II
previsioni generali l'avvento al potere della maggioranza nera non ha
provocato la guerra civile che tutti temevano.
Al grande cambiamento degli anni 90 il popolo Afrikaner ha opposto
una forte resistenza che però non è sfociata in una guerra civile. Gli
atti terroristici compiuti dalla destra estrema sono poca cosa,
commessi da pochi soggetti invasati. Alla prova dei fatti l'apparato
statale composto quasi esclusivamente da burocrati Afrikaner si è
sempre dimostrato fedele alle istituzioni democraticamente elette;
anche l'esercito e la polizia pur essendo composte per la maggior parte
da Afrikaner (oggi non più) e pur avendo la possibilità di ribaltare la
situazione con un atto di forza si sono sempre dimostrati seri e
rispettosi del potere.
Analizzerò i partiti politici della destra Afrikaner prima e dopo le
elezioni del 1994. Darò ampio spazio a l'A.W.B.(Afrikaner
Weerstandsbeweging) e a Willem Ratte perché rappresentano gli unici
esponenti di rilievo di una protesta estrema che a volte è sconfinata nel
terrorismo. Per finire descriverò le confessioni e le sette religiose, che
tanta influenza hanno ancora sul popolo Afrikaner. Ho notato che
mentre i politici difendevano l'apartheid dicendo che non era possibile
dare il voto ai neri perché avrebbe significato consegnare il paese
all'A.N.C. (African National Congress) filo comunista in un periodo
storico in cui il comunismo era ancora troppo forte e pericoloso (il
muro di Berlino cade il 1989, nel 1990 N.Mandela viene liberato, per
molti non è una coincidenza), gli estremisti giustificano le loro azioni
spesso su basi religiose, affermando che i neri sono creature sataniche
mentre i Boeri sono il popolo eletto da Dio.
Il mio lavoro è stato facilitato dalla costante collaborazione di alcuni
Afrikaners, Inglesi e Tedeschi conosciuti tramite Internet: Leon
Strydom, Riette Du Toit, Etienne Marais, Arthur Kemp, Alan
D.Harvey e Claus Nordbruch.
Ho avuto la fortuna di ospitare a casa mia Riette Du Toit e Leon
Strydom (noto esponente del H.N.P. (Herstigte Nasionale Party), ora
in visita in Europa per promuovere il Volkskomitee incaricato di
organizzare per la destra Afrikaner il bicentenario della guerra Anglo-
Boera). Il materiale propagandistico e le informazioni da lui datemi
direttamente mi sono state utilissime. Parlandogli direttamente ho
potuto capire meglio molti elementi della storia e cultura Afrikaner.
III
Ho ospitato inoltre per alcuni giorni Riette Du Toit, una ragazza
Afrikaner di 22 anni figlia di un agricoltore vitivinicolo della zona ad
est di Città del Capo. Ciò che più mi ha colpito di lei è l'aver scoperto
che ogni mattina si alzava mezzora prima per leggere la Bibbia. Ho
capito così che stavo studiando un popolo con una mentalità
profondamente diversa dalla nostra e quindi difficilmente
comprensibile usando il nostro modo di pensare che può indurci a
volte a giudizi affrettati e semplicistici.
CENNI STORICI
2
Con la legalizzazione
dell'ANC
1
(African National
Congress) e del SACP (South
Africa Comunist Party) e la
liberazione di Nelson
Mandela, il febbraio del 1990
rappresenta per tutto il Sud
Africa una data storica. Già
da tempo Nelson Mandela
non viveva più in completo isolamento a causa della tubercolosi che lo
aveva gravemente minato nella salute. Le autorità del Sud Africa già
da alcuni anni avevano così deciso di "allentare" la morsa su di lui,
consce che la sua morte avrebbe sicuramente scatenato una
rivoluzione incontrollabile e sanguinosa.
Le riforme iniziate e poi interrotte da P.W.Botha
2
ed ora con forza riproposte da Frederick
De Klerk
3
, divenuto Presidente nel 1989, sembravano assumere un passo inarrestabile.
