperimentata, ma non venne mai impiegata
interamante ai progetti militari o spaziali, per cui venne abbandonata.
Successivamente all’abbandono del progetto, l’ala Rogallo subì una
evoluzione che la portò agli inizi degli anni 70 ad assumere il nome di
Deltaplano ed avviare così la disciplina del volo libero. Le prime
modifiche eseguite dall’australiano Bill Moyes negli anni ‘60,
adattarono l’ala Rogallo rendendo possibile il volo al traino di un
motoscafo, mentre il conterraneo Bill Bennet compì il primo volo.
5
Nel corso degli anni ’70, con l’intensificazione dei voli in Deltaplano,
vengono fissati i primi record di distanza. Nel Settembre 1971, infatti,
Dave kilbourne volò per 1h e 4’, e nel 1973 l’americano Rudy
Kishazy coprì una distanza di 4000 m partendo dal Monte Bianco.
In Italia l’inizio della pratica del volo libero in Deltaplano, si deve ad
Alfio Caronti che fece un volo di 5 minuti dal monte Murelli sul lago
di Como nel 1973 ( www.fivl.it ).
Tra la fine degli anni ‘70 e l’inizio degli anni ‘80, al volo libero in
Deltaplano si aggiunge il volo libero in Parapendio, che grazie alle
caratteristiche del volo diverse da quelle del Deltaplano, e alla
maggiore elasticità in riguardo della ricerca dei decolli e atterraggi, ha
consentito al volo libero di diffondersi in maniera sempre più forte in
tutto il mondo, ma soprattutto anche in Italia ed in Abruzzo.
Grazie all’evoluzione del Deltaplano e del Parapendio, soprattutto in
termini di sicurezza ed efficienza, il volo libero attrae sempre di più
curiosi ed appassionati, distinguendo non solo gli spettatori dai
praticanti, ma soprattutto le diverse categorie di piloti di volo libero,
che vanno dai livelli più competitivi sempre alla ricerca di nuovi
record, ai vari livelli intermedi e quelli base; a questi si aggiungano i
piloti disabili ( www.solenero.com ), e i “ piloti bambini ” tra i 6 e i 10
anni ( Razore, 2000 ) che tratterò nel Quarto Capitolo.
6
Il Deltaplano ed il Parapendio, rappresentano la realizzazione del
sogno dell’uomo di poter volare come uccelli, anche se con l’ausilio di
un’ala artificiale, relativamente semplice ma soprattutto senza motore,
ed ecco il perché del volo libero; una leggera rincorsa su di un pendio
esposto ai venti predominanti o ai venti di brezza che dolcemente lo
risalgono, aprono quella nuova dimensione in cui l’uomo non
avvertendo più il suo peso, si ritrova a veleggiare inseguendo il
proprio sogno di “ volatore ”.
I Deltaplani ed i Parapendio, devono disporre infatti, di un pendio
oppure di un mezzo trainante per raggiungere la quota da cui
proseguiranno in modo autonomo il volo, grazie alle correnti termiche
ascendenti, e all’interazione tra il vento ed i rilievi montani. Praticare
il volo libero vuole dire conoscere bene se stessi e la natura che ci
circonda, per cui chi si avvicina a questa pratica, ama la natura, la
conosce, la teme e la rispetta.
Il volatore e quindi il “turista volatore”, così come “Il gabbiano
Jonathan Livingston” ( Bach, 1977 ), non vola per necessità, ma per
provare quelle emozioni difficilmente definibili e semplicemente
riassunte nel piacere di volare.
93
CAPITOLO QUARTO
Un Turismo di Nicchia in Abruzzo
4.1 Il Turista Volatore
Il sogno del volo, che l’uomo coltiva da secoli, diventa realtà prima
negli anni ’70 con il deltaplano, ed in seguito nel corso degli anni ’80
si completa, con quella che oggi è la migliore macchina volante priva
di motore, il parapendio.
Grazie a queste straordinarie macchine volanti, relativamente
semplici, l’uomo oggi può dare, con la massima sicurezza, largo sfogo
ad uno dei piaceri più particolari e da sempre ricercati, il piacere di
librarsi in volo.
Il volo libero in deltaplano e parapendio, originariamente praticato
solo da chi, mosso da una propria passione irrefrenabile per il volo,
era pronto a fare un’esperienza così pericolosa in prima persona, oggi
affascina sempre di più appassionati che avvicinandosi a questo sport,
non vanno più ad esplorare un mondo sconosciuto, ma a godere del
risultato di tanti sacrifici, spesso pagati anche tragicamente.
