iii
mate a telefoni tradizionali. Diversi paesi europei, addirittura, creano prefissi telefonici
per la telefonia IP, come lo 056 per la Gran Bretagna.
In questo ambito si stanno sviluppando nuovi tipi di rete, le cosiddette Reti di Nuova
Generazione (NGN, Next Generation Network), che consentono il transito di tutte le in-
formazioni e servizi - voce, dati e ogni tipo di media (come i video) - mediante pacchetti
come quelli usati per Internet.
L'innovazione apportata da VoIP non si limita al campo della telefonia globale, ma offre
soluzioni anche in ambiti di minori dimensioni. Un'azienda, per esempio, può affittare
un'unica linea telefonica e dividerla - tramite la rete IP interna (LAN, Local Area Net-
work) già disponibile - tra tutti i suoi dipendenti, assegnando a ciascuno un numero
interno. Non serve evidenziare il risparmio rispetto a una soluzione che preveda una linea
con un numero diverso per ogni dipendente, o quanto meno per ogni dirigente.
Utilizzando una soluzione simile, piuttosto che una tradizionale proposta dai gestori delle
linee telefoniche (multinumero, selezione passante, ecc.), è evidente che il numero cui un
ipotetico cliente dell'azienda può accedere è uno solo, e non c'è possibilità di selezionare
un interno preciso. Una segretaria di solito assolve questo incarico: più adatto a una
centralinista però.
Il compito che mi sono trovato ad affrontare, al termine del tirocinio svolto alla In.I.T.
di Ponte San Giovanni (PG), è stato proprio questo: creare un risponditore automatico
(IVR, Interactive Voice Response), capace di portare i clienti alla persona cercata pur
disponendo di una sola linea telefonica di ingresso. In più, creare un sistema cui ogni
dipendente potesse accedere per dire alla centralinista virtuale: Se mi cerca Bianchi, gli
dica che sono in riunione, gli passi Rossi, che oggi non ha da fare, ecc.
Il sistema prevede che, a una chiamata di un generico utente, gli vengano fornite delle
opzioni: potrà selezionare la persona con cui parlare e, nel caso in cui questa non fosse
diponibile, poterla avvisare o cercare un'altra persona. Il dipendente dell'azienda, d'altra
parte, deve poter scegliere se parlare con una determinata persona, oppure se lasciare che
lo faccia qualcun altro incaricato da lui. Dovrà inoltre poter esaminare le chiamate perse.
Una parte del sistema, quindi, sarà addetta alla gestione delle chiamate e delle scelte da
parte del cliente (IVR), un'altra dovrà consentire al dipendente di impostare proprie re-
gole, ovunque si trovi (Web Application). Infine una terza parte dovrà memorizzare tutti
i dati, necessari per rendere operative le prime due (Database).
Per poter realizzare tutto ciò, ho appreso l'uso di diverse tecnologie: alcune adottate a
livello aziendale e altre da me. Come base di dati ho utilizzato Oracle 10g, per l'IVR
iv
Cisco CallManager - entrambi prodotti di riferimento nei rispettivi settori -, mentre per
la web application mi sono affidato a Grails, framework ancora in fase di crescita ma
molto promettente. Nell'esposizione del progetto - che ho chiamato Caron (Caronte), in
quanto traghettatore di chiamate - seguiremo un percorso che ricalca quello di questa
introduzione: una prima parte teorica riguardante le tecnologie utilizzate, e una seconda
in cui entreremo più nello specifico della progettazione e della realizzazione.
Capitolo1
Le applicazioni di telefonia in rete Internet
La tecnologia VoIP rappresenta il tentativo di utilizzare i pacchetti IP (e quindi Internet)
per la comunicazione vocale, così da poter usufruire dei vantaggi offerti dalle reti moderne
per dati rispetto alla tradizionale rete telefonica. Questa esigenza è sentita in particolar
modo nelle aziende di Information Technology, dove sono disponibili entrambi i tipi di
rete: unificarle significa abbattere notevolmente i costi e semplificare la gestione.
Una delle soluzioni a livello aziendale per queste problematiche viene fonita da Cisco, che
cerca di ottimizzare al meglio la messaggistica unificata1.
Dopo aver esaminato in breve la telefonia sui pacchetti IP quindi, analizzeremo meglio il
CallManager, parte dell'architettura per voce, video e dati di Cisco.
