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II
PADRE PIO DIRETTORE SPIRITUALE
ATTRAVERSO
LA CORRISPONDENZA
1. CHI È PADRE PIO?
a. La sua vita
Padre Pio, al secolo Francesco Forgione, nacque a Pietrelcina, piccolo comune campano
vicino a Benevento, il 25 maggio 1887, da Grazio Forgione e Maria Giuseppa Di Nunzio,
piccoli proprietari terrieri. Al nuovo arrivato fu dato il nome di Francesco, probabilmente
per la devozione di mamma Peppa per il Santo di Assisi. Già nella più tenera età Francesco
manifesta la sua vocazione per la vita religiosa, contava appena cinque anni quando,
comincia a carezzare l‟idea di consacrarsi per sempre a Dio. Alla stessa età appaiono i
primi doni carismatici: le estasi e le apparizioni; infatti, come ci testimonia un suo
Direttore spirituale, interrogato sul motivo per cui non ne parlò per lungo tempo (fino al
1915), candidamente rispose che non lo aveva fatto perché credeva che fossero cose
ordinarie, che succedessero a tutte le anime; inoltre a cinque anni cominciarono pure le
vessazioni diaboliche.
29
29
MARCIANO MORRA, Caro amico, Padre Pio ti manda a dire. Messaggio dalla vita e dagli scritti, San
Giovanni Rotondo, Ed. Casa Sollievo della Sofferenza, 2004 («Caro amico, Padre Pio ti manda a dire…», 1),
p. 359.
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Il 6 gennaio 1903 entra nel noviziato dei frati minori cappuccini della provincia religiosa
Sant‟Angelo di Foggia, a Morcone (BN) e il 22 gennaio dello stesso anno veste il saio
francescano, prendendo il nome di fra Pio da Pietrelcina.
Il 22 gennaio 1904, è ammesso alla professione semplice e il 27 gennaio 1907, emette i
voti solenni, nel convento di Sant‟Elia a Pianisi (CB).
Nel 1909, verso la metà di maggio, è inviato a Pietrelcina (in famiglia) a causa della salute
cagionevole (per respirare aria nativa), ciò lo costrinse a interrompere il corso regolare
degli studi. I medici e i superiori, speravano che il mutamento d‟aria potesse giovare al
recupero della sua salute, per tale motivo rimase a Pietrelcina fino al 1916, lottando contro
questa misteriosa malattia, che tormentava il suo fragile organismo.
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Il 18 luglio dello stesso anno, riceve l‟ordine del diaconato, nella chiesa conventuale di
Morcone, finalmente il 10 agosto 1910 è ordinato sacerdote nel duomo di Benevento, da
monsignor Paolo Schinosi e il 14 agosto celebra la sua prima messa, a Pietrelcina.
31
Il 7 settembre subito dopo la sua ordinazione, compaiono in Padre Pio, le prime impronte
del prodigio divino delle stimmate, il giovane frate pregò affinché Dio gli togliesse i segni
esteriori di tali ferite.
32
Le stimmate scomparvero, lasciando però lo struggente dolore, che
Padre Pio così descrive in una lettera destinata a padre Agostino
:
«[…] è una tragedia
dolorosa per me. Il cuore, le mani e i piedi sembrami che siano trapassati da una spada;
tanto è il dolore che sento».
33
30
Epist. I, p. 9-10.
31
MARCIANO MORRA, Caro amico, Padre Pio ti manda a dire…, cit., pp. 364-366.
32
MARCIANO MORRA, Padre Pio. Esperienze mistiche e carità operosa, San Giovanni Rotondo, Ed. Casa
Sollievo della Sofferenza, 2005 («Caro amico, Padre Pio ti manda a dire…», 2), p. 141.
33
Epist. I, p. 267.
