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organizzativo del Gruppo Telecom Italia. Nei primi capitoli viene
presentato il contesto ambientale e le caratteristiche della tecnologia
che fa parte del patrimonio informatico del Gruppo.
Allora, la finalità di questo caso aziendale non deve apparire
incoerente con l’approccio delle parte teorica, anzi è una prima analisi,
nella direzione tecnologia verso l’organizzazione, che mira ad indagare
l’esistenza di un percorso inverso che dall’azione sociale
dell’organizzazione porta a strutturare ancora la tecnologia.
Il contributo di questa tesi è evidenziato nel capitolo dell’analisi
dei processi HR attraverso l’utilizzo delle matrici LRC (Linear
Responsibility Chart) al fine di esplicitare le principali problematiche
organizzative derivanti dall’implementazione e le variabili
organizzative sulle quali si è fatto leva (o si dovrà far leva) per il
raggiungimento degli obiettivi prefissati dal management. Si è cercato
di evidenziare come cambiano, contestualmente all’adozione di SAP
HR, i processi relativi alla gestione delle risorse umane in Telecom e
come si progettano piani di sviluppo delle competenze degli attori
organizzativi coinvolti in tali processi.
Questa tesi rappresenta il punto di partenza per una ricerca più
ampia attraverso la quale si cerca un approfondimento sulle tematiche
relative al rapporto tra tecnologia ed organizzazione dimostrando
come l’introduzione di un’innovazione tecnologica risulta essere in
realtà l’esito di un processo di mediazione tra i vincoli posti dagli stessi
fattori tecnologici e le numerose problematiche emergenti dal contesto
organizzativo.
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RINGRAZIAMENTI
Sento il dovere di esprimere profonda gratitudine al Prof.
Guido Capaldo il quale durante tutto il periodo di svolgimento della
tesi mi ha trasmesso i suoi insegnamenti preziosi. La sua estrema
professionalità mi è stata di esempio durante la mia carriera
universitaria (già apprezzai le sue qualità durante il corso di Economia
ed organizzazione Aziendale) ma sicuramente lo sarà per il mio
prosieguo professionale e non solo.
Desidero ringraziare coloro che per me hanno rappresentato
l’universo Telecom e nei miei riguardi hanno manifestato grande
sensibilità e disponibilità.
Grazie all’Ing. Rosanna D’Urso che mi ha dato l’onore di avere
come correlatrice una personalità importante della quale ho colto
l’amore per il proprio lavoro, la predisposizione ad accogliere il parere
di tutti, la capacità di farmi sentire a mio agio in tutti gli incontri.
All’Ing. Antonio Savarese per il quale non bastano poche righe
per esprimere il mio ringraziamento per lo straordinario contributo
che ha dato alla tesi e senza il quale questa esperienza sarebbe stata
tutt’altro. Grazie per i consigli, gli insegnamenti e per tutte le
esperienze che abbiamo condiviso e per l’amicizia che ne è scaturita.
Grazie alla Dott.ssa Silvana Mercanti, al Dott. Appio Emanuele
Pisaneschi per l’aiuto di valore nella parte relativa al caso aziendale.
Grazie per la sua disponibilità al Dott. Giovanni Francesco
Troccoli, il suo contributo è stato decisivo per la comprensione di
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molti aspetti legati al caso aziendale; alla Dott.ssa. Angela Cipollone
per la cortesia nella ricerca di materiale di interesse.
Una citazione particolare per il Dott. Gianluca Esposito per il
coinvolgimento nella ricerca di fonti bibliografiche indispensabili alla
prima parte e per la gentilezza con la quale ha condiviso con me le sue
conoscenze nello studio del processo di implementazione delle
tecnologie ICT.
Consentitemi infine un ringraziamento alla mia famiglia, ai miei
genitori Antonio e Cristina che hanno sempre creduto in me e senza i
quali oggi sarei niente; ai miei fratelli e sorelle, Giusy , Angelo, Maria,
Pierpaolo, Salvatore, con i quali vivo la gioia quotidianamente; alla mia
fidanzata, Pina, che mi è stata sempre vicino in ogni momento di gioia
o di difficoltà. A tutti il mio grazie infinito e il mio amore.
Grazie a Dio per ogni persona che mi è accanto, i professori, i
miei parenti, gli amici: persone con le quali mi impegno a vivere
giorno per giorno testimoniando la grazia e l’amore che ho ricevuto
per costruire intorno a me un mondo migliore.
