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Le case sono fatte di cartone e tra di esse si concentrano immondezzai a
cielo aperto in cui le persone più povere cercano qualcosa da mangiare e da
vendere. Le condizioni igieniche lasciano molto a desiderare e la situazione
diventa ancora più drammatica quando si osserva che c’è un numero
elevatissimo di cani. Ad ogni ora e in qualunque luogo si incontrano decine
e decine di cani. Ogni famiglia ha almeno un cane che si somma a tutti i
cani senza padrone. Alle volte sembra normale fare una similitudine tra
l’uomo ed il cane. Vivono insieme, cercano il cibo tra la spazzatura e usano
la strada come bagno, dato che solo il 62% delle case ha un servizio igienico
dentro casa.
L’assenza di strade asfaltate e l’ammassamento delle case senza seguire un
ordine rende il cammino verso di esse molto difficile. Le abitazioni disposte
nelle parti alte delle colline, che compongono la periferia, alle volte, non
hanno neanche un muretto di contenimento alla base e basta poco per farle
crollare. Nelle stesse abitazioni manca l’acqua corrente, l’energia elettrica e
sono composte da cartone ed eternit ed il pavimento è in terra battuta.
Tutti questi elementi ci fanno capire che la società peruviana, e in
particolare i due distretti citati precedentemente, vivono in una situazione
di estrema staticità. Inoltre, la discriminazione esercitata dalle èlite presenti
nel centro ricco della città, abbatte ancora di più una comunità che sente la
propria dignità pari a quella dei cani.
Le continue sconfitte sia in campo lavorativo che sociale demoliscono
l’autostima di molti. Le situazioni di emergenza sono tante e i servizi offerti
dalle amministrazioni non sono sufficienti. Chi paga le maggiori
conseguenze di questo stato di disagio sono i bambini che subiscono
violenze e abusi di vario genere. Nel volto di molti si intravede la tristezza
ma ciò nonostante continuano a giocare e a ridere per la strada.
L’assenza di un aiuto da parte delle istituzioni lascia questa gente sola e
indifesa. Questo stato di abbandono e di emarginazione si sfoga con la
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violenza e l’odio. Il giovane non sa più che strada prendere e così in molti si
aggregano alle pandillas (gruppi di giovani riuniti per quartiere) che si
scontrano continuamente causando spesso la morte di qualcuno,
scatenando in questo modo tutta la loro ira e rabbia.
Durante il mio soggiorno in Perù si è verificato anche un forte terremoto e
ho potuto sperimentare la situazione precaria che ha vissuto questa gente.
Dopo due-tre giorni dall’accaduto, la stampa mondiale non parlava già più
di tale disgrazia. Ancora oggi la maggior parte degli sfollati non ha un tetto
sotto cui dormire. Dormono per la strada, sotto gli alberi e i più fortunati in
tendine da campo. La notte fa molto freddo e non hanno di che coprirsi.
Ciò che fa più spavento è l’assenza di un’organizzazione capillare e ben
mirata a raggiungere tutti. La protezione civile locale non riesce a risolvere
la situazione sia per l’assenza di fondi che per la mancanza di un piano
d’azione efficace.
Ma, pur essendo lacerato da mille piaghe e problemi, il peruviano in genere
non si abbatte, combatte e si rapporta alla vita con gioia e speranza. Ciò
viene dimostrato dalle numerose feste popolari in cui i peruviani
manifestano la loro allegria con animatissimi balli e canzoni della
tradizione locale. Anche i vestiti sono molto colorati e con i loro colori
accesi e vivaci trasmettono allegria e vivacità.
Pur non avendo niente, quando si entra a casa loro ti offrono tutto quello
che hanno, che nella maggior parte dei casi è solo un’aguita (infuso di acqua
calda e spezie). Non importa se non hanno tavoli o sedie, loro ti aprono il
cuore ugualmente dandoti una lezione morale straordinaria. Nella loro
povertà materiale e morale sanno accogliere il dolore e la sofferenza.
Certamente è molto inferiore il numero di suicidi in questo paese che in
qualsiasi altro paese del primo mondo. Secondo l’Organizzazione Mondiale
della Sanità (OMS), su un totale di 100.000 abitanti ogni anno si suicidano
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1,1 uomini e 0,6 donne. In questa particolare classifica stilata dall’OMS, il
Perù si trova al novantesimo posto, mentre l’Italia al cinquantanovesimo.
Pur essendo continuamente tormentato da una crisi economica che non
sembra risolversi mai, il peruviano lotta e dimostra un attaccamento alla
vita molto forte.
