ξ Capitolo 1: viene presentata una panoramica generale delle reti di sensori wireless. Si
descrivono le loro caratteristiche, l’origine storica e le possibili applicazioni;
ξ Capitolo 2: si descrivono le caratteristiche dei vari componenti dei sensoti Tmote Sky
della MoteIv, utilizzati nella tesi;
ξ Capitolo 3: vengono descritte le caratteristiche che deve avere un sistema operativo
utilizzato nelle reti di sensori wireless e si dà una visione generale di TinyOS;
ξ Capitolo 4: viene presentata una descrizione dettagliata di quelle parti dello standard
IEEE 802.15.4 che sono fondamentali per la comprensione dei concetti esposti più
avanti nella tesi;
ξ Capitolo 5: viene presentato il software Factory Sniffer e ne viene spiegato l’utilizzo
mediante l’interfaccia grafica, senza soffermarsi sulla sua implementazione in TinyOS;
ξ Capitolo 6: vengono riportati i risultati delle misure svolte e lo scenario dove è stato
testato il sistema
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1.
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Questo capitolo presenta una visione generale delle reti di sensori wireless mettendo in
evidenza le loro caratteristiche e gli ambiti in cui possono essere impiegati.
Per prima cosa è opportuno suddividere le reti di comunicazione (cablate e wireless) in base
alla loro estensione. Come si può vedere in Figura 1-1 esse possono essere denominate:
ξ BAN: Body Area Network, ossia reti limitate ad una decina di metri dal corpo
dell’utente. Sono essenzialmente concepite come reti wireless caratterizzate da
bassissimi livelli di emissione di potenza (inferiori ad 1 mW). Si prevede per esse un
futuro soprattutto nell’ambito biomedicale (monitoraggio mediante sensori del battito
cardiaco), in combinazione con dispositivi che possano interfacciarsi a reti più vaste
(cellulari, ad esempio);
ξ PAN: Personal Area Network, reti personali. Anche in questo caso si parla quasi
esclusivamente di reti wireless a bassa potenza (lo stesso ordine di grandezza delle
BAN). Il raggio di copertura è di una decina di metri o poco più. Rientrano in queste
reti le tecnologie (come Bluetooth) per collegare computer portatili, cellulari e PDA
(Personal Digital Assistant). Fa parte di questa categoria anche l’insieme di tecnologie
che verranno descritte nel corso della tesi;
ξ LAN: Local Area Network, reti locali. Inizialmente sono nate in ambito cablato (con
Ethernet principalmente) e poi si sono sviluppate anche in ambiente wireless. Forse la
tecnologia più diffusa o conosciuta è WiFi (Wireless Fidelity). La copertura di queste
reti è di qualche centinaio di metri e rispetto alle precedenti comincia a diventare molto
Cappelletto Mirko Capitolo 1. Reti di sensori wireless
importante la banda fornita. A questo livello si parla di connessioni Internet e di servizi
di streaming audio o video. Le prestazioni fornite dalla tecnologia wireless sono spinte
al limite.
ξ MAN: Metropolitan Area Network. Si parla quasi esclusivamente di reti cablate, per il
trasporto di grandi flussi di dati. Come suggerito dal nome si tratta di reti a livello
cittadino con estensione di qualche km.
ξ WAN: Wide Area Network. Macro reti a livello mondiale, via cavo o su link satellitari.
Rappresentano il cuore della rete Internet.
Questa suddivisione risulta necessaria per capire l’ambito in cui si inseriscono le reti di sensori
wireless (WSN, Wireless Sensor Networks). Il raggio d’azione dei dispositivi utilizzati in una
rete di questo tipo raggiunge al massimo qualche decina di metri e fornisce prestazioni limitate
in termini di banda e capacità di elaborazione. Si possono quindi circoscrivere tutte le reti di
sensori alle reti di tipo PAN.
