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INTRODUZIONE
“The world‟s gambling centres are no longer just Las Vegas,
Macau and Monaco; they now also include Alderney, Gibraltar,
Antigua and Malta”
1
.
La frase estratta da un articolo del settimanale britannico “The
Economist” si riferisce a quegli Stati (fra i quali proprio Malta,
Gibilterra, Antigua ed Alderney) che, grazie a una disciplina
permissiva e a un sistema fiscale molto favorevole, hanno
consentito la nascita e la successiva esplosione della Online
Gambling Industry. A partire dalla metà degli anni Novanta,
infatti, le imprese che intendevano operare nella nascente
industria del gioco digitale hanno trovato terreno fertile nelle
licenze offerte dai Paesi cosiddetti “offshore”
2
, il cui interesse era
quello di trarre vantaggio dal nuovo e profittevole business e dalla
incapacità mostrata dagli Stati economicamente più avanzati nel
regolamentare in tempi brevi una materia tanto complessa. Dal
lontano 1996, anno a cui risale la nascita dei primi siti Internet
che accettavano giocate con soldi veri, l‟Online Gambling ha
percorso molta strada, divenendo nel 2010 un‟industria da quasi
$30 miliardi di fatturato globale, con circa 2,300 portali di gioco
attivi ed oltre 25 milioni di utenti/giocatori abituali in tutto il
mondo.
La materia oggetto di analisi rappresenta dunque un significativo
fenomeno di costume dei nostri giorni. Il boom dei giochi online è
un fatto di rilevanza globale in continua espansione che non
accenna a diminuire. Lo sviluppo più marcato si è registrato
1
“A special Report on Gambling. Shuffle up and Deal”, The Economist, 8.7.2010.
2
Letteralmente “lontano dalle coste”, il termine offshore si riferisce a quei contesti
normativi, che di solito coincidono con quelli degli Stati situati in Isole lontane e
tropicali, caratterizzati da legislazioni lacunose in materia economico-finanziaria e da
livelli di imposizione fiscale molto più bassi rispetto a quelli dei Paesi economicamente
avanzati. Il termine è infatti spesso utilizzato come sinonimo di “Paradiso Fiscale”.
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nell‟ultimo quinquennio, in concomitanza con la diffusione degli
strumenti di Web 2.0, social network e forum in primis, e con il
proliferare di soggetti che offrono e sollecitano la partecipazione a
giochi e scommesse telematiche.
Chi può dire, in Italia come in molti altri Paesi del mondo
occidentale, di non essere stato raggiunto quantomeno una volta
negli ultimi anni dalla eco dei martellanti messaggi pubblicitari dei
maggiori siti di Online Gambling, divulgati tramite ogni mezzo di
comunicazione possibile e a tutti gli orari del giorno? In quanti,
soprattutto fra le fasce più giovani di età, non si sono mai almeno
informati, tramite amici o conoscenti, sulle opportunità offerte dai
portali di gioco? In quanti non sono mai stati intimamente attratti
dalla possibilità di vincere somme di denaro, in alcuni casi anche
molto elevate, stando comodamente seduti di fronte al PC di casa
propria, senza neanche il disturbo di recarsi in una qualche sala da
gioco per effettuare le proprie puntate?
Quanto detto assume una valenza ancor più marcata se riferito
allo specifico contesto italiano. Gli italiani, infatti, sono da sempre
un popolo di grandi amanti del gioco, come dimostra l‟enorme
successo che per decenni hanno riscontrato Lotterie e tipologie
ludiche similari. A fronte di questa predisposizione, tuttavia, non si
è mai registrato, da parte del nostro Legislatore, un approccio
liberale in tema di gambling. Fino a poco tempo fa praticare in
Italia giochi diversi dal “Lotto” o dal “Totocalcio” era quasi
considerato un qualcosa di socialmente squalificante. Le
scommesse sportive non riconosciute dai monopoli di Stato
(volgarmente definite “Totonero”) si erano sempre sviluppate ai
margini della legalità e si svolgevano in stretta connessione con le
attività della criminalità organizzata. Per non parlare dei giochi da
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casinò come il poker o le slot machines, i quali erano autorizzati
solamente in un ristretto numero di strutture in tutto il Paese. Una
svolta liberale si ebbe proprio grazie all‟avvento dei numerosi siti
di gioco che iniziarono a proliferare sulla rete Internet,
inizialmente senza alcun controllo e disciplina legislativa. Il
Legislatore italiano prese atto che “La repressione e il
proibizionismo, di per sé, non sono sufficienti a contrastare
efficacemente i fenomeni di illegalità, soprattutto nel mondo online
e soprattutto in presenza di una forte domanda di intrattenimento
che è impossibile, e forse inopportuno, cercare di sopprimere.
