Introduzione
INTRODUZIONE
Ho scoperto e approfondito la conoscenza delle applicazioni biomediche
delle radiazioni solo quando ho cominciato ad accompagnare mia madre nelle
sue lunghe sessioni di radioterapia. Fino ad allora non avevo mai pensato a
come, una tecnologia inventata dall'uomo per scopi energetici potesse ricoprire
un'importanza tanto fondamentale nella vita di una persona.
I soggetti malati di patologie legate all'immunodeficienza sono stati nel
2011 quasi 50 milioni: in termini percentuali sulla popolazione terrestre è un
numero piccolo, che si attesta attorno allo 0,01% del totale, ma in termini
assoluti questo numero è grande e non lascia indifferente chi ogni giorno fa
scienza sta tentando in questi anni di debellare questo tipo di malattie. Uno dei
vettori per l'insorgenza di patologie in questi soggetti è la trasfusione di sangue
infetto, cosa che spinge a decontaminarlo dei patogeni più pericolosi.
Questo lavoro di tesi è stato pensato per non essere solo una trattazione
teorica di concetti già visti e solo rivisitati: è la storia di come è stata pensata
una piccola invenzione che a parere di alcuni potrebbe avere anche un futuro
commerciale. Una macchina che possa permettere le operazioni di
decontaminazione sanguigna nello stesso ospedale, cosa che attualmente è
effettuata in centri di irraggiamento specializzati, e che darebbe la possibilità di
velocizzare e ottimizzare il processo.
È un lavoro che abbraccia non solo l'ingegneria nucleare propriamente detta, in
cui rientrano le parti di calcolo dosimetrico e di schermatura, ma anche
l'ingegneria biomedica, contiene alcune nozioni di medicina, di idraulica dei
I
Introduzione
fluidi e di costruzioni di macchine: in questo senso si può dire che, anche se i
fondamenti teorici non sono qui ampiamente e approfonditamente trattati, si è
data una forma di lavoro completo, in cui è stato dato più peso alla trattazione
dell'idea nuova, alla progettazione e alla sperimentazione.
Nel primo capitolo si presenteranno alcuni aspetti medici che riguardano
la composizione sanguigna, la motivazione per cui viene purificato, le tecniche
di purificazione attuali e i progetti di ricerca che lavorano in questo ambito, per
dare un'idea dell'area in cui ci si sta muovendo.
Nel capitolo seguente si analizzeranno i fondamenti teorici che stanno
alla base del lavoro: dopo un breve excursus su come le radiazioni ionizzanti
sono oggi utilizzate in diversi campi di applicazione, si parlerà di decadimento
radioattivo, di come avviene e di come l'energia da esso prodotta viene
trasportata e depositata nella materia animata e inanimata; sarà poi trattata la
parte di dosimetria che si occupa di calcolo di dose emessa e assorbita, si
daranno dei cenni di come le fonti vengono prodotte al fine di essere produttrici
di radiazioni ionizzanti e infine si tratterà di radioprotezione e, legata a questa,
di legislazione.
L'ultimo capitolo è infine dedicato alla presentazione del progetto vero e
proprio, che come detto costituisce la parte fondamentale di questa tesi: la
costruzione del prototipo iniziale, che è solo servito come base per analogia con
il prototipo vero, il calcolo di dose trasferita e i disegni 3D del dispositivo
definitivo.
Si cercherà per quanto possibile di riportare le tabelle ed i grafici
utilizzati, e per quanto mancante si rimanda alle appendici presenti al termine
del lavoro, e al cd-rom in allegato che contiene tutti i formati elettronici dei file
prodotti non inseriti per non appesantire eccessivamente la trattazione.
II
Introduzione
Credo fermamente che il fare del bene per qualcun altro sia una delle
caratteristiche più importanti dell'essere umano, che lo distingue dell'animale e
che lo rende a lui superiore.
Tutti quanti abbiamo la possibilità, e per certi versi anche il dovere, di dover fare
qualcosa per gli altri, e questo dovere può concretizzarsi nelle azioni di tutti i
giorni, nelle piccole cose che solo noi sappiamo di fare.
Io non so chi leggerà questo lavoro, se qualcuno (o io stesso) trasformerà
quest'idea da una tesi in un oggetto vero e funzionante, ma so che uno dei valori
che mi ha ispirato a portarlo avanti e a terminarlo con passione è stato usare le
mie capacità per fare qualcosa che, forse, un giorno potrà essere utile a
qualcuno.
