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3. ARCHITETTURA IN LEGNO E IN LEGNO PREFABBRICATO
3.1 Le ragioni
È stato un percorso di esperienze maturate tra l’anno
2006/2007, che mi hanno portato a scegliere come tipologia
costruttiva di questo progetto, quelle in legno.
Innanzitutto, il primo ente che mi ha introdotto nel tema è
stata l’agenzia Casa Klima della regione autonoma di Bolzano.
Va chiarito che questa Agenzia non si occupa dello sviluppo o
della promozione di un particolare sistema costruttivo, ma
esclusivamente della certificazione energetica degli edifici,
senza distinzioni di sistemi costruttivi. La cosa che però ha
attirato la mia attenzione, è il fatto che proprio gli edifici in
legno riuscivano a soddisfare le esigenze della certificazione
energetica in modo molto semplice, quasi come se fossero
state ideate per adempiere a questo obbiettivo, mentre gli altri
sistemi costruttivi, specialmente quelli tradizionali, hanno
bisogno di particolari accorgimenti e integrazioni tecnologiche
per ottenere gli stessi risultati in termini di prestazioni di
tenuta termica dell’ involucro edilizio.
Questo fenomeno è dimostrato anche dal fatto che la maggior
parte degli edifici, soprattutto residenziali, che hanno ottenuto
una buona certificazione da parte dell’agenzia, sono realizzati
proprio con la tipologia in legno. Ma presto capii che gli
enormi vantaggi di questa tipologia non si limitavano solo alle
prestazioni termiche, che si possono ottenere anche con altri
sistemi costruttivi.
Avendo la fortuna di avere un progettista in famiglia ho potuto
seguire le sue ricerche proprio su questa tipologia poco
conosciuta nelle nostre zone. Era stato redato un progetto per
una villetta residenziale con l’intenzione di realizzarlo in
muratura tradizionale, ma il committente, ha dimostrato una
certa sensibilità per i temi ambientali, e ha portato il
progettista ad effettuare una ricerca sulle varie aziende, per lo
più straniere, che potessero soddisfare le nostre esigenze.
Il primo passo è stato la visita alla fiera “Klimahouse” A
Bolzano, organizzata ogni anno a gennaio. Qui la quantità di
informazioni da me recepite sono state molte, è ho appreso
quali sono altri vantaggi del legno.
Innanzitutto sono strutture realizzate a secco, rispetto alla
muratura non necessitano di tempi di asciugatura, e
gestiscono anche l’umidità intera degli ambienti in modo
migliore, assorbendo e restituendo l’umidità in modo graduale.
Gli edifici in muratura impiegano tempi lunghissimi per
asciugarsi completamente, anche più di un anno, e comunque
non sono in grado di regolare l’umidità interna dell’edificio
senza sistemi integrati. Conseguenza di questa proprietà del
legno è anche il fatto che i tempi di realizzazione dell’edificio si
riducono notevolmente. Infatti, gli elementi strutturali
dell’involucro vengono prefabbricati in azienda, con modalità
diverse a seconda della casa produttrice. Il risultato è un
lavoro più accurato, che viene eseguito in azienda con
macchinari adeguati, in modo da ottenere un risultato finale di
alta qualità, e un’ altra conseguenza è il fatto che il cantiere
diventa un luogo molto più pulito e ordinato, fatto che ho
potuto verificare visitando diversi cantieri in fase di
realizzazione.
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4. LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA
4.1 Inquadramento generale sulle normative vigenti
DEFINIZIONI E SINTESI
1-LIVELLO
EUROPEO
Direttiva europea
2002/91/C.E.
L'obiettivo della presente Direttiva è promuovere il miglioramento del rendimento energetico degli
edifici nella Comunità, tenendo conto delle condizioni locali e climatiche esterne, nonché delle
prescrizioni per quanto riguarda il clima degli ambienti interni e l'efficacia sotto il profilo dei costi.
• legge 10/1991
• Decreto
legislativo
192/2005
Recepisce la Direttiva 2002/91/CE
Fissa dei requisiti minimi nazionali (relativi alle prestazioni invernali per gli edifici di nuova
costruzione) sia per i consumi energetici degli edifici che per la trasmittanza (U) dei componenti
dell’involucro con due diversi livelli ( in vigore dal 2006 e dal 2009). Attribuisce alle regioni/province
autonome il compito di emanare una propria normativa di attuazione della normativa 2002/91/CE
(Art.17).
2-LIVELLO
NAZIONALE
• Decreto
legislativo
311/2006
Modifica ed integra il D.Lgs 192/2005 e Subordina agevolazioni fiscali alla certificazione energetica.
Per i nuovi edifici: riguardo ai livelli di isolamento anticipa al 2008 i limiti previsti dal D.Lgs.
192/2005 per il 2009 e introduce nuovi limiti più severi a partire dal 2010; Il 50% del fabbisogno di
acqua calda sanitaria (ridotto al 20% nei centri storici) deve essere coperto da fonti rinnovabili (es.
pannelli solari); Obbliga l’ adozione di schermature solari esterne per i nuovi edifici.; obbliga l’
utilizzo dei pannelli fotovoltaici (con modalità da definire).
