3
proposito e la connessa questione dell’jiddish. A loro volta questi
fenomeni storici sono collocati attraverso il richiamo alla funzione
sociale della letteratura, attivata a sua volta da una precisa modalità,
quella del raccontare, in una catena generazionale.
In tale sede desidero ringraziare tutti coloro che in questi anni mi
hanno sostenuto permettendomi di giungere a tale traguardo: la mia
famiglia, anzitutto, la mia ragazza, Ulli, cui son anche grato per le sue
innumerevoli delucidazioni a livello linguistico, il mio relatore Prof.
Barnaba Maj, per la sua disponibilità a seguirmi nel mio lavoro di
stesura della tesi, nonostante mi trovassi in Austria, gli amici, Danilo
ed Ermes, per il loro sostegno, anche morale, Maria e Monika, sempre
pronte ad offrirmi spunti di riflessione per la mia tesi, la Prof. Doris
Ableitinger e tanti altri, non ultimo Rexi, che con la sua presenza ha
reso le mie giornate durante la stesura più serene.
4
1. Struttura, articolazione e funzione dei diari
1° taccuino 2° taccuino 3° taccuino
18/19/05/1910-19/06/1910 6/11/1910-19/01/1911 26/10/1911-24/11/1911
19/02/1911 20/02/1911-26/03/1911
28/03/1911-26/08/1911
26/09/1911-24/10/1911
4° taccuino 5° taccuino 6° taccuino
25/11/1911- 3/01/1912 4/01/1912- 6/04/1912 6/05/1912-7/06/1912
7/08/1912-25/09/1912
DIARI
7° taccuino 8° taccuino 9° taccuino
11/02/1913- 28/02/1913 2/05/1913-30/08/1913 21/06/1914
16/02/1914 14/10/1913-15/02/1914 23/07/1914-30/07/1914
22/02/1914-19/06/1914 20/02/1914-21/02/1914
24/06/1914-5/07/1914
29/07/1914
31/07/1914-15/08/1914
Convoluti
21/08/1914-3/11/1914
10° taccuino 11° taccuino 12° taccuino
4/11/1914-27/05/1915 13/09/1915- 10/08/1917 15/09/1917- 12/06/1923
Viaggio a Riva e Brescia
1909
Viaggio a Friedland e Reichenberg
gennaio-febbraio 1911
Viaggio a Lugano, Parigi (Milano), Erlenbach
26/08/1911- 20/09/1911
Viaggio a Weimar e Jungborn
28/06/1912- 22/07/1912
5
Ich bat im Traum die Tänzerin Eduardowa, sie möchte doch den
Czardas noch einmal tanzen: il primo taccuino dei diari kafkiani
lascia affiorare sulla pagina bianca un ricordo, non precisamente
databile, che però storicamente ha un suo appiglio concreto in una
rappresentazione straordinaria del Balletto reale russo nel Teatro
Tedesco di Praga tenutasi il 1909. A tale corpo di ballo appartiene
anche la ballerina, Jewgenja (Eugenie) Eduardowa (1882-1960), che
nelle serate tra il 24 e il 25 maggio 1909 si esibisce in una Czarda, una
danza gitana ceca. Kafka ne riceve un’impressione travolgente e
durevole se addirittura in una lettera a Felice Bauer del gennaio 1913,
ricorderà tale ballerina e la sua indomabile energia:
[...] morgen ist das Russische Ballett zu sehn. Ich habe es schon vor 2
Jahren einmal gesehn und Monate davon geträumt, besonders von
einer ganz wilden Tänzerin Eduardowa.
1
Bisognerà tuttavia attendere ben nove pagine, prima di incontrare la
prima data apposta da Kafka stesso: il 17/18 maggio del 1910. Kafka
registra di aver assistito insieme all’amico Franz Blei (1871-1942),
sua moglie e il suo piccolo alla „Kometennacht“, in cui migliaia di
comete solcarono il cielo di Praga. Questo meraviglioso spettacolo
visibile ad occhio nudo era dovuto al passaggio della cometa di
Halley.
