Capitolo Primo
I PRESTITI OBBLIGAZIONARI
Capitolo Primo
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Sommario:
1.1 Introduzione
1.2 La suddivisione delle obbligazioni in categorie
1.2.1 La determinazione della remunerazione
1.2.2 Il regime di circolazione
1.2.3 Le alternative modalità di rimborso
1.2.4 La flessibilità
1.2.5 La valuta di denominazione
1.2.6 La relazione con i titoli dell’emittente
1.3 L’emissione delle obbligazioni
1.3.1 Tassi d’interesse
1.3.2 La cedola
1.1.3 La duration
1.4 Il rimborso
1.5 Le garanzie per gli obbligazionisti
1.1 Introduzione
I prestiti obbligazionari
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L’obbligazione (spesso denominata con il termine inglese
―bond‖) è un titolo di debito emesso dalle società o enti pubblici che
conferisce al possessore il diritto al rimborso del capitale più un in-
teresse
1
.
La finalità di un’emissione obbligazionaria (o prestito obbli-
gazionario) consiste nel reperimento di liquidità.
L’art. 2410 Codice Civile dice che, ― la società può emettere
obbligazioni al portatore o nominative per somme non eccedenti il
doppio del capitale sociale, della riserva legale e delle riserve di-
sponibili risultanti dall’ultimo bilancio approvato‖.
L’ammontare massimo per il quale il prestito viene emesso è
collegato alle somme versate dai soci a titolo di capitale di rischio
risultanti ancora esistenti dall’ultimo bilancio approvato.
Si possono emettere obbligazioni per un importo superiore a
quello indicato
2
:
quando le obbligazioni sono garantite da un’ipoteca su immo-
bili di proprietà sociale e sino a due terzi del valore di questi;
1
Cfr. COTTO, MEOLI, TOSCO, Società , pag. 783 e segg.
2
Cfr. MIGLIACCIO, L’attività sui mercati mobiliari, pag. 198 e segg.
Capitolo Primo
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quando l’eccedenza dell’importo delle obbligazioni è garan-
tita da titoli nominativi emessi o garantiti dallo Stato, aventi sca-
denza non anteriore a quella delle obbligazioni;
quando la società ottiene un’autorizzazione dell’autorità go-
vernativa a superare i limiti previsti
3
.
Genericamente, il rimborso del capitale avviene alla scadenza
al valore nominale e in un’unica soluzione, mentre gli interessi sono
liquidati periodicamente (trimestralmente, semestralmente o an-
nualmente); l’interesse periodicamente corrisposto è denominato
cedola perché in passato, per riscuoterlo, si doveva staccare il ta-
gliando numerato unito al certificato che rappresentava
l’obbligazione
4
; se l’emittente non paga una cedola (così come se è
insolvente nei confronti delle banche o di creditori commerciali),
un singolo obbligazionista può presentare richiesta di fallimento.
Esistono diversi tipi di obbligazioni, ciascuna delle quali pre-
senta specifiche e distintive peculiarità.
3
Cfr. Codice Civile, art. 2410.
4
Cfr. DE VINCENTIS, Il mercato obbligazionario, pag. 4.
I prestiti obbligazionari
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Per questo possono essere catalogate in relazione a diversi cri-
teri come di seguito
5
:
in base all’ente o alla società che emette i titoli (Stato, società
e aziende private, enti sovranazionali);
in base alle modalità attraverso cui viene remunerato
l’investitore (pagamento di cedole dal valore fisso o variabile, titoli
zero coupon o senza cedole, ecc.);
in base alle modalità e ai tempi di incasso e di rimborso (ce-
dole semestrali,annuali,ecc.).
Tradizionalmente è possibile elencare alcune specifiche cate-
gorie di obbligazioni di seguito riportate
6
:
obbligazioni a tasso fisso;
obbligazioni a tasso variabile;
obbligazioni zero coupon;
obbligazioni step up and step down;
obbligazioni drop lock;
5
Cfr. COTTO, MEOLI, TOSCO, Società, pag. 778.
6
Cfr. FERRERO, DEZZANI, PISONI, PUDDU, CAMPRA, Contabilità e bilancio
d’esercizio, pag.457 e segg.
