mutamento dei comportamenti di quest’ultimi o cambiamento di “tipo
logico”.
Questa tesi si inserisce in quell’area di studio, i cui più recenti
sviluppi sono volti ad analizzare i nuovi tipi di relazioni che si possono
instaurare tra i soggetti economici che operano nei mercati odierni,
vale a dire, le prospettive extra-organizzative delle aziende di
produzione di beni e servizi nel nuovo scenario globale.
Il cambiamento di tipo logico, presupposto dall’odierno mercato
globale, riguarda molti aspetti della conduzione dell’impresa sul
mercato, tra questi, uno dei più importanti è l’assetto organizzativo
aziendale.
Identificando l’outsourcing come una scelta di tipo logico e
dunque con implicazioni anche di natura organizzativa, con il presente
lavoro, abbiamo cercato di approfondire la conoscenza del significato
concettuale ed operativo della parola outsourcing, in modo da
comprendere meglio sia la praticabilità della scelta sia le implicazioni
in chiave organizzativa.
Nonché di capire se l’adozione di tale scelta risulti una risposta
effettivamente adeguata a soddisfare quel bisogno di cambiamento di
“tipo logico” nelle relazioni extra-organizzative, che l’odierno mercato
globale richiede e/o presuppone.
Il lavoro si compone di tre parti: nella prima la nostra attenzione
si concentrerà particolarmente sul contenuto di significato della parola
outsourcing e sulle motivazioni che spingono l’impresa a valutare tale
opportunità.
Nella seconda parte si cercherà di collocare il fenomeno
dell’outsourcing come momento evolutivo del rapporto cliente
fornitore, evidenziando il fatto che l’outsourcing non deve essere
confuso né con la scelta “Make or Buy” né con quella dell’appalto
all’esterno o della subfornitura.
Infine, nella terza parte del lavoro, analizzeremo le implicazioni
organizzative per l’azienda che opta per l’outsourcing facendo
riferimento alla struttura organizzativa di Mintzberg.
In appendice invece abbiamo riportato un questionario redatto
dalla Banca d’Italia sull’outsourcing di funzioni non informatiche e
abbiamo cercato di evidenziare le peculiarità dell’outsourcing
bancario.
PARTE I
L’OUTSOURCING
«Il termine “outsourcing” si va diffondendo nel linguaggio
economico ad indicare il ricorso a fonti esterne per svolgere attività che
tradizionalmente si eseguivano con risorse interne
1
».
In questa prima parte del lavoro si cercherà di chiarire cosa si
intende quando si utilizza la parola outsourcing e quali sono le
motivazioni che spingono l’impresa a valutare tale opportunità.
1
Cfr. RICCIARDI MARIANO. “Outsourcing nelle tecnologie dell’informazione” Etas
Libri 1994
CAPITOLO I
COSA SI INTENDE PER OUTSOURCING
I.I Concetto generale e definizioni della parola
outsourcing
Outsourcing è un termine inglese (composto da outside e
resourcing) che si è cominciato ad usare in Italia soprattutto nel corso
dell’ultimo decennio.
Se volessimo trovare una parola italiana corrispondente ci
accorgeremmo che non esiste ma questo non deve farci pensare che gli
inglesi abbiano scoperto qualcosa di assolutamente nuovo a noi
sconosciuto, piuttosto deve indirizzarci verso uno studio di tale
fenomeno all’interno di un’evoluzione logica, quella che nel corso del
tempo ha seguito il rapporto cliente – fornitore.
Chi si è occupato del fenomeno lo definisce in modi diversi ora
orientati a metterne in risalto gli aspetti strategici, ora quelli operativi.
Secondo una definizione del Gartner Group «l’outsourcing è
una relazione contrattuale di durata superiore ad un anno tra un’azienda
e uno o più fornitori esterni ai quali essa cede la gestione di alcune o
tutte le attività del proprio sistema informatico».
Secondo Peat Marwick
2
«l’outsourcing è uno strumento che
consente alle imprese di focalizzarsi sulle loro competenze distintive».
Roberta Virtuani, nel suo libro “L’outsourcing nei sistemi
informativi aziendali”
3
scrive: « Con il termine outsourcing si intende
la scelta di affidare totalmente o parzialmente ad un fornitore esterno
delle attività di servizio interne all’azienda».
Luca Vitale
4
, in un articolo del Sole 24 Ore scrive: « praticare
outsourcing significa delegare a fornitori esterni la gestione di attività
considerate non strategiche per l’impresa».
Carlo Durante
5
definisce invece l’outsourcing come « il
processo attraverso il quale le aziende assegnano stabilmente a
fornitori esterni la gestione operativa di una o più funzioni, catena di
attività o servizio di supporto in precedenza svolto all’interno».
2
Cfr. MARWICK PEAT CSEA Research Review, Oct. 1997 “Outsourcing is a key
strategic tool that allows companies to focus on their core competencies”.
