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INTRODUZIONE
Metodologie e tecniche per la valorizzazione del patrimonio geologico: il geoturismo nel
Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano.
Negli ultimi anni, in Europa ed in Italia, l’ecoturismo sta riscuotendo un enorme successo sia
a livello economico che a livello socio – politico. Basti pensare che in un momento di grande
crisi come quello che stiamo vivendo, l’unico settore turistico che ha visto un costante
aumento sia in termini di introiti economici sia a livello occupazionale è stato proprio quello
del turismo a sfondo ecologico. Si stima che in Italia gli introiti economici derivanti dalle
attività connesse al turismo verde abbiano un valore di circa 10 miliardi di euro, e che questa
forma di turismo sostenibile abbia già creato piø di 80 mila posti di lavoro.
Alcuni decenni fa l’istituzione di aree protette risultava essere un compito arduo a
causa delle forti opposizioni delle comunità locali che vedevano le aree protette come delle
attività vincolanti al punto da limitare lo sviluppo socioeconomico di tutto il territorio
interessato. Oggi l’istituzione di aree protette viene vista dagli enti locali come un vero e
proprio volano di sviluppo, tant’è che allo stato attuale in Italia possiamo contare 772 parchi e
aree protette che coprono il 10% dell’intero territorio nazionale. In questo contesto, da alcuni
anni si è inserito quello che viene definito geoturismo che, a differenza dell’ecoturismo, volge
piø attentamente lo sguardo verso quello che è il patrimonio geologico. Per il geoturismo,
risulta quindi fondamentale la conservazione di questo patrimonio che, come ricordano i
geologi, per molto tempo è stato considerato quasi invulnerabile nei confronti delle attività
antropiche. La protezione degli elementi geologici invece risulta fondamentale per almeno
due motivi: un elemento geologico formatosi in milioni di anni racconta la storia del nostro
pianeta; una volta distrutto, esso non è piø riproducibile; inoltre bisogna considerare che le
componenti abiotiche e biotiche sono strettamente legate e quindi non ci può essere una seria
politica di salvaguardia della biodiversità senza salvaguardare la geodiversità. Alla luce di
queste considerazioni, alcune organizzazioni internazionali come l’Organizzazione delle
Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO) e la International Union
of Geological Sciences (IUGS), ma anche diverse istituzioni nazionali come le
Amministrazioni locali (Regioni, Province, Comuni), le Università, Il Consiglio Nazionale
delle Ricerche, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), la
Società Italiana di Geologia Ambientale (SIGEA) ed il Ministero dell’Ambiente, hanno
sottolineato che il primo passo che deve essere fatto per la salvaguardia del patrimonio
geologico è quello del censimento dei geositi, che rappresentano le unità fondamentali del
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geoturismo. I geositi infatti, possono essere definiti come delle aree o delle località che
rappresentano in modo esemplare la testimonianza degli eventi geologici, geomorfologici e
regionali, della storia, dello sviluppo e dei rapporti fra i vari corpi geologici, rivestendo la
funzione di modelli per un’ampia fascia di territorio, se non a livello globale. Inoltre i geositi
risultano primariamente importanti per il contesto scientifico e culturale, ma anche in
relazione al paesaggio, alla biodiversità, all’educazione, alla ricreazione e per gli aspetti
economici di un territorio. Lo scopo del geoturismo, quindi, è quello di riuscire a far
apprezzare le bellezze geologiche ad un pubblico sempre piø vasto al fine di rendere il
patrimonio geologico non solo dominio dello specialista ma un elemento condiviso dalla
comunità di fruitori piø ampia possibile.
