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quale devo ringraziare principalmente la Dott.ssa Baragone,
responsabile dell’ufficio finanziario, il cui supporto e le cui
informazioni sono state indispensabili.
Nel primo capitolo viene analizzata la storia della società, dalla sua
nascita (1882) al suo sviluppo attuale di protagonista nel mercato
mondiale degli aerei executive, aerei destinati cioè al trasporto
privato.
Nel secondo capitolo viene approfondito il tema principale della tesi,
la pianificazione e la programmazione finanziaria, come avvengono
nella pratica, gli strumenti e i documenti utilizzati dalla società.
Ricordo che molte informazioni riguardanti, ad esempio, l’ambito
della pianificazione strategica, il preventivo di cash flow, l’analisi
degli scostamenti, fanno parte di quella sfera di informazioni che
sono riservate per la società, la cui divulgazione sarebbe negativa
sia per la loro importanza strategica che per la loro intrinseca
caratteristica di rappresentare informazioni interne alla società;
inevitabilmente non è stato possibile analizzarle approfonditamente
in questa sede
Nel terzo capitolo si affronta il tema “tesoreria”, l’evoluzione del suo
ruolo, l’importanza che sempre più la distingue. Anche in questo
ambito vengono descritti gli strumenti idonei all’attività di
programmazione, portando un esempio pratico di schema di cash
flow preventivo utilizzato settimanalmente da Piaggio.
Nel quarto ed ultimo capitolo viene analizzata l’analisi degli
scostamenti, coadiuvata dai report prodotti all’interno dall’azienda,
evidenziando gli scenari critici che possono determinare la perdita di
significato del processo di previsione elaborato.
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CAPITOLO I
PIAGGIO AERO INDUSTRIES S.P.A.
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1.1 Sulle ali della memoria
E’ il 5 settembre 1882 quando nello studio notarile di Antonio
Mantero, il cavaliere Enrico Piaggio, nato a Quinto al mare e
domiciliato a Genova, acquista un terreno ortivo di 4.800 mq al
prezzo di 25.000 lire situato a Sestri Ponente, in località detta “Della
Persa”.
Quella firma segna l’inizio di una lunga storia d’impresa che nel giro
di pochi anni collocherà la Piaggio fra le imprese che fanno la storia
economica del nostro paese.
Genova è in quegli anni di fine ‘800 protagonista di una tumultuosa
fase di crescita, che continuerà ininterrotta fino alla prima guerra
mondiale. Hanno sede in città: società anonime, attività finanziarie,
aziende di trasformazione, e grandi compagnie di navigazione come
la Navigazione Generale Italiana, la maggiore compagnia italiana.
Enrico, osservando le costruzioni di numerose imbarcazioni nei
cantieri di Genova, decide di scommettere sulle ambizioni del nuovo
giovane Stato Unitario che fa della Marina mercantile e militare la
carta di presentazione nel mondo. Prevede così di potenziare la sua
attività: cerca un nuovo spazio e apre uno stabilimento di lavorazione
del legname per le forniture navali in prossimità dei cantieri.
Sestri Ponente in quegli anni conta 11.000 abitanti ed è il più grande
cantiere della Liguria.
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Enrico nella sua attività si avvale della collaborazione di ebanisti,
intarsiatori, abilissimi maestri la cui creatività e capacità sarà
riconosciuta a livello internazionale. Importante è poi la presenza del
figlio Riccardo (imbarcato già all’età di 15 anni) che, grazie al suo
talento e all’aggressiva capacità operativa, in pochissimo tempo
cerca e trova nuovi soci per dare concretezza ai suoi progetti
imprenditoriale. Dopo pochissimi anni infatti si separa dal padre e nel
settembre 1887 trasforma la Società Rinaldo Piaggio in Piaggio & C.
Le cronache di quell’epoca riferiscono che tutte le navi più importanti
varate dai cantieri liguri hanno l’arredamento e gli interni firmati
Piaggio; anche la stessa Marina imperiale tedesca e molte altre
società straniere ricorrono alla creatività e abilità delle maestranze di
Sestri.
L’attività di Rinaldo non ha sosta: vengono acquistati nuovi terreni
per ampliare lo stabilimento e mettersi in condizione di rispondere
alla sfida del mercato, coadiuvato dell’economia italiana che conosce
una fase di rapida espansione, la più accentuata di tutta la storia
economica, dall’unità nazionale alla prima guerra mondiale.
Il decollo industriale coincide con il completamento della rete
ferroviaria e con la crescita della domanda di materiale rotabile, per
soddisfare l’esigenza del trasporto delle merci e delle persone.
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Accanto alle costruzioni dei grandi piroscafi, ai loro arredi, ora la
Piaggio punta al settore ferroviario, destinato a diventare
progressivamente il suo nuovo centro di attività.
Lo stabilimento di Sestri non è più sufficiente così nel 1906 Rinaldo
Piaggio firma con il Comune di Finalmarina (oggi Finale Ligure, in
provincia di Savona) l’accordo per l’impianto, in Regione Isola, di una
grande officina per la costruzione e la riparazione dei veicoli
ferroviari.