III
Il sangue
CAPITOLO 1
IL SANGUE
1.1 COMPOSIZIONE, COMPITO CIRCOLATORIO E UTILIZZO
EXTRACORPOREO
Il sangue é, per sua definizione scientifica, un tessuto connettivo allo
stato liquido, di alta viscositá, presente nel sistema circolatorio degli animali
[1].
Questa definizione ha bisogno di alcune precisazioni, a partire dal
significato di tessuto: esso é definito come un’aggregazione di cellule altamente
specializzate, con caratteristiche strutturali e biochimiche adeguate a svolgere
funzioni specifiche nell’organismo umano [2]. É in pratica un’aggregazione
stabile di cellule simili, che vengono tenute insieme in qualche modo, e che
tende a mantenersi stabile con un continuo ricambio delle cellule morte con
nuove cellule. Tale rinnovamento é operato da cellule giá differenziate, simili a
quelle del tessuto da riparare o da cellule staminali, non ancora differenziate e
quindi in grado di dare origine a molti tipi di cellula.
I tipi di tessuti sono diversi e i principali sono quello epiteliale, nervoso,
muscolare e connettivo: il sangue fa parte di quest’ultimo, ovvero é deputato al
collegamento, rivestimento e delimitazione di altri organi e tessuti. Sembrerebbe
Capitolo 1 1
Il sangue
un tessuto secondario, ma la sua presenza é fondamentale per la sopravvivenza
degli altri tessuti; nella pratica esso é un insieme di cellule disperse in una
sostanza intercellulare (matrice), e in condizioni di normalità non viene a
contatto con l’ambiente esterno. Essendo formato da queste due parti
interagenti, si trovano in generale cellule deputate al mantenimento della matrice
e cellule con altre funzioni speciali.
A seconda di tipo, quantità e disposizione delle fibre presenti e alla
composizione della matrice si possono ulteriormente distinguere tessuto
connettivo propriamente detto, liquido e di sostegno [3], e il sangue rientra
chiaramente nel secondo di questi.
La “connettività” del tessuto sanguigno é data dalla presenza di una
matrice liquida, o plasma, e una parte corpuscolare, essenzialmente globuli
rossi, bianchi e piastrine: nell’uomo la parte plasmatica é il 55% e quella
corpuscolare é il 45%, nella donna queste percentuale sono del 60% e 40%.
Il plasma è un liquido di color giallo composto per il 90% da acqua, per il 7%
da proteine, per lo 0,1% da altre sostanze organiche e per lo 0,9% da sostanze
inorganiche. La proteina maggiormente rappresentata (60% del totale) è
l'albumina, che ha il compito di mantenere la pressione osmotica costante,
numerose le globuline (35% del totale), di cui fanno parte, tra le altre, le
globuline β con funzioni di trasporto ionico, di ormoni e di lipidi, e le
immunoglobuline o anticorpi, che partecipano alla difesa immunitaria. Un'altra
nota proteina è il fibrinogeno (5% del totale), la forma inattiva della fibrina,
fondamentale per la costituzione dei coaguli. Il plasma contiene anche glucidi,
principalmente sotto forma di glucosio, nonché lipidi come i trigliceridi e
i fosfolipidi, quindi numerosi ioni ( Mg2+, Na+, K+, Cl-, Ca2+ ), acido
urico, urea, ammoniaca, ed altri cataboliti.
Gli elementi corpuscolari presenti nel sangue si originano da cellule
prodotte nel midollo osseo, nella milza e nelle linfoghiandole. Questo tessuto è
Capitolo 1 2
Il sangue
presente nelle ossa di tutto l'organismo in quantità variabile dai 3000 ai 4000
cm
3
; tuttavia la parte di esso effettivamente adibita alla produzione, e cioè il
midollo osseo rosso, si aggira sui 1500 cm
3
.
In questo volume di midollo rosso vengono fabbricati in un giorno circa 250
miliardi di globuli rossi, 15 miliardi di globuli bianchi e 500 miliardi di
piastrine, generati da un progenitore comune che si chiama emocitoblasto, a
causa di un processo chimico di differenziazione chiamato ematopoiesi.
Immaginando che la fabbricazione di cellule sia abbastanza uniforme, in un
minuto vengono riversati nella circolazione 170 milioni di globuli rossi, 10
milioni di globuli bianchi e 340 milioni di piastrine. Questo significa che
approssimativamente per ogni globulo bianco vengono formati 17 globuli rossi e
34 piastrine e che, per ogni globulo rosso giunto a maturazione vengono formate
2 piastrine.
