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INTRODUZIONE
Data la constatazione delle problematiche riconducibili alla mancata istituzione
della professione infermieristica in ambito sportivo, dato l’orizzonte sempre più in
ampliamento del Nursing e il riconoscimento crescente dell’essenza dell’infermiere, si è
pensato di conquistare un ulteriore “campo di battaglia”: LO SPORT, un’ulteriore
“scenografia” per una professione che acquisisce sempre più competenze, conoscenze e
abilità, una professione in continua evoluzione.
Partendo da “chi è l’infermiere”, è stato contestualizzato nell’ambiente-sport.
Sono state esplorate le opinioni connesse alla figura infermieristica nell’ambiente sportivo,
in particolare nel mondo della «Noble Art», attraverso la somministrazione di un
questionario auto redatto e somministrato con metodologia on-line agli atleti e a tutte le
altre figure operative nel settore.
Studiando infermieristica, da sportiva ho notato che nel Team della Medicina Sportiva,
l’infermiere è escluso. Mi sono chiesta il perché e di sicuro non è perché non abbia le
competenze e le abilità necessarie. La pratica dello sport è un’attività importante per il
processo di socializzazione delle persone dato che il suo imperativo categorico comprende
la lealtà, il rispetto per gli avversari e l’educazione civile. Al di là della funzione educativa,
estetica e giocosa, lo sport riveste un ruolo fondamentale per la salute, sia per la
prevenzione delle malattie che per la riabilitazione.
L’Infermiere, grazie alle sue caratteristiche peculiari, si inserirebbe bene nel contesto della
Medicina Sportiva, un contesto nuovo, sì, ma non per questo non accessibile, non
proponibile e non fattibile, anzi.
Il Nursing nello Sport non è una realtà Italiana, o meglio, NON LO E’ ANCORA. Con
l’auspicio che si concretizzi come tale, ho voluto nel mio personale interesse, da infermiera
e da sportiva, dedicargli lo studio di ricerca oggetto della mia tesi.
Lo studio in esame esplora un mondo nuovo per l’Infermieristica, il mondo variegato dello
Sport, considerando in particolare la “Noble Art”.
La scelta è motivata dalla mia passione innata per il Ring, passione tramandata da mio
padre, ex pugile, impegnato tutt’oggi nella pratica di Sport da Combattimento come
Allenatore. Ho sempre praticato attività sportiva, sin da piccola, ma ho dovuto attendere i
miei 14 anni per iniziare a vivere il Ring con la Kick Boxing, praticata anche a livello
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agonistico, fino al 2006, anno in cui ho iniziato il mio percorso di studio con
l’Infermieristica.
Per esigenze universitarie mi sono trasferita a Sora dove non ho avuto modo di continuare
a praticare la Kick, ma in compenso, mi sono addentrata nella Boxe.
Dalla mia familiarità con la disciplina sportiva, la scelta della disciplina target per
l’indagine conoscitiva.
La mia disamina si articolerà in quattro precise fasi, distinte e correlate. Partendo dalla
figura Infermieristica, dallo Sport e dalla Medicina dello Sport, mondi distinti nel territorio
Nazionale Italiano, ci si sposta al panorama internazionale, già teatro dell’integrazione
dell’Infermieristica nello Sport, come emerso dalla letteratura scientifica disponibile.
Considerando la disciplina pugilistica, non si poteva fare a meno di non analizzare ed
spiegare la struttura e il funzionamento della Federazione Pugilistica Italiana. Si giunge,
infine, all’analisi, all’elaborazione e alla discussione dei dati raccolti attraverso la
somministrazione di un questionario. Da qui, la conclusione: è quella sperata e attesa?
Vediamo.
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CAPITOLO 1.0: NURSING & SPORT
1.1 L’INFERMIERE E LE SUE DOTI
Il concetto di “Nursing”, entrò in Italia intorno al 1860 ad opera di donne
aristocratiche e donne straniere chiamate “Nurses” che aprirono le prime scuole per
infermiere.
1
I termini Nurse e Nursing hanno molti significati. La storia e lo sviluppo dell’assistenza si
è sempre strettamente correlato al cambiamento di queste due parole, dovute al diverso
equilibrio delle forze sociali presenti in un determinato periodo storico.
La parola Nursing ha origine nella cura che le madri hanno per i loro neonati, deriva dal
latino e vuol dire “madre che allatta”.Esso veniva spesso attribuito ad una donna che
allattava un bambino senza che fosse suo figlio, quindi ad una balia. Nel tempo ha
continuato ad ampliarsi per arrivare a definire tutte le funzioni proprie dell’assistenza in
tutte le età dell’uomo. Verso il XVIII secolo i significati del termine “Nursing”
includevano quello di una persona, quasi sempre una donna, che si prende cura degli
infermi e più tardi, nel corso del XIX secolo si aggiunsero nuove due componenti: la
formazione degli addetti all’assistenza e lo svolgimento di questi compiti sotto la
supervisione del medico.
2
La professione infermieristica in Italia si è rinnovata, specialmente alla fine del millennio,
per andare incontro alle esigenze di una società che richiede personale altamente
qualificato e autonomo e alle esigenze di salute sempre più impegnative. Gli infermieri,
possono essere definiti anche "care - managers", professionisti con capacità tali da poter
adempiere ad un lavoro di alta qualità, per svolgere il quale non devono mancare elementi
umani come comprensione ed amore. L'Infermieristica ha subito, quindi, profondi
cambiamenti di natura formativa e normativa, che hanno decretato il nuovo attuale status
di "professione sanitaria" autonoma e responsabile, con uno specifico ambito di interventi
alle persone, alle famiglie e alla collettività.
Oggi l'Infermiere è il professionista sanitario responsabile dell'assistenza generale
Infermieristica. L'Assistenza Infermieristica preventiva, curativa, palliativa e riabilitativa è
di natura tecnica, relazionale ed educativa. Le principali funzioni dell'infermiere sono
1
Storia dell’Assistenza Infermieristica. Cecilia Sironi. La Nuova Italia. 1991
2
STRA TEGIE APPLICA TE ALLE SCIENZE INFERMIERISTICHE: Organizzazione, didattica e ricerca. R. Alvaro, S.
Amato, N. Barbato, M. Bozzi, M. Petrangeli, G. Rocco, L. Sasso
6
quindi la prevenzione delle malattie, l'assistenza ai malati e ai disabili di tutte le età e
l'educazione sanitaria.
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Ciò significa, per l’infermiere, attivare responsabilmente un progetto complessivo che
consiste nell’identificare i bisogni infermieristici che la persona presenta, prevedere gli
obiettivi da raggiungere, scegliere ed attuare (o decidere di affidare ad altre figure di
supporto) gli interventi più adatti alle diverse situazioni, verificando infine i risultati
ottenuti. Inoltre, l’Infermiere deve garantire la corretta esecuzione delle prescrizioni
terapeutiche e diagnostiche individuate da altri professionisti sanitari.
Il problema è che lo scenario che si immagina si limita all’Infermiere che opera nel
contesto ospedaliero, nelle case di cura per gli anziani, etc.
Nel Profilo Professionale, come già citato, si ha la connotazione del fare Infermieristico
preventivo, curativo, palliativo e riabilitativo, di natura tecnica, relazionale ed
educativo,un fare idoneo all’ambiente sportivo, soprattutto per quanto riguarda la
prevenzione e la riabilitazione.
La professione infermieristica è finalizzata a preservare, promuovere ed ottimizzare lo
stato di salute e le capacità dei pazienti, a prevenire eventuali patologie e lesioni, ad
alleviare le sofferenze attraverso la diagnosi ed il trattamento delle risposte umane alla
malattia ed a fornire supporto ad individui, famiglie, comunità e popolazioni (American
Nurses Association)
4
.
L’Infermieristica ha come scopo quello di aiutare le persone nelle diverse fasce d'età a
raggiungere e mantenere un livello di salute ottimale. Il nursing contribuisce inoltre ad
aiutare le persone a superare, adattarsi e far fronte ai problemi legati alle diverse attività
quotidiane , insorti a seguito di eventi traumatici, malattie ed altre cause.
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Perché, quindi, non proporre e promuovere il Nursing nello Sport?
1.2 L’ARENA DELLO SPORT
Si intende per Sport: “qualsiasi forma di attività fisica che, attraverso una
partecipazione organizzata o non organizzata, abbia per obiettivo l’espressione o il
miglioramento della condizione fisica e psichica, lo sviluppo delle relazioni sociali o
l’ottenimento di risultati in competizioni di tutti i livelli”.
6
3
Profilo Professionale, D.M. 14 settembre 1994, n°73
4
Smith, Duell, Martin, Infermieristica clinica. Abilità di base e avanzate, IV Edizione, Casa Editrice Idelson-
Gnocchi srl, Napoli, 2009
5
Nancy Roper, Winifred W. Logan, Alison J.Tierney, Elementi di nursing, Il Pensiero Scientifico, 1994
6
Consiglio d’Europa, Carta Europea dello Sport 1992, art. 2
7
L'uomo primitivo era interessato solo alla sopravvivenza, per la quale aveva bisogno di un
corpo addestrato per rendere efficace l'uso di ogni abilità fisica. Dal momento che non
poteva permettersi di essere inabile in alcun modo, ha invocato l'indovino o uomo di
medicina per aiutarlo a mantenere il suo fisico benessere. Questo è stato tentato, di solito,
attraverso la preghiera, il digiuno, e / o preparati medicinali.
Le prime civiltà mostrano scarsi segni di organizzazione dello sport, fino al sorgere della
civiltà greca, in cui un quadro atletico fortemente organizzato cominciò a evolvere.
L'istituzione di feste religiose, la più famosa delle quali è stata quella delle Olimpiadi, ha
portato nel tempo la nascita di allenatori e preparatori, per aiutare gli atleti a raggiungere il
picco della perfezione fisica attraverso una formazione adeguata, la prevenzione degli
infortuni, e corretto trattamento delle lesioni. L'antica Roma, ha scritto a grandi lunghezze
sugli effetti salutari della dieta corretta, del riposo, dell'astinenza, e dell'esercizio fisico
come requisiti essenziali per lo stato di salute.
7
E proprio a Roma, il 9 e 10 giugno del 1914, si fondò il C.O.N.I., Comitato Olimpico
Nazionale Italiano.
1.2.1 IL COMITATO OLIMPICO NAZIONALE ITALIANO - C.O.N.I.
Emanato dal C.I.O., Comitato Internazionale Olimpico, il C.O.N.I. è autorità di
disciplina, regolazione e gestione delle attività sportive nazionali, è l’Ente pubblico cui è
demandata l'organizzazione e il potenziamento dello sport nazionale, promuove la massima
diffusione della pratica sportiva.
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Cura inoltre, nell’ambito dell’ordinamento sportivo, l’adozione di misure di prevenzione e
repressione dell’uso di sostanze che alterano le naturali prestazioni fisiche degli atleti nelle
attività sportive, nonché la promozione della massima diffusione della pratica sportiva.
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Oggi è presente in 102 Province e 19 Regioni, riconosce 45 Federazioni Sportive
Nazionali, 16 Discipline Associate, 12 Enti di Promozione Sportiva Nazionali e 1
territoriale, 19 Associazioni Benemerite. A questi organismi aderiscono circa 95.000
società sportive per un totale di circa 11 milioni di tesserati.
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7
Journal of School Healt Jan.2006, Vol.76, N°1 “Sport Medicine and school nurses: a growing need for
furthe education and appropriate resources.
8
http://www.coni.it/index.php?id=46
9
Decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616.
10
Fonte Istat e Censis
8
In Italia è possibile e opportuno basarsi su dati ufficiali raccolti con le indagini dell’Istat e
del C.O.N.I. per seguire sempre meglio gli atteggiamenti dei cittadini nei confronti delle
attività sportive.
1.2.2 Il COMITATO UNIVERSITARIO SPORTIVO ITALIANO - C.U.S.I.
Anche nell’ambiente Universitario, è stato creato un Ente di Promozione Sportiva
riconosciuto dal C.O.N.I., al quale lo Stato ha affidato il compito di curare la pratica, la
diffusione ed il potenziamento dell'educazione fisica e dell'attività sportiva per gli studenti
universitari italiani: il Centro Universitario Sportivo Italiano (C.U.S.I.).
A tal fine, viene istituito, presso ogni città italiana sede di università, un Centro
Universitario Sportivo (a seguire C.U.S.), dotato di autonomia gestionale ed
amministrativa, che si occupa della conduzione degli impianti sportivi di proprietà delle
università, organizzando in essi, o presso altri impianti, corsi, campionati ed attività varie
volti al perseguimento degli scopi istituzionali dell'Ente. Il C.U.S. risponde del proprio
operato ad un Comitato per lo Sport, costituito presso ogni università, del quale fanno parte
due rappresentanti degli studenti, due rappresentanti del C.U.S.I., il Direttore
Amministrativo dell'università ed il Rettore che presiede l'organo.
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Al C.U.S.I. rimane da curare in prima persona l'attività nazionale, i Campionati Nazionali
Universitari (C.N.U.) nelle varie discipline, e quella internazionale, allestendo in
particolare, con l'aiuto delle Federazioni Sportive competenti, le rappresentative che
partecipano ai Campionati Mondiali Universitari ed alle Universiadi, sorta di Olimpiadi
riservate ad atleti universitari.
Il C.U.S.I. è un membro-fondatore della F.I.S.U. (Féderation Internationale du Sport
Universitaire) l'organismo che raggruppa tutte le Associazioni Nazionali dello Sport
Universitario del mondo. Come tale, partecipa a quasi tutte le manifestazioni organizzate
dalla Federazione sia nel campo strettamente sportivo (Universiadi, Campionati Mondiali
Universitari) sia in quello culturale, attraverso la partecipazione alle conferenze promosse
dalla C.E.S.U., (le Comité pour l'Etude du Sport Universitarie)
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,l'organismo che nella
FISU si occupa di tracciare le linee, gli indirizzi e gli obbiettivi dello sport universitario nel
mondo.
11
http://www.cusi.it/chisiamo.aspx
12
http://www.fisu.net/en/Committees-529.html