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INTRODUZIONE
Il presente lavoro si occupa di una specifica tipologia di strumento derivato: le opzioni.
Dopo una generale panoramica sulle opzioni europee, più agevoli da esaminare in termini di
pricing e di hedging ma di indubbia importanza per il proseguo, il cuore della tesi affronta un esame
più approfondito della categoria delle opzioni americane.
L’analisi si focalizza sul loro pricing, la cui complessità deriva dalla facoltà di poter essere
esercitate in anticipo rispetto alla scadenza. Tale caratteristica le differenzia da quelle europee,
dandone a priori un valore superiore o al più eguale.
In particolare, ai fini della stima, vedremo che questo diritto aggiuntivo si risolve
nell’impossibilità di definire una strategia ammissibile – nel senso classico - che replichi l’opzione
americana, a causa del fatto che il prezzo attualizzato della stessa è un generico processo adattato e
non una martingala, come nel caso di un’opzione europea.
L’aspetto più importante sviluppato della tesi consiste nell’esaminare il pricing delle opzioni
secondo un approccio analitico, anziché probabilistico – più tipico in un’ottica di Teoria del Rischio
Finanziario, sebbene per le opzioni americane quest’ultimo sia considerato come punto di partenza
da cui sviluppare la trattazione analitica. Sotto tale punto di vista, ciò si rivela molto interessante in
quanto consente di effettuare una sorta di parallelismo tra i due differenti metodi.
Più in dettaglio la tesi consta di quattro capitoli.
Nel primo, si traccia un quadro introduttivo sulle opzioni individuandone i lineamenti
fondamentali.
Dapprima si precisano due imprescindibili classificazioni: da un lato, la distinzione tra
opzioni europee ed americane e, dall’altro, quella tra opzioni di acquisto, ovvero le Call e quelle di
vendita, ovvero le Put. Poi, a partire da una breve premessa storico-evolutiva dello sviluppo di tali
titoli derivati e dei relativi mercati, si iniziano ad analizzare più da vicino quelle europee, anche
tramite esempi numerici che siano chiarificatori delle loro modalità di funzionamento. In tal senso,
verranno indicati e rappresentati graficamente i loro pay-off.
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Si esaminano anche brevemente i mercati in termini generali. Essi sono essenzialmente
distinti in “regolamentati” ed Over The Counter (OTC),
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delineandone i rispettivi sistemi di
contrattazione delle opzioni e ci si sofferma sulle tipologie di operatori presenti in essi. Ciò
essenzialmente al fine di evidenziare la presenza della categoria dei cosiddetti “arbitraggisti” che
costituisce – per paradosso - l’imprescindibile giustificazione del principio di assenza di opportunità
di arbitraggio (AOA), o NFL (No Free Lunch), vale l’ipotesi di impossibilità di acquisire ricchezze
senza assumere rischi e senza immissioni di fondi. Essa connoterà tutti i contesti di mercato in cui ci
si porrà per valutare le opzioni.
Successivamente, dopo aver fornito una rapidissima rassegna delle possibili tipologie di
opzioni esistenti rispetto all’attività su cui esse vengono scritte, ci si concentra su quella con
sottostanti azioni, con un’analisi quantitativa delle loro proprietà fondamentali in termini di limiti
inferiori e superiori. In particolare, si effettua la distinzione tra quelle scritte su titoli che
corrispondono dividendi e quelle i cui sottostanti non ne pagano.
Inoltre, si dimostra il noto teorema riguardante la cosiddetta relazione di Call-Put parity e si
verifica l’equivalenza tra il valore di una Call europea e quello di una corrispondente Call
americana, qualora il comune sottostante non stacchi dividendi.
Infine, si conclude il capitolo focalizzando l’attenzione sul prezzo delle opzioni. Da un lato,
interpretandolo come somma delle due componenti di valore intrinseco e temporale; dall’altro
esaminando in dettaglio i fattori che influiscono su di esso.
