- 2 -
che sconfinano nelle sfere di competenza tradizionalmente riservate ad
altre autorità statali.
Gli organi oggetto di questa ricerca, laddove non si identifichino con
parti dell’organo esecutivo, come ad esempio il Ministero dell’interno,
assumono nomi differenti da paese a paese (Tribunale elettorale,
Consiglio elettorale, Corte elettorale), ma negli ordinamenti presi in
esame vengono quasi sempre identificati con il termine di Commissione
elettorale, rientrando tutti nel più ampio concetto di Electoral
Management Bodies (EMB)4.
I principali elementi che verranno presi in considerazione e comparati
nel corso di questa trattazione riguarderanno gli aspetti principali e
caratterizzanti di questi organi, tra i quali: i poteri e le funzioni degli
organi, la loro composizione, il potere di nomina e di revoca dei membri,
l’indipendenza formale dagli altri poteri (ed in particolare da quello
esecutivo), le disposizioni riguardanti il loro finanziamento e più in
generale verrà svolta un’esposizione del panorama normativo a riguardo.
A tal scopo si è deciso di includere a margine di questa ricerca una
corposa appendice contenente le principali disposizioni normative dei
paesi esaminati riguardanti il processo elettorale e più in particolare della
sua gestione.
Il materiale raccolto ed esaminato non è stato di facile reperibilità e
non è qualitativamente e quantitativamente omogeneo. Possono così
comprendersi i motivi di analisi più approfondite per paesi come ad
esempio India, Pakistan e Buthan, in cui il materiale in lingua inglese è
abbondante e di facile reperibilità, e analisi più succinte per altri paesi nei
quali non vi è ancora una sufficiente cultura comparatistica che faciliti
l’accesso alle fonti normative da parte degli studiosi internazionali.
Occorre sottolineare che per questa ricerca sono stati indispensabili i
numerosi contributi degli studiosi e professori locali che hanno
cortesemente facilitato il lavoro di chi scrive.
4
Viene qui utilizzata una terminologia introdotta da R. Lopez-Pintor per identificare
genericamente tutti quegli organi preposti alla gestione elettorale. Si decide di utilizzare
la terminologia inglese poiché comunemente adottata da parte della dottrina
internazionale e per evitare di dover tradurre un concetto di per sé molto ampio e
complesso, rischiando di alterarne il significato. Sull’approfondimento del concetto di
Electoral Management Bodies (EMB) vedi infra cap. 2 § 1.
- 3 -
1. ELECTORAL MANAGEMENT BODIES
E LORO MODELLISTICA
SOMMARIO: 1. Concetto di Electoral Management Body(EMB). – 2.
Modelli di EMB e loro assetto. – 3. Fonti normative. – 4. Poteri e
compiti. – 5. Composizione e funzionamento. – 6. Finanziamento.
1. Concetto di Electoral Management Bodies (EMB).
Prima di incominciare un’analisi specifica dell’argomento oggetto
della presente ricerca è necessario mettere a fuoco il campo di indagine.
Scopo di questo capitolo è, in primo luogo, quello di introdurre i concetti
fondamentali che verranno utilizzati nel seguito della trattazione per lo
studio degli organi di controllo elettorale nella zona asiatica, ed in
secondo, quello di riportare le principali posizioni della dottrina
internazionale e la modellistica degli organi preposti all’organizzazione
elettorale.
Occorre innanzitutto introdurre un concetto relativamente recente e
scarsamente o per nulla approfondito dalla dottrina italiana ed
internazionale5 e cioè quello appunto di Electoral management Body6.
Con tale termine si intende l’organo che in un dato ordinamento è
preposto all’organizzazione ed allo svolgimento delle molteplici attività
5
R. LOPEZ-PINTOR definisce l’election management come un nuovo campo di ricerca
che scaturisce dalle attività di «democracy-building and democratic consolidation».
