Introduzione
2
La soluzione di tale problema ha richiesto la modifica del progetto esistente del laminato
costituente il palo in fibra di carbonio e la sua verifica sperimentale per mezzo di metodi
modali.
La tesi si articola quindi in tre capitoli.
Nel primo sono descritte le varie tipologie di antenne per satelliti oggi utilizzate nelle diverse
applicazioni, l’ambiente in cui queste devono operare e le metodologie ingegneristiche
impiegate per la loro progettazione, realizzazione e verifica, con particolare attenzione agli
aspetti meccanici della progettazione.
Nel secondo è esposta l’applicazione, attraverso la tecnica degli indici di merito, dei criteri di
scelta ottima sui materiali impiegati nella realizzazione dei più importanti componenti delle
moderne antenne per satelliti. Da ciò si è ottenuto un panorama ordinato e completo delle
proprietà meccaniche da tenere in considerazione nella progettazione strutturale degli
elementi di un’antenna.
Nel terzo capitolo, infine, sono evidenziate le soluzioni tecniche adottate per risolvere il
suddetto problema sia per ciò che riguarda la selezione e la riprogettazione del materiale dei
tubi in CFRP, sia per ciò che concerne le prove sperimentali realizzate al fine di confermare la
bontà delle soluzioni individuate.
Antenne Satellitari
3
1 ANTENNE SATELLITARI
o scopo del presente capitolo è la descrizione delle varie tipologie di antenne satellitari
oggi usate nelle diverse applicazioni, dell’ambiente in cui queste devono operare e delle
metodologie ingegneristiche utilizzate nella loro realizzazione, dando maggior risalto agli
aspetti meccanici della progettazione.
La progettazione di antenne per applicazioni spaziali è un settore in costante evoluzione;
nuove soluzioni e nuove tecnologie sono introdotte continuamente per raggiungere prestazioni
sempre più avanzate, minimizzando, nello stesso tempo, i costi ed i tempi di sviluppo.
L’evolversi della domanda nei servizi già esistenti e la nascita di nuove applicazioni sono le
cause prime di questa crescita continua e non priva di problemi da affrontare, che rendono
indispensabile il coinvolgimento di vari settori dell’ingegneria.
Dieci anni fa, la progettazione di un’antenna era in pratica un problema d’ingegneria
elettromagnetica, in cui gli aspetti meccanici e realizzativi avevano un ruolo secondario. Oggi
la progettazione di un’antenna allo stato dell’arte non può prescindere dalla formazione di un
gruppo in cui siano presenti esperti di progettazione elettromagnetica, termo-meccanica e di
tecnologia dei materiali.
La crescente complessità nella progettazione delle antenne dipende essenzialmente da due
fattori: l’aumento delle dimensioni, che richiede il ricorso a materiali compositi e a strutture
apribili in orbita, e la tendenza ad integrare nell’antenna funzioni finora svolte da altre
componenti del sistema. La necessità di realizzare antenne di dimensioni maggiori deriva
dall’esigenza di aumentarne il guadagno
1
nelle trasmissioni satellitari, al fine di accrescere la
potenza dei segnali captati e ritrasmessi in una zona di copertura più ristretta. L’integrazione
nell’antenna di funzioni secondarie è invece riconducibile alla riduzione dei volumi
all’interno dei lanciatori.
1
Il guadagno misura la capacità dell’antenna di concentrare l’energia in una particolare direzione; viene definito
come il rapporto fra la potenza irradiata in una particolare direzione, per unità di angolo solido, e la potenza che
un’ipotetica antenna isotropa irradierebbe in quella stessa direzione, se alimentata con la stessa potenza totale.
L
Antenne Satellitari
4
1.1 Il Satellite
Un satellite è un oggetto artificiale o naturale in orbita intorno alla Terra o a qualsiasi altro
corpo celeste; la luna è l'unico satellite naturale della Terra.
Nell’Ottobre del 1957, lo Sputnik I divenne il primo oggetto artificiale ad essere in grado di
orbitare intorno al nostro pianeta. Da tale evento, centinaia di satelliti sono stati lanciati per
far fronte ad una crescente richiesta d’informazione ed oggi sono lanciati fra i dieci ed i venti
satelliti ogni anno.
Ad ogni satellite messo in orbita è associata una zona di copertura sulla terra: una slot (Figura
1). Queste zone sono monitorate e stabilite in modo che i diversi satelliti che operano non
interferiscano tra loro ed assicurino servizi di comunicazione 24 ore su 24.
