Introduzione
2
svolti sul mercato italiano. Ed infine il terzo ed ultimo capitolo in
cui viene analizzata e discussa la nostra analisi empirica di
efficienza sul mercato delle opzioni su indice S&P/MIB. In
particolare nella prima parte del capitolo vengono mostrati e
spiegati i risultati da noi ottenuti, mentre nella seconda parte tali
risultati vengono confrontati con quelli ottenuti dai precedenti
lavori che hanno testato l’efficienza del mercato italiano delle
opzioni su indice. L’appendice invece consta di tre paragrafi
principali: il primo fornisce una descrizione sintetica degli
strumenti derivati, dandone le definizioni e descrivendo i
possibili utilizzi, il secondo è dedicato alla descrizione
dell’indice S&P/MIB visto che rappresenta il nuovo indice di
riferimento di Borsa Italiana poiché dal 22 settembre 2004 ha
sostituito l’indice MIB30 ed infine il terzo in cui viene spiegato
come sono stati organizzati i dati utilizzati per l’analisi.
3
Capitolo 1
Profilo storico ed organizzazione del mercato IDEM
Capitolo 1 - Profilo storico ed organizzazione del mercato IDEM
4
1.1 Profilo Storico del Mercato Idem.
IDEM (Italian Derivatives Market) è il mercato Italiano dei
derivati
1
azionari gestito da Borsa Italiana. Il mercato IDEM
nasce nel Novembre 1994 con l’intento di fornire alla borsa
italiana un importante segmento di complemento al mercato
azionario: quello dei prodotti derivati su azioni e su indici
azionari.
Il 28 novembre 1994 la Consob
2
ha autorizzato le
negoziazioni del primo contratto future
3
su indice azionario in
Italia, denominato Fib30. Quale indice sottostante è stato scelto
il MIB30, che rappresenta i trenta titoli azionari a maggiore
capitalizzazione e liquidità dell’intero listino azionario. Tale
indice si è dimostrato un buon indicatore dell’andamento del
mercato italiano: la sua correlazione con l’indice generale del
mercato è del 99 per cento e le azioni in esso contenute
rappresentano il 72 per cento della capitalizzazione totale di
mercato e circa il 75 per cento dei volumi trattati.
Il Fib30 ottenne fin dal primo anno di contrattazione un
rilevante successo, con oltre un milione di contratti scambiati,
confermando così l’interesse degli operatori di utilizzare uno
strumento adatto a sviluppare strategie di copertura, trading e
arbitraggio sul mercato italiano.
1
Per approfondimenti sugli strumenti derivati vedasi Appendice.
2
Commissione Nazionale per la Società e la Borsa. Essa ha il compito di controllare il mercato
mobiliare italiano in modo tale da tutelare gli investitori, e garantire l 'efficienza e la trasparenza
del mercato.
3
Per approfondimenti sul contratto future vedasi Appendice.
Capitolo 1 - Profilo storico ed organizzazione del mercato IDEM
5
Ad un anno di distanza dal Fib30 è stato introdotto il
contratto di opzione
4
sull’indice Mib30 (Mibo30) e nel 1996 sono
stati introdotti i primi 5 contratti di opzione su azioni,
denominate Isoα. Oggi sono 39 i contratti di opzione su singole
azioni, quotati sul mercato IDEM, che hanno per sottostante le
azioni più liquide del mercato MTA e 2 azioni del Nuovo
Mercato (e-Biscom e Tiscali). Dal marzo 1998, inoltre, viene
quotato sull'IDEM anche il contratto futures sull'indice Midex
5
denominato “MIDEX future”, che rappresenta l'indice italiano
delle azioni a media capitalizzazione. Restando sempre nel
campo dei future dal 3 Luglio 2000 viene quotato sul mercato
IDEM il MiniFib
6
, il contratto futures sull’indice Mib30 disegnato
per l’investitore individuale; il quale si differenzia dal Fib30 solo
per la dimensione del contratto, e non per le caratteristiche
finanziarie; dal Luglio 2002 invece sono iniziate le negoziazioni
sui contratti IDEM Stock Futures, i futures su azione del MTA,
oggi disponibili su 19 titoli. Questi ultimi offrono all’investitore
l’opportunità di creare strategie di trading che meglio si
adattano alla propria posizione sul mercato e alle proprie
aspettative.
