Introduzione
Questo mio lavoro di ricerca delle fonti bibliografiche, di analisi critica ed
esperienza di indagine unisce due poli fondamentali della mia vita: la passione per gli
animali e la possibilità di lavorare con questi in futuro. La prima mi è stata trasmessa
dai miei genitori, che mi hanno permesso di crescere insieme con tanti e diversi tipi
di animali, mentre la seconda deriva da una mia attitudine e da diverse esperienze
personali che mi hanno poi portato a decidere di affrontare questo argomento per la
tesi di laurea. Mi sono soffermata in particolare sull’idea che gli animali domestici
(cane, gatto, coniglio, uccelli, tartarughe, pesci, ecc.) fanno parte integrante della
nostra vita: essi vivono accanto a noi nelle nostre case, nelle nostre stanze da pranzo
e a volte dormono nel nostro letto o giocano con i nostri bambini; nelle case europee
oggi si contano circa 310 milioni di animali, in relazione ai circa 340 milioni di
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persone, vale a dire che almeno una famiglia su tre ha quotidianamente a che fare
con un animale: un fenomeno sociale straordinario, il possesso di animali da
compagnia è entrato normalmente a far parte della cultura.
Per la migliore convivenza possibile tra umani e chi umano non è, ma non per
questo privo di diritti, è fondamentale conoscere le caratteristiche di ogni singolo
animale, nonché le sue abitudini ed esigenze. Nella prima parte della mia trattazione
ho voluto approfondire proprio questi concetti; per rendersi conto che ogni animale
ha le sue abitudini peculiari, basta osservarlo: hanno abitudini comportamentali (ad
esempio il cane se è in allerta porta indietro le orecchie; il gatto fa le fusa ed alza e
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Manzoni AM. La relazione tra l’uomo e il cane. Al di là della pet-therapy. Tratto dal sito:
www.oltrelaspecie.org
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abbassa alternativamente le zampette anteriori con le unghie leggermente sfoderate, i
conigli marcano il territorio e lasciano le feci con ferormoni per un senso di
sicurezza; gli uccelli cantano specialmente in primavera e le tartarughe vanno in
letargo e prendono il sole a pelo d’acqua), sessuali e di crescita molto diverse tra
loro. Gli animali domestici hanno, inoltre, parecchie esigenze: è dovere del
proprietario rispettarle e non essere carente nei loro confronti. Le principali esigenze
degli animali domestici sono: un’alimentazione qualitativamente e quantitativamente
adatta alle caratteristiche del singolo soggetto; un ambiente idoneo per spazio, luce,
temperatura, aerazione, umidità e popolazione, ed infine un adeguato tempo di
interazione col proprietario per le cure quotidiane e per l’igiene. Infine, nella prima
parte, ho soffermato la mia attenzione sulla storia degli animali perché riuscire a
capire e conoscere la loro evoluzione ci può aiutare a comprendere determinate loro
caratteristiche e comportamenti attuali (ad esempio, i cani, discendenti dal lupo,
hanno mantenuto la loro caratteristica di mammiferi sociali, che vivono cioè in
branco, che li porta ad avere molti tratti in comune con noi e ad essere considerati,
quindi, i “migliori amici dell’uomo”).
Nella seconda parte della trattazione ho evidenziato come l’uomo, forse per il suo
antico legame con gli animali, non sempre è in grado di valutare i rischi impliciti in
questa stretta vicinanza: gli animali, infatti, sono spesso sorgenti o serbatoi di
numerosi agenti patogeni o allergizzanti che possono esporre l’uomo a malattie più o
meno gravi. Per questo motivo ho analizzato le patologie più frequenti negli animali
domestici, distinguendole in malattie virali, protozooarie, parassitarie, batteriche,
cutanee, secondo l’agente patogeno che le provoca. Poiché gli animali sono spesso
responsabili di zoonosi per l’uomo, ho analizzato i rischi in cui quest’ultimo incorre
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se contrae queste malattie. Per prevenire le patologie nell’animale è sufficiente
attuare le vaccinazioni obbligatorie e le comuni norme di igiene. Gli animali che
vivono in casa hanno bisogno di essere vaccinati, forse più degli altri, poiché in essi
il sistema immunitario non è frequentemente stimolato e questo li rende
maggiormente sensibili alle malattie infettive. Le vaccinazioni, invece, dal momento
che stimolano il sistema immunitario a produrre gli anticorpi (che sono le uniche
armi che possono far prevenire le malattie infettive), proteggono l’animale dalle
malattie infettive. Oltre alle vaccinazioni la presenza di un animale domestico nella
propria abitazione impone alcune regole igieniche elementari applicabili all’animale
(cura dell’igiene e della salute dell’animale, igiene dell’alimentazione dell’animale,
ecc.), alle persone presenti nell’ambiente (igiene del contatto personale con
l’animale) e ai locali dove risiede l’animale stesso (disinfezione frequente).
