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E’ molto importante che le proprietà dei materiali siano sviluppate opportunamente
per poter essere in grado di produrre determinati prodotti e di migliorarli nel tempo.
Se ad esempio operassimo nel campo aeronautico, potremmo essere interessati alla
produzione di materiali che, a parità di resistenza, siano i più leggeri possibile. Da questo
esempio si capisce come l’evoluzione dei materiali e delle relative tecnologie stia alla base di
molti progressi tecnici e spesso ne sia il motore.
Si vedrà come le aziende cerchino di restare competitive sul mercato ed anzi si
sforzino di prevedere le tendenze e le opportunità che il mercato può offrire nella sua
evoluzione.
La parte centrale riguarderà la metodologia del “Technology Transfer”; affronteremo i
meccanismi che rendono possibile questi processi e tratteremo in dettaglio le varie fasi, che
possono essere individuate in: Ricerca, Sviluppo e Produzione. Di ciascuna di queste fasi
tratteremo le dinamiche interne e grande risalto sarà dato alle interconnessioni tra i vari
settori. Ciò attraverso alcuni esempi in cui il “Technology Transfer” è riuscito ed altri in cui è
fallito. Dall’analisi di casi in cui il “Technology Transfer” non ha avuto successo, impareremo
quali passi evitare per massimizzare la probabilità di successo.
Il contenuto, superando l’area introduttiva, viene esposto segmentando la trattazione in 4 sezioni. La
ragione di ciò sarà chiarita nella parte dedicata al metodo utilizzato.
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DALL’IDEA AL PRODOTTO
- Che cosa bisogna fare per passare da un idea ad un prodotto?
- Perché solo alcune idee riescono a diventare operative ed altre no?
- A chi va rivolta un’idea progetto (ambienti, risorse, decision marker, ecc.)?
- Quali sono le condizioni che consentono di gestire/controllare un processo creativo industriale?
Domande che, oltre ad incuriosire, tracciano un percorso per condurre all’obiettivo di cogliere
opportunità di mercato. Questa tesi specializzerà il percorso orientandolo al mercato della
microelettronica e dell’optoelettronica.
Inoltre l’approccio vuole essere abbastanza conservativo con una struttura che sia
genericamente applicabile in circostanze variegate, essendo magari sintesi dell’integrazione di
varie esperienze.
Per fare ciò è indispensabile avere un buon approccio metodologico e tanti ne offrono
la scienza, l’ingegneria, l’economia, il marketing, ecc. Alcuni ambiti saranno accennati, altri
approfonditi, in ogni caso non si mancherà di confrontare e di evidenziare gli approcci
fondamentali.
Si da una anticipazione sul percorso dall’idea al prodotto. In termini di rappresentazione
processiva la sequenza è:
- Idea e analisi del contesto;
- Criteri di valutazione e presa della decisione;
- Sintesi e definizione degli obiettivi;
- Attuazione/produzione;
Un’altra schematizzazione del processo può essere la catena:
- Ricerca;
- Sviluppo;
- Tecnologia;
- Prodotto;
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All’interno ogni sottoprocesso deve rispondere sistematicamente a dei requisiti così
riassumibili:
- Definizione;
- Pianificazione;
- Esecuzione;
- Misurazione;
In particolare questo set individua il “Technology Transfer”, che è l’argomento centrale della trattazione.
Pur rimandando al punto successivo dedicato all’approccio metodologico elementi di
dettaglio, si fa notare che volutamente sono stati indicati set che fanno uso di 4 fasi, che
possono utilizzarsi in forma semplice o strutturata, annidata, ciclica, ricorrente, ecc.
Un ambito particolarmente carente nell’approccio sistemico anche in molte delle
strutture organizzative più avanzate esclude, o meglio, embrionizza un momento
indispensabile di questo processo. Quello della ricerca dell’idea o più propriamente lo
sviluppo creativo industriale. Volutamente anche nell’esposizione sopra riportata si è
annegata “l’idea” dentro una fase di analisi complessiva.
Si avrà modo nella sezione dedicata agli strumenti esecutivi di recuperare quanto
occorrente per agire in tal senso, pur non mancando di ribadire che è l’idea alla base di tutto il
processo, anzi è l’IDEA che lo genera.
