2
Questa definizione restringe il campo di indagine solo alle imprese di
piccole e medie dimensioni, nelle quali il lavoro è svolto principalmente dal
nucleo familiare dell’imprenditore.
Tuttavia la realtà ci mostra una ben diversa situazione. Le aziende
familiari sono presenti, specialmente nel nostro Paese, anche nella categoria
delle imprese di grandi dimensioni; esempi, quindi, della capacità di
sopravvivenza di questa categoria di impresa, e motore di sviluppo per
l’economia di tutto il Paese.
Nel sistema economico italiano, dunque, le imprese familiari, sia grandi
che piccole, continuano a rivestire un ruolo particolarmente importante,
facendo leva soprattutto su creatività, flessibilità e capacità tecniche, che
rappresentano i punti di forza sui quali poggia il successo della loro formula
imprenditoriale.
Le difficoltà che le imprese a conduzione familiare devono affrontare
sono principalmente riconducibili al cosiddetto fenomeno della
“sovrapposizione istituzionale”, ossia agli effetti della commistione tra sfera
aziendale e sfera familiare.
I pericoli nei quali possono incorrere tali categorie di imprese sono
quindi riconducibili al fatto che l’istituto-azienda venga sottomesso alle logiche
tipicamente familiari, o viceversa che la famiglia sottenda a logiche
prettamente aziendali. Per affrontare al meglio tale tipologia di problemi si
rende necessario operare una netta separazione tra la gestione familiare e la
gestione aziendale, evitando così i pericoli insiti nel predetto fenomeno.
Il nostro studio è articolato in quattro capitoli.
Il capitolo 1 è interamente dedicato ad inquadrare l’oggetto di studio, e a
studiare la diffusione delle imprese familiari in Italia e nel mondo, presentando
alcune ricerche empiriche che ne dimostrano la persistenza in vari contesti
competitivi.
Saranno analizzati i vari contributi della dottrina allo studio del
fenomeno in questione e verranno approfondite le caratteristiche e le
peculiarità tipiche delle aziende a conduzione familiare, presentando i punti di
3
forza e i punti di debolezza di tale categoria di impresa con particolare
riferimento al fenomeno della cosiddetta “sovrapposizione istituzionale”.
Il capitolo 2 va ad analizzare le caratteristiche proprie dell’azienda a
conduzione familiare, dando risalto all’assetto istituzionale e al problema della
corporate governance, inteso come insieme di regole disciplinanti la struttura
ed il funzionamento delle funzioni aziendali di governo.
In seguito, verranno presentati gli organi di governo di un’impresa
familiare con particolare riferimento al consiglio di famiglia, organo “tipico” di
tale tipologia di impresa, attraverso il quale si crea “un ponte” tra la famiglia e
l’impresa; organo indispensabile e funzionale ad una corretta gestione
d’impresa. Il corretto equilibrio tra la componente esterna e quella familiare
all’interno degli organi strategici e nelle funzioni manageriali, rappresenta un
fattore critico per il successo e la crescita delle aziende di famiglia.
Ulteriore risalto sarà dato al patto di famiglia, attraverso il quale la
famiglia si dota di regole per una serena convivenza con l’istituto dell’azienda.
L’ultimo punto analizzato è il problema della successione al vertice
dell’impresa ed in particolar modo la programmazione di tale fenomeno come
mezzo per evitare l’insorgere di conflitti che possono sfociare in vere e proprie
crisi.
Il capitolo 3 è dedicato all’analisi della formula imprenditoriale, che
caratterizza ogni tipo di azienda. L’impresa familiare, al pari di ogni altra
azienda, ha un determinato assetto istituzionale, una determinata struttura,
opera in un particolare contesto di mercato con una particolare strategia, e offre
una distinta proposta progettuale ad un insieme di stakeholders, i quali, a vario
titolo sono interessati alle vicende dell’impresa.
Il modello imprenditoriale si caratterizza, poi, per un particolare
orientamento strategico di fondo, ovvero quell’insieme di valori, atteggiamenti,
idee e convinzioni che sono il risultato della storia passata dell’impresa, la
denotano nel presente e la aiutano a sopravvivere nel futuro.
In particolare, sarà dato risalto al fenomeno del successo imprenditoriale
quale fenomeno non isolato e caratterizzante le imprese orientate verso una
gestione di lungo periodo, con un’attenzione particolare per i clienti e per
4
l’innovazione, capaci di adattarsi tempestivamente ai continui mutamenti del
contesto ambientale di riferimento.
Le imprese orientate all’eccellenza imprenditoriale che non si adagiano
sul successo ottenuto, sono quelle destinate a sopravvivere, a raggiungere
posizioni di eccellenza e a dominare il contesto competitivo in cui operano.
Nel capitolo numero 4 verrà presentato il caso di un’azienda leader nel
settore olivicolo, quale esempio di sopravvivenza e prosperità di un’azienda a
conduzione familiare. Un’impresa che ha saputo sfruttare i punti di forza che le
derivano dalla famiglia, e che ha saputo esorcizzare i fattori di debolezza che
sempre dalla famiglia le provengono. Questo come chiara dimostrazione della
persistenza del capitalismo familiare e della continuità delle aziende familiari
in forme diverse e più evolute.
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CAPITOLO 1
L’AZIENDA FAMILIARE: CARATTERISTICHE E PECULIARITA’
1.1 Le imprese familiari e la loro diffusione in Italia e all’estero.
1.2 Definizione ed aspetti dottrinali.
1.3 Gli studi sul family business.
1.4 Varietà di imprese familiari.
1.4.1 Percorsi evolutivi e modelli di sviluppo.
1.5 Impresa e famiglia: la sovrapposizione istituzionale.
1.5.1 Le diverse concezioni delle relazioni tra la famiglia e l’impresa.
1.6 Punti di forza e di debolezza dell’impresa di famiglia.
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L’AZIENDA FAMILIARE: CARATTERISTICHE E PECULIARITA’.
