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FIAT GROUP
CAPITOLO UNO
1.1 LA STORIA
La FIAT, acronimo di Fabbrica Italiana di automobili società anonima, denominazione conservata
sino al 1918 nasce 11 Luglio del 1899 come casa costruttrice italiana di automobili per opera di
Giovanni Agnelli e di diversi altri soci, per poi svilupparsi in altri settori dando vita al più grande
gruppo finanziario e privato italiano con sede a Torino.
La FIAT autovetture nacque dalla comune volontà di una trentina di aristocratici, possidenti e
professionisti torinesi di impiantare una fabbrica per la produzione di automobili.
L’idea di produrre automobili su scala industriale era venuta all’avvocato Cesare Goria Gatti che
aveva già finanziato la costruzione della “Welleyes”.
Questa autovettura ebbe un successo tale che Goria Gatti pensò di acquisire esperienze,
maestranze e competenze per trasferirle su scala industriale, come già avveniva nelle fabbriche
dell’Europa settentrionale.
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Il gruppo di notabili, dopo la riunione a Palazzo Bricherasio per fissare le linee d’accordo, si ritrova
nella sede del “Banco di Sconto e Sete” di Torino l’11 Luglio 1899 per sottoscrivere l’Atto di
costituzione della Società Anonima Fabbrica italiana di automobili redatto dal Cav. Dott.
ErnestoTorretta, notaio patrimoniale della Real casa.
I soci versano un capitale di 800000 lire in 4000 azioni e affidano la presidenza al Cavalier
Ludovico Scarfiotti.
Immediatamente la neonata FIAT acquista la "Accomandita Ceirano & Company" liquidando il
socio fondatore patrimoniale della Real Casa.
La 3,5 HP, prima vettura costruita da Fiat.
La prima vettura costruita dalla FIAT fu la 3,5 hp, una copia della “Welleyes”, di cui ne furono
prodotte 8 esemplari nel corso del 1899.
Dopo un primo sviluppo difficoltoso, segnato da diverse ricapitalizzazioni e diverse modifiche del
capitale azionario, la proprietà della casa automobilistica venne assunta quasi integralmente da
Giovanni Agnelli, che diventò senatore durante il Fascismo e restò a capo dell’azienda fino al
termine della II guerra mondiale.
Egli rischiò di perdere la proprietà dell’azienda a causa della propria compromissione con il regime
fascista, infatti Agnelli lascia il comando a Valletta, il quale si occupò di reggere per conto della
famiglia Agnelli una delle piccole aziende italiane non completamente inginocchiate dalla disfatta,
anzi egli riuscì a farla rialzare dalle difficoltà.
Gianni Agnelli, l’erede, divenne presidente nel 1966 e lo rimase fino al compimento del 75 ° anno
di età, quando le norme statutarie lo obbligarono a cedere la presidenza.
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Nel 1996 la carica fu assunta dall’ex amministratore delegato Cesare Romiti e poi nel 1998 la
carica si trasferisce a un dirigente genovese che aveva lavorato per la General Electric, Paolo
Fresco.
La crisi di quegli anni porta nel 2003 alla presidenza del fratello Umberto Agnelli e dopo la sua
morte nel 2004, la presidenza passò a Luca Cordero di Montezemolo:l’erede designato della
famiglia Agnelli John Elkann è stato nominato vice presidente e gli altri membri della famiglia fanno
parte del consiglio di amministrazione.
L’amministratore delegato Giuseppe Morchio, dimissionario è stato sostituito da Sergio
Marchionne, che lo ha sostituito il 1° giugno del 2004.
La gestione di Gianni Agnelli aumentò notevolmente la vocazione multinazionale e plurisettoriale
dell’azienda.
Questa situazione affondava le radici nelle realtà industriali create dalla FIAT in tutta Europa già
nel primo ventennio del secolo, maggiormente negli anni sessanta, favorito dal “boom economico”
di quegli anni, incrementando le vendite sia nel mercato nazionale che estero.
