VI
tempo reale e provenienti dalle diverse aree dell’azienda elevando così la
qualità del supporto informativo ai decisori.
1
I sistemi ERP (Enterprise resource Planning) consentono tutto ciò
e quindi sono dei sistemi gestionali integrati che hanno come obiettivo
l’elaborazione integrata dei processi aziendali, sono moduli integrati fra
loro che permettono la gestione di tutte le informazioni aziendali. Tali
sistemi diventeranno sempre più importanti all’interno di tutti i settori
perché le tecnologie dell’informazione costituiscono un componente
essenziale per il perseguimento e il mantenimento del vantaggio
competitivo. Si pensi all’ e-commerce e alla necessità di gestire in tempo
reale e in maniera integrata la gestione dei magazzini, delle scorte e degli
ordini e sulla necessità di soddisfare il cliente in tempi brevissimi, cosa
possibile solo se possibile una stretta integrazione tra la logistica e il
reparto vendite.
Introdurre un sistema ERP però, non significa semplicemente
adottare un nuovo sistema informativo, significa apportare una radicale
innovazione a quello che è la formula imprenditoriale, all’orientamento
strategico di fondo e alla filosofia e alla cultura dell’intera organizzazione.
Le aziende si trovano ad operare in un contesto caratterizzato da
crescente varietà di domanda e crescente varietà del contesto. Dinanzi a
questa situazione le aziende hanno reagito in modo diverso: alcune si
1
D’altro canto il supporto dei flussi informativi aziendali tramite le ICT non è un processo
indolore dal punto di vista economico: le aziende devono infatti tener conto sia di costi
preventivabili, relativi all’acquisto dell’applicativo software ed alla formazione del personale, sia
di oneri di ben più difficile determinazione legati al cambiamento organizzativo.
VII
sono chiuse nei confronti dei continui stimoli che provengono dagli
ambienti competitivi e altre hanno invece adottato un modello di
iperadattività: Il management, dinanzi alla minaccia di riduzione delle
performance aziendali, seleziona diverse aree su cui agire. Una prima
area è data dalla possibilità di ridisegno dei processi attraverso i quali si
genera valore per il cliente e gli obiettivi sono quelli della riduzione dei
costi e d’incrementare la soddisfazione dei clienti. Una seconda area
d’intervento ha per obiettivo quello della riduzione della variabilità dei
risultati produttivi e quindi è data dalla possibilità di standardizzazione.
Una terza area d’intervento è data dalla possibilità d ‘incrementare
l’integrazione tra le diverse unità che contribuiscono con le proprie attività
alla gestione dei processi aziendali.
Nel primo capitolo parleremo dell’informazione, oggi importante al
pari di tutte le altre risorse considerate rilevanti per l’attività aziendale, e
dei sistemi informativi orientati alla gestione dell’informazione e al
supporto del processo decisionale. Nel tempo si sono succeduti diversi
sistemi informativi sino ad arrivare agli attuali ERP. Essi, presenti in tutte
le grandi aziende, oggi si stanno diffondendo anche nelle PMI. L’avvento
di internet inoltre, ha indubbiamente avuto riflessi anche su questi sistemi,
portando a parlare non più di semplici sistemi ERP, ma di ERP- extended
e contemporaneamente d’impresa estesa. L’impresa vede cambiare la
propria Value Chain che si estende fino a comprendere fornitori e clienti
che entrano, quindi a far parte dell’impresa. I clienti diventano il fulcro
dell’azienda che organizza tutti i processi aziendali intorno ad essi.
VIII
Proprio dei processi aziendali e di come il loro cambiamento e la
loro ridefinizione ha influito sul modo di operare dell’azienda, parleremo
nel secondo capitolo; in particolar modo analizzeremo le tematiche di
progetti di reingegnerizzazione dei processi aziendali, di tipo incrementale
(BPI), di tipo radicale (BPR), precedenti l’implementazione di un sistema
ERP, al fine di conseguire miglioramenti significativi nella gestione.
