4
E’ altrettanto evidente la necessità di attivare nuove ricerche cercando di individuare i mezzi più idonei per
sensibilizzare tutti i soggetti coinvolti nell’industria turistica.
1.1.1 APPROCCIO METODOLOGICO E PERCORSO
L’ambiente è la risorsa primaria del turismo.
Qualunque sia il tipo di turismo che si voglia praticare un ambiente degradato rappresenta sicuramente l’elemento
determinante per disincentivarlo. Ma nell’industria del turismo la questione ambientale è del tutto trascurata, tutto è
gestito in termini economici, tutte le risorse delle località turistiche sono utilizzate come semplici prodotti e come se
fossero inesauribili.
La stessa terminologia utilizzata nel settore è quella tipica di un settore economico.
Abbiamo ritenuto necessario, per poter conoscere a fondo la situazione e poter individuare possibili strategie di
intervento, effettuare un grosso lavoro di documentazione. Sono stati consultati testi inerenti il marketig turistico,
manuali e documenti prodotti da operatori turistici privati e pubblici, sono stati realizzati colloqui (sia recandosi
personalmente nelle opportune sedi sia in occasione di alcune fiere del settore [per esempio, la Borsa Internazionale del
Turismo a Milano e la Borsa del turismo scolastico a Genova, con responsabili del comparto turistico della pubblica
amministrazione, responsabili di tour operator, agenzie di viaggio, operatori privati. Sono state consultati, attraverso la
posta elettronica, le associazioni attivamente impegnate nella promozione di un turismo sostenibile, membri della
comunità scientifica impegnati in campo ambientale, sono state prese in considerazione diverse riviste di settore e si è
indagato sulla normativa, si è partecipato a numerosi convegni, si sono ricercati su internet numerosi siti inerenti il
turismo.
Dopo il lavoro di documentazione, si è effettuata un’analisi critica, per valutare la qualità dell’informazione ottenuta.
Si sono successivamente formulate alcune ipotesi che sono state verificate attraverso la somministrazione di un
questionario (opportunamente predisposto e successivamente elaborato) e attraverso ulteriori indagini.
E’ stata infine formulata una proposta per attivare e sensibilizzare maggiormente verso la problematica ambientale
l’industria turistica e, in particolare, gli operatori alberghieri.
Riassumendo, in questo studio sono riconoscibili due parti: la prima riguarda gli aspetti ambientali del settore, la
seconda un’analisi diretta sul campo.
La prima parte si occupa sostanzialmente di inquadrare gli aspetti puramente ambientali del fenomeno, gli impegni
politici, gli strumenti utilizzati per contenere gli impatti ed alcune riflessioni relative.
La seconda parte, invece, si propone di analizzare direttamente sul campo le cause e le motivazioni che determinano la
scarsa attenzione all’ambiente da parte degli operatori turistici, cercando contemporaneamente di formulare alcune
ipotesi di intervento per determinare un cambiamento, di verificare la validità di queste ipotesi, di realizzare una
proposta operativa funzionale agli obiettivi.
L’indagine è stata realizzata coinvolgendo gli albergatori di Santa Margherita Ligure e i dieci principali tour operator
italiani.
5
Poiché lo studio presentato con questa tesi si propone di fornire le informazioni sull’argomento trattato e di mostrare i
risultati ottenuti in maniera accessibile a tutti gli operatori turistici, si è cercato di non utilizzare un linguaggio troppo
specifico.
E’ stata, peraltro, una occasione per utilizzare operativamente la formazione fin qui acquisita nel corso di laurea in
Scienze Ambientali.
Il lavoro eseguito ha avuto come riferimento il seguente percorso:
– definizione degli obiettivi
– programmazione dell’attività e formulazione delle ipotesi su cui indagare;
– documentazione sul sistema che si intende studiare;
– individuazione dei problemi nodali e reperimento o predisposizione delle tecniche o degli strumenti d’indagine;
– ottenimento di dati e informazioni;
– interpretazione ed elaborazione dei dati;
– comunicazione dei risultati e formulazione di proposte.
