CAPITOLO 1
INTRODUZIONE
1.1 Prefazione
In Italia, i risultati delle ultime elezioni regionali dell’aprile del 2005
sono stati caratterizzati, rispetto al passato, da una maggiore mobilità di voto tra i
due poli che contraddistinguono l’attuale contesto politico — il centro-destra ed il
centro-sinistra — e da una minore influenza esercitata dalle ideologie politiche.
Infatti, secondo un’indagine condotta dal CENSIS (2005), l’istituto italiano per la
ricerca socioeconomica, una rilevante percentuale di elettori italiani ha deciso per
chi votare solo in fase di campagna elettorale e, soprattutto in Puglia, ha influito
significativamente sulla loro scelta di voto la qualità personale dei candidati e le
promesse contenute nei loro programmi. La maggior parte degli elettori, inoltre,
ha dichiarato di aver perso fiducia nella classe politica italiana.
Attualmente, quindi, per l’elettorato italiano le convinzioni ideologiche
sembrano contare sempre meno, e il voto diventa maggiormente espressione
dell’immagine percepita dei leader politici, nonché delle aspettative e desideri che
vengono creati dalle promesse elettorali effettuate nel periodo antecedente le
elezioni.
In particolare, diversi studi (ad esempio, Caprara, Barbaranelli, e
Zimbardo 2002; Caprara, Barbaranelli, e Zimbardo 1999) hanno dimostrato che è
la corrispondenza tra le caratteristiche della personalità dei singoli elettori e le
caratteristiche percepite dei candidati politici che orienta maggiormente le
Capitolo 1
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preferenze degli elettori verso un determinato partito. Successivamente, Caprara
(2004) ha indagato quali valori e tratti della personalità caratterizzano gli elettori
del centro-destra e gli elettori del centro-sinistra, e tali caratteri sono risultati
discriminanti nell’orientamento politico ed anzi, più importanti di altri fattori
comunemente utilizzati, quali, ad esempio, l’età, il sesso, o il grado di istruzione.
Nel contesto politico attuale, quindi, in cui le tradizionali appartenenze
ideologiche influenzano sempre meno il comportamento di voto degli elettori
(cfr., ad esempio, Foglio 1999; Caprara 2004), ed aumenta invece sempre più la
percentuale di soggetti indecisi o sfiduciati nei confronti della politica, diventa
essenziale per un partito analizzare le caratteristiche psicologiche dell’elettorato,
per progettare e realizzare un programma che sia in grado di soddisfare il
cittadino-elettore ed ottenere così il suo consenso.
Le strategie di un partito, dunque, per essere di successo, devono essere
finalizzate alla soddisfazione dell’elettore, e il prodotto politico (programma
elettorale, candidato, simbolo, slogan) che viene offerto deve essere
adeguatamente differenziato e propagandato (Foglio 1999).
Il marketing politico è un insieme di tecniche e procedure che mira a
costruire, mantenere, e accrescere nel lungo periodo processi di comunicazione bi-
direzionali tra un partito e l’elettore, con l’intento di soddisfare gli interessi di
entrambi (O’Shaughnessy 2001). È uno strumento che, pur non essendo in grado
di garantire il consenso politico, permette ad un partito di analizzare a fondo le
caratteristiche socio-demografiche, i tratti psicologici, e gli stati d’animo
contingenti dell’elettorato, al fine di utilizzare efficientemente le risorse “scarse” a
disposizione per soddisfare nel migliore dei modi le esigenze dei cittadini.
Introduzione
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1.2 Caratteristiche Generali e Specifiche della Psicologia degli Elettori
La presente ricerca intende effettuare uno studio di marketing politico
con lo scopo di tracciare un profilo dei tratti psicologici strutturali e
tendenzialmente duraturi degli elettori salentini del centro-destra e del centro-
sinistra.
Primo obiettivo della ricerca è stato quello di individuare le eventuali
differenze presenti fra gli elettori dei due poli riguardo le caratteristiche generali
della loro psicologia, quelle che prescindono, cioè, da specifici ambiti e situazioni,
e servono a fornire una descrizione generale della personalità e delle credenze di
ciascuno. A riguardo sono stati analizzati i costrutti relativi ai Tratti della
Personalità e ai Valori. I Tratti della Personalità sono caratteristiche endogene
durevoli di un individuo che spiegano il suo comportamento abituale e i suoi stili
di reazione nei confronti dell’ambiente esterno (Mooradian e Olver 2002). I
Valori, invece, rappresentano concetti o credenze su modi di agire o di essere che
corrispondono ai principi-guida della vita di una persona o di un’altra entità
sociale (Schwartz 1992). I Tratti della personalità, quindi, descrivono le qualità e
gli attributi personali di un individuo, mentre i Valori rappresentano i suoi
obiettivi e ciò che considera importante.