Questo lavoro di tesi intende portare un piccolo contributo volto a colmare una lacuna
di conoscenza sui beni geologici, che pur essendo delle componenti fondamentali del nostro
patrimonio naturale, solo occasionalmente sono stati oggetto di attenzione, protezione ed
adeguata valorizzazione. In particolare, volgendo lo sguardo all’Italia meridionale, così ricca
dal punto di vista del patrimonio non solo storico ed artistico ma anche naturale, è opportuno
pianificare ed impostare correttamente delle adeguate campagne di promozione del bene
geologico, che qui purtroppo non è ancora percepito come risorsa, come avviene invece in
altre parti dell’Italia centro-settentrionale ed insulare. La geologia da sola non è in grado di far
fronte alle innumerevoli esigenze che presenta la pianificazione territoriale in ambito
geoturistico; per fare ciò, c’è bisogno di una serie di attori che lavorino in sinergia. Per questo
motivo i divulgatori scientifici possono portare al settore dell’attività geoturistica un rilevante
contributo soprattutto in relazione alle strategie di comunicazione che devono essere attuate
per far comprendere l’importanza dei geositi e del geoturismo ad un pubblico sicuramente
molto eterogeneo sia per interessi che per conoscenze: questo obiettivo può essere perseguito
utilizzando un linguaggio chiaro ed accessibile ma che mantenga intatto ed inalterato il rigore
scientifico.
Nella redazione di questo lavoro di tesi è stato scelto di voler utilizzare, con opportune
integrazioni, due distinti approcci: uno di carattere essenzialmente compilativo e di ricerca
bibliografica, che riguarda gli aspetti metodologici di indagine sul geoturismo e sulla
valorizzazione dei geositi; l’altro di carattere piø analitico, che scaturisce da un’esperienza
personale diretta del candidato volta ad un tentativo di valorizzazione del patrimonio
geologico di grande interesse compreso nei limiti territoriali di un’area protetta dell’Italia
meridionale, il Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano (PNCVD).
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Abstract
Methodologies and techniques for the enhancement of geological heritage: the geo-
tourism in the National Park of Cilento and Vallo di Diano.
In the last few years, in Italy as well as in the rest of Europe, ecological tourism is becoming
increasingly popular and is gaining progressive consensus both economically and social-
politically. Even during a period of general economic difficulty like the one we are
experiencing, the one branch of tourism that has recorded a steady increase both in economic
terms and in employment opportunities is ecological tourism. An approximate estimate of
economic income from activities that are closely connected with ecological tourism (also
known as ecotourism or green tourism) in Italy is of ca. 10.000.000 Euros; moreover, this
activity provided an opportunity for over 80.000 new employment positions.
Only a few decades ago the institution of protected areas and of natural parks was an
ambitious target mainly because of a strong opposition by the local communities: indeed,
these communities were afraid that parks and reserves would have led to limit the social and
economic development over their territory. Conversely, today the institution of protected
areas is regarded by the local communities as a remarkable vehicle of development, to the
point that Italy has instituted 772 parks and natural reserves that extend over, and occupy up
to 10% of the country. Within this framework, a relatively new activity is the one known as
geological tourism or geotourism. As opposite to the more general activity known as
ecological tourism, geotourism is mainly concerned with the safeguard and protection of the
geological heritage: this has remained fundamentally untouched by the man’s activities for a
great part of the long Earth history. The protection of geological heritage is of great
importance for at least two main reasons. A geological feature that was formed millions of
years ago is a reminder of the history of our planet; if it is destroyed it is lost forever, nor it
can be recovered somehow. Moreover, it is important to remind that the biotic and abiotic
components of a natural environment are intimately related, so there cannot be a reliable
action of protection of biodiversity if, at the same time, geodiversity is not protected. In the
light of these considerations, some international organizations, such as the United Nation
Education, Science and Culture Organization (UNESCO) and the International Union of
Geosciences (IUGS), as well as many italian national and local institutions, such as political
administrations (Regions, Provinces, Municipalities), Universities, the National Council for
Research (CNR), the Superior Institute for Environmental Protection and Research (ISPRA),
the Italian Society of Environmental Geology (SIGEA) and the Minister for Environment
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have stressed that the first step towards the safeguard of geological heritage is the catalogation
of geosites. These are the fundamental units for geological tourism. Geosites are defined as
areas or localities that preserve the memory of geological and geomorphological events, of the
history, development and relationships amongst various geological units, to become
geological models for a given region, or even globally. Moreover, geosites are primarily
important for the scientific and cultural context, but also in relation to landscape, to
biodiversity, to education, to recreation and also to the economic development of a region.
Geotourism aims at a general appreciation of the beauty of geological features, in order to
render the geological heritage of a region accessible not only to the specialists, but also to the
possibly widest and culturally heterogeneous community.