R.LOPEZ-PINTOR , Electoral management Bodies as Institutions of Governance, Bureau
for Development Policy United Nations Development Programme (UNDP), 2000, p. 15,
consultabile sul sito http:// www. undp. org/ governance/ docs/ Elections- Pub-
EMBbook. pdf
6
Traducibile con il termine “Organo di gestione elettorale”. L’autore decide tuttavia di
mantenere il riferimento nella lingua originale per non snaturarne il significato e per
sottolineare la sua origine internazionale. Il concetto di Electoral Management Bodies è
infatti frutto di un compromesso per far rientrare in esso tutta una serie di organismi
eterogenei altrimenti di difficile classificazione, ma con una serie di funzioni comuni.
Da ora in poi EMB.
Sull’argomento vedi: INTERNATIONAL INSTITUTE FOR DEMOCRACY AND ELECTORAL
ASSISTANCE (IDEA), Electoral Management Design: The International IDEA
Handbook, Stockholm, International IDEA, 2006. Vedi anche R. LOPEZ-PINTOR,
Electoral management Bodies, cit.
- 4 -
legate ai periodici eventi elettorali. Tali eventi sono infatti fondamentali
per la vita democratica di un paese e costituiscono un momento “critico”
che richiede un’organizzazione complessa ed economicamente molto
dispendiosa. L’EMB è dunque quell’apparato responsabile
dell’organizzazione e dello svolgimento di tutte, o una parte, delle attività
essenziali allo svolgimento delle elezioni e dei momenti di democrazia
diretta. I suoi compiti e le sue responsabilità variano da paese a paese, ma
secondo l’International Institute for Democratic and Electoral
Assistence7, un EMB per essere definita tale deve avere una serie di
compiti fondamentali, definiti core elements, tra i quali:
– determinare chi ha il diritto di voto;
– ricevere e convalidare le candidature;
– condurre le operazioni di voto;
– il conteggio dei voti;
– la totalizzazione dei voti8.
Queste funzioni sono definite essenziali perché, secondo l’IDEA, sono
condizione necessaria e sufficiente per classificare un organo
istituzionale come EMB. Tali funzioni possono anche essere “diffuse”, o
devolute, a soggetti diversi, ovvero a soggetti locali e decentralizzati,
senza necessariamente comprometterne la natura. Oltre a queste funzioni
“essenziali” gli EMB possono avere, e solitamente hanno, molteplici altre
funzioni9.
2. Modelli di EMB e loro assetto.
Questi “organi di gestione elettorale” hanno caratteristiche eterogenee,
ma possono tuttavia essere classificati in diversi modelli. L’IDEA
classifica gli EMB in tre categorie a seconda dell’influenza che il potere
esecutivo ha su di loro. Tali modelli sono: indipendente, governativo e
misto10.
7
Organizzazione intergovernativa fondata nel 1995, con sede a Stoccolma, ed avente il
compito di collaborare al rafforzamento delle istituzioni democratiche con particolare
riferimento alle regioni dell’Africa, Medio Oriente, America Latina e Asia Meridionale.
D’ora in poi IDEA.
8
IDEA, Electoral Management Design, cit., p. 5.
9
Vedi infra § 4 in questo stesso capitolo.
10
Nel testo in lingua inglese: «The Indipendent model, the Governamental Model and
the Mixed Model», IDEA, Electoral Management Design, cit., p. 7.
Un’indagine svolta dall’International IDEA ha evidenziato che nel 2006 su 214 paesi
presi in considerazione «il 55% di questi adottava un modello indipendente, il 26% il
- 5 -
Nel modello indipendente l’EMB è un organo autonomo rispetto al
potere esecutivo ed istituzionalmente distinto da esso. Gode, in misura
variabile, di una certa autonomia finanziaria e poteri regolamentari
indipendenti. Non fa capo a nessun ministero o commissione
governativa, ma in alcuni ordinamenti può essere soggetto al controllo
del potere legislativo, giudiziario o del Capo dello Stato; rimane
comunque sempre soggetto alla Costituzione (ove presente) ed alla legge.