19
Verso metà ottobre del 1911, il provinciale padre Benedetto da San Marco in Lamis
34
,
dopo una visita a Napoli dal dottor Caldarelli, accompagna Padre Pio al convento di
Venafro (CB), perché rimanga in quella comunità. La malattia però si aggrava
paurosamente, fu riportato allora a Pietrelcina e il giorno dopo con meraviglia di tutti stava
già meglio. Intanto il padre provinciale, padre Benedetto non vedeva di buon grado la
prolungata permanenza di Padre Pio in famiglia, e ciò era causa per lui di dissapori e
sofferenze. Comunque poiché il ritorno in convento non gli era possibile, la Santa Sede lo
autorizza a restare ancora, portando sempre l‟abito cappuccino e rimanendo sotto
l‟obbedienza del superiore provinciale.
35
Il 6 novembre 1915, Padre Pio fu chiamato alle armi insieme con altri religiosi, per via
dello scoppio della prima guerra mondiale (1914); però il suo servizio militare, fu
interrotto da lunghe licenze per ragioni di salute, fino a quando è riformato definitivamente
il 16 marzo 1918, per bronco-alveolite-doppia.
36
A febbraio del 1916, usando come pretesto la richiesta di Raffaelina Cerase (sua figlia
spirituale) di essere assistita da Padre Pio, perché gravemente ammalata, i superiori
riuscirono a richiamarlo nel convento di Sant‟Anna a Foggia.
Così dopo anni di spola tra Pietrelcina e una decina di conventi, alla ricerca di un posto
benefico per la sua salute, arriva a Foggia, ma anche qui Padre Pio seguitò a star male.
34
«Padre Benedetto da San Marco in Lamis, al secolo Gerardo Nardella, nacque il 16 marzo 1972. Vestì
l‟abito cappuccino l‟11 dicembre 1890 e fu ordinato sacerdote l‟11 aprile 1898. Fù lettore, guardiano,
definitore e ministro provinciale dal 1908 al 1919. Fu il grande Direttore spirituale di Padre Pio, lo guidò
nelle vie dello spirito dal 1909 al 1922. Morì a San Severo (FG) il 22 luglio 1942. I suoi resti mortali sono
stati traslati nel cimitero di San Giovanni Rotondo in data 15 marzo 1975» ( MARCIANO MORRA, Padre Pio.
Esperienze mistiche e carità operosa, cit., p. 34. Cfr. nota 25).
35
Epist. I, pp. 10-11.
36
Ivi, pp. 11-12.
20
Nel luglio del 1916, per sfuggire all‟afosa calura estiva di Foggia, Padre Pio si recò per un
breve soggiorno, nel convento di San Giovanni Rotondo, dove il clima si rivelò salutare e
qui vi rimarrà poi per cinquant‟anni fino alla sua morte.
37
La sera del 5 agosto del 1918, ha luogo in Padre Pio, il fenomeno mistico chiamato
trasverberazione del cuore, un misterioso personaggio celeste trapassa il suo cuore con una
lancia, lasciandogli una ferita che sanguina sempre. Questa ferita fu per lui l‟inizio di un
fenomeno mistico, che si completò con i segni della crocifissione di Cristo il 20 settembre
sempre del 1918, quando comparvero le stimmate, in modo visibile, sulle mani, sui piedi e
aggiungendo un'altra ferita sul petto, trasversale alla prima, mentre era in preghiera davanti
al crocifisso del coro.
Nonostante il prudente e rigoroso riserbo di Padre Pio e dei suoi superiori, il fatto non poté
celarsi e a poco a poco diventò di dominio pubblico, ecco allora che a San Giovanni
cominciarono a riversarsi innumerevoli folle di fedeli, che accorrevano al convento per
avere dal frate stigmatizzato aiuto, consiglio, guida spirituale, per chiedere qualche
intercessione o miracolo, ebbe inizio così un ministero sacerdotale multiforme
(confessioni, migliaia di lettere, ecc...) ed efficacissimo.
38
Padre Pio ricevette da Dio anche altri doni carismatici, per accreditare la sua missione di
santificazione delle anime: la profezia, le bilocazioni, la scrutazione dei cuori, gli effluvi
odorosi.