Ampio spazio nella trattazione dei sistemi integrati ERP sarà data
nel terzo capitolo, analizzando quelle che sono le caratteristiche, le
peculiarità , i processi, le sinergie con le altre funzioni aziendali, i vantaggi
gli svantaggi, l’implementazione e la sua evoluzione in forme di Business
Intelligence.
Nell’ultimo capitolo affronteremo la tematica aziendale, un’analisi
sul campo condotta attraverso la Topservice srl di Molfetta , con la
partnership di Temsystem tecnology, su un progetto a livello nazionale
d’implementazione di un sistema ERP con implicazioni logistiche che ha
riguardato la TNT Traco, azienda leader in distribuzione e logistica, in una
logica di riorganizzazione operativa a livello di ridefinizioni di processi
aziendali.
IX
Vorrei porgere i miei più sentiti ringraziamenti al Prof.
Mario Carrassi, per avermi aiutato durante la stesura di questo
lavoro e al Sig. Lucivero Lello capo progetti della Topservice di
Molfetta, per avermi fornito le informazioni e le notizie
indispensabili per la redazione di questa tesi.
Infine ringrazio in particolar modo tutta la mia famiglia e la mia
ragazza per avermi sempre supportato ed incitato lungo il
percorso che mi ha permesso di raggiungere questo importante
traguardo.
IL SISTEMA DI PIANIFICAZIONE AZIENDALE
1
CAPITOLO 1 IL SISTEMA DI PIANIFICAZIONE AZIENDALE
1.1 Introduzione
In una situazione come quella attuale, dove quasi tutti i mercati
sono diventati praticamente saturi, la competitività tra aziende dello stesso
settore ha raggiunto livelli elevatissimi, che solamente pochi anni fa
sarebbero stati impensabili. Al giorno d’oggi, infatti, lo scenario più
frequente è quello in cui nella stessa nicchia di mercato operano imprese
che offrono prodotti con standard qualitativi di analoga caratura e, per lo
più, solitamente ottimi (difficilmente migliorabili se non attraverso
perfezionamenti tecnici o innovazioni tecnologiche). Per tale ragione i temi
riguardanti l’organizzazione e la gestione della produzione industriale sono
stati trattati (e sicuramente lo saranno ancor più in futuro) con
un’attenzione e una cura sempre crescenti, anche in virtù dei continui e
rilevanti progressi tecnologici che consentono e favoriscono soluzioni
gestionali nuove ed affascinanti.
I campi in cui le migliorie sono state più evidenti e con un’eco maggiore in
riferimento alle nostre analisi sono stati sicuramente le applicazioni
dell’automazione nella progettazione e nella produzione e lo sviluppo delle
reti e dei sistemi informativi logistici (tutto ciò è stato possibile grazie ad
una vera e propria esplosione nello sviluppo dell’Hardware dell’informatica
e all’accessibilità in massa ai Computer in seguito all’introduzione di
pacchetti Software sempre più semplici e pratici). Non bisogna però
dimenticare neppure l’influsso teorico di una filosofia gestionale di
IL SISTEMA DI PIANIFICAZIONE AZIENDALE
2
ispirazione giapponese (nota con il nome di Just In Time) che ha indotto
verso indirizzi quali la tensione al miglioramento continuo, la progressiva
eliminazione di inefficienze e sprechi e la ricerca di modalità organizzative
sempre più versatili e snelle, pronte cioè ad adattarsi ai continui
mutamenti esterni e alle richieste dei clienti.
Un altro aspetto fondamentale è costituito dal fatto che gli obiettivi
strategici mutano nel tempo con sempre maggior rapidità e il loro
conseguimento diviene perciò sempre più arduo; il vertice aziendale è
infatti costretto a gestire situazioni e fenomeni a carattere pluralistico e via
via più complessi da un lato e a trovare soluzioni e risposte tempestive e
corrette dall’altro, anche a fronte di un’accresciuta rapidità dei
cambiamenti.
