Capitolo I
3
CAPITOLO I - INTRODUZIONE
Introduzione 1.
L’idraulica marittima è una disciplina che tratta i più importanti fenomeni che
avvengono in mare (maree, correnti marine, formazione e propagazione del moto
ondoso, trasporto di sedimenti, ecc.) ai fini del dimensionamento delle opere portuali e
della difesa costiera. In idraulica marittima interessa ciò che accade in mare, a
profondità non troppo elevate, mentre gli alti fondali sono di interesse esclusivo per la
formazione del moto ondoso e per studi legati all’Oceanografia fisica, nei bassi, si
manifestano tutti quei meccanismi che causano la modificazione della linea di riva
1
.
Le cause di modificazione dell’equilibrio di un litorale possono essere:
naturali, costituite dalle mareggiate, che muovono i sedimenti in senso
longitudinale e trasversale alla linea di riva, dall’apporto di sedimenti da parte
dei corsi d’acqua che sfociano in mare
1
.
antropiche, costituite da opere anti-erosione e portuali, ed altre opere marittime
che causano modifiche alla circolazione generale delle correnti marine, dal
prelievo di materiale dal fondo dei corsi d’acqua e da tutti gli interventi che in
generale riducono l’apporto di materiale solido a mare
1
.
1 Valerio Milano – Idraulica marittima cap. 1 – Maggioli Editore 2008
Capitolo I
4
Lo stato della costa della Toscana del Nord 2.
In Toscana, sin dai primi anni 70 è vietato, salvo casi particolari, il prelievo di inerti,
oltre che dalle spiagge, dai tronchi terminali dei fiumi. Questo proprio per non
modificare e alterare il trasporto solido naturale
1
. L’erosione costiera interessa circa il
41% dell’intero litorale toscano, mentre il 42% è in stato di avanzamento e il 17 %
stabile. Le spiagge in avanzamento in genere registrano tassi di variazione di pochi
centimetri l’anno, mentre quelle in erosione subiscono in molti casi forti arretramenti
della linea di riva; di conseguenza, complessivamente il litorale toscano ha perso
nell’ultimo decennio circa 147000 m
2
di spiaggia a livello di superficie planimetrica
2
.
Il dato sopra riportato è riferito alla sola costa bassa; discorso diverso deve essere fatto
per la costa rocciosa nei confronti della quale non possiamo parlare di erosione in
termini di arretramento ma di innesco di fenomeni franosi che possono essere anche
piuttosto profondi ed estendersi nell’entroterra (esempio caso del promontorio di
Piombino in corrispondenza dell’abitato)
2
.
Occorre premettere che la linea di riva non è un elemento fisico fisso ma è oggetto
naturale di variazioni giornaliere e periodiche. A parte alcuni fenomeni
macroscopicamente evidenti, la valutazione della presenza di un fenomeno erosivo
necessita di un attento monitoraggio da effettuarsi periodicamente nel tempo.
Senza un quadro di riferimento è assai difficile poter valutare i reali effetti di un’intensa
mareggiata: i volumi di sabbia che nell’immediato sembrano scomparsi potrebbero
essere stati trasportati nella zona sommersa e, quando il regime meteomarino ritorna alla
normalità, possono naturalmente riconfluire sull’arenile
2
.
2 P.A.E.R. Piano Ambientale ed Energetico Regionale – Primi elementi per un programma pluriennale per la difesa della Costa –
Regione Toscana 2013.
Capitolo I
5
L’erosione non rappresenta un problema di per sé se non interagisce con infrastrutture
e/o attività economiche. Il controllo dell’evoluzione della linea di riva si pone quindi
quale presupposto fondamentale per procedere alla precisa definizione e quantificazione
dei fenomeni erosivi e della tipologia di intervento da attuare.
Già da tempo questo tipo di attività viene effettuata da Regione Toscana e Province in
coordinamento tra loro.
Gli interventi programmati necessitano di una copertura finanziaria che è stata così
definita nel tratto nord da Marina di Carrara sino a Piombino
3
:
Ronchi - Poveromo. Completamento intervento e manutenzione arenile
attraverso interventi di ripascimento – 10 Milioni di Euro
Gestione sedimenti porto di Viareggio – 20 Milioni di Euro
Fiume Morto Nuovo – Foce Serchio – 5 Milioni di Euro
S. Rossore Gombo - 2 Milioni di Euro
S. Rossore Le Lame. Completamento e manutenzione – 2 Milioni di Euro
Marina di Pisa: Prosecuzione riduzione scogliere e realizzazione spiagge in
ghiaia – 12 Milioni di Euro
Calambrone – 1 Milione di Euro
Vada: Manutenzione – 1 Milione di Euro
Gorette: Manutenzione – 1 Milione di Euro
Marina di Cecina: Manutenzione – 1 Milione di Euro
Manutenzione spiaggia Marina di Carrara – 1 Milione di Euro
Baratti:– 1 Milione di Euro
Piombino: Costa Est - 5 Milioni di Euro.
3 P.A.E.R. Piano Ambientale ed Energetico Regionale – Primi elementi per un programma pluriennale per la difesa della Costa –
Regione Toscana 2013.
Capitolo I
6
Figura 1: Tratti in erosione (in rosso) e in accrescimento/stabili (in verde) (Fonte: PAER Regione Toscana)
Capitolo I
7
Area di studio e finalità della tesi
5
. 4.