Grazie ai corsi di volo, obbligatori in Italia, per il conseguimento
dell’Attestato di volo per il VDS, il volo libero è diventato una realtà,
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che nonostante le apparenze, consente all’appassionato di avvicinarsi
con la massima sicurezza al volo.
Per questo il volo libero in deltaplano e parapendio, classificato tra gli
“Sport Estremi”, tende oggi ad assumere anche delle forme più soft.
Questa attività sportiva, infatti, deve essere considerata non solo dal
punto di vista del pilota competitivo, alla continua ricerca del limite di
traguardo, il cui programma di volo, dipende principalmente dal
calendario delle gare nazionali ed internazionali o dall’ultimo record
segnato.
L’aspetto più puro del volo libero infatti, è il volo fuori dalle
classifiche, il volo immerso totalmente nella natura, il volo del Week-
end in montagna, o in un’altro campo di volo, dove la ricerca di una
termica che possa prolungare il volo ancora per qualche minuto,
diventa una sfida che spesso la natura fa vincere, concedendo un
ultimo bis a questo “ uomo alato ” un po’ particolare.
Quest’aspetto del volo, oggi tende ad appassionare un profilo di
personalità molto diverso, dal giovane studente all’operaio,
dall’impiegato al pilota d’elicotteri, tutti mossi dal piacere del “volo
silenzioso”.
Il turista volatore è quindi un turista “ Specialista “, il cui profilo
individua un soggetto con livelli di reddito medio-alti, un’alta
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frequenza alle vacanze, con età compresa tra i 18 e 54 anni, e un
livello di scolarità molto elevato.
Il turista volatore inoltre, non può non essere amante della natura,
anche se ciò non basta, infatti deve imparare a conoscerla, a
comprenderla e rispettarla, contribuendo così ad un turismo serio e
qualificato, valorizzando e dando senso, a quell’avventura che inizia
con una piccola rincorsa su un pendio.
Tra i soggetti praticanti questa attività di volo, possiamo individuare
oltre i “ piloti normali ”, i “ piloti bambini ” (Razore, 2000) ed i “piloti
disabili” (www.solenero.com).
Per quanto riguarda i “piloti bambini”, nel rispetto dell’art. 17 del
DPR n. 404 5, in Val di Gresta nel Trentino, “ Progetto Giovani “
un’iniziativa del comune di Mori, organizza ” colonie estive “ tutte le
estati, presso i campi scuola del Volo Libero Alto Garda, con giochi di
avvicinamento al volo ed altre manifestazioni a tema per i bambini.
Per quanto riguarda i “piloti disabili”, esistono delle realtà europee
specializzate sul volo libero per disabili, in grado di offrire loro
organizzazione di corsi, assistenza e supporto.
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L’art. 17 DPR del 5 Agosto 1988 n. 404, prevede che “ per essere ammessi ai corsi per il
conseguimento dell’attestato di idoneità a svolgere attività di volo da diporto o sportivo i candidati
devono” essere maggiorenni, o avere compiuto 16 anni ed avere il consenso di chi esercita la patria
potestà.
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Il turista volatore disabile, può trovare in Svizzera l’associazione Vol
Libre Pour Tous (associazione riconosciuta dalla FAI, FSVL, OFAC,
e dall’Aèro-club de Suisse), che si occupa, in collaborazione con la
scuola di volo di Villars-sur-Ollon , dell’organizzazione di corsi di
formazione per piloti disabili.
Alre iniziative si hanno dalla FFVL ( Federazione Francese Volo
Libero ), che ha istituito al suo interno una commissione disabili che si
occupa di tutte le iniziative rivolte a questi soggetti, organizzando
corsi e giornate dimostrative; e dalla BHPA ( Associazione Inglese
Deltaplano e Parapendio ) che ha promosso la fondazione di
Flyability, un’associazione strettamente collegata alla Federazione,
che forma piloti ed istruttori ed ha censito alcune scuole distribuite sul
territorio nazionale in grado di garantire servizi e accessibilità ai piloti
disabili.
Altri Club che organizzano corsi di pilotaggio e giornate dimostrative
di volo in biposto sono in Francia, Germania e Argentina.
In Italia iniziative di questo genere sono ancora rare, come anche in
Abruzzo, ma la possibilità di avere dei decolli ed atterraggi con una
buona accessibilità, potrebbe portare un giorno a considerare il volo
libero anche da questo punto di vista.