E’ bene soffermarsi su questo punto: l’intero processo si mette in moto solo se il promotore
dell’idea riesce a convincere il gruppo di lavoro che essa stessa è valida; per ottenere ciò è
necessario che essa venga illustrata chiaramente.
Ulteriore aspetto fondamentale è il “valore del gruppo”. Il “Technology Transfer” è
essenzialmente un processo che viene sviluppato e portato avanti da un gruppo.
Analizziamo il concetto di “valore di un gruppo”. La ragione fondamentale che sta alla
base della scelta del lavoro di gruppo è che ci si aspetta che la produttività del gruppo sia
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significativamente maggiore della somma delle produttività dei singoli componenti, se questi
lavorassero separatamente; contrariamente il gruppo risulterebbe elemento frenante ed
improduttivo.
Le ragioni per cui il gruppo ha una maggiore efficienza rispetto al singolo individuo
sono molteplici; certamente in un gruppo l’individuo può trovare motivazioni e stimoli che
difficilmente troverebbe al di fuori di esso: lavorare con altri e doversi confrontare cresce la
competitività, che se mantenuta entro certi limiti favorisce la produttività di tutti gli individui.
Inoltre il gruppo si avvale delle conoscenze, delle competenze e dell’esperienza di ciascun
componente ed imparare risulta più’ facile e veloce.
Il gruppo quindi moltiplica la forza e le conoscenze dei componenti mostrandosi uno degli
elementi più’ potenti ed efficaci del progetto.
Vi sono anche aspetti negativi del lavoro di gruppo: non tutti riescono ad integrarsi al
meglio in esso e quindi ad esprimere bene le proprie potenzialità. Il gruppo produce quindi
delle “vittime”, o degli “eroi”; rispettivamente persone che vengono limitate nelle proprie
espressioni o che si devono sacrificare per gli altri. Non bisogna sottovalutare questi aspetti in
quanto può accadere che, all’interno del gruppo, la distrazione o il disturbo sono così elevati
da abbassare di molto la produttività di esso stesso; non è raro riscontrare in certi gruppi di
lavoro una enorme difficoltà ad essere produttivi, per esempio per incompatibilità di carattere
tra i componenti.
Riuscire, quindi, a comprendere i meccanismi che favoriscono la produttività del
gruppo ed a limitare, invece, ciò che ne ostacola l’efficienza è di notevole importanza per il
progresso scientifico, tecnologico e sociale, a secondo della missione che si è affidata al team.
Tutto quello che fino ad ora è stato detto lo possiamo esprimere sotto forma
matematica, indicando con T la produttività del gruppo, e con M
i
la produttività che i
componenti avrebbero se lavorassero da soli, deve risultare:
T >> Σ
i
M
i
(con i = 1, …, N )
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dove N è il numero dei componenti del gruppo.
Se poi denominiamo con M
ti
la produttività dei componenti del gruppo, allora si deve avere:
M
ti
> M
i
, ∀ i∈ N,
cioè ciascun componente del gruppo è più produttivo all’interno di esso che al di fuori di esso.
Tutti i componenti di un gruppo, devono poter decidere liberamente di far parte, o
meno, di esso, evitando che ci sia qualcuno che reciti la parte “dell’eroe” generando “vittime”.
Affinché non esistano questi due ruoli, è necessario che il gruppo segua alcune regole
fondamentali che vengono descritte con una metafora. Il titolo della storiella è:
“THE STORY OF THE MONKEY”.
Where are the monkeys?
Who (or what) are the monkeys?
Find all the monkeys!
Every monkey must have an owner!
Owner is responsible for the monkey!
Owners try to unload the monkey!
Do not accept somebodyelse's monkey!
Monkey must be fed!
Do not starve the monkey!
…..and then the monkeys evolved (they behave
like people)
Dove sono le scimmie?
Chi (o cosa) sono le scimmie?
Trova tutte le scimmie!
Ogni scimmia deve avere un padrone!
Il padrone è responsabile della propria
scimmia!
I padroni cercano di scaricare la
scimmia!
Non accettare la scimmia di nessun
altro!
La scimmia deve essere nutrita!
