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Prefazione
La letteratura fantastica contiene i mostri. Da
sempre la fiaba Ł l’unica narrazione che abbia osato
parlare della persecuzione del bambino. Venuta dalla
Cina, Cenerentola, colei che ha i piedi piø piccoli del
reame, racconta in una fiaba incantevole la tragedia dei
suoi piedi fasciati. Ora un’altra tragedia Ł arrivata sotto lo
sguardo dei raccontatori di storie. Le mutilazioni sessuali
sono una ferita della psiche e dell’anima molto piø che del
corpo, una ferita atroce, che si ripercuote sulle
generazioni future. Torturare un bambino causa un danno
epigenetico. Essere figli di una madre torturata pu essere
un danno epigenetico... Nulla per esiste che non p ossa
essere soccorso, perchØ la norma di ogni creatura umana
Ł la potenzialit di poter vivere nell’armonia e nella forza,
qualsiasi cosa contengano le sue memorie 1.
La Cenerentola proposta dall autrice Ł ben lontana
dal romantico mito disneyano: la Cenerentola delle origini
era la piø bella del reame in quanto possedeva i piedi
piø piccoli di tutte. La tradizione cinese voleva infatti la
rottura delle falangi esterne e la fasciatura dei piedi al fine
1
7 maggio ore 21 Libreria Legolibri , Torino, Via M aria Vittoria 31.
Convegno sul tema: La realt dell’orco. Mutilazioni sessuali: una feri ta
senza appello .
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di ostacolarne il normale processo di crescita. L origine
della tradizione Ł risalente all invasione mongola: essa
nasce come la maggior parte delle tradizioni da motivi di
carattere funzionale: ad un certo punto ci si rese conto di
come le bambine zoppe o affette da malformazioni ai piedi,
non venissero rapite dai Mongoli, popolazione nomade,
proprio a causa della loro scarsa attitudine al compimento
di lunghi viaggi.
La mutilazione ben presto perde il suo carattere
funzionale per acquisire un carattere estetico (inteso nel
senso che verr definito in questa trattazione); la
fasciatura dei piedi venne promossa quale mezzo per
simboleggiare la castit femminile ed insegnare la
separazione tra uomini e donne.
La fasciatura dei piedi si diffuse, all inizio, come
segno di distinzione, superiorit e classe, ma con il tempo
divenne un sistema di escalation sociale, che permetteva
anche ai contadini di vendere le loro figlie come
concubine, cos come un modo per compensare la
mancanza di avvenenza o qualche difetto fisico e quindi
per riuscire ugualmente a sposare figlie non
particolarmente attraenti.
La fasciatura dei piedi sostituiva qualunque requisito
nella scelta di una moglie, perchØ la sua portata andava
ben oltre il mero fattore estetico. I piedi fasciati
8
garantivano nella sposa il desiderio di compiacere il
marito, capacit di sopportazione del dolore, corag gio e
disponibilit a fare qualunque cosa per esaudire i desideri
dello sposo. Erano il segno tangibile che il carattere della
fanciulla era stato definitivamente domato, della sua
incondizionata e permanente sottomissione2.
L affinit con le mutilazioni genitali femminili di ffuse
nelle societ tribali Ł evidente: funzionalit , est etica,
necessit di conformismo sociale. Inoltre viene
nuovamente alla luce il fardello della
rappresentanza del quale sono caricate le donne che ,
presso quasi ogni cultura, costituiscono il bersaglio delle
politiche identitarie che impongono loro codici di
comportamento, forme di abbigliamento, modelli estetici
cui non possono sottrarsi3.
¨ dunque utile, riprendendo le parole sovra citate,
considerare quanto le mutilazioni sessuali sono una
ferita della psiche e dell’anima molto piø che del corpo :
davanti a questo inciso Ł utile porsi alcune domande.
Innanzitutto, come approfondiremo nel corso di questa
trattazione, sappiamo che le MGF si svolgono in
2
www.tuttocina.it
3
E. LAURENZI, Profilo informativo del fenomeno delle mutilazion e genitali
femminili: conoscerle per prevenirle , Industria Grafica Valdarnese, San Giovanni
V.no (Arezzo), 2006, p. 30.
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condizioni igienico sanitarie pessime, comportand o cioŁ
un notevole danno alla salute, ma se le condizioni
cambiassero, se la pratica si svolgesse in un ambiente
totalmente asettico, comportando quindi minori danni al
corpo, sarebbe legittimo privare un essere umano della
propria libert sessuale in nome della cultura o
dell appartenza al gruppo? Le due principali correnti di
pensiero in materia, universaliste e relativiste, risultano
discordi.
Ecco dunque il problema di una societ multietnica:
approvare ogni comportamento umano, o quantomeno
tollerarlo poichØ frutto di una cultura altra (in nome
della tanto decantata democrazia), oppure considerare (in
nome della medesima democrazia) un bagaglio culturale
minimo proprio di tutte le genti e, come tale,
irrinunciabile?
L elaborato si propone di interrogare proprio questo.