Capitolo Primo
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obbligazioni equità linked;
obbligazioni index equity linked;
obbligazioni fixed reverse floater;
obbligazioni bull and bear; Obbligazioni
obbligazioni collable; Stutturate
7
obbligazioni dual currency;
obbligazioni convertibili;
obbligazioni cum warrant;
obbligazioni subordinate;
In base all’emittente è possibile distinguere le obbligazioni in:
titoli di Stato (titoli immessi sul mercato dallo Stato)
8
;
7
Queste obbligazioni posseggono un rendimento che è strettamente legato agli indici
di uno o più strumenti finanziari; il rischio è limitato al solo rendimento del capitale e
non sul capitale depositato. Tramite le obbligazioni strutturate è possibile legare la
remunerazione delle cedole all’andamento di un titolo, come ad esempio delle azioni,
beneficiando dei possibili incrementi delle cedole e proteggendo il capitale se
l’andamento delle azioni a cui sono legate le cedole non procede positivamente.
8
Obbligazioni emesse periodicamente dal Ministero dell'Economia e delle Finanze
per finanziare il debito pubblico. I diritti di credito incorporati nel titolo possono es-
sere corrisposti al sottoscrittore del prestito sia mediante lo scarto di emissione (ossia
la differenza tra il valore nominale e il prezzo di emissione o di acquisto), sia me-
diante il pagamento di cedole (fisse o variabili) durante la vita del titolo. Alla sca-
denza dell'obbligazione lo Stato rimborsa il capitale.
I prestiti obbligazionari
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obbligazioni societarie o corporate bond
9
(obbligazioni emes-
se da società e aziende private);
altri titoli, come quelli emessi da enti sovranazionali, o altri ti-
toli pubblici (quali BOC - Buoni Ordinari Comunali, Bop - Buoni
Ordinari Provinciali e Bor - Buoni Ordinari Regionali), ecc.
1.2 La suddivisione delle obbligazioni in categorie
Una prima classificazione delle obbligazioni si basa sulla ti-
pologia di interesse, distinguendo tra tasso fisso e tasso variabile.
Nel caso di tasso fisso, l’interesse e quindi la cedola periodica
corrisposta, è già definito nel momento in cui il titolo viene emesso;
nel caso di tasso variabile, l’interesse è legato alla variabilità, nel
tempo di un indice di mercato prefissato, pertanto il suo ammontare
non è calcolabile preventivamente (index-linked).
L’indice di variabilità
10
è reale, quando esso è collegato al
9
Obbligazioni emesse da banche, aziende e società private al fine di finanziarsi e ot-
tenere liquidità. Tra i principali emittenti di corporate bond nel mercato italiano figu-
rano le banche.
10
L’indice di variabilità serve per descrivere sinteticamente una distribuzione stati-
stica quantitativa, e in modo particolare la misura con la quale i suoi valori sono di-
stanti da un valore centrale (identificato con un indice di posizione, solitamente me-
dia o mediana).
Capitolo Primo
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prezzo di un paniere ISTAT
11
di beni e sevizi, monetario, quando è
legato al costo del denaro, finanziario, se connesso a titoli azionari,
e, infine, valutario, se legato a una valuta diversa dall’euro.
Le obbligazioni tradizionali sono caratterizzate da un tasso di
interesse, che viene corrisposto periodicamente sulla base del valore
nominale o capitale, attraverso le cosiddette cedole, a cadenza tri-
mestrale, semestrale o annuale, alla scadenza viene corrisposto il
valore di rimborso del titolo.
LA DETERMINA-
ZIONE DELLA
REMUNERAZIONE
IL REGIME DI
CIRCOLAZIONE
LE ALTERNATIVE
MODALITA’ DI
RIMBORSO
- Obbligazioni a tasso fisso
- Obbligazioni a tasso va-
riabile
- Obbligazioni zero coupon
- Obbligazioni bull and be-
ar
- Obbligazioni drop lock
- Obbligazioni equity lin-
ked
- Obbligazioni index linked
- Obbligazioni reserve
floater
- Obbligazioni step
up/ step down
- Obbligazioni nominative
- Obbligazioni al portatore
- Obbligazioni callable
- Obbligazioni a premio
LA FLESSIBI-
LITA’
LA VALUTA DI
DENOMINAZIONE
LA RELAZIONE
CON I TITOLI
DELL’EMITTENTE
- Obbligazioni abbandona-
bili
- Obbligazioni estendibili
- Obbligazioni internazionali
- Obbligazioni estere
- Eurobbligazioni
- Obbligazioni dual currency
- Obbligazioni convertibili
- Obbligazioni cum warrant
11
L'ISTAT, Istituto Nazionale di Statistica, è un ente di ricerca pubblico, italiano.
I prestiti obbligazionari
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1.2.1 La determinazione della remunerazione
Obbligazioni a tasso fisso
Sono obbligazioni che remunerano il capitale investito ad un
tasso di interesse fisso stabilito prima dell’emissione, quindi, la ce-
dola non subisce variazioni per tutta la durata del titolo.