Osservando lo schema riassuntivo sopra proposto si noterà
anzitutto che i diari kafkiani, articolati in dodici taccuini, due
convoluti e i diari di viaggio, non presentano una soluzione di
continuità, ma che al contrario talvolta, singole annotazioni, son
riportate non nella loro sequenza cronologica in un taccuino ma in un
1
Briefe an Felice, Frankfurt a. Main: S. Fischer Verlag, 1967, S. 254
6
altro e in un altro ancora, quasi a voler stabilire un dialogo
intertestuale tra loro. In secondo luogo è da menzionare il fatto che
Kafka usa, alternativamente, il primo e il secondo taccuino negli anni
tra il 1910 e il 1911. Analizzandoli un pò più da vicino è forse
possibile supporre che Kafka, almeno sino all’ottobre del 1911,
tenesse distinti i due taccuini per delle ragioni di carattere funzionale.
Gran parte delle annotazioni contenute nel primo taccuino rivelano,
infatti, un puro registrare d’impressioni della vita quotidiana, di letture
(tra cui quella di Dickens e dei diari di Goethe), di riflessioni, come
quelle relative alla sua educazione, di confessioni, come quella
dell’agosto del 1911, in cui annota di essere stato in un bordello
chiamato Suha. Il dato biografico assume così una valenza che si
ancora alla quotidianità, ma che contemporaneamente offre, in
particolare negli anni tra il 1910 e il 1915, spaccati della società
praghese, delle sue consuetudini, e della città, con il suo articolarsi di
Cafè, teatri e cinema, il che sembrerebbe dilatare ulteriormente il
genere diaristico cui pur, nella loro specificità, appartengono tali
taccuini. Il secondo taccuino diversamente dal primo sembra
caratterizzarsi piuttosto come una specie di angolo letterario in cui
Kafka scrive alcuni frammenti di racconti, come il bellissimo
Ruinenbewohner, nonché altri frammenti spesso in forma di dialogo
che in parte saranno assunti nella struttura dei racconti contenuti in
Beschreibung eines Kampfes (1912: Descrizione di una lotta) o che
diventa spazio per registrare alcuni detti memorabili tratti dalle Gesta
di Alessandro Magno (Taten des großen Alexander, München 1910)
di Michail Kusmin (1875-1936), o letture, che spaziano da Goethe a
Schiller fino al meno conosciuto Martin Beradt, autore di un romanzo
di cattivo gusto, intitolato Eheleute (1910: Coniugi).
7
Un momento di svolta nella scrittura dei diari si avrà in Kafka
all’indomani del suo ritorno dalla vacanza estiva del 1911, trascorsa in
buona parte con Max Brod, a Parigi, Lugano e ad Erlenbach. Una
volta a Praga, Kafka inizierà a registrare quasi quotidianamente a
partire dal 26 settembre fino al 26 ottobre del 1911 esperienze,
osservazioni, riflessioni. La seconda svolta significativa che spingerà
Kafka sempre più nella direzione di un vivere la quotidianitá, sin nelle
sue più piccole manifestazioni, attraverso la scrittura diaristica è la
conoscenza della compagnia di Lemberg, giunta a Praga il 24
settembre. La presenza concreta di questi attori, che recitano in lingua
jiddish, e le loro rapprentazioni saranno non solo oggetto di riflessione
per Kafka, ma anche spinta interiore se non a produrre a livello
artistico, per lo meno a tuffarsi in questo dilemmatico rapporto che
avrà sempre con la scrittura. Le prime quattro serate al Cafè Savoy,
ove si esibisce la compagnia teatrale, sono registrate nel primo
taccuino, confermando la tensione, già sin dall’inizio messa in luce,
che spinge la quotidianità a divenire, misteriosamente, parola scritta,
fissata una volta per tutte.
