Introduzione Università degli studi di Napoli
"Federico Secondo"
7
Il contesto tecnologico
La digitalizzazione dei tradizionali sistemi di broadcasting ha fatto
significativi progressi negli ultimi anni. Questo sviluppo ha portato alla
definizione di uno standard per la televisione digitale terrestre, il DVB-T
(Digital Video Broadcasting - Terrestrial), che viene già utilizzato in molti
paesi come la Germania, il Regno Unito e la stessa Italia.
La scelta del DVB-T come sistema televisivo terrestre nasce dalle
eccezionali caratteristiche di questo standard, fra le quali vi è anche la
possibilità di erogare servizi in modalità broadcast anche in un contesto di
mobilità. Naturalmente l’eventualità di raggiungere i terminali mobili tramite
un collegamento wireless punto-multipunto, unita alla copertura di ampie
zone geografiche e all’alta capacità trasmissiva offerte dal DVB-T, ha
attratto l’attenzione soprattutto degli operatori di telefonia mobile, in
quanto sviluppare e fornire servizi in modalità broadcast agli apparecchi
cellulari garantisce la possibilità di rispondere ai bisogni dei consumatori in
maniera più efficiente. Infatti, le attuali tecnologie utilizzate dagli operatori
mobili, quali il GPRS e l’UMTS, sono basate su trasmissioni unicast e
presentano problemi di capacità e di utilizzo della banda, costi superiori
rispetto ad una diffusione broadcast ed una qualità video in movimento
medio-bassa.
Per rispondere a tale interessamento, il DVB Project internazionale ha
definito un nuovo standard trasmissivo, l’ultimo in ordine temporale fra
quelli del DVB: il DVB-H (Digital Video Broadcasting- trasmission system
for Handheld terminals). Il lavoro sulle specifiche tecniche è cominciato
nell’autunno del 2002 ed è stato ultimato nel Febbraio del 2004; la
pubblicazione definitiva da parte dell’ETSI (European Telecommunications
Standards Institute) è avvenuta poi nel Novembre del 2004.
La tecnologia DVB-H è basata sullo standard DVB-T ed è perfettamente
compatibile a quest’ultimo, ma considera in più le specifiche caratteristiche
dei terminali mobili, che di norma sono piccoli, leggeri e alimentati con una
batteria. In particolare il DVB-H offre un canale in down-stream con un alto
Introduzione Università degli studi di Napoli
"Federico Secondo"
8
data-rate (si arriva nominalmente ad un bit-rate di 11 Mbit/sec)
garantendo così la possibilità di un considerevole sviluppo della
comunicazione mobile e creando un ponte di collegamento tra i classici
sistemi di broadcasting e la rete cellulare. La grande capacità di
trasmissione in down-stream è utilizzabile per l’erogazione di flussi audio e
video, per il download di file e per molte altre applicazioni: si perviene
quindi alla diffusione in un contesto mobile di contenuti multimediali,
aggiungendo ai flussi standard audio/video ulteriori componenti (menù,
audio alternativo, videoclip, finestre grafiche, testi, animazione, programmi
dati).
Un altro importante aspetto della rete DVB-H è rappresentato dalla
complementarietà ed interoperabilità con altre piattaforme di
comunicazione. L’interoperabilità tra piattaforme rappresenta un fattore di
innovazione per la produzione dei programmi. In particolare fra i diversi
scenari di convergenza spicca per la sua importanza strategica l’IP
Datacasting, scenario tecnologico in cui il canale principale di erogazione
del contenuto è quello DVB-H e il canale di ritorno e di sussidio (per la
trasmissione in modalità unicast o eventualmente in zone di non copertura
del segnale broadcasting) è rappresentato da quello UMTS. La forza dello
scenario così delineato oltre che nella cooperazione tecnologica fra le due
reti sta nel poter offrire un “servizio” all’utente finale nell’accezione del
termine più ampia che si possa immaginare, associando al contenuto
digitale trasmesso in modalità broadcast un servizio interattivo tramite
canale UMTS ad esso direttamente correlato e pervenendo così ad un
valore aggiunto a cui diversamente non sarebbe possibile arrivare nella
fruizione disgiunta delle due tecnologie. Tale sistema quindi, introduce una
nuova modalità di distribuzione di servizi su terminali mobili, offrendo
numerose opportunità sia ai fornitori di contenuti che agli operatori di rete.
Il dimensionamento tecnologico
In tale scenario si inserisce il dimensionamento tecnologico effettuato.