L’idea guida è stata quella di tenere conto che l’ambiente è un sistema complesso in cui interagiscono simultaneamente
forze di tipo diverso, naturali e antropiche.
E’ stato possibile utilizzare le conoscenze e soprattutto i metodi di molte componenti caratterizzanti il curricolo del
corso di laurea in Scienze Ambientali: la valutazione d’impatto ambientale e del rischio, l’ecologia, l’igiene, l’economia
e il marketing, il diritto dell’ambiente e internazionale, la statistica, la geologia marina, e alcuni insegnamenti
complementari quali la politica dell’ambiente e la pianificazione economica territoriale.
Si ritiene che il laureato in Scienze Ambientali possieda una formazione che gli consentirebbe di poter assumere un
ruolo rilevante nella complessa operazione di riconciliazione tra il turismo e l’ambiente.
6
2 IL TURISMO E I SUOI NUMERI
2.1 LE RADICI DEL TURISMO
La curiosità e il desiderio di visitare luoghi e paesi diversi dal proprio con soste di varia durata, con lo scopo di
conoscere-sviluppare particolari rapporti e attività o semplicemente per svago, fa sì che il fenomeno turismo possa
essere considerato antico quanto l’uomo. Considerando i flussi di visitatori che accorrevano in Grecia durante i giochi
olimpici, le villeggiature dei Romani nelle più belle località del Mediterraneo semplicemente come forme embrionali di
svago, le origini del turismo vanno ricercate più correttamente nel Grand Tour degli aristocratici europei.
Solo agli albori del secolo XVIII, con lo sviluppo tecnologico, l’intensificarsi dei rapporti, la diminuzione delle
distanze, e l’evoluzione qualitativa degli standard di vita, il turismo ha cominciato a svilupparsi con caratteristiche più
simili a quelle attuali. Considerato, tuttavia, ancora un fenomeno fruibile solo da una determinata classe sociale, dalla
metà del secolo XIX, con il complessivo aumento della ricchezza e delle fonti di reddito, con l’industrializzazione
sempre più diffusa, unitamente ad un aumento delle strutture ricettive e più efficienti reti di comunicazione, si è avuta
una massificazione del fenomeno che ha portato gradualmente un numero sempre più numeroso di persone ad impiegare
il proprio (sempre maggiore) tempo libero in viaggi autonomi od organizzati.
Il turismo è stato per lungo tempo ignorato dal punto di vista economico; fu proprio la crescente mobilità di massa a far
sì che il turismo assumesse nel giro di pochi decenni, fatta eccezione per gli anni dei conflitti mondiali, un ruolo
trainante nello scacchiere economico internazionale, tanto da diventare una delle principali attività economiche
mondiali.
2.1.1 IL TURISMO INTERNAZIONALE
Il perfezionamento tecnologico, l’industrializzazione, il miglioramento dei numerosi componenti correlati con le più
svariate attività economiche ed extraeconomiche ha fatto assumere al turismo una dimensione tale da coinvolgere ogni
anno milioni di persone.
Da molti è considerato la più grande industria del mondo, la principale attività produttiva del terzo millennio e, per
grandi finanzieri e imprenditori, settore importante di possibili investimenti. Un’industria “maggiore di quella
automobilistica, dell’acciaio, dell’elettronica e dell’agricoltura, che genera 3500 miliardi di $ di fatturato annuo, 11%
del prodotto mondiale lordo; che impiega 212 milioni di persone di uomini e donne, 1 su 15 occupati. In tutto il mondo,
viaggi e turismo rappresentano la maggiore spesa, il 13% di tutti i consumi, l’esborso principale dopo gli alimenti. E il
fatturato potrebbe raddoppiare entro il 2005, se gli stati adotteranno politiche costruttive. Finora gli investimenti nel
settore sono il 7% del totale mondiale.”