Inoltre non può essere sottovalutata la rilevanza del ruolo dello
Stato nel creare le condizioni per un sano sviluppo delle attività
economiche, di produzione e distribuzione, che sono ormai
significative in questo comparto anche in termini di indotto e
occupazione, (…) con l‟obiettivo primario di assicurare un
ambiente di gioco legale e responsabile, in un contesto
ampiamente monitorato e tecnologicamente avanzato”
3
. In virtù di
queste considerazioni si procedette, a partire dal 2006, alla
liberalizzazione e alla regolamentazione del settore dei giochi,
processo che interessò in particolar modo il nuovo comparto
dell‟Online Gambling.
Da qualche anno, dunque, in Italia si possono addirittura praticare
via-Internet forme ludiche come il poker o i giochi da casinò per le
quali permangono divieti di esercizio a carico delle strutture
terrestri (o offline); sono stati inoltre introdotti numerosissimi
giochi inediti che hanno dato vita a un settore dinamico e in
continua espansione, fornendo nuovi stimoli a una domanda che
3
Dalla Prefazione a cura di AAMS al Rapporto “Gioco Online: è boom. Tra innovazione
e regolamentazione”, Osservatorio sul Gioco Online del Politecnico di Milano, Aprile
2010.
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per troppi anni era rimasta repressa nel nostro Paese. “Il settore
dei giochi delle scommesse via-Web è ormai come un abito su
misura. Alla clientela è stato dato modo di scegliere come giocare
senza più alcuna imposizione né limite. Una differenza sostanziale
rispetto ai vincoli, per esempio, del tradizionale „1 X 2‟ delle 13
partite della schedina del “Totocalcio”(…)”
4
.
E‟ proprio questo mutato clima attorno al gioco d‟azzardo, unito
all‟aver vissuto in prima persona, nel ruolo di consumatore finale,
tutte le fasi del cambiamento epocale in corso nel mercato italiano
in quanto frequentatore della prima ora dei nascenti siti di gioco
interattivo, che ha spinto chi scrive ad intraprendere un percorso
di ricerca e di analisi avente ad oggetto la Online Gambling
Industry nel suo complesso.
Il fascino esercitato da ogni forma di gioco d‟azzardo è forse un
qualcosa di profondamente insito nella natura umana. Non sono
bastati anni di studi in materia per determinare univocamente la
causa del forte appeal esercitato dal gambling su alcuni soggetti e
l‟origine delle manifestazioni patologiche ad esso collegate. Sono
queste, tuttavia, dissertazioni che riguardano ambiti scientifici,
come quello medico e sociologico, ben diversi da quello
economico. Quel che interessa in questa sede è capovolgere la
prospettiva e, per una volta, alzarsi della sedia virtuale del tavolo
di blackjack o di poker e mettersi al posto del croupier, ossia fare
la parte del cosiddetto „Banco‟. Il tutto con il fine di indagare su
cosa c‟è dietro quelle interfacce interattive molto appariscenti e
colorate che promettono ai giocatori roboanti opportunità di
vittoria e successo. Perché, se è vero che ogni tanto la dea
bendata si ricorda di qualche isolato giocatore (o gambler)
4
Dichiarazione estratta da un‟intervista rilasciata dal Presidente della “SNAI” Maurizio
Ughi al “Corriere della Sera” il 7.8.2009.
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rendendolo più ricco e facendo, come si usa dire in gergo, „saltare
il banco‟, è altrettanto vero che la certezza in un mondo dominato
dal caso come quello del gambling è una e una soltanto: nel lungo
periodo „il banco vince sempre‟.