Come già messo in evidenza, l’analisi svolta è stata fatta essenzialmente
Introduzione Università degli studi di Napoli
"Federico Secondo"
9
a partire dal punto di vista di un telecom operator interessato ad inserirsi
nello scenario del broadcasting in mobilità e al contempo stesso
interessato a preservare il proprio asset aziendale rappresentato
dall’infrastruttura proprietaria UMTS. Per cui la finalità principale è stata
quella di studiare sì lo standard DVB-H, ma nella visione complessiva
dell’IP Datacasting, ossia in sinergia con la rete UMTS: in particolare sì è
cercato di studiare i punti di matching fra l’architettura DVB-H e quella
UMTS poiché l’informazione trasmessa possa essere veicolata
indifferentemente dalle due tecnologie e ricevuta sullo stesso terminale
mobile. La risposta a cui è giunto lo studio effettuato è stata
l’individuazione nel protocollo IP come una possibile interfaccia comune,
nella visione più globale di Next Generation Network: in un futuro sempre
più prossimo l’idea è quella di non differenziare più dal punto di vista
protocollare le varie infrastrutture di rete, da quella cellulare a quella fissa,
ma di avere una visione complessiva a più ampio raggio in cui la core-
network principale è IP-based e convoglia tutta l’informazione,
categorizzata nel termine più generale di Triple Play (audio, video e dati),
sulla quale poi si vanno ad interfacciare con diverse modalità d’accesso
tutte le possibili reti, che così si differenziano unicamente nel modo di
erogazione del servizio offerto e dal contesto di utilizzo che vanno a
coprire. In tale scenario tecnologico chiaramente si inserisce l’IP
Datacasting, ma si capisce che le possibilità di sinergia fra le reti sono le
più svariate possibili, e il futuro che si viene a prospettare è quello di un
mondo dell’informazione in cui l’utente finale tramite un solo device di
ricezione può decidere di accedere a qualsiasi tipo di informazione di cui
necessita differenziando la fruizione del servizio in base unicamente al
contesto in cui si trova (fisso, nomade o mobile).
A conclusione di questa fase si è operato un breve accenno ad una
tecnologia competitor, il T-DMB, mettendo in risalto le differenze tecniche
e prestazionali rispetto al DVB-H.
Introduzione Università degli studi di Napoli
"Federico Secondo"
10
Il contesto socio-economico
La tecnologia oggetto del presente studio con le sue caratteristiche di
multimedialità e di interattività viene a proporsi come piattaforma per
l’offerta, l’accesso e la diffusione in un contesto mobile di servizi
multimediali interattivi, in complemento alle altre reti mobili già consolidate
(GPRS e UMTS).
Le dinamiche presenti sul mercato, quali la progressiva diffusione di
servizi televisivi digitali e il successo dei videogames e di altri servizi video
avanzati, sono indicatori di un interesse per l’innovazione e di un
cambiamento del modello di consumo dei servizi video, che si sta
indirizzando verso una maggiore personalizzazione ed interattività. Proprio
tali caratteristiche fanno sì che il contenuto video possa essere
decontestualizzato rispetto ai canonici luoghi di visione (essenzialmente
l’ambiente domestico) e possa migrare verso un contesto di utilizzo
“mobile”, nel senso che l’utente finale è libero di decidere a suo
piacimento e dovunque egli sia di usufruire del contenuto o servizio da lui
personalizzato. Tali tendenze rappresentano gli elementi centrali attorno
ai quali l’industria dell’informazione e dell’intrattenimento stanno
riformulando la propria offerta. Offerta di contenuti secondo determinati
profili tematici, servizi interattivi, estese possibilità di scelta e di
approfondimento, personalizzazione, multimedialità e erogazione dei
contenuti in un qualsiasi contesto o scenario, rappresentano la generale
tendenza per la valorizzazione dell’individuo, dei suoi bisogni, desideri,
superando il concetto di pubblico di massa.
Esiste quindi uno spazio di offerta per il servizio DVB-H che, dal suo
canto, può contare sul cospicuo vantaggio derivante dal fatto che la
piattaforma televisiva e il cellulare sono i mezzi di ricezione attualmente
più utilizzati.