Nei due mesi di lavoro sul campo, ho potuto conoscere molta gente del
posto ed ognuno di essi, nella semplicità e nella povertà anche morale e
relazionale, mi ha potuto dare qualcosa. Anche se mi hanno accolto in una
baracca e una volta ho dovuto dormire con i topi che camminavano sopra il
muro di cinta dentro casa e con il cane che saliva sul mio materasso posto
in terra, l’accoglienza che ho ricevuto è stata calorosa e disinteressata.
È difficile vivere con un gabinetto cha ha come uscita un piccolo viadotto
che passa in mezzo alla cucina. È faticoso lavarsi e lavare i panni o i piatti
in una bacinella. È antigienico dormire in una stessa stanza in otto o dieci
persone. Sebbene io l’abbia provato solo per una notte, credo di poter dire
che vivere sempre in queste condizioni, avvilisce, stanca e abbatte
moralmente.
Chi vuole studiare deve anche lavorare tutto il giorno per una paga
minima, chi si vuole curare oltre a pagare per il ricovero e per i medicinali,
deve fare file interminabili per più volte perché c’è sempre qualcosa che
impedisce ai medici di fare le visite.
Durante le visite in casa di malati si sentono storie raccapriccianti e alle
volte inimmaginabili per noi europei. Una semplice febbre non bloccata
causa gravi conseguenze e condizioni handicap mentali o ancora, ferite non
disinfettate la perdita di arti. Ogni giorno c’è qualcuno che ha bisogno di
conforto, magari perché il capo l’ha licenziato perché ha ormai superato la
quarantina o perché si è ribellato contro il tentativo di un’ennesima
violenza.
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Stando lì, mi sono sentito sempre molto impotente, ma con il tempo ho
capito che anche solo il fatto di stare con loro, scherzare, ascoltare e
condividere le loro esperienze li rincuora.
Nonostante il materialismo estremo in cui la nostra società sembra versare,
che propone come unici valori la ricchezza, il consumo ed il divertimento
ad ogni costo, ci sono delle persone la giù, i missionari, che sacrificano la
propria vita per trasmettere a queste persone il valore della loro umanità e
far capire con il lavoro, che possono cambiare le proprie condizioni.
È per questo che ho deciso di fare una tesi in un paese del terzo mondo pur
studiando traduzione ed interpretariato. Ho cercato di presentare
un’analisi dello stadio di sviluppo del Perù e delle difficoltà di una società
che pur disponendo di tante risorse e grandi capacità, per secoli ha
conosciuto solo sconfitta e sottomissione.
Nei cinque capitoli viene testata la capacità interpretativa della teoria dello
sviluppo del Biagini, in un contesto spaziale e sociale in ritardo, ad una
scala via via di maggior dettaglio.
Foto 0.1 – Io con dei bambini a Chincha.
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Introduction
I have always dreamt of a trip to one of the poorest countries in the world.
After the experience of one year in Berlin, I decided to go to Peru. Thanks
to the cooperation of my supervisor Luciano Cau I succeeded in doing
what I really wanted. My travel plans were apparently very simple. I had
to analyse the economic, social and political situation of the country.
Through the observation of what happened, I introduced the development
theory by Biagini. I examined the importance of the most relevant aspects
of this society, each of which might be an element that could improve or
worsen the development conditions in Peru and in particular in Lima.
In two months of work, I realised that this Country has a lot of possibilities
to abolish the situation of extreme poverty in which the majority of the
population lives.
I observed that the territory represents a huge problem for part of the
country, because the presence of mountains, the Ande, does not permit the
free, fast circulation of products.
The extreme isolation of the eastern region of Peru, the Selva, keeps this
region very poor and unable to trigger development.
Even if the coastal region has a lot of products and the possibility to be
linked with other parts of the world, thanks to the presence of a harbour,
there are some places in which the desert represents an obstacle.
The presence of earthquakes constitutes another problem. The 15
th
august
2007 an earthquake of 8 degrees magnitude destroyed some cities in the
department of Ica, in the central part of the Peruvian coast.
Another important element is conflict in society. The different social classes
and origins of the population, constitute a major reason for conflicts.
The Mestizos, the Criollos and the Sangricidos are very different as compared
to other groups. Their origins in the pre-colonial era cause them to be
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discriminated against by the immigrants from Europe. Generally, the most
important charges are made by Europeans or by rich people, who do not
want to have contact with the poorer part of the population.
The presence of terrorism, with Sendero Luminoso, stopped the economic
and politic activities in society. Nobody could say anything different from
what Sendero Luminoso said. The militants of this movement spread
violence and terror in the country, in particular in the department of
Ayacucho in the central part of Peru.