Figura 1-1: Classificazione delle reti in funzione dell’area coperta
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Cappelletto Mirko Capitolo 1. Reti di sensori wireless
Figura 1-2: Tecnologie a confronto
1.1. Aspetti generali delle reti di sensori wireless
I nodi sensore sono piccoli apparecchi a bassa potenza, dai costi contenuti, multifunzionali e
capaci di comunicare tra loro tramite tecnologia wireless a raggio limitato.
Ogni nodo è composto essenzialmente da due parti: la prima riguarda il sensore vero e proprio
(ossia il dispositivo in grado di rilevare grandezze fisiche come temperatura, umidità,
pressione, accelerazione, posizione, …), mentre la seconda consiste in un transceiver per le
trasmissioni radio e un microprocessore per l’elaborazione delle informazioni.
Una rete di sensori wireless (WSN) è un insieme di nodi sensore disposti in prossimità oppure
all’interno del fenomeno da osservare. Infatti, una delle più comuni applicazioni in cui è
possibile far uso di una rete di sensori è quella di monitorare ambienti fisici come ad esempio
controllare il traffico in una grande città oppure raccogliere dati da un’area disastrata da un
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Cappelletto Mirko Capitolo 1. Reti di sensori wireless
terremoto. Il numero di sensori che compongono la rete varia da qualche decina a svariate
migliaia. Le informazioni raccolte vengono poi inviate verso una stazione base (sink), passando
da un nodo ad un altro secondo un protocollo multi-hop, ed infine trasferite, via internet o via
satellite, verso un centro di raccolta (Figura 1-3). Si possono prevedere configurazioni con più
stazioni base, eventualmente mobili (ad esempio un aereo in volo), e in questo caso i nodi
convogliano i dati verso un sottoinsieme delle stazioni stesse.
Figura 1-3: Rete di sensori
In generale si parla di dispositivi piccoli, alimentati a batteria, nei quali la sostituzione della
batteria non è quasi mai agevole. Spesso quando la carica della batteria termina il nodo è da
considerarsi morto e di conseguenza, nella valutazione delle prestazioni di una WSN,
l’efficienza energetica assume un’importanza fondamentale dato che essa è legata al tempo di
vita dei sensori e quindi al tempo di vita della rete.
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Cappelletto Mirko Capitolo 1. Reti di sensori wireless
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1.2. Dalle reti cablate al wireless
Le reti di sensori sono nate con strutture di comunicazione cablate che soffrono però di gravi
limitazioni: in primo luogo l’impossibilità o le difficoltà d’installazione in ambienti inospitali
per l’uomo. A ciò si aggiunge un problema implicito di costi visto che l’installazione di
ciascun dispositivo richiede manodopera e materiali per le operazioni di cablatura; inoltre una
struttura cablata è essenzialmente rigida, cioè risulta difficile aggiungere nuovi nodi alla rete o
modificare la posizione di sensori preesistenti senza riconsiderare l’intera struttura della rete: si
pensi a semplici applicazioni per il controllo del riscaldamento o dell’illuminazione di
un’abitazione residenziale.
Le soluzioni wireless si presentano indubbiamente vantaggiose per applicazioni che richiedono:
ξ flessibilità e scalabilità;
ξ semplicità di installazione;
ξ possibilità di coprire aree ad ampio raggio;
ξ capacità della rete di auto-configurarsi ed auto-organizzarsi;
ξ tolleranza ai guasti;
ξ scarsa manutenzione.
Al tempo stesso si dovrà tener conto del fatto che i vantaggi appena descritti in molte
applicazioni non sono sufficienti per prevedere la completa sostituzione delle reti cablate: basti
pensare a problemi di propagazione del segnale, interferenze, sicurezza, requisiti di potenza,
norme legislative. Ciò porta a valutare in sede di progetto la possibilità di realizzare reti di tipo
ibrido in cui sono presenti contemporaneamente una parte cablata e una parte wireless, in
grado di cooperare ed interagire fra loro in modo trasparente per l’utente finale.
Cappelletto Mirko Capitolo 1. Reti di sensori wireless
In questo contesto le reti di sensori wireless possono essere considerate come una estensione
delle reti cablate, laddove l’utilizzo delle tecnologie wireless aggiunge valore specifico
all’applicazione.