Qualcosa o qualcuno però stava entrando in azione per fermare questo processo che a
molti sembrava anche la logica conseguenza indiretta di quello che era accaduto e stava per
accadere nell'Europa dell'Est con il crollo del muro di Berlino e l'imminente fine del comunismo.
Per anni il Sud Africa era stato il bastione dell'anticomunismo
nel continente nero. Spesso si giustificava l'apartheid dicendo che era
l'unica soluzione per impedire che il paese cadesse in mano ai
comunisti, visto che i neri erano quasi tutti simpatizzanti dell'ANC.
Con il crollo del muro di Berlino
4
e la crisi dell'Unione Sovietica
questa giustificazione veniva meno, e quindi l'apartheid doveva
scomparire. Ad opporsi alle riforme non erano soltanto gli ambienti
dell'estrema destra, ma anche molti membri del National Party
5
(N.P.)
il partito di De Klerk e quindi in teoria sostenitore delle riforme e poi
molti funzionari dello Stato soprattutto nelle file dell'Esercito e della
1
ANC (African National Congress) partito di maggioranza nero in esilio dal 1960.William Beinart
Twentyieth century South Africa. Oxford. Oxford University press, 1994, pp.252-253.
2
P.W. Botha ex presidente del consiglio dal 1978 al 1989, membro e presidente del National
Party. Ibidem, pag. xvi.
3
F. De Klerk primo ministro dal 1989 al 1994, membro e presidente del National Party. Ibidem,
pag.xvi.
4
Journal of Contemporary African Studies, 14/1/1996, pp.87,101.
5
NATIONAL PARTY Partito di maggioranza tra i bianchi, al governo dal 1948 .Johann Van
Rooyen Hard Right The new white power in South Africa,London I.B.Tauris Publisher.1994, pp.
14-17.
3
Polizia da cui iniziarono le loro carriere due noti leader della destra
bianca ed afrikaner in particolare: C. Viljoen e. E Terreblanche
6
.
I rapporti della Commissione Goldstone
7
del marzo e dicembre
1993 denunciavano chiaramente il coinvolgimento della Polizia e dei
servizi segreti militari nei recenti scontri verificatesi soprattutto nel
Kwa-Zulu-Natal
8
tra i sostenitori dell'ANC di Nelson Mandela e del
IFP (Inkatha Freedom Party)
9
di M. Buthelezi.
I membri dell'IFP ricevevano armi, finanziamenti, informazioni
riservate alla polizia ed anche allenamenti di tipo militare nel campo
addestramento dell'Esercito Sud Africano di Caprivi in Namibia.
L'I.F.P. è un partito particolarmente forte nel Natal tra gli
appartenenti all'etnia Zulu. Ciò non toglie però che molti Zulu siano
simpatizzanti dell'A.N.C.: da qui hanno origine i furiosi scontri che
provocarono e tuttora causano numerosissime vittime.
Una pratica comune per l'esecuzione dei traditori o oppositori
politici, era quella di impregnare un pneumatico con del carburante e
poi metterlo sulla testa della vittima che sarebbe quindi arsa
viva,(questa pratica era in uso soprattutto nel Vaal, non nel Kwa
Zulu/Natal).
Spesso questi scontri violenti venivano presentati non solo
come scontri politici, ma anche come frutto di un atavico antagonismo
di origine etnico-tribale, tra Xhosa, filo A.N.C. e Zulu filo I.F.P.
Negli ambienti della destra bianca M.Buthelezi leader del I.F.P.
riscuoteva notevoli simpatie e appoggi perché un'eventuale guerra
civile tra etnie nere non avrebbe fatto altro che rafforzare gli
oppositori alle riforme di De Klerk, unico responsabile così dello
sfascio del paese dovuto alle sue politiche anti-apartheid.