L’uomo, però, nonostante questi rischi, peraltro facilmente superabili con le
vaccinazioni e l’applicazione delle corrette norme igienico-sanitarie, ha bisogno del
legame con l’animale, che spesso può contribuire in modo rilevante al suo benessere.
La relazione tra i due ha avuto un’enorme sviluppo lungo il corso della storia: si è
passati da una concezione arcaica, in cui l’essere non umano era assimilato ad
un’entità divina, ad una concezione economico-funzionale dell’animale, in cui questo
veniva considerato una “utility” produttrice di carne, latte, lana, pelle, uova, forza
lavoro; infine, alla concezione attuale dell’animale, quella etica, in cui la creatura
non umana viene considerata essere senziente, in grado di percezioni coscienti di
gioia e dolore. Al giorno d’oggi si tiene conto dei bisogni sia dell’uomo sia degli
animali, per evitare frustrazione nell’uomo e sofferenza nell’animale; e si sostiene
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con forza il principio di un rapporto paritario. E’ nata una legislazione a tutela
dell’animale e l’animale è diventato depositario di diritti elementari; io ho posto
l’accento in particolare sugli articoli 638 c.p., “Uccisione o danneggiamento di
animali altrui”, e 727 c.p. in tema di maltrattamento degli animali. Ulteriore passo
avanti è stato compiuto con la proclamazione della Dichiarazione Universale dei
Diritti dell’animale, redatta dalla L.I.D.A. e proclamata a Parigi presso la sede
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dell'UNESCO il 15 ottobre 1978; ed è stata, inoltre, istituita l’anagrafe canina dove,
per legge, i proprietari di cani iscrivono i propri animali, registrando i propri dati e
quelli del cane e facendogli fare un tatuaggio indolore, mentre non è ancora prevista
l’anagrafe felina e questo rende più facile l’abbandono dei gatti e l’impunità di chi li
abbandona.
Un animale in casa ha, dunque, dei diritti garantiti dalla legge e se rispettato, può
offrire notevoli benefici a tutta la famiglia. Infatti, l’incremento di possessori di
animali, negli ultimi decenni è stato sicuramente frutto del fatto che questi
garantiscono il soddisfacimento di alcuni bisogni fondamentali per l’uomo: bisogni
fisiologici e di sopravvivenza (l’animale come fornitore di alimenti, pelli e lavoro),
bisogno di sicurezza (l’animale come guardia), bisogno di affetto e di relazione
“interpersonale” (crea le condizioni per un buon equilibrio psico-fisico), bisogno di
colmare il vuoto contemporaneo di una società sempre più improntata alla
funzionalità, all’efficienza; bisogno comune a tutti, soprattutto in determinate
situazioni, di prenderci cura e di sentirci importanti per qualcuno che è più debole e
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Ferrauti F. I fondamenti del rapporto uomo animale. Atti del convegno: “Un animale per tutti”,
S.Patrignano-Pergine, 2003. Tratto dal sito: www.animalsystem.org
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Castignone S. Il "diritto all'affetto". In: AAVV. Per un codice degli animali. Giuffrè Ed, Milano,
2001; pp: 121-130.
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indifeso ed, infine, bisogno di stima e di realizzazione personale (attraverso, per
esempio, le mostre o i concorsi degli animali). Inoltre, già da molto tempo si è notato
che la presenza di animali in casa può contribuire a sensibilizzare i bambini ed ad
educarli ad avere un atteggiamento di cura e di rispetto verso gli altri esseri, per cui i
pet divengono un mezzo di contatto con la natura e di equilibrio psico-fisico.
