II
i suoi favori e acquistare la sua fiducia, dall’altra è lo stesso consumatore a volere
un rapporto personalizzato, dedicato, poiché, in questo momento, ciò di cui va alla
ricerca è una relazione che trascenda la mera transazione.
Non a caso il marketing tradizionale, così detto del monologo, è ormai morto e con
esso chi lo pratica. “Integrazione” è la nuova parola d’ordine. Le forme
tradizionali di comunicazione e con esse i media che le supportano, sicuramente
non cesseranno di esistere, magari non tutte con uguale fortuna, ma molti saranno
i cambiamenti. Quindi ciò che oggi non è convenzionale domani sicuramente lo
diventerà. Nessuna considerazione di marketing e comunicazione può prescindere
dall’analisi del mutamento dello scenario in cui le aziende si trovano ad operare;
non si possono comprendere le dinamiche di consumo se prima non si analizza
come sono cambiate le dinamiche sociali in cui i consumatori, prima ancora che
essere tali, agiscono come genitori, come figli, come colleghi, come amici, etc.
Ci stiamo muovendo sempre più verso un profilo di communicompany (dove il
primo termine è da intendersi come sintesi tra communication e community),
un’impresa che sappia aggregare il suo pubblico in una propria nuova dimensione,
in una sorta di piccolo nuovo corpo sociale, e che sappia comunicare i suoi valori
e, soprattutto, condividerli.
Le nuove tecniche di comunicazione puntano l’attenzione su particolari strategie di
promozione, tra le quali la strategia pull che si orienta verso il consumatore finale
al fine di creare le condizioni che facilitino il processo d’acquisto. In questo caso,
quindi, le dinamiche comunicazionali e promozionali sono finalizzate ad
intervenire direttamente sulla domanda, “costringendo” di riflesso i distributori ad
acquisitare determinate tipologie di prodotto e di brand maggiormente richieste
III
dalla clientela indebolendone così il potere contrattuale. Di solito, infatti, una
strategia pull ricorre ad un sistema di incentivazione incentrato sul ricorso ai
grandi media pubblicitari e alle esposizioni che mirano alla creazione di
un’immagine di marca, duratura e stabile nel tempo.
Una metafora della società postmoderna in cui il marketing è costretto a connotarsi
come “non convenzionale” per trovare le ragioni della sua attualità, e soprattutto
per risultare ancora efficace, è quella usata dal sociologo britannico Zygmunt
Baumann che parla di “modernità liquida” per indicare le nuove forme di
produzione, liquide, anonime, mutevoli come tutta la società in cui viviamo
2
. Il
passaggio dalla modernità solida a quella fluida indica che tutte le certezze su cui
si è costruita la modernizzazione fino ad oggi stanno venendo meno, sostituite da
una fase di sfrenata deregolamentazione e flessibilizzazione dei rapporti sociali;
non sorprende, allora, che questa nuova fase veda al centro del suo sviluppo
proprio l’individuo.
Obiettivo del mio lavoro è, nel mio piccolo, di dare un contributo, analizzando
come cambia la comunicazione-presentazione del prodotto nei nuovi canali di
comunicazione e cosa si può fare per meglio adattarsi alle preferenze dei
consumatori.
Come supporto per il mio lavoro mi sono servito di un esempio pratico, mi
riferisco alla Case History Ikea, azienda Svedese che si occupa del settore
dell’arredamento “democratico”, come rappresentanza di messa in pratica delle
nuove tecniche di marketing e comunicazione attraverso un’attenta attività di
customer-care, relationship satisfaction e communication mix, mirate alla
2
Baumann Zygmunt. Liquid Life. (trad. it.: Vita liquida, Roma-Bari 2006).
IV
creazione di eventi per i target interessati, tendendo alla “metamorfosi
conformista” degli stili di vita globali. Questo perché l’evento, in sostanza, rende
orizzontale e biunivoca la comunicazione aziendale, troppo spesso stagnante tra i
margini dell’advertising, fino a trasformarla in un dialogo, poiché è in grado di
creare i presupposti per un immediato feedback.