L’ultima grande novità per il mercato IDEM è stata il
lancio dei prodotti derivati sul nuovo indice di borsa S&P/MIB
7
, il
4
Per approfondimenti sui contratti di opzioni vedasi Appendice.
5
L’indice di borsa MIDEX è formato dalle 25 azioni nazionali quotate in borsa – ordinate secondo
criteri di liquidità e di capitalizzazione – classificate successivamente a quelle che rientrano nel
MIB30. I criteri di calcolo e di gestione dell’indice MIDEX sono analoghi a quelli adottati per
l’indice MIB30; la base dell’indice è stata fissata pari a 10000 al 31 dicembre 1994.
6
La dimensione del MiniFib è pari ad 1/5 del Fib30.
7
S&P/MIB è l’unico indicatore azionario italiano disegnato secondo l’approccio internazionale e
riconosciuto di S&P. Per Approfondimenti sulla costruzione vedasi Appendice.
Capitolo 1 - Profilo storico ed organizzazione del mercato IDEM
6
quale rappresenta l’ 80% dell’universo azionario del mercato
italiano, ed è l’unico indicatore azionario italiano disegnato
secondo l’approccio internazionale e riconosciuto da S&P
8
(Standard and Poor’s). Dal 22 Marzo 2004 infatti è possibile
negoziare il contratto future, il minifuture e le opzioni sull'indice
S&P/MIB, con prima scadenza settembre 2004. Questa è
l'unica scadenza in cui coesi-steranno i contratti sul Mib30 e
quelli sull'S&P/MIB; in seguito saranno negoziabili i soli contratti
sull'indice S&P/MIB (si veda tabella 1.1).
Le specifiche contrattuali e le caratteristiche dei derivati
sul nuovo indice sono uguali ai prodotti sull'indice MIB30, in
modo tale da assicurare un agevole passaggio all’operatività
sui nuovi prodotti. In particolare S&P/MIB Options è un
contratto di opzione di tipo europeo call e put su indice
azionario. Lo schema contrattuale adottato è molto simile a
quello in uso sui mercati derivati europei (si veda tabella 1.2).
Il contratto è quotato in punti indice, ciascuno pari ad un valore
nominale di 2,5 €, quindi la dimensione del contratto è data dal
prodotto fra il valore dello strike (in punti indice) ed il valore di
ciascun punto indice; per esempio se il valore dello strike è pari
a 23000 punti indice, la dimensione del contratto è uguale a
23000*2,5€ = 57500.
8
Standard and Poor’s è una delle società di rating più importanti nel mondo, ed inoltre essa si
occupa di ricerca sugli investimenti, di valutazione dei rischi finanziari e di costruzioni di indici
borsistici.
Capitolo 1 - Profilo storico ed organizzazione del mercato IDEM
7
Tabella 1.1
La tabella seguente mostra i prodotti derivati che attualmente sono quotati
sul mercato IDEM :
Prodotto Sottostante Nuovi Sottostanti dal
22\03
Futures su indice
MIB30
S&P/Mib
Minifutures su
indice
MIB30
S&P/Mib
Opzione su indice MIB30
S&P/Mib
IDEM Stock
Futures
15 TITOLI: Banca Intesa,
BNL, Capitalia, Enel, Eni,
Fiat,Generali, Mediaset,
RAS, San Paolo IMI, Snam
Rete Gas,
STMicroelectronics,
Telecom Italia, Tim e
Unicredito.
4 TITOLI: Banche
Popolari Unite, Banca
Popolare di Verona e
Novara, E.Biscom e
Tiscali.
Opzioni su azioni
33 TITOLI: Acea, AEM,
Alitalia, Alleanza Ass,
Autostrade, Banca
Fideuram, Banca MPS,
BNL, Capitalia, E.Biscom,
Enel, Eni, Gruppo Ed.
L'Espresso, Fiat, Fineco,
Finmeccanica, Generali Ass,
Intesabci, Mediaset,
Mediobanca, Mediolanum,
Pirelli&C, RCS
Mediagruppo, San Paolo
IMI, Seat Pagine Gialle,
Snam Rete Gas,
STMicroelectronics, TIM,
Telecom Italia, Telecom
Italia Risp, Tiscali e
Unicredito.
6 TITOLI: Autogrill,
Banche Popolari Unite,
Banca Popolare di
Verona e Novara,
Bulgari, Luxottica e
Mondadori.
