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PREMESSA
Il tema della contenzione fisica delle persone assistite è oggetto di un ampio
dibattito tra gli operatori sanitari, determinato sia dalle implicazioni etiche, legali e
giuridiche che tale atto comporta, sia dalla necessità di definire se e quando è
opportuno ricorrervi e con quali mezzi.
In alcune circostanze eccezionali, qualora sussistano situazioni di immediato
pericolo per la sicurezza della persona e di chi la assiste, la contenzione può
rendersi necessaria, tenendo sempre presente che questa va utilizzata con coscienza
e solo in caso di effettiva necessità, e che vi si ricorre come ultima soluzione,
qualora mezzi alternativi meno restrittivi si siano dimostrati inefficaci o insufficienti
allo scopo e solo nell'esclusivo interesse dell'incolumità del soggetto e delle persone
che gli sono vicine.
L'uso inappropriato o prolungato dei mezzi di contenzione può avere
ripercussioni, sia sul piano psicologico della persona sottoposta a contenzione e dei
suoi familiari, sia sul piano fisico, come emerge da diversi studi e revisioni presenti
in letteratura.
Studi Statunitensi hanno altresì rilevato come una corretta valutazione e
co n o s ce n z a s u ll ’ u s o d e ll e co n ten z io n i f is ich e d a p ar te d eg l i o p er ato r i s an itar i r id u ce n o tev o lm en te n o n s o lo l ’ u ti l i zz o d ell e s tes s e m a, s o p r attu tto , i r is ch i ad esse
correlate.
L ’ id ea d i u n a T esi r ig u ar d an te u n “Pr o g etto d i m i g l io r a m en to d ell a q u a l ità d el l ’ as s is ten z a a ll a p er s o n a s o tt o p o s ta a co n ten z io n e f is ica in u n r ep a r to d i
N eu r o ch i r u r g ia” n asce d al l a v o g l ia d i af f r o n tar e q u est o p r o b l e m a u til i zz a n d o l o strumento del Project Management, risorsa a disposizione del Coordinatore
Infermieristico troppo spesso inutilizzata.
In questo senso il Progetto di Miglioramento ha lo scopo di portar avanti un
cambiamento ragionato, alla luce delle evidenze scientifiche e della legislazione
v ig en te, n o n ca d u to o i m p o s to d a ll ’ alto m a cr ea to e p o r tato av an ti d al p er s o n ale in f er m ier is tic o ( in co ll a b o r a z io n e co n l e a l tr e f i g u r e p r esen ti all ’ in ter n o d el l a r ea l tà
ospedaliera) che ogni giorno affronta queste problematiche.
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L ’ idea ultima è quella di trovare nuove soluzioni che tengano conto anche
dei cambiamenti che in questi ultimi anni stanno interessando le Scienze
Infermieristiche e, in particolar modo, la figura del Coordinatore Infermieristico; ma
soprattutto interrogarsi sul problema a 360° e, ancora una volta, crescere
professionalmente.
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PRESENTAZIONE
L a tes i è s tata im p o s tata s i m u l an d o u n p r o b l e m a a ll ’ in ter n o d i u n U n ità
Operativa di Degenza Neurochirurgica.
Nel Primo Capitolo si è studiata la figura del Project Manager e come
l ’ ev o l u z i o n e d el l a f ig u r a d el C o o r d in ato r e I n f er m ier is tic o ne rispecchi le
caratteristiche, il Project Management è stato analizzato e ne è stata data una
co llo ca z io n e p r ed o m in an te all ’ in ter n o d el l a g est i o n e d ell a s an ità o d ier n a e f u tu r a.
Nel Secondo Capitolo è stato focalizzato il progetto, partendo dal flusso
delle problematiche rilevate, attraverso i diagrammi dei problemi, evidenziando i
rischi di criticità fino a focalizzare la strutturazione delle possibili soluzioni.
Nel Terzo Capitolo si è affrontata la programmazione del progetto,
attraverso una Work Breakdown Structure si sono evidenziate le varie fasi e
cr iti cità. L ’ an al is i è s tata c o n d o tta an ch e sulla quantificazione dei rischi e
s u ll ’ u til i zz o d ell e r is o r s e d is p o n ib i l i.