L'area oggetto di studio è ubicata sulla costa settentrionale della Toscana, nella
provincia di Massa Carrara.
Figura 2: Le Province di Massa e Carrara
Tale provincia si estende dall'Appennino Tosco-Emiliano, in direzione NO-SE, fino al
Mar Ligure. Il suo territorio è prevalentemente montuoso, con una stretta fascia costiera,
nella quale è concentrata la maggior parte della popolazione e delle industrie. La
cosiddetta Area Vasta, è limitata alla fascia costiera di circa 15 km che va dalla foce del
fiume Magra a nord ovest, in territorio ligure, fino alla foce del Versilia che segna il
confine della provincia a sud est. L’area costiera confina a nord ovest con le falesie di
Monte Marcello, nella provincia di La Spezia in Liguria, e a sud est con il litorale
lucchese della Versilia (Forte dei Marmi). I comuni presenti nell’Area Vasta sono
Capitolo I
8
Carrara e Massa: ai comuni di Sarzana e Ameglia, in territorio della Liguria,
appartengono circa 3 km di costa fino al Magra. Massa e Carrara, i cui territori si
estendono dalle Alpi Apuane fino al mare, sono gli unici due comuni che interessano la
fascia costiera provinciale. La vicinanza del litorale con le Alpi Apuane fa sì che la
stretta piana alluvionale sia solcata da numerosi corsi d’acqua a prevalente regime
torrentizio e a discreta pendenza, se si eccettua ovviamente il fiume Magra, che
comunque origina in un distretto appenninico differente. I corsi d’acqua presenti sono,
da nord a sud: Fiume Magra, Torrente Parmignola, Fossa Maestra, Torrente Carrione,
Fosso Lavello, Torrente Ricortola, Torrente Brugiano, Fiume Frigido, Torrente
Magliano, Fosso Poveromo e Fiume Versilia. Il territorio è fortemente antropizzato: il
connotato principale è la notevole urbanizzazione costituita principalmente da
insediamenti abitativi, sia residenziali che a carattere turistico (seconde case, alberghi,
ecc.), ma non mancano numerosi insediamenti produttivi, come le aree industriali che
insistono nell’immediato entroterra e che, in passato, hanno avuto carattere di industria
pesante, che hanno influenzato l’equilibrio ambientale e di cui oggi permangono solo
alcune attività. Peculiare nella zona è l’attività estrattiva del marmo delle Apuane, che
ha un diretto influsso sulla fascia costiera, sia per il traffico che apporta al litorale verso
il porto, le ferrovie e le autostrade, sia per l’impatto dei materiali di origine lapidea e
delle polveri che vengono trasportati dai corsi d’acqua, dai venti e dai mezzi di
trasporto. Le principali infrastrutture esistenti sono il porto di Marina di Carrara, la
ferrovia tirrenica e l’autostrada E80 Livorno-Genova, oltre alla strada statale Aurelia. I
due comuni costieri di Massa e Carrara contano complessivamente circa 150000
abitanti, che aumentano notevolmente nel periodo estivo, e risultano distribuiti
soprattutto lungo la fascia costiera. Le principali attività economiche sono quelle legate
Capitolo I
9
all’attività estrattiva, industriale e commerciale, ma anche il turismo è ben sviluppato,
soprattutto lungo le spiagge del litorale e nell’entroterra Apuano.
4
Il litorale di Marina di Massa, della lunghezza di 8.5 km è stato oggetto di un accentuato
fenomeno erosivo fin dagli anni Trenta che, iniziato nel tratto immediatamente a sud-est
del porto di Carrara, si è poi esteso lungo la costa fino ad interessare l’intero litorale del
Comune di Massa. I primi interventi di protezione delle spiagge iniziarono proprio in
quegli anni con la costruzione delle scogliere per la difesa del viale litoraneo, distrutto
dal mare per un tratto di circa 3.5 km e sono proseguiti con vari interventi fino al 1989.
La causa diretta dell’arretramento della linea di costa è stata individuata nella
costruzione della diga foranea del porto di Carrara che ha provocato l’arresto del
trasporto dei sedimenti del Fiume Magra. Successivamente i massicci prelievi di
materiale inerte dall’alveo del Magra hanno determinato un generale impoverimento di
sedimenti su tutto il litorale fino a Forte dei Marmi. L’arretramento della linea di costa
nel tratto compreso tra il confine col Comune di Carrara e la foce del Fosso Magliano,
che ha raggiunto punte di 150 m, è stata arrestata con la costruzione di un sistema
difensivo costituito in un primo tratto da difese parallele alla riva per circa 3 km e poi da
pennelli perpendicolari alla costa collegati da barriere frangiflutti semisommerse per
circa altri 3 km. Nel 1995 è stato realizzato un ripascimento del litorale mediante lo
sverso in mare, sulla fascia corrispondente alla batimetrica di 7 m (circa 400 m dalla
linea della battigia) di materiali sabbiosi provenienti dal dragaggio del Porto di Carrara.
I risultati di questi interventi sono stati positivi in termini di avanzamento della linea di
battigia.
5
4 PIANO REGOLATORE PORTUALE DI MARINA DI CARRARA RELAZIONE GENERALE predisposta da. A T.I.
PROGETTI E OPERE S.R.L. (C.G.) – C.R.E.A. SOC. COOP. Maggio 2014
5 PIT - Piano di indirizzo territoriale Quadro conoscitivo – Regione Toscana 4 dic. 2006