6
C. Vilijoen e E. Terreblanche: leader della destra Afrikaner. Siti Internet:
www.Vryheidsfront.co.za/ www.histour.demon.co.uk/awb/
7
COMMISSIONE GOLDSTONE: stabilita per indagare su eventuali coinvolgimenti dei servizi
segreti nei disordini in Natal. Africa Research Bulletin 1994 pp. 11362-11364.
8
Kwa Zulu/Natal.: nuovo nome dato alla provincia del Natal.(Nel nuovo Sud Africa non ci sono
più 4 province: Cape, Orange Free State, Natal e Transvaal, ma 9: Western Cape, Eastern Cape,
Northern Cape, Free State, Kwa Zulu Natal, Gauteng, Mpumalanga, North West e Northern
Province.).Africa Research Bulletin 1995 pag.11918.
9
INKATHA FREEDOM PARTY: partito di maggioranza tra gli Zulu del Natal. Sito Internet:
www.unhcr.ch/unhcr/refworld/country/writenet/wrizaf.htm
4
Gli oppositori delle riforme spesso si richiamavano a F.H.
Verwoerd, il creatore e progettista del grande apartheid
10
, come
esempio di politico accorto e saggio.
Hendrik Frensch Verwoerd fu primo ministro in Sud Africa dal
1958 al 1966 anno in cui fu assassinato, ufficialmente, da un pazzo di
origini Greche (Demetrio Tsafendas)
11
. Per H.F.Verwoerd ogni etnia
in Sud Africa doveva evolversi e svilupparsi indipendentemente e
differentemente l'una dall'altra; per questo motivo vennero create le
Homeland, all'interno delle quali ogni nazione etnica poteva
svilupparsi senza problemi ed interferenze di alcun tipo visto che lo
stato del Sud Africa era pronto a concedere loro anche l'indipendenza
se lo avessero voluto.(Ciò accadde negli anni 70 con le Homeland di
Ciskei, Transkei, Venda e Bophuthatswana). In realtà non si trattò mai
di vera sovranità perché queste piccole enclave dipendevano in tutto e
per tutto dal Sud Africa. Le Homeland infatti erano poverissime e
sovrappopolate, per questo molti dovevano cercare lavoro in Sud
Africa dove logicamente venivano trattati come degli stranieri. Questi
"stati" spesso non avevano nemmeno omogeneità territoriale; basti
pensare che il Bophuthatswana era costituito da molti frammenti di
territorio sparsi nel nord dell'intero Sud Africa
12
.
Una volta costituite le patrie tribali tutto il Sud Africa sarebbe
diventato terra dei soli bianchi e le Homeland piano piano avrebbero
dovuto ospitare le popolazioni nere a seconda della loro etnia di
provenienza. Questo progetto era di difficile attuazione perché i neri
erano distribuiti sull'intero territorio del Sud Africa e quindi si dovette
procedere a vere e proprie deportazioni di massa che però non
sortirono i risultati sperati; i neri infatti rappresentavano più dell'80%
della popolazione Sud Africana e spostare milioni di persone
diventava così un'impresa faraonica. Questo progetto avrebbe
trasformato i milioni di neri che vivevano in Sud Africa in stranieri e
quindi in semplici immigrati privati dei diritti politici, costretti a
cercare lavoro nello stato più ricco ed industrializzato dell'intero
continente Africano.
10
Edgardo Pellegrini, Oltre Mandela, Firenze, La Nuova Italia, 1995, pag. 136
11
Jaap Marais, The Founders of the New South Africa, 1994, pubblicato dal H.N.P. e stampato da
Creaprint, Johannesburg, pag. 16
12
Edgardo Pellegrini, op.cit., pp. 36-42
5
Dei neri però il Sud Africa aveva estremamente bisogno
soprattutto come manodopera a basso costo da usare nelle miniere,
nelle fattorie (spesso nella zona del Capo) e nelle fabbriche.