1
Anche dal punto di vista sociologico, l’universale tendenza nell’attuale società “post-industriale” ad allargare le
dimensioni del tempo libero e il conseguente incremento dei viaggi, delle attività culturali e di svago hanno condotto ad
una differente concezione della vacanza.
7
Paradossalmente, si è passati dal concepire la vacanza come momento di distacco e riposo dal lavoro e dalla vita
quotidiana a considerare il lavoro come mezzo per andare in vacanza
2
.
2.1.2 PREVISIONI FUTURE
L’analisi dell’andamento dell’industria turistica degli ultimi anni fa prevedere che il trend positivo dello sviluppo debba
continuare ancora a lungo.
Naturalmente se saranno scongiurate guerre, epidemie, crisi finanziarie, criminalità, ecc.
L’Organizzazione Mondiale del Turismo (OMT, WTO in inglese)
3
prevede una crescita annua media di circa il 4,4%.
Stima che alla fine del primo ventennio del 2000 i flussi internazionali in termini di arrivi saranno triplicati rispetto a
quelli del 1995 passando da 564 milioni a 1603 milioni; e che le entrate valutarie passeranno dai 399 miliardi di dollari
del 1995 a 2000 miliardi di dollari, con un incremento annuo intorno al 7%.
Nel 1998 i principali paesi scelti come destinazione turistica internazionale sono stati: la Francia (con 66,8 milioni di
arrivi annui), gli USA (con 48,4 milioni), la Spagna (con 43,3 milioni), l’Italia (con 34 milioni), la Gran Bretagna (con
25,9 milioni), la Cina (con 23,7 milioni), l’Ungheria, il Messico, ecc. (si veda la tabella 1).
1
World Travel & Tourism Council (WTTC), Rapporto annuale, 1996.
2
Monti, Sebastiano, Turismo, Ambiente e sottosviluppo, Napoli, Loffredo Editore, 1995.
3
Agenzia dell’Onu nata nel 1975. Sede a Madrid. Trattasi, ufficialmente, di una branca esecutiva dell’UNDP
(Programma delle nazioni unite per lo sviluppo).
Ha il ruolo di promuovere il turismo in tutte le sue forme: raccoglie dati, coordina e imposta le linee dello sviluppo
turistico nei vari paesi del mondo e fornisce un know-how dei progetti.
Finanziata direttamente da vari governi, chiunque può diventarne socio: tour operator, compagnie aeree, associazioni di
addetti delle agenzie di viaggi, associazioni professionistiche, università, ecc. Costituita da un connubio pubblico-
privato per incoraggiare un approccio strategico delle questioni turistiche, è oggi sostenuta da 109 stati, 4 territori, 160
membri affiliati.
8
Tab.1
I PAESI PIU’ VISITATI NEL MONDO* (migliaia di arrivi)
CLASSIFICA PAESI VISITATORI ‘97 Var.% ‘97/96 Quota mercato ‘97
1985 1990 1997
1 1 1 Francia 66.864 7,1 10,9
4 2 2 Usa 48.409 4,1 7,9
2 3 3 Spagna 43.378 7,0 7,1
3 4 4 Italia 34.087 3,8 5,6
6 7 5 Uk 25.960 2,6 4,2
13 12 6 Cina 23.770 4,4 3,9
22 28 7 Polonia 19.514 0,5 3,2
9 8 8 Messico 19.351 -9,6 3,2
7 10 9 Canada 17.610 1,6 2,9
16(1) 16 10 Rep.Ceca 17.400 2,4 2,8
11 5 11 Ungheria 17.248 -16,6 2,8
5 6 12 Austria 16.646 -2,6 2,7
8 9 13 Germania 15.837 4,2 2,6
18(2) 17(2) 14 Fed. Russa 15.350 5,2 2,5
10 11 15 Svizzera 11.077 4,5 1,8
Fonte: WTO (settembre 1998)
*esclusi gli escursionisti-(1) ex Cecoslovacchia-(2) ex Unione Sovietica.
