1
INTRODUZIONE
Nel presente lavoro di tesi ci si pone l’obiettivo di studiare e sintetizzare in
campo lineare un osservatore ottimo in grado di poter dare una stima quanto più
fedele dello stato reale per un velivolo autonomo (UAV), nel suo moto laterale
secondo diverse configurazioni di volo e prestazioni. Questo nell’intento di
creare un punto di partenza per un’eventuale progettazione di controllore
robusto della stabilità laterale.
Già presentato in altri precedenti lavori di tesi, un velivolo autonomo è
caratterizzato dall’assenza di pilota a bordo, per tanto identificato mediante la
notazione UAV (Unmanned Aerial Vehicle, aereo senza equipaggio). Una tale
configurazione in campo aeronautico implica difficoltà di manovra e stabilità di
assetto del velivolo, venendo a mancare la risposta immediata e sensoriale
dell’equipaggio a bordo durante eventuali manovre o in presenza di disturbi
esterni quali raffiche di vento.
2
Velivolo autonomo UAV per la sorveglianza del territorio.
Un punto di vista che si assume per associare ad un sistema reale un modello
matematico è quello di tipo ingresso-uscita, il quale consiste nella scelta delle
grandezze mediante le quali viene stimolata l’evoluzione del sistema,
denominate grandezze d’ingresso, e di quelle di particolare interesse
nell’osservazione dell’evoluzione del sistema denominate grandezze di uscita.
Tuttavia, lo svantaggio di tale tipo di approccio è l’impossibilità di determinare
univocamente il segmento di uscita a partire da quello d’ingresso e, per questo
motivo, risulta utile basarsi sulla rappresentazione con lo stato.
Nel campo dei sistemi automatici un velivolo viene rappresentato mediante
uno spazio di stato caratterizzato da ingressi, stati del sistema (rappresentanti
3
l’evoluzione del sistema nel tempo) ed uscite (ciò che si osserva dello stato
reale).
La progettazione e la sintesi di un sistema in grado di osservare lo stato e di
controllare la stabilità del velivolo richiede lo studio dello stesso velivolo,
partendo dalle sue equazioni generali del moto. Tali equazioni sono di fatto
differenziali, non lineari e presentano accoppiamento tra moto longitudinale e
laterale: la sintesi di un sistema di osservazione e controllo andrebbe fatta quindi
considerando le equazioni complete del moto, con un incremento della mole di
calcolo, ottenendo comunque risultati non approssimati e molto vicini al caso
reale.
Lo scopo principale in tale campo è quindi quello di ottenere risultati quanto
più prossimi alla realtà, teoricamente utilizzando sistemi non lineari che seguano
il reale comportamento del velivolo. Tuttavia, alleggerendo il calcolo con
opportune e valide semplificazioni derivate dalla considerazione di certi
parametri costanti (trascurando per esempio il consumo di combustibile rispetto
alla massa complessiva), è possibile raggiungere risultati accettabili entro certe
tolleranze: nasce da qui l’uso frequente e abbastanza soddisfacente della
linearizzazione del sistema velivolo con conseguente studio disaccoppiato dei
moti longitudinale e laterale.
4
Le equazioni, come verrà illustrato in dettaglio nel capitolo successivo,
vengono semplificate e linearizzate facendo riferimento alla “teoria delle
piccole perturbazioni” a partire da una configurazione di equilibrio, garantendo
comunque un scarto minimo tra comportamento reale ed approssimato.
Dall’analisi lineare deriva la possibilità di considerare la “sovrapposizione degli
effetti”, strumento utile in quanto l’uscita può essere considerata somma di tutte
le uscite elementari relative ai vari ingressi pensati agenti singolarmente e con
ordine arbitrario. Infine, un ulteriore alleggerimento del calcolo può esser
ottenuto mediante un approccio deterministico, nel senso che gli ingressi
vengono considerati noti a priori.
Ricapitolando quindi, il moto del velivolo reale rappresentato da equazioni
non lineari viene semplificato mediante il principio delle piccole perturbazioni e
le equazioni del moto longitudinale vengono disaccoppiate da quelle del moto
laterale, potendosi così studiare separatamente i due aspetti. Considerato allora il
velivolo tramite uno spazio di stato con matrici numeriche (dovute alla
linearizzazione), elementi leganti delle relazioni tra ingressi, stato del velivolo
ed uscite, è necessario sintetizzare un sistema di controllo in grado di operare le
correzioni necessarie alla stabilità durante il moto, non altrimenti possibili per la
mancanza del pilota. Un controllore siffatto dovrebbe retroazionare le uscite del
5
sistema, rettificandone gli scostamenti dai valori desiderati (segnale agente) ed
effettuare le eventuali manovre correttive.
Ora, tale metodo può risultare poco preciso poiché in realtà in un sistema
rappresentato mediante spazio di stato, lo stesso stato è una realtà
incontrovertibile per cui non si può affermare di avere accesso allo stato, il quale
molto spesso non può essere nemmeno misurato in modo certo e diretto.