Vicino ai grandi centri industriali, poiché le Homeland erano
troppo lontane e scomode, sorsero le grandi Township nere come
Soweto
13
dove ci si alzava la mattina presto per andare a lavorare e si
tornava la sera tardi stremati dal lavoro e dal lungo viaggio che poteva
durare più di 4 ore. I neri potevano dunque risiedere fuori dalle
Homeland appunto in queste Township, da cui si poteva entrare ed
uscire per mezzo di un pass per andare al lavoro.
F.H. Verwoerd era molto popolare perché era considerato un
padre della patria. Fu lui infatti che indisse il referendum per uscire
dal Commonwealth e proclamare così il 31 Maggio del 1961 la
Repubblica recidendo così ogni legame con la corona Inglese
14
.
In Sud Africa infatti i bianchi non rappresentano un'unica entità
solida e compatta, ma un insieme di popoli principalmente composti
da Inglesi e Afrikaner.
Gli Afrikaner sono i discendenti degli Olandesi che nel 1652
capeggiati da Johan Van Riebeck, fondarono a Città del Capo un
punto di rifornimento e sosta (il viaggio era molto lungo e molti
marinai si ammalavano di scorbuto, e morivano a causa del cibo,
spesso mal conservato, e per la mancanza di vitamine) verso la rotta
per le indie orientali (Indonesia, allora colonia Olandese). A Città del
Capo in conseguenza delle persecuzioni religiose in atto in Europa si
rifugiarono anche tedeschi, scozzesi, e calvinisti francesi detti
Ugonotti. Tutti questi popoli europei si sono con il tempo fusi e hanno
dato origine alla etnia bianca Afrikaner (uso la parola "bianca" perché
tra gli Afrikaner si dovrebbe annoverare anche la popolazione
Coloured di Città del Capo che essendo di origine, indigena,
Afrikaner, e asiatica (Malese per la precisione), spesso ha ricevuto
l'istruzione in lingua Afrikaans, e quindi si esprime usando lo stesso
idioma). Dopo la sconfitta di Napoleone gli Inglesi nel 1815 si
impadronirono di Città del Capo trasformandola in loro colonia e nel
1835 imposero l'abolizione della schiavitù
15
. Gli Afrikaner che
13
SOWETO South West Town, situata nei pressi di Johannesburg. William Beinart op.cit., pag.
122.
14
Sito Internet: www.wi.hs-wismar.de/~linke/RSA/Personen/Verwoerd_en.html
15
Anna Maria Gentili, Il leone e il cacciatore, Roma, La nuova Italia scientifica, 1996, pp. 46, 110
6
usavano la manodopera nera nel lavoro dei campi furono così costretti
a decidere se continuare a vivere sotto le leggi Inglesi divenute per
loro gravose, o spostarsi più a nord dove il dominio Britannico non era
arrivato. Chi decise di spostarsi intraprese lunghi viaggi effettuati con
carri trainati da buoi (ox-wagon) e disposti in circolo (laager) durante
la notte per difendersi dagli attacchi delle popolazioni indigene. Questi
viaggi vennero chiamati con il nome di "Grande Trek"(che significa
grande marcia). I contadini che si spinsero verso nord ancora oggi
sono chiamati Boeri che in Olandese significa appunto contadino,
lasciando il termine Afrikaner per una indicazione più generale, di
tutto questo popolo che non è così omogeneo come si potrebbe
credere. Nel 1837 un gruppo di Trekker guidati da Piet Retief venne
sterminato dagli Zulu di re Dingane. La vendetta Boera arrivò un anno
dopo, il 16 Dicembre del 1838 quando 470 Boeri guidati da Andries
Pretorius sconfissero un esercito di 15.000 Zulu nell'odierna località di
Blood River (Fiume di Sangue), così chiamato in seguito alla famosa
battaglia tutt'oggi celebrata ogni Dicembre come festa nazionale. Si
decise di dare questo nome al sito della battaglia perché si narrava che
a causa dell'enorme numero di vittime il fiume fosse diventato rosso,
per il sangue dei caduti. Questa tremenda battaglia rappresenta un
punto fondamentale di tutta la storia degli Afrikaner dal 1652 ad oggi.