Nel secondo capitolo, dopo aver illustrato alcune delle principali strategie sviluppabili via
opzioni, si passano ad analizzare aspetti più marcatamente valutativi delle stesse, con la trattazione
del famoso modello di Black&Scholes (B&S) e la definizione delle cosiddette Greche.
Rispetto alle strategie, s’inquadrano brevemente quelle più note nell’ambito delle tre macro-
categorie esplorate: coperture, spread e combinazioni.
Il nucleo del capitolo risiede tuttavia negli argomenti attinenti il modello di B&S, analizzato
piuttosto diffusamente, e delle Greche, studiate in virtù delle importanti loro funzioni di copertura.
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Ovvero fuori borsa.
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Ipotizzando di operare in un mercato perfetto, immediatamente dopo si introducono
opportune premesse al modello di B&S, tra le quali quella relativa alla dinamica del prezzo
dell’azione identificata con un processo stocastico di Markov di tipo log-normale viene qui
approfondita, sebbene più avanti si mostri come essa si riveli essere uno dei limiti del modello.
Poi si procede allo studio di tale modello in via analitica, partendo dalla costruzione di un
portafoglio autofinanziante che sia privo di rischio, giungendo alla dimostrazione di un’ equazione
molto importante: quella di valutazione alle derivate parziali, la cosiddetta EDP
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di B&S.
In effetti, tale formula consente di stimare il prezzo di un qualunque derivato che soddisfi le
ipotesi del modello di B&S, non solo quindi quello delle opzioni. Pertanto, per l’effettiva
risoluzione della EDP vengono imposte opportune “condizioni al contorno”, dipendenti dalle
caratteristiche del derivato in questione, per poi risolverla proprio nel caso delle opzioni.
In più, si fa accenno all’alternativo procedimento di stima del prezzo di un siffatto derivato –
sempre nel quadro del modello di B&S – rappresentato da quello di taglio probabilistico che, via la
regola di valutazione neutrale al rischio, ricorre ad elementi di calcolo stocastico quali i processi di
martingala ed il teorema di Girsanov, in un contesto di validità dei due teoremi fondamentali
dell’Asset Pricing.
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Infine, al netto di ulteriori passaggi di natura tecnica, si individuano le espressioni di
valutazione in forma chiusa di B&S.
Una volta precisate queste formule, si esamina la volatilità ottenibile via la forma inversa
delle stesse, vale a dire la cosiddetta “volatilità implicita”.
Per concludere, si osservano alcuni limiti del modello di B&S, quali la dinamica log-normale
del sottostante rischioso e la costanza della volatilità.
In chiusura di capitolo, sono specificati gli indicatori della sensitività del valore della
posizione assunta in opzioni rispetto alla variazione dei possibili fattori di rischio presenti, le già
citate Greche, per la loro utilità ai fini di copertura. Esse vengono brevemente elencate e ci si
sofferma sulle due principali, ovvero la Delta e la Gamma, nonché su un’analisi delle
corrispondenti strategie di hedging.
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Appunto Equazione alle Derivate Parziali.
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Concetti e proprietà che verranno ripresi diffusamente nel terzo capitolo.
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Il terzo capitolo funge da cerniera tra il secondo ed il quarto, segnatamente tra la trattazione
analitica del modello di B&S e l’analogo approccio di valutazione del prezzo delle opzioni
americano seguito con il cosiddetto “problema con frontiera libera”. In particolare, il capitolo
esamina i modelli discreti e più specificamente quello binomiale, altrimenti detto Cox-Ross-
Rubinstein (CRR).
Si inizia con la descrizione delle caratteristiche di un generico mercato discreto, in
condizioni classiche di AOA, corredato dalle relative ipotesi sui titoli, nonché dalle caratteristiche di
ammissibilità e, dunque, implicitamente di autofinanziabilità delle strategie.
Vengono definiti in maniera rigorosa i concetti di martingala e trasformata martingala, a
partire dai quali si introduce quello di misura martingala equivalente (MME), che include quello di
probabilità neutrale al rischio, imprescindibile strumento per delineare i due teoremi fondamentali
dell’Asset Pricing. I mercati che verificano la validità di questi due teoremi vengono definiti
completi e ciò consente di individuare l’univoco prezzo equo di ogni derivato presente in essi, in
virtù della sua (unica) replicabilità.