3
Cfr. VIRTUANI ROBERTA “L’outsourcing nei sistemi informativi aziendali” Franco
Angeli Milano 1997
4
Cfr. VITALE LUCA “Outsourcing, servizi in trasferta” Il Sole 24 Ore 28/10/96
5
Cfr. DURANTE CARLO, GAVINELLI FABIO “Outsourcing: una formula ottima per
molti usi” L’Impresa n.1/1997
Ferruccio Mangioni e Francesca Maiotti
6
, in un articolo della
rivista L’Impresa scrivono: « Outsourcing è un termine generico che
può essere usato per descrivere ogni attività di esternalizzazione, dalla
mensa aziendale, al servizio di posta interno, sino ai processi a più alto
valore per l’azienda quali l’Information Technology, l’amministrazione
o la logistica che verranno gestiti da un fornitore esterno capace di
assicurare qualità e risultati».
Tuttavia volendo esprimere il concetto generale in forma
particolarmente sintetica possiamo descrivere l’outsourcing come quel
processo che porta alla “acquisizione da un fornitore esterno di prodotti
o servizi attualmente risultanti dalla diretta attività produttiva e di
gestione interna all’azienda”.
7
Nei paesi anglosassoni ed in particolare negli Stati Uniti
l’outsourcing ha acquisito fama in seguito alla crisi economica degli
anni ottanta: alcuni giganti dell’industria automobilistica, le cui
dimensioni erano diventate abnormi anche per lo sviluppo di aree
6
Cfr. MANGIONI FERRUCCIO, MAIOTTI FRANCESCA. “Outsourcing. Sicurezza e
controllo in un ambiente duttile” L’Impresa n.7/1997
7
“Outsourcing is the acquisition of product or service, now performed or produced
internally, but sourced out to an outside supplier or provider” DE ROSE L. J. In The
Disciplines of outsourcing: a panel discussion, dibattito telematico organizzato da THE
OUTSOURCING INSTITUTE.
complementari al core business, adottarono come soluzione
fondamentale del problema contabile proprio l’outsourcing.
Il principio era semplice: far fare agli altri quello che sanno fare
meglio di noi, in modo tale da ridurre i costi, migliorare la qualità dei
servizi o dei prodotti intermedi di cui si ha bisogno, e liberare così le
risorse necessarie per lo sviluppo di ciò che costituisce la vera attività
dell’impresa.
Espresso in questi termini l’outsourcing può sembrare una sorta
di formula magica che funge da “toccasana” per le imprese: per
svolgere meglio la propria attività primaria è sufficiente delegare ad
altri (che sono più esperti nel settore) le attività di supporto.
Un assunto così semplice nasconde invece problematiche molto
complesse perché all’impresa si chiede di cambiare il modo di fare
business: non contare più solo ed esclusivamente sulle proprie forze ma
affidarsi a qualcun altro.
Ciò comporta enormi cambiamenti sia a livello strategico che
organizzativo ma soprattutto l’impresa deve avere fiducia nei propri
fornitori, considerarli come dei “partner” e non più come dei
concorrenti nella formazione del valore aggiunto.
Tale argomentazione sarà comunque affrontata più
dettagliatamente nella seconda parte del lavoro in quanto, prima di
andare ad analizzare l’outsourcing rispetto alle diverse forme di
fornitura, ci sembra giusto considerare le motivazioni che spingono
un’impresa ad adottare tale scelta.
I.2 Motivazioni alla base dell’outsourcing
Per cercare di esporre chiaramente le motivazioni che stanno
alla base di una scelta di outsourcing prenderemo come punto di
riferimento una ricerca condotta dal THE OUTSOURCING
INSTITUTE a partire dal 1991, per la durata di cinque anni su un
campione di oltre 1200 imprese statunitensi
8
, che ha portato ad
identificare otto principali motivazioni che inducono all’outsourcing.
Le elenchiamo qui di seguito:
1. difficoltà nella gestione o nel controllo di una funzione
aziendale;
2. mancanza di professionalità specifiche all’interno
dell’azienda;
3. riduzione dei costi operativi;
4. situazione di difficoltà finanziaria;
5. necessità di attrarre capitale ed allocazione più efficiente
delle risorse;
8
THE OUTSOURCING INSTITUTE, The Top Ten Reasons Companies Outsource, in
1995 Trends Report.
6. riduzione dei rischi
7. maggior specializzazione e approccio globale ai processi
consentito dall’esperienza di carattere internazionale del
fornitore;
8. focalizzazione sul core business.
Tali motivazioni possono essere suddivise in due gruppi: le
prime quattro di carattere tattico, le successive di carattere strategico e
tale distinzione risulta importante al momento della decisione di
ricorrere all’outsourcing poiché, quando le ragioni tattiche prevalgono
su quelle strategiche, le possibilità di ottenere risultati insoddisfacenti
aumentano in maniera considerevole.