Figura 1: Slot di un satellite
I satelliti che vengono lanciati orbitano o al di sopra o al di sotto della fascia di radiazione di
Van Hallen, poiché le particelle ionizzate che la compongono sono cariche di energia e
danneggerebbero le celle solari ed altri componenti allo stato solido del satellite stesso. La
quota dei satelliti, quindi, deve essere o superiore a circa 10.000 km o inferiore a circa 1.500
km. In caso di orbita bassa (LEO) al di sotto di 2.000 km, tuttavia, il periodo orbitale
corrisponderebbe a circa 100 minuti e per coprire l’intero globo occorrerebbero almeno una
cinquantina di satelliti, poiché ognuno vedrebbe solo una piccola zona della Terra. Le due
alternative sono l’orbita circolare intermedia, intorno a 10.000 km di altezza (MEO), e l’orbita
geostazionaria (GEO), con una quota di 36000 km sopra la terra. Alcuni dettagli sulle orbite
dei satelliti artificiali saranno presentati nel § 1.3 a pagina 10.
Antenne Satellitari
5
In Figura 2 è mostrato uno schema esemplificativo della posizione e della distribuzione che i
satelliti in orbita GEO assumono rispetto alla Terra.
Figura 2: Disposizione spaziale di alcuni satelliti rispetto alla Terra
Nelle immagini che seguono sono mostrati alcuni esempi di satelliti sviluppati in parte o
completamente dall’Alcatel Alenia Space.
“Amos 2”
“Artemis”
Figura 3: Satelliti per telecomunicazione
Antenne Satellitari
6
“Yamal 200”
“Italsat”
Figura 4: Satelliti per telecomunicazione
“Meteosat”
“Galileo”
Figura 5: Satelliti per osservazioni meteorologiche e per navigazione e posizionamento
Antenne Satellitari
7
“Olympus” “Satelcom”
Figura 6: Satelliti per telecomunicazione
I sistemi di comunicazione con base nello spazio, comunemente detti satelliti, probabilmente
cambieranno la nostra vita nei prossimi decenni, fornendo informazioni d’ogni tipo ed in tutti
i punti del pianeta. Spettacoli in realtà virtuale, programmi video a richiesta, servizi di
telemedicina, istruzione a distanza e internet via satellite sono solo alcuni dei settori che
avranno un grande sviluppo con questo fiume di dati.
Tra i principali motivi di diffusione della comunicazione satellitare c’è l’assenza di ostacoli
tra il satellite e gli utenti, che consente di operare a livelli di potenza più bassi. Per questo
motivo nell’arco di cinque anni probabilmente saranno in servizio 1.000 satelliti commerciali
per comunicazione, rispetto agli attuali 220 circa.
Le tipologie di servizio satellitare sono state identificate e canonizzate dall’ITU (International
Telecommunications Union); lo stesso ente ha sviluppato una serie di regolamenti per un
migliore sfruttamento dello “Spazio” che circonda il pianeta Terra. Le classi dei servizi sono:
ξ Fixed Satellite Service (FSS);
ξ Broadcast Satellite Service (BSS);
ξ Mobile Satellite Service (MSS);
ξ Land Mobile Service (LMS);
ξ Maritime Mobile (MMS);
ξ Aeronautical Mobile Service (AMS);
ξ Meteorological Satellite Service;
Antenne Satellitari
8
ξ Earth Exploration Satellite Service;
ξ Inter-Satellite Service;
ξ Radio-navigation Satellite Service;
ξ Radio-determination Satellite Service;
ξ Space Operation Service;
ξ Standard Frequency and Time Satellite Service;
ξ Radio Astronomy Service;
La maggior parte della produzione delle antenne è rivolta ai satelliti per le telecomunicazioni
(FSS e BSS).
Nei seguenti paragrafi saranno illustrati i principi generali di funzionamento del servizio
satellitare per telecomunicazione; molte delle parti descritte sono comunque comuni anche ad
altri servizi.
1.2 La Comunicazione Satellitare
La comunicazione satellitare nasce, sostanzialmente, per sopperire alle difficoltà
caratteristiche degli altri tipi di comunicazioni.
Il sistema non satellitare per trasferire segnali da un punto ad un altro è quello che utilizza
cavi elettrici, un esempio ne è il servizio telefonico. Non sempre però la stesura del cavo di
connessione è semplice: basti pensare ai cavi transoceanici necessari alla connessione tra
Europa ed Americhe.
L’utilizzo delle comunicazioni terrestri a radiofrequenze risolve parzialmente il problema; in
questo caso, l’informazione è trasformata in segnale elettromagnetico, irradiata da una
trasmittente e captata, tramite un’antenna, da chi deve ricevere il segnale. Un esempio
comune è la comunicazione televisiva terrestre, in cui un segnale viene trasformato in
radiazioni elettromagnetiche che sono irradiate da antenne trasmittenti e ricevute da antenne
televisive, che convogliano il segnale stesso verso l’apparecchio televisivo; il segnale,
tuttavia, diviene sempre più debole quando ci si allontana dalla trasmittente, implicando
l’utilizzo di una serie di ripetitori che rilanciano il segnale verso il destinatario. In questo
sistema l’impianto di cavi è sostituito da quello dei ripetitori.
In entrambi questi casi, comunque, è necessario collegare fisicamente ogni punto trasmittente
il segnale con le zone che il segnale lo devono ricevere, e non sempre questo è agevole.