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vedere pure le storico) e ad un costo minore. Il servizio adesso sarà fruibile da
qualsiasi utente anche via Internet mediante un server casalingo.
La prima parte della tesi si occupa della descrizione della struttura generale del
nostro progetto di stazione anemometrica e delle scelte progettuali effettuate per
ottenere le specifiche tecniche che ci interessavano. Nel primo capitolo vengono
anche presentati sommariamente tutti i singoli componenti hardware usati. Nel
secondo capitolo viene presentata la logica digitale programmabile CPLD
utilizzata nel progetto e descritti brevemente i vantaggi del linguaggio di
descrizione hardware VHDL. Nel capitolo successivo, il terzo, viene esposta nel
dettaglio la struttura dell‟hardware di trasmissione dei segnali, blocco per blocco,
implementata sulla logica programmabile CPLD mediante il linguaggio di
descrizione hardware VHDL. Nel quarto capitolo invece si descrive la parte di
ricezione del progetto, infatti si analizza nel dettaglio il programma, scritto in
Visual Basic, di ricezione e decodifica dei segnali audio inviati dalla scheda
CPLD. Il quinto capitolo si occupa della parte di pubblicazione su Internet dei dati
arrivati via radio dalla stazione anemometrica. Il tutto viene eseguito mediante
l‟esecuzione di pagine ASP su un webserver collegato ad Internet 24h/24h
mediante una connessione ADSL. Nel sesto capitolo vengono spiegati i test
eseguiti in laboratorio ed i risultati finali ottenuti sul campo. Nel penultimo
capitolo, il settimo, sono riportate le caratteristiche ed i requisiti tecnici del
progetto, insieme ad una tabella con il dettaglio dei costi sostenuti. Nell‟ultimo
capitolo, l‟ottavo, invece si descrive a grandi linee gli sviluppi futuri del progetto,
soprattutto incentrati sull‟ampliamento della sensoristica presente e sulle migliorie
da apportare per diminuire gli effetti di alcuni disturbi esterni.
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Capitolo I
Struttura generale
In questo capitolo verrà descritta la struttura generale della nostra stazione
anemometrica, spiegando anche sommariamente i singoli componenti usati, e le
scelte progettuali prese.
1.1 Scelte progettuali e schema generale
Per poter generalizzare il più possibile l‟uso della nostra apparecchiatura (vedi
figura 1.1) abbiamo dovuto compiere una serie di scelte progettuali ben precise,
dovute alla particolarità del luogo in cui il nostro progetto deve operare.
Dato che l‟apparecchiatura (vedi figure 1.2-1.3) si trova in un luogo in cui non è
presente la rete elettrica, le nostre scelte sono state focalizzate sull‟uso di un
piccolo pannello solare con batteria tampone di corredo e sulla minimizzazione
della potenza totale consumata (per non dover passare ad un pannello solare
troppo grande). Inoltre dato che di notte l‟acquisizione dati aveva poco senso, per
evitare uno spreco della carica immagazzinata nella batteria tampone, abbiamo
usato un timer che a riposo consuma pochissimo e che serve per accendere e
spegnere l‟apparecchiatura in certe fasce orarie programmabili (fino a 20
programmazioni possibili).
Per la misura vera e propria del vento abbiamo comprato un anemometro
digitale, corredato di un anemoscopio digitale; lo abbiamo piazzato sul monte
tramite un palo in alluminio di 3 m, in una posizione non coperta, in cui non ci
fossero delle perturbazioni del flusso ventoso, per evitare rilevazioni errate.
La misurazione della temperatura è indispensabile per conoscere i gradienti
termici verticali fra pianura e posto di decollo, che sono indicatori di eventuali
correnti ascensionali utili per un volo più sicuro e divertente. Per la sua
misurazione abbiamo scelto di usare una semplice termoresistenza NTC con una
curva nota di variazione della resistenza con la temperatura (di tipo esponenziale,
da noi trattata come lineare nell‟intervallo di temperature di nostro interesse ).
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Figura 1.1: vista frontale, laterale e posteriore della stazione anemometrica.
Abbiamo poi creato un semplice circuito con un NE 555 che converte la
resistenza variabile in una frequenza variabile, che viene poi misurata nella logica
programmabile ed inviata via radio insieme agli altri dati del vento.
Nell‟installazione della sonda termica abbiamo seguito alcuni semplici
accorgimenti, ricordando che il valore di temperatura misurata può essere
influenzato da una installazione inaccurata:
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1) il sensore è stato collocato in una zona ombreggiata dove non riceve la luce
diretta del sole (onde evitare fenomeni di riscaldamento dovuto ad
irraggiamento);
2) il sensore si trova al riparo da pioggia o vento, ma in una zona nella quale
l‟aria è libera di circolare;
3) il sensore è collocato all‟interno della scatola, lontano da fonti di calore che
potrebbero falsare la misura.
Per quanto riguarda la scheda di acquisizione la scelta è caduta su una moderna
logica digitale programmabile tramite il linguaggio di descrizione hardware ormai
largamente utilizzato denominato VHDL (Very high speed integrated circuit
Hardware Description Language). La scelta doveva essere compiuta fra una logica
FPGA (Field Programable Gate Array: capiente, veloce ma anche con un
consumo elevato e senza memoria non-volatile) e una CPLD (Complex
Programmable Logic Device: meno capiente, più lenta, ma anche con minor
consumo e con memoria). A causa delle condizioni di utilizzo, senza rete elettrica,
la scelta è ricaduta necessariamente sulla CPLD, benché fosse meno capiente, in
quanto la logica di tipo FPGA, in caso di mancanza di alimentazione, avrebbe
perso la programmazione, vanificando così anche la possibilità di poter spegnere
l‟apparato di notte. In più la logica FPGA avrebbe consumato maggior potenza e
quindi ci avrebbe costretti a dover comprare un pannello solare molto più grande,
con il conseguente aumento di prezzo dell‟intero progetto. Comunque, a causa
dell‟esigua memoria disponibile nelle CPLD, abbiamo dovuto lavorare molto
all‟ottimizzazione del programma VHDL, per poter inserire sulla logica l‟intero
hardware necessario ai nostri scopi.