1.1 VoIP
Nella vita quotidiana, quasi ogni giorno componiamo un numero o lo richiamiamo dalla
memoria del nostro telefono (fisso o mobile che sia), e in questo modo parliamo a distanza
con chi vogliamo. Dietro questo semplicissimo gesto c'è un secolo di evoluzione tecnolog-
ica, una rete capillare distribuita che ci consente di raggiungere praticamente qualsiasi
angolo del globo. Al pari dello sviluppo delle reti telefoniche, le velocità di connessione
a Internet sono aumentate con l'impiego di tecnologie sempre più performanti: basti
pensare alla larga diffusione raggiunta dalle linee ADSL (Asymmetric Digital Subscriber
Line). Sono stati sviluppati algoritmi sempre più efficienti per la compressione di audio
1La messaggistica unificata (unified messaging)è l'integrazione di sistemi di comunicazione differenti
in un'unica interfaccia. Attraverso la messaggistica unificata l'utente è in condizioni di gestire voce, fax
ed email da una singola apparecchiatura sia essa un telefono, un telefono senza fili, un terminale mobile
oppure un PC collegato ad internet.
1
CAPITOLO 1. LE APPLICAZIONI DI TELEFONIA IN RETE INTERNET 2
e video, protocolli per velocizzare le trasmissioni di contenuti in tempo reale: proprio in
questo contesto nasce, nel 1995, VoIP, una tecnica che consente la comunicazione telefon-
ica attraverso Internet. Con un Personal Computer dotato di cuffie e microfono, o con un
particolare telefono, è possibile effettuare delle vere e proprie chiamate telefoniche.
1.1.1 Vantaggi e svantaggi
VoIP consente di utilizzare molti sistemi di comunicazione (tutti quelli che supportano il
protocollo IP), incluso l'accesso alla rete telefonica tradizionale, mediante degli opportuni
dispositivi di collegamento. Con l'integrazione delle infrastrutture di fonia con quelle dei
dati, la gestione delle attività e la manutenzione della rete e delle singole postazioni risulta
notevolmente semplificata.
È possibile adottare sistemi per la gestione congiunta della telefonia e dei sistemi di
messaggistica come mail, fax e segreteria telefonica, configurabili, gestibili e archiviabili
direttamente da interfaccia web.
Forme di comunicazione quali la videoconferenza, l'application sharing (applicativi su
desktop condivisi), il white-boarding (applicazioni che consentono di vedere e interagire
con una sorta di lavagna condivisa), e molti altri, migliorano l'interazione e l'operatività
a tutti i livelli.
Il risparmio economico non è trascurabile: utilizzare canali VoIP permette di mantenere
il costo della telefonata a livelli molto più bassi dei normali canali telefonici o addirittura
di azzerarlo. In molti casi infatti gli utenti dello stesso fornitore possono telefonare tra
loro a costo zero.
Il motivo di questo risparmio può essere chiarito con una sintetica analisi: la normale
rete telefonica PSTN (Public Switched Telephone Network) è una rete a commutazione
di circuito ottimizzata per le comunicazioni vocali: quando una sessione di comunicazione
viene iniziata, si stabilisce un circuito full-duplex2 con una larghezza di banda dedicata,
fra la parte chiamante e quella chiamata. Tale banda rimane costante indipendentemente
dal fatto che le parti siano in conversazione o in silenzio (Figura 1.1). Quella basata sul
protocollo TCP/IP (Transmission Control Protocol/Internet Protocol) invece, è una rete
a commutazione di pacchetto che non dedica un circuito fisico tra le parti in collegamento:
2
Il full-duplex è una modalità di invio e ricezione di informazioni digitali, con funzione completa-
mente bidirezionale. Il mezzo trasmissivo permette di definire due percorsi separati per i due sensi del
flusso dati, ovvero non vi è contesa per il suo utilizzo.
CAPITOLO 1. LE APPLICAZIONI DI TELEFONIA IN RETE INTERNET 3
Figura 1.1: Utilizzo Banda/Tempo nella rete telefonica
Figura 1.2: Utilizzo Banda/Tempo nel VoIP
trasferisce infatti solo i pacchetti che trasportano informazione, eliminando dalla trasmis-
sione le parti non utili (i silenzi) (Figura 1.2). Questa particolarità permette, oltre che di
eseguire delle compressioni, anche di utilizzare lo stesso canale per veicolare nello stesso
istante altri dati. Se nella telefonia tradizionale i costi sono determinati da tempo e dis-
tanza, nelle trasmissioni TCP/IP questi dipendono dalla banda utilizzata. La conclusione
dunque è semplice: utilizzando meno larghezza di banda i costi si riducono.
