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Ipotesi sulle vie neurali dei VEMPs
Colebatch ed Halmagyi nel 1992 (1) designarono con il termine
VEMPs un tipo particolare di potenziali muscolari registrabili dal muscolo
sternocleidomastoideo a seguito di intensa stimolazione acustica. Questi
potenziali erano caratterizzati da un unico complesso d�onda bifasico
(complesso p13-n23) che si evidenziava entro 30 msec. dallo stimolo (Fig. 1).
Figura 1: VEMPs - complesso p13-n23
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La possibilit� che stimoli acustici possano indurre risposte muscolari
nel distretto cervico-cefalico � una nozione assai antica della fisiologia
classica che riconosce l�esistenza di riflessi cervicali di orientamento del capo
verso il punto di origine degli stimoli sonori. Studi sulle cavie e sulle
scimmie hanno dimostrato che i recettori vestibolari rispondono anche a
stimolazioni sonore, mentre nell�uomo sintomi vestibolari conseguenti a
stimolazioni sonore furono descritti per primi da Tullio nel 1929 (2). L�anello
di congiunzione tra stimolo sonoro e risposta vestibolare potrebbe collocarsi
topograficamente a livello del sacculo che, sebbene abbia acquisito nei
mammiferi un ruolo specifico riguardo il senso dell�equilibrio, potrebbe aver
mantenuto un�ancestrale sensibilit� acustica.
Nel 1958, Geisler & Coll. (3) registrarono all�inion con elettrodi
bilaterali posti simmetricamente su ciascun lato del collo risposte a breve
latenza evocate da clicks monoaurali, pensando che queste risposte fossero di
origine corticale. Nel 1964 Bickford & Coll. (4) effettuarono osservazioni su
30 soggetti normali. La stimolazione acustica consisteva in clicks presentati
binauralment mediante cuffie. La registrazione era effettuata tra l�inion e
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l�orecchio sinistro e vennero calcolate 150 risposte alla stimolazione
binaurale. La risposta consisteva di onde alternativamente negative e
positive. Per ottenere la contrazione dei muscoli sternocleidomastoidei si
applicava una trazione alla testa in avanti o indietro per mezzo di un arco di
plastica a cui potevano essere aggiunti dei pesi. La prima ipotesi riguardo
l�origine di tale risposta uditiva fu che essa potesse essere localizzata nella
rappresentazione uditiva del verme cerebellare. Il fatto che la flessione in
avanti del collo aumentasse l�ampiezza della risposta sembrava all�inizio
confermare questa ipotesi poich� la manovra porterebbe il cervelletto in una
posizione pi� superficiale e di conseguenza pi� vicina agli elettrodi. Invece
gli Autori evidenziarono che la tensione muscolare era interessata pi� che la
posizione della testa: infatti l�aumento della tensione sui muscoli del collo
produceva un aumento di ampiezza del potenziale, mentre, al contrario, il
rilassamento muscolare aboliva completamente le risposte. Questi risultati
suggerirono che la risposta avesse un�origine miogena e che originasse
principalmente dai muscoli del collo che si inseriscono vicino l�inion. Gli
studi di Colebatch & Coll. nel 1994 (5) hanno descritto pi� precisamente i
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rapporti tra la tensione muscolare e i VEMPs. L�attivit� elettromiografica era
evidenziata su uno schermo oscilloscopico di fronte ai pazienti per
consentirgli di mantenere una tensione costante. La registrazione veniva
effettuata sui muscoli sternocleidomastoidei ed ai pazienti era chiesto di
variare l�attivit� muscolare o premendo la loro fronte contro una barra o
mantenendo la loro testa ruotata verso destra o verso sinistra. In tal modo si
dimostr� che l�ampiezza della risposta era strettamente correlata alla tensione
muscolare.
