CAPITOLO I
Correggi un sapiente e lo farai più sapiente.
Correggi un ignorante e lo farai tuo nemico.
PAULO FREIRE
“La mia presenza di insegnante, che non può passare inosservata agli
occhi degli alunni, è di per sé una presenza politica.
Così, per il fatto di essere una presenza, non posso essere una assenza
ma un soggetto che opera delle scelte.
Devo dimostrare agli alunni la mia capacità di analizzare, di
confrontare, di valutare, di decidere, di fare delle scelte, di effettuare
delle rotture.
La mia capacità di rendere giustizia, di non venir meno alla verità.
E proprio per questo la mia testimonianza deve essere etica.”
P. Freire
1.1 Paulo Freire, la vita
Paulo Reglus Neves Freire nasce a Recife, nello stato del Pernambuco nel nordest del
Brasile, il 19 settembre del 1921 da Joaquim Temistocles Freire, sergente dell’esercito,
e da Edeltrudes Neves Freire, casalinga e ricamatrice. La sua famiglia faceva parte della
classe media del quartiere Casa Amarela, uno dei quartieri più popolati e poveri della
capitale pernambucana. L’educazione familiare è amorevole e improntata ai valori del
dialogo e del rispetto reciproco. La madre lo avvia sin da piccolo alla conoscenza del
portoghese scritto nel cortile di casa, basandosi sulle parole della vita quotidiana e
utilizzando strumenti di fortuna, come la terra del giardino e ramoscelli, lasciando
soprattutto spazio alla fantasia e alla creatività di Paulo: “sono stato alfabetizzato nel
9
cortile di casa mia, all'ombra degli alberi di mango, con le parole del mio mondo, e
non con quelle del mondo dei miei genitori; la mia lavagna la terra del cortile e i
ramoscelli, il mio gesso”.
5
Con la crisi economica del '29 la famiglia Freire è costretta a trasferirsi nella città vicina
di Jaboatão, andando incontro ad un periodo di ristrettezze e di stenti, aggravato anche
dalla prematura morte del capofamiglia. Questa passaggio risulta fondamentale per la
futura formazione del giovane Freire che si ritrova a contatto con una realtà sociale,
quale quella del NordEst non ancora industrializzato, caratterizzata da povertà e
sfruttamento.
Completati gli studi secondari, Freire, inizia nel 1941 l’attività di docente di portoghese
presso lo stesso collegio Oswaldo Cruz di Recife ove aveva frequentato gli studi
superiori. Nel 1943 si iscrive alla Facoltà di Diritto di Recife, con molti dubbi però sulla
professione da intraprendere per il suo futuro.
L'anno dopo, nel 1944, si sposa con l'educatrice Elza Maria Costa de Oliveira,
insegnante di scuola primaria che avrà un ruolo chiave nel processo di costruzione delle
sue pratiche pedagogiche. Con Elza forma una famiglia composta da cinque figli.
Subito dopo la sua prima causa da avvocato, abbandona la professione per dedicarsi
completamente al lavoro di educatore stimolato dalla moglie Elza. Paulo Freire stesso
racconta questa storia: << Si trattava di riscuotere un debito. Dopo aver parlato con il
debitore, un giovane dentista timido ed impaurito, lo lasciai andare. Lui era contento
del fatto che io fossi avvocato, mentre io ero felice di smettere di esserlo>>.
6
Dopo questo episodio Freire, accetta l'invito a lavorare come Direttore del Dipartimento
“Cultura ed Educazione” del SESI (Servizio di Educazione Sociale dell’Industria), dove
5 P. Freire, A importância do ato de ler, Cortez, Sao Paulo 1982, p. 16
6 M. M. Alves, O Cristo do Povo, Rio de Janeiro, Sabìa, 1968, 202
10
opererà dal 1947 al 1954. Negli anni ‘50 è contemporaneamente tra i fondatori del SEC
(Servizio di estensione Culturale) e inizia il proprio lavoro in campo educativo. Negli
anni '50 diviene professore nell'Università di Recife, attuale “Universidade Federal de
Pernambuco (UFPE) con la cattedra in Storia e Filosofia dell'Educazione delle Belle
Arti del Pernambuco. In quegli anni in Brasile vi era intensa conflittualità tra le forze
progressiste, che si battevano p e r l’eguaglianza, la giustizia sociale e i diritti dei
contadini, e le forze conservatrici rappresentate dai grandi latifondisti e dell’alta
borghesia. In questo contesto Freire, motivato da una forte spiritualità di stampo
cristiano e supportato da una spinta ideale interpretata in chiave marxista, inizia da una
parte un lavoro di approfondimento teorico con lo studio di alcuni classici delle Scienze
Umane (Jacques Maritain, Emmanuel Mounier, Gabriel Marcel, Karl Manheim),
dall’altra un lavoro di sperimentazione sul campo delle teorie studiate attraverso
esperienze di educazione popolare sul territorio. Si rende conto quindi dei profondi
limiti delle pratiche di alfabetizzazione sino ad allora seguite e comincia a riflettere sul
valore dell’educazione come strumento di “liberazione”. Le prime esperienze
pedagogiche si sviluppano in diverse parrocchie del quartiere di Casa Amarela con la
creazione di Circoli di Cultura, dove intraprende percorsi di alfabetizzazione rivolti a
piccoli gruppi di adulti abitanti della comunità. Si va così generando e delineando
quello che sarà chiamato metodo Freire: un intervento pedagogico finalizzato alla lotta
per l’emancipazione delle masse contadine analfabete. Dopo queste prime esperienze
inizia nel 1963 una campagna di alfabetizzazione dei contadini nella città di Angicos,
nello stato del Rio Grande de Norte (Nordest del Brasile), che contava circa 10.000
abitanti, dediti prevalentemente al lavoro nei campi di cotone.