Per quanto riguarda gli introiti determinati dal turismo, la loro entità è mostrata nelle tabelle 2 e 3.
9
Tab.2
ENTRATE VALUTARIE GENERATE DAL TURISMO*(milioni di dollari)
CLASSIFICA PAESI DOLLARI ‘97 Var.% ‘97/96 Quota mercato ‘97
1985 1990 1997
1 1 1 Usa 75.056 7,4 10,9
2 3 2 Italia 30.000 -0,1 7,9
4 2 3 Francia 28.316 -0,1 7,1
3 4 4 Spagna 26.595 -3,9 5,6
5 5 5 Uk 20.569 6,6 4,2
6 6 6 Germania 16.418 -6,5 3,9
7 7 7 Austria 12.393 -11,4 3,2
21 25 8 Cina 12.074 18,4 3,2
27 14 9 Australia 9.324 5,8 2,9
12 11 10 Hong kong Sar 9.242 -14,7 2,8
9 9 11 Canada 8.928 0,7 2,8
23 13 12 Thailandia 8.700 0,4 2,7
77 65 13 Polonia 8.700 3,6 2,6
13 12 14 Singapore 7.993 0,4 2,5
8 8 15 Svizzera 7.960 -10,5 1,8
Fonte: WTO ( settembre 1998)
*esclusi i trasporti internazionali.
10
Tab. 3
L’ECONOMIA DELLE ATTIVITA’ TURISTICHE
Fatturato (miliardi di US$)
Posti di lavoro (milioni)
1998 2010 1998 2010
MONDO 3.564,3 8.008,4 230,8 328,4
1 Europa 1.439,3 3.164,9 41,6 55,0
2 Americhe 1.236,5 2.345,0 33,7 45,4
3 Asia/Pacifico 797,7 2.252,5 136,2 200,3
4 Africa 48,0 137,7 16,3 23,1
5 Medio Oriente 42,7 108,2 3,1 4,6
EUROPA 1.439,3 3.164,9 41,6 55,0
Unione Europea* 1.178,1 2.393,5 22,0 25,2
Resto Europa Occidentale 101,3 233,6 4,4 6,6
Europa Orientale 159,9 537,8 15,2 23,2
Fonte: WTTC, Progress & Priorities, Annual Report 1998
L’OMT prevede che nel 2020, con la liberalizzazione dell’economia di questi paesi e con il conseguente aumento della
domanda di turismo verso di loro, si avranno cambiamenti significativi nella graduatoria mostrata sopra; e, in
particolare, stima che le principali destinazioni turistiche saranno la Cina (con 37,1 milioni di arrivi), gli USA (con
102,4 milioni), la Francia (con 93,3 milioni), la Spagna (con 71,0 milioni), Hong Kong (con 59,3 milioni), l’Italia (con
52,9 milioni), ecc.( si veda, a questo proposito, la tabella 4).
Tab. 4
PROIEZIONE DI CRESCITA PER REGIONI (Arrivi turisti in milioni)
Arrivi turistici internazionali
REGIONI 1995 2000 2010 2020
Europa 334 386 526 717
Asia dell’Est /Pacifico 81 105 231 438
Americhe 110 131 195 284
Africa 20 26 46 75
Medio Oriente 14 19 37 69
Asia del Sud 4 6 11 19
Totale 563 673 1.046 1.602
Fonte: WTO, aggiornamento a novembre 1998
11
2.1.3 CONSIDERAZIONI TECNICHE
L’OMT, come tutti gli enti statistici, nel conteggiare il numero degli arrivi calcola n-volte il “turista straniero”
4
che si
sposta in n-località diverse anche all’interno dello stesso paese.