Lo svantaggio delle comunicazioni su TCP/IP risiede nella qualità della trasmissione, dal
momento che la gestione dei pacchetti da parte del protocollo IP non garantisce la con-
segna di pacchetti entro un determinato tempo.
Oggi però, nuove tecniche di compressione e di interpolazione correggono e rendono
trascurabili questi inconvenienti, permettendo quasi sempre conversazioni fluide e chiare.
In sintesi la qualità della comunicazione su IP è quasi paragonabile a quella di una linea
telefonica tradizionale, ma a condizione di avere una connessione ADSL in modalità fast
(che elimina il meccanismo di controllo degli errori a favore di tempi di risposta ridotti) e
che abbia sufficiente larghezza di banda per consentire la normale navigazione su internet
CAPITOLO 1. LE APPLICAZIONI DI TELEFONIA IN RETE INTERNET 4
e la trasmissione dei dati riservati alla fonia.
A tal fine riveste un'importanza strategica la sicurezza delle comunicazioni. Con l'es-
pansione di questa nuova modalità di comunicazione potranno verificarsi inevitabilmente
dei problemi, analogamente a quanto accade nella navigazione web: spam, virus e varie
intromissioni. Questo perché il sistema VoIP si basa sullo stesso protocollo Internet del
web; consente cioè di assegnare un numero univoco ad un dispositivo connesso alla rete.
Quello che prima veniva fatto violando fisicamente i dispositivi telefonici nel VoIP avviene
mediante un semplice sniffer (un software di intercettazione passiva dei dati che transitano
in una rete): la sicurezza quindi non è più solo compito della società telefonica.
Per evitare l'insorgenza di tali problemi circa venti aziende di telecomunicazione e sicurez-
za informatica sparse nel mondo si sono unite in associazione, la VoIPSA (VoIP Security
Alliance) per analizzare e individuare anticipatamente eventuali problemi di sicurezza.
1.1.2 Flusso di una connessione VoIP
I passi per stabilire una comunicazione VoIP sono i seguenti:
1. Conversione del segnale vocale (analogico) in un segnale trasmissibile su una rete
(digitale).
Operazione effettuata tramite hardware, tipicamente da una scheda apposita. Qual-
siasi scheda consente di convertire con 16 bit una banda di 22050 Hz, ottenendo una
capacità di trasmissione effettivamente utilizzata di 2 bytes x 44100 (campioni al
secondo) = 88200 Bytes/s, 176,4 kBytes/s per un flusso stereo.
2. Il segnale digitale ottenuto viene compresso in un buon formato per la trasmissione,
mediante un algoritmo (CODEC).
Ora che si hanno dati in forma digitale, si convertono in un formato standard che
possa consentire una trasmissione rapida. I codec più diffusi sono:
• PCM, Pulse Code Modulation, standard ITU-T G.711
La larghezza di banda per il campionamento è 8 kHz; rappresentando ogni
campione con 8 bit (avendo 256 possibili valori), la capacità trasmissiva è 8000
Hz x 8 bit = 64 kbit/s.
• ADPCM, Adaptive Differential PCM, standard ITU-T G.726
Converte solamente la differenza tra il pacchetto voce attuale e quello prece-
dente, richedendo 32 kbps.
CAPITOLO 1. LE APPLICAZIONI DI TELEFONIA IN RETE INTERNET 5
Figura 1.3: Connessione VoIP
• LD-CELP, standard ITU-T G.728
• CS-ACELP, standard ITU-T G.729 e G.729a
• MP-MLQ, standard ITU-T G.723.1, 6,3kbps
• ACELP, standard ITU-T G.723.1, 5,3kbps
• LPC-10, fino a 2,5kbps
3. I pacchetti voce vengono incapsulati in pacchetti che utilizzano un protocollo in tempo
reale (come RTP, trattato in dettaglio successivamente).
4. Un protocollo apposito segnala la chiamata al ricevente. Tra i vari protocolli ricor-
diamo H323 e SIP (vedere paragrafo dedicato).