Diventa perciò di capitale importanza riuscire a prevedere con sufficiente
anticipo e in maniera affidabile gli sviluppi futuri, ma anche avere tutti gli
strumenti adatti per poter reagire in tempo utile a eventuali scostamenti
rispetto alle suddette previsioni. Per fa ciò il sistema produttivo deve
fornire come output non solamente il bene o servizio realizzato all’interno
della sua struttura, ma anche un insieme di segnali, deboli e forti, circa il
suo stato di funzionamento, e compete poi a chi di dovere interpretarne il
contenuto informativo e operare le scelte opportune.
In un siffatto panorama organizzativo il Sistema di Pianificazione
Aziendale, ben supportato da un efficiente Sistema Informativo, si colloca
come un elemento centrale, che deve cercare di fornire al Sistema-
IL SISTEMA DI PIANIFICAZIONE AZIENDALE
3
Azienda il giusto equilibrio e al tempo stesso il mezzo per poter perseguire
adeguatamente gli obiettivi strategici prepostisi.
1.2 L’informazione e i sistemi informativi aziendali
Uno degli aspetti su cui oggi la letteratura si sofferma
maggiormente è il ruolo che l’informazione ricopre nei nuovi modelli
organizzativi dell’impresa.
L’informazione diventa l’elemento più prezioso per l’azienda ponendosi, al
suo interno, in una posizione di preminenza rispetto a tutte le altre risorse
e rendendosi, nello stesso tempo, necessaria per massimizzare il loro
stesso utilizzo. L’informazione non è fine a se stessa ma risulta utile nel
momento in cui contribuisce e facilita la comprensione di eventi passati e
la previsione di eventi futuri, portando alla corretta assunzione di decisioni
coerentemente con gli obiettivi perseguiti dall’azienda.
L’informazione costituisce una risorsa critica per l’organizzazione, la sua
”linfa vitale”
1
infatti, l’assenza di informazioni può compromettere
l’esistenza dell’organizzazione stessa. All’interno dell’organizzazione vi è
uno stretto rapporto tra informazione e processo decisionale: la prima, in
assenza di un’attività deliberativa non ha ragione di esistere; il secondo,
senza informazioni a disposizione, non può essere avviato e la possibilità
di ottenere risultati validi senza informazioni sull’argomento è basata sulla
1 Cfr George Steiner sostiene che: “I flussi informativi sono così importanti per la vita e la
sopravvivenza diun’impresa quanto il flusso di sangue lo è per la vita e la sopravvivenza di un
individuo”. Cfr. Steiner G.A.,Top management planning, Collier McMillan, Toronto, 1975
IL SISTEMA DI PIANIFICAZIONE AZIENDALE
4
casualità. La bontà di una decisione dipende dalla quantità e qualità delle
informazioni a disposizione, oltre che dalle capacità intuitive possedute dal
soggetto preposto all’attività decisionale.
Il processo decisionale diventa sempre più razionale quanto più cresce il
peso delle informazioni a disposizione rispetto alle capacità intuitive e ciò
porta il soggetto decisore, a basare la propria scelta su elementi di
maggiore certezza ed obiettività
2
. L’informazione è vista, infatti, come
entità che contribuisce alla riduzione dell’incertezza presente nel momento
di prendere decisioni e questa riduzione avviene con la raccolta di
elementi e con la loro elaborazione.