Secondo obiettivo della ricerca è stato quello di analizzare le
caratteristiche psicologiche degli elettori dei due poli con riferimento a specifici
ambiti, analizzando i costrutti relativi alla Religiosità, al Materialismo, e ai motivi
che spingono a fare shopping (cosiddetti Shopping Motives). La Religiosità è un
insieme di credenze, pratiche, rituali, e simboli organizzato per facilitare la
vicinanza a un’entità sacra o trascendente, e per favorire le relazioni sociali e il
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rispetto degli altri individui di una comunità (King e Crowther 2004). Il
Materialismo è un costrutto correlato in maniera inversa con la Religiosità (cfr. La
Barbera e Gurhan 1997), e può essere definito come l’importanza che viene
attribuita al possesso materiale, e la tendenza a credere che tale possesso
rappresenti una delle principali fonti di soddisfazione o insoddisfazione nella vita
(Belk 1985). Gli Shopping Motives rappresentano le principali ragioni personali
che possono indurre a recarsi a fare acquisti. Tauber (1972) ha individuato 11
differenze individuali dello shopping, distinte a loro volta fra motivi strettamente
personali, e motivi connessi all’interazione con altri soggetti; Babin, Darden, e
Griffin (1994) hanno poi rivelato l’esistenza di due principali finalità, quella
utilitaristica (connessa ad una mentalità d’acquisto razionale e finalizzata
all’acquisto del prodotto o all’ottenimento di informazioni) e quella edonistica
(legata alla ricerca del piacere e del divertimento, a prescindere dall’acquisto
effettivo del prodotto).
1.3 Struttura della Ricerca
La ricerca è strutturata fondamentalmente in tre parti. Nel Capitolo 2 sarà
data una breve definizione del marketing politico e delle sue caratteristiche
principali, e verranno descritti in maniera più ampia i costrutti indagati nel
presente lavoro. Nel Capitolo 3 saranno definiti dettagliatamente lo scopo e gli
obiettivi di ricerca, la metodologia di analisi utilizzata, e saranno illustrati i
risultati ottenuti. Il Capitolo 4 sarà dedicato alla discussione dei risultati, alle
implicazioni operative che ha avuto la ricerca, alle limitazioni, agli spunti per
Introduzione
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future ricerche, e alle considerazioni conclusive. Nell’Appendice, infine, è
riportato il questionario principale somministrato al campione.
CAPITOLO 2
CARATTERISTICHE GENERALI E SPECIFICHE DELLA
PSICOLOGIA DEGLI ELETTORI
La presente ricerca intende tracciare un profilo dei tratti psicologici
duraturi dei consumatori salentini, nella loro qualità di elettori politici. Nella
prima parte di questo capitolo viene data una breve definizione e descrizione dei
caratteri fondamentali del marketing associato alla politica, con riferimento, in
particolare, alla situazione attuale del nostro Paese. Successivamente, vengono
analizzati i diversi costrutti presi in considerazione per individuare le
caratteristiche durature, generali e specifiche, della psicologia degli elettori,
insieme alle relative scale utilizzate per misurarle, con l’intento di individuare le
possibili differenze presenti nei due poli dell’elettorato salentino.
2.1 Il Marketing Politico e il Contesto Italiano
Il marketing politico ha per oggetto la gestione ottimale dell’incontro tra
offerta e domanda politica, cioè tra programma politico-elettorale ed esigenze
dell’elettorato; è uno strumento utile e necessario per capire meglio i problemi dei
cittadini, comunicare con essi e rappresentarli (Foglio 1999). In Italia, lo scenario
politico è in continua evoluzione e la società attuale appare non più legata a valori
ideologici statici, ma diversi a seconda dei problemi emergenti nell’agone socio-
culturale; per effetto, invero, della presenza di opposte coalizioni politiche sempre
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più instabili nella loro composizione e della omogeneizzazione dei loro
programmi elettorali sostenuti, il voto diventa sempre meno espressione di
convinzioni ideologiche durature. Occorre pertanto analizzare la psicologia e le
esigenze dell’elettore medio e creare un programma politico chiaro, concreto, e
differenziato rispetto ai concorrenti in modo da progettare e indirizzare un’offerta
politica capace di soddisfare costantemente le aspettative e i desideri che gli stessi
partiti contribuiscono a creare (cfr. Varaldo e Guido 1997). Il marketing politico,
infatti, permette ad un partito di instaurare un processo di comunicazione bi-
direzionale con il cittadino che, finché sarà soddisfatto delle risposte ricevute in
termini di realizzazione del programma elettorale, cui gli stessi partiti hanno
partecipato a sviluppare, assicurerà il proprio consenso politico alla coalizione. È
un mezzo, quindi, che può essere in grado di avviare un processo di fidelizzazione
dell’elettore.