5. La connessione viene stabilita e i pacchetti inviati ;
6. Avvengono tutti i processi fin qui descritti al contrario: i pacchetti vengono raccolti
all'arrivo e disassemblati per ottenere l'informazione compressa. Un algoritmo di
decompressione ottiene il segnale digitale originario, riconvertito in analogico per
essere udito dal ricevente.
La Figura 1.3 mostra questo procedimento.
1.1.3 I Protocolli
La rete Internet prevede il trasporto di datagrammi. Anche le informazioni multimediali
- e nella fattispecie i flussi vocali di VoIP - vengono impacchettate prima di essere messe
in circolo sulla rete. Nella Figura 1.4 viene presentata la struttura di un pacchetto VoIP.
CAPITOLO 1. LE APPLICAZIONI DI TELEFONIA IN RETE INTERNET 6
Figura 1.4: Pacchetto VoIP
Il protocollo di trasporto utilizzato per le applicazioni VoIP è UDP (User Datagram Pro-
tocol): pur essendo il più adatto al trasporto di datagrammi multimediali, da solo non
basta a rappresentare alcune caratteristiche importanti dei pacchetti per VoIP. Per questo
viene affiancato da un protocollo disegnato appositamente per le applicazioni in tempo
reale: RTP (Real Time transport Protocol).
RTP è ancora un protocollo a livello di trasporto: usa i servizi di UDP (Figura 1.5) e
aggiunge informazioni sulla temporizzazione e l'ordine dei pacchetti. L'intestazione RTP
contiene un numero di sequenza ed un numero detto timestamp: consente di capire in
quale momento è stato generato un pacchetto. Queste informazioni sono molto utili per
ristabilire la sequenza dei frammenti e per ripristinare la temporizzazione tra un pacchetto
e un altro. L'obiettivo, sia per l'audio che per il video, è quello di ottenere un segnale che
soddisfi la percezione del fruitore. Mentre la perdita di qualche informazione (sotto una
soglia del 5%) risulta tollerabile all'udito, non può esserlo altrettanto l'assenza di un ritmo
costante di arrivo dei pacchetti (Jitter), che causa una distorsione del segnale. L'effetto
uditivo del jitter è simile a quello del nastro di una cassetta che giri a velocità variabile.
Un pacchetto VoIP è dunque la somma di tutte queste informazioni ed è il tassello fonda-
mentale per la comunicazione telefonica su IP. Ma da solo non basta: oltre al trasporto
dei dati serve anche un'attività di controllo sui molti parametri che caratterizzano un
servizio di telefonia.
1.1.4 Il protocollo SIP
I pacchetti VoIP servono dunque per il trasporto della voce sulla rete, ma un servizio di
telefonia prevede anche la gestione di informazioni relative alla durata della chiamata,
alla tariffazione, alla sicurezza ed alla qualità del servizio. Per rappresentare queste carat-
teristiche vengono usati altri tipi di pacchetti, confezionati secondo regole diverse e che
viaggiano separati dai pacchetti VoIP. Un aspetto importante è ricoperto dai protocolli
di segnalazione e controllo della chiamata. Un protocollo di controllo chiamata serve a
gestire le informazioni che coinvolgono le telefonate, dalla selezione del numero ai segnali
CAPITOLO 1. LE APPLICAZIONI DI TELEFONIA IN RETE INTERNET 7
Figura 1.5: Pacchetti RTP, standard e compresso.
di libero o occupato, alla chiamata multipla fino alla chiusura. In particolare per VoIP si
aggiunge l'onere di dover interfacciare la rete IP con la numerazione telefonica e con la
rete telefonica tradizionale.
Uno dei protocolli più usati in questo ambito è SIP (Session Initiation Protocol). Questo
protocollo permette la creazione, la modifica ed il rilascio di sessioni multimediali con più
partecipanti. È un protocollo di livello Applicazione e sfrutta i livelli sottostanti TCP e
UDP.