Quello che viene misurato tramite l’uscita altro non è se non un insieme di
valori che indirettamente danno indicazioni sullo stato (ad esempio, tramite un
giroscopio si ricavano indicazioni sulla posizione angolare del velivolo),
sfruttando quindi relazioni, elettriche o di altra natura, che sono note ma che
possono anche essere inquinate da errori o rumori. Per rendere ancora più chiaro
il concetto: lo stato è l’essenza, mentre l’uscita è ciò che dello stato viene
percepito, e ciò porta alla consapevolezza che la difficoltà di accesso allo stato è
uno dei problemi più complessi da risolvere per esercitare il controllo.
Ecco quindi, nel campo della teoria del controllo moderno, la necessità di
utilizzare un osservatore il quale appunto stimi o “osservi” lo stato del sistema
attraverso l’uscita misurata, nel modo più preciso e prossimo a quello reale
possibile ottenendo così una retroazione dello “stato stimato”.
Tale tecnica è in effetti moderna e presenta un serie di vantaggi dal punto di
vista computazionale rispetto alla retroazione di uscita o di stato-completo. In
6
effetti è noto che la retroazione di stato abbia dei vantaggi rispetto a quella di
uscita: ciò è riferito al fatto che la presenza di disturbi esterni di carattere
stocastico (raffiche), rumori di misura nei sensori adibiti alla verifica di
posizione e di assetto del velivolo ed approssimazioni introdotte nel processo di
modellazione del sistema porti ad un appesantimento del calcolo rispetto
all’utilizzo della retroazione di stato.
Tramite questa infatti, è necessario solo pervenire alla risoluzione
dell’equazione matriciale algebrica di Riccati, per la quale sono disponibili
molteplici tecniche tra cui il software qui usato MATLAB, mentre nel caso della
progettazione tramite retroazione di uscita si devono risolvere tre coppie di
equazioni non lineari, le quali richiedono metodi iterativi. Un ulteriore ed
interessante vantaggio che il sistema con la retroazione di stato presenta rispetto
a quello con retroazione di uscita si ha nel caso in cui la struttura del regolatore
non sia stata definita in partenza: è possibile infatti, determinare la struttura
(inizialmente non conosciuta) del regolatore sulla base di un desiderato
comportamento del sistema reale.
In questo lavoro di tesi si procederà alla strutturazione del modello
matematico del velivolo in questione, tramite il calcolo delle sue derivate di
stabilità e di controllo per due assetti di volo, di crociera ed operativo, ed alla
sintesi dell’osservatore denominato Filtro di Kalman per la stima ottima dello
7
stato, creando solide basi per la eventuale strutturazione di un controllore in
grado di stabilizzare lateralmente il velivolo in presenza dei disturbi
precedentemente presentati.
Poiché come detto tutti gli stati del sistema sono raramente osservabili, il
primo passo è quello di stimare lo stato-completo x(t) date le informazioni
parziali presenti nell’uscita misurata: in ciò sta il problema della progettazione
dell’osservatore. Una volta stimato lo stato, è possibile sfruttare tale “stima” per
progettare un guadagno di retroazione (controllore) come se tutti gli stati fossero
misurati: la combinazione dell’osservatore e del guadagno di retroazione
costituisce un completo sistema di controllo dinamico pari a quelli utilizzati
tramite la teoria classica. In realtà, secondo il “principio di separazione” è
possibile progettare separatamente l’osservatore (oggetto di questa tesi) ed il
controllore a retroazione, per poi concatenare i risultati ottenuti dai due sistemi.
Poiché la progettazione del filtro di Kalman va posta nell’ambito del
controllo del velivolo UAV in questione, è opportuno definire alcune ipotesi di
partenza che saranno poi riprese in dettaglio nello studio del controllore.
Si è accennato al sistema di controllo “robusto”: tale denominazione è usata
per definire le caratteristiche di affidabilità del sistema automatico, in termini di
capacità dello stesso a garantire la perfetta risposta del velivolo anche in
8
condizioni diverse da quelle nominali o in presenza di disturbi quali raffiche di
vento o rumori di misura.
Risulta inoltre necessario, fin dalla prima fase di progettazione, determinare
le variabili del sistema che saranno retroazionate e quindi stimate, e le variabili
di comando definite dalle azioni del pilota a terra tramite la console di controllo
del velivolo. Queste ultime, volendo studiare il moto laterale riguardante la
virata, saranno le variabili direttamente interessate al controllo della traiettoria, e
cioè le deflessioni degli alettoni
a
δ per ciò che riguarda il moto di rollio, e le
deflessioni del timone di direzione (rudder)
r
δ per il moto di imbardata. Ora, le
variabili in gioco nel caso del moto laterale sono l’angolo β di sideslip dovuto
alla rotazione di imbardata, la velocità di pitch o rollio p, la velocità angolare di
imbardata o yaw r, e l’angolo di bank φ determinato dal moto di rollio. Poiché
con la retroazione dello stato stimato si possono retroazionare alcune variabili
per poter appunto “stimare” l’intero stato, e poiché β , r, φ e p sono legati tra
loro rispettivamente, si può assumere che il moto laterale di virata risulti
principalmente influenzato dagli angoli β e φ . La relazione quindi tra le
variabili di stato stimate β e φ e quelle di controllo del rudder e degli alettoni è:
0 > β Δ 0 > δ r