Come afferma O’Shaughnessy (2001, p. 1047): “Il marketing politico ha
una funzione sia descrittiva che prescrittiva. Descrittiva nel senso che attraverso
varie analisi offre la possibilità di interpretare i risultati delle elezioni in modo
dinamico, andando oltre il semplice conteggio dei voti; prescrittiva perché è uno
strumento imprescindibile per tutti i partiti e candidati impegnati a vincere le
elezioni”. La strategia di marketing politico, quindi, deve avere un suo sviluppo
anche nel periodo extra-elettorale, non solo in quello elettorale perché, anche se
non è in grado di assicurare il consenso politico, permette di soddisfare nel
migliore dei modi il cittadino-elettore, attraverso il meccanismo del “consumatore
come prodotto”, che caratterizza il nuovo orientamento al cliente del marketing
commerciale (cfr. Varaldo e Guido 1997). Secondo tale modello, un’impresa (nel
Caratteristiche Generali e Specifiche della Psicologia degli Elettori
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marketing politico un partito) invece di impegnarsi a migliorare la qualità
oggettiva del suo prodotto (il programma elettorale), deve contribuire essa stessa a
creare nel cliente (l’elettore) quelle aspettative e quei desideri che l’impresa stessa
sa già di poter soddisfare. Un partito, pertanto, deve intervenire prima che si
manifesti la domanda reale (invece di rispondere alla domanda già esistente), e il
suo obiettivo diventa quello di “produrre” elettori soddisfatti; in particolare, la
comunicazione e la propaganda politica svolgono un ruolo fondamentale perché,
pur non avendo il potere di modificare atteggiamenti e credenze dell’elettore,
contribuiscono ad indicargli su quali parametri debba essere valutata l’offerta
politica. In tal modo lo strumento del marketing politico, anche se non assicura il
successo elettorale, permette di massimizzare il potenziale di un partito,
utilizzando le risorse “scarse” a disposizione in maniera efficiente, sistematica,
all’interno di una prospettiva orientata verso l’elettore.
Mentre il consumatore rappresenta l’elemento-chiave delle strategie di
marketing tradizionale, il marketing politico, quindi, si sviluppa intorno alla figura
centrale dell’elettore. Diversi studi (cfr., ad esempio, O’Shaughnessy 2001; Lock
e Harris 1996) sottolineano, però, alcune differenze tra prodotto politico e
commerciale. Il primo, infatti, a differenza del secondo, è un bene intangibile che
comprende un partito, un programma elettorale, un leader, un candidato, un
simbolo, e incorpora determinati valori e promesse da realizzare; l’eventuale
soddisfazione dell’elettore, quindi, non sarà immediata ma a lungo termine, ed
egli, anche se in disaccordo, deve convivere con la scelta collettiva, almeno fino
alle successive elezioni. Inoltre, mentre in teoria in qualsiasi momento è possibile
introdurre con successo un prodotto commerciale innovativo sul mercato, la
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possibilità di creare un nuovo prodotto politico (un nuovo partito), che si
differenzi dall’offerta politica già esistente, è piuttosto remota; è possibile solo
entrare a far parte di un partito per influenzare la sua direzione e la sua strategia
(così come è possibile differenziare o diversificare un prodotto commerciale). Un
nuovo candidato, infatti, è difficile che goda immediatamente di un’elevata
visibilità fra l’elettorato attuale (dato il crescente disinteresse dei cittadini nei
confronti della politica), a meno che non riesca a trasmettere con successo
un’immagine di sé in linea con preferenze, aspirazioni, e stati d’animo contingenti
dell’elettorato (Kotler e Kotler 1999). Tenendo conto di queste differenze si può
comprendere come il marketing politico e il marketing commerciale, pur
presentando diverse analogie, non possono condividere gli stessi principi; il
marketing politico, infatti, è una disciplina che ha sviluppato una struttura propria,
che comprende tecniche di comunicazione, segmentazione dell’elettorato, e
posizionamento del prodotto più specifiche di quelle previste dalla letteratura del
marketing tradizionale (Lock e Harris 1996).
In particolare, Caprara e Zimbardo (2004) hanno dimostrato che le
caratteristiche di personalità dei singoli candidati guidano le scelte degli elettori
più delle ideologie o dei contenuti dei programmi; gli elettori ricordano le
caratteristiche di personalità dei candidati più a lungo di quanto non ricordino i
loro programmi. È importante dunque per un leader trasmettere un’immagine di sé
che corrisponda alle aspettative dell’elettorato. Per far ciò diventa essenziale
studiare la personalità dell’elettore, poiché egli ricerca nel politico i suoi stessi
tratti e valori secondo un congruente modello di preferenza politica (cfr., ad