Questo legame viene oggi preso in considerazione nell’era della medicina
scientifica, nella quale si sta rivalutando il ruolo degli animali familiari nella cura e
nella prevenzione delle malattie umane, con interventi dolci e che si basano
soprattutto sull’affetto, sull’emozione e sul rapporto interpersonale uomo-animale.
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La Pet-therapy, così viene chiamato l’uso terapeutico degli animali da compagnia,
deve essere usata a ragion veduta e soprattutto bisogna saperla usare, in quanto, se
mal utilizzata, potrebbe essere inefficace, anche se non dannosa. Nel rapporto uomo-
animale, sfruttato dalla Pet therapy, sono implicati diversi meccanismi: meccanismo
affettivo-emozionale, stimolazione psicologica, meccanismo ludico, meccanismo
psico-somatico, meccanismo fisico, meccanismo comunicativo e meccanismi
associati. Il più importante meccanismo d’azione nel salutare rapporto uomo-animale
è di tipo affettivo ed ha una base emozionale più o meno forte; altro aspetto molto
importante è l’elemento ludico, attraverso il gioco e il divertimento l’animale agisce
positivamente sulla psiche umana anche con un importante effetto psicosomatico;
anche la parte fisica della Pet-Therapy è importante, basti pensare all’equitazione
terapeutica, ai giochi acquatici con i delfini o alle passeggiate alle quali deve
assoggettarsi chi possiede un cane. I singoli meccanismi indicano diverse modalità di
azione che di solito si potenziano e agiscono tra loro, e vanno intesi nella globalità
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Cupellini AM, Felici P. Gli animali nostri alleati. Tratto dal sito: www.psicologiaitinerante.it
5
Ballarini G. L'uso terapeutico degli animali da compagnia. Cani, gatti e compagnia 1989; 3:
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del rapporto che si instaura tra l’uomo e l’animale. La Pet therapy negli anni ha
trovato numerose applicazioni: nelle case di riposo in cui gli animali riempiono la
solitudine di persone anziane e sole per le vicissitudini della vita fornendo loro nuove
motivazioni per l’esistenza; nelle scuole dove sono dei formidabili strumenti didattici
di crescita della personalità e di responsabilizzazione; nei gruppi in cui sono dei
facilitatori di relazioni sociali (tra possessori di soggetti della stessa specie o razza è
più facile stringere amicizie ed instaurare rapporti umani, esigenza sempre più sentita
e sempre più disattesa specialmente nelle aree più urbanizzate); in alcune patologie
psichiche (autismo) gli animali si sono rivelati degli eccellenti facilitatori di terapia;
negli ospedali dove creano un clima di serenità; nelle carceri in cui l’utilizzo di
animali tende a riequilibrare tali situazioni di povertà psichica, dato che questi
costituiscono un impegno e un’occupazione del proprio tempo, favoriscono le
interazioni tra le persone, donano affetto, restituiscono fiducia in se stessi; ecc.
L’obiettivo finale di questo lavoro, una volta costatata la funzione degli animali
domestici, anche a livello terapeutico, e i rischi in cui incorre l’uomo se non applica
le norme igienico-sanitarie al proprio animale e alla sua stessa persona, è stato
costatare sul campo che tipo di rapporto hanno i soggetti che ho intervistato con il
proprio animale, se il campione analizzato, abbastanza selezionato perché reperito
presso alcuni studi di veterinari, conosce e rispetta le fondamentali norme igieniche e
in che misura; se tiene conto dei propri spazi e di quelli dei propri animali; se cura
l’igiene dell’animale stesso; se porta l’animale domestico dal veterinario, quando è
necessario, ed esegue le vaccinazioni con i richiami periodici; se si è instaurato un
corretto rapporto di gioco tra padrone e animale sia per quanto riguarda la relazione,
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sia per quanto riguarda le norme igieniche; se il tipo di alimentazione assunta segue
le norme corrette per l’animale specifico.
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