Non lasciare morire di fame!
…..e allora le scimmie evolveranno (si
comportano come persone)
Questa storia ci fa capire come ciascun elemento del gruppo si deve comportare in
presenza di un problema (monkey), ricercando prima tutti i problemi, cioè individuandoli e
comprendendoli, e secondariamente dividendo i compiti in modo tale da assegnare ad ognuno il
proprio. Ognuno deve essere responsabile del proprio compito cercando di non scaricarlo a
nessun altro né deve cercare di accettare compiti di altri. Non bisogna ignorare il proprio
problema facendo finta che non ci sia e perseguendo queste poche e semplici regole non vi
saranno più problemi perché verranno risolti da tutto il gruppo in modo semplice e lineare.
Un’altra sintesi del lavoro di gruppo è rappresentata da:
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Lg = (Σi Li) x (+/- Fs) con Lg = lavoro del gruppo
Li = lavoro del singolo
Fs = Fattore di sinergia
+ = clima propositivo
- = clima conflittuale
Ci sono delle leve su cui agisce il manager perché un gruppo di lavoro punti al successo. Si
indicheranno degli item utilizzati dal management per la gestione delle risorse umane. Per non
disperdere la capacità di sintesi espositiva che offre la lingua inglese vengono trascritti senza
traduzione.
PROCESS IMPROVEMENT TEAM QUALITIES
CHARACTERISTICS OF EFFECTIVE TEAMS
Inspired leadership
Specific, quantifiable goals
Commitment and loyalty
Effective communications
Archieve small victories along the way
Think competitively
Open minded/progressive thinkink
Recignize superior performance
SUCCESSFUL TEAM CULTURAL VALUES
Belief in teamwork
Scientific problem solving methods
Respect for people
Focus on customers/suppliers
Belief that employees want to do a good job
Mutual respect
Continuous process improvement
Risk taking
Coaching to develop the less skilled
Strive for win-win relationship
Work to remove barriers
HOW TO GIVE CONSTRUCTIVE FEEDBACK IN A TEAM SITUATION
Be descriptive
Don't use labels
Don't exaggerate
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Speack only for yourself
Talk first about yourself, not about other person
Restrict your feedback to things you know for certain
Help people hear and accept your compliments when giving positive feedback
HOW TO RECEIVE FEEDBACK IN A TEAM SITUATION
Breath deeply, relax
Listen carefully to what is being said; actually hear what is being said
Ask questions for clarity
Acknowledge the feedback
Acknowledge vali points
Take time sort out what you heard (or think you heard)
EFFECTIVE COMMUNICATIONS GUIDELINES
Seek self-knowledge
Live a pattern of cooperation
Listen to others to understand
Control the desire to pass judgment
Protect the other person's ego
Don't: direct, threaten, preach, lecture, judge, ridicule, distract, condescent advise
without permission, give false praise
TEAM LEADER ROLE AND RESPONSIBILITY
Plan and orchestrate team activities
Keep team focused on the situation at hand
Promote teamwork
Establish and manintain communications channels
Coach
Create trust
TEAM MEMBER ROLE AND RESPONSABILITY
Share knowledge and expertise
Attends all meetings
Carry all assignments
Participate constructively in all discussions
Understand the process
HOW TO PLAN A TEAM MEETING
Determine the purpose or objective for the meeting
Schedule the meeting (best times: AM Tuesdays though Thursdays)
Define what you want the group you will need
Determine who should attend the meeting and why develop the agenda
Set the lenght of time needed to complete the agenda
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Decide how decisions are going to be reached
Documents the results, action items, and assignments
HOW TO CONDUCT A MEETING
Start on time
Break the ice
Make meetings assignments (if any)
Review the agenda
Review results of last meeting (on same issues)
State purpose and objectives (ask: why are here, and how will we know when we are done?)
