Introduzione
Il microcredito è uno strumento efficace per la lotta alla povertà e alla marginalizzazione
femminile?
Da tale interrogativo questo lavoro trae origine.
Lo Human Development Report 1 (UNDP ) del 1995 stima in circa 1 miliardo e 300 milioni i
poveri sulla terra, ovvero coloro che vivono con meno di 1 $ al giorno, tra questi circa il 70%
sono donne.
Le statistiche sulle problematiche di genere della World Bank attestano che le donne hanno in
tutti i paesi un più alto tasso di disoccupazione, e che in generale le donne sono la frazione della
popolazione peggio pagata e meno organizzata di molte economie.
Molti studi etnografici mostrano come sia presente un trend di “femminizzazione” della
povertà, e sebbene le donne non siano sempre le più povere esse sono comunque le più
vulnerabili a causa di una cultura della segregazione femminile e del disprezzo della
femminilità tristemente diffusa nei paesi più poveri.
Una ricerca commissionata da UNDP, UNIFEM e dalla World Bank rivela che la
disuguaglianza tra i sessi nei paesi in via di sviluppo inibisce la crescita economica e lo
sviluppo,
in particolare la World Bank sottolinea come una discriminazione su base sessista genera più
bassi standard di vita e un più alto grado di povertà. L‟ UNDP ritrova una forte corrispondenza
tra il livello di empowerment femminile e l‟Indice di Sviluppo Umano di ogni paese.
Possiamo affermare con sicurezza che il tasso della qualità di vita femminile è una spia
affidabile del livello di sviluppo e di benessere non solo sociale ma anche economico, e che
ogni strumento o teoria di sviluppo deve guardare ad esso per verificare la propria efficacia.
Tra le istituzioni del settore informale le organizzazioni di microfinanza si dimostrano in grado
di affrontare meglio delle istituzioni del settore formale ( Development Bank, Fondo Monetario
internazionale, Credit Union) i problemi di lotta alla povertà per molteplici ragioni tra le quali
una maggior prossimità delle istituzioni suddette ai clienti .
Secondo lo “State of the Microcredit Summit Campaign Report” del 2001 circa 14,2 milioni
delle più povere donne del mondo (ovvero 1l 74% dei 19,3 milioni di poveri nel mondo) hanno
avuto accesso al credito grazie alle istituzioni di microfinanza.
L‟accesso al credito diviene nei paesi in via di sviluppo di fondamentale importanza per
l‟affrancamento dalla povertà attraverso l‟iniziativa personale in contesti in cui la totale
inefficienza degli apparati statali è la norma.
Le istituzioni di microfinanza si sono rivelate il mezzo più efficace attraverso il quale le donne
riescono ad uscire dalle pessime condizioni di vita che i dati riportati precedentemente
riassumono adeguatamente.
Una media del 70% tra i clienti delle MFI sono donne, ma si può arrivare a cifre ben più
importanti, in Asia infatti la percentuale sale all‟87 %2.L‟accesso al credito femminile consente
non solo alle donne di migliorare le proprie condizioni di vita ma anche quelle di tutta la
famiglia,
difatti la maggior parte degli introiti derivati dalle piccole attività messe in piedi attraverso i
microcrediti sono utilizzati per la cura della casa e dei figli,garantendo a questi sia migliori
standard igenico-sanitari sia la possibilità di frequentare la scuola in quanto esonerati, grazie ai
nuovi introiti, dalla necessità di lavorare sin dalla più tenera infanzia. La forte preferenza data
alle donne è giustificata anche dal fatto che queste sono considerate le più attendibili nella
restituzione del prestito, perché sentono maggiormente il senso della famiglia e sono coloro che
si occupano dell‟educazione dei figli. Le donne sono considerate maggiormente avverse al
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rischio nelle decisioni di investimento rispetto agli uomini e quest‟aspetto si traduce in una
miglior utilizzazione del prestito concesso e in un più alto tasso di rimborso.
I microcrediti consentono alle beneficiarie di accrescere il proprio ruolo sia all‟interno del
nucleo familiare con una più influente partecipazione alle decisioni importanti, sia all‟interno
della propria comunità attraverso una più attiva partecipazione alla vita sociale. Da questo punto
di vista la partecipazione alle riunioni settimanali che accompagnano l‟esperienza di
microcredito permettono alla clienti di prendere coscienza di un sé privato e non condizionato e
vincolato ai ruoli di madre e moglie che una cultura maschilista e tradizionalista attribuisce
loro.