Ma gli attori di Lemberg eserciteranno un’influenza ancor più
determinante nell’evoluzione spirituale di Kafka a partire dal 26
ottobre 1911, un giovedì, il giorno in cui Kafka registra l’avvenuta
lettura da parte di Löwy di Gott Mensch und Teufel (1911: Dio, Uomo
e Demonio) di Jakob Gordin e la sua partecipazione il giorno
ventiquattro alla messa in scena di Der wilde Mensch (1911: L’uomo
selvaggio), sempre di Gordin. Con tale annotazione Kafka inizia a
scrivere il suo terzo taccuino, che per la prima volta, differentemente
dai primi due, contiene un dettagliatissimo riassunto della trama del
dramma. In meno di quattro settimane Kafka, stimolato anche
8
dall’amicizia sempre più profonda con Löwy, riempirà le ottantotto
pagine del suo terzo taccuino, che si chiude per una fortuita
coincidenza, con un’annotazione che rende nota l’avvenuta lettura di
un altro dramma di Gordin, Schhite. È il 24 novembre 1911. Il terzo
taccuino, visto nell’ottica degli altri diari, sembra rappresentare una
fase di passaggio nella scrittura diaristica kafkiana, in cui si decantano
motivi, tematiche, immagini che poi affioreranno nei racconti del 1912
e successivi a livello non solo strutturale, ma anche stilistico. Il terzo
taccuino segnala a livello stilistico, il passaggio sempre più frequente
dalla paratassi all’ipotassi, nonchè da uno stile prevalentemente
verbale, che cerca quasi di stabilire un contatto dialogico con la
propria interiorità e con il mondo che lento affiora sulla pagina bianca,
ad uno stile più nominale, che segnala in un primo momento più un
riflettere sulla lingua stessa, sul suo „temperamento“, come Kafka
stesso scriverà il 2 novembre 1911.
Kafka inizia a scrivere sul quarto taccuino dopo un’interruzione
di tre giorni, che però non costituiscono un vuoto a livello diaristico,
in quanto recuperati dal flusso della memoria e fissati attraverso la
loro datazione, non sempre precisa. Questo quarto diario, esattamente
come il quinto contiene molte citazioni dalle fonti più disparate,
spesso difficili da ricostruire, in quanto frammentate, spesso
consistenti in un solo sintagma. Nuovamente compaiono bozzetti di
racconti come Die Liebe zu einer Schauspielerin. Ein Teater (L’amore
per un’attrice. Un teatro), nonchè riflessioni sul valore del dato
biografico, sulla differenza tra biografia e autobiografia, sul
significato della scrittura, una volta assunta la plasticità dell’evento
pantomimico, la riflessione sulla letteratura nel suo rpporto con il
pubblico e la società, la funzione dello scrittore, e il delicato rapporto
9
tra politica e letteratura, nonchè le osservazioni su una piccola
letteratura. La forma della scrittura kafkiana assume in questo taccuino
sempre più una nota di reticenza, proprio perchè scrittura che si
osserva, che diventa talvolta indecifrabile, per il ritmo vorticoso delle
argomentazioni attraverso di essa sostenute. I diari kafkiani stanno
lentamente assumendo una loro forma autonoma, che accanto alla
registrazione di fatti, eventi, letture, esperienze, presentano una specie
di sottile filo di seta che, li unisce a livello letterario, alle opere, ai
racconti, ai romanzi.