Seek contributions and focused discussion
Clarify issues especially if there is disagreement
Keep to the agenda
Summarize, assign action items, close on schedule
ELEMENTS OF TEAM CONFLICT
Frustration caused by lack of resolution
Functionally loyalties that impede cooperation
Value, goal, and methodology differences
Responsability issues that result in power struggles
Status seeking rather than team focus
SYMTOMS OF CONFLICT
Members are impatient
Ideas are attacked before they are completed
Members takes sides
Comment are made with vehementce
Every suggestion seems impossible
grossly divergent ideas of what to do
expressions of anger and dislike
PERSONAL CONFLICT RESOLUTION PRINCIPLES
Rationality - try to balance one's own emotions with reason
Understanding - Try to understand the other party
Communication - consult with them before deciding
Reliability - Practice personal integrity
Non-coercive influence - Be open to persuasion, try to persuade them
Acceptance - Accept ideas as worthy, care, and be willing to learn
Goodwill - Do those things that are both good for the relationship and good for both parties
HOW TO BUILD AN EFFECTIVE TEAM
Affirmate aswers to the questions in this list signals that a work team is enjoing good progress
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and in funcionig in an effective manner.
- Understanding of work unit
Can members describe the business of their work unit ?
Do they know the general work flow ?
Are they aware of interaction with other areas and departments ?
- Insight of work issues and complexity
Does the team assess the impact of proposed changes on people concerned ?
Do they understand the impact on productivity and costs ?
- Organizzation
Are minutes taken of the meeting ?
Does the team gather and use the resouces they need ?
Is past progress summarized and new action reported ?
Does the team plan effectively ?
- Procedures and norms
Is the team run according to the code of conduct ?
Does the code need revision ?
Are procedures flexible ?
Are procedures appropriate to the group ?
- Communication
Do members feel confortable speaking to the group ?
Do members express their ideas cleary and concisely ?
Does the members communicate though timely minutes and reports ?
Does the group maintain contact with management and other teams ?
- Partecipation
Are members enthusiastic about attendance ?
Does everyone partecipate in the process ?
Do members volunteer for group work ?
Is the team making full use of group resources, skills, and knowledge ?
- Cooperation
Do team members help each other ?
Is work responsability spread equally ?
Do group members actively support each other ?
Are members open-minded and willing to listen to other ideas ?
Do team members seem to like each other as friend and colleagues ?
- Loyalty, identity, and morale
Are member motivated ?
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Are members eager and enthusiatic about project ?
Is there a sense of cohesiveness in the group ?
Do members care about the group and about each other ?
Do members seem to enjoy the problem-solving process ?
Can the team accept failure without feeling defeated ?
- Responses to leadership
Is the group open to leader's suggestions ?
Can the leader influence the group ?
Does the team respect the leader ?
- Group confidence and initiative
Are members taking the initiative for task work and procedures ?
Do team members take responsability for organizing ?
Do members keep the communcation gong without intervention of the leader ?
Does the group feel confident and competent in their task ?
Do team members seem satisfied with the group decision ?
- Conflict resolution
Does the group recognize and resolve conflict ?
Do the members focus on issues rather than personalities ?
Can the group reach a compromise ?
Does the team use consensus ?
Does the team gather adequate information to understand disputed issues ?
- Acceptance of differences
Do people listen to each other ?
Can differing opinions be expressed openly ?
Do members gather information on all sides of an issues ?
Can the team accept criticism ?
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IMPATTO SOCIALE DELLE TECNOLOGIE AVANZATE
Approfittiamo di un esempio consolidato. Quando venne lanciato il telefono, molti dissero che
lo ritenevano troppo impersonale e nessuno prevedeva che sarebbe divenuto uno strumento tanto
essenziale di comunicazione. Ora è comunemente usato e si può misurare il potere economico e
lo sviluppo di un paese dalla sua struttura di telecomunicazioni.
Il telefono raggiunge in forma “fissa” più di trecento milioni di utenze. Nella sua forma mobile si parla di
quattrocento milioni di cellulari in attività.