Dopo aver trattato il tema dei mercati discreti in generale, se ne tratteggia brevemente la
forma più semplice quella binomiale, delineando le caratteristiche del modello e dimostrando come
la validità di una specifica relazione garantisca le condizioni di AOA e completezza dello stesso.
Nel quarto ed ultimo capitolo, infine, viene affrontata la tematica più interessante del lavoro,
ovvero il pricing delle opzioni americane. Allo scopo di agevolarne la comprensibilità, inizialmente
la questione è posta in un contesto discreto e solo successivamente viene esaminata sul continuo,
nel caso del modello di B&S.
Innanzitutto, ci si pone appunto sul discreto e si procede ad una rapida premessa
sull’opzione americana. espressa in termini di processo stocastico. Da qui si andrà a trattare il tema
del pricing di tale derivato sotto due profili: prima quello probabilistico e dopo quello analitico.
In particolare, lo studio del pricing in ottica probabilistica è mostrato come soluzione di un
problema di arresto ottimale.
In via propedeutica si introducono i concetti di strategia d’esercizio come tempo d’arresto,
di pay-off della stessa come processo arrestato, di tempo d’esercizio ottimale rispetto ad una MME
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(come maggior pay-off atteso rispetto alla MME considerata). E poi si prosegue con la costruzione
del cosiddetto “inviluppo di Snell”, utile per la rappresentazione del valore attualizzato di
un’opzione americana. Grazie all’utilizzo dei due teoremi di Doob (quello di optional sampling e
quello di decomposizione), si dimostra che il prezzo equo iniziale di un’opzione americana è
univocamente determinato e che esiste una strategia di copertura coincidente con quella d’esercizio
ottimo.
Il capitolo continua orientandosi verso un contesto continuo e mostrando le proprietà di
asintoticità del modello binomiale, a cui ci si era riferiti finora per la trattazione delle opzioni
americane. Infatti, applicando all’inviluppo di Snell il risultato di consistenza che garantisce che il
modello binomiale approssimi quello di B&S classico, si ottiene un cosiddetto “problema con
frontiera libera”.
Esso contiene una disequazione differenziale di complessa risoluzione, che per essere
compresa appieno necessita di un propedeutico esame dell’uguaglianza differenziale in essa
contenuta che, a sua volta, corrisponde ad un “problema di Cauchy parabolico”. Si mostra come la
soluzione dello stesso fornisca la stima del prezzo equo di un’opzione europea e, prima di
approfondire il problema con frontiera libera, viene anche individuata la separazione del dominio in
due differenti regioni, quella di continuazione e quella di esercizio anticipato, implicata dalla
soluzione della diseguaglianza.
Infine, nella conclusione del presente capitolo, si affrontano in dettaglio pricing ed hedging
delle opzioni americane sul continuo, via un’estensione a tale ambito delle idee presentate sul
discreto, seppur limitando l’analisi al modello di B&S, per comprensibili ragioni di semplificazione
e di continuità teorica.
In conformità al taglio prevalentemente analitico scelto per l’elaborato, si presenta un
approccio in ambito Markoviano fondato sia sui risultati di esistenza per il problema a frontiera
libera con ostacolo, relativo ad equazioni differenziali paraboliche a coefficienti variabili che sul
teorema di Feynman-Kač, che individua una formula di rappresentazione per la soluzione forte al
problema con frontiera libera.
In particolare, come primo passo, si mostra l’equivalenza tra il problema con frontiera libera
per le EDP paraboliche a coefficienti variabili ed il cosiddetto “problema con ostacolo” e poi, come
passo ulteriore, si prova come sia possibile risolverlo in due fasi successive, anche in virtù del fatto
che esso implica un classico problema di Cauchy-Dirichlet.
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Infatti, prima si dimostra l’esistenza, sotto precise ipotesi, di una soluzione classica del
problema di Cauchy e, successivamente, si verifica l’esistenza non soltanto di una “soluzione forte”
ma anche di una “super-soluzione forte” al problema con frontiera libera, via l’introduzione di una
nuova ipotesi.