Fonte: Borsa Italiana
Capitolo 1 - Profilo storico ed organizzazione del mercato IDEM
8
Tabella 1.2
Principali caratteristiche dei contratti di opzione trattati in Europa su
mercati organizzati.
Dalla tabella si può notare che tutti paesi considerati gestiscono contratti di opzione (su
indice) di tipo europeo, compresa la Francia che nel contempo gestisce anche contratti di
opzioni (su indice) di tipo americano.
Fonte: I dati sono stati ricavati dai siti internet delle borse di ciascun Paese
Paese
Mercato Sottostante Numero di
azioni
nell’indice
Tipo di esercizio
Regno Unito
LIFFE FT-SE 100 (Indice)
FT-SE 80 (Indice)
100
80
E
E
Francia
MONEP CAC-40 (Indice)
CAC-40 (Indice)
40
40
A
E
Germania
DTB DAX (Indice)
TECDAX (Indice)
30
30
E
E
Olanda
EOE AEX (Indice)
Top 5 (Indice)
25
5
E
E
Svezia/UK
OM/OM OMX (Indice) 30 E
Norvegia
NOM OBX (Indice) 25 E
Danimar-ca
FUTOP KFX (Futures) 20 E
Finlandia
FOM FOX (Indice) 25 E
Belgio
BELFOX BEL20 (Indice) 20 E
Austria
OTOB ATX (Indice)
ATX five
CTX EUR
HTX EUR
PTX EUR
20
5
7
10
10
E
E
E
Spagna
MEFF R.V (indiceIBEX-35 mini
Futures Contract of the
same expiration)
A S&P Europe index
futures contract with the
closest Expiration Date.
Each of the 10 S&P
Europe 350 sector index
futures contracts with
the closest Expiration
Date.
35 E
E
E
Capitolo 1 - Profilo storico ed organizzazione del mercato IDEM
9
Lo scostamento minimo tra gli strike price è di 500 punti
indice e sono negoziati giornalmente per ciascuna scadenza
almeno il prezzo di esercizio “at-the-money
9
”, sette prezzi “in-
the-money
10
” e sette “out-of-the-money
11
” (per un totale di 15
prezzi di esercizio). In ciascuna seduta sono
contemporaneamente quotate le tre scadenze trimestrali
consecutive e le due scadenze mensili più vicine (per un totale
di cinque scadenze). Il contratto è negoziato in ciascuna seduta
dalle ore 9.00 alle ore 17.40. L’ultimo giorno di negoziazione è
fissato al terzo venerdì del mese di scadenza, e ove questo
fosse un giorno di borsa chiusa, il giorno precedente. L’orario di
scadenza, ed il limite massimo per l’esercizio dell’opzione è
fissato alle ore 9.10 della stessa seduta.
Il contratto S&P/MIB Options è liquidato per cash
settlement (non prevede la consegna degli strumenti finanziari
che compongono l’indice S&P/MIB) e quindi, alla scadenza, le
posizioni aperte e in the money sono liquidate mediante il
versamento da parte dei venditori e l’accredito ai compratori
della differenza tra lo strike-price e il prezzo di liquidazione
(valore dell’indice S&P/MIB calcolato sulla base dei prezzi di
apertura dei titoli che lo compongono rilevati l’ultimo giorno di
contrattazione). Se ad esempio un opzione call è stata stipulata
9
At-the-money indica le opzioni per le quali lo strike-price è uguale al prezzo corrente dell’attività
sottostante.
10
In-the-money indica le opzioni per le quali la differenza tra lo strike-price e prezzo corrente
dell’attività sottostante è a favore dell’acquirente dell’opzione (esempio: un opzione call è in-the
money quando Prezzo corrente dell’attività sottostante > Strike-price)
11
Out-of-the-money indica le opzioni per le quali la differenza tra lo strike-price e prezzo corrente
dell’attività sottostante è a sfavore dell’acquirente dell’opzione(esempio: un opzione call è out-of
the-money quando Prezzo corrente dell’attività sottostante < Strike-price)
Capitolo 1 - Profilo storico ed organizzazione del mercato IDEM
10
su uno strike-price pari a 27000 e nel giorno di scadenza il
valore dell’indice è pari a 28000 il compratore dell’opzione
ritirerà 2500 euro (dati dal prodotto della differenza positiva fra
28000 e 27000 e il valore del punto indice pari a 2,5 euro).