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A mio nonno Eduardo
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Parte Prima
TECNOLOGIE ICT E
ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
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Capitolo1
LE CARATTERISTICHE FONDAMENTALI DELL’ICT
1.1 DALLE TECNOLOGIE TRADIZIONALI ALL’INFORMATION &
COMMUNICATION TECHNOLOGY
In questi ultimi anni le nuove tecnologie informatiche e delle
telecomunicazioni ovvero le Information & Communication Technology
(ICT) stanno assumendo un ruolo sempre più importante nello
sviluppo economico dei Paesi più avanzati e nel formarsi di nuovi
comportamenti sociali (Camussone 2000). Il passaggio da
un’economia basata sul flusso di materiali a quella centrata sul flusso di
informazioni (Child, Mc Grath, 2001), ha comportato il cambiamento
del ruolo delle tecnologie informatiche che, da strumenti di
automazione per il perseguimento di migliori economie nella
elaborazione di dati interni, sono oggi considerate secondo una logica
di gestione integrata delle informazioni. Ormai si ritiene compiuta la
transizione dalle tecnologie informatiche tradizionali alle ICT sebbene
in questo percorso di cambiamento risulti difficile individuare uno o
più momenti storici che facciano da confine netto tra le due categorie
tecnologiche. È più semplice invece, volendo descrivere questo
cambiamento, individuare alcune tappe di un processo evolutivo
lineare e continuo che ha investito quasi mezzo secolo (v. fig.1).
L’utilizzo delle tecnologie informatiche tradizionali all’interno
del sistema produttivo risale agli anni ’60. L’introduzione degli
Information System (IS) in questo periodo riguarda la
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meccanizzazione di attività singole secondo procedure strutturate. I
processi informativi automatizzati contemplano, nella maggioranza dei
casi, operazioni ripetitive ed elementari di archiviazione, elaborazione,
consultazione e duplicazione dei dati (Elettronic Data Processing). Le
esigenze delle aziende si manifestano con la priorità accordata
all’efficienza e al controllo dei costi. Per contro l’attenzione al
coordinamento riveste un ruolo marginale.
Tra gli anni ’70 e ’80 la definizione di IS raccoglie un insieme
piuttosto eterogeneo di artefatti informatici, dai media elettronici ai
sistemi di Computer Aided Design, dai sistemi di automazione
d’ufficio a quelli di produzione flessibile. Parallelamente alcuni autori
(Simon, 1977; Galbraith 1977) iniziano gli studi per ridurre il dis-
allineamento tra le basi di dati tecnici e gestionali accentuatosi con
l’adozione massiccia di strumenti tecnologici.
Gli anni ’90 sono caratterizzati dall’esplosione di Internet e
dall’avvento dell’ICT che mettono in evidenza il ruolo di
coordinamento e integrazione delle tecnologie informatiche utilizzate
per massimizzare l’efficacia del business. Questa spinta
all’integrazione, che ha contraddistinto anche gli ultimi anni, procede
di pari passo con l’innovazione tecnologica e con il progressivo
incremento della complessità dell’ambiente in cui operano le aziende.
In questo contesto di forte instabilità per le imprese il ruolo dell’ICT è
quello di favorire l’integrazione dei vari processi aziendali e la
connessione delle imprese con il mondo esterno. A favorire il
cambiamento dei processi all’interno di una stessa azienda fino a quelli
interaziendali, il contributo di Hammer e Champy (1993) sulla
reingegnerizzazione dei processi e la possibilità di usufruire di nuove
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tecnologie – server aziendali connessi ad una rete di PC tramite reti
LAN; sistemi ERP; web-server facenti leva su linguaggi di
programmazione quali l’XML etc. – attraverso le quali è possibile
abbattere le barriere all’interno di una singola azienda o tra diverse
aziende.
Figura 1 – L’evoluzione del ruolo dell’ICT e i “driver” degli investimenti
(Fonte Gartner)
In definitiva la gradualità del passaggio dagli Information
System all’ICT evidenzia da un lato molti punti in comune tra le due
tipologie di tecnologie e dall’altro come alcune peculiarità dell’ICT
hanno modificato il rapporto tra gli artefatti informatici e
l’organizzazione in cui vengono implementati.