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CAPITOLO PRIMO
CONSIDERAZIONI INTRODUTTIVE
L inizio della saggezza Ł chiamare le cose con il loro nome
(proverbio cinese)
Per capire quanto arduo sia il discorso sulle MGF Ł
utile citare un emblematico inciso: se parliamo di
mutilazioni genitali femminili, la gente dir di no n
praticare alcuna mutilazione 4 . Da quanto detto poc anzi
appare chiaro come il semplice utilizzo del termine
mutilazione pu esporre il suo autore al rischio di essere
considerato etnocentrico in quanto esso Ł rifiutato dalle
4
J. WAMBUI KIRAGU, Female Genital Mutilation/Female Circumcision- A
Human Rights and Legal Dimension for Eradication , Else Leye, Maria de Bruyn,
e Stan Meuwese, (cur.), Proceedings of the Expert Meeting on Female Genital
Mutilation, Ghent- Belgium, November 5-7 , 1998, sito web, htt p://
www.fgm.org/ProceedExpert.html in L. FAVALI, Fra legge e modelli
ancestrali: prime osservazioni sulle mutilazioni geniali femminili in
Eritrea, cit., p. 17.
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persone coinvolte nella pratica poichØ recepito come
ingiurioso.
Il contrasto tra universalismo e relativismo Ł
particolarmente sentito in questa, come in tutte le materie,
in cui vengono presi in considerazione argomenti che
coinvolgono il pensiero e i costumi tradizionali; a questo
proposito si schierano i relativisti sottolineando il diritto
dei popoli ad essere lasciati soli 5.
Al contrario gli universalisti, che attualmente
dominano il dibattito in materia, si oppongono alla pratica
sulla base dei comprovati effetti sulla salute e la sessualit
femminile, criticando cos la posizione, definita inerte, dei
relativisti6.
5
J. KENYATTA, Facing Mount Kenya:The Tribal Life of the Gikuyu,
Secker and Warburg , London 1938, p.133. In materia il leader kenyano si
espresse dicendo che, al pari della circoncisione ebraica, la clitodermia
rappresenterebbe la condictio sine qua non del complessivo insegnamento
della legge, della religione e della morale tribale. Parafrasando Kenyatta
R.C. SMITH, Female Circumcision : Bringing Women s Perspectives into
the International Debate , Southern California Law Revew, 65,5, 1992, p.
2470 afferma che I valori e la cultura peculiari di una determinata tribø
sarebbero probabilmente scomparsi senza la cerimonia di circoncisione in
L. FAVALI, Fra legge e modelli ancestrali: prime osservazioni sulle
mutilazioni geniali femminili in Eritrea, cit., p. 17.
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Il relativismo culturale spesso riaffiora, e l in azione Ł giustificata dal
rispetto per tradizioni e culture diverse , Final R eport of the Group of
Specialists for Combating Violence against Women, document EG-S-VL
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Ora, un approccio etnocentrico indubbiamente non
giova a nessuno, la condanna in sØ e per sØ considerata Ł
ovviamente di scarsa utilit , poichØ impedisce di
considerare la sfaccettata complessit di quanti sono
definiti come altri 7. Tuttavia, muovendosi fra due sistemi
di valori in conflitto tra loro, non Ł facile per
l osservatore al di fuori della cultura in questione,
impegnarsi nella critica di una tradizione senza essere
considerato a priori imperialista, etnocentrico, reo di
usare un linguaggio o un atteggiamento di condanna [ ],
per altro verso, il tentativo assoluto di pervenire alla
mancanza assoluta di ogni arroganza pu indirettame nte e
surrettiziamente contribuire a legittimare una pratica che
non Ł rara o marginale, ma al contrario regolare ed
istituzionalizzata, e che, almeno nelle forme piø radicali,
causa una modificazione permanente ed irrimediabile
degli organi genitali femminili esterni. Il paradosso che
subentra nel considerare le MGF una consuetudine, come
hanno fatto molti sostenitori della teoria della non
interferenza, Ł che questo non significa affatto che il
(97) 1, (art. 10.99) in L. FAVALI, Fra legge e modelli ancestrali: prime
osservazioni sulle mutilazioni geniali femminili in Eritrea, cit., p. 17.
7
J. STANLIE., Shades of Othering: Reflections on Female
Circumcision/Genital Mutilation , Signus, 23,4, 1998, p. 1034 in L.
FAVALI, Fra legge e modelli ancestrali: prime osservazioni sulle
mutilazioni geniali femminili in Eritrea, cit., p. 18.
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cambiamento non sia possibile: una consuetudine Ł, per
sua natura, destinata a mutare, e non Ł detto che ci
avvenga in tempi lunghi, qualora vengano meno o siano
smentite le ragioni per cui Ł sorta 8. Una lettura globale
sui lavori effettuati in tema di MGF d l impressio ne che
questi siano o troppo ideologicamente schierati (inficiando
parte della loro scientificit ) ovvero non lo siano affatto,
lasciando cos trapelare un perbenismo intellettuale talvolta
eccessivamente forzato: tale eccesso di zelo rischia di
lasciare nell ombra taluni elementi concernenti origine e
significato di tali pratiche. Ricordiamo a questo proposito
che quando una consuetudine attraversa le etnie, le cl assi
sociali, le religioni, i territori e i continenti non Ł solo piø
una consuetudine ma una politica 9.
Oggi, in seguito alle numerose campagne umanitarie,
leggi (nazionali ed internazionali) e Costituzioni, tale
natura politica pu difficilmente essere disconosci uta, ci
nonostante la Costituzione non Ł la realt di un popolo
8
L. FAVALI, Fra legge e modelli ancestrali: prime osservazioni sulle
mutilazioni geniali femminili in Eritrea , cit., pp. 18-19.
9
S. AUFFRET, Des couteaux contre des femmes de l excision , Des
Femmes, Paris, 1982, p.14 in L. FAVALI, Fra legge e modelli ancestrali:
prime osservazioni sulle mutilazioni geniali femminili in Eritrea, cit., p. 18.