In questo caso si assiste ad una variazione del valore del titolo
in quanto il prezzo di vendita può risultare maggiorato o ridotto in
seguito a variazioni del tasso di mercato
12
.
Nel caso si registra un aumento dei tassi di mercato, si assiste
ad una discesa dei prezzi delle obbligazioni già in corso dovuta ad
una potenziale maggiore remunerazione dei nuovi titoli e quindi ad
una svalutazione del titolo acquistato prima ad un tasso più basso.
Di contro se il tasso di mercato decresce, il titolo in corso as-
sume un valore maggiore rispetto al valore nominale.
Esemplificando, se viene sottoscritta un’obbligazione a tasso
fisso del 3% per una durata di 4 anni si otterrà ogni anno un rendi-
mento pari al 3% del costo del titolo
13
.
12
Nel mercato monetario, è il tasso d'interesse prodotto dall'interazione tra soggetti
che domandano fondi e soggetti che al contrario ricercano finanziamenti.
13
Cfr. ESTRADA, Finanza per i manager, pag. 203.
Capitolo Primo
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10
Se si porta a scadenza il titolo i rischi dell’investimento sono
bassi, al contrario, se si intende vendere il titolo prima della sua
scadenza si può incorrere in un rischio di perdita; infatti con le ob-
bligazioni a tasso fisso sussiste sempre la possibilità che durante il
periodo di investimento il tasso d’interesse aumenti o diminuisca,
influenzando il valore dell’obbligazione e determinando un au-
mento o una diminuzione del valore di vendita.
Con le obbligazioni a tasso fisso si registra un pagamento del-
la cedola fissa fino alla scadenza del titolo quando vi sarà il rim-
borso del capitale investito, generalmente il pagamento delle cedole
è semestrale o annuale.
All’interno della categoria delle obbligazioni a tasso fisso è,
tuttavia, possibile distinguere almeno altre due diverse sub tipolo-
gie, in cui il tasso fisso prestabilito aumenta o diminuisce durante la
vita del titolo: queste sono, rispettivamente, le obbligazioni “step
up” e “step down”
14
, introdotte di recente sul mercato.
Sebbene tali obbligazioni non presentano un elevato grado di
14
Obbligazione a tasso fisso con cedola decrescente (step-down)/crescente (step-up)
nel tempo.
I prestiti obbligazionari
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11
innovazione finanziaria, la loro struttura presenta difficoltà di com-
prensione per il risparmiatore; in generale, tale tipo di obbligazione
è caratterizzato da una struttura cedolare predeterminata (quindi non
soggetta ad alcuna incertezza) ma comunque variabile nel tempo,
tali emissioni, pertanto, sono molto simili ai titoli a tassi fissi, con la
particolarità di corrispondere un flusso cedolare a livelli variabili.
Obbligazioni a tasso variabile
Le obbligazioni a tasso variabile possono essere garantite op-
pure non garantite.
Esse sono caratterizzate da una clausola che tutela il rispar-
miatore dalla riduzione eccessiva del rendimento, in sostanza si fis-
sa un tasso minimo al di sotto del quale non può scendere
15
.
Questo è uno strumento finanziario originatosi per fronteg-
giare l’elevata volatilità dei tassi di interesse di mercato negli anni
Ottanta e Novanta; il tasso di interesse, in questi titoli, è legato ad
un tasso di mercato (ad es. quello dei titoli di Stato), e viene rettifi-
cato periodicamente sulla base dell’andamento dei tassi di mercato.
Sono titoli che prevedono il pagamento di cedole in base a un
15
Cfr. MIGLIACCIO, L’attività sui mercati mobiliari, pag. 202.
Capitolo Primo
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tasso che varia in relazione al parametro di indicizzazione designato
nelle condizioni di emissione del titolo (ad esempio, tra i parametri
più utilizzati sono il tasso EURIBOR
16
e il tasso BOT - BUONI ORDI-
NARI DEL TESORO
17
).
Ai suddetti parametri viene aggiunto o sottratto uno spread
18
da parte dell’emittente, sempre indicato nel regolamento.
Le più diffuse obbligazioni a tasso variabile sono i CCT (Cer-
tificati di Credito del Tesoro), che pagano cedole semestrali o an-
nuali determinate in base all’andamento dei tassi dei BOT e la cui
scadenza può in genere variare da 2 a 10 anni.
Obbligazioni Zero-Coupon (Zero-Coupon Bonds o ZCB)
Sono obbligazioni senza cedola (coupon) che quindi non li-
quidano periodicamente gli interessi, ma li corrispondono unita-
mente al capitale alla scadenza del titolo.