Una volta chiarita la natura miogenica di questi potenziali numerosi
studi dimostrarono che essi non originavano dai recettori acustici bens� da
quelli vestibolari. Bickford & Coll. nel 1964 (4) ottennero una risposta
miogenica normale in un paziente con sordit� neurosensoriale monolaterale
completa e funzione labirintica normale, mentre in un paziente con sordit�
neurosensoriale monolaterale completa e perdita della funzione labirintica
ipsilaterale la risposta era invece assente. Questi risultati suggerirono che la
risposta al click acustico iniziava dal sistema vestibolare anzich� da quello
uditivo. Anche Colbatch & Coll. nel 1994 (5) studiarono 3 pazienti affetti da
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grave sordit� cocleare ma normale funzione vestibolare. Tutti presentavano
risposte p13-n23 a seguito di stimolazione dell�orecchio malato. Townsed e
Cody nel 1971 (6) studiarono pazienti normoacusici con neurolabirintite
vestibolare bilaterale (2): non ottennero alcuna risposta all�inion da entrambi
gli orecchi ad ulteriore conferma che i potenziali muscolari non originano
dall�apparato uditivo. Successivamente Colebatch ed Halmagyi nel 1995 (7)
studiarono i VEMPs in 5 pazienti dopo neurectomia vestibolare unilaterale e
in 22 pazienti con esiti di neurolabirintite vestibolare unilaterale e risposta
calorica assente. Gli Autori trovarono che la risposta era abolita in tutti i
pazienti dopo neurectomia vestibolare, mentre nei pazienti con esiti di
neurolabirintite vestibolare evidenziarono che i VEMPs erano assenti in
qualcuno ma non in tutti i casi. Queste osservazioni confermarono le ipotesi
che i potenziali muscolari miogenici sono di origine vestibolare ed inoltre
dimostrarono che il potenziale p13-n23 non origina dal canale semicircolare
laterale.
L�ipotesi che l�anello di congiunzione tra stimolo sonoro e risposta
vestibolare fosse il sacculo si deve a Cody e Bickford (8) che riportarono un
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caso di un paziente normoacusico ma con deficit labirintico bilaterale
secondario a ototossicit� da streptomicina. In quel caso, le risposte all�inion
furono evocate dalla stimolazioone di entrambi gli orecchi. L�ipotesi degli
autori � che il recettore potrebbe essere il sacculo o l�utricolo piuttosto che le
ampolle in quanto � stato dimostrato come la streptomicina causi severi danni
all�epitelio sensoriale delle creste dei canali semicircolari interessando in
maniera molto marginale le cellule sensoriali delle macule dell�utricolo e del
sacculo. A conferma dell�origine sacculare del riflesso Murofushi & Coll.
(9-10) in studi sulle cavie dimostrarono che, nell�ambito della via vestibolare
afferente primaria, la maggior parte dei neuroni sensibili a stimoli acustici
costituiti da clicks si trovano nell�area mediana della macula del sacculo.
L�ipotesi fu confermata successivamente da Young & Coll. (12) che
effettuarono gli stessi studi sulle scimmie.
Per quanto riguarda lo studio della via afferente del riflesso Townsed e
Cody (6) osservarono l�abolizione dell�intera risposta dopo neurectomia
vestibolare. Colebatch ed Halmagyi (1) studiarono i VEMPs evocati da
clicks binaurali prima e dopo la sezione selettiva del nervo vestibolare di
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destra. Gli Autori registrarono l�abolizione della risposta ipsilateralmente al
nervo sezionato mentre la risposta allo sternocleidomastoideo di sinistra
risultava invariata. Colebatch e Halmagyi (5) in ulteriori studi su 5 pazienti
prima e dopo sezione selettiva del nervo vestibolare somministrarono i clicks
unilateralmente. Nessuno dei pazienti presentava grave ipoacusia bilaterale.