Con poche risorse e un gran numero di analfabeti, Angicos era la città ideale per
ospitare la prima applicazione del cosiddetto Metodo Paulo Freire, che in seguito, con il
11
moltiplicarsi delle esperienza nell'ambito del Piano Nazionale di Alfabetizzazione,
voluto dal governo di João Goulart, si sarebbe diffuso in tutto il paese.
Questo metodo di alfabetizzazione applicato su larga scala in un breve periodo di tempo
(40 ore), portò a risultati straordinari poiché fu possibile alfabetizzare in 45 giorni circa
trecento lavoratori.
Questa esperienza e il metodo utilizzato da Freire incontrano il favore delle istituzioni
governative, ben consapevoli del problema rappresentato dall’elevato tasso di
analfabetismo presente nel paese e il Presidente del Brasile, il democratico Joao Goulart
affida a Freire il coordinamento di un Programma di Alfabetizzazione Nazionale rivolto
a circa 2 milioni di brasiliani, attraverso una rete di educatori e coordinatori formati sul
metodo Freire e la costituzione di centinaia di Circoli di Cultura, sparsi nel territorio.
Il programma ha inizio a Brasilia nel gennaio del 1964 con risultati estremamente
positivi già dopo due mesi. Ma il 1 aprile del 1964 il colpo di stato militare rovescia il
governo democratico di Goulart, stretto fra le tensioni interne al suo partito e l’ostilità
delle forze imprenditoriali che ritenevano pericoloso il suo percorso di riforme sociali.
La dittatura militare appoggiata da diverse forze economiche (latifondisti, industriali,
ceti medi) e dalla parte più conservatrice del clero pone fine anche al programma di
alfabetizzazione, considerato pericoloso per gli interessi nazionali. Vengono chiusi i
circoli, sotterrati e bruciati i materiali pedagogici, e gli educatori perseguitati e
incarcerati. Lo stesso Freire viene incarcerato il 16 giugno con l’accusa di comunismo e
trascorre 2 mesi e mezzo nelle carceri di Recife e Olinda. Dopo questo periodo Freire
sceglie la via dell’esilio, prima in Bolivia e successivamente il 1 novembre del ‘64 in
Cile dove si fermerà per alcuni anni con tutta la sua famiglia. Anche qui inizia a
lavorare sull’alfabetizzazione degli adulti nell’ambito dei programmi di sviluppo
12
dell’Istituto Cileno per la Riforma Agraria (ICIRA) e proprio in Cile presenta il suo
manoscritto “Pedagogia do Oprimido” - La Pedagogia degli Oppressi.
Nel 1969, l'Università di Harvard lo invita a lavorare allo sviluppo di diverse attività di
docenza e ricerca. Qui ha l'opportunità di conoscere nuove teorie e pensieri educativi
che lo spingono ad andare in Europa, esattamente in Svizzera, nel 1970.
Su invito del Consiglio Mondiale delle Chiese, che desiderava ampliare l'esperienza di
alfabetizzazione degli adulti in altri paesi. Nello stesso periodo Paulo conosce altri
esiliati e, con loro, fonda l'Instituto de Ação Cultural (IDAC).
Nel periodo tra il 1971 e il 1979, l'equipe dell'IDAC si dedica a diversi progetti di
riforma educativa in Africa, e in quel periodo Paulo entra in contatto con il leader
rivoluzionario Amìlcar Cabral, uno dei principali artefici dell'indipendenza di Capo
Verde e Guinea-Bissau dal Portogallo (Cabral fu assassinato il 20 gennaio del 1973,
nello stesso anno in cui la Guinea portoghese diventava indipendente come Guinea-
Bissau, ucciso proprio quando ormai stava per raggiungere l'obiettivo di tutta la sua
vita: la fine del colonialismo portoghese, la conquista dell'indipendenza di Guinea e
Capo Verde).