This thesis work, accomplished in the framework of the “Natural and Environmental
Communication” 2
nd
level programme of the University of Siena aims at contributing to an
improved knowledge of the geological heritage in part of the italian territory, that has only
received limited attention in terms of protection and safeguard. In particular southern Italy, so
rich of historical, artistic and natural treasures, needs to plan appropriate campaigns aimed at
the safeguard of its geological sites. Unfortunately, these sites are not yet, or at least not
enough regarded as an important resource. In spite of its relevant role, geology alone cannot
fill all the gaps that actually reside in territorial management for geotouristic purposes: this
can only be achieved by an active and multidisciplinal teamwork where experts in different
fields of science and knowledge are involved. For all these reasons scientific divulgation can
effectively contribute to a significant improvement of geotouristic activities, mainly by testing
and then proposing appropriate communication techniques and strategies that need to be used
for a complete appreciation of geosites by an increasingly growing, diversified and
heterogeneous community through a clear and simple, though scientifically rigorous and
correct jargon.
This thesis work has been achieved by the integration of two distinct approaches,
bibliographic and analithical, respectively. The bibliographic approach has led to a collection
of essential information that is mainly focussed on the definition of geosites and geological
heritage, as well as on the strategies and methods used in the geological touristic activities.
The analithical approach has consisted of an attempt at improving the fruition of geosites
within the National Park of Cilento and Vallo di Diano, a natural reserve in southern Italy
characterised by a superb geological heritage, by proposing the institution of two new
itineraries. The organization of these itineraries was planned by the candidate through an
investigation of ca. 20 days spent in the field in the period comprised between the months of
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April and May 2010. It is hoped that this thesis work may serve as a scientific basis towards
the formal institution by the Park Authority of these, or of similar itineraries aimed at the
protection, safeguard and promotion of the superb geological heritage of this magnificent
natural reserve.
Struttura della tesi
Ogni qual volta si cerca di affrontare un argomento nuovo e di grande interesse sia per noi che
per le generazioni future, lo scopo dell’autore dovrebbe essere quello di raggiungere un
pubblico piø eterogeneo possibile. A tal proposito, il presente lavoro di tesi segue
volutamente uno schema modulare. Ciò ne permette una consultazione sia sequenziale che
mirata, cercando di facilitarne la lettura e la fruibilità da parte di un pubblico di provenienza
culturale diversificata e multidisciplinare, ma anche da parte di coloro che siano interessati
solamente a parte di quanto esposto nel testo. L’indice si sviluppa quindi secondo un tracciato
logico che, partendo da essenziali nozioni di base, accompagna il lettore attraverso alcune
indispensabili premesse metodologiche sullo stato dell’arte degli argomenti trattati in questo
lavoro di tesi. Segue una parte, anch’essa sviluppata attraverso un approccio di tipo
prevalentemente compilativo, sulle strategie e sugli strumenti utili alla promozione e
valorizzazione del patrimonio naturale, con specifico riferimento a quello geologico. Il lavoro
prosegue infine con una breve rassegna di esperienze maturate dal candidato in aree che
presentano un forte interesse geologico e geomorfologico. Nei capoversi che seguono
vengono illustrati con maggiore dettaglio i contenuti di ciascun capitolo che costituisce il
corpo del presente lavoro di tesi. In particolare i Capitoli I, II, III e IV sono stati realizzati
attraverso un approccio compilativo, mentre il Capitolo V è maggiormente basato su un
approccio di tipo analitico.
Nel Capitolo I vengono enunciati alcuni principi generali e presupposti relativi al ruolo
ed al significato delle scienze geologiche nel contesto delle azioni di tutela del patrimonio
naturale: vengono fornite le definizioni di base su cosa sono i geositi, e vengono spiegate le
motivazioni per le quali è importante una politica di conservazione di detti siti. Il Capitolo II
fornisce il bagaglio di conoscenze indispensabili per quanti vogliano affrontare studi di
geologia di base, soprattutto volti alla lettura ed interpretazione del paesaggio e delle rocce
affioranti. Il Capitolo III è dedicato all’illustrazione di un corretto approccio verso
l’identificazione, la selezione e la catalogazione dei siti di interesse geologico (geositi): tale
capitolo è stato concepito sulla base delle esperienze realizzate nell’ambito di progetti di
carattere internazionale, nazionale e locale. Il Capitolo IV rappresenta la parte del lavoro di
tesi nel quale maggiore importanza viene rivolta a risultati di studi basati su indagini a
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campione che prevedono l’utilizzo di tecniche di comunicazione: in particolare il capitolo si
ripropone di offrire spunti per una corretta impostazione di campagne per la promozione e la
valorizzazione del patrimonio naturale e di interesse geologico, attraverso l’analisi dei risultati
di studi dedicati alla definizione delle diverse tipologie di utenza di un’offerta ecoturistica
rivolta in particolare a studenti in età adolescenziale provententi da scuole medie e superiori.