La disponibilità di reti a larga banda è crescente: gli utenti raggiunti fra il 1991 e il 1995 si sono moltiplicati per
sette in Europa. La presenza di canali di comunicazione televisiva è anch'essa in forte evoluzione. L’incremento dei
servizi broadcast, la disponibilità crescente di transponders satellitari, l’adozione di tecnologie digitali e soprattutto la
combinazione di tutte queste opzioni con l’uso della diffusione via cavo, rendono plausibile, anche se non poco
angosciante, lo scenario descritto da George Gilder: “Nella realtà, qualcosa sta per succedere.- centocinquanta
possibilità di scelta televisiva tramite satellite, una larghezza di banda fino a un miliardo di hertz nel cavo televisivo,
scintillanti supermercati stellari di informercials, tremila film a richiesta, pagine gialle per l’home shopping,
videogames a bizzeffe su compact, zoomando nell’etere, pulsando attraverso la fibra alla velocità della luce, tutto da
catturare, decrittare, decomprimere e srotolare in milioni di colori a casa propria”.
Questa incredibile disponibilità di mezzi di comunicazione crea un arsenale di informazione che non va considerato
come un bene passivo. Come per tutti i servizi, l’utente, individuo o organizzazione che sia, è in grado di
discriminare e scegliere. Gli studi di mercato svolti più recentemente, sia negli Usa che in Europa, mostrano una
disponibilità razionale e selettiva all’acquisto di contenuti e programmi attraverso le reti e i media.
Nello spettro degli eventi di impatto socioeconomico non può mancare internet. Il concetto di internet è abbastanza
semplice se si pensa ad esso come una estensione del nostro sistema di telecomunicazioni, che permette ai computer
di comunicare. E dato che i computer sono sempre più uno strumento fondamentale per tanti aspetti diversi
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dell’industria, internet, assieme a intranet ed extranet, e cioè a tutte le deviazioni che provengono dalla stessa
tecnologia, rappresentano una nuova evoluzione del sistema di comunicazioni socioeconomiche. In generale le
aziende più avanzate considerano elemento centrale dell’organizzazione d’impresa moderna e competitiva il network
computer concentrandosi sull’infrastruttura interna di comunicazione con applicazioni avanzate come la posta vocale
(voice-mail), la posta elettronica (e-mail), l’editoria elettronica (web publishing), i meccanismi di ritrovamento dei
documenti (document tracking). Ciò avviene attraverso un network dove le tecnologie dell’optoelettronica possono
esprimere tutta la loro enorme capacità di banda e velocità di risposta, costituendo il Sistema Nervoso Digitale.
Si fornirà nel seguito una carrellata di avvenimenti che hanno stravolto i nostri modelli di riferimento e che
continuano ad alimentare costantemente il vento impetuoso del cambiamento. Ciò avviene assorbendo quasi
inconsapevolmente questa mutazione delle organizzazioni socioeconomiche.
Le tecnologie informatiche e quelle relative alle telecomunicazioni stanno trasformando il modo in cui vengono
istruiti i nostri figli. Gli istituti scolastici e le biblioteche non sono più limitati dalle risorse fisiche presenti nelle loro
sedi. Il collegamento ad Internet e le attrezzature per le videoconferenze, finalizzati all’insegnamento a distanza,
consentono alle scuole più lontane ed isolate di disporre di incredibili risorse. Per esempio, gli studenti degli Stati
Uniti sono in grado di caricare su computer le foto riguardanti la Guerra Civile direttamente dalla Biblioteca del
Congresso, nonché di mettersi in contatto con scienziati dell’Aeronautica Nazionale e della Direzione Spaziale.
La tecnologia consente di portare ad ogni scuola i materiali delle più importanti biblioteche del mondo e i tesori del
Vaticano o del Louvre sono a disposizione di chiunque abbia accesso ad Internet. Con una prudente politica di
investimenti nella tecnologia di questo settore, sarà possibile trasformare radicalmente il mondo dell’istruzione.
Le telecomunicazioni sono in grado di svolgere un ruolo molto importante anche nel campo dell’assistenza
sanitaria attraverso il servizio di Telemedicina, mettendo in contatto i medici delle comunità più isolate con le più
importanti strutture del settore, consentendo in questo modo di effettuare consultazioni sulle diagnosi più difficili. In
quest’ambito, sono state intraprese iniziative sia a livello nazionale, che internazionale.
Lo scenario mondiale delle telecomunicazioni è attualmente caratterizzato da una rapidità e da una profondità di
innovazione senza precedenti, sia per gli aspetti tecnologici, sia per le condizioni di mercato e per quelle istituzionali.