I taccuini compresi tra il quinto e l’ottavo, che si estendono in
un arco di tempo di più di due anni (4 gennaio 1912-21 febbraio
1914), presentano quest’elemento comune già ravvisato nel quarto
taccuino, per cui diventano una specie di laboratorio di scrittura, in cui
racconti o romanzi, attingono spunti, riflessioni, partiture dialogiche,
in cui la struttura stessa della frase sembra talvolta sospinta in una
danza ora vorticosa, ora lenta, ora dolcissima e sinuosa. Basti
menzionare in tale sede il frammento del 23 settembre 1912, Gustav
Blenkelt, contenuto nel sesto taccuino, come anche il racconto del
giorno prima Das Urteil (1913: La condanna). All’interno del quinto
taccuino si collocano poi gli importantissimi appunti tratti da Kafka
dalla Storia della letteratura jiddish (Histoire de la Littèratur Judèo-
Allemande, Paris 1911) di Meyer Isses Pinès (1881-1942?). In questi
anni nascono poi Die Verwandlung (1912: La metamorfosi), il
frammento Der Heizer (1913: Il fuochista), che trovano nei diari di
questi anni una continuità dello scrivere, che serbandolo, sembra
accrescere le possibilità di una scrittura sempre più ispirata. Il diario
non è dunque solo il luogo ove si dipanano riflessioni, in cui la sua
produzione poetica può essere tematizzata e problematizzata, ma è
10
anche una riserva attiva di idee. Da non dimenticare il fatto che
proprio nel 1912, con la conoscenza della signorina Felice Bauer, non
solo Kafka vive un momento di esplosione creativa, ma che attraverso
tale dilemattico rapporto amoroso, Kafka si avvarrà della scrittura, per
produrre una vicinanza, senza poter però poterla effettivamente
produrre, data la natura dello scrivere stesso, che pone un aut-aut alla
vita stessa. Questi taccuini conosceranno interruzioni solo nei
momenti in cui Kafka scrive un racconto o è impegnato alla stesura di
un romanzo. Il tradimento nei confronti del proprio diario sarà
avvertito con profonda intensità ogni qualvolta il lavoro letterario
conosce una fase di risacca: allora Kafka torna al suo diario, pentito di
averlo trascurato:
Das Tagebuch von heute an festhalten!Regelmäßig schreiben! Sich
nicht aufgeben! Wenn auch keine Erlösung kommt, so will ich doch
jeden Augenblick ihrer würdig sein
2
La forma particolarissima di tale diario, così come si configura nei
taccuini tra il quinto e l’ottavo, riguarda sempre più, a livello
letterario, il suo rapporto con la scrittura e il suo statuto di scrittore. Se
ad un polo dell’esistenza kafkiana si pone la letteratura e dall’altro la
vita, ci si renderà anche conto del fattore negativo, che la fabbrica
assume in tale contrapposizione. Non solo la fabbrica in sé o l’ufficio,
ma il significato che esse assumono per l’esercizio letterario che per
Kafka è un respirare profondo e non di superficie: Da ich nichts
anderes bin als Litteratur und nichts anderes sein kann und will
3
(Siccome non sono altro che letteratura e non posso né voglio essere
2
Tenere stretto da oggi il diario! Scrivere regolarmente! Non rinunciare a me stesso! Anche se la
redenzione non viene , voglio però esserne degno ad ogni momento. Franz KAFKA, Diari, p. 318,
a cura di Ervino Pocar, Oscar Mondadori
3
ibid., p. 380
11
altro) scriverà il 2 agosto del 1913, nel suo ottavo taccuino. Dall’estate
del 1914, precisamente dal 12 luglio del 1914, allorquando Kafka
scioglie il fidanzamento per la prima volta con Felice, le lacune a
livello temporale nei diari diventano sempre più ampie, anche a causa
del periodo di grande fervore produttivo che Kafka sta vivendo. I
diari, il settimo taccuino, per la precisione che Kafka riprenderà a
scrivere il 24 giugno del 1914, alternandolo con un nuovo taccuino, il
nono, assumono sempre più la forma di un puro quaderno di lavoro.
Tuttavia, Kafka il 21 giugno del 1914 inizia a scrivere su un
nuovo taccuino, il nono. Il settimo e il nono si pongono nel 1914 come
due poli funzionali all’interno dell’economia dei diari, da una parte il
quaderno di lavoro, dall’altra una serie ininterrotta di annotazioni che
si riferiscono per esempio ad un’incontro con Felice, avvenuto il 23
luglio del 1914 a Berlino, mentre Kafka era ritorno a Praga, dopo un
viaggio a Lubecca, proseguito fino alla località balneare danese di
Marielyst. Il nono taccuino in realtà attraverso commenti di opere
(Kafka ha scritto nel frattempo Il processo), e riflessioni generali
inserite in riferimenti concreti alla vita quotidiana, in questo suo essere
mescolanza di istanze letterarie e quotidianità, segnala un lento
retrocedere della funzione diaristica intesa come „officina“ o
„quaderno di lavoro“, conseguentemente al raffreddarsi della fase
creativa. È del 31 dicembre del 1914 un’annotazione, contenuta però
già nel decimo taccuino:
Geschrieben an Unfertigem: Der Proceß, Erinnerungen an die
Kaldabahn, Der Dorfschullehrer, Der Unterstaatsanwalt und kleinere
Anfänge. An Fertigem nur: In der Strafkolonie und ein Kapitel des
Verschollenen
4
4
Lavorato a opere non finite: Il processo, Ricordando la ferrovia di Kalda, Il maestro del
villaggio, Il sostituto procuratore, e altri inizi di poco conto. Di terminato c’è soltanto Nella
colonia penale e un capitolo del Disperso.