Il Capitolo V, infine, presenta i risultati di uno studio basato su un approccio di tipo analitico,
nel quale viene formulata una proposta di allestimento di itinerari turistici attraverso zone che
comprendono siti di interesse geologico: a tal proposito è stato utilizzato come campione di
questo studio il settore settentrionale del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano
(PNCVD), interamente compreso nell’areale di competenza dell’Amministrazione provinciale
di Salerno. I motivi che hanno condotto alla scelta di questo settore dell’Italia meridionale
sono molteplici: essi possono essere sintetizzati nella grande vocazione naturalistica dell’area,
con particolare riferimento alla straordinaria ricchezza e varietà del patrimonio geologico. Per
quanto riguarda la fruibilità in termini di itinerari di interesse naturalistico, il Parco è
attraversato da due percorsi di carattere didattico-divulgativo, rispettivamente longitudinale e
trasversale, istituiti su proposta e grazie a studi specifici di ricercatori dell’Università del
Sannio (www.cilentoediano.it): in questi percorsi i siti di interesse geologico rappresentano
un’attrazione di ordine inferiore rispetto alla visibilità che è stata conferita ai siti di interesse
botanico e faunistico. Tuttavia, recentemente ai siti di interesse geologico del Parco è stata
dedicata un’attenzione crescente, anche a seguito della proposta, formulata nel 2009, di
inserire quest’area protetta nel circuito internazionale dei Geoparchi. Il lavoro presentato nel
Capitolo V si ripropone quindi di integrare le informazioni disponibili sulla fruibilità del
Parco in termini di percorsi didattico-divulgativi, attraverso la proposta di allestimento di altri
itinerari, aggiuntivi rispetto ai due esistenti e volti alla valorizzazione del patrimonio
geologico. In questo senso, il presente lavoro di tesi ha come obiettivo finale quello di
contribuire agli studi di base volti alla conversione del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di
Diano in Geoparco.
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Capitolo I:
Il ruolo ed il significato dei siti di interesse geologico (geositi)
1.1 Che cos’è un geosito
Secondo una rigorosa definizione, un geosito può essere qualsiasi località, area o territorio in
cui è possibile definire un interesse geologico-geomorfologico per la conservazione
(WIMBLEDON et alii, 1995, 1996). Questa definizione, allargata ed onnicomprensiva, viene
applicata nel contesto del progetto Geosites di IUGS in quanto elimina il bisogno di sterili
discussioni terminologiche. La combinazione della radice latina e greca è linguisticamente
accessibile e di facile comprensione. Il termine geosito è una forma abbreviata che sta a
significare sito geologico o sito di interesse geologico. Esso può essere considerato
approssimativamente equivalente al geotopo della lingua tedesca, sebbene per questo esistano
molteplici definizioni. Il termine geosito può essere utilizzato in molti contesti: sia per
affioramenti superficiali circoscritti, miniere e simili, che per elementi isolati con caratteri
notevoli (monumenti geologici nella vecchia accezione), sia per gruppi di siti o territori di
maggiore estensione. Tale definizione è stata ulteriormente precisata nell’ambito del gruppo
di lavoro che sta elaborando la struttura generale del progetto Geosites per i paesi del Nord
Europa. Per questi autori un geosito è un'area o una località che rappresenta in modo
esemplare la testimonianza di eventi geologici, geomorfologici e regionali, della storia, dello
sviluppo e dei rapporti fra le diverse unità geologiche ivi affioranti, rivestendo la funzione di
modelli per un'ampia fascia di territorio o a livello globale. Un geosito è di eccezionale
importanza primariamente in base al contesto scientifico e culturale (in quanto in grado di
fornire un contributo indispensabile alla comprensione della storia geologica di una regione,
stato o continente) ma esso riveste grande interesse anche in relazione al paesaggio, alla
biodiversità, all’educazione, alla ricreazione così come per motivi economici. Stando alla
definizione del gruppo di lavoro sulla protezione dei geotopi nei paesi di lingua tedesca, il
termine “geotopo” descrive la piø piccola unità spaziale, geograficamente omogenea (parti di
paesaggio con caratteri e struttura relativamente uniformi). Sulla base di tale presupposto i
geotopi rappresentano quelle parti della geosfera che sono riconoscibili o accessibili sulla
superficie terrestre, sono spazialmente limitati e chiaramente distinguibili dalle zone
circostanti in relazione a caratteri e processi geologici e morfologici definiti. In tale contesto,
il termine “geotopo” può assumere la stessa funzione che il termine “biotopo” ha per la
pianificazione territoriale e la protezione della biosfera.