Il Mercato IDEM dalla sua nascita ad oggi ha
incrementato il numero dei contratti negoziati in maniera
significativa, come mostra il grafico seguente(vedasi Figura
1.1).
Figura 1.1
Volume dei contratti scambiati sul IDEM, dal 1994 al 2003
.
0
2000
4000
6000
8000
10000
12000
14000
16000
18000
Migliaia
1994 1996 1998 2000 2002
IDEM
Fonte: Borsa Italiana
In particolare possiamo notare come nei primi anni della sua
esistenza (in particolare dal 1994 al 1996) i volumi dei contratti
scambiati erano molto bassi, ma ciò lo si può attribuire ad una
scarsa dimestichezza degli operatori di utilizzare gli strumenti
derivati ed anche alla scarsità dell’ offerta dei contratti derivati
stessi. Mentre dal 1997 in poi si è avuto un notevole aumento
Capitolo 1 - Profilo storico ed organizzazione del mercato IDEM
11
dei volumi dei contratti scambiati tali da far divenire l’IDEM per
gli anni 1997 e 1998 il secondo mercato europeo per scambi di
strumenti derivati a sottostante azionario; risultato raggiunto
grazie all’elevato numero di scambi fatti registrare dai contratti
derivati su indice MIB30. Infatti nel 1997 sono stati scambiati
4.463042 contratti futures su indice MIB30, pari a un
controvalore nozionale di 477725 milioni di euro (più del doppio
degli scambi del 1996), con una media giornaliera di oltre
17.770 contratti e di 1903 milioni di euro; nel 1998 il
controvalore nozionale si è nuovamente raddoppiato rispetto al
1997, superando i 977.750 milioni di euro, con una media
giornaliera che ha raggiunto i 23.300 contratti e i 3.865 milioni
di euro (Si veda figura 1.2).
Figura 1.2
Volumi dei contratti futures su indice MIB30 scambiati dal 1994 al 2003
Futures MIB30
0
1000000
2000000
3000000
4000000
5000000
6000000
7000000
1994 1996 1998 2000 2002
0
200000
400000
600000
800000
1000000
1200000
Controvalore nozionale in MIL € N. di Contratti standard
Fonte: Borsa Italiana
Capitolo 1 - Profilo storico ed organizzazione del mercato IDEM
12
Per quanto riguarda il contratto di opzione su indice
MIB30, nel 1997 gli scambi sono più che triplicati rispetto
all’anno precedente, per un totale di 1.159.000 contratti
standard e di oltre 125.099 milioni di euro di controvalore
nozionale. La media giornaliera è stata di 4.618 contratti
standard e di 498 milioni di euro, rispetto a una media nel 1996
di 1.882 contratti standard e di 146 milioni di euro. Nel 1998 la
crescita dei volumi è proseguita, raggiungendo
complessivamente i 1.617.183 contratti standard e i 267.247
milioni di euro, con una media giornaliera di oltre 6.300 contratti
e di oltre 1.056 milioni di euro ( Si veda Figura 1.3).
Figura 1.3
Volumi dei contratti di opzione su indice MIB30 scambiati dal 1994 al 2003
Opzioni MIB30
0
500000
1000000
1500000
2000000
2500000
3000000
1994 1996 1998 2000 2002
0
50000
100000
150000
200000
250000
300000
350000
Controvalore nozionale in MIL di € N. di contratti standard
Fonte: Borsa Italiana
Capitolo 1 - Profilo storico ed organizzazione del mercato IDEM
13
Negli anni successivi vale a dire dal 1999 ad oggi la
quantità dei contratti scambiati è continuata a crescere, grazie
soprattutto all’aumento dell’offerta dei prodotti derivati, in
particolare il lancio del MiniFib, dei contratti di opzioni su azioni
quotate sul Nuovo Mercato, e dei contratti futures su azioni (si
veda figura 1.4) facendo registrare nel 2003 un volume di
contratti scambiati pari a 17.248.000 il quale rappresenta il
nuovo massimo storico per numero di contratti standard
negoziati.
Figura 1.4
Volumi dei contratti scambiati sul mercato IDEM dal 1994 al 2003
(evidenziando il peso di ciascun contratto derivato sul totale degli scambi)
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003
IDEM
Opzioni su azioni
Futures su Midex
Futures su azioni
Min i FIB
Opzioni su MIB30
Futures su MIB30
Fonte: Borsa Italiana
Come si è potuto constatare l’IDEM in questi anni si è
sviluppato tantissimo al tal punto da rappresentare oggi il quinto
mercato dei derivati più importante in Europa (dopo Liffe, DTB,
Monep e Dutch Eurex) come si può notare dal grafico seguente
(si veda Figura 1.5).
