8
l’intero budget di comunicazione e promozione. Tappa fondamentale è stata la
trasformazione delle manifestazioni fieristiche in questi anni; si è passati da
campionarie generiche a specializzate per settore d’offerta, in un primo
momento, e specializzate per segmenti di domanda successivamente. Cosa
fondamentale è la scelta delle fiere a cui partecipare in modo tale che, anno per
anno, variano in relazione agli obiettivi aziendali. Le fiere costituiscono delle
vere palestre dove le aziende, attraverso il learning by doing, sviluppano una
competenza comunicativa che si accumula direttamente nelle persone
all’interno dell’organizzazione. C’è una differenziazione che si va sempre più
ad affermare tra fiere business e fiere consumer; le prime sono riservate
esclusivamente agli operatori (molti provenienti dall’estero), le consumer,
invece, sono aperte al grande pubblico ed hanno un’attrattiva di visitatori
prevalentemente regionale. In quest’analisi è evidenziata l’importanza della
fiera come strumento di stimolo e organizzazione delle relazioni tra imprese; le
fiere si sono recentemente affermate come strumento specializzato della
comunicazione tra imprese, fino ad assorbire, negli ultimi anni, il 50-70 per
cento degli investimenti in comunicazione. Infine, per quanto riguarda gli
aspetti teorici, importante è stata l’analisi fatta dal CERMES-Bocconi sui siti
fieristici italiani, che ha messo in luce il fatto che il 95 per cento delle
manifestazioni italiane di livello internazionale dispone di un proprio sito, in
cui vengono in genere presentati, oltre alle informazioni relative alla
manifestazione, i mercati di riferimento.
Successivamente, nel 2° capitolo, si passa all’analisi del mercato della cosmesi
che è stato definito un trend destinato a crescere nonostante, durante il suo
corso, qualche periodo negativo si sia verificato., come è accaduto negli anni
settanta. Il business della cosmesi sta assumendo una connotazione
9
interplanetaria poiché le varie culture si amalgamano e si riversano in uno
scenario dalle caratteristiche sempre più universali. Importante è l’andamento
della cosmesi in Italia che, come informano i dati Unipro del 2006, presenta
una ripresa significativa per quanto riguarda i consumi di cosmetici con un
volume totale superiore agli 8.700 milioni di euro. La crescita di consumi di
cosmetici è sicuramente favorita dalla ripresa generale della propensione
all’acquisto di beni di consumo, ma si conferma con la dinamica più accelerata
rispetto ad altri comparti tradizionalmente confrontati come la moda e la
calzatura.
Dopo aver analizzato il mercato della cosmesi, si arriva all’analisi dettagliata
dell’azienda Selectiva SpA nata nel 2001 dal già affermato Gruppo Paglieri e
dedicata alla produzione e distribuzione di prodotti nell’area personal care,
della cosmesi e delle fine fragrances per il canale selettivo. L’azienda, che si
presenta con il marchio Aquolina, in soli cinque anni si è affermata in ambito
nazionale ed internazionale, divenendo oggi uno dei successi più consolidati
della profumeria. La Mission di Selectiva S.p.A. è quella di “offrire al mercato
della profumeria selettiva italiana ed internazionale linee di prodotti molto
innovative dal punto di vista dell’idea e del concetto di marketing”,
avvalendosi dell’elevata esperienza e delle competenze specifiche nell’area del
personal care e della cosmesi del gruppo Paglieri. E’ interessante notare come
l’organigramma aziendale sia formato da solo 29 persone, che riescono
comunque a rendere mondiale il prestigio di Selectiva. I risultati migliori
dell’azienda sono stati raggiunti soprattutto grazie al profumo che ha avviato il
suo successo, ovvero il Pink Sugar, che ha scavalcato nelle più importanti
classifiche di profumi nel mondo tanti marchi già affermati da anni ed anni:
10
addirittura negli Stati Uniti il Pink Sugar ha conquistato il primo posto nella
classifica delle prime dieci fragranze femminili.
L’analisi affrontata nel 3° capitolo è il cuore della ricerca effettuata sul marchio
Aquolina all’interno della realtà fieristica del Cosmoprof di Bologna.