In 4 di questi pazienti la risposta p13-n23 sullo sternocleidomastoideo fu
ottenuta solo dall�orecchio con il nervo vestibolare intatto. Gli Autori
conclusero che l�onda bifasica positivo-negativa (p13-n23) era generata da
vie afferenti che originavano ipsilateralmente e dipendevano dall�integrit� del
labirinto e del ramo vestibolare dell�VIII nervo cranico. Robertson e Ireland
(11) studiarono i VEMPs in 7 soggetti normali ed in 20 pazienti con
documentate lesioni vestibolari periferiche monolaterali. Gli Autori trovarono
risposte bilaterali simmetriche alla stimolazione monoaurale nei 7 soggetti
sani. I potenziali p13-n23 erano sempre registrabili in pazienti con ipoacusia
neurosensoriale mentre erano presenti bilateralmente solo nel 55% dei
pazienti con lesioni vestibolari periferiche monolaterali documentate con le
prove caloriche. In un caso di un paziente affetto da vertigine parossistica
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posizionale benigna del canale semicircolare posteriore, a fronte di una
mancata risposta alla stimolazione calorica, i potenziali p13-n23 erano
normalmente registrabili. Gli Autori ipotizzarono che la via afferente dei
potenziali p13 � n23 non � correlata al canale semicircolare laterale ma
origina dalla macula del sacculo, percorre il nervo vestibolare inferiore per
raggiungere i nuclei vestibolari, in particolare il nucleo vestibolare laterale di
Deiters, e poi la via efferente percorre il tratto vestibolo-spinale fino al
muscolo sternocleidomastoideo. Murofushi & Coll. (13) registrarono i
VEMPs in pazienti con neurinomi dell�VIII. Mentre il primo picco p13 � n23
era presente ipsilateralmente alla stimolazione del lato sano in tutti i pazienti,
esso risultava assente (71%) o con ampiezza significativamente ridotta (9%)
alla stimolazione del lato malato. Poich� il neurinoma dell�acustico origina
principalmente dal nervo vestibolare inferiore o dal nervo vestibolare
superiore, gli autori concludevano che i VEMPs potevano essre utili nel
classificare i pazienti secondo l�origine del loro tumore. Altri studi di
Ferber-Viart & Coll. (14) effettuati registrando i VEMPs in pazienti prima e
dopo interventi di otoneurochirurgia suggeriscono che questi potenziali
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potrebbero viaggiare non solamente tramite il nervo vestibolare ma in piccola
parte anche tramite il nervo cocleare. Questi risultati potrebbero comunque
essere spiegati grazie alle ricerche di Natout & Coll. (15) che dimostrarono
la presenza di una zona di sovrapposizione tra le fibre cocleari e vestibolari,
tale zona interessa alcune fibre vestibolari che occupano dal 13% al 16% del
nervo cocleare. Quindi la persistenza dei VEMPs dopo neurectomia
vestibolare potrebbe essere dovuta a tali fibre vestibolari che viaggiano nel
nervo cocleare e sono dunque risparmiate dalla sezione del nervo vestibolare.
Controverse sono le ipotesi che riguardano la via tronco encefalica ed
efferente dei VEMPs. Colebatch ed Halmagyi (5) e Robertson e Ireland
(11) sostengono che la via afferente dal sacculo abbia il suo punto di
riflessione nel nucleo vestibolare laterale (NVL). Bickford & Coll. (4)
ipotizzano che tale via possa essere rappresentata dal tratto vestibolo-spinale
in quanto i muscoli cervicali ricevono ampia innervazione da esso. Queste
ipotesi sono basate su studi condotti da Didier & Coll. (13) nel 1987 sulle
cavie. Comunque, nelle scimmie, dati anatomo-funzionali mostrano che il
NVL non riceve afferenze maculari o ampollari, ma che proiezioni afferenti
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dal sacculo raggiungono il nucleo vestibolare mediale (NVM) o il nucleo
vestibolare inferiore (NVI). Stein e Carpenter (17) sottolinearono tali
differenze trovate nelle scimmie quando furono effettute lesioni elettrolitiche
nei gangli vestibolari del macacus rhesus. Lesioni di quella parte del ganglio
vestibolare che riceve afferenze dal sacculo determinarono la degenerazione
di fibre dirette sia al NVM che al NVI. Questi dati dimostrano che, nei
primati, fibre provenienti dal sacculo viaggiano verso il NVM e NVI i quali
proiettano bilateralmente al midollo spinale.