Capitolo 1 - Profilo storico ed organizzazione del mercato IDEM
14
Figura 1.5
I cinque mercati di opzioni su indici più importanti di Europa
0
1000
2000
3000
4000
5000
6000
7000
8000
9000
10000
g
e
n
-
0
2
m
a
r
-
0
2
m
a
g
-
0
2
l
u
g
-
0
2
s
e
t
-
0
2
n
o
v
-
0
2
g
e
n
-
0
3
m
a
r
-
0
3
m
a
g
-
0
3
l
u
g
-
0
3
s
e
t
-
0
3
n
o
v
-
0
3
Migliaia
LIFFE
MONEP
DTB
DUTCH EUREX
IDEM
Fonte: Borsa Italiana
Questo risultato è di estrema importanza per la Borsa Italiana
perché essa è riuscita a far crescere in maniera efficiente un
mercato giovane come l’IDEM al punto tale da conquistare la
fiducia degli operatori internazionale (sia istituzionali che
individuali); grazie sopratutto ai professionisti che vi lavorarono
e grazie alle autorità di vigilanza del mercato (Consob) che
assolvono ai loro compiti nel migliore dei modi. In particolare
quest ‘ultima si impegna affinché vengano tutelati gli investitori
e garantita l'efficienza e la trasparenza del mercato.
Capitolo 1 - Profilo storico ed organizzazione del mercato IDEM
15
1.2 Organizzazione del Mercato e modalità di
funzionamento.
Dopo aver tracciato le tappe fondamentali che hanno
caratterizzato il mercato IDEM dalla sua nascita fino ad oggi, si
ritiene opportuno descriverne la sua organizzazione e le
modalità di funzionamento in modo tale da averne una visione
completa e approfondita.
Nel mercato italiano degli strumenti derivati (come già
introdotto nel primo paragrafo) sono negoziati contratti future e
di opzioni; le attività sottostanti, oltre agli strumenti finanziari,
possono essere costituite da valute, tassi di interesse, merci e
relativi indici. Affinché su una data attività sottostante possa
essere disegnato un contratto derivato negoziato sull’IDEM
essa deve essere liquida, negoziata con continuità e devono
essere disponibili tutte le informazioni rilevanti per il corretto
funzionamento del mercato (in particolare continuità e
significatività dei prezzi delle attività sottostanti).
La Borsa Italiana stabilisce quali debbono essere le
caratteristiche dei contratti trattati sull’IDEM (attività sottostante,
valore nominale, modalità di liquidazione e di determinazione
del prezzo di liquidazione, scadenze negoziate, giorno e ora in
cui hanno termine le negoziazioni, giorno di scadenza del
contratto, struttura dei prezzi di esercizio, tipo di facoltà e
termini previsti per il suo esercizio). Tutte le caratteristiche di
ogni singolo contratto e le loro modifiche devono essere
Capitolo 1 - Profilo storico ed organizzazione del mercato IDEM
16
comunicate preventivamente alla Consob e l’avvio delle
negoziazioni è subordinato al suo assenso.
La struttura di mercato adottata per l’IDEM si ispira a un
sistema in parte order driver , in cui il processo di formazione
del prezzo è guidato dagli ordini immessi dagli intermediari, in
parte quote-driven, in cui alcuni operatori, i market maker,
espongono pubblicamente i prezzi ai quali sono disponibili a
scambiare un particolare titolo.
Nel mercato IDEM operano diverse tipologie di
intermediari, i quali possono essere suddivisi, in base al tipo di
attività che svolgono, nelle seguenti categorie: broker (possono
immettere ordini solo in conto dei clienti); dealer (possono
immettere ordini solo in contro proprio); broker-dealer (possono
immettere ordini sia in conto proprio, sia in conto di terzi); ed
infine abbiamo i market maker i quali devono garantire
un’adeguata liquidità del mercato, impegnandosi ad esporre in
via continuativa dalle ore 9.30 alle ore 17.20 di ciascuna seduta
di negoziazione, proposte in acquisto e in vendita per
determinati quantitativi di contratti in qualsiasi condizione di
mercato, rispettando un limite massimo del bid-ask spread,
fissato come differenziale tra la quotazione in vendita e quella
in acquisto. Questi ultimi sono iscritti in apposito elenco
denominato “Elenco degli operatori market maker tenuto dalla
Borsa Italiana”, sono dotati di un patrimonio di vigilanza di
almeno dieci milioni di euro e si suddividono in due categorie:
ξ Primary Market Maker: i quali quotano continuativamente;
Capitolo 1 - Profilo storico ed organizzazione del mercato IDEM
17
ξ Market Maker: i quali rispondono solamente alle richieste
di quotazione.