Generalmente i membri non possono avere contemporaneamente
incarichi governativi e vige dunque un’incompatibilità tra le due cariche.
Il modello indipendente sta prendendo il sopravvento nelle democrazie
emergenti11, ma costituisce anche il risultato di riforme elettorali in
alcune democrazie già consolidate12. Il modello indipendente si sostanzia
spesso in Istituzioni come le Commissioni elettorali o i Tribunali
elettorali13. Nonostante il modello indipendente sia tendenzialmente più
idoneo a garantire la neutralità dell’organo e l’assenza di influenze
esterne su di esso, va ricordato che l’indipendenza formale non sempre è
seguita da una indipendenza sostanziale14.
I primi esempi di EMB indipendente si hanno in America latina agli
inizi del ventesimo secolo dove, durante la transizione verso forme di
governo più democratiche, si diede vita ad organi costituzionali preposti
modello governativo e il 15% il modello misto (il restante 4% corrisponde a paesi nei
quali non si tengono elezioni a livello nazionale)». IDEA, Electoral Management
Design, cit., p. 8.
11
«This tipe of structure is by far the most common in new democracies and has a
strong tradition in Latin America» in R. LOPEZ-PINTOR , Electoral management Bodies,
cit., p. 21.
12
I paesi nel mondo che adottano il modello indipendente sono, in ordine alfabetico:
Afghanistan, Albania, Angola, Antigua e Barbuda, Armenia, Australia, Azerbaijan,
Bahamas, Bangladesh, Barbados, Bielorussia, Benin, Bhutan, Bolivia, Bosnia
Herzegovina, Botswana, Brasile, Bulgaria, Burkina Faso, Cambogia, Canada, Cile,
Colombia, Comore (Isole delle), Congo (Repubblica democratica del), Corea
(Repubblica di), Costa Rica, Croazia, Domenica, Equador, El Salvador, Eritrea, Estonia,
Etiopia, Fiji, Filippine, Gambia, Georgia, Ghana, Guatemeala, Guinea (Repubblica di),
Guinea-Bissau, Guyana, Haiti, Honduras, India, Indonesia, Iraq, Israele, Jamaica,
Jersey, Kazakistan, Kenia, Kiribati, Kirghizistan, Lituania, Lesotho, Liberia,
Liechtenstein, Lituania, Macedonia, Malati, Malesia, Malta, Mauritania, Mauritius,
Messico, Moldova, Mongolia, Montenegro, Mozambico, Namibia, Nepal, Nicaragua,
Niger, Nigeria, Pakistan, Palau, Palestina, Panama, Papua Nuova Guinea, Paraguay,
Perù, Polonia, Repubblica Dominicana, Romania, Ruanda, Russia (Fed.), Saint Kitts e
Nevis, Saint Lucia, Saint Vincent e Grenadine, Salomone (Isole), Samoa, Serbia,
Seychelles, Sierra Leone, Slovenia, Somalia, Sud Africa, Sudan, Suriname, Swaziland,
Taiwan, Tajikistan, Tailandia, Tanzania, Trnitad e Tobago, Turchia, Turkmenistan,
Ucraina, Uganda, Uruguay, Uzbekistan, Vanuatu, Venezuela, Yemen, Zambia,
Zimbabwe.
Vedi IDEA, Electoral Management Design, cit., pp. 304 ss.
13
In inglese Central Election Commission e Electoral Tribunal.
14
Sulla distinzione tra “law in the book” e “law in action” vedi L. PEGORARO - A.
RINELLA, Introduzione al diritto pubblico comparato, cit., p.34.