Quest’evento nasce nel 1967 come riferimento mondiale per il comparto
profumeria e cosmesi e consolida, anno dopo anno, la propria leadership
internazionale nel settore della bellezza. La partecipazione al Cosmoprof offre
importanti momenti e opportunità di crescita alle aziende che intendono
espandersi a livello internazionale, e garantisce agli espositori una visibilità
immensa e opportunità commerciali nei Paesi a più alto tasso di crescita.
L’edizione 2007 del Cosmoprof ha visto l’introduzione di un cambiamento
importante, ovvero l’apertura anticipata del padiglione Beauty-Landscapes, che
ospita la Profumeria Selettiva. Quest’anticipo ha dato la possibilità ad un
marchio come Aquolina di emergere grazie all’affluenza di visitatori che c’è
stata nei primi giorni. Il gruppo Aquolina in questa 40° edizione della
manifestazione si è preparato cercando di rafforzare l’immagine del brand
soprattutto verso i clienti che durante il Cosmoprof hanno la possibilità di
chiedere chiarimenti, fare ordini aggiuntivi o addirittura reclami.
Questo lavoro presenta anche un’intervista effettuata personalmente al Product
manager dell’impresa che ha chiarito quelli che sono gli obiettivi principali
dell’azienda e le tecniche per raggiungerli.
11
CAPITOLO 1
La comunicazione fieristica nelle diverse forme
organizzative
1.1 Introduzione
La comunicazione ha raggiunto oggi un ruolo fondamentale nella vita delle
organizzazioni moderne poiché c’è stata una grande evoluzione dei modelli
cooperativi delle aziende. Questa evoluzione ha portato al diffondersi di
modelli recenti come quello dell’impresa rete e di conseguenza al rispettivo
bisogno di sostegni comunicazionali. Barnard nel 1938 è stato uno dei primi
studiosi a sottolineare l’importanza della comunicazione nelle modalità
organizzative, e afferma che proprio il raggiungimento dei fini dell’impresa
necessita di tecniche comunicazionali adatte
1
. L’importanza di Barnard sta nel
considerare le organizzazioni e le imprese come cooperazioni governate da
principi morali e come sistemi cooperativi per superare i limiti dei singoli.
1.2 La comunicazione organizzativa
Le tappe più importanti nell’evoluzione delle teorie organizzative possono
essere divise in cinque filoni (Figura 1.1):
1
E. Invernizzi “La comunicazione organizzativa: teorie, modelli e metodi”, Giuffrè Editore, 2000,
pag. 53
12
Figura 1.1 I cinque filoni della comunicazione organizzativa
Fonte: E. Invernizzi “La comunicazione organizzativa: teorie, modelli e
metodi”, Giuffrè Editore, 2000
1. La razionalizzazione delle organizzazioni: I maggiori esponenti di
questo filone possono essere considerati Frederick Taylor e Max Weber
che considerano l’organizzazione come un meccanismo che richiede
regole chiare e rigide.
¾ Per primo, Taylor, sostiene che attraverso lo studio
scientifico del lavoro e la cooperazione tra operai e dirigenti si
possano ottenere numerosi vantaggi. La teoria di Taylor si occupò
inizialmente di un ambito prevalentemente produttivo analizzando,
13
in gruppo, il lavoro degli operai e calcolando quali fossero i
movimenti che portassero ad un rallentamento dello stesso. La sua
ipotesi, che consisteva essenzialmente nel presumere l'esistenza di
una "via migliore" per compiere una qualsiasi operazione (la "one
best way"), è la base per la maggior parte delle critiche mosse al
suo modello.
¾ Successivamente, Weber, si è basato molto sulle idee
ereditate dal capitalismo di Karl Marx e da questo fa rientrare nei
suoi discorsi un processo definito razionalizzazione , cioè
un'organizzazione della vita economica e sociale sulla base
dell'efficienza e del sapere tecnico. Egli spiega l’organizzazione
attraverso la teoria della burocrazia , ovvero “un sistema
gestionale razionale e funzionante secondo i principi di efficacia
ed efficienza che devono governare le grandi organizzazioni
capitalistiche che operano nelle moderne democrazie di massa”
2
.