L‟MFI che ha raccolto i maggiori successi nel corso degli anni è Grameen Bank. La Banca
Rurale (traduzione letterale Banca del villaggio ) ha come scopo non solo quello di migliorare
la
condizione economica dei poveri per cui opera, ma si pone anche l‟obiettivo di apportare un
miglioramento nella loro condizione sociale, il 95% dei beneficiari di Grameen è rappresentato
dalle donne, che in Bangladesh sono le persone più povere e più emarginate. Le donne, infatti,
riescono ad ottenere solo una porzione estremamente ridotta del credito totale concesso da
intermediari finanziari operanti nelle aree rurali per le ragioni, già sottolineate, inerenti alla
cultura sessista.
Il lavoro è diviso in tre parti : nella prima elenco le più importanti istituzioni del settore
creditizio formale e informale, e passo in rassegna le cause di inefficienza del mercato
creditizio formale,
nella seconda parte analizzo la struttura di Grameen e rilevo quali sono i suoi raggi d‟azione e la
sua evoluzione nel tempo, da Grameen I a Grameen II.
Nella terza parte infine studio due casi nei quali rilevo effettivamente quale è il contributo che
la microfinanza può dare all‟empowerment femminile : analizzo una realtà affermata, forte di
33 anni di esperienza, come quella del Bangladesh, e una realtà molto giovane che sfrutta le
conoscenze accumulate per portare sollievo alla popolazione afgana martirizzata da 70 anni di
conflitti.
1 UNDP, 1995 Human Development Report ( New York 1995)
2 USAID Reaching Down and Scarling Up : Focus on USAID?s Delopment Patners : USAID Microenterprise Results Reporting
for 1999 and for 2000.
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Il mercato creditizio nei Paesi in Via di Sviluppo :
fallimenti e risposte
1.1 Background
I paesi in via di sviluppo sono caratterizzati da uno stato debole, sensibile alle ingerenze
straniere e ad esse soggetto . Le istituzioni che caratterizzano questi paesi sono inefficienti e
corrotte,il welfare state è inesistente, e le esigenze di una popolazione giovanissima e
bisognosa sono inascoltate.
L‟accesso al credito in simili condizioni è una delle poche opportunità che questa gente ha per
affrancarsi dalla trappola della povertà. Tuttavia non tutte le istituzioni erogatrici di credito sono
capaci di raggiungere gli obiettivi prescritti,apparati troppo grandi e lontani dai clienti si
rivelano grandi macchine tanto dispendiose quanto inefficienti, e troppe volte i clienti esculsi
sono i più bisognosi : le donne, magari vedove, con figli a carico per questo ritenute ad alto
rischio di insolvenza .
Si possono dividere i “fornitori di credito ” in due categorie : le istituzioni finanziarie
internazionali che offrono crediti, con vincolo di risultati o meno, agli stati, il settore formale, e
le istituzioni del cosiddetto settore informale che offrono crediti ai clienti individuati come
persone fisiche.
Le più importanti istituzioni del settore formale sono : il Fondo Monetario Internazionale, la
World Bank, le Development Bank; nel settore informale invece troviamo : le ROSCAs e le
Istituzioni di Microfinanza.
Il “World Development Report“ della World Bank (2001) rileva la sproporzione tra il volume di
transazioni che avvengono nel settore formale rispetto al volume totale delle transazioni:
ξ il 93,4% del credito totale distribuito nel settore formale, si concentra nei 53 paesi ad
alto reddito (26.710 $ pro capite);
ξ il restante 6,6% si divide tra il 5,5% dei 90 paesi a medio reddito (1.850 $ procapite) e
l‟1,1% dei 65 paesi a basso reddito (430 $ procapite).
Il settore formale si rivela meno capace di risolvere le questioni legate alla lotta alla povertà per
le problematiche riguardanti il razionamento del credito, le cui ragioni profinde trovano una
compiuta disamina teorica nell‟opera di Stiglitz e Weiss che analizzeremo più avanti.
Passiamo ora ad un conciso elenco degli attori che operano nel settore formale ed in quello
informale.