Lo scopo del presente lavoro è pertanto quello di vestire i panni
del „Banco‟ e analizzare a trecentosessanta gradi le caratteristiche
strutturali, le performance economiche e i comportamenti
organizzativi degli operatori del settore del Gioco Online. Un
business che presenta numerosi elementi di contatto non solo con
l‟industria-madre del gambling tradizionale, ma anche con altri
ambiti economici apparentemente più distanti come l‟e-commerce
e i comparti del leisure (tempo libero) e dell‟entertainment. Al tal
riguardo si nota come “il concetto di tempo libero si è legato
indissolubilmente a quello di intrattenimento, e il gioco attraverso
la rete (…) è entrato a far parte delle varie forme di
entertainment. Da concetto passivo (che contempla per esempio
la fruizione di cinema e teatro), l‟intrattenimento a livello mondiale
si è arricchito di nuovi risvolti attivi come il Gioco Online”
5
. E‟
dunque quello oggetto di analisi un business trasversale a più
settori che, in virtù di tale poliedricità, si caratterizza per un alto
grado di complessità competitiva e manageriale. Lungi dalle
intenzioni di chi scrive l‟idea di esaurire all‟interno del lavoro tutte
le tematiche correlate all‟Online Gambling, la trattazione può
comunque rappresentare un ottimo punto di partenza per la
comprensione e l‟approfondimento di talune dinamiche operative e
strategiche peculiari del settore.
Nello specifico, si è deciso di partire da una necessaria descrizione
della breve ma molto complessa evoluzione storico-giuridica
5
Dall‟articolo “Il gioco online ha scoperto i „geni‟ dell‟intrattenimento”, Alessandro Cini,
“Totoguida Scommesse”, 23.4.2010.
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dell‟industria in esame. Le singole fasi di sviluppo che hanno
determinato l‟attuale configurazione organizzativa e
regolamentare sono state raccontate con estrema accuratezza,
nella convinzione che non sia possibile, in generale, analizzare il
business e le performance di un settore estraendolo dal contesto
in cui esso si trova ad operare. Ne è emerso un quadro normativo
a livello internazionale intricatissimo e tuttora lacunoso, ancora
lontano dal convergere verso un benché minimo tentativo di
armonizzazione.
Si è passati quindi ad una definizione più puntuale del business del
Gioco Online, mettendo in luce alcuni aspetti generali relativi alla
varietà delle forme ludiche offerte e alla gestione delle transazioni
finanziarie via-Internet. A ciò è seguita un‟analisi statistica dello
sviluppo economico vissuto in maniera fragorosa dalla Online
Gambling Industry nel corso dell‟ultimo decennio. Traendo spunto
dai più recenti studi in materia e dai dati più aggiornati disponibili
sul mercato, si è cercato di fotografare il mercato dei giochi digitali
da diverse angolazioni, fornendo una costante comparazione fra i
vari comparti geografici e di prodotto, nonché interessanti
confronti con business che possono essere considerati „affini‟ a
quello oggetto di analisi (tra i quali proprio l‟e-commerce e
l‟entertainment). Il tutto senza tralasciare un‟indagine specifica sul
mercato italiano che, per i suoi peculiari sviluppi, risulta essere
uno dei segmenti più dinamici e complessi dell‟intera industria.
L‟attenzione è stata poi rivolta a una discussione critica dei
principali trend tecnologici e competitivi previsti per il futuro del
settore, corroborata da opinioni di esperti ed esponenti
imprenditoriali contenute in interviste, articoli specializzati e
reports d‟azienda, nonché da vere e proprie „incursioni sul campo‟
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con la esposizione dei comportamenti concretamente attuati dagli
operatori.
A questo punto si è giunti finalmente ad esaminare nello specifico
le peculiarità del business model nella Online Gambling Industry,
partendo da un‟analisi competitiva del contesto di riferimento e da
una definizione dei fattori strategici ed operativi alla base
dell‟acquisizione di un vantaggio competitivo duraturo. Si è inoltre
cercato di illustrare in maniera approfondita le diverse componenti
del processo di formazione del margine di profitto nelle imprese
del settore, evidenziando le dinamiche relative alle differenti voci
economiche e diversificando l‟indagine per le varie tipologie di
prodotti offerti.
Nonostante i riferimenti a casi pratici siano puntuali e frequenti
all‟interno del lavoro, si è ritenuto opportuno concludere la
trattazione con l‟analisi del modello di business appartenente a
“Bwin”, società affermata e di successo. Il tutto come summa
degli spunti offerti nel corso della ricerca.