L’evoluzione del servizio televisivo verso forme avanzate di fruizione ed
interattività, la convergenza sulla piattaforma digitale di servizi e funzioni
tradizionalmente offerti in altro modo, la crescente complessità dei
contenuti e la combinazione di tecnologie fortemente radicate nella cultura
Introduzione Università degli studi di Napoli
"Federico Secondo"
11
del consumatore delineano un’architettura dei servizi molto più complessa
e a più alto valore aggiunto di quella tradizionale della TV e dei cellulari,
determinando una segmentazione della catena del valore, con
l’identificazione di nuove competenze e responsabilità e la necessità di
regole diverse rispetto a quelle del tradizionale assetto. Si prefigurano
nuove possibilità di sviluppo della concorrenza nel settore radiotelevisivo e
un allargato pluralismo dei mezzi di comunicazione di massa. Ciò richiede
la messa a punto di rinnovati strumenti di salvaguardia della stessa. La
legislazione ha già avviato questo processo tramite la messa a punto di
disposizioni su le reti digitali esistenti, predisponendo così una solida base
di partenza per la regolamentazione delle innovazioni successive che si
prefigurano.
La convergenza nel mercato del DVB-H sia dell’azienda televisiva che di
quella cellulare fanno di questo standard un caso di interesse strategico
comune ad entrambi i settori: l’evidente sovrapposizione dei mercati
(quello del pubblico televisivo da una parte e quello degli utenti cellulari
dall’altra), la possibilità di coprire nuovi target di consumatori e le risultanti
conflittualità che ne derivano fanno del broadcasting digitale in mobilità
uno scenario unico di competizione ed analisi strategica, il primo
probabilmente di una società dell’informazione che prevede in un futuro
sempre più prossimo una totale convergenza dei network esistenti.
Le dinamiche descritte, con riferimento all’evoluzione della domanda,
dell’offerta e alle necessarie evoluzioni del quadro normativo, conferiscono
allo scenario che si prospetta elementi di incertezza e di indubbia
complessità con i quali dovranno confrontarsi tutti gli attori del settore: le
istituzioni e l’industria pubblica e privata.
La sfida per gli operatori è di proporsi come fautori della trasformazione
del settore, sviluppando nuovi servizi, nuove modalità di presenza,
aggregando competenze e soggetti che possano contribuire alla
definizione di un nuovo posizionamento. Per la definizione di tale
posizionamento sarà necessario operare su tre livelli: offerta, business
model e politiche di partnership.
Introduzione Università degli studi di Napoli
"Federico Secondo"
12
L’attenzione, dunque, si sposta verso la definizione di prodotti con
linguaggi mirati, con una durata in sintonia con i nuovi tempi di fruizione e
con i nuovi formati, con contenuti e valori forti ed emergenti. I nuovi
contenuti dovranno essere pensati seguendo una “strategia per segmenti”:
l’aumento dei canali, l’interattività, hanno già prodotto, ed ancor più sarà in
futuro, un’articolazione per “target”, di quello che fino a ieri veniva definito
in modo indistinto “pubblico”. Cambiano quindi le regole e gli strumenti per
competere. L’ideazione del “nuovo servizio” richiede agli operatori, al di là
dello sforzo nella definizione delle nuove componenti del servizio stesso,
un’innovazione nel processo di ideazione e sviluppo.
Infine, opportune politiche di partnership saranno necessarie per
aggregare, in modo funzionale allo sviluppo dell’offerta, competenze e
strumenti di settori diversi.
Il dimensionamento socio-economico
Il dimensionamento socio-economico è stato volto inizialmente alla
strutturazione della catena del valore del DVB-H definendo i player in
gioco e le differenti attività svolte: essendo tale tecnologia tuttora in essere
il quadro che si è delineato è chiaramente di riferimento e suscettibile a
variazioni contestuali all’evoluzione del mercato, per cui a valle del lavoro
si è fatta un’analisi dei mercati correlati e in concorrenza a quello del DVB-
H per quanto riguarda l’erogazione della televisone digitale (DVB-T, IP-TV,
WI-FI/WiMAX e Mobile TV), che rappresentano al momento degli scenari
di business già delineati e per cui rappresentano degli ottimi punti di
riferimento. In seguito si è passati prima alla presentazione dei possibili
servizi erogabili tramite tecnologia DVB-H e poi all’analisi del mercato del
mobile broadcasting in Italia: a tal pro si sono analizzate le linee di
tendenza attualmente in atto, ponendo l’attenzione su come gi italiani si
relazionano in generale alla comunicazione mobile e allo sviluppo dei
servizi a valore aggiunto; quello che si è cercato di mettere in evidenza è
la presenza di una sensibilità diffusa nella società italiana verso
l’innovazione tecnologica nella comunicazione e nei servizi ad essa
Introduzione Università degli studi di Napoli
"Federico Secondo"
13
correlati che rappresenta un buon contesto per lo startup di un vero
mercato del mobile broadcasting. Per avvalorare il discorso con
un’indagine statistica su larga scala si sono presi in considerazione i
risultati riportati dalla sperimentazione sul DVB-H tenutasi in Germania,
dati interessanti ed inoltre molto attendibili in quanto conformi a tutte le
indagini di mercato tuttora in corso in Europa sull’argomento.