Andries Pretorius ed i suoi 470 uomini il giorno prima celebrarono
una messa e fecero una grande promessa a Dio.
L'esito della battaglia fu sorprendente, perché i Boeri in
schiacciante inferiorità numerica riuscirono non solo a vincere ma a
non riportare alcuna vittima tra le loro file. Ancora oggi per molti
Afrikaner questo fu un miracolo e un segno divino. Loro erano il
popolo eletto da Dio per compiere la missione civilizzatrice e
cristianizzare l'Africa; la loro era diventata una missione supportata
dalla convinzione che Dio fosse dalla loro parte e mai li avrebbe
abbandonati
16
. Questa forte religiosità spiega il motivo della intensa
adesione e giustificazione morale dell'apartheid da parte della Dutch
Reformed Church
17
.
16
Sito Internet. www.histour.demon.co.uk/AWB
17
DUTCH REFORMED CHURCH Chiesa olandese riformata, quella con il maggior seguito tra
gli Afrikaners. Edgardo Pellegrini, op.cit., pag. 128.
7
In seguito, i Boeri
avevano costituito le loro
Repubbliche nel nord, e cioè la
Repubblica del Transvaal
18
e
del Libero Stato dell'Orange
19
,
minacciate dalle mire Inglesi
rappresentate non solo dal
progetto espansionistico di Lord
Rhodes - che mirava a
colonizzare l'Africa dal Cairo a Città del Capo - ma anche dalla
volontà di impadronirsi dei giacimenti auriferi e diamantiferi
recentemente scoperti. I Boeri sconfissero gli Inglesi nel 1881 ma a
loro volta furono sconfitti dagli stessi nella terribile guerra Anglo-
Boera del 1899-1902,che annovera il triste primato storico dei
famigerati campi di concentramento dove gli Inglesi lasciarono morire
di fame e di stenti 27.000 donne e bambini Boeri.
Dopo questa sconfitta iniziò però la lenta ma costante conquista
dei posti di potere all'interno del nuovo stato (Unione Sud Africana
nata nel 1910 dopo la guerra Anglo-Boera), da parte della popolazione
Afrikaner. Il 1948, con la vittoria alle elezioni del H.N.P. (Heredigte
National Party, Partito Nazionale Riformato) di D.F.Malan,
rappresenta l'inizio di una più forte egemonia Afrikaner che
raggiungerà l'apice nel 1961 con la dichiarazione della Repubblica. Si
creò così una specie di suddivisione dei poteri, con gli Inglesi a capo
di quelli economico-finanziari, e gli Afrikaner sempre più saldamente
al comando di esercito, polizia e pubblica amministrazione. Afrikaner
ed Inglesi non sono quindi un gruppo compatto, ma diviso a causa
delle profonde diversità linguistiche, etniche, culturali, storiche e
religiose.
Nonostante queste diversità però non si è mai parlato di
Homeland per Inglesi o Afrikaner, come invece si è fatto per tutte le
altre etnie nere del Sud Africa: Xhosa, Zulu, Ndebele, Tswana, Venda,
Swazi, Tsonga, o per gli Indiani, i Coloured, ecc.
18
Transvaal: significa al di la del fiume Vaal. The World Book Encyclopedia, U.S.A., Field
Enterprise Educational Corporation, 1976, vol.19, pag. 324.
19
Orange. Dalla famosa casa regnante Olandese (gli arancioni), e dall'omonimo fiume da cui
prende poi il nome la provincia Enciclopedia Italiana Treccani, Roma. Istituto dell'enciclopedia
italiana fondata da Giovanni Treccani 1970, vol. viii, pag. 593.
8
Con F.W. De Klerk tutto questo sistema stava per crollare e i
più colpiti dalle riforme sarebbero stati proprio gli Afrikaner, a suo
tempo i principali benefattori del sistema dell'apartheid, visto la loro
quasi totale occupazione dello Stato che ora stava subendo radicali
cambiamenti. Il mondo economico infatti si stava rendendo conto che
l'apartheid non pagava più.