Le negoziazioni su tale mercato si svolgono
esclusivamente in un'unica fase di negoziazione continua - che
si tiene dalle 9.00 alle 17.40 di ogni giorno di borsa aperta –
durante la quale gli operatori possono immettere, modificare e
cancellare le proposte di negoziazione. Queste ultime
contengono informazioni su strumento da negoziare, quantità,
tipo di operazione e condizioni di prezzo; sono evidenziate in
forma anonima e vengono ordinate dal sistema telematico in un
book di negoziazione in base al prezzo – decrescente per le
proposte di acquisto e crescente per le proposte di vendita – e,
a parità di prezzo, in base alla priorità temporale determinata
dall’orario di immissione dell’ordine.
Il buon fine dei contratti conclusi è garantito sull’IDEM
dall’esistenza di un sistema di clearing, nell’ambito del quale la
Cassa di Compensazione e Garanzia
12
(CC&G) opera come
controparte in ogni negoziazione. Nel processo di negoziazione
e regolamento dei derivati, la funzione della CC&G è quella di
accentrare il regolamento delle transazioni e la gestione del
rischio di controparte, assicurando la regolarità dei pagamenti e
delle consegne di titoli connessi a tali contratti; per far ciò essa
s’interpone tra le controparti originarie delle operazioni e,
12
La Cassa di Compensazione e Garanzia (CC&G), è nata il 31 marzo 1992 in forma di società per
azioni; dal 1999 Borsa Italiana è il maggiore azionista (59%) e la sua attività è sottoposta alla
vigilanza di Banca d'Italia e Consob che approvano altresì il suo regolamento e qualsiasi
successiva modifica ad esso.
Capitolo 1 - Profilo storico ed organizzazione del mercato IDEM
18
tramite la raccolta di margini da entrambe le parti, il proprio
capitale e la disponibilità di risorse aggiuntive, garantisce il
buon fine dell’operazione. Per effettuare compravendite su
derivati, gli intermediari autorizzati devono stipulare un contratto
di adesione alla Cassa. Il sistema adottato per garantire la
solvibilità dei propri aderenti è basato sulla richiesta di
versamento di margini iniziali per ogni posizione aperta sul
mercato, e sul monitoraggio continuo dei prezzi. L’entità dei
margini viene calcolata attraverso un sistema di misurazione
del rischio, associato a portafogli di derivati, chiamato TIMS
(Theoretical Intermarket Margins System), che protegge la
Cassa nella “peggiore situazione possibile”, vale a dire, nel
caso di variazione più sfavorevole possibile del prezzo del titolo
sottostante. Di regola chi acquista o vende un contratto future è
tenuto al versamento di un margine iniziale, e durante la vita del
contratto è tenuto ad adeguare giornalmente il valore della
propria posizione al valore corrente del mercato (c.d. mark to
market) mediante il meccanismo dei margini di variazione
incassando (pagando) giornalmente i guadagni (perdite); per
l’opzioni invece solo il venditore è tenuto al pagamento di un
margini iniziale e non esistono i margini di variazioni. Un
investitore che abbia un portafoglio composto da più opzioni o
da opzioni e futures, i margini iniziali vengono calcolati
sull’esposizione complessiva del portafoglio (risk offset).
Infine dobbiamo descrivere le modalità con le quali
vengono liquidati i contratti derivati dell’IDEM. La liquidazione
Capitolo 1 - Profilo storico ed organizzazione del mercato IDEM
19
dei contratti derivati dell’IDEM alla scadenza può avvenire per
cash settlement – cioè mediante scambio di una somma di
danaro data dalla differenza tra il prezzo di stipulazione del
contratto e il suo prezzo di liquidazione - oppure in effettivo –
cioè mediante la consegna/ritiro a scadenza dell’attività
sottostante il contratto derivato.