7
Negli anni settanta Freire viaggia lavorando sia in paesi africani (Angola e Tanzania)
sia in India, Australia, Italia, isole FiJi.
Dal 1975 al 1978 Freire lavora come educatore a Sao Tomè e Principe e, nel 79, in
Nicaragua, collaborando con equipe locali alla stesura di un piano metodologico
nell’ambito della “Crociata Nazionale di Alfabetizzazione”
Nel 1979, Freire consegue un nuovo passaporto, che gli da la possibilità di tornare in
Brasile assieme a tutta la sua famiglia. Nel 1980, già stabilizzatosi a San Paolo, inizia a
lavorare allo sviluppo di diverse attività di formazione per le Comunità Ecclesiali di
7 http://www.centrocabral.com/69/chi_e_amilcar_cabral
13
base.
Diviene anche professore all'Università di Campinas (Unicamp) e alla Pontificia
Università Cattolica di San Paolo (PUC), dove insegnerà fino a pochi giorni prima della
sua morte.
La prima moglie di Paulo muore nel 1986, vittima di una serie di problemi cardiaci, un
fatto che lo avrebbe lasciato molto scosso.
Nel 1989, sposatosi per la seconda volta, con Ana Maria Araújo Freire, Paulo diviene
Segretario dell'Istruzione del Comune di San Paolo, accettando un invito dell'allora
sindaco del Partito dei Lavoratori (PT), Luiza Erundina.
Una delle azioni più rilevanti della sua gestione è la creazione del programma MOVA-
SP (Movimento di Alfabetizzazione dei Giovani e degli Adulti della Città di San Paolo).
Questo progetto riscuote un grande successo e viene sviluppato anche in altre città del
paese.
Nel 1991 Paulo Freire chiede di lasciare l'incarico per dedicarsi all'insegnamento e alla
produzione di nuove opere.
Paulo Freire muore per infarto, a San Paolo il 2 maggio 1997, dopo aver fondato
l'Istituto Paulo Freire e aver ricevuto 27 dottorati honoris causa, diversi titoli, premi e
medaglie in diversi paesi a riconoscimento del suo importante lavoro pedagogico,
nonché la cittadinanza onoraria in diverse città del Brasile e all'estero.
“La personalità e l’esperienza di Freire, sono una delle espressioni pedagogiche più
importanti e significative che la storia abbia conosciuto, considerando anche l’impegno
politico per la giustizia sociale che egli ha profuso durante tutta la sua esistenza.
Il metodo di alfabetizzazione, coscientizzazione e liberazione elaborato dal pedagogista
14
brasiliano è stato probabilmente lo strumento più importante che gli oppressi del sud del
mondo hanno realmente avuto per impostare un processo di riscatto storico ed umano
che liberasse al tempo stesso gli oppressi dal fardello della loro ingiustizia e gli
oppressori dal mito del potere e del controllo sulle masse dei diseredati.”
8
1.2 Il metodo Freire e Le 40 ore di Angicos
L’esperienza come insegnante di portoghese ai lavoratori del SESI aveva reso Freire
consapevole dei profondi limiti di un insegnamento tradizionale, nonché delle sue stesse
pregresse competenze in campo educativo. Matura in lui quindi la consapevolezza che,
per potere stabilire una corretta relazione educativa con gli adulti provenienti dai ceti
popolari, non è possibile riproporre metodi e contenuti utilizzati nella scuola
dell’infanzia ma diventa necessario partire dalla loro realtà e utilizzare un metodologia
adeguata al contesto educativo. E’ necessario comprendere il modo con cui la classe
lavoratrice “apprendeva il mondo”, le sue parole, la sua realtà e i suoi problemi. Solo
tenendo conto di ciò sarebbe stato possibile non solo alfabetizzare gli adulti ma
soprattutto innescare in loro i processi di trasformazione necessari a prendere
consapevolezza dei loro problemi e a cercare soluzioni per il cambiamento.
Nel 1963, insieme ad un team di studenti universitari e liceali, Freire avvia un progetto
di alfabetizzazione, che diviene noto come le “40 ore di Angicos”.
Il luogo scelto per iniziare questa esperienza, è il piccolo paese di Angicos, nel Rio
Grande do Norte, a 194 km dalla capitale, Natal.
Con poche risorse e un gran numero di analfabeti, Angicos era il luogo perfetto per
testare l'esperienza pilota.
8 http://educazioneaperta.it/wp-content/uploads/2017/04/ED_3_2012.pdf
15