Se questi turisti fossero contati solo una volta (indipendentemente dal numero di spostamenti che effettuano durante il
loro viaggio) i valori sui flussi sarebbero nettamente inferiori e allora i turisti internazionali rappresenterebbero solo il
3% della popolazione mondiale attuale, e solo il 7% nel 2020.
4
Colui che viaggia in un paese diverso da quello di residenza abituale, fuori dal suo ambiente, per un periodo di almeno
24 ore, che comprenda una notte ma che non sia superiore ad un anno e il cui principale scopo di visita non sia
l’esercizio di un attività remunerativa. E’ una definizione dell’OMT.
12
2.2 IL TURISMO IN EUROPA
L’Europa si può certamente definire, insieme all’America, uno dei pilastri dell’industria turistica; infatti in tale area
geografica si registra ben il 59,0% degli arrivi internazionali e il 49,3% degli introiti finanziari del totale mondiale (si
vedano le tabelle 5 e 6).
Tab.5
ENTRATE VALUTARIE MONDIALI ( distribuzione %)
REGIONI 1975 1997
Europa 63,5% 49,3%
Americhe 25,1% 27,1%
Asia dell’Est/Pacifico 5,3% 18,7%
Africa 3,1% 2,0%
Medio Oriente 2,1% 1,9%
Asia del Sud 0,8% 0,9%
Fonte: WTO
Tab. 6
ARRIVI MONDIALI( distribuzione % )
REGIONI 1975 1997
Europa 69,2% 59,0%
Americhe 22,5% 19,4%
Asia dell’Est/Pacifico 3,9% 14,7%
Africa 2,1% 3,8%
Medio Oriente 1,6% 2,4%
Asia del Sud 0,7% 0,7%
Fonte: WTO
Il turismo ha, dunque, un ruolo primario all’interno della vita economica e sociale della comunità.
Esso rappresenta il 5,5% del Pil
5
europeo, il 5,5% degli attivi delle esportazioni e il 6% dell’occupazione totale, con
oltre 7 milioni di lavoratori.
5
Prodotto interno lordo: la sommatoria dei valori aggiunti (vedi nota 5) di tutti i settori di attività economica, al netto
dei consumi intermedi. Esso viene generalmente impiegato per misurare la nuova ricchezza prodotta in un Paese in un
anno.
13
2.2.1 PREVISIONI FUTURE
Per quanto riguarda il futuro al Vecchio Continente si attribuisce un ruolo primario, con una previsione di 717 milioni di
arrivi di turisti nel 2020.
Si prevede che il Bacino del Mediterraneo, che rappresenta oggi il 35% degli scambi turistici internazionali, passerà dai
100 milioni del 1990 a 260 milioni nel 2020.
Lo sviluppo appare differenziato all’interno delle 5 subregioni in cui l’OMT ha suddiviso l’Europa.
Nell’area levantina (Turchia, Israele, ecc.) sono previsti aumenti quasi esponenziali nei prossimi 5 anni, nell’ipotesi che
permanga in quei paesi la stabilità politica.
Nell’Europa Settentrionale il turismo ha avuto un incremento del 6% nel 1995, rispetto al precedente anno.
L’Europa dell’Est sembra registrare timidi miglioramenti, ma anche qui le previsioni per il futuro sono molto buone.
La subregione meridionale, comprendente Italia, Spagna e Francia, ha mostrato tassi di crescita degli arrivi annui
pressoché costanti, tra il 3,6% ed il 6,2% annui.
Un grosso aumento è stato registrato anche nelle zone Alpine.
14
2.3 IL TURISMO IN ITALIA
In possesso del 50% del patrimonio artistico e dei monumenti di tutto il mondo, paese di enormi potenzialità, l’Italia
occupa il 4° posto al mondo tra le destinazioni turistiche, con un introito complessivo, nel 1997, di 131 mila miliardi di
lire dei quali precisamente 50.757 da parte dei turisti stranieri e 80.491 da parte degli italiani.