12
La quotidianità con le sue luci e i suoi colori torna in primo piano
dunque perchè probabilmente in Kafka s’è verificata una forma di
blocco interiore, che lo porta, contrariamente alla sua natura a trarre
una specie di bilancio. Il decimo taccuino si chiuderà poi il 27 maggio
del 1915, quando la prima guerra mondiale infuria già in tutta Europa.
Dopo un’interruzione di più di tre mesi il 13 settembre del 1915
Kafka inizia il suo undicesimo taccuino. La quotidianità si sbriciola, in
questo taccuino, in annotazioni anche molto distanti tra loro a livello
cronologico: basti pensare che Kafka dopo il 7 ottobre del 1915 non
scriverà più nulla sul suo taccuino fino al 3 novembre. È un taccuino
l’undicesimo che accoglie in sè questi frammenti di vita quotidiana
nella forma di: avvenimenti giornalieri, lamentele che Kafka rivolge a
sè stesso per l’incapacità di scrivere, registrazione di titoli e di autori
letti, tra cui un Memoires des Generals Marcellin Marbot (Le
Memorie del generale Marcellin de Marbot, Stuttgart 1907), in cui
affiora l’interesse di Kafka per la figura di Napoleone, così come
riassunti o estratti di opere, osservazioni su problemi connessi con la
guerra, riflessioni. Il 25 dicembre del 1915 le annotazioni si
interrompono per poi riprendere nell’aprile del 1916. In queste nuove
annotazioni per la prima volta Kafka riporta anche frammenti di
poesie, come quello contenuto nell’annotazione del 19 luglio 1916,
aforismi, brevi attacchi di racconti, come quello del 20 aprile 1916,
intitolato Hans und Amalia. L’undicesimo taccuino registra anche un
crescente interesse in Kafka per problematiche di tipo religioso, nel
senso più ampio del termine. Al 2 giugno 1916 risalgono gli appunti
relativi ad un’ opera di Nathan Söderblom Das Werden des
ibid., p.499
13
Gottesglaubens. Untersuchungen über die Anfänge der Religion
(Genesi della fede in Dio. Indagini sui primordi della religione,
Leipzig 1916). Il taccuino si conclude il 10 agosto del 1917, in modo
quasi sconsolato: Es ist immer wieder der Gleiche, immer wieder der
Gleiche[...]
Il dodicesimo taccuino prende avvio da un momento di svolta
nella vita di Kafka. La notte tra il 12 e il 13 agosto del 1917 Kafka
accusa i primi sintomi di quella malattia che poi sarà diagnosticata
come tubercolosi. Il 17 settembre 1917 Kafka inizia il suo dodicesimo
e ultimo taccuino. La malattia e la solitudine diventano i temi portanti
delle sue annotazioni, sempre più ermetiche, sempre più chiuse in frasi
ellittiche di soggetto. La malattia diventa per Kafka motivo valido per
lasciare per una seconda volta Felice. Il taccuino si nutre di riflessioni
sul significato della propria ferita ai polmoni (17 e 19 settembre
1917), sul suo rapporto con Felice, che si scioglierà definitivamente
alla fine del 1917, sul significato del proprio destino (17 ottobre del
1921), sulla solida delimitazione dei corpi che rende sempre più soli
(30 ottobre 1921) ed attinge solo raramente all’invenzione poetica, per
chiudersi, piuttosto, con il passare degli anni sempre più in sè stesso,
assumendo un carattere precipuamente meditativo, in particolare a
partire dal gennaio 1920 fino alla fine, il 12 giugno 1923, giorno in cui
le annotazioni si interrompono: Immer ängstlicher im
Niederschreiben
5
[...] (Sempre più pavido nello scrivere[...])