I fattori di cambiamento sono molto numerosi:
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• l’innovazione tecnologica
• la competizione
• la globalizzazione dei mercati
• la mobilità
• la multimedialità
• la convergenza delle telecomunicazioni con i settori della tecnologia dell’informazione e
dell'intrattenimento e la conseguente innovazione dell’architettura delle reti di
telecomunicazione.
Questi fattori costituiscono altresì gli ingredienti del contesto politico-sociale sotteso allo sviluppo della cosiddetta
“società dell’informazione”, caratterizzata da una diffusa disponibilità e circolazione di grandi quantità di
informazioni, riguardanti ogni aspetto della vita sociale e collettiva, dalla medicina al lavoro, alla formazione,
all’amministrazione, all’intrattenimento.
La convergenza multidisciplinare delle reti e delle tecnologie dell’informazione e dell’intrattenimento prospetta
mutazioni radicali nella struttura e funzionalità delle reti. D’altra parte storicamente alcuni di questi settori, ad
esempio le telecomunicazioni e la distribuzione Tv, si sono sviluppati in ambienti e reti diversi, essenzialmente per
barriere regolamentatorie più che per motivi tecnico-economici e di mercato. Tali barriere stanno rapidamente
sparendo, rendendo sempre più attuale l’opportunità di offerte integrate di servizi.
Di valenza anche più profonda è il processo di convergenza in atto tra le telecomunicazioni e la
tecnologia delle informazioni (Information Technology, IT), che si sono sviluppati storicamente
in contesti molto diversi. Da un lato, il mondo delle telecomunicazioni ha posto la rete al centro
dell’attenzione, perseguendo criteri di universalità dei servizi, di soluzioni standard con criteri di
sviluppo progettato e pianificato prima della diffusione in campo. Dall’altra, il mondo IT si è
sviluppato da stazioni stand-alone soggette ad ambiente multivendor fortemente concorrenziale e
frammentato in termini di soluzioni e applicazioni tipicamente proprietarie e con forte attenzione
a tutti i settori del mercato interessato, quindi caratterizzato da soluzioni di nicchia (specie dopo
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l’avvento dei Pc), rimandando la generalizzazione delle soluzioni a fasi successive di sviluppo
del mercato.
Le imprese si reggono su processi efficaci di informazione e comunicazione, che ne giustificano sempre più l’alto
grado di performance. L’impresa oggi agisce a rete, collegata ai propri fornitori e ai propri clienti con sistemi
intelligenti di comunicazione che le permettono di dimostrare, in qualsiasi punto del proprio ciclo produttivo, il
livello di qualità raggiunto e il proprio orientamento alla costeffectiveness e alla customer satisfaction.
Le imprese sono quindi - anche e soprattutto quelle del settore dell’information technology - basate su un corretto e
intenso uso dei media, che in alcuni casi le trasforma addirittura in imprese virtuali, basate non su impianti fisici, ma
unicamente sullo scambio finalizzato e produttivo di informazione. La formazione che esse richiedono è sempre più
mirata e in tempo reale. Ciò che chiamiamo formazione continua è un processo che si intreccia sistematicamente con
l’esperienza di lavoro. La diagnosi formativa viene fatta sempre più attraverso l’assessment of prior learning e
l’attività di studio/aggiornamento è basata sempre più sui princìpi dell’action learning, che usa la realtà di lavoro, e
non l’astratta teoria, come base d’apprendimento.
Nel nuovo contesto di sviluppo delle telecomunicazioni, risultano sempre più importanti le
problematiche di internetworking, cioè dell'integrazione sistemistica fra reti eterogenee per
trasporto, per protocolli, per controllo, e di connettività, cioè di flessibilità e dinamicità nella
comunicazione interattiva con molti corrispondenti.
In questo contesto, appare evidente la necessità di definire criteri di sviluppo di una rete
moderna, tenendo presenti le prospettive di integrazione di due concezioni:
- quella del mondo Internet, con la pila di protocolli (TCP/IP)
- quella del mondo delle TLC basata sulle reti orientate alla connessione, e in particolare le reti
ATM (Asynchronous Transfer Mode), per il trasporto integrato dei servizi multimediali a larga
banda.