- 6 -
a garantire il processo elettorale e a risolvere le eventuali controversie
legate ad esso. Strutture di questo genere si riscontrano agli inizi del
novecento in Uruguay15, Cile, Colombia e Costa Rica. Tuttavia, il primo
esempio di commissione elettorale indipendente viene introdotto nel
1920 in Canada tramite il Dominions Elections Act. Nella zona asiatica il
primo paese ad adottare una Commissione elettorale indipendente è
l’India nel 1950; tale commissione è divenuta nota nel tempo per la sua
«feroce indipendenza»16 e ha sicuramente costituito un modello
autorevole nella regione e nel mondo. Altri paesi che hanno introdotto
una Commissione elettorale indipendente prima degli anni ’80 sono
Kenya (1960), Malta (1960), Ghana (1968), Bangladesh (1973) e
Australia (1984). Con la fine della guerra fredda e l’indipendenza
ottenuta da molte colonie, la “terza ondata” di democratizzazione ha
portato molti paesi ad istituire nei propri questi organismi indipendenti
attraverso la loro costituzionalizzazione o la loro regolamentazione nella
legislazione elettorale17. Tale fenomeno è stato particolarmente evidente
in Asia, nell’Africa sub-sahariana ed in alcuni paesi dell’Europa
orientale18.
Il modello governativo di gestione elettorale è quello in cui «le
elezioni sono organizzate e gestite dal potere esecutivo attraverso un
ministero (come ad esempio il Ministero dell’Interno) e/o tramite autorità
locali»19. Gli EMB appartenenti a questo modello non hanno di solito dei
veri e propri membri poiché viene solitamente utilizzato il personale del
ministero e facente capo ad un ministro o un funzionario pubblico, così
come la loro contabilità ricade in quella dell’esecutivo o in quella delle
autorità locali20. Il Professor R. Lopez-Pintor, seguendo una
15
La Corte Electoral dell’Uruguay risale al 1924 ed è stata costituzionalizzata nel 1934.
Sulla Corte elettorale dell’Uruguay vedi S. Staino, Uruguay: The Electoral Court – A
Fourth Branch of Government?, in IDEA, Electoral Management Design, cit., p.218.
Vedi anche R. LOPEZ-PINTOR, Electoral management Bodies, cit., p. 22.
16
V. PATIDAR e A. JHA affermano che «It may be even more appropriate to describe it as
a “fiercely independent” EMB». In V.PATIDAR, India: The Embodiment of EMB
Independence, in IDEA, Electoral Management Design, cit., p. 192.
17
Per R. LOPEZ-PINTOR «the evolution of EMB’s cannot be separated from that of
democratization processes more generally». In R. LOPEZ-PINTOR, Electoral
management Bodies, cit., p. 16.
18
Per queste informazioni si ringrazia Sara Staino, Network Facilitator/Policy
Specialist, dell’ACE Practitioners’ Network Team e dell’International IDEA, che ha
gentilmente facilitato le mie ricerche.
19
IDEA, Electoral Management Design, cit., p. 7.
20
I paesi che adottano il modello governativo sono, in ordine alfabetico: Algeria,
Anguilla (Isola di), Aruba, Austria, Baharein, Belgio, Bermuda, Cayaman (Isole), Cook
(Islole), Cipro, Corea (Repubblica Democratica Popolare), Danimarca, Egitto, Falkland
(Isole), Finlandia, Germania, Gibilterra, Giordania, Grecia, Grenada, Iran, Irlanda,
Italia, Kuwait, Libano, Lussemburgo, Man (Isola di), Marocco, Marshall (Isole di),
Micronesia (Stati Federati di), Montserrat, Nauru, Norvegia, Nuova Zelanda, Oman,
Pitcairn (Isole di), Regno Unito, Repubblica Ceca, Saint Helena, San Marino, Sao Tome
- 7 -
classificazione leggermente diversa21, considera il modello governativo
“puro” (senza cioè alcun tipo di supervisione da parte di un’autorità di
controllo), un retaggio del passato ed in via di abbandono22. Come
accennato in precedenza, l’indipendenza formale dell’EMB garantita
dall’adozione di un modello indipendente non comporta automaticamente
che esso agisca in maniera neutrale, così come non è detto che sia
avvantaggiata la parte politica al potere in caso di adozione del modello
governativo, tuttavia è più probabile che ciò accada.