Alla fine del capitolo è stata proposta una scheda di presentazione del
progetto formativo.
Nel Quarto Capitolo viene messo in atto quanto pianificato
precedentemente, evidenziando ciò che deve essere fatto nel momento giusto e nel
giusto ordine.
Particolare rilevanza è stata data al susseguirsi temporale delle varie fasi del
progetto utilizzando serie ripetute di diagrammi di Gantt.
Il Quinto Capitolo è s tato d ed ic ato all a s i m u l az i o n e d ell ’ ev en to f o r m ati v o vero e proprio con la raccolta dati e la stesura di documenti specifici ognuno dei
quali facente riferimento a un punto codificato della Work Breakdown Structure
presentata in sede di elaborazione del progetto.
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Nel Sesto Capitolo si è provato a formulare una prima stesura della
procedura sulla gestione delle contenzioni fisiche attraverso i dati reperti nel
Capitolo 5.
La bibliografia e la sitografia reperite hanno avuto lo stesso peso nella
ricerca di documentazione per la stesura della tesi. La bibliografia è stata
predominate per quanto ha riguardato la parte teorica e di gestione del Project
Management mentre la parte sitografica, di più facile aggiornamento e divulgazione
è stata principalmente usata per il reperimento delle linee guida, del Benchmarking
e dei presidi attualmente in commercio.
L ’ in ter o p r o c esso di stesura della tesi è stato graficamente codificato tramite
l ’ u til i zz o d i u n Diag r a m m a d i G an tt.
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Diagramma di Gantt
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CAPITOLO 1 - IL COORDINATORE INFERMIERISTICO E IL PROJECT
MANAGEMENT QUALE STRUMENTO PER MIGLIORARE L ’ASSISTENZA
Evoluzione della figura del Coordinatore Infermieristico
L ’ e v o l u z io n e d ell e o r g an izz a z io n i s an i tar ie v er s o s is te m i d i in ter v en to s o cio -
assistenziali caratterizzati da una certa complessità operativa, attraverso anche la
partecipazione multi professionale dei diversi operatori, ha comportato la necessità
di potenziare le funzioni di coordinamento delle risorse umane.
Lo scopo è quello di razionalizzare le fasi di intervento e assicurare al
cittadino utente una risposta ai bisogni emergenti con maggiore efficacia; andando
incontro ad una crescente aspettativa da parte degli utenti stessi su una appropriata
prestazione socio-sanitaria e qualitativamente idonea a soddisfare le relative
esigenze, correlata ad una maggiore consapevolezza delle problematiche sanitarie e
una maggiore richiesta di informazioni.
A livello operativo si è assistito alla nascita di nuclei di intervento
assistenziali, a volte composti da diverse professionalità, che insieme agiscono per
soddisfare un bisogno complesso ma in una visione unitaria de l l ’ in ter v en to .
Nel contempo le Aziende Sanitarie, hanno oggi implementato e stanno
ancora perfezionando gli strumenti tipicamente aziendali di gestione delle risorse
umane, in senso manageriale, che valorizzino gli aspetti della pianificazione e
controllo della produttiv ità, d e ll ’ ap p r o p r iatez z a e q u a l ità d eg l i in ter v en ti, d el l a valutazione delle prestazioni, delle valutazioni delle professionalità e ancora
d el l ’ an al i s i d ei f a b b i s o g n i f o r m ativ i e d el co n tr o ll o d ei co s ti d i b u d g et ecc .
Tutto ciò rende evidente, che il profilo dirigenziale manageriale, da solo non
è sufficiente a garantire una efficiente ed efficacia funzionalità al sistema di una
organizzazione sanitaria, di per se complesso e variegato, se non accompagnato
dalla previsione di figure professionali con funzioni di coordinamento,
immediatamente sovraordinati alle equipe operative, che possono contribuire in
modo incisivo alle funzioni aziendali, con una visione molto più particolareggiata
ed attenta ai bisogni e alle problematiche emergenti e con ciò maggiormente
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appropriata a proporre soluzioni sul campo, perché maggiormente vicini agli eventi
ed agli accadimenti.