Il sistema delle Homeland e delle Township procurava sì
manodopera a basso prezzo, ma altamente inesperta e quindi non
professionale, in un mercato mondiale che sempre più richiede
prodotti sofisticati. Le sanzioni inoltre facevano sentire il loro peso e
per la classe economica, principalmente di origine inglese, la
situazione cominciava a diventare insostenibile
20
. Gli Inglesi inoltre da
sempre si sono contraddistinti in Sud Africa per le loro idee liberali
che logicamente andavano a scontrarsi con quelle più conservatrici e
profondamente religiose degli Afrikaner. Le riforme minacciavano
quindi soprattutto il popolo Afrikaner, che dallo stato aveva sempre
ricevuto aiuto e protezione.
Le privatizzazioni avviate nel 1990 e l'apertura ai neri
dell'impiego pubblico rappresentavano una sicura perdita di posti di
lavoro per gli Afrikaner.
La destra politica Afrikaner non nasce però nel 1990 come
conseguenza delle riforme di De Klerk, ma molto prima. Il 1948
rappresenta l'anno in cui il Dr. J.Malan vince le elezioni generali e il
H.N.P. (Heredigte National Party) va al potere alleato all'Afrikaner
Party (altro partito di destra). Fino al 1969 gli Afrikaner hanno goduto
di una certa unità politica che precedentemente in poche occasioni
ebbero e che in futuro dopo il 1969 sempre meno avranno. In Sud
Africa infatti circola una simpatica ma significativa barzelletta sugli
Afrikaners, che dice: "Se due Greci si incontrano si mettono in affari e
aprono un Bar; se due Inglesi si incontrano fondano una colonia; se
due Indiani si incontrano aprono un negozio, ma se ad incontrarsi sono
due Afrikaner quasi certamente fonderanno due partiti politici
diversi". In questa battuta si racchiudono purtroppo per il popolo
Afrikaner molte verità. Gli Afrikaner - come abbiamo già sottolineato
- non sono mai stati un popolo solido e compatto come si potrebbe
credere. Già dopo la guerra Anglo-Boera, si iniziò a distinguere tra
20
William Beinart, op.cit., pp. 239-141
9
Henshopper e Bittereinder. I primi furono quelli che si arresero subito
agli Inglesi, i secondi invece combatterono fino all'ultimo momento.
Durante la prima guerra mondiale il Sud Africa si schierò a
fianco degli Inglesi. Questa decisione però non piacque a molti
Afrikaner da sempre simpatizzanti della Germania per l'aiuto da essa
avuto durante le guerre Anglo-Boere, e per le chiare origini Tedesche
di molti di loro. A reprimere queste rivolte non furono soltanto gli
Inglesi, ma anche molti Afrikaner che appoggiavano la decisione del
governo dell'Unione Sud Africana di dichiarare guerra all'imperatore
Guglielmo di Germania, e conseguentemente di invadere l'Africa del
Sud Ovest (colonia del Reich), oggi Namibia, che resterà sotto
mandato prima e occupazione di fatto poi del Sud Africa fino al 1989.
La prima seria frattura politica si ebbe nel 1934 in seguito alla
decisione dei due principali partiti politici del Sud Africa, l'uno
rappresentante gli Afrikaner e l'altro gli Inglesi, di unirsi e fondare
l'U.P. (United Party). Per molti Afrikaner stare a fianco degli Inglesi
era una cosa orribile, e per questo il Dr.J.Malan si staccò dal U.P. e
fondò il H.N.P. che riuscì a vincere le elezioni del 1948.
Prima del 1948 un altro fatto contribuì a seminare odio e
divisione tra gli Afrikaner: lo scoppio della seconda guerra mondiale.
Il Sud Africa anche questa volta si alleò con gli Inglesi contro la
Germania di Adolf Hitler, che tra gli Afrikaner godeva di notevoli
simpatie. In Sud Africa tra gli Afrikaner infatti nacquero numerose
organizzazioni filo-naziste, come le Camice Grigie di Louis T.