La spesa del 1997 rappresenta il 6,7% del prodotto interno lordo (Pil).
Se si considera anche la spesa di tutti i soggetti coinvolti nel turismo, includendo investimenti infrastrutturali delle
aziende in beni capitali e per viaggi d’affari e la spesa pubblica delle attività governative, si arriva ad una cifra pari a
234.371 miliardi di lire, ben il 12,1% del Pil (vedi tabella 7).
Tab.7
CONSUMI E FATTURATO DEL TURISMO (1997, lire miliardi)
Consumi dei soli
turisti
Spese di tutti gli
attori del turismo
% (1)
Spese dei turisti 131.248 131.248 56,0
Spese delle aziende (1):
– investimenti in beni capitali
– spese per viaggi d’affari,
organizzazione.
congressi e allestimento fiere ,
spese dei dipendenti,
viaggi, incentivi, ecc.
48.515
33.046
Spesa pubblica:
governi, enti pubblici,
regioni, enti locali:
– spese per promozione turismo,
– gestione dei beni culturali,
conservazione monumenti, lavori di
restauro, ecc.
21.562
Totale fatturato
Come % del PIL
131.248
6,7%
234.371
12,1%
100,0
Fonte: Elaborazione Centro Studi TCI su dati Ciset.
(1) I pesi di questa composizione percentuale sono stati indicati dal WTTC .
15
Gli oltre 131.000 miliardi spesi, pari al 10,7% dei consumi interni, hanno determinato effetti diretti e indiretti con un
valore aggiunto (V.A.)
6
di 111.560 miliardi, pari al 5,7% dell’intero valore aggiunto nazionale.
In sostanza, nel comparto turistico è stato prodotto più del doppio del valore aggiunto del settore alimentare ed agricolo
ed è stato superato del 84% quello del comparto tessile, abbigliamento, pelli, cuoio, calzature.
Nel 1997, inoltre, per la prima volta tale valore ha superato anche il reddito dei prodotti in metallo, dei macchinari e
delle forniture elettriche.
Il turismo, cioè, può essere considerato come il settore trainante del decollo economico e dello sviluppo occupazionale;
per questo motivo sono stati fatti grossi investimenti nell’Italia meridionale. Per esempio, nel 1997 la Sicilia è la regione
in cui si è investito di più con ben 429 miliardi di lire, al secondo posto c’è l’Emilia Romagna (con 124 miliardi), al
terzo la Calabria (con 121 miliardi), all’ultimo posto c’è l’Umbria con 8.5 miliardi di lire.
2.3.1 PREVISIONI FUTURE
Per il prossimo decennio (2000-2010) l’Italia dovrebbe avere un incremento medio di arrivi, escludendo il Giubileo,
oscillante tra il 2 e il 3%.
Effetti positivi si manifesteranno anche sul fronte dell’occupazione.
Si calcola che oggi 2 milioni di persone lavorino nelle attività connesse al turismo, rappresentando il 10% del totale
degli occupati in tutte le attività in Italia (si veda la tabella 8). Si tratta di una percentuale che potrà crescere in futuro se
saranno attuate efficaci politiche.
6
Il Valore Aggiunto è il maggior valore dei risultati della produzione rispetto al valore dei beni intermedi sottoposti al
processo produttivo.
Lo stesso concetto si applica alla produzione di servizi.
Il V.A. generato con le attività di produzione serve a retribuire tutti i fattori che partecipano ai processi produttivi
(lavoratori, imprenditori, finanziatori).
E’ una misura che ha il vantaggio di non dare luogo, nelle aggregazioni successive, duplicazioni contabili. La somma dei
valori aggiunti di tutte le unità appartenenti alle diverse branche di attività economica rappresenta il risultato effettivo
del processo produttivo del sistema economico.