Per quanto riguarda la parte di trasmissione e ricezione del segnale, abbiamo
potuto usare due normali radio LPD in commercio con una portata compresa di
circa 3 Km, già possedute da un autore della tesi, mettendo quella con un
consumo più basso in trasmissione in cima al monte ed inviando i segnali nella
normale banda audio delle ricetrasmittenti.
Tutta l‟apparecchiatura (batteria tampone, scheda CPLD e timer on/off) è stata
racchiusa all‟interno di una scatola di alluminio con lucchetto per evitare
eventuali danneggiamenti, impermeabilizzare la parte elettrica ed evitare il
contatto diretto con i raggi solari. Il tutto è stato poi coperto sia superiormente che
lateralmente da un lamierino di alluminio sulla cui sommità è poi stato piazzato il
pannello solare.
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La parte di ricezione è composta da una delle radio, alimentata dalla rete
elettrica, che viene connessa direttamente con un cavo alla porta del microfono
(mono) della scheda audio di un normale PC, nel quale gira un programma scritto
in Visual Basic 6.0 (in seguito denominato “Anemometro 1.0”) per la decodifica
dei dati inviati dalla stazione anemometrica mediante l‟analisi dello spettro mobile
del segnale. In questa scelta risiede la modularità del nostro progetto in quanto il
PC non necessariamente e‟ un computer fisso, potrebbe essere anche un portatile
con una normalissima radio ricevente collegata e con il nostro programma
installato, in modo da poter ricevere i dati acquisiti dalla stazione anemometrica in
tutti i punti a portata del segnale radio inviato.
Tutti i dati acquisiti tramite il programma “Anemometro 1.0” vengono inseriti in
un normalissimo database Access e vengono visualizzati a schermo tramite dei
grafici temporali. In questo modo è possibile comprendere agevolmente
l‟andamento giornaliero delle condizioni del vento ed anche eseguire
manualmente delle previsioni a breve termine.
Il database è condiviso in un webserver (tramite un PC connesso 24h su 24h ad
internet) e quindi i dati, insieme ai grafici temporali, sono disponibili on- line per
qualsiasi persona vo glia usufruirne. In questo modo possiamo allargare l‟utenza
che può usufruire di questo servizio di monitorizzazione dati, svincolandoci dal
problema della distanza massima a cui si possono ricevere i dati direttamente via
radio. Comunque fra gli sviluppi futuri ci potrebbe essere anche l‟uso di un
modulo, per poter collegare un cellulare al PC, che servirà per inviare, come nella
precedente apparecchiatura, dei messaggi vocali con i dati via GSM (Global
System for Mobile communications).
All‟utente ultimo, che usufruirà del servizio, è richiesto:
ξ PC con Processore Intel Pentium III o superiore, scheda audio con microfono
o ingresso audio, O.S. Windows 98 o superiore, cavetto di collegamento con
jack 3,5” stereo maschio-maschio;
ξ radio LPD (già posseduta da molti piloti di volo libero);
ξ essere nel raggio di azione della trasmissione radio;
ξ collegare la radio, tramite il cavetto di collegamento in dotazione, all‟ingresso
audio del PC, o avvicinare l‟altoparlante della radio stessa ad un microfono
collegato al PC, senza usare il cavetto di collegamento (questa soluzione però
necessita di un microfono ed è una soluzione molto meno affidabile);
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ξ eseguire l‟applicativo in dotazione ed aspettare la ricezione dei dati che giunge
ad intervalli di tempo di 1 minuto.
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1.2 Cenni sulla circuiteria e sul timer
La tensione di alimentazione viene assicurata da una batteria tampone
ricaricabile attraverso un pannello solare in configurazione tale da erogare 500
mA a 6 V. Dato che il pannello è stato sovradimensionato, per evitare di far
caricare troppo la batteria abbiamo inserito una rete on/off con BJT e Mosfet per
regolare la tensione di carica. Un regolatore di tensione invece viene usato per
alimentare la scheda CPLD, in quanto a questa servono solamente 5 V. A monte
di tutto abbiamo inserito un piccolo timer “on/off” che serve per staccare ed
attaccare la tensione di alimentazione in determinate fasce orarie programmabili:
per ora dalle 8 di mattina alla 8 di sera. Quando il timer stacca l‟alimentazione la
circuiteria progettata si comporta molto bene in quanto la potenza consumata in
stand-by dallo stesso è dell‟ordine di soli 5 mA. La sonda di temperatura e
l‟anemometro vengono alimentati normalmente col 6 V disponibile dalla batteria,
mentre la radio-trasmittente viene alimentata solamente a 4,5 V, dovuta alle 3 pile
AA a 1,5 V che usava già prima. Tutti i segnali di dato (velocità e direzione del
vento dell‟anemometro, segnale di temperatura e portante in uscita) sono stati
inseriti in un‟unica bancata della scheda CPLD. Da notare che, per quanto
riguarda la radio-trasmittente, non abbiamo usato il cavo di massa per il segnale
della portante (che provocava solamente dei disturbi) in quanto si utilizza quella
dell‟alimentazione della radio stessa.