In ciò entrano a pieno titolo le funzioni del Coordinatore delle Professioni
Sanitarie, profilo definito con la Legge 17 febbraio 2006, n°43 e previsto dalla
vigente normativa contrattuale del personale del comparto sanità; divenendo, in
questi ultimi tempi, oggetto di particolare attenzione delle varie aziende sanitarie,
come fulcro essenziale di un sistema organizzativo perché di risposta immediata ai
bisogni dei cittadini e con ciò di visibilità diretta della performance e della
r ep u taz io n e d ell ’ az ien d a.
I professionisti sanitari hanno della caratteristiche distintive rispetto a
professionisti di altre organizzazioni. In relazione alla complessità del lavoro svolto,
alla necessità di interpretare la situazione e prendere decisioni, spesso in situazioni
d ’ em er g en z a, i p r o f ess i o n is ti s an itar i g o d o n o d i u n ’ am p ia au to n o m ia.
L ’ au to n o m ia e l a p o s s ib i l ità d i au to r ea l i zz az i o n e s o n o tr a l e m o ti v az i o n i principali nella scelta della carriera sanitaria. Invece, nelle organizzazioni non
s an itar ie, in r el az io n e all ’ a l t o g r ad o d i in ter d ip en d e n z a, l e r es p o n s ab i l i tà d ei
dirigenti sono maggiormente condivise. I professionisti sanitari sono concentrati sul
breve periodo, hanno un riscontro immediato alle loro azioni. Non tollerano
ambiguità o incertezze: il paziente migliora o non migliora in un relativamente
breve lasso di tempo. I dirigenti delle organizzazioni non sanitarie hanno un
orizzonte temporale più ampio, la risposta alle loro azioni e rinviata nel tempo e può
ess er e n o n ch iar am en te id en tif ica b ile. I l p o ter e d el m an ag er all ’ in ter n o d ell e o r g an izz az io n i n o n s an itar ie e d i p o s iz i o n e, g er ar ch i co , d al l ’ a l to . Ne l l av o r o , i n v ec e,
i professionisti sanitari utilizzano un approccio collegiale, tra pari.
II potere è legato alle conoscenze non alla posizione. Quanto sopra spiega
perché i professionisti sanitari, non gradiscono essere gestiti e tendono a resistere a
posizioni non condivise. La maggior parte delle ricerche suggerisce che la
leadership nelle organizzazioni sanitarie dovrebbe essere soprattutto orientata alle
relazioni e alla partecipazione. Insomma, il leader dovrebbe soprattutto facilitare e
delegare.
L ’ o r ien tam en to d e l l ea d er v er s o i l co n tr o llo d ei co m p iti (task-oriented)
d o v r eb b e es s er e b ass o in r el a z io n e a ll ’ al ta re s p o n s ab i l ità d ei co ll a b o r ato r i.
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Il Coordinatore Infermieristico intraprende quindi un percorso finalizzato al
r ag g iu n g i m en to d eg l i s c o p i d e ll ’ o r g an i zz az i o n e tr a m ite u n p r o ce s s o d ’ u til izz o d e lle
risorse (management).
Nelle teorie classiche le funzioni assegnante al manager sono:
Pianificazione
Organizzazione
Direzione
Controllo
Numerose ricerche e studi hanno dimostrato che, nella realtà, non sono
queste le funzioni prioritarie svolte dal manager. Il manager si occupa relativamente
poco di pianificare, organizzare o controllare. La maggior parte del tempo è diretta a
guidare i processi, a mantenere e sviluppare le relazioni interpersonali, a trasferire le
informazioni.
Definizione di Project Management
La definizione di project management riflette quella di progetto, a volte
banalmente, altre volte esplicitando alcune caratteristiche di questa disciplina
manageriale (vedi Tabella 1)
Vengono identificati tre concetti alla base del project management
1
:
l'esplicitazione delle responsabilità
l'adozione di sistemi di pianificazione
l'istituzione di team di progetto
II project management riconosce un unico punto di responsabilità nella figura
del responsabile del progetto: è lui, in definitiva, il “c o lp ev o l e” s e i l p r o g etto fallisce.