Nel modello misto generalmente coesistono due EMB con strutture
separate. Un organo, dipendente dall’esecutivo, segue il modello
governativo ed è preposto all’organizzazione del processo elettorale,
mentre l’altro, essendo autonomo da vincoli con il governo, è preposto
alla supervisione nonché al controllo del primo e segue il modello
indipendente23. R. Lopez-Pintor definisce questo assetto come “modello
francese” dove l’autorità elettorale ha «capacità regolamentari, di
supervisione e giudiziali»24.
Come sottolinea l’IDEA, sarebbe semplicistico pensare a questi tre
modelli come agli unici fattori in grado di condizionare l’operato degli
EMB. Il loro concreto funzionamento è infatti il frutto di molteplici
circostanze e influenze. Tra queste vi sono: «la volontà politica di
permettere ad una EMB di agire liberamente ed in maniera imparziale,
l’insieme dei poteri e funzioni conferiti all’EMB, i requisiti per la nomina
dei membri e dell’organico e le loro mansioni, le metodologie di
reclutamento con cui i membri e lo staff è selezionato e nominato, (…)
l’eventuale personalità giuridica dell’EMB (…)25».
e Principe, Singapore, Siria, Sri Lanka, Stati Uniti d’America, Svezia, Svizzera, Tonga,
Tunisia, Turks e Caicos (Isole di), Tuvalu, Vietnam. Vedi IDEA, Electoral
Management Design, cit., pp. 304 ss.
21
R. LOPEZ-PINTOR distingue i modelli a seconda che a gestire le elezioni sia: il
governo; organi governativi in sistemi altamente decentralizzati; il governo sotto la
supervisione di un’autorità di controllo (definito modello francese); una commissione
indipendente completamente responsabile per le elezioni; due o più organi indipendenti
dall’esecutivo.
22
R. LOPEZ-PINTOR , Electoral management Bodies, cit., p. 20.
23
I paesi che adottano il modello misto sono, in ordine alfabetico: Andorra, Argentina,
Belize, Burundi, Camerun, Capo Verde, Ciad, Congo (Repubblica del), Costa d’Avorio,
Cuba, Djibuti, Guinea Equatoriale, Francia, Gabon, Giappone, Ungheria, Islanda, Laos,
Madagascar, Maldive, Mali, Monaco, Netherlads, Portogallo, Repubblica Centrafricana,
Senegal, Slovacchia, Spagna, Timor Est, Togo, Tokelau. Vedi IDEA, Electoral
Management Design, cit., pp. 304 ss.
24
R. LOPEZ-PINTOR , Electoral management Bodies, cit., p. 20. Sul ruolo del Consiglio
costituzionale francese nell’attività elettorale vedi P. BLACHER, Il Consiglio
costituzionale, in D. ROUSSEAU, L’ordinamento costituzionale della Quinta Repubblica
francese, Torino, Giappichelli, 2000, pp. 304 ss.
25
IDEA, Electoral Management Design, cit., p. 11.
- 8 -
Con riferimento alla struttura dell’organizzazione preposta alla
gestione elettorale si possono distinguere gli EMB temporanei da quelli
permanenti. La scelta della prima o della seconda alternativa deriva dal
calcolo dei costi e dei benefici delle due impostazioni. Mentre un EMB
temporaneo deve essere ricostituito prima di ogni evento elettorale, senza
però comportare costi nei periodi tra un’elezione e l’altra26, un EMB
permanente comporterà sicuramente maggiori costi di gestione, ma avrà
anche un’organizzazione più efficiente, non dovendo ricostituirsi
periodicamente, e potrà dedicarsi al perfezionamento della sua attività nei
periodi in cui non si svolgono elezioni. Occorre osservare che la scelta tra
struttura temporanea e permanente non sembra influenzata dal modello
adottato (indipendente, governativo o misto) e che in alcuni paesi, tra
un’elezione e l’altra, si mantiene una struttura centralizzata permanente,
riducendo il personale al minimo implementando la struttura sia a livello
centrale che periferico nei momenti “critici”27. In linea di massima,
insieme al modello indipendente, sembra si stia diffondendo anche un
impostazione di tipo permanente applicata alla struttura organizzativa
poiché più idonea a fornire servizi efficienti e sostenibili28.