16
L'Euribor (acronimo di EURO Inter Bank Offered Rate, tasso interbancario di of-
ferta in euro) è un tasso di riferimento, calcolato giornalmente, che indica il tasso di
interesse medio delle transazioni finanziarie in Euro tra le principali banche europee,
si parla di EURIBOR nel caso del tasso variabile.
17
La cedola, indicizzata a tasso dei BoT, è calcolata sul tasso di rendimento dell'ul-
tima emissione di BoT semestrali precedente la cedola stessa.
18
Valore percentuale che oscilla mediamente tra l'0,5% e il 2%, e rappresenta la re-
munerazione per la banca. Lo spread sommato al tasso di riferimento di mercato
(Euribor, nel caso del tasso variabile o Eurirs per il tasso fisso) determina il tasso di
interesse applicato al prestito.
I prestiti obbligazionari
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La duration
19
di uno ZCB è uguale alla sua vita residua.
Le obbligazioni zero coupon sono caratterizzate dall’assenza
di cedole periodiche per cui i proventi vengono corrisposti alla sca-
denza, insieme al valore nominale o capitale, la differenza tra il va-
lore di rimborso e il prezzo di acquisto, ovvero di emissione, è nota
come disaggio di emissione, (differenza in negativo, tra il valore re-
ale e quello nominale del titolo).
Obbligazioni strutturate
Sempre più spesso gli istituti di credito collocano presso la-
propria clientela obbligazioni strutturate.
Questo è un prodotto finanziario abbastanza complesso, con
una componente obbligazionaria e uno o più strumenti derivati (a-
zioni), in cui di solito l'ammontare della cedola dipende dal funzio-
namento di uno o più strumenti finanziari o indici sottostanti.
Data la complessità di tali prodotti, il singolo risparmiatore si
19
Indica la durata finanziaria del titolo. Formalmente è la media aritmetica ponderata
di tutte le scadenze cedolari e del rimborso finale, ponderando ogni scadenza con il
rapporto tra il valore attuale della rispettiva cedola diviso per il prezzo corrente del
titolo. Come tasso di attualizzazione si utilizza il rendimento del titolo alla scadenza.
La duration può essere espressa in anni o in giorni e può indicare il rischio del titolo
in quanto all'aumentare della duration aumenta la volatilità del titolo alla variazione
dei tassi di interesse.
Capitolo Primo
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trova spesso in difficoltà nel valutare la convenienza o meno nella
sottoscrizione.
Esse devono la loro diffusione all'evidente asimmetria infor-
mativa presente fra il risparmiatore e l'emittente che è in grado di
realizzare prodotti finanziari così complessi che il sottoscrittore dif-
ficilmente riesce a valutarne la validità; occorre, inoltre, considerare
che le obbligazioni strutturate sono emesse principalmente da ban-
che, e pertanto, in forza dell'art. 100, comma 1, lett. f) del TUF, la
relativa offerta al pubblico non è preceduta dalla pubblicazione di
un prospetto informativo , trasmesso preventivamente alla Consob,
ma l'unico documento cui l’investitore può fare riferimento al mo-
mento della sottoscrizione è il foglio informativo analitico redatto
secondo le prescrizioni della Banca d'Italia.
Il motivo per cui la banca tende alla vendita di questo stru-
mento è che incassa una commissione di collocamento che può va-
riare dall'uno al tre per cento, ottenendo un guadagno superiore alla
semplice commissione per l'acquisto ad esempio di un BTP. Gene-
ralmente analizzando il rendimento reale di una obbligazione strut-
turata con un titolo di stato di analoga scadenza si scopre che l'ob-
I prestiti obbligazionari
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bligazione strutturata ha un rendimento atteso mediamente inferiore
dell'uno per cento rispetto al titolo di stato.
Obbligazioni bull and bear ( Toro e Orso)
Esse sono obbligazioni a tasso fisso in cui il rimborso del ca-
pitale dipende dall’andamento di un parametro (indice azionario,
prezzo di un’altra attività finanziaria, rapporto di cambio prefissato
tra due valute, tassi sui Titoli di Stato).
L’ammontare del prestito viene diviso in due tranche di iden-
tico valore, ma con diverse modalità di rimborso del capitale a sca-
denza.
Nella prima tranche (bull) il valore di rimborso varia (ri-
spetto al prezzo di rimborso in assenza di variazioni) in modo di-
rettamente proporzionale alla variazione dell’andamento
dell’attività di riferimento.
Nella seconda tranche (bear) il valore di rimborso varia in
modo inversamente proporzionale alla variazione dell’andamento
dell’attività di riferimento.
Un esempio di questa tipologia di obbligazioni, in Italia, e
fornita dalle Fidis (società del gruppo FIAT specializzata nei finan-