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1.2 PerchØ è importante una politica di conservazione dei geositi?
Il pianeta Terra è nato circa 4,6 miliardi di anni fa. Da allora è stato ripetutamente e
costantemente trasformato dall’interazione di una vasta gamma di processi naturali e i
paesaggi che noi vediamo oggi sono solo l’ultima e passeggera espressione della loro
incessante attività. Oggi non è diverso da un altro giorno qualsiasi della storia del nostro
pianeta perchØ i processi fisici continuano e la vita, sotto tutte le sue forme, trae ancora
profitto dai loro risultati. Alcuni di questi processi si svolgono all’interno della Terra ed
esercitano la loro influenza sulla crosta terrestre; la loro esistenza è resa nota ad esempio dai
sismi o dalle eruzioni vulcaniche. In superficie il cambiamento è continuo, poichØ tutti i
paesaggi vengono modificati dall’azione dell’acqua, del vento e dei ghiacci. Gli effetti di
questi processi esterni sono piø visibili e perciò risultano a noi piø familiari. Nelle montagne
fiumi intagliano profonde valli, disgregando la roccia e trasportandola a valle per depositarla
sotto forma di sedimenti alla loro foce. La pioggia trascina le particelle del suolo nei fiumi o,
laddove le condizioni lo permettano, si infiltra nel sottosuolo per riapparire, dopo un tragitto
piø o meno lungo, come acqua sorgiva. Nelle località caratterizzate da climi freddi, se la neve
cade e si accumula, si formano ghiacciai che scavano le rocce per formare fiordi e laghi. Il
mare svolge vari ruoli: da una parte erode e ripulisce scogliere e spiagge, dall’altra riceve
passivamente i sedimenti apportati dai fiumi, dai ghiacciai e dal vento. Per terminare, ci sono
anche agenti extraterrestri che influenzano la Terra. Il ruolo di alcuni è ancora in discussione,
ma non c’è dubbio che il nostro pianeta continua a ricevere materiali dallo spazio sottoforma
di stelle cadenti o di meteoriti – e c’è chi sostiene che certi eventi significativi della nostra
storia, come l’estinzione dei dinosauri, debbano essere attribuite a cause extraterrestri.
Possiamo considerare l’arrivo dell’uomo sulla Terra recentissimo se rapportato al tempo
geologico ma, non per questo, poco significativo sulle modifiche che esso ha apportato
all’equilibrio delle diverse forze naturali che hanno modellato la Terra. All’inizio l’impatto
dell’azione dell’uomo è stato debole, ma col tempo esso è aumentato progressivamente fino a
diventare un fattore di considerevole importanza. Oggi il rapido aumento della popolazione e
dello sviluppo tecnologico ha portato ad un altrettanto rapido aumento degli impatti subiti dal
paesaggio geologico, che ha in piø luoghi conosciuto cambiamenti irreversibili con parziale o
totale distruzione di molte delle sue caratteristiche peculiari formatesi migliaia o milioni di
anni fa. Negli ultimi decenni il degrado del paesaggio geologico ha portato un numero
crescente di siti di interesse scientifico ad essere aggrediti da vari tipi di attività umane e
questo ha sempre piø allarmato gli studiosi della Terra. Ogni giorno siamo partecipi di eventi
che coinvolgono la geologia, ad esempio quando assistiamo alla modificazione di un
paesaggio che ci è familiare, cui fanno seguito le relative mutazioni sulla vegetazione e sullo