Le attività e le strategie del Gruppo, inizialmente indirizzato alla sola produzione di automobili, in
breve tempo andò anche verso altre produzioni, come la produzione di veicoli industriali e veicoli
agricoli.
Le attività e le strategie del Gruppo con il passare del tempo ed a causa delle mutate condizioni di
mercato e del consolidato assetto del gruppo, sono andate verso una diversificazione in molti altri
settori.
Si tratta del maggiore gruppo aziendale italiano, il quale vanta inoltre significative attività all’estero,
dove è presente in 61 nazioni con 1063 aziende che impiegano oltre 223000 persone, 111000
delle quali al di fuori dell’Italia, ad esempio possiede aziende in Polonia dove si sono trasferite
intere produzioni di alcuni modelli di autovetture, e in Brasile.
La FIAT iniziò la costruzione del famoso ambiente produttivo denominato Lingotto nel 1916 e lo
fece entrare in funzione nel 1923.
La prima produzione di automobili risale al 1900 ed avvenne avvalendosi di 150 operai nello
stabilimento di via Dante a Torino.
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Da lì uscirono 24 autoveicoli del modello FIAT 3 / 12 HP, nel 1903 la produzione era limitata a 103
pezzi l’anno.
Al 1902 risale la prima affermazione della casa nelle competizioni automobilistiche, quando con
alla guida Vincenzo Lancia, questa si aggiudica la gara locale piemontese Torino Sassi - Superga.
Sempre al primo decennio del XX secolo risalgono le prime diversificazioni della FIAT nel campo
dei mezzi commerciali, dei tram, degli autocarri e dei motori marini.
Prima dello scoppio della prima guerra mondiale viene fondata la Fiat lubrificanti, allargando le
proprie attività estere attraverso l'apertura di una società in Russia, dove iniziò la produzione della
Fiat Zero, la cui produzione civile venne completamente convertita ad uso bellico durante il
conflitto.
Nel corso della prima guerra mondiale produsse motori e veicoli militari non soltanto per l’esercito
italiano, ma anche per i governi alleati di Francia, Gran Bretagna e Russia.
Dopo il primo conflitto mondiale prosegue la diversificazione nel campo dei veicoli industriali e
dell’accessoristica, rappresentata dalla fondazione della Magneti - Marelli.
Dopo la visita del senatore Agnelli agli stabilimenti americani della Ford, fondata da Henry Ford nel
1903, egli si rese conto che l’unica via percorribile era quella della produzione in serie attraverso la
catena di montaggio.
Il decennio antecedente lo scoppio della seconda guerra mondiale è caratterizzato dalla politica
autarchica voluta da Mussolini che impedisce uno sviluppo all’estero dell’azienda, aiutandone
l’espansione sul mercato interno.
E’ di questo periodo il debutto della Fiat 508 Balilla presentata nel 1932, che fa segnare il nuovo
record di produzione con la produzione di oltre 110000 esemplari di questo modello.
Pochi anni dopo, questo record di produzione viene superato dalla Fiat 500 che raggiunge le
500000 unità prodotte.
Appena prima dello scoppio della seconda guerra mondiale, nel 1927, viene creato l’IFI , un
gruppo societario sul modello delle holding, per garantire l’assoluto controllo sulla Fiat, infatti
Agnelli aprì in quell’anno lo stabilimento di Mirafiori, dove viene iniziata una turnazione di lavoro
sull’arco delle 24 ore.
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Durante la seconda guerra mondiale gli impianti sono danneggiati dai bombardamenti e vengono
pressochè fermati.
Nel 1943 partì da Mirafiori l’ondata di scioperi che diede un aperto segnale alla impopolarità di cui
ormai godeva il regime mussoliano.
Alla morte di Agnelli, nel 1945, la guida dell’azienda fu assunta da Vittorio Valletta, che seppe
imprimerle grande vitalità per tutto il corso degli anni Cinquanta, sia attraverso la produzione di
nuovi modelli, che attraverso l’acquisto di quote di associazione in partecipazione.