I globuli rossi ( in linguaggio tecnico eritrociti) sono gli elementi
anucleati più numerosi del sangue, nell'uomo adulto raggiungono i 5
milioni/mm
3
, nella donna 4,5 milioni/mm
3
, hanno un diametro di 7-8 µm. Hanno
la forma di un disco biconcavo, che facilita gli scambi per diffusione
della membrana plasmatica, e, non possedendo nucleo (lo perdono durante
l'emopoiesi), non possono essere definite quali cellule vere e proprie.
Il citoplasma degli eritrociti è d'aspetto omogeneo e contiene una proteina
fondamentale affinché essi svolgano la loro funzione principale, cioè quella di
trasportatori d'ossigeno, detta emoglobina. L'emoglobina è un tetramero formato
da quattro unità di globulina (due catene α e due catene β), che racchiudono
ciascuna, in una gabbia di amminoacidi idrofobici, un gruppo eme,
contenente ferro bivalente. La particolare posizione del gruppo eme determina la
difficoltà per agenti esterni di ossidare il ferro bivalente al suo interno in ferro
trivalente, in tal caso infatti l'ossigeno sarebbe legato irreversibilmente alla
proteina e quindi inutilizzabile per gli scambi.
Capitolo 1 3
Il sangue
I leucociti (o globuli bianchi) sono cellule, contenenti un nucleo, più
grandi ma meno numerose dei globuli rossi, in condizioni normali la loro
concentrazione nel sangue è di circa 7000/mm
3
; essi hanno inoltre il compito di
difendere l'organismo dagli attacchi di agenti patogeni quali batteri o virus
migrando nel sangue per mezzo di agenti chemio-attraenti che permettono loro
di raggiungere la sede dell'infiammazione. I leucociti si distinguono in
granulociti e agranulociti in presenza o in assenza di granuli nel citoplasma.
Le piastrine, infine, svolgono un ruolo essenziale nella coagulazione del
sangue. Esse (che tecnicamente si chiamano trombociti) non sono vere cellule
ma frammenti derivati da grandi cellule prodotte dal midollo osseo, che
prendono il nome di megacariociti. Quando un vaso sanguigno è danneggiato,
vengono richiamate nella zona interessata le piastrine, che si aggregano
aderendo alla parete liberando una sostanza che trasforma il fibrogeno (proteina
plasmatica) in fibrina. Questa sostanza, forma una rete di fibre in cui si
impigliano gli eritrociti formando un grumo (il coagulo). La barriera del sangue
coagulato e delle piastrine arresta la fuoriuscita del sangue. La concentrazione
delle piastrine nel sangue è di circa 250000/mm
3
.
Riassumendo dunque le funzioni svolte da questo particolare tessuto, si
evidenziano in particolare il trasporto dei gas respiratori dalle sedi di scambio
negli alveoli fino alle cellule più periferiche e anche in senso contrario, trasporto
degli elementi nutritivi assorbiti a livello intestinale fino alla sede di utilizzo, di
farmaci e di prodotti di scarto, di elementi di difesa quali globuli bianchi,
piastrine e anticorpi, e infine il mantenimento di proprietà fisiche quali il pH e la
temperatura costanti (il che può servire per assorbire calore in eccesso dai
muscoli caldi, o cederlo quando essi sono freddi).
Purtroppo le particelle trasportate nei vasi non sono solo utili e benefiche: si
incontrano anche sostanze dannose o potenzialmente pericolose, come batteri,
Capitolo 1 4
Il sangue
virus e tossine di molti tipi che se non vengono neutralizzate dagli elementi
corpuscolari difensori possono dar luogo a eventi indesiderati.
1.2 PERCHE' PURIFICARE SANGUE
Oltre che svolgere il suo fondamentale ruolo all’interno del corpo
umano, é possibile utilizzare il sangue anche fuori dalla sua sede naturale, ad
esempio per circolazione extracorporea durante le operazioni cardiache o per la
riossigenazione. É da molto tempo utilizzato per le trasfusioni, a vantaggio di
soggetti con carenze immunitarie, malattie ematiche o che hanno subito perdite
ingenti, in modo da ripristinare le condizioni ottimali di funzionamento
corporee. Molti problemi sono stati riscontrati cercando di trasferire sangue da
una persona sana ad una malata prima della scoperta dell’esistenza dei gruppi
sanguigni e del fattore Rh [4], che aprirono la strada per le trasfusioni
sanguigne.