L'importanza attribuita ai sistemi di pianificazione è stata tale da far
identificare il project management con tali strumenti. Attualmente, in modo più
equilibrato, si riconosce che la loro applicazione non determina automaticamente la
1
Archibald (1994)
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riuscita del progetto. Negli ultimi anni hanno acquisito un notevole peso, soprattutto
nelle imprese occidentali, gli aspetti relativi alla gestione dei conflitti e alla
negoziazione.
Tabella 1 Definizioni di Project Management
Definizioni di Project Management
L'applicazione di conoscenze, capacità, strumenti e tecniche per
progettare attività allo scopo di soddisfare o superare i bisogni e le
aspettative degli interlocutori riguardo a un progetto
2
Gestione sistemica di un'impresa complessa, unica e di durata limitata,
rivolta al raggiungimento di un obiettivo predefinito mediante un
processo continuo di pianificazione e controllo di risorse differenziate
limitate, con vincoli interdipendenti di tempo-costo-qualità
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Fare in modo che i progetti vengano realizzati
4
Gli strumenti, le tecniche e i concetti utilizzati per gestire un progetto e
raggiungere i suoi obiettivi
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Modalità di gestione di risorse, organizzate e distribuite nel tempo,
focalizzate al raggiungimento di obiettivi definiti e non ripetitivi né
usuali
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Infatti, i progetti, soprattutto se complessi, richiedono un approccio
multidisciplinare e il contributo di diverse figure professionali: non si concepisce
più un progetto che non preveda il lavoro di gruppo. Da questo ponto di vista, le
persone sono le risorse più importanti che il project manager gestisce.
La disciplina è stata molto aperta a tutti i contributi, concettuali e
metodologici, che potessero migliorare la gestione dei progetti, arrivando però a
definire un corpo di conoscenze proprio e universalmente condiviso. Il project
management comprende, pertanto, aspetti specifici della disciplina (ad esempio,
PERT), aspetti di generali management (ad esempio, l'organizzazione, la gestione
dei gruppi) e aspetti connessi al particolare ambito in cui si realizzano i progetti (nel
caso della sanità: l'epidemiologia, la valutazione dei bisogni).
2
PMI, Standard Committee, 1996
3
Amato – Chiappi, 1993
4
Burke, 1993
5
Meredith, 1989
6
Baldini, 1995
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Il progetto in sanità
Nella sanità l'uso del termine progetto era, e spesso è ancora, associato ai soli
interventi di natura edilizia.
Due sono gli ordini di fattori che spiegano tale situazione:
Il primo è di tipo concettuale. Gli interventi sanitari venivano concepiti non
in modo propositivo, ma quale accettazione, più o meno automatica, di disposizioni
esterne all'organizzazione. L'applicazione del meccanismo a cascata della
programmazione, prevista nella legge 883/1978, istitutiva del SSN, non si è tradotta
in adeguamento operativo, ma in una ricezione formale. Tale situazione era ed è,
purtroppo, legata al prevalere di una cultura dell'adempimento amministrativo
rispetto a quella orientata ai risultati. Il buon amministratore era colui che scriveva
la delibera ineccepibile, indipendentemente dai risultati. La stessa gestione delle
risorse era condizionata da fattori esterni (ad esempio, legami politici), determinata
da elementi normativi (ad esempio, finanziamenti da impegnare) o, nel migliore dei
casi, autoreferenziale, in altri termini focalizzata sui bisogni dell'organizzazione
piuttosto che su quelli della popolazione.
Un secondo ordine di fattori può essere identificato nella stessa
organizzazione. Una struttura sanitaria poteva essere letta come un insieme di
monadi, ognuna con vita propria, competitive per la destinazione delle risorse, non
impegnate al raggiungimento di obiettivi comuni predefiniti, ma con piani di
sviluppo autoreferenziali. Le cause dei problemi erano spesso, e facilmente,
proiettate all'esterno, rendendo la situazione immodificabile.
T u ttav ia, è p o s s ib i l e r ico n o s ce r e in s a n ità d ei “m o m en ti d i ca m b ia m en to ” ch e sono di fatto progetti:
l'apertura di un nuovo reparto
la realizzazione di corsi di formazione
l'acquisizione di tecnologie
gli interventi di vaccinazione in occasione di epidemie
Tali interventi sono stati spesso affrontati e gestiti con il buon senso piuttosto
che con le adeguate conoscenze manageriali.