5
ibid., p. 619
14
2. Franz Kafka-una vita attraverso la scrittura
Es ist sehr notwendig geworden wieder ein Tagebuch zu führen. Mein
unsicherer Kopf, Felice, der Verfall im Bureau, die körperliche
Unmöglichkeit zu schreiben und das innere Bedürfnis danach.
6
Il rapporto tra vita e scrittura si istituisce ad un primo livello in Kafka
proprio attraverso il diario, che per Kafka diverrà nel corso degli anni
possibilità di un’appiglio concreto. L’annotazione citata risale al due
maggio del 1913 ed è posta in apertura all’ottavo taccuino. Nello
stretto legame tra vita reale, vissuta, con le sue apparizioni
concretamente esperibili, come Felice Bauer, o l’ufficio dell’Istituto
delle Assicurazioni contro gli infortuni dei lavoratori del regno di
Boemia in cui Kafka viene assunto a partire dall’agosto del 1908, tale
annotazione può essere assunta emblematicamente quale
testimonianza della funzione assunta dal diario in momenti
fondamentali della sua vita. Una vita che sembra fondamentalmente
snodarsi, attraverso le pagine dei diari, attraverso sette tappe. In tale
capitolo anzitutto si terrà conto del contesto familiare in cui Franz
Kafka è nato, che riveste un’importanza decisiva per la maturazione
fisica e spirituale del giovane Franz; dunque i momenti decisivi
dell’infanzia di Franz, nel personalissimo rapporto con la città in cui è
nato, Praga; la terza tappa vedrà il giovane Kafka nel suo rapporto con
la più tradizionale delle istituzioni dell’Impero austro-ungarico: il K.K.
Staats Gymnasium. Kafka vi trascorrerà ben otto anni, non sempre
felici, ma che permetteranno per la prima volta a Kafka di entrare in
contatto con Oskar Pollak, la persona a cui Kafka affiderà i suoi primi
manoscritti; l’influenza di Pollak sarà determinante anche per la scelta
dei suoi studi universitari. Gli anni fecondissimi anche se tormentati
6
Si è affacciata la grande necessità di tenere nuovamente un diario. La mia testa balorda, Felice, il
disordine in ufficio, l’impossibilità fisica di scrivere e il relativo bisogno interiore.
15
dell’Università saranno oggetto della quarta tappa; il 18 giugno del
1908 Franz riuscirà finalmente a laurearsi e a diventare Dottore in
Legge e nell’agosto del 1908 viene assunto nell’Istituto delle
Assicurazioni contro gli infortuni dei lavoratori del regno di Boemia,
dove lavorerà fino al 1922. Il significato di questi anni, da una parte la
scalata sociale e dall’altra l’amicizia con Brod, con il cosiddetto
Circolo Praghese e la conoscenza della compagnia teatrale di
Lemberg, saranno oggetto della quinta tappa. La sesta tappa si
concentrerà sulla tormentata relazione con Felice Bauer e sul suo
significato per l’evoluzione spirituale e artistica di Kafka. La diagnosi
della tubercolosi polmonare avvenuta il quattro settembre del 1917
pone fine definitivamente al rapporto con Felice e introduce la settima
e ultima tappa di questo viaggio attraverso la vita di Kafka, collocata
nella cornice dei suoi diari: gli ultimi anni e la morte avvenuta nel
1924.
2.1 I Kafka e i Löwy- il contesto familiare di Franz Kafka
Hermann Kafka era nato nel 1852 in un piccolissimo paese di appena
100 anime della Boemia meridionale, a Wossek (l’attuale Osjek).
Proveniva da una famiglia di modesta estrazione sociale. Suo padre,
Jakob Kafka, era macellaio e si era sposato nel 1849, quando era già
trentacinquenne, con la sua vicina Franziska Platowski. Ebbero sei
figli, due femmine e quattro maschi, che già in tenera età, alle prime
luci dell’alba, anche durante i gelidi mesi invernali dovevano
consegnare le carni ai villaggi circostanti, spingendo, spesso a piedi
nudi, un carrettino.
ibid., , p. 366