Il dimensionamento normativo
Lo studio normativo si è basato essenzialmente sulla lettura dell’attuale
normativa, vigente nel contesto, italiano riguardante il broadcasting
digitale con gli occhi di un telecom operator che dal suo canto vuole
entrare nel mercato del DVB-H ma non possiede alcun tipo di asset
televisivo: si sono quindi messe in rilievo le barriere all’ingresso che
l’attuale normativa impone ai nuovi soggetti che si affacciano in tale
scenario, barriere che vanno da quelle all’accesso alle frequenze, qualora
si fosse intenzionati ad operare direttamente come operatori di rete
broadcast, a quelle all’accesso ai contenuti. Tramite delle interviste ai
rappresentati delle parti in gioco e lo studio delle linee di orientamento sia
del ministero delle comunicazioni che della comunità europea, si è quindi
passati a presentare una serie di soluzioni possibili contestualizzate
ognuna in un ipotetico scenario futuro, a breve o a lungo termine.
I contributi apportati: la fase di proposal
Da tutti gli spunti critici così evidenziati con la fase finale del lavoro sono
state proposte delle conclusioni soggettive che rappresentano il core del
progetto consulenziale. In particolare sono stati evidenziati cinque possibili
scenari di business tramite i quali l’operatore cellulare può inserirsi nel
mercato del DVB-H, ognuno dei quali contraddistinto da un differente
posizionamento sul mercato e da un differente livello di interazione con il
broadcaster. Per ogni scenario che si è delineato si sono messi in
evidenza i ruoli che il nostro cliente assume nella catena del valore
qualora decidesse di intraprendere quella strategia, definendo di
Introduzione Università degli studi di Napoli
"Federico Secondo"
14
conseguenza lo scenario tecnologico a supporto e la relativa architettura
di rete da sviluppare per l’erogazione del servizio. Inoltre sono stati messi
in rilievo gli spunti di criticità emersi, definendo gli aspetti favorevoli e
quelli sfavorevoli per il cliente. Dal momento che il carattere del progetto è
quello di passare da una fase strettamente analitica ad una fase
propositiva, a valle di tale studio si è scelta fra le cinque strategie quella
ottima per Wind: per fare ciò si è utilizzato un metodo chiamato AHP
(Analytic Hierarchy Process) il cui fine è quelli di operare delle decisioni in
base a dei criteri multipli che non sono esclusivamente di natura
economica. La scelta di tale criterio è stata fatta in virtù dell’enorme
flessibilità che tale metodo possiede, in quanto basato su giudizi che sono
essenzialmente soggettivi e desunti perlopiù dall’esperienza e dalla
competenza di chi lo esegue e che per questo possono variare a seconda
dei differenti punti di vista e delle mutevoli situazioni del mercato,
definendo quindi di volta in volta il modello di business più opportuno.
Al contempo è stata definita anche una fase propositiva dal punto di vista
tecnologico, presentando quattro possibili modelli di servizio erogabili nel
contesto del DVB-H, ognuno caratterizzato da un differente grado di
contestualità ed invadenza dell’interazione rispetto al contenuto video; a
valle di tale studio è stato descritto un applicativo java che sviluppa uno di
questi modelli per la strategia precedentemente proposta: le due fasi di
proposal, quella economica e quella tecnologica, vengono così a
convergere in questa implementazione di un servizio per il DVB-H.
Entrambi le fasi finali rappresentano degli spunti del tutto personali e
creativi, essendo rapportati ad uno tecnologia ed ad uno scenario di
utilizzo di quest’ultima ancora del tutto in essere.
Open issues
Tenendo conto della situazione in essere del quadro e tecnologico e
sociale in cui si colloca lo studio effettuato, diversi sono gli argomenti
aperti che vengono consegnati a studi futuri.