Per gli edifici esistenti impone: la certificazione energetica anche per gli edifici esistenti oggetto di
compravendita; caldaie ad alta efficienza e procedure agevolate per la sostituzione; programma di
riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare.
3-LIVELLO
REGIONALE
Delibera Provinciale n.
2167 del 20/10/06
Prevede:
L'avvio della procedura di certificazione energetica degli edifici inizialmente su base volontaria e
sperimentale; la fissazione di requisiti minimi relativi alle prestazioni invernali ed estive per gli
edifici di nuova costruzione, sia per i consumi energetici degli edifici, che per le caratteristiche
termofisiche dei componenti dell’involucro; l'introduzione di una classificazione delle prestazioni
energetiche degli edifici coerente con la Direttiva 2002/91/CE e applicabile alla certificazione
energetica degli edifici nuovi e di quelli esistenti L’adozione di metodologie di calcolo che, pur
coerenti con la normativa europea, siano di semplice applicazione e chiara interpretazione.
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5.3 Inserimento del progetto nell’ area sulla base dell’ analisi microclimatica
Studiare i rapporti che intercorrono tra il sistema edificio e il
sistema clima, è un passo fondamentale per poter affrontare il
progetto con un approccio ambientale.
I parametri climatici da osservare sono la temperatura,
l’irraggiamento solare, la direzione e la velocità del vento, la
pressione, l’umidità relativa e piovosità.
In particolare è importante eseguire un’analisi microclimatica
dove avvengono le interazioni tra clima ed edificio, quindi
strettamente legata all’ area di progetto, che si estende per
poche centinaia di metri sia in altezza che in piano. In questo
tipo di analisi, i fattori da considerare principalmente sono la
temperatura, l’irraggiamento solare e la ventilazione.
Irraggiamento solare: bisogna valutare l’irraggiamento
solare e l’ombreggiamento dell’area di progetto tenendo conto
di vari fattori, come l’alternarsi delle stagioni, dovuto alla
rivoluzione della terra intorno al sole, e la differente durata del
giorno per la rotazione della terra sul proprio asse. Vengono
quindi considerati dei giorni limite, per il calcolo dell’
ombreggiamento come il 21 dicembre e il 21 giugno. Ho
calcolato tali ombreggiamenti costruendo un modello
tridimensionale al computer e impostando nel software le
coordinate esatte del comune di Pinzolo, per avere una
simulazione il più
veritiera possibile, poi
modificando i parametri
del calendario e
impostando gli orari
desiderati ho ottenuto
l’andamento delle ombre
giornaliero.
Ventilazione: il calcolo della scia di ventilazione va fatto a
diverse quote, visto che il suo andamento varia proprio con il
variare dell’altezza da terra, e va individuata quella prevalente
nel periodo invernale ed estivo. Ho utilizzato il metodo grafico
di “Boutet” che attraverso il confronto con dati sperimentali,
ottenuti in galleria del vento su modelli di edifici modulari,
permette di determinare la dimensione della scia di qualunque
edificio.
Figura 44 irraggiamento solare
Figura 45 determinazione delle scie con il metodo grafico di Boutet Figura 46 effetti della scia di un edificio
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• Sistemazione degli spazi esterni e scelta delle
essenze.
Il fattore che ha determinato la disposizione delle aiuole verdi
è lo studio dei flussi pedonali. Infatti l’ edificio si trova all’
interno del centro storico che è totalmente pedonale, ad
eccezione della strada statale che sale verso Madonna di
Campiglio. Durante i periodi di maggior flusso di turisti, i
visitatori che percorrono queste vie sono in quantità piuttosto
consistente. Ho cercato di dare a questi flussi un’andamento
fluido e scorrevole.
Il passaggio pedonale che attraversa l’area, arrivando da sud
segue la curvatura dell’edificio, per dare visibilità alle vetrine
dei negozi situati al piano terra, e gli passa sotto in
corrispondenza del modulo situato a nord/ovest, dove questo,
al piano terra è vuoto, e ha un’area espositiva completamente
vetrata, che delimita proprio il percorso pedonale.
Anche per la progettazione degli spazi esterni e del verde si
procede con la stesura di una matrice quadrata sull’area che
non è occupata dal volume dell’edificio. Ad ogni quadrato
numerato poi vengono assegnati dei fattori che devono essere
soddisfatti. I fattori considerati possono essere ad esempio, il
rumore, la dove c’ è l’esigenza di isolare una zona dal rumore
proveniente da un’altra, o l’ombreggiamento, che garantisce il
confort durante il periodo estivo sulle aree di passaggio
pedonale. In base a questa analisi, e ai fattori climatici poi
verranno scelte le essenze arboree e la loro collocazione. Tutta
la zona pedonale ha la pavimentazione in cubetti di porfido,
per rispettare le disposizioni imposte dall’abaco degli elementi
presente sul P.R.G., e per creare continuità con le vie pedonali
del centro storico.