Gli elementi fondamentali di SIP sono gli User Agent (UA). Ogni dispositivo VoIP che usa
SIP manda esegue un'applicazione UA. Gli UA contengono un client UAC (User Agent
Client) ed un server UAS (User Agent Server). Questi elementi si scambiano richieste
e risposte mettendo due o più terminali in condizione di comunicare. Altri elementi im-
portanti sono i Server che fungono da raccordo tra più UA e mantengono le informazioni
sugli utenti. Ce ne sono di due tipi:
• Proxy : inoltra i messaggi tra gli UA coinvolti nella conversazione, replicando in
comportamenti dello UAS per il chiamante e dello UAC per il ricevente;
• Redirect : fornisce all'UAC che lo interroga l'indirizzo per andare a collegarsi con il
CAPITOLO 1. LE APPLICAZIONI DI TELEFONIA IN RETE INTERNET 8
destinatario del messaggio. L'UAC riceve il nuovo indirizzo e rilancia la chiamata
direttamente;
Ciascun server ha all'interno un Registrar, particolare server utile a registrare gli utenti
VoIP. I messaggi di SIP per il controllo delle chiamate sono in formato testo, molto simili
a quelli usati da HTTP (HyperText Transfer Protocol) per lo scambio di pagine web. I
messaggi sono di richiesta e di risposta. Gli UAC inviano messaggi di richiesta. Questi
vengono instradati fino a giungere agli UAS di destinazione, i quali spediranno le risposte.
I messaggi di richiesta SIP Sono:
• INVITE: invita uno o più utenti a partecipare ad una sessione e negoziazione dei
parametri di chiamata;
• ACK: conferma che l'UAC ha ricevuto una risposta finale ad una richiesta;
• BYE: indica l'abbandono della sessione da parte di un utente;
• CANCEL: annulla una richiesta;
• OPTIONS: Richiede informazioni sullo stato di un server, sui tipi di flussi di dati
che può accettare e generare, sui metodi supportati;
• REGISTER: Registra l'indirizzo di uno User Agent all'interno di un server.
Le risposte, analogamente a HTTP, sono rappresentate da un codice di stato di tre cifre
di cui la prima identifica la tipologia di risposta:
• (1XX) Provisional: la richiesta è stata ricevuta, ma il server la sta ancora proces-
sando;
• (2XX) Success: la richiesta ha avuto successo;
• (3XX) Redirection: la richiesta deve essere smistata ad un nuovo indirizzo;
• (4XX) Request Failure: la richiesta non è andata a buon fine;
• (5XX) Server Failure: il server non riesce a processare la richiesta;
• (6XX) Global Failure: nessun server può elaborare la richiesta.
CAPITOLO 1. LE APPLICAZIONI DI TELEFONIA IN RETE INTERNET 9
Figura 1.6: Esempio di instaurazione della chiamata
Gli indirizzi sono molto simili a quelli di posta elettronica: sono della forma
<nome>@<dominio>
oppure
<numero_telefonico>@<gateway>.
Il ciclo di vita di una chiamata comincia con un invito verso il destinatario. Il messaggio
può essere dirottato da un redirect server e, una volta giunto a destinazione, viene elabo-
rato dallo UAS del destinatario. Se tutto va bene, viene instaurata una chiamata e si da
il via al flusso dei pacchetti VoIP (Figura 1.6).
1.1.5 Comfort e ritardo
Uno degli ostacoli più importanti allo sviluppo della telefonia su IP è costituito dai ritardi
con cui si riesce a comunicare. Il ritardo totale tra il momento in cui viene pronunciata
una parola dal chiamante e quello in cui viene ascoltata del ricevente dovrebbe essere
intorno ai 150ms (0,15 secondi). Questo per garantire una comunicazione confortevole.
Il cervello umano riesce a tollerare bene ritardi anche poco più grandi, fino a 200ms, ma
non si può assolutamente oltrepassare la soglia dei 400ms, dopo la quale la latenza rende
la conversazione insostenibile. Considerando dunque che il servizio VoIP vuole essere una
valida alternativa alla telefonia tradizionale non ci si può allontanare troppo dai 150ms.
Ma cosa genera i ritardi nella conversazione? Prima di tutto la conversione analogi-
co/digitale e la costruzione del pacchetto: il segnale del parlato deve essere trasformato
da un'onda sonora (segnale analogico), in una rappresentazione digitale (sequenza di 1 e
0).
Per cercare di essere più efficienti in termini di banda si effettua una compressione sul
segnale. Una delle compressioni più efficienti riduce di 1/8 le dimensioni della banda
CAPITOLO 1. LE APPLICAZIONI DI TELEFONIA IN RETE INTERNET 10
richiesta alla trasmissione vocale. La sequenza digitale deve essere spezzettata in fram-
menti che in genere rappresentano ciascuno 20ms o 40ms di parlato. Per il trasporto e
la temporizzazione del datagramma, però, sono necessarie tutte le informazioni dei pro-
tocolli coinvolti nel VoIP. Quando i pacchetti arrivano a destinazione viene ricostituita
l'informazione e riconvertita in segnale analogico.