Poiché una rete di sensori è formata da un grande numero di nodi, il costo di un singolo nodo è
molto importante. Se il costo della rete wireless è maggiore rispetto all’utilizzo di una rete
cablata tradizionale allora l’uso di una rete di sensori wireless potrebbe non essere
giustificabile. Il costo di un nodo sensore dovrebbe perciò essere inferiore ad 1 dollaro. La
Figura 1-4 mostra l’andamento previsionale dei costi di un sensore in un futuro prossimo.
La maggioranza dei prodotti wireless attualmente disponibili sul mercato sono soluzioni
proprietarie specializzate che operano nelle bande di frequenza dei 900 MHz e dei 2,4 GHz. Al
momento esistono alcuni standard wireless che coprono un numero sempre crescente di
applicazioni, dalla telefonia (GSM, GPRS, UMTS, DECT, ecc.) alle reti locali, denominate
WLAN
1
(Bluetooth, HomeRF, 802.11, …).
Figura 1-4: Previsione dei costi
1
Wireless Local Area Network
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Cappelletto Mirko Capitolo 1. Reti di sensori wireless
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1.3. Cenni storici
La prima volta che le wireless sensor networks furono utilizzate fu durante la guerra fredda
dalla difesa americana per monitorare gli spostamenti dei sottomarini sovietici (SOSUS, SOund
SUirveillance System) e tutt’ora sono impiegate per monitorare i fondali oceanici.
Le moderne ricerche condotte su reti di sensori wireless iniziarono nel 1980 con le DNS (reti
di sensori distribuiti) progettate da DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency).
Un primo progetto importante fu portato avanti dal MIT (Massachusetts Institute of
Technology): questo progetto consisteva in particolari elaborazioni di segnali acustici per il
rilevamento di elicotteri e aerei, basandosi sul ritardo di propagazione dei segnali acustici.
Il principale ostacolo a quel tempo era costituito dalle dimensioni dei sensori, proprio perché lo
sviluppo di questa tecnologia presuppone una certa maturità di svariate discipline.
I recenti progressi tecnologici nei sistemi micro-elettro-meccanici (MEMS, Micro-Electro-
Mechanical Systems), nelle comunicazioni wireless e nell’elettronica digitale hanno permesso
la realizzazione di nodi piccoli, a bassa potenza e a costi contenuti.
1.4. Applicazioni per reti di sensori
È possibile classificare le applicazioni in cui usare le reti di sensori in 5 categorie: militari,
ambiente, salute, domestiche e commerciali [5].
1.4.1. Applicazioni militari
Il rapido dispiegamento, l’auto-organizzazione e la tolleranza ai guasti fanno una rete di sensori
una promettente tecnica per il campo militare. Poiché una rete di sensori è basata su una densa
Cappelletto Mirko Capitolo 1. Reti di sensori wireless
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disposizione di nodi monouso ed a basso costo, la distruzione di alcuni nodi da parte del
nemico non danneggia le operazioni militari come potrebbe accadere con la distruzione dei
tradizionali dispositivi di rilevamento. Le possibili applicazioni vanno dal monitoraggio di
forze alleate, equipaggiamenti e munizioni alla sorveglianza del campo di battaglia. Oppure,
sempre nel campo militare, è possibile usare una rete di sensori per effettuare il riconoscimento
di nemici, la stima dei danni di una battaglia oppure per il riconoscimento del tipo di un
attacco (nucleare, biologico o chimico). La Figura 1-5 mostra i sensori che vengono gettati da
un aeroplano e che, auto-organizzandosi, sono in grado di monitorare l’attività di veicoli
militari in una zona deserta.
1.4.2. Applicazioni ambientali
Alcune applicazioni ambientali riguardano ad esempio il monitoraggio del movimento di
uccelli, piccoli animali, insetti. È possibile anche effettuare il monitoraggio di una foresta per
rilevare prontamente eventuali incendi. Negli Stati Uniti è stato messo a