Un’altra differenza “strutturale” tra i vari EMB è il carattere
centralizzato o decentralizzato di questi29. La ripartizione dei poteri e
delle funzioni tra struttura centrale ed eventuali ramificazioni periferiche
è generalmente disciplinata nel contesto legislativo riguardante le materie
elettorali. Questa eventuale ripartizione verticale di poteri può avvenire
tra «diversi livelli dell’EMB nazionale, tra un EMB nazionale e EMB
provinciali separate, (…) o tra EMB nazionali e locali». I paesi che
26
«The argument that ad hoc structures are more cost-effective than permanent ones
remains to be demonstrated». R. LOPEZ-PINTOR , Electoral management Bodies, cit., p.
69.
27
IDEA, Electoral Management Design, cit., p. 17.
Secondo R. Lopez-Pintor «Although a legally established permanent authority is not the
equivalent of a body with full-time employees throughout the term of the legislature,
this legal provision has been made in an increasing number of countries and should be
considered a first significant step in the development of a permanent electoral
administration». R.LOPEZ-PINTOR , Electoral management Bodies, cit., p. 67.
28
Sempre secondo R. Lopez-Pintor «The issue of the permanent character of EMB’s is
at the core of the possibilities for institutional capacity-building and sustainability. Most
experts believe that electoral commissions in new democracies have frequently been
slow in delivering efficient service largely because election administration continues to
be a temporary and/or part-time assignment more often than not». In R. LOPEZ-PINTOR ,
Electoral management Bodies, cit., p. 66.
29
Per R. Lopez-Pintor «it would be an overstatement to define any electoral
administration as highly centralized, particularly in the case of stable democracies, but
also in complex societies undergoing democratization». Inoltre lo stesso autore afferma,
riguardo gli organi elettorali, che «a mix of centralized authority and decentralized
management seems to be more promising in moving towards an electoral administration
that can be effective nation-wide and that can also give all parties equal and neutral
treatment». In R. LOPEZ-PINTOR , Electoral management Bodies, cit., pp. 56-58.
- 9 -
adottano un modello governativo o misto possono avvalersi dell’apparato
amministrativo locale per portare a compimento tutte, o parte, delle
attività elettorali. R. Lopez-Pintor, premettendo che nessun sistema
elettorale è identico ad un altro, rileva che in linea di massima i paesi di
tradizione anglosassone e che seguono un modello di common law hanno
un’amministrazione elettorale di tipo più decentralizzata rispetto ai paesi
di tradizione romanistica nei quali i poteri sono riservati ai governi
centrali30.
Discorso analogo va fatto per i paesi federali, nei quali però possono
aversi anche diversi tipi di legislazione elettorale nei vari stati del paese,
dando così origine a molteplici EMB a livello nazionale e subnazionale. I
rapporti tra l’EMB a livello federale e quelle a livello statale sono molto
variegati. In alcuni casi l’EMB centrale mantiene il controllo ed il potere
di coordinamento su tutti i tipi di elezioni (questo è ad esempio il caso
dell’India), in altri solo sulle consultazioni nazionali (Australia e Canada)
ed a volte il suo ruolo è puramente formale dovendo semplicemente
dichiarare i risultati (Brasile).
Un fenomeno che merita una trattazione a sé è quello degli EMB di
“transizione”, creati ad hoc in un ordinamento per facilitare il passaggio
di questo alla democrazia. Questi organismi sono generalmente
temporanei e sono spesso costituiti su iniziativa della comunità
internazionale e possono contenere al loro interno esperti stranieri31.