Era I: automazione,
controllo dei costi, efficienza
Era II: da produttività a
“end-user empowerment”
Era III: creazione di valore
ed efficacia del business
Ciclo delle tecnologie
1970 1980 1990 2000 2010
Mainframe/
Midrange
Computing
Client/Server
Computing
Internet/Network
Computing
Ubiquitous
Computin
Era IV: la tecnologia ICT
determina la struttura del business
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1.2 LE CARATTERISTICHE DELL’ICT
Lo sviluppo delle nuove tecnologie informatiche e
telecomunicative ha assunto in questi anni un ritmo frenetico e
incalzante, facendo intravedere applicazioni che potrebbero cambiare
il modo di operare delle aziende, dischiudere nuovi campi di attività
economiche e mutare i comportamenti sociali delle persone più aperte
e sensibili all’uso dell’innovazione (Camussone, 2004).
La natura straordinaria del passaggio che stanno avendo le
organizzazioni delle maggiori economie industrializzate è influenzata
in primo luogo da alcune caratteristiche stilizzate delle tecnologie ICT.
In primo luogo, la pervasività e la persistenza di queste tecnologie,
espressione di una drammatica riduzione dei costi dei suoi dispositivi.
La crescente disponibilità di applicazioni informatiche, la flessibilità e
l’adattabilità degli strumenti, la maggiore sofisticazione delle
applicazioni ha provocato un circolo virtuoso tra opportunità
tecnologiche, crescita della domanda e produttività (Mariotti, 1997).
La velocità di trasmissione dell’informazione, la tempestività e
precisione della comunicazione e una maggiore capacità di
archiviazione e classificazione delle informazioni ricevute e trasmesse
(Farace et al, Waern, 1989; Lucas, 1996).
Accanto a queste caratteristiche connaturate, esistono altri
fattori chiave che fanno delle ICT delle tecnologie di cambiamento:
la riduzione dei costi di coordinamento e controllo nelle
organizzazioni e nei mercati;
la riduzione dei costi di comunicazione dell’informazione
dovuta ad un minor costo di trasmissione nel tempo e
nello spazio.
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Nonostante ciò le tecnologie ICT non sono viste – come
accadeva in passato – esclusivamente come semplice strumento di
controllo ma anche e soprattutto come una delle principali leve
strategiche di un’impresa che vuole migliorare i propri prodotti o
servizi, sviluppare nuovi business, entrare in nuovi mercati.
È bene mettere in luce la qualifica delle ICT di General-Purpose
Technology ovvero di tecnologia con rilevanza tanto nella sfera della
produzione quanto nell’organizzazione (Purpura e Fazio, 2004).
La tabella I riporta una classificazione per funzioni delle
tecnologie ICT che, sebbene riduttiva, può meglio far comprendere la
portata del fenomeno di interdipendenza tra tecnologia e contesto nel
quale essa viene applicata.
Tabella I - Classificazione delle ICT per funzioni
Fonte: adattata da Pontiggia, 1997
FUNZIONI OBIETTIVI
TECNOLOGIE DI
AUTOMAZIONE
Meccanizzare fasi o
processi
Massimizzare
l’efficienza produttiva
TECNOLOGIE DI
COORDINAMENTO
Gestire le interdipendenze
fra diverse unità
Minimizzare i costi di
coordinamento
TECNOLOGIE DI
INNOVAZIONE
Innovare l’assetto
organizzativo
Cambiamento
organizzativo
TECNOLOGIE DI
ORGANIZZAZIONE
Far fronte ai bisogni
organizzativi
Coerenza tra variabili
organizzative
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La varietà delle tecnologie ICT dà luogo ad una molteplicità di
contesti di indagine sull’impatto delle tecnologie informatiche e
comunicative ai vari livelli d’impresa. Nella prima parte di questa tesi si
tratterà del rapporto tra tecnologie ICT e organizzazione a partire dal
processo di implementazione di una nuova tecnologia. Più che
“impatto” si preferisce il termine “co-evoluzione” o “mutuo
adattamento”, a significare la reciproca interazione tra le due variabili
sulle quali intervengono attori e/o fattori esterni che ne condizionano
il processo.
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1.3 L’INNOVAZIONE ATTRAVERSO LE TECNOLOGIE ICT
Il termine innovazione è usato in maniera differente all’interno
di diversi campi del sapere quali la scienza, la tecnologia,
l’organizzazione, l’arte e la politica (Donolo e Fichera, 1988).
Per innovazione tecnologica si intende “la variazione delle
quantità o dell’uso di una data tecnologia finalizzata al raggiungimento
di un obiettivo concreto” (Corti, 2001). Di definizioni di innovazione
tecnologica se ne trovano diverse nella letteratura tecnica e possono
essere riassunte attraverso la seguente espressione: innovazione
tecnologica è l’uso di tecnologia per un cambiamento profittevole.