Government intervention created more problems, because soldiers started
to kill innocent people living in the countryside. In the eighties the
terrorism of Sendero Luminoso reached Lima, the administrative, economic
centre. In the year 2000, during the government of Fujimori, after the
capture of the boss of the PCP-SL in 1993, the violence stopped. A lack of
security and the incorrect circulation of information, people and products
have been very negative for the development of Peru.
The fear that the PCP-SL created in the countryside accentuated the
migration of a large percentage of the population to Lima, where
government power was concentrated.
The arrival of huge numbers of people created some problems for the city,
which was not prepared to accommodate a large population.
The lack of structures and adequate places to build houses caused the birth
of urban centres in the hills surrounding Lima. In these peripheral areas the
population lives in extreme poverty.
I lived in the periphery of Lima for two months, in the districts of Villa
Maria del Triunfo and San Juan de Miraflores. Comparing the city centre
with these places, I observed that conditions are completely different.
In many houses there is no electricity or water, and violence among young
people is rising due to the absence of jobs and social assistance.
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The impossibility of getting a proper education does not permit everybody
to obtain a good job and the majority earns just the salary needed to buy
bread and milk every day.
Analysing the precarious situation of social backwardness, I introduce the
work of a Catholic community called Comunità Missionaria di Villaregia.
Through some humanitarian projects, it tries to improve life conditions.
The first goal of the missionary’s work is changing an inadequate
mentality, to create a dynamic society where young people are able to
construct their future in a mature and responsible way. I stayed in the
district of Villa Maria del Triunfo, but I travelled to different places in the
three geographic regions of Perù. The map below shows the areas that I
visited.
Figura 0.1 – Itinerari seguiti durante il lavoro sul campo.
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Capitolo 1
Teoria dello sviluppo: uno strumento interpretativo
1.1 – Introduzione
In questo capitolo si evidenziano gli elementi principali della teoria dello
sviluppo del Biagini in modo tale da avere una base teorica nel momento in
cui si analizza la società peruviana.
Attraverso i punti cardine di tale teoria si è in grado di comprendere quali
siano gli elementi che contribuiscono allo sviluppo del Paese e quelli che lo
frenano.
In maniera sintetica si espongono i cinque punti che secondo il Biagini sono
fondamentali, quando si studia una realtà sociale, politica ed economica.
1.2 - I sistemi e le innovazioni
Prima di iniziare l’analisi della situazione di Lima è necessario introdurre la
teoria dello sviluppo sistematizzata e completata dal Biagini.
In primo luogo stiamo andando a studiare una realtà che come tutte è in
continuo cambiamento ovvero è mutevole, per questo sarà impossibile fare
delle considerazioni esaustive o previsioni matematicamente esatte.
Ricordiamo che con le scienze umane non si possono avere dei risultati di
tipo deterministico.
Per studiare i fattori che influenzano lo sviluppo tradizionalmente
l’economia classica considerava solo tre fattori della produzione: la terra, il
capitale e il lavoro. In realtà, numerosi altri elementi giocano un ruolo
fondamentale.
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Interagiscono fattori come lo spazio, inteso sia come spazio fisico che non-
fisico. Nella prima accezione esso include sia le superfici necessarie a
ospitare le attività siano esse fabbriche, uffici, infrastrutture, che la sede
delle risorse naturali, sia infine come spazio geografico con le sue
costrizioni naturali che come regione economico-politica in relazione con
gli spazi circostanti. Lo spazio non-fisico comprende le reti di controllo, i
flussi di energia, di comunicazione, gli spazi del potere. Il tempo inteso
fisicamente come lasso temporale necessario a fare materialmente le cose, a
costruire una fabbrica, a produrre un’unità di prodotto, ma specialmente a
modificare la staticità di una società; si riferisce inoltre al periodo storico in
cui ci si trova ad operare. Vanno considerati poi la cultura e la preparazione
tecnica degli individui appartenenti al sistema sociale dato, il know-how
degli individui e delle organizzazioni e le loro capacità gestionali, tutti
fattori che giocano un ruolo importante nell’organizzazione delle risorse a
disposizione.
Attraverso una buona gestione delle risorse che prenda in considerazione i
parametri d’efficienza, efficacia e qualità totale si può ottenere un risultato
soddisfacente. Se si gestiscono bene le risorse a disposizione, si può
ottenere il risultato voluto con l’impiego minimo delle stesse. Se non si
adotta un buon piano si rischia di ottenere il risultato voluto ma
utilizzando tutte le risorse a disposizione e quindi non lavorando in modo
efficiente. Il piano stesso se permette il raggiungimento di un risultato
positivo voluto è efficace.