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15
RUMORE
OMBREGGIAMENTO
SCAMBI RADIATIVI
BARRIERA VENTO
VENTILAZIOE
QUALITA’ DELL’ARIA
RUSTICITA’
Figura 51 progettazione degli spazi esterni
Disegno fuori scala
63
Figura 68 sezione falda di copertura a Nord
63
5.6 Sezioni e particolari tecnologici
SEZIONE 1: COPERTURA A NORD
SCALA 1:20
SCALA 1:200
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5.8 Abaco delle soluzioni tecnologiche
• Costruzione in legno massiccio “MHM”
Le informazioni riguardanti le soluzioni tecniche della struttura
dell’edificio sono quelle fornite dall’azienda “MHM”, che
realizza edifici in legno massiccio.
La parete in legno massiccio è una struttura puramente
ecologica destinata all’edilizia residenziale, composta da tavole
essiccate da 24 mm di qualsiasi lunghezza. Nelle fasi
preliminari di lavorazione, con un’apposita fresa le tavole
vengono dotate di una battuta alternata di 3 mm e profilate su
un lato con numerose scanalature di 3mm x 3mm per
migliorare le caratteristiche di isolamento.
Dalle tavole profilate, vengono prodotti elementi grezzi per
pareti nelle misure comprese tra 1,5m x 1,5m e 3,25m x 6m e
spessori da 11,5cm a 34,0 cm, in cui le tavole vengono
pressate incrociate (in senso longitudinale e trasversale) e
assemblate strato per strato con chiodi in alluminio grippati.
Ciascun incrocio viene assemblato (diagonalmente) con due
chiodi alla massima distanza possibile.
La buona capacità di accumulo del calore e il lungo tempo di
raffreddamento della parete in legno massiccio contribuiscono
a ridurre i costi del riscaldamento.
Poiché la capacità di conducibilità termica del legno è molto
bassa, la superficie si riscalda molto rapidamente.
La cosiddetta “differenza di fase”, vale a dire il tempo in cui 1
m² di parete si raffredda di 1 K, è quattro volte più lunga
rispetto alla parete in muratura.
L’alta capacità di carico dei chiodi in alluminio grippati
garantisce stabilità e resistenza elevate degli elementi per
pareti. La parete in legno massiccio è pertanto realizzata
senza collanti e sostanze chimiche come mezzi di giunzione.
Grazie alla conseguente forma costruttiva a diffusione aperta e
alla struttura esclusiva del legno, nella parete in legno
massiccio è possibile fare totalmente a meno di freni vapore
o barriere.
Negli interni non è più necessario ricorrere a protezioni
chimiche del legno.
Negli esterni le misure costruttive di protezione proprie del
legno riducono al minimo l’utilizzo di mezzi protettivi. Gli
intervalli di manutenzione delle parti dell’edificio esposte agli
agenti atmosferici possono essere anche superare i 10 anni.
Figura 78 sezione della muratura in legno prodotta da MHM
81
82
6. CONCLUSIONI
Gli obbiettivi prefissati all’inizio dell’elaborato vengono infine
raggiunti, infatti l’ edificio risulta classificato in classe B, un
risultato soddisfacente, visto che il consumo per metro
quadrato annuo è di soli 35 kilowat all’ ora.
Il lavoro svolto è stato particolarmente interessante, e passo
dopo passo mi ha coinvolto sempre di più.
La ricerca riguardo ad un metodo costruttivo ancora poco
utilizzato mi ha permesso di ampliare le mie conoscenze, e di
sperimentare qualcosa a me ancora poco conosciuto.
Ritengo che l’utilizzo delle strutture prefabbricate in legno sia
un’innovazione molto importante, per una serie di motivi
evidenziati nell’elaborato, tuttavia limitata ad un certo tipo di
architetture e in determinati contesti.
Inoltre il progetto è stato affrontato nel modo più verosimile
possibile, prendendo in considerazione fattori che a livello
teorico durante il corso del triennio non è possibile affrontare,
come ad esempio l’analisi delle normative del piano regolatore
comunale e del regolamento edilizio.
Sono procedimenti che inevitabilmente un progettista è
obbligato ad affrontare una volta inserito nel mondo del lavoro
e influenzano notevolmente il risultato finale di un progetto, a
volte purtroppo anche in modo negativo.
Infine, mi sento di poter affermare che il progetto si
differenzia dall’edificio che è in fase di costruzione in modo
positivo.
Infatti, se uno è guidato da delle leggi di mercato, dove lo
spazio viene sfruttato il più possibile per poter vendere, anche
a costo di sacrificare il comfort abitativo , l’altro è generato da
un approfondito studio del luogo e del microclima della zona,
per cercare di creare un ambiente a misura d’ uomo, dove il
comfort abitativo, le qualità climatiche degli alloggi, e l’
efficienza energetica dell’ edificio risultano essere gli elementi
generatori del progetto.
Purtroppo però spesso questi non sono gli obbiettivi che si
impongono molti progettisti, interessati e influenzati prima di
tutto dal profitto economico.
Spetta a noi, convincere coloro che andranno ad abitare i
nostri ambienti quale sia la scelta giusta tra le due strade, per
poter andare incontro ad un futuro migliore.