1.1 Le imprese familiari e la loro diffusione in Italia e all’estero.
Le imprese familiari, protagoniste del processo di industrializzazione
sino alle fasi più avanzate di concentrazione capitalistica, rivestono ancora
oggi, in Italia e all’estero, un ruolo fondamentale nell’economia.
Possono essere considerate come “elementi di struttura” dei sistemi
economici, una sorta di “invariante” presente in diversi Paesi e in diverse
forme di capitalismo
1
. Se volessimo cercare un elemento di continuità nel
contesto di rapida evoluzione che ha segnato il capitalismo italiano negli ultimi
due decenni, lo si potrebbe forse rintracciare nella presenza massiccia di
imprese possedute e gestite da famiglie.
2
Il dibattito sulle imprese familiari si è intensificato negli ultimi anni, non
solo in Italia ma anche nel resto del mondo. L’osservazione empirica ci
consente di apprezzare la diffusione di questa tipologia di imprese in vari
contesti competitivi e all’interno degli universi di imprese di diverse
dimensioni.
Numerose sono le ricerche che hanno rilevato la diffusione delle imprese
familiari in Italia
3
, tra quelle recenti il lavoro più completo è quello svolto da
Banca d’Italia
4
su un campione di 1200 imprese con almeno 50 addetti. Dallo
1
Definiamo capitalismo un sistema economico caratterizzato dalla proprietà privata dei mezzi
di produzione, dalla libertà di iniziativa economica e dal ruolo regolatore esercitato dai pubblici
poteri. Per un confronto tra le diverse forme di capitalismo, si veda Bertoli G., Il capitalismo
industriale nelle economie avanzate, Milano, Egea
2
Marseguerra G., Il Sole 24 Ore, 09 luglio 2004.
3
Altre ricerche sono state quelle condotte nel 1984 dalla società milanese “Strategia e
Organizzazione”. Su un campione di 18.000 imprese con più di 50 dipendenti, il 96,2% erano a
conduzione familiare. Cfr. Gennaro P., Le imprese familiari di grandi dimensioni in Italia, in
“Sviluppo e Organizzazione”, n. 87, gennaio-febbraio, 1985.
Un’altra ricerca è quella condotta nel 1990 da INTERMATRIX per conto della Business
Agency. Su un campione di 601 aziende rappresentative della realtà delle PMI italiane, il
58,1% delle imprese osservate sono di proprietà unifamiliare, e il 38,3% di proprietà
plurifamiliare. Cfr. anche la ricerca sulle aziende familiari in Toscana coordinata da Anselmi e
presentata in L. Anselmi (a cura di), Aziende familiari di successo in Toscana, Milano, Franco
Angeli, 1999.
4
Cfr. AA. VV., Proprietà, modelli di controllo e riallocazione nelle imprese industriali
italiane, Roma, Banca d’Italia, 1994.
7
studio è emerso che il 46% delle imprese industriali italiane è controllato
direttamente da un imprenditore o da poche persone legate da vincoli di
parentela. Una quota minoritaria di imprese è invece controllata da poche
persone non legate tra loro da vincoli di parentela, da enti pubblici, da società
finanziarie e da un elevato numero di piccoli azionisti.
Il controllo dell’imprenditore o di familiari è più diffuso nelle imprese di
piccole e medie dimensioni e in quelle che operano in settori tradizionali.
Sempre attraverso lo stesso studio, Banca d’Italia ha appurato che, di un
gruppo di 300 imprese con un numero di addetti compreso tra i 20 e i 500,
l’80% è controllato, direttamente o indirettamente da un imprenditore o da
familiari.
Secondo i dati citati dall’International Institute for Management
Development (IMD) di Losanna (riportati sull’Economist del 2 Aprile 1994),
circa il 99% delle aziende italiane sono imprese familiari.
Da uno studio del 1997, riportato da “Il Sole 24 Ore”
5
, emerge che tra le
prime 100 aziende commerciali e industriali italiane in termini di fatturato, 43
sono aziende di famiglia. Il fatturato di queste aziende è pari a 230.928 miliardi
di lire, pari al 38,7% dell’intero gruppo delle 100 aziende (pari a 596.296
miliardi di lire).
Secondo i dati dell’Aidaf
6
, pubblicati sempre su “Il Sole 24 Ore”
7
, le
imprese familiari sono distribuite per il 60% a Nord-Ovest, per il 13% a Nord-
Est, per il 17% al Centro e per il restante 10% al Sud, e rappresenterebbero il
15% delle imprese che produce oltre 600 milioni di euro di fatturato.
Il dato italiano potrebbe essere considerato una caratteristica del nostro
Paese, accusato da molti di costituire in qualche modo un’eccezione
nell’ambito dei sistemi capitalistici avanzati, per la numerosità delle aziende di
piccole dimensioni, “un giardino dei bonsai”, come l’ha definito Demattè
8
.
Tuttavia, i dati relativi alla diffusione delle imprese familiari in Europa e
5
Il Sole 24 Ore, 15 febbraio 1999
6
Associazione Italiana delle Aziende di famiglia, nata nel nostro Paese nel 1997 per “tutelare e
diffondere i valori del capitalismo familiare”.
7
Il Sole 24 Ore, 28 giugno 2004
8
Cfr. Demattè C., Il difficile passaggio verso la grande dimensione, in “Economia e
management”, n. 4, settembre 1988.