2. La valorizzazione delle risorse umane: La scuola delle relazioni
umane (Human Relations) nasce grazie allo psicologo e sociologo
australiano Elton Mayo.
o Le ricerche di Mayo furono condotte negli anni
Trenta presso gli stabilimenti della Western Eletric Company di
Chicago su vari gruppi di operai. Il sociologo, dopo molte prove,
si rese conto che i dipendenti rendevano di più nel momento in cui
si sentivano al centro dell’attenzione; il loro lavoro era messo in
evidenza e questo li portava a sentirsi più volenterosi e attivi.
Quindi gli assunti fondamentali di questa teoria erano il fattore
2
E. Invernizzi“La comunicazione organizzativa: teorie, modelli e metodi” , Giuffrè Editore, 2000,
pag. 77
14
umano (ovvero i dipendenti sono portatori di bisogni psicologici e
sociali) e l’organizzazione informale (ovvero le norme hanno
molto potere nel condizionare gli operai). “In conclusione, la
qualità dei rapporti informali determina il clima generale
dell’organizzazione.”
3
3. Il governo delle contigenze: La scuola delle contingenze mette in
primo piano il problema di affrontare l’incertezza proveniente
dall’ambiente esterno. L’organizzazione, infatti, serve proprio ad
elaborare informazioni che tengano lontane le ambiguità dell’ambiente.
Lawrence e Lorsh sono i due maggiori esponenti di questa teoria:
9 La novità di questi due sociologi sta nel fatto che considerano
l’ambiente come un’entità differenziata al suo interno.
Distinguono, inoltre, tre tipi di ambienti: della produzione, del
marketing, e della ricerca e sviluppo. “Secondo Lawrence e Lorsh,
quanto maggiori sono le differenze ambientali tanto maggiore è il
grado di differenziazione tra i diversi modelli organizzati”
4
.
4. L’intervento proattivo verso l’interno e l’esterno: In questo filone di
comunicazione organizzativa, le aziende controllano l’ambiente esterno
e competono tra di loro per avere il controllo su di esso. Sono di
fondamentale importanza i valori dell’organizzazione che servono per
mantenere questo stretto legame tra interno e esterno.
ξ Philip Selznick, in questo filone, si occupa di quella che lui
chiama Teoria dell’istituzionalizzazione, poiché vede
l’organizzazione come un’istituzione connessa con i valori
3
E. Invernizzi “La comunicazione organizzativa: teorie, modelli e metodi”, Giuffrè Editore, 2000,
pag. 83
4
E. Invernizzi “La comunicazione organizzativa: teorie, modelli e metodi”, Giuffrè Editore, 2000,
pag.106
15
dell’ambiente in cui opera. Il processo di istituzionalizzazione, in
sintesi, lega le persone all’ organizzazione e cerca di infondere
forti valori in esse.
5. La gestione delle reti organizzative: Queste sono le ultime teorie che
riguardano lo studio della comunicazione organizzativa e arrivano al
punto di definire l’azienda come un insieme di nodi legati da forti
relazioni e la sua caratteristica fondamentale è la flessibilità.
Burns e Stalker sono stati definiti i precursori dell’impresa rete
poiché la loro teoria identifica due modelli di governo
dell’impresa, ovvero il meccanico (struttura gerarchica) e
l’organico (complessità e trasformazione). Tramite quest’analisi,
essi arrivano alla conclusione che uno dei compiti principali del
management è quello di interpretare le caratteristiche dei mercati e
delle tecnologie, e poi scegliere il modello organizzativo
utilizzando sia il metodo meccanico che quello organico.
1.3 Le fiere nel mix di comunicazione aziendale
Le manifestazioni fieristiche rappresentano uno dei mezzi più utilizzati per
contattare nuovi mercati, per presentare nuovi prodotti, per sostenere
l’immagine aziendale o per mantenere le relazioni con i distributori e il
mercato attuale. A tale strumento le imprese espositrici dedicano ingenti risorse
rappresentate non solo dagli esborsi monetari richiesti dalla partecipazione,
quanto dallo sforzo organizzativo che coinvolge tutta la struttura, che dà mostra
di sé oltre che delle proprie attività, in un’occasione così competitiva da venir
vissuta come una sorta di “olimpiadi del settore”.