1.2 Il settore formale
Il settore finanziario formale è rappresentato da tutte le istituzioni finanziarie che operano, sotto
il controllo di autorità competenti, su mercati finanziari organizzati, localizzati in aree urbane,
dove prevale l‟economia di scambio e che nella loro attività utilizzano tecniche e strumenti
finanziari moderni, non molto dissimili da quelli adottati nei paesi industrializzati.
1.2.1 La World Bank: è la più grande istituzione dedicata al finanziamento di programmi. La
WB nasce in seno agli accordi di Bretton Woods nel 1944 congiuntamente al GATT e all‟IMF.
Nel 1960 la WB crea l‟IDA, un‟istituzione atta all‟ erogazione di crediti a tasso agevolato a
favore dei paesi più poveri,quelli con PIL pro capite pari a 6103 $. Nonostante l‟IDA finanzi
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programmi espressamente destinati alla lotta alla povertà e all‟ammodernamento strutturale,
secondo una stima di Oxfam International almeno 2/3 dei fondi sono utilizzati dai paesi poveri
per ripagare il proprio debito estero.
1.2.2 Il Fondo Monetario Internazionale: è un‟istituzione cooperativa volontaria di 182 stati. La
maggiore entità delle sue risorse deriva dalle quote di sottoscrizioni dei paesi membri.Queste
risorse sono disponibili per prestiti temporanei a breve termine, concessi a qualsiasi stato
membro che abbia difficoltà di pagamento sui debiti contratti con fornitori esteri o sugli
interessi sviluppati sui medesimi.
Solitamente tali crediti sono concessi a determinate condizioni, imposte dal Fondo perché il
paese in difficoltà intraprenda riforme atte a correggere gli sbilanci che hanno creato il
problema di pagamento.
Recentemente sono sorte molte polemiche sulla portata delle condizioni imposte dal FMI ai
paesi in difficoltà di pagamento per la crisi asiatica del 1997 e del 1998,come afferma J.E.
Stiglitz (2002).
Il FMI ha delle agenzie per scopi specifici aggiuntivi:
1. Enhanced Structural Adjustment Facility: quest‟agenzia concede prestiti ai paesi poveri
(con reddito annuale pro capite inferiore a $ 925) membri del FMI. I crediti sono
concessi per finanziare programmi macroeconomici e strutturali nazionali di durata
triennale. Gli interessi richiesti sono dello 0.5 % .
2. Debt Initiative for the Heavily Indebted Poor Countries:è un programma per assistere
paesi poveri altamente indebitati che seguono programmi di riforma e di
ammodernamento. Il fine è ridurre il peso del debito estero.
3. Emergency Assistance Related to Natural Disasters and Postconflict Situations:fornisce
prestiti ai paesi membri per risolvere problemi economici derivanti da disastri naturali
imprevisti o dal protrarsi di conflitti bellici o per la ricostruzione post bellica. Tali
finanziamenti sono svincolati da obblighi di risultato .
1.2.3 Development banks: costituite dai governi nei paesi in via di sviluppo nel tentativo di
compensare le mancanze delle banche commerciali,il loro compito risiede nell‟allocare le
donazioni e i fondi stanziati dal governo per sviluppare alcuni particolari settori del paese.
La creazione di queste banche non nasce in risposta ad un bisogno del sistema,ma a seguito di
decisioni prese a livello centralizzato che lasciano alla banca uno spazio molto esiguo in cui
esercitare il proprio potere discrezionale, limitandosi ad eseguire le direttive ricevute dall‟ente
finanziatore.
La misura più spesso imposta alle banche di sviluppo riguarda il tasso di interesse da applicare
sui prestiti da esse erogate inferiore a quello di mercato. Tale provvedimento, creando un
mercato fittizio in cui il povero opera, non consentirà mai un suo reale affrancamento,
consentendogli di lavorare solo in un mercato drogato costruito su misura per lui. Ciò causa
danni alla stessa istituzione, in termini di minori introiti.
In aggiunta la mancanza di una rete capillare dislocata a livello regionale,le lungaggini
burocratiche e la struttura altamente centralizzata,sono ulteriori caratteristiche che limitano
l‟utilità di queste banche.
1.2.4 Le banche commerciali: sono le prime istituzioni che emergono nei paesi in cui si è
avviato un certo sviluppo economico,nei quali servono le emergenti classi medie spesso legate
alla presenza straniera.
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