Questo procedimento si ritiene oggi molto utile, anzi indispensabile in molte
condizioni patologiche e chirurgiche, in cui é possibile trasferire sangue
completo o solo alcuni dei suoi costituenti, attraverso tecniche di separazione di
tipo centrifugante, che sfruttano il loro diverso peso molecolare. Attualmente il
processo di trasfusione si compone nella raccolta di sacche di sangue da circa
450 ml, che vengono sottoposte ad analisi approfondite per verificarne lo stato e
successivamente sono conservate per un tempo ed una temperatura differente a
seconda del prodotto: il sangue intero ed i globuli rossi sono conservati tra 2 e
6°C per un massimo di 42 giorni, i concentrati di globuli rossi sono congelati a
-80°C e resistono anche anni, il plasma congelato a -30°C circa 12 mesi, le
piastrine resistono a temperatura ambiente per circa una settimana, i globuli
bianchi vanno invece utilizzati nel giro di poche ore dal prelievo [5].
Capitolo 1 5
Il sangue
É però possibile che il sangue prelevato presenti problemi di qualche tipo
che possano dare luogo a rigetti da parte del ricevente o allo sviluppo di
patologie: é quindi necessario che gli agenti che causano questi problemi siano
distrutti prima che il sangue venga iniettato, ovvero prima che possano
manifestare la loro attitudine ad infettare il ricevente. Si tratta di un processo di
decontaminazione, che può risultare necessario sia nel caso in cui il sangue
venga poi destinato ad altri soggetti sia nel caso in cui venga reinserito
nell’organismo da cui proviene.
Innanzitutto bisogna chiedersi quali sono i microrganismi che possono
creare problemi e che la tecnologia medica é in grado di distruggere. Si
riporteranno qui brevemente le principali malattie emotrasmissibili,
identificandone l’agente patogeno:
- La Tripassinomiasi Americana è una infezione sistemica di natura
endemica e di evoluzione cronica, causata da un protozoo, il
Trypanossoma cruzi. Abitualmente è trasmessa all’uomo per la puntura
di un insetto simile ad un moscerino, chiamato bicudo, ma oltre a questa
via di trasmissione esiste una trasmissione congenita, per trasfusione di
sangue, per latte materno, per via orale o per trasfusione di organi.
Questa malattia è abbastanza comune nell’America centrale e latina; in
Brasile affetta circa centomila persone l’anno, con un complessivo di tre
milioni; il modo oggigiorno utilizzato per combattere la diffusione di
questa malattia è l’uso di un pesticida specifico nelle zone in cui la
presenza di questo insetto è diffusa; dal punto di vista della vigilanza
ematica, tutti i prodotti sanguigni sono in grado di trasportare il
protozoo, e la situazione per quanto riguarda la trasmissione per via
ematica è già molto migliorata dagli anni ’70 in cui la contrazione della
malattia per via trasfusionale era del 10% a oggi, che è dell’1%;
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Il sangue
- Le epatiti virali sono malattie provocate da diversi agenti eziologici
distinte con lettere dalla A alla G a seconda del tipo di trasmissibilità
(sessuale-parentale o orale): sono diffuse a livello universale, con
differenze nelle entità della malattia dipendendo da regione a regione.
Dal punto di vista ematologico le più interessanti sono le epatiti B e C,
dal punto di vista trasfusionale, tutti i soggetti che hanno avuto epatite
fino a dieci anni precedenti al momento della possibile trasfusione sono
inadatti a donare sangue;
- Altro importante virus trasmissibile per via ematica è il Virus
linfotropico delle cellule, o HTLV: è molto diffuso nell’estremo oriente,
nei caraibi, in America Latina e in Africa. La trasmissibilità avviene per
via ematica, uso di droghe iniettabili e da madre a figlio, oltre che per via
sessuale;
- La malaria è una malattia infettiva acuta causata da protozoi trasmessi
dalla puntura di un particolare tipo di zanzara chiamata Anofele, di cui
esistono molte sottospecie a seconda della regione geografica; non c’è
passaggio diretto della malattia da persona a persona, ma potrebbe
verificarsi in caso di trasfusione o condivisione di aghi di siringhe; in
regioni particolarmente suscettibili a questo tipo di malattie, come
l’Amazzonia in Brasile, lo sviluppo economico non sta portando
sufficienti miglioramenti, in quanto la necessità di costruire nuove
infrastrutture ha costretto parte della popolazione più povera ad emigrare
verso le zone più interne dello stato, concentrandosi così in aree più
malarigene;
- La sifilide, malattia infettiva con evoluzione cronica, soggetta ad
acutizzazioni che possono portare all’infettarsi di altre parti del corpo; è
causata dal batterio Treponema Pallidum, e oggigiorno i controlli sul
sangue per donazione consentono di identificarne in maniera
inequivocabile la presenza;
Capitolo 1 7