Introduzione Università degli studi di Napoli
"Federico Secondo"
15
In primo luogo dal dimensionamento tecnologico si lascia aperto lo studio
di una effettiva interoperabilità della rete DVB-H con quella UMTS: in
particolare va studiato come rendere omogenee le due diverse modalità
d’accesso alla core-network IP-based e quindi come il segnale UMTS si
sovrappone alla multiplazione a divisione di tempo (time slicing) tramite
cui si trasmette il segnale DVB-H qualora ne dovesse rappresentare un
canale di erogazione sussidiario. Inoltre una discussione aperta è quella al
riguardo della ricezione indoor assicurata dalla tecnologia oggetto di
studio. Lo studio socio-economico rimanda ad analisi più dettagliate sia
per quanto riguarda l’effettiva penetrazione del broadcasting mobile nel
mercato digitale sia per quanto concerne i servizi erogabili.
Nella visione strategica dei modelli di business non è stato possibile
effettuare uno studio approfondito, non potendo avere accesso ai bilanci
aziendali e non potendo di fatto quantificare in maniera oggettiva l’onere
economico dell’investimento da effettuare, a partire dal prezzo delle
infrastrutture da creare (costo dei trasmettitori, prezzo delle frequenze
DVB etc.). Inoltre lo studio è stato fatto per un posizionamento nel mercato
come primo entrante e non in funzione di azioni strategiche dei competitor,
quindi le conclusioni a cui si giunge potrebbero essere riformulate in
conseguenza dell’evoluzione della situazione attuale.
Nello sviluppo dell’applicativo le API utilizzate non hanno permesso la
ricezione dello streaming audio/video in formato H.264 tramite livello di
trasporto MPEG-2 TS su piattaforma mobile, risolvendo il problema con un
download da server HTTP. Lo stesso canale di interazione è stato
realizzato nella stessa maniera. Per l’interazione contestuale si richiede
che lo script compaia in qualche maniera sincrono ad uno specifico evento
video, come per esempio ad una prefessita frame o ad un determinato
istante temporale nello streaming ricevuto, ma allo stato dell’arte lo
sviluppo dell’applicativo non copre tale problematiche.
Come già messo in evidenza, proprio per la complessità e per la difficoltà
interpretativa dello scenario che è alla base della tecnologia DVB-H, la
presente tesi vuole essere un punto di partenza per ulteriori
Introduzione Università degli studi di Napoli
"Federico Secondo"
16
approfondimenti: quello che si è venuto a delineare è un percorso di
criticità a cui in parte si è voluto dare risposta con una serie di contributi
personali ma che al contempo proprio per la vastità dell’analisi effettuata
dà vita a vari interrogativi rimandati a futuri studi di settore maggiormente
dettagliati.
Il progetto WIND - DVB-H
Il presente lavoro di tesi è frutto di un semestre di collaborazione con la
società di formazione Junior Consulting, presso il consorzio Elis a Roma.
Durante tale periodo (maggio-novembre 2005) ho lavorato, in un team
formato da tre laureandi di differente indirizzo di studi (un ingegnere
gestionale, un ingegnere elettronico e un ingegnere delle
telecomunicazioni) guidati da un project manager, su di un reale progetto
consulenziale da cui poi ho redatto la mia tesi di laurea.
Il progetto è stato commissionato da Wind e ha lo scopo di individuare dei
possibili modelli architetturali e di servizio alla base di un modello di
business per la televisione digitale interattiva fruibile tramite terminale
mobile (DVB-H). Come delivery finale è stato fornito un documento
descrittivo delle diverse alternative individuate per ciò che concerne gli
aspetti architetturali, di servizio e di performance di impatto sui modelli di
business sottesi. Al contempo è stato implementato su software un
prototipo di servizio integrabile con le funzionalità di una rete mobile 3G.
Il progetto ha un carattere prettamente tecnologico. È comunque rilevante
anche la componente economica, soprattutto per l’aspetto strategico
correlato allo sviluppo e all’introduzione di un servizio con un alto
potenziale di impatto sul mercato.
17
A mio padre
Il dimensionamento tecnologico Università degli studi di Napoli
"Federico Secondo"
18
1. Il dimensionamento tecnologico
1.1. DVB-H1
Il Digital Video Broadcasting – Handheld (DVB-H) è il nuovo standard
broadcast digitale per la diffusione di contenuti verso dispositivi mobili,
sviluppato dal DVB Project e di recente pubblicato dall’ETSI (European
Telecomunications Standard Institute).