Quasi tutto viene realizzato da processori dedicati alla manipolazione del segnale, e si
ottiene un tempo (detto framing time) molto breve, di circa 25ms, ma abbiamo già us-
ato circa il 16,5% del tempo a disposizione. Ricordiamoci che siamo sul filo dei 150
millisecondi.
Tempo di accodamento
Una delle conseguenze di avere pacchetti che possono compiere più percorsi è la necessità
di riordinarli all'arrivo. Questo fenomeno si gestisce con delle code, riempite e svuotate
in modo ordinato. Inoltre possono esserci delle congestioni da gestire con una strategia di
priorità. Il tempo di accodamento è stimabile intorno ai 6ms se consideriamo un carico
utile del pacchetto di 20byte.
Tempo di propagazione
Dipende dalla velocità di trasmissione del mezzo. I tratti significativamente lunghi nel-
l'attraversamento della rete sono composti di fibra ottica è possibile dunque approssimare
il valore del ritardo a 6 microsecondi/Km. Si può stimare, perciò, di raggiungere una
lunghezza di 5000Km in un tempo approssimativo di 30ms.
Tempo di serializzazione
Tempo che serve a sincronizzare i pacchetti vocali sull'interfaccia di rete. Dipende dalla
banda minima garantita e dalla dimensione della trama, se abbiamo un pacchetto con
l'header RTP compresso, che occupa 38byte, con una ADSL si stima un ritardo di 4,75ms.
Jitter e tempo del Dejitter buffer
La commutazione a pacchetto implica che i datagrammi, non compiendo percorsi fissi e
soggetti alla congestione della rete, non arrivano tutti con il ritmo costante col quale sono
stati inviati: abbiamo una distorsione nel segnale.
CAPITOLO 1. LE APPLICAZIONI DI TELEFONIA IN RETE INTERNET 11
Questo fenomeno di ritardo variabile è chiamato Jitter, ed è necessario ristabilire la fre-
quenza di arrivo dei pacchetti per riottenere un segnale sufficientemente intellegibile. È
necessario quindi disporre di una memoria tampone (buffer) in cui accodare i pacchetti
e dalla quale attingerli poi in modo sincrono. Questo sistema di accodamento e rilascio
implica un ulteriore tempo di attesa, il tempo di Dejitter.
Questo tempo è dimensionato trovando un compromesso tra la minima latenza desider-
ata (non si può aspettare troppo) ed una stima del ritardo tra i pacchetti. Quindi può
succedere che qualche pacchetto arrivi più tardi del tempo con il quale lo si è atteso nel
buffer. Tipicamente un dejitter buffer viene dimensionato intorno ai 50ms.
Tipo di ritardo Stima
Costruzione pacchetto ≈ 25 ms
Accodamento ≈ 6 ms
Propagazione ≈ 30 ms
Serializzazione ≈ 5 ms
Dejitter ≈ 50 ms
Totale ≈ 125 ms
Attraversamento rete ?
Tabella 1.1: Totale dei ritardi
Tempo della rete
Tutti i tempi considerati fin qui, riassunti in Tabella 1.1, sono costi fissi o stimabili
entro un certo intervallo. La stima si fa molto più difficile se consideriamo il tempo
di attraversamento dei nodi della rete: bisogna tenere in considerazione i dispositivi, le
strategie di gestione della congestione, la perdita di pacchetti e tutte le problematiche
tipiche della rete Internet.
Per rimanere al di sotto dei 150ms dovremmo augurarci che il tempo di attraversamento
della rete sia inferiore ai 35ms e che il tempo massimo di jitter sia minore del tempo
previsto dal buffer. Nel caso in cui ci sia un ritardo troppo grande dell'arrivo del pacchetto
rispetto al tempo di Dejitter, si adotta una politica di perdita. Si preferisce rinunciare
al pacchetto e ripetere il pacchetto precedente piuttosto che causare un ulteriore ritardo.
Questo metodo in realtà crea un'interpolazione nel flusso che non è avvertibile all'orecchio
umano sotto una soglia del 5% di pacchetti persi.