Dall’analisi del mutamento della comunicazione aziendale globale è stato possibile
comprendere e descrivere quali sono le nuove frontiere del marketing aziendale,
ovvero le frontiere del marketing alternativo, mettendo in luce i suoi punti di forza.
Prima di affrontare l’analisi sulla Case History verranno, quindi, introdotte le
varie forme di marketing alternativo, che, nel panorama contemporaneo, più si
prestano al raggiungimento dell’obiettivo del mio lavoro, ovvero, tracciare le vie
delle tecniche di comunicazione non convenzionale.
5
CAPITOLO I NUOVE FRONTIERE NON CONVENZIONALI PER LA
COMUNICAZIONE GLOBALE CONTEMPORANEA
1. Le frontiere della comunicazione aziendale globale
Negli ultimi anni, unitamente al cambiamento del ruolo organizzativo delle
relazioni pubbliche e della comunicazione, è avvenuto quello del contenuto del
ruolo dei professionisti.
Come sostiene Emanuele Invernizzi (2004), oggi le relazioni pubbliche, rispetto
anche soltanto a dieci anni fa, sono collocate in una posizione ben più autorevole
nelle organizzazioni complesse e hanno a disposizione leve e strumenti molto più
consistenti e incisivi, strumenti che consentono di influenzare in senso etico i
comportamenti delle organizzazioni e, quindi, di incidere sulla sua reputazione,
migliorandola. (Vedi come esempio, quei comportamenti legati all’etica e alla
responsabilità sociale che hanno contribuito al successo di molte imprese da Ikea a
Illycaffè, favorendone il successo attraverso il coinvolgimento dei dipendenti e dei
consumatori )
3
.
Inoltre, la funzione “comunicazione” ha sviluppato le sue specializzazioni
professionali e le sue tecniche manageriali, al fine di supportare le azioni e gli
eventi dell’organizzazione con opportune iniziative di comunicazione, rivolte a
favorire la trasparenza dell’impresa nel suo modo di essere e di agire.
3
Invernizzi E. Le Relazioni Pubbliche. Dalla costruzione dell’immagine al governo della
reputazione. Università IULM. s.d file Pdf.
http://www.ecletticarp.com/pdf/studiericerche/16_Febbraio_2004.pdf
6
Esempi interessanti sono quelli della comunicazione ambientale e della
comunicazione interna, quest’ ultima rivolta a tutte le categorie di dipendenti.
C’è da aggiungere, inoltre, che negli ultimi anni è cresciuta l’attenzione per gli
aspetti esperienziali del consumo: sono ormai numerosi, infatti, i tentativi di
comprensione dell’esperienza del consumatore e di come essa possa venire
utilizzata dalle imprese. L’obiettivo è di coinvolgere i consumatori in modo
profondo e intimo (attraverso la filosofia del marchio aziendale) oltre che di
distinguersi dalla concorrenza.
Oggi il consumatore non si accontenta più di trovare i prodotti di cui ha bisogno
esposti ordinatamente in un punto vendita che non offre altro che i prodotti stessi,
e questo probabilmente, perché, si compra sempre meno per rispondere alla
semplice soddisfazione di bisogni.
La distribuzione moderna si è accorta di questo fenomeno e sta adeguandosi, (più
o meno velocemente) alle nuove esigenze del cliente post moderno. I campi
d’azione possono essere molteplici: dai mega centri commerciali, ai negozi
multifunzione, dai negozi monotematici, ai negozi che affiancano alla sede fisica
anche una sede virtuale; così da assecondare le aspettative e i bisogni palesi e
latenti dei nuovi clienti che si delineano sulla scena.