DVB-H è basato sullo standard del Digital Video Broadcasting – Terrestrial
(DVB-T) per la televisione digitale terrestre ma si differenzia da
quest’ultimo per delle specifiche caratteristiche relative alla classe di
ricevitori di piccole dimensioni.
Lo scopo di questo paragrafo è quello di presentare una panoramica
generale delle caratteristiche di questa nuova tecnologia emergente.
1.1.1. Caratteristiche di sistema
Le caratteristiche commerciali di sistema sono state determinate dal DVB
Project nel 2002:
o Il DVB-H deve offrire servizi broadcast per un uso mobile verso
terminali portatili, includendo una qualità dello streaming video-
audio accettabile. I data-rates raggiungibili in pratica devono essere
sufficienti per questo scopo. Per il sistema DVB-H è previsto un
data-rates di 10 Mbit/sec per canale. I canali di trasmissione
saranno allocati nella banda broadcast UHF. La VHF Band III può
anche essere utilizzata alternativamente, come altre frequenze non
attualmente utilizzate per il broadcast.
o Il tipico ambiente di utilizzo di un terminale mobile DVB-H è molto
comparabile con l’ambiente mobile radio. Quindi il DVB-H necessita
di avere la medesima copertura geografica. Nello specifico il
termine “dispositivo mobile” include cellulari multimediali con
1
Riferimento bibliografico: [1],[2]
Il dimensionamento tecnologico Università degli studi di Napoli
"Federico Secondo"
19
display a colori così come PDAs (Personal Digital Assistants) e
pocket PC. Tutti questi tipi di dispositivi hanno molte caratteristiche
in comune: piccole dimensioni, basso peso e alimentazione a
batterie. Queste proprietà sono una condizione necessaria per l’uso
in mobilità, ma implicano delle severe restrizioni sul sistema di
trasmissione. Ad esempio i terminali mobili nella maggior parte dei
casi non hanno la possibilità di avere una alimentazioni in potenza
esterna e devono quindi operare con una quantità di energia
limitata: il consumo di poca potenza e cicli di ricarica sono
necessari per averne un uso ragionevole.
o La mobilità è un’ulteriore caratteristica, significando con questo che
l’accesso ai servizi dovrà essere possibile non solo in locazioni
indoor e outdoor, ma anche ad esempio in un veicolo in movimento
ad alta velocità. Inoltre anche il passaggio fra celle radio DVB-H
adiacenti deve essere impercettibile quando ci si muove su larghe
distanze. Al contempo i canali mobili sono tipicamente error-prone.
La situazione è peggiorata dal fatto che le antenne presenti nel
dispositivo mobile hanno dimensione ridotta e hanno quindi una
direttività limitata verso il trasmettitore quando il terminale è in
movimento. Un approccio differente e multi antenna è diversamente
impossibile per limiti di spazio. Inoltre l’interferenza può risultare dal
segnale GSM o UMTS trasmesso e ricevuto sullo stesso
dispositivo. Quindi avere la possibilità di un down-stream di diversi
Mbit/sec verso un terminale mobile è un obiettivo non facilmente
raggiungibile.
o Infine, il nuovo sistema necessità di essere il più possibile simile al
già esistente sistema del DVB-T per il digitale terrestre. Le
infrastrutture di rete del DVB-H e del DVB-T devono essere
compatibili fra di loro per rendere possibile il riuso delle stesse
strutture di trasmissione.
Il dimensionamento tecnologico Università degli studi di Napoli
"Federico Secondo"
20
1.1.2. Standardizzazione del DVB-H
Figura 1. La famiglia degli standard del DVB-H
Il sistema DVB-H non è specificato in un singolo documento. Al contrario,
è stato definito da una famiglia di diverse specifiche come mostrato in
Figura 1, data la precedente esistenza di diverse specifiche DVB che
necessitavano delle modifiche:
o Il DVB-H System Specification rappresenta il documento centrale a
cui si riferiscono tutti gli altri standard. Esso è stato pubblicato come
una normativa europea EN 302 304.
o Le specifiche per il livello fisico sono state prese dal DVB-T
standard. È stato pubblicato una nuova versione dello standard che
contiene le variante che riguardano il livello fisico del DVB-H in
appendice.
o Time slicing e MPE-FEC sono stati descritti in un nuovo capitolo del
DVB Data Broadcast Specifications, che definisce inoltre il Multi-
Protocol Encapsulation.
o La segnalazione specifica per il DVB-H è stata integrata nel DVB
Service Information (SI) Specification.