Le domande che hanno spinto chi scrive alla redazione della
presente tesi, e che rappresentano il filo conduttore di tutto
quanto è stato scritto, sono: cosa c‟è dietro il boom del Gioco
Online? Quali sono le dinamiche che hanno decretato il successo di
questa giovane industria? E soprattutto, è proprio vero come si
dice che „il banco vince sempre‟? E‟ possibile individuare un
modello di sviluppo del business condiviso dagli operatori? Infine,
si tratta di una bolla prima o poi destinata ad esplodere, di una
moda momentanea, o l‟espansione del settore proseguirà anche in
futuro? E quali saranno gli scenari competitivi di qui a qualche
anno?
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Perché, oggi, si stagliano all‟orizzonte numerose problematiche di
difficile risoluzione, al pari di enormi opportunità di sviluppo
ancora inesplorate. C‟è da scommettere (il termine è quanto mai
appropriato al tema della discussione) che quello che si è visto in
questo ventennio scarso è solo l‟inizio. La storia della Online
Gambling Industry è ancora tutta da scrivere.
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1. L’EVOLUZIONE STORICO-GIURIDICA DELLA ONLINE
GAMBLING INDUSTRY
1.1 Il gioco d’azzardo: nozione e cenni storici
Il termine gambling, genericamente traducibile come „gioco
d‟azzardo‟, ha assunto nel tempo diversi significati a seconda del
contesto storico-culturale nel quale è stato utilizzato.
Secondo un approccio meramente economico al fenomeno, esso
può essere definito come “l‟atto di scommettere danaro o altri
valori materiali su di un evento caratterizzato da un esito incerto,
con l‟intento primario di vincere ulteriore danaro o beni materiali
addizionali”
6
. Secondo un‟altra interpretazione, il gambling
comprende “ogni attività in cui un soggetto metta a rischio una
qualsiasi entità di valore economico in relazione ad un dato
evento, il cui esito sia completamente o prevalentemente al di
fuori del controllo dello scommettitore stesso, ossia determinato
dal caso”
7
.
Il fenomeno del gioco d‟azzardo può essere considerato intrinseco
alla natura umana, dal momento che i primi reperti archeologici
che fanno esplicitamente riferimento a tale attività datano 3000
a.C. E‟ in particolare il gioco dei dadi a vantare le origini più
antiche, come rivelano manoscritti ritrovati in Egitto, Cina ed India
in cui appaiono testimonianze riguardanti elevate somme
scommesse. Anche nell‟antica Roma si diffuse tale forma ludica,
unitamente alle corse con i carri; presso le popolazioni germaniche
i giocatori giungevano a mettere in palio la moglie e i figli e alle
volte la loro stessa libertà personale. Nei secoli più recenti si è poi
6
www.sportspool.com/gambling
7
Tony Cabot, avvocato specializzato nel settore del gioco online, affrontava nel 1999,
all‟interno del suo “Internet Gambling Report: Fourth Edition” le prime problematiche
relative alla regolamentazione dell‟e-gambling.
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avuta una notevole diffusione di altre modalità di gioco, come le
scommesse sulle corse dei cavalli o dei cani, che venivano
considerate il tipico intrattenimento del ceto aristocratico. Si deve
invece ai popoli arabi la diffusione del gioco delle carte, le quali
venivano dapprima utilizzate come tarocchi per prevedere il futuro
e poi, in seguito all‟invasione dell‟Italia da parte dei Saraceni,
furono messe al servizio del gioco d‟azzardo e si diffusero
rapidamente in tutta Europa attorno al XIII secolo. Nel XV secolo
in Italia ed in Inghilterra vennero istituite le prime lotterie
8
.
La crescente affermazione presso il pubblico di tali forme di
intrattenimento favorì inevitabilmente la comparsa di quelli che
tuttora, nell‟immaginario collettivo, sono considerati i luoghi
dedicati al gambling per antonomasia: i casinò. Il primo casinò
legalmente riconosciuto in Europa fu il “Ridotto” a Venezia,
istituito nel 1638 in occasione della stagione del Carnevale per
fornire servizi di gioco d‟azzardo in ambiente controllato. Da allora
in poi, la popolarità di tale forma di intrattenimento aumentò
soprattutto all‟interno del fiorente ceto mercantile italiano, il quale
non tardò ad esportare la pratica nella vicina Francia, nazione
nella quale il gioco d‟azzardo si affermò definitivamente come
parte integrante della vita sociale all‟epoca di Luigi XIV. Fu proprio
in Francia che le case da gioco iniziarono a divenire un‟istituzione,
comune a molte città, dove si diede vita a nuovi giochi come il
Baccarat, la Roulette, la cui invenzione viene attribuita al filosofo
francese Blaise Pascal
9
, e il Vingt-et-Un (antenato del moderno
Blackjack), forme ludiche che tuttora costituiscono,
nell‟immaginario collettivo, l‟essenza stessa del gambling.