7
1.1 La Comunicazione Commerciale
Quando si parla di comunicazione commerciale ci si riferisce ad un’attività di
comunicazione volta a favorire il consumo trasferendo informazioni sui prodotti ,
ma soprattutto, a differenziarli da prodotti analoghi. L’ambito della merce così si
estende dai concetti economici di valore d’uso e di valore di scambio, a concetti
estranei all’economia, stabilendo così un processo di comunicazione che relaziona
le merci alla psiche ed alimentando un processo di semantizzazione delle merci. In
questo senso il nome di un prodotto, l’imballaggio e la comunicazione
pubblicitaria hanno, oltre alla funzione di stabilire ed evidenziare differenze tra i
prodotti, quella di connotarli di significati inerenti ai bisogni privati o sociali:
affettivi, immaginari, materiali. La comunicazione commerciale persegue il fine di
rendere “oggetto di desiderio” il prodotto di massa, operando il collegamento tra le
merci e gli elementi psicologici e di relazione della mente umana, rivolgendosi alla
psiche del consumatore e coinvolgendo, attraverso i suoi messaggi, il suo “dialogo
interno”. In questo modo, il consumatore è chiamato a tradurre la comunicazione
delle merci nel linguaggio dei sogni e delle illusioni, individuali e collettive. Le
merci diventano, nello stesso tempo, proiezioni di rapporti umani e “divinità
chimeriche” che rappresentano tutto ciò che non può esaurirsi nello scambio
sociale
4
.
4
Trotta M. (2002). La Pubblicità, ed. Esselibri. p. 153.
8
1.2 Communcation e promotion mix
Una delle leve fondanti del marketing mix
5
è la promozione, ovvero l’insieme di
tutti gli strumenti di comunicazione e di relazione (che le imprese dovrebbero
gestire in maniera integrata) con la finalità non solo di informare e coinvolgere il
consumatore ad acquistare, ma soprattutto di promuovere l’offerta aziendale,
creando intorno ad essa il consenso del pubblico di riferimento, interno ed esterno.
Riuscire a gestire in maniera consapevole e strategicamente orientata tutta la rete
di comunicazione, verbale e non, e di relazioni con ambienti e “pubblici” diversi,
così da gestire la coerenza tra le singole campagne, l’immagine generale
dell’azienda e le sue politiche di sviluppo e di consolidamento del business,
rappresenta, oggi, non soltanto un’opportunità, ma una vera e propria necessità
competitiva per l’azienda che punta alla customer satisfaction e mira a definire e
caratterizzare in maniera distintiva il suo posizionamento di soggetto non solo
commerciale
6
, ma anche istituzionale
7
.
Quindi con l’espressione “communication e promotion mix” si può definire
l’insieme delle attività di comunicazione e promozione di cui si avvale la funzione
del marketing per creare e consolidare, nel tempo, una relazione fiduciaria con il
cliente e con i pubblici diversi di riferimento dell’azienda, e conquistare, pertanto,
il consenso rispetto ai propri prodotti e alla propria cultura.
5
Il termine marketing mix indica la combinazione (mix) di variabili controllabili (leve decisionali) di
marketing che le imprese impiegano per raggiungere i propri obiettivi.
6
Comunicazione commerciale = attività che promuove la commercializzazione dell’offerta aziendale.
7
Comunicazione istituzionale = attività che veicola la filosofia dell’azienda, testimonia la sua cultura e
sancisce i principi cui essa si ispira.
9
A tale proposito è importante ricordare le promozioni alle vendite, la pubblicità, il
marketing diretto, il merchandising
8
, le relazioni pubbliche (di cui parleremo più
avanti) e la sponsorizzazione
9
.
8
Merchandising = uno strumento utilizzato per conferire maggiore visibilità ai prodotti e per ottimizzare
lo spazio espositivo.
9
Castellett Marco (2006). Marketing managment. Teorie e politiche di gestione di marketing. ed.
FrancoAngeli. pp.141-142.