La fine del secondo conflitto mondiale lascia un cumulo di macerie degli impianti industriali, e solo
con gli stanziamenti del piano Marshall terminano i lavori di ricostruzione degli stabilimenti e
riprende in pieno la produzione di autovetture.
Già sul finire del 1945 cominciano a lasciare la fabbrica le prime autovetture, la gamma è quella
anteguerra.
Il 1955 è caratterizzato dal pensionamento della 500 topolino e dalla presentazione della 600,
primo modello che veramente da inizio alla motorizzazione di massa degli italiani, questo modello
è seguito dalla Fiat 600 Multipla, la prima “monovolume” italiana.
Nell’arco di pochi anni la società cerca di coprire le varie richieste degli automobilisti spaziando
dalle piccole cilindrate, alle grandi berline e presentando i vari modelli in differenti allestimenti:
giardinetta, berlina, coupè e spider, diventando, in quanto azienda automobilistica più grande, uno
dei perni del cosiddetto boom economico di quegli anni.
Dagli anni sessanta la Fiat ha conosciuto una notevole espansione: oltre ad aprire un impianto in
Unione Sovietica, nella città di Togliattigrad, dove fu prodotto fra gli altri il modello della 124, nel
1967 assorbì l’Autobianchi e la OM, e due anni dopo la prestigiosa casa automobilistica Lancia,
omonimo di Fabbrica Italiana di automobili, che fu fondata nel 1906 a Torino dal noto corridore
automobilistico Vincenzo Lancia.
Nel 1987 assorbì l’Alfa Romeo e nel 1988 la Ferrari, la storia della Fiat si intreccia saldamente
con la storia economica,sociale e politica dell’ Italia
Oggi il gruppo conta 1090 società controllate e collegate, operanti in oltre sessanta paesi.
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Il Gruppo è impegnato anche nel campo dell’editoria quotidiana, con “La Stampa” ed il “Corriere
della Sera”, in quello delle assicurazioni con la Toro, nel campo della grande distribuzione con il
gruppo La Rinascente e nella costruzione di sistemi ferroviari.
A partire dagli anni sessanta il gruppo Fiat ha acquistato o si è comunque assicurato il controllo di
aziende molto importanti.
Le aziende automobilistiche del gruppo comprendono marchi molto noti come Fiat, Alfa Romeo,
Lancia, Innocenti (al suo tempo incorporata dalla Lancia), questi sono inglobati assieme al
marchio Fiat dalla controllata Fiat auto.
Fiat auto comprende anche i marchi Ferrari, Maserati e Innocenti, i modelli di questa ultima non
sono più in produzione dal 1997.
La Fiat ha prodotto mezzi agricoli, trattori con lo storico marchio Fiat Trattori, poi divenuto Fiat Agri
e oggi possiede CNH Global che produce con i marchi CASE, New Holland, Steyr e Flexy-Coils.
La Fiat produce anche mezzi per l’edilizia tramite CNH, Fiat- Hitachi e Fiat Kobelco, mentre
produce anche motopropulsori e trasmissioni attraverso Fiat Powertrain Technologies, che
raggruppa tutte le progettazioni e fabbricazioni di motori e trasmissioni per i marchi del gruppo Fiat
auto e Iveco.
Questa comprende anche altre aziende di componentistica per veicoli come la Magneti Marelli di
proprietà della Fiat che a sua volta possiede altri marchi come Carello, Veglia Borletti, Ergom
Automotive, SKF cuscinetti ecc.
La Fiat possiede la Teksid e produce macchine industriali con la Comau (adesso Comau System)
la quale al suo interno possiede varie business unit:robotics, assembly, ecc.
Il Gruppo possiede anche importanti marchi editoriali come La Stampa, Itedi Italiana Edizioni, ed
altri quotidiani nazionali e locali controllati attraverso il Corriere della Sera, di cui ne possiede
partecipazioni.
Il gruppo Fiat è attivo anche nel campo dell’informatica attraverso l’ICT, information &
comunication technology, poiché l’azienda ha fatto e fa tutto ora uso intensivo di robotica
industriale ad elevato contenuto tecnologico.