Da qui, si pongono in correlazione il problema con frontiera libera e quello dell’arresto
ottimo tramite il teorema di rappresentazione di Feynman-Kač. Ques’ultimo fornisce, inoltre ed
appunto, una formula che giustifica in via rigorosa l’evidente analogia tra il problema con frontiera
libera e l’inviluppo di Snell, nonché il conseguente parallelismo tra i risultati individuati via il
metodo analitico e le risultanze del problema dell’arresto ottimo.
Di fatto, grazie a tale teorema, si dimostra che la soluzione e la super-soluzione
corrispondono, rispettivamente, alla più piccola super-martingala che domina il pay-off dell’opzione
americana ed alla medesima super-martingala arrestata al tempo d’esercizio ottimale, che è dato dal
primo tempo d’arresto che rende l’inviluppo di Snell una martingala.
Una volta esaminati gli strumenti tecnici necessari per una valutazione via un approccio
analitico delle opzioni americane sul continuo, essi vengono calati nel modello di B&S: in sostanza,
il generico problema con ostacolo parabolico viene applicato a quello specifico relativo all’EDP di
B&S e così si dimostra l’esistenza per quest’ultimo di un’unica soluzione forte, caratterizzata da
opportune condizioni di regolarità e rappresentabile con la formula di Feynman-Kač.
A questo punto si passa alla fase vera e propria di pricing e hedging, nel corso della quale
viene individuato l’importante concetto di “martingala locale”, con cui si identifica il valore
attualizzato di ogni strategia autofinanziante nel nuovo contesto continuo. Ciò consente di
riconoscere una familiare corrispondenza tra questo nuovo concetto probabilistico e quello analitico
di soluzione di una EDP parabolica, a sua volta assimilabile a quello di soluzione di un problema di
Cauchy nonché al prezzo equo di un’opzione europea (per quanto visto finora). Ed allora alla luce
di questo nuovo elemento, per la stima del prezzo di un’opzione americana si esplicita la necessità
di ricorrere ad un argomento di localizzazione per poter mostrare, anche sul continuo, che il valore
iniziale della soluzione forte al problema con ostacolo rappresenta il prezzo equo dell’opzione
americana e che esiste una strategia ottimale d’esercizio, individuata dal primo tempo d’arresto che
rende uguali la soluzione forte ed il valore del derivato stesso.
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In definitiva, si giunge all’individuazione delle espressioni dei prezzi di opzioni Call e Put
americane nel modello di B&S, nonché all’approfondimento di una particolare relazione di
simmetria fra tali prezzi ed allo studio di interessanti proprietà qualitative degli stessi.
Inoltre, si effettuano brevi osservazioni sul cosiddetto smooth fit principle e sull’esistenza
del premio per l’esercizio anticipato, che è dato dalla differenza tra il prezzo equo di un’opzione
americana e quello della corrispondente opzione europea e che rappresenta il valore del diritto
aggiuntivo di esercizio anticipato delle opzioni americane, rispetto a quelle europee.
Infine, a conclusione del capitolo e della tesi, sebbene per la stima dei prezzi e delle strategie
di copertura per le opzioni americane si ricorra normalmente a metodi numerici - poiché per esse
non è possibile determinare formule esplicite come nel caso europeo – al fine di ovviare ad
eccessive complessità di calcolo che esulano dagli scopi del presente lavoro, si illustra un esempio
di valutazione delle opzioni americane via l’algoritmo binomiale.
Malgrado esso venga normalmente impiegato per la determinazione del prezzo equo di
un’opzione europea tanto che, a posteriori, possa essere anche interpretato come uno schema
numerico di un problema di Cauchy parabolico, esso può essere facilmente modificato per gestire la
possibilità d’esercizio anticipato. In tal modo, esso costituisce uno schema iterativo facilmente
implementabile e per la determinazione del prezzo e per l’individuazione della strategia di copertura
di un’opzione americana.
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