Le stimmate furono causa di polemiche e di indagini da parte del Sant‟Uffizio. Dal mese di
maggio al mese di ottobre del 1919, Padre Pio fu sottoposto a numerosi esami clinici, che
37
Ibidem.
38
Ivi, p.13.
21
si conclusero con pareri discordi: i dottori Luigi Romanelli e Cesare Festa propendevano
per una mancanza di spiegazione scientifica del fenomeno, mentre il professor Amico
Bignami, invece suppose fossero un fenomeno isterico, come anche il padre Gemelli.
Nessuno dei due, però, riuscì a dimostrare la propria tesi.
Tra il 1922 e il 1931 piovvero su Padre Pio tantissime accuse, che nascevano da pregiudizi
sul fanatismo del Sud e da sospetti su di lui e suoi suoi confratelli di voler sfruttare e
alimentare la credulità popolare. Sin dall‟inizio la soluzione ottimale fu ritenuta il suo
trasferimento in altro luogo, alla fine – dati i fermenti sviluppatisi nella popolazione locale
– si decise tra il 1931 e il 1933 di sottoporlo ad una serie di restrizioni personali e
inibizioni alla sua attività sacerdotale. Pio XI, infatti, lo interdice dal celebrare la Messa in
pubblico, dal tenere le confessioni. Già in precedenza, agli inizi degli anni venti, gli era
stato proibito di rispondere alle lettere dei fedeli e inoltre fu privato anche del suo Direttore
spirituale: padre Benedetto. Erano restrizioni durissime che Padre Pio umilmente accettò.
Nel 1933, Pio XI si arrese alla massa dei fedeli e revocò le restrizioni imposte,
riconoscendo dunque implicitamente le stimmate.
Negli anni „40 diede avvio ai Gruppi di Preghiera (una delle realtà ecclesiali più diffuse
attualmente nel mondo), questi movimenti di preghiera comunitaria sorsero come risposta
ai reiterati appelli di Pio XII, mentre imperversava la seconda guerra mondiale.
39
Nel 1947, Padre Pio avvia con l‟aiuto dei fedeli, la costruzione dell‟ospedale Casa Sollievo
della Sofferenza, che sarà poi inaugurato il 5 maggio 1956.
I Gruppi di Preghiera assieme alla Casa Sollievo della Sofferenza costituiscono la sua
eredità spirituale, il segno di una vita tutta dedita alla preghiera e alla carità per il prossimo.
39
Ivi, p. 19.
22
L‟ultimo decennio di vita, è caratterizzato da una salute in costante declino, con frequenti
ricadute, che debilitano sempre più l‟organismo ormai logoro dalla malattia e dalle
sofferenze morali. Il 22 settembre 1968, giunto ormai all‟età di ottantuno anni, al termine
della Celebrazione Eucaristica, fu colto da malore e durante la notte alle ore 2.30 del 23
settembre, cessò di vivere e sul corpo di Padre Pio appena spirato, le stimmate
scomparirono miracolosamente.
Il 20 marzo 1983, Giovanni Paolo II non esitò a dare inizio al processo di beatificazione,
che terminò il 2 maggio 1999, quando davanti a un‟innumerevole folla di fedeli, il Papa
decretò Padre Pio beato e il 16 giugno 2002, lo proclamò santo.
40
San Pio da Pietrelcina si celebra il 23 settembre.
b. La sua missione
Padre Pio è stato innanzitutto un ῾uomo di Dio‟, fin da bambino egli si è sentito chiamare
da Lui e ha risposto «con tutti il cuore, con tutta l‟anima e con tutte le forze» (Dt 6, 5).
Così l‟amore divino ha potuto prendere possesso della sua umile persona e farne uno
strumento eletto dei suoi disegni di salvezza.
Padre Pio è per tutti noi, un testimone di come la grazia di Dio se accettata e corrisposta,
può esaltare le capacità naturali: da luce all‟intelletto per discernere il meglio, da forza alla
volontà per attuare le disposizioni divine e da coraggio per vivere integralmente il
cristianesimo; è proprio nell‟unione della grazia divina e della corrispondenza umana che
consiste la santità. Padre Pio ha saputo unire perfettamente queste due realtà perciò è
diventato santo, egli ha perseguito l‟amore di Dio fino alla crocifissione mistica.