Weichardt, e il gruppo Ordine Nuovo di Oswald Pirrow. Anche in Sud
Africa vennero introdotte leggi contro gli ebrei, come quella del 1937
che praticamente ostacolava in modo assoluto e definitivo l'afflusso di
ebrei provenienti dalle persecuzioni dell'Europa dell'Est
21
, e la legge
del 1948 che vietava agli ebrei l'appartenenza al N.P. (National Party
del Dr.J.Malan) del Transvaal, la regione del Sud Africa da sempre
bastione del conservatorismo. Leggi, abrogate solo negli anni 50 in
seguito alle forti pressioni internazionali. Per gli Afrikaner sarebbe
stato logico e naturale quindi scegliere l'alleanza con la Germania
Nazista e non con l'Inghilterra. Fu così che durante il conflitto molti
Afrikaner scelsero di ostacolare e sabotare in ogni modo lo sforzo
militare del Sud Africa a fianco degli odiati Alleati. Per questo nacque
21
Sito Internet dell'Antisemitism World Report 1997:
www.ort.org/communit/jpr/AWB_web/contentspage.htm
10
l'organizzazione segreta paramilitare chiamata Ossewabrandwag
(O.B.)
22
, il cui leader era Hans van Rensburg.
L'O.B. organizzò atti di sabotaggio che causarono notevoli
danni all'esercito del Sud Africa. L'O.B. scomparve in seguito alla
sconfitta di A.Hitler, e molti dei suoi membri, tra cui il futuro primo
ministro J.Voster, entrarono nelle fila del N.P. di Dr.J.Malan o del
Afrikaners party (A.P.) di N.C.Havenga.
Nel 1948 finalmente con la coalizione di N.P. e A.F. il popolo
Afrikaner sembrò avere raggiunto quell'unità, che in poche occasioni
aveva avuto. Già nel 1969 però all'interno del N.P. si produsse una
frattura che portò il deputato Albert Herzog ad abbandonare il partito
e a fondare l'H.N.P. (Herstigte Nasionale Party) (Partito Nazionale
Ricostituito).
La frattura ebbe origine dopo la morte nel 1966 di
F.H.Verwoerd, e l'elezione a primo ministro di J.Voster. Il nuovo
primo ministro iniziò a riformare l'apartheid, abolendo quelle piccole
segregazioni che riguardavano lo sport, gli hotel, gli autobus, le file,
ecc. All'interno del N.P. la corrente più conservatrice conosciuta con il
nome di Verkramptes, si oppose alla piccola riforma di J.Voster in tre
modi. Il primo risultò nella spaccatura e fondazione di un nuovo
partito, l'H.N.P. di Albert Herzog. Il secondo invece consisteva nel
rimanere all'interno del N.P. per cambiare, con una tattica attendista, il
più possibile la sua politica riformatrice dall'interno. I fautori di questa
seconda scelta furono Piet Mayer, leader dell'organizzazione
massonica Broederbond, A.P.Treurnicht direttore della rivista del N.P.
Hoofstaad, P.W.Weiss presidente del S.A.B.R.A. (South African
Bureau for Racial Affairs) e J.D.Voster fratello del primo ministro e
membro della D.R.C. (Dutch Reformed Church). Il terzo sistema di
opposizione infine era messo in atto dai così detti Nazionalisti
Purificati, rappresentati da gruppi informali dentro e fuori il N.P. I
gruppi più rappresentativi erano: Die Genootskap Vir die Handhawing
Van Afrikaans
23
, Die Nasionale Raad Teen Die Kommunisme
(Consiglio nazionale contro il comunismo), e Die Blanke
Bauwerkersvakbland (Sindacato dei lavoratori bianchi).
22
Ossewabrandwag (O.B.), le sentinelle dei carri trainati dai buoi appartenenti ai primi Trekker
boeri. Johann Van Rooyen, op.cit., pag. 14.
23
La società per la salvaguardia della lingua Afrikaans. ibidem., pag.18.