3. Fonti normative
Secondo l’International IDEA la principale fonte normativa dalla
quale si ricavano le caratteristiche dell’EMB è la legislazione elettorale
nazionale, ma essa può essere determinata anche:
– dai trattati internazionali;
– dalla Costituzione;
– raccolte organiche di leggi nazionali, raggruppate anche in un
unico codice concernenti le elezioni;
– nei paesi federali nelle leggi statali o provinciali;
– ordinanze e regolamenti, sia nazionali che locali;
– nei regolamenti, decisioni e direttive dell’EMB qualora questo
abbia poteri normativi;
– convenzioni e norme consuetudinarie;
30
R. LOPEZ-PINTOR , Electoral management Bodies, cit., p. 54.
31
EMB internazionali di transizione sono state costituite in Cambogia nel 1993, in
Bosnia Herzegovina nel 1996 e a Timor Est nel 2000. Di transizione, ma a carattere
nazionale con al loro interno esperti internazionali, sono anche gli EMB costituiti in
Afghanistan nel 2004 ed in Sud Africa nel 1994.
- 10 -
– decisioni amministrative dell’EMB o di altri organi;
– codici di condotta, volontari o imposti.
Un numero sempre crescente di paesi ha deciso di inserire nella
propria Costituzione le disposizioni concernenti la natura, i poteri e le
funzioni32 di questi organismi di gestione elettorale rendendoli dei veri e
propri organi costituzionali33. La costituzionalizzazione di questi organi li
rende fondamentali per la vita democratica del paese e comporta minori
possibilità che questi possano essere snaturati da interventi di modifica
da parte dell’esecutivo o (dove previsto) da maggioranze non qualificate.
Nel caso di assenza di riferimenti costituzionali la regolamentazione
della materia sarà demandata alla legge. Sono frequenti dei codici in
materia elettorale nei quali sono contenute le regole organiche sull’EMB
e sulle materie ad esso collegate e grazie ai quali è facile ricostruire
l’assetto normativo. In mancanza di questi codici o “testi unici” le norme
dovranno essere ricavate dalle leggi, dai decreti e dai regolamenti in
materia elettorale, tenendo presente che negli stati federali spesso si ha
una doppia disciplina, una a livello nazionale ed un’altra a livello statale
o provinciale.
Per quanto riguarda i trattati internazionali questi danno delle
indicazioni di massima sui principi che il sistema elettorale deve
soddisfare per garantire ai cittadini la possibilità di partecipare, sia
attivamente che passivamente, alla vita politica del proprio paese
attraverso un suffragio universale ed il voto libero e segreto34.
Il potere di un EMB è tanto più forte se ha poteri normativi vincolanti
nei confronti di altri soggetti. In alcuni rari casi, l’organo elettorale ha un
vero e proprio potere legislativo, giurisprudenziale ed esecutivo ed agisce
32
Le principali disposizioni contenute in Costituzione riguardano: «l’indipendenza
dell’EMB; la composizione dell’EMB; periodo di permanenza in carica dell’EMB; i
poteri e le funzioni dell’EMB; requisiti dell’elettorato attivo e passivo; i diritti dei partiti
politici; l’autorità preposta alla delimitazione dei confini territoriali o i suoi parametri; il
sistema di elezione presidenziale; il sistema di elezione dell’organo legislativo; gli
intervalli tra un’elezione e l’altra; meccanismi di risoluzione delle controversie in
materia elettorale». In IDEA, Electoral Management Design, cit., p. 45.
33
Sempre secondo l’International IDEA la quantità ed il dettaglio dei riferimenti al
sistema elettorale fatti in Costituzione sono inversamente proporzionali alla fiducia che
il pubblico ha nei confronti dell’amministrazione elettorale. Infatti: «The extent to
which electoral provisions are incorporated in the constitution is significantly affected
by the level of public trust in the election administration of the country. In many
established democracies where a high level of public trust exists in lawmaking and
public administration in general, and the organization of elections in particular,
constitutions do not make provisions for the design of the EMB». In IDEA, Electoral
Management Design, cit., p. 47.
34
Vedi l’art. 21 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948. Vedi anche
R. LOPEZ-PINTOR , Electoral management Bodies, cit., p. 88.