Il settore dei trasporti rappresenterà sempre il più forte filo
conduttore della Piaggio, a cui ora si aggiunge il settore delle
costruzioni aeronautiche. A Finalmarina nel 1916 inizia, infatti,
l’attività aeronautica Piaggio; dapprima con la riparazione e quindi
con la costruzione, su licenza, di idrovolanti, richiesti per l’impiego
nei trasporti e nelle comunicazioni derivanti dalla guerra.
Il legame con il settore navale, l’impegno nelle costruzioni ferroviarie
ed ora aeronautiche, conoscono un’immediata integrazione nel ciclo
produttivo. Del resto i primi aerei, gli idrovolanti, sono tecnicamente
vicini alle imbarcazioni, le “barche con le ali”, com’è stato scritto
1
.
Si tratta di mezzi di volo che oggi appaiono goffi e pesanti, ma che in
quel periodo rappresentavano comunque capolavori d tecnologia e di
creatività.
1
Relazione degli Amministratori e Bilancio al 31 dicembre 1999.
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Nuovo spazio risulta necessario: il cinquantatreenne imprenditore
decide l’acquisizione delle Officine Aeronautiche “Francesco Oneto”
di Pontedera - Pisa, città che in quegli anni è una delle prime
italiane nella produzione aeronautica.
Caduta la domanda di guerra il ritorno alla normalità è carico di
problemi e di precarietà. Nei primi anni postbellici nessuna nuova
nave viene varata, con conseguenze negative sul settore
dell’arredamento; continua, invece, e si sviluppa la produzione nel
comparto delle costruzioni ferroviarie e soprattutto quelle
aeronautiche.
Occorre però fare i conti con i nuovi tempi e nel 1920 la società in
accomandita Piaggio & C. si costituisce in Società Anonima con la
stessa denominazione.
La società “ha per scopo la costruzione e riparazione di materiale
mobile ferroviario, tranviario e rotabile di ogni genere, l’esercizio dei
cantieri per costruzioni navali, costruzioni aeronautiche, costruzioni
meccaniche in genere, arredamento navi, lavorazione dei legnami in
genere, estratti tannici e coloranti del legno, coltivazione e
sfruttamento di foreste, produzioni carboni e loro derivati ed estratti,
commercio di legnami in genere”.
2
Tra le più importanti figure di cui Piaggio ha potuto avvalersi ricordo:
2
Relazione degli Amministratori e Bilancio al 31 dicembre 1999, “Sulle ali della
memoria”
10
Giovanni Pegna, uno dei più affermati ingegneri in Italia negli anni
del primo dopoguerra; Rinaldo Piaggio acquista nel 1923 lo
stabilimento di Roma Pegna-Bonmartini (per 1,7 milioni di lire) sia
per beneficiare delle loro commesse sia per acquistarsi la creatività e
le capacità dell’ingegnere. Progetto di Pegna era l’apparecchio
terrestre tipo P1 chiamato Rondine: monoplano con un motore
comune tolto da una motocicletta, sulla quale aveva già funzionato
per varie migliaia di Km.
Giuseppe Gabrielli, destinato a diventare uno dei protagonisti della
storia aeronautica italiana. Progetto importante è la creazione della
galleria aerodinamica di Finale Ligure e della Vasca Idrodinamica,
indispensabili per fare le prove di resistenza aerodinamica su modelli
di legno di prototipi di aerei. La Galleria è tuttora funzionante
all’interno della grande officina dello stabilimento di Finale.
L’apporto di Pegna e di Gabrielli è fondamentale per lo sviluppo del
settore aeronautico della Piaggio, in quanto entrambi prospettano
soluzioni tecniche molto avanzate e moderne.
La produzione di motori aeronautici ha inizio nel 1925 con
l’acquisizione della licenza di fabbricazione dalla Bristol dello Jupiter,
un motore radiale raffreddato ad aria.
All’inizio degli anni ’30 la Piaggio è ormai tecnicamente autonoma.
Nasce così la prima generazione di motori interamente concepiti in
casa (compresi i carburatori, i riduttori, ed i compressori).
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Nel 1930 la Piaggio costruisce il primo elicottero che consegue un
successo memorabile, battendo il record mondiale per altezza (m 18)
e durata (8’45”).
La punta di eccellenza nella produzione ferroviaria viene raggiunta
con la costruzione del treno per la Casa Reale e per le massime
autorità dello stato: un convoglio formato da carrozze per il Re, la
Regina, la Regina madre e per il Principe ereditario.
La ripresa registrata, sin dal 1932, si accelera durante gli anni
dell’espansione coloniale, dal 1934 in poi, e nel periodo che precede
il secondo conflitto mondiale.
Il 5 gennaio 1938 il senatore Rinaldo Piaggio muore a Genova all’età
di 71 anni. Ancora attivo, ancora al proprio posto di comando nel
gruppo da lui costituito per la realizzazione dell’aeroporto di Sestri
Ponente.
La sua scomparsa segna la fine di un’epoca che coincide con le
grandi trasformazioni nazionali, precedenti e successive alla Grande
Guerra.
Gli stabilimenti di Finale vengono distrutti dai massicci
bombardamenti degli Alleati durante la seconda guerra mondiale e
questo mette in ginocchio Piaggio. Soltanto lo stabilimento di Sestri
rimane operativo.
Dopo la guerra i figli di Rinaldo, Enrico ed Armando, iniziano l’opera
di ricostruzione. Con l’operatività dell’azienda ridotta all’arredo