Si deve tener presente che un’eccessiva enfasi su obiettivi di
breve termine, connessi all’esigenza di far fronte alle emergenze,
costituisce un segnale d’allarme su un modo di procedere che non di
rado conduce a risultati ben al di sotto delle aspettative.
Tradizionalmente il ricorso all’outsourcing è motivato dalla
necessità di ridurre i costi ma questo, non può essere l’unico motivo
che porta l’impresa a valutare l’opportunità dell’outsourcing.
Infatti, una solida base per un efficiente outsourcing si fonda su
considerazioni di carattere strategico tendenti a concentrare le proprie
attività nelle aree in cui l’azienda costruisce il proprio vantaggio
competitivo.
Il processo di outsourcing si caratterizza, come vedremo più
dettagliatamente in seguito, per un “elevato grado di irreversibilità”
9
e
sono richiesti tempi molto lunghi per consolidare il rapporto fiduciario
sul quale si fonda la relazione di cooperazione tra cliente e fornitore.
Ciò impone alle parti di adottare strategie che mirino ad una
convergenza dei risultati nel lungo periodo e proprio per questo
motivo, non ha senso adottare la soluzione di outsourcing se l’unico
obiettivo è una semplice riduzione dei costi da perseguire in tempi
brevi.
Analizziamo ora nel dettaglio le sopracitate motivazioni che
conducono un’impresa a valutare la scelta di outsourcing.
9
Si veda: ARCARI ANNAMARIA “L’outsourcing: una possibile modalità di
organizzazione delle attività di servizi” Economia e Management n.4/1996
I.2.1 Difficoltà nella gestione o nel controllo di una funzione
aziendale
10
L’outsourcing è sicuramente un’importante opzione per
risolvere questa classe di problemi: tuttavia non bisogna considerarlo
come una soluzione che porti ad abdicare alla responsabilità
manageriale, né come una soluzione “tampone” che occorra per salvare
le imprese in difficoltà nel breve periodo.
Secondo i risultati dello studio precedentemente citato, le
imprese che si sono servite dello strumento in esame per ottenere il
risultato di non perdere il controllo della propria organizzazione, sono
rimaste, nella maggior parte dei casi, insoddisfatte.
Il motivo principale di questo fallimento risiede probabilmente
nel fatto che, se in un’azienda si riscontrano difficoltà nella gestione o
nel controllo di una funzione aziendale, l’approccio corretto a questa
10
V. supra, nota 8: “Function difficult to manage or out of control: Outsourcing is
certainly one option for addressing this problems. When a function is viewed as diffcult to
manage or out of control, the organization needs to examine the underlying causes. If the
requirements expectation or needed resources are not clearly understood, then outsourcing
won’t improve the situation; it may infact exacerbate it. If the organization doesen’t
understand its own requirement, it won’t be able to communicate them to an outsourcer
provider”.
situazione dovrebbe consistere nel rintracciarne le cause prima di poter
procedere all’implementazione di rimedi di diverso genere.
Se ad esempio la ragione delle difficoltà riscontrate risiede nella
circostanza che le pretese, le aspettative o le risorse necessarie non
sono state correttamente valutate, il ricorso all’outsourcing prima
dell’individuazione di questo genere di errori, non solo non
migliorerebbe la situazione, ma anzi probabilmente finirebbe per
esacerbarla.
Infatti, se un’organizzazione non è in grado di individuare le
cause che impediscono il superamento delle difficoltà, essa non sarà
neanche capace di comunicarle ad un potenziale fornitore.
I.2.2 Mancanza di professionalità specifiche all’interno
dell’azienda
11
In questo caso l’impresa ricorre all’outsourcing perché non
possiede al proprio interno le risorse necessarie in termini di capacità
professionali specifiche.
Per esempio, se si è in una fase di espansione aziendale, e
soprattutto se questa espansione avviene in nuovi mercati,
l’outsourcing costituisce un’alternativa praticabile e conveniente
rispetto allo sviluppo in proprio di competenze specifiche che
riguardano i nuovi problemi che la situazione di crescita porta ad
affrontare
12
.
11
V.supra nota 8: “Resources not available internally: Companies outsource
because they do not have access to the required resources whithin the company. Outsourcing
is a viable alternative to building the needed capability from the ground. New organizations,
spinn-offs, or companies expanding into new geography or new technology should consider
the benefits of outsourcing from the very start.”
12
Fermo resta che per poter parlare di outsourcing le funzioni delegate all’esterno
devono essere precedentemente essere state svolte all’interno dell’organizzazione che decide
di delegarle. Nel caso appena considerato non ci si riferisce a funzioni che prima erano
totalmente assenti dall’organizzazione, ma a nuovi compiti riguardanti una particolare
funzione, compiti che ad esempio richiedano una conoscenza approfondita di un mercato
nuovo o di un particolare ordinamento giuridico.