L‟affermazione del gioco d‟azzardo oltreoceano avvenne, sull‟onda
8
www.gamblinggates.com/History, www.gamblingphd.com/historical-information.htm.
9
www.gamblingplanet.org.
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del successo riscontrato in Europa, verso la fine del XVIII secolo
ed ebbe luogo negli USA. I giocatori del Far West si ritrovavano
dapprima in edifici chiamati “Saloon”, resi celebri dalla letteratura
cinematografica contemporanea, e successivamente nelle
cosiddette “Gambling Halls”, le quali si caratterizzarono per
l‟importazione di numerosi giochi di origine europea e la creazione
di nuove varianti, tra cui quelle destinate ad avere il maggior
successo e la maggior diffusione nei secoli successivi furono senza
dubbio il Poker e le Slot Machine.
Si può dunque ragionevolmente affermare che all‟inizio del XX
secolo il gioco d‟azzardo rappresentasse un fenomeno diffuso in
tutto il mondo occidentale. Inoltre, il tratto comune di tutti i giochi
connessi al concetto di azzardo era il consistente vantaggio in
termini di profittabilità attesa che poteva vantare il gestore dei
giochi (volgarmente denominato „banco‟) nei confronti dello
scommettitore (a fronte di rischi di perdita quasi nulli nel lungo
periodo), vantaggio dovuto alle intrinseche modalità di
svolgimento dei giochi stessi. L‟attività di gestore dei giochi
d‟azzardo (quella cioè ascrivibile ai casinò) era perciò vista con
crescente interesse dagli uomini di affari europei ed americani,
proprio in virtù dell‟alta profittabilità della stessa e dei limitatissimi
rischi operativi ad essa connessi.
Tuttavia, nonostante quanto appena rilevato e a dispetto del trend
espansivo mostrato ad inizio Novecento, lo sviluppo della
Gambling Industry ha incontrato, nel corso del secolo scorso sino
ai giorni nostri, numerose difficoltà dovute ai differenti approcci
utilizzati dalle autorità competenti dei vari Paesi in merito alla
legalizzazione del fenomeno.
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Al riguardo, è particolarmente significativo il caso degli USA, che
hanno attraversato nel corso del XX secolo un periodo iniziale,
corrispondente all‟epoca del proibizionismo in materia di bevande
alcoliche, nel quale anche qualsiasi forma di gambling fu messa al
bando e le stesse organizzazioni criminali che si occupavano dei
traffici illegali di alcolici presero in mano la gestione del gioco
d‟azzardo. In seguito alla Grande Depressione, poi, si registrò
verso il gambling una progressiva riapertura a livello di legislazioni
statali. Nel 1931
10
, infatti, lo Stato del Nevada legalizzò il gioco
d‟azzardo, creando i presupposti per la nascita di una città il cui
sviluppo fosse completamente incentrato sulle attività di gambling.
Tale città era Las Vegas, tuttora considerata la capitale mondiale
del gioco d‟azzardo con i suoi oltre trecento casinos sparsi sul
territorio urbano. La strada del Nevada fu intrapresa da molti altri
Stati americani, fino ad arrivare alle ben diciannove legislazioni
statali che attualmente consentono l‟insediamento e l‟attività dei
casinò sul proprio territorio, facendo degli USA uno dei Paesi più
liberali nel mondo in tema di gambling dal vivo
11
.
Tra gli altri poli di attrazione contemporanei per i giocatori di tutto
il mondo vanno sicuramente citate, accanto a Las Vegas, le piccole
città di Monte Carlo nel Principato di Monaco e Macao in Cina, le
quali, in ragioni di contingenze relative alle loro singolari
vicissitudini storico-legislative, hanno potuto sviluppare una
fiorente economia basata quasi esclusivamente sull‟attività dei
numerosi casinò concentrati nei rispettivi centri cittadini.
10
www.usgamblinghistory.com.
11
Atteggiamento completamente differente da parte del Governo americano, allo stato
attuale, si registra sul fronte del gambling online, la cui legalizzazione (contrapposta al
vigente proibizionismo) è al centro di un dibattito in piena fase di svolgimento.