Possiamo subito sgombrare il campo da un equivoco di fondo:
innovazione, cambiamento, tecnologia non sono dei sinonimi. La
tecnologia è un bene che può essere trasmesso, acquistato, adottato e
rappresenta una componente del cambiamento, importante e forse
irrinunciabile, ma tale resta. Il cambiamento è un percorso di
trasformazione di risorse – tra cui la tecnologia – che se profittevole,
secondo l’espressione precedente, diventa innovazione.
Analizzare l’innovazione tecnologica nell’ICT in quella che è
definita “era di Internet” significa assumere come sostanziale
riferimento il paradigma della rete. Ciò non vuol dire che Internet e le
tecnologie correlate esauriscono l’intero complesso delle
problematiche e delle questioni relative all’Information &
Communication Technology. Sta di fatto che Internet rappresenta una
sorta di catalizzatore, un modello rispetto al quale vanno ridefinendosi
gli scenari di sviluppo delle singole tecnologie, delle tecnologie nel loro
insieme e delle loro modalità di utilizzo.
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Si prevede, comunque, che il paradigma Internet, nei prossimi
anni – ma già oggi se ne ha sentore - sarà difficilmente distinguibile da
quello dell’informatica in generale e che una gran parte degli standards
sarà definita a partire dalle tecnologie ad esso correlate.
L’avvento di Internet e delle tecnologie web-based in generale, è
occasione per le aziende di un ripensamento delle strutture
organizzative. La turbolenza di tali tecnologie ha evidenziato nel
recente passato uno stato di immaturità delle aziende per ciò che
concerne il rapporto tra tecnologia e organizzazioni. Gli anni ’70 e ’80
sono stati un periodo di forte “mismatch” tra forme e dinamiche del
progresso tecnico e innovazione organizzativa. L’incoerenza tra questi
aspetti ha contribuito all’insoddisfacente redditività degli investimenti
in innovazione. Sono gli anni in cui si registra una “paradosso della
produttività” dato dallo stridente contrasto tra le opportunità di crescita
e di innovazione che sembravano essere consentite dalle nuove
tecnologie ed i modesti effetti in seguito alla loro diffusione. Negli
anni ’90, sebbene sullo sfondo emerga un nuovo paradigma
organizzativo che segna il passaggio dal modello della produzione di
massa ad un modello di impresa flessibile, generalmente definito come
“produzione snella” (cfr. Just-in time, Total Quality Management,
Concurrent Engineering, etc.), sul lato della tecnologia si assiste ad una
“deriva fordista” (Mariotti, 1994) delle applicazioni delle ICT incapace
di accogliere il paradigma della produzione snella ed il potenziale di
flessibilità ed efficienza espresso dalla convergenza tra informatica e
telecomunicazioni.
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Oggi l’introduzione delle tecnologie ICT, mossa dall’esigenza
delle aziende di innovare, è sicuramente successiva ad una scelta più
consapevole. La capacità delle imprese di accettare un livello di
complessità maggiore dell’ambiente socio-economico, il
miglioramento continuo e il controllo di qualità incorporato nel
processo, implicano l’ampio ricorso alle competenze dell’uomo – ed
alla sua intrinseca flessibilità – che risultano fondamentali ai fini del
risultato finale.
Il ruolo dell’innovazione nelle ICT non risiede esclusivamente
presso i produttori delle tecnologie o gli sviluppatori dei sistemi
informativi. Gli utilizzatori sono soggetti attivi nel processo di
appropriazione e messa in pratica della tecnologia e possono essere
considerati degli innovatori a tutti gli effetti. Il “luogo”
dell’innovazione può essere individuato nella relazione fra produttori
ed utilizzatori delle ICT. Infatti le tecnologie ICT interagiscono con
l’organizzazione generando nuovi percorsi di innovazione. Lo
sviluppo di Internet può essere assunto a caso paradigmatico della
creatività pratica che può esplicarsi nei contesti d’uso delle ICT.
Queste soluzioni di integrazione sono fortemente condizionate
– è bene non dimenticare questo aspetto – anche dallo stato e
dall’evoluzione delle istituzioni che presiedono ai principali mercati. A
questo proposito Orlikowski (1992) afferma: “External entities play an
influential role in shaping the social practices of the organizations
using the technology”.