40
MARCIANO MORRA, Caro amico, Padre Pio ti manda a dire… , cit., pp. 399-400.
23
Nel cuore di Padre Pio, la voce di Dio che lo chiama al sacrificio e all‟immolazione per i
fratelli, si fa sempre più insistente, come lui stesso riferisce in una lettera al suo Direttore
spirituale padre Benedetto: «Da parecchio tempo sento in me un bisogno, cioè di offrirmi
al Signore vittima per i poveri peccatori e per le anime purganti. Questo desiderio è andato
crescendo sempre più nel mio cuore tanto che ora è divenuto, sarei per dire, una forte
passione. […] a me pare che lo voglia proprio Gesù».
41
Un suo confratello, padre Marciano Morra a tal proposito afferma:
«Padre Pio è chiamato da Dio a compiere questa esperienza di donazione d‟amore. La
redenzione compiuta da Cristo, oggi si attua con la collaborazione delle anime
generose che, […], si spogliano d‟ogni personale progetto per offrirsi esclusivamente
alla realizzazione della gloria di Dio e del suo regno. Padre Pio considerando la
presenza del male nel mondo, prende sul serio la redenzione compiuta da Cristo e,
pagando di persone, vive la sua vocazione ad associarsi alla redenzione. Egli non è un
semplice spettatore che, vedendo una persona affogare nel mare, si limita a gridare
[…] e ad invocare aiuto […]. Ma si getta tra le onde e si carica del peso di un fratello
destinato alla morte certa, mettendo a repentaglio la sua stessa vita».
42
Questa sua «vocazione a corredimere»
43
l‟umanità peccatrice (così l‟ha definita padre
Benedetto da San Marco in Lamis), Padre Pio la attuò partecipando ai dolori di Gesù
crocifisso. Egli era consapevole di essere stato scelto da Dio, come collaboratore dell‟opera
41
Ivi, p. 206.
42
MARCIANO MORRA, Padre Pio. Esperienze mistiche e carità operosa, cit., p. 140.
43
Epist. I, p. 1068.
24
redentrice di Cristo e che questa collaborazione non si sarebbe realizzata che attraverso la
croce: «sono stato fatto degno di patire con Gesù e come Gesù».
44
Divorato dall‟amore di Dio e del prossimo, egli visse fino in fondo questa sua vocazione,
per cooperare con Cristo alla redenzione, ha accettato nel nome di Gesù, tutte le pene
morali e fisiche, consapevole che quella sofferenza era provvidenziale per la sua missione
e vocazione. Nella sua infinita misericordia e saggezza, Dio ha voluto vicino al suo divin
Figlio dei collaboratori (‛corredentori‟), che al seguito della prima tra di loro, la Vergine
Maria, lo aiutassero a salvare il mondo. Padre Pio è uno di questi collaboratori scelti da
Dio, come lui stesso afferma in una lettera a padre Agostino: «egli si sceglie delle anime e
tra queste, contro ogni mio demerito, ha scelto anche la mia per essere aiutato nel grande
negozio dell‟umana salvezza».
45
Padre Pio nell‟imitazione e nella sequela di Cristo crocifisso fu così generoso, che avrebbe
potuto dire insieme a san Paolo: «sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che
vivo ma Cristo vive in me» (Gal 2, 20). «Padre Pio è stato talmente cristificato, che questa
conformità ha avuto con le stimmate anche una componente esterna, quasi sacramentale:
gli è stato il segno vivente della presenza di Cristo morto e risorto in mezzo agli uomini».
46
44
Ivi, p. 336.
45
Ivi, p. 304.
46
YANNIS SPITERIS, Imitazione-conformità con Cristo nella spiritualità di San Pio da Pietrelcina, “Studi su
Padre Pio”, IV, 1, (2003), p. 71.