Introduzione | 7
Introduzione
L’utilizzo di tecnologie informatiche all’interno del settore
sanitario, ha introdotto un cambiamento nella gestione dei dati
clinici riguardanti pazienti, prestazioni, servizi offerti, personale,
ecc. Ancora oggi, tuttavia, molte strutture ospedaliere o cliniche
private, utilizzano la carta come mezzo per archiviare e gestire i
dati dei pazienti e le liste di attesa, con tutti i disagi che ne
possono derivare.
La necessità di svolgere servizi sanitari a distanza (telemedicina),
inoltre, ha portato alla gestione di dati clinici da remoto.
I sistemi informativi basati su web (o Web Information Systems, -
WIS - ) rappresentano delle tecnologie informatiche in grado di
gestire grandi quantità di informazioni mediante l'utilizzo di
risorse di calcolo distribuite. I WIS permettono, inoltre, l'accesso
remoto ai dati stessi, garantendo, nel contempo, la sicurezza e la
cooperazione tra più reparti, costituendo l'infrastruttura di base
per meccanismi di business intelligence (ad esempio monitorare
l'appropriatezza degli interventi o la lunghezza delle liste di attesa)
o per indagini epidemiologiche su larga scala.
L’obiettivo del presente lavoro è la progettazione di un WIS per la
gestione dei pazienti di un reparto di odontoiatria, regolando, al
Introduzione | 8
contempo, anche le prestazioni effettuate e da effettuare su di
essi.
Il lavoro di analisi è stato, in particolar modo, applicato al reparto
di Odontoiatria del Policlinico Universitario “Mater Domini” di
Catanzaro.
La tesi è articolata in cinque capitoli.
Il primo capitolo tratterà degli standard e della rappresentazione
e gestione di dati nel campo sanitario. Successivamente, si parlerà,
nel capitolo 2, dei sistemi informativi clinici, definendoli nel
dettaglio. Nel capitolo 3 sarà introdotta la sicurezza in un sistema,
soffermandosi in particolar modo, sul metodo di crittografia
utilizzato nel sistema. Il capitolo 4 presenterà, invece, la
progettazione e la realizzazione del Sistema Informativo a
supporto di un reparto di odontoiatria. L’ultimo capitolo, il quinto,
presenterà le conclusioni e gli sviluppi futuri che potranno
interessare tale progetto.
Cap. 1 - Standard e modelli per la gestione dei dati in sanità | 9
Capitolo 1 – Standard e modelli per
la gestione dei dati in sanità
1.1 Introduzione
Alcune delle parole usate in medicina cambiano significato e
forma nel tempo, e il concetto di malattia, con il conseguente
linguaggio, varia anche nelle diverse culture.
In un’epoca in cui la comunicazione è molto importante per la
comunità medica c’è l’esigenza tra gli operatori sanitari di
condividere lo stesso vocabolario per discutere e imparare l’uno
dall’altro.
Lo sviluppo di un linguaggio medico è stato dedicato
all’epidemiologia, alla gestione delle risorse e alla verifica clinica;
quest’ultima è il processo che valuta gli esiti di differenti malattie e
delle relative terapie, ed ha bisogno primariamente dei dati del
paziente. Il linguaggio stesso è alla base della valutazione, perché
le parole sono necessarie alla scrittura di reperti , diagnosi, ecc.
L’obbiettivo dello sviluppo di terminologie mediche è di arrivare a
un consenso sulla serie più appropriate di termini da usare. Create
le terminologie mediche un sistema computerizzato può
controllare le parole e quindi per esempio la diagnosi di un
paziente.
Cap. 1 - Standard e modelli per la gestione dei dati in sanità | 10
Le parole o termini sono alla base delle terminologie mediche,
ogni termine sta per un concetto medico definito e per ogni
concetto del linguaggio viene definito un codice alfanumerico. Un
gruppo raccoglie un certo numero di codici differenti che sono
considerati simili ai fini del rimborso economico.
I sistemi di codificazione e classificazione hanno una lunga storia
in medicina.
Dal primo tentativo di Francois Dossier de Lacroix con “Nosologia
Methodica” a Linneo col suo “Genera Morborum”, fino a William
Cullen di Edimburgo con “Synopsis Nosologiae”, si tentò
continuamente di classificare sistematicamente le malattie. Ma è
solo nelle ultime decadi che questi sistemi terminologici hanno
iniziato ad attrarre attenzione. Con lo sviluppo della tecnologia e
dei computer, è maturata la convinzione che tale raccolta e analisi
dei dati sia ora possibile, mantenendo però un determinato livello
di sicurezza.
1.2 Classificazione
La nomenclatura sanitaria, coerentemente con quanto esposto
finora, si è dotata di numerosi standard per la rappresentazione e
lo scambio di termini. Tra le proposte sviluppate nel corso degli
anni, questo lavoro di tesi terrà in conto, in particolar modo, degli
approcci che sono maggiormente diffusi secondo quanto
descritto in letteratura. Conseguentemente saranno discussi, nelle
Cap. 1 - Standard e modelli per la gestione dei dati in sanità | 11
sezioni seguenti, alcuni standard per la rappresentazione dei
termini medici (quali ICD, DRG, SNOMED, READ e HL7). In linea di
principio ciascun approccio si differenzia dagli altri sulla scorta di
alcuni parametri principali:
Modalità di generazione dei codici relativi ai termini (es.
generazione combinatoria o composizionale);
Ambito Applicativo (es. gestione di termini medici o
sanitari);
Diffusione (nazionale o internazionale)
Posizionamento rispetto al flusso di informazioni (es.
standard per la catalogazione di termini e standard per lo
scambio di messaggi).