Agendo efficacemente ed efficientemente si raggiunge la qualità totale,
ovvero un risultato ottimale o soddisfacente. (Deming-Juran, 1977).
Il concetto di sviluppo, come strumento di analisi scientifica, deve essere
privato delle connotazioni emotive, positive o negative, di cui troppo
spesso è oberato, e liberato dall’angusto economicismo in cui
prevalentemente viene circoscritto. Lo sviluppo viene inoltre spesso
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visualizzato come processo unidirezionale migliorativo, che non permette
di spiegare il declino della civiltà. Viene pertanto confuso con il Progresso,
concetto illuministico che rimane fondamentalmente un mito. Per sviluppo
qui intendiamo pertanto un cambiamento strutturale innovativo della società e
dello spazio da essa occupato e usato (Friedmann, 1972).
Il cambiamento è sempre necessario affinché si passi da uno stadio di
sviluppo a quelli successivi, e le innovazioni permettono che questo
avvenga.
La società qui esaminata sta vivendo un cambiamento significativo ed è per
questo che diventa interessante come oggetto di analisi in una tesi sullo
sviluppo.
In uno studio geografico dello sviluppo l’analisi dello spazio occupa
ovviamente una posizione centrale perché è il sistema spaziale che viene
investito dal cambiamento strutturale. L’attenzione viene rivolta sia allo
spazio materiale, ossia il territorio in cui si svolge la vita di una società, sia
allo spazio non-materiale, cioè la rete di relazioni immateriali, di
informazioni, di decisioni, di rapporti di potere e/o autorità.
In tutta questa rete di relazioni immateriali si inseriscono le innovazioni le
quali sono il frutto dell’ingegnosità e dell’intelligenza umana. Anche in una
società altamente tecnologica l’inventiva dell’uomo è importantissima
affinché si trovino sempre nuove soluzioni ai problemi. La mente umana
cerca di prendere in considerazione il maggiore numero possibile di fattori
che si inseriscono nello studio di una realtà.
Trovandoci davanti ad una realtà sistemica è importantissimo tentare di
tenere in considerazione gli elementi presenti al suo interno.
Il sistema è un insieme di più unità parziali collegate da relazioni
d'interdipendenza causale talvolta anche complesse o multilaterali, in cui
cioè ciascuna delle unità risulta dipendente da diverse altre.
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Queste caratteristiche permettono ad ogni singolo elemento d'essere
indispensabile per il sistema, visto che ognuno di essi ha delle relazioni con
gli altri e l’esistenza stessa del sistema è dovuta alle loro relazioni.
Nello studio della società che sto osservando, che costituisce l’oggetto di
questa analisi, è importante tenere in considerazione questo concetto, visto
che in una realtà così povera come quella di Lima, ogni elemento ha
un'importanza molto rilevante. Questo perché l’unione di più
problematiche, ognuna delle quali gioca un ruolo significativo, compone la
povertà. La mancanza di organizzazione, la corruzione all’interno
dell’amministrazione, la scarsa propensione ad accettare le innovazioni e
nuovi metodi gestionali mantengono una società povera, e se solo uno di
essi mancasse si potrebbe avere una società disorganizzata o statica ma che
con l’organizzazione potrebbe creare posti di lavoro o con nuove capacità
gestionali potrebbe promuovere iniziative per aiutare la parte di
popolazione in difficoltà.
Queste relazioni d'interdipendenza possono produrre sinergie, ovvero
portare un risultato superiore alla somma dell’azione delle parti.
L’innovazione è spesso il frutto dell’ingegno di un singolo individuo,
perciò bisogna stare attenti, quando si valutano le possibili soluzioni per
risolvere una situazione di sottosviluppo. Infatti, è il comportamento
umano alla base dello sviluppo e l’uomo è il fulcro della nostra ricerca.
Nel nostro caso specifico, attraverso l’analisi delle decisioni individuali e
collettive e comportamenti potremo ottenere la chiave per comprendere il
percorso di sviluppo seguito dal Perù e ciò che egli stesso può fare per
migliorare la propria condizione.
Egli però, è influenzato da vari fattori, in primo luogo dall’ambiente in cui
s'inserisce, ovvero dal contesto in cui si trova. L’uomo deve sempre fare i
conti con il contesto in cui opera visto che tra i due c’è sempre uno scambio
continuo bidirezionale di informazioni e una comunicazione circolare,