Le informazioni rappresentano le premesse necessarie per creare
conoscenza
3
all’interno dell’organizzazione. La conoscenza è definita
come il risultato di un procedimento che elabora e trasforma le
informazioni pertinenti alla realtà oggetto di decisioni. Sono proprio il
complesso delle informazioni possedute, che collegate tra di loro e che
confrontate con la conoscenza già posseduta a generare nuova
conoscenza, a distinguere un’organizzazione dall’altra e non i mezzi
materiali disponibili quali possono essere, ad esempio, le materie prime. Il
2 Secondo Galbraith, all’incertezza si può rispondere in due modi: diminuendo l’esigenza
di trattamento delle informazioni e ciò vuol dire essere pronti ad assorbire le varianze con largo
margine rispetto all’imprevisto; oppure aumentando la capacità di elaborazione e comunicazione
delle informazioni. In quest’ultimo caso si investe in sistemi informativi sia dal punto di vista
tecnico, l’investimento in informatica viene a configurarsi come una vera e propria tecnologia
dell’organizzazione, sia dal punto di vista organizzativo; crf- Galbraith jr- Designing complex
organizations, Addison-Wesley publishing company inc, 1973
3 Nell’economia di oggi, la risorsa economica di base per l’organizzazione non è più il
capitale o il lavoro umano ma la conoscenza che deve essere gestita come tutte le altre risorse. La
conoscenza, così come l’informazione, rappresenta per l’organizzazione un fattore critico di
successo;
IL SISTEMA DI PIANIFICAZIONE AZIENDALE
5
grado di conoscenza posseduto da un individuo o da un’organizzazione su
problemi, generali e particolari, dipende dalla quantità di informazioni
ricevute sull’argomento e dalla capacità di trattenere le informazioni
acquisite nel passato.
La disponibilità di informazioni presuppone, oltre alla raccolta di dati dai
quali le informazioni traggono origine, l’esistenza di sistemi informativi che
si occupino della loro gestione e conservazione in archivi.
Il sistema informativo costituisce un insieme ordinato di elementi che
interagiscono fra di essi attraverso la raccolta, l’elaborazione, lo scambio e
l’archiviazione di dati con il fine ultimo di produrre e rendere disponibile
l’informazione, nel momento e nelle occorrenze adatte alle persone che ne
abbisognano.Il sistema informativo aziendale è quindi finalizzato a
generare e gestire un flusso informativo a supporto del processo
decisionale.
Come si è già detto, un’organizzazione non può esistere senza
informazioni perciò all’interno di ogni organizzazione è presente un
sistema informativo il cui fondamento è collegato alla sua idoneità a
soddisfare le esigenze conoscitive interne, per prendere decisioni
amministrative, per controllare delle operazioni poste in essere e i risultati
raggiunti; e alla soddisfazione delle esigenze conoscitive esterne e cioè
soddisfare tutte le richieste provenienti da soggetti che sono collegati ed
interessati alle attività svolte dall’azienda (clienti, fornitori, banche, ecc.).
IL SISTEMA DI PIANIFICAZIONE AZIENDALE
6
Ogni organizzazione
4
, al cui interno è necessario lo scambio e la
produzione di informazione, dispone di un sistema informativo il quale
risulta essere composto, come già precisato, da diversi elementi.
Una categoria fondamentale è costituita dal patrimonio di dati, intesi come
materia prima grezza da elaborare e che rappresentano l’entità attraverso
la quale la realtà oggetto di indagine viene rappresentata. Il dato, quando
è collegato ad un descrittore (e non risulta essere una semplice
combinazione di caratteri alfanumerici), o più precisamente, quando
assume un preciso significato, fornisce un informazione; si presenta quindi
come un’entità che riduce il nostro grado di incertezza relativamente alla
realtà che si sta osservando
5
. Altre componenti del sistema informativo
aziendale risultano essere l’elemento umano
6
[Davemport, 1996] e
4 Ceppatelli afferma che essendo l’organizzazione un concatenamento di relazioni fra
componenti, diventa fondamentale il processo di comunicazione e, in particolare, la
comunicazione delle informazioni.L’autrice instaura un collegamento forte tra organizzazione e
informazione ; quest’ultima è definita quale strumento di supporto al processo di decisione in
quanto fornisce gli strumenti utili alla conoscenza del fenomeno indagato. Per questo,
un’informazione può essere “conoscenza per un soggetto e contemporaneamente dato per un
diverso operato”; crf - Ceppatelli Maria Grazia, I sistemi Informativi Aziendali, Cedam, Padova,
1994.
5 Secondo il Rugiadini un dato è “una conoscenza disponibile, ma amorfa, in quanto non
correlata a quei caratteri di validità relativamente a specifici processi di decisione, che sono
requisito dell’informazione”; cfr-Rugiadini Andrea, I sistemi informativi d’impresa, Giuffrè,
Milano 1998.
Secondo quanto afferma Ceppatelli : “dall’elaborazione dei dati grezzi scaturisce l’informazione.
La sua funzione è ampliare la conoscenza di un fenomeno o quanto meno ridurre l’incertezza di
uno stato o di un evento”. - Ceppatelli Maria Grazia, op. cit
6 “Esistono gruppi di persone che sono impegnate direttamente nel funzionamento del
sistema e gruppi di persone che, invece, costituiscono gli utenti del sistema informativo. I soggetti
facenti parte del primo gruppo saranno inquadrati ed organizzati all’interno dell’impresa in base
alle competenze possedute. Le persone costituenti il secondo gruppo, sono distinte in utenti
“diretti” e “indiretti” del sistema a seconda se operano o decidono di utilizzare determinati servizi
prodotti dallo stesso sistema, o se usufruiscono dei risultati che scaturiscono da quei servizi”; cfr-
Davemport T.H., “Innovazione dei processi: riprogettare il lavoro attraverso l’information
tecnology- Franco Angeli, Milano, 1996
IL SISTEMA DI PIANIFICAZIONE AZIENDALE
7
l’insieme delle procedure a cui le persone sovrintendono, utili per
l’acquisizione e il trattamento di dati per la produzione delle informazioni.
Il fine del sistema informativo può essere conseguito grazie all’utilizzo di
mezzi e strumenti (sia hardware che software) necessari al trasferimento,
archiviazione, distribuzione delle informazioni a tutti i livelli della struttura
aziendale.
Oltre alla interazione tra dati, persone e procedure, mezzi e strumenti, il
sistema informativo necessita anche di una componente costituita
dall’insieme di valori e idee di fondo che caratterizzano il sistema e che
comunque ne determinano il comportamento. Ogni azienda ha una propria
visione del sistema, del suo ruolo che determina il tipo di combinazione e
di interazione tra gli elementi dell’intero impianto.[ cfr Ceppatelli M. G,
1994].
Ad esempio, se l’azienda pensa al sistema informativo come un sistema
accentrato, la combinazione tra gli elementi dello stesso porterà all’uso di
calcolatori centrali accentrando la gestione del patrimonio dei dati
aziendali in un archivio centralizzato, il tutto gestito in modo intenso da
una direzione centrale addetta al governo del sistema stesso ; se invece
l’azienda ha una visione più decentrata del sistema informativo, essa
tenderà a privilegiare lo sviluppo dell’architettura di rete di personal
computer, ripartendo il patrimonio dei dati su archivi cosiddetti distribuiti,
IL SISTEMA DI PIANIFICAZIONE AZIENDALE
8
promuovendo una forte coinvolgimento degli utenti finali del sistema e
limitando le competenze della Direzione Sistemi Informativi
7
.
Grande importanza all’interno del sistema informativo è attribuita alla
8
componente costituita dal “patrimonio dei dati”, relativamente al suo
valore, ossia alla capacità di fornire gli elementi per produrre informazioni
corrette, esaustive e complessive.
La qualità del patrimonio dei dati aziendali dipende dalla completezza con
cui si rappresentano i fenomeni dell’azienda ; essa viene intesa in senso
quantitativo, nel senso che il patrimonio dei dati deve rappresentare tutte
le tipologie di fenomeni di interesse aziendale, ad esempio tutti i clienti in
una determinata area.
L’aspetto qualitativo della completezza del patrimonio dei dati si riferisce
alle modalità diverse con le quali un fenomeno si può presentare. Essa è
importante ai fini di una rappresentazione completa della realtà di
interesse anche se rimane di difficile determinazione se si pensa alla
difficoltà di misurare la capacità di controllo emotivo di un dipendente, dato
importante per il direttore del personale.
Il patrimonio dei dati dipende anche dalla omogeneità di rappresentazione:
fenomeni simili devono essere rappresentati nello stesso modo in tutte le
unità che appartengono ad un’azienda (omogeneità spaziale) e in
riferimento e periodi di tempo differenti (omogeneità temporale) al fine di
7 Camussone P.F., “Il sistema informativo aziendale” – Etas libri, Milano 1998
8 cfr- Buccellato A., Rinaldi E, L’informatica nell’economia aziendale, Giappichelli
editore, Torino 1995.
IL SISTEMA DI PIANIFICAZIONE AZIENDALE
9
garantire la comparabilità dei dati nello stesso tempo tra luoghi diversi e
nello stesso luogo con riferimento a tempi differenti.
La qualità dei dati dipende anche dalla tempestività, ossia la rapidità con
cui un fenomeno viene rappresentato nel patrimonio dei dati rispetto al
momento in cui si è verificato. Infatti vi sono dei fenomeni i cui dati che le
rappresentano hanno valore solo se sono disponibili in un certo momento ;
si pensi alle informazioni riguardanti attività finanziarie (titoli) quotate sul
mercato.
Un ultima caratteristica che influenza il patrimonio dei dati è costituita dalla
frequenza di aggiornamento di dati relativi a fenomeni dinamici di tipo
continuativo.
Un’altra componente fondamentale del sistema informativo è data dalle
insieme delle procedure del sistema informativo utili alla raccolta dei dati e
alla produzione delle informazioni.
Il sistema informativo deve riuscire a tenere sotto controllo le risorse
informative e tutto il patrimonio conoscitivo, evitando duplicazioni,
alterazioni di contenuto dei dati e delle notizie acquisite
dall’organizzazione. Esso comunica ai livelli inferiori le decisioni prese in
modo che queste vengano eseguite e, successivamente, comunica al
sistema di controllo i risultati raggiunti per confrontare gli obiettivi stabiliti
con quelli effettivamente raggiunti. In conclusione, possiamo dire che il
compito principale del sistema informativo è quello di gestire
IL SISTEMA DI PIANIFICAZIONE AZIENDALE
10
l’informazione affinché il soggetto che opera nell’azienda entri in possesso
di tutte le informazioni necessarie per svolgere le attività a cui è preposto.
1.3 Gli scenari evolutivi
1.3.1 L’architettura informatica: I Data-base
Il sistema informativo è l’insieme di vari elementi e delle loro
relazioni finalizzato a soddisfare le esigenze conoscitive interne ed
esterne. Ogni organizzazione dispone di un sistema informativo,
consapevolmente o meno, dal quale ogni ruolo manageriale deve essere
in grado di attingere una sua specifica e dettagliata “visione” della
porzione di processo di cui è responsabile. Negli anni il sistema
informativo si è evoluto acquisendo dimensioni più elevate, aumentando i
livelli di complessità e di utilità all’interno del sistema aziendale. Si è
passati da una semplice razionalizzazione dei flussi informativi disponibili
e necessari per il funzionamento dell’impresa, alla realizzazione di sistemi
integrati che permettono di porre in essere velocemente ed efficacemente
processi decisionali.
9
I Sistemi Informativi aziendali hanno subìto certamente una grande
evoluzione dalla loro prima comparsa sulla scena (all’incirca nei primi anni
sessanta) ad oggi. Tutto ciò è certamente merito del grande sviluppo che
ha avuto il settore delle tecnologie informatiche che, specie negli ultimi
quindici-venti anni, ha fatto registrare passi davvero notevoli, spesso
9
Cfr—Prince TR, “Sistemi informativi per la pianificazione ed il controllo nelle aziende,
Franco Angeli, Milano, 1973