La discussione di ogni singolo standard, dopo una sintesi delle
caratteristiche salienti, sarà quindi enucleata seguendo quattro
categorie principali:
Scopo, in cui è presentata la finalità a cui è deputato lo
standard;
Livello di accettazione ed Uso, in cui è presentata la
diffusione attuale dello standard;
Struttura della Classificazione, in cui è discussa la
natura della classificazione adottata;
Limitazioni, in cui vengono discussi criticamente le
principali limitazioni dello standard.
Cap. 1 - Standard e modelli per la gestione dei dati in sanità | 12
1.2.1 ICD
La classificazione ICD (dall'inglese International Classification of
Diseases; in particolare, International Statistical Classification of
Diseases, Injuries and Causes of Death) è la classificazione
internazionale delle malattie e dei problemi correlati, stilata
dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS-WHO).
L'ICD è uno standard di classificazione per gli studi statistici ed
epidemiologici, nonché valido strumento di gestione di salute e di
igiene pubblica. È stata sottoscritta da 43 nazioni dell'OMS nel
maggio 1990 ed ha iniziato ad essere utilizzata intorno al 1994.
Scopo
L’ICD, permette la raccolta sistematica e l’analisi statistica di dati
riguardanti morbilità e mortalità di nazioni diverse.
L’International Nomenclature of Diseases (IND) fornisce la serie di
termini e sinonimi consigliati che corrispondono alle voci dei
codici ICD.
Livello di accettazione ed uso
L’ICD è attualmente utilizzata internazionalmente dall’
Organizzazione Mondiale della Sanità per il confronto dei dati
statistici.
La maggior parte degli altri principali sistemi di classificazione
cerca di rendere i propri sistemi il più possibile compatibili con
Cap. 1 - Standard e modelli per la gestione dei dati in sanità | 13
l’ICD, così i dati codificati in tali sistemi possano essere riportati
direttamente nei codici ICD.
Struttura della classificazione
L’ICD-9 è composto da codici numerici di 3 cifre (da 000 a 999)
divisi in 17 assi (o capitoli). Ad esempio dal codice 001 al 139,
vengono catalogate le infezioni o malattie parassitarie.
È stata implementata la Clinical Modification (CM), estendendo i
codici ICD da 3 a 5 caratteri, consentendo anche la classificazione
degli interventi chirurgici e delle procedure.
L’ICD-10 è un sistema di classificazione ad assi multipli. Essa è una
lista singola di tre codici in caratteri alfanumerici, organizzati per
categoria, da A00 a Z99. La classificazione è strutturata in 21
capitoli e il primo carattere del codice ICD è una lettera associata a
un capitolo particolare.
All’interno dei capitoli, i codici di tre caratteri sono divisi in blocchi
omogenei che riflettono diversi assi di classificazione. All’interno di
tutti i blocchi, alcuni codici sono riservati alle codificazioni non
specificate altrove nella classificazione.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha deciso di sviluppare,
nella decima revisione, il concetto di una famiglia di classificazioni
contenente liste condensate dall’ICD completa e liste allargate per
scopi specialistici, comprendendo anche quelle che coprono
Cap. 1 - Standard e modelli per la gestione dei dati in sanità | 14
argomenti diversi da mortalità e morbilità (per esempio
classificazioni di procedure mediche e chirurgiche, disabilità, ecc.).
Limitazioni
L’ICD esiste come tentativo pratico di trovare un compromesso tra
diverse necessità sanitarie. Così, per molte applicazioni, possono
essere ancora necessari livelli di dettaglio maggiori o altri assi di
classificazione, che, essendo ancora assenti nell’ICD, provocano
una notevole limitazione.
1.2.2 DRG
Il Diagnosis-Related Group o più semplicemente DRG è
l'equivalente in italiano di Raggruppamenti Omogenei di
Diagnosi (ROD).
Il sistema è stato creato dal Prof. Fetter dell'Università Yale ed
introdotto dalla Medicare nel 1983.
Scopo
I gruppi correlati alla diagnosi mettono in relazione la diagnosi del
paziente ai costi del trattamento.
Progettati per calcolare il rimborso federale delle cure fornite dal
programma Medicare, ogni DRG prende la diagnosi iniziale o la
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procedura responsabile del ricovero del paziente e attribuisce loro
un certo carico finanziario.
I DRG vengono inoltre utilizzati per determinare il case-mix
generale di un’ istituzione. Questo permette di valutare quali tipi
di pazienti afferiscono a una determinata istituzione e ne stima la
gravità delle malattie.
Livello di accettazione ed uso
I DRG vengono usati di routine negli USA per la revisione della
gestione e per i pagamenti. Oggi è diffuso anche in Italia. Le
versioni attive in Italia sono state le 10, 14, 19, e l'attuale 24.
Struttura della classificazione
Ai pazienti viene assegnato un codice ICD-9-CM. La classificazione
ICD-9-CM è un sistema multiassiale basato sulla struttura dell’ ICD-
9 come descritto in precedenza.
Le diagnosi vengono ripartite in circa 23 categorie diagnostiche
principali (MDC, Mayor Diagnostic Categories), secondo uno
schema basato sui sistemi organici o sulle malattie.
I codici vengono così ripartiti in base ai risultati delle procedure e
quindi alla presenza di complicanze, all’età